CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 maggio 2014
229.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
Pag. 209

  Mercoledì 7 maggio 2014. – Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 18.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Seguito dell'esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015.
(Seguito dell'esame e conclusione. Approvazione del parere con condizioni).

  Roberto FICO, presidente, ricorda che la Commissione deve ancora esaminare le proposte emendative 2.12 Relatore; 2.28 Centinaio; 2.29 rif. Relatore; 2.31 Airola; 2.32 Nesci; 4.6 Peluffo; 16.1 Scavone; 16.2 Peluffo e 16.3 Centinaio, accantonate nelle sedute del 20 marzo e del 3 e 16 aprile scorsi.
  Avverte che il deputato Lainati ha fatto propria la proposta emendativa 16.1 Scavone.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), relatore, esprime parere favorevole sulle proposte emendative 2.12 Relatore, 2.29 Relatore (seconda riformulazione), 2.31 Airola, 2.32 Nesci, 4.6 rif. Relatore e 16.2 rif. Relatore. Invita i presentatori delle proposte emendative 2.28 Centinaio, 4.6 Peluffo e 16.3 Centinaio a ritirarle, ritenendo che siano assorbite dalle riformulazioni da lui proposte. Esprime infine parere contrario sulla proposta emendativa 16.1 Scavone.

  Il senatore Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut), accogliendo la richiesta del relatore, Pag. 210ritira la proposta emendativa 2.28 di cui è firmatario.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte emendative 2.12 Relatore, 2.29 Relatore (seconda riformulazione), 2.31 Airola e 2.32 Nesci.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S), pur concordando nel merito con la riformulazione della proposta emendativa 4.6 Peluffo presentata dal relatore, chiede che questi chiarisca l'ambito di applicazione dell'ultimo periodo, che a suo avviso rischia di vincolare in misura eccessiva l'autonomia negoziale della Rai.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), relatore, precisa che l'ultimo periodo è volto a regolare l'ipotesi in cui l'opera audiovisiva sia stata realizzata dal produttore sulla base di una sua idea originale, ancorché in regime di appalto. In questo caso, la Rai al momento della stipulazione del contratto può riconoscere al produttore una quota dei diritti secondari sui vantaggi economici che l'azienda tragga dalla loro successiva vendita.

  Il deputato Mario MARAZZITI (PI) sottolinea come il testo riformulato dal relatore consenta alla Rai di negoziare una quota dei diritti secondari soltanto nell'ipotesi in cui il produttore abbia anche ideato l'opera audiovisiva successivamente realizzata.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), accogliendo la richiesta del relatore, ritira la proposta emendativa 4.6 di cui è firmatario.

  La Commissione approva la proposta emendativa 4.6 rif. Relatore e respinge la proposta emendativa 16.1 Scavone.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), con riferimento alla riformulazione della propria proposta emendativa 16.2 presentata dal relatore, evidenzia come questa non affronti né la questione posta dal decreto Monti del nuovo standard digitale che dovrà essere adottato, né quella della tempistica del conseguente switch off, limitandosi ad introdurre un principio di ordine generale. Accetta tuttavia la riformulazione proposta dal relatore e ritira la proposta emendativa 16.2 di cui è firmatario.

  Il senatore Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut), accogliendo la richiesta del relatore, ritira la proposta emendativa 16.3 di cui è firmatario.

  La Commissione approva la proposta emendativa 16.2 rif. Relatore.

  Si passa quindi alle dichiarazioni di voto sulla proposta di parere.

  Il senatore Maurizio ROSSI (Misto), nel ribadire quanto già affermato nei propri precedenti interventi sul contratto di servizio, ritiene che ogni valutazione sulla Rai e sul servizio pubblico debba essere effettuata ponendosi sempre dal punto di vista dei cittadini e non già della Rai. In questa prospettiva, si collocavano tutte le proposte emendative al contratto di servizio da lui presentate e che sono state respinte dalla Commissione, ancorché siano state successivamente riprese dal commissario Cottarelli e dal Presidente Renzi nelle disposizioni riguardanti la Rai inserite nel recente decreto IRPEF. È infatti del parere che la grave crisi in cui attualmente versa l'azienda possa essere risolta soltanto con interventi strutturali e non già con piccoli tagli.
  Ricorda che le proposte emendative da lui presentate prevedevano la riduzione da 17 a 5 dei canali digitali con conseguente eliminazione di quelli privi di una qualsiasi valenza culturale e che non producono né introiti né ascolti; la riduzione delle frequenze da 5 a 2 con conseguente risparmio di alcune centinaia di milioni di euro; l'accorpamento delle redazioni giornalistiche che sono attualmente 13 in una che potrebbe a sua volta articolarsi in una redazione internazionale, una nazionale e una regionale; l'accorpamento delle redazioni regionali in macroredazioni, con non più di 200 dipendenti, ciascuna delle quali Pag. 211dedicata a più regioni; l'obbligo per la Rai di utilizzare sempre bandi ad evidenza pubblica per tutti i contratti, compresi quelli di produzione, che superino i 100 mila euro di valore complessivo; la riduzione consistente dei dirigenti e la valorizzazione delle risorse interne, evitando nuove assunzioni dirigenziali a tempo indeterminato dall'esterno, che comportano ulteriori costi per l'azienda, come è invece recentemente avvenuto.
  Sottolinea come queste misure si rendano necessarie anche in considerazione: del nuovo piano delle frequenze che verrà discusso in occasione di Ginevra 2015 e che diminuirà quelle assegnate all'Italia; di quanto previsto dal quadro normativo che prevede che un terzo della capacità trasmissiva sia riservato all'emittenza locale; della riduzione di 150 milioni delle risorse da canone decisa recentemente dal Governo; degli aggravi di costo derivanti dalle condizioni contenute nel parere di questa Commissione, nonché della distorsione del mercato operata dalla Rai che utilizza aiuti di Stato per acquistare programmi nei quali inserisce poi pubblicità anche a prezzi da dumping.
  È quindi del parere che i contraenti del contratto di servizio non debbano tenere conto delle proposte della Commissione che comportino un aggravio di spesa e che debba essere mantenuto il cosiddetto bollino blu, per evitare che con l'aiuto di Stato si possano acquistare programmi che vadano a concorrere nel mercato della pubblicità. Per la nuova assegnazione del servizio pubblico dovranno inoltre essere esperite una o più gare ad evidenza pubblica europea.
  Invita pertanto le parti contraenti del contratto di servizio ad evitare qualsiasi modifica che possa comportare danni erariali o ulteriori problemi di bilancio alla Rai, considerata anche la scadenza nel 2016 della concessione.
  Per queste ragioni preannuncia il proprio voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Il deputato Giorgio LAINATI (PdL) esprime preliminarmente apprezzamento per il prezioso lavoro svolto dal relatore non solo nella redazione della proposta di parere, ma anche nel corso delle numerose audizioni che hanno consentito alla Commissione di acquisire un'ampia visione di tutto ciò che ruota intorno al servizio pubblico. Concorda anche con le riformulazioni di alcune proposte emendative accantonate, presentate dal relatore nella seduta odierna.
  Evidenzia come rispetto alla proposta di parere presentata sia nel frattempo intervenuta la grande novità rappresentata dall'intervento del Governo che ha previsto una significativa diminuzione dei proventi da canone spettanti alla Rai. A tale proposito, è del parere che non sia ipotizzabile alcun taglio del personale giornalistico del servizio pubblico, considerato anche che l'attuale assetto dell'informazione Rai è frutto della stratificazione degli ultimi cinquant'anni. Si dichiara quindi contrario a misure che prevedano meri tagli lineari piuttosto che una razionalizzazione e riorganizzazione delle strutture che appare come una scelta assai più condivisibile. Auspica quindi che non vi sia alcuna volontà di operare una riduzione del servizio pubblico. Le prossime audizioni dei rappresentanti del Ministero dell'economia e dello sviluppo economico, nonché dei vertici dell'azienda dovranno chiarire i criteri secondo cui verrà data attuazione alla scelta fatta dal Governo.

  Il deputato Mario MARAZZITI (PI) sottolinea come il nuovo contratto di servizio verrà approvato nel sessantesimo anniversario dell'inizio delle trasmissioni televisive da parte della Rai. Nel valutare positivamente il lavoro svolto dal relatore, rileva come con la proposta di parere si intenda apportare un significativo potenziamento al ruolo che la Rai svolge nel servizio pubblico. È infatti dell'avviso che vada in questa direzione anche la prevista soppressione del cosiddetto bollino blu, la cui presenza, introducendo artificiose distinzioni nella programmazione, avrebbe potuto determinare una riduzione del perimetro del servizio pubblico, che deve invece necessariamente comprendere anche Pag. 212l'intrattenimento, come confermato anche da quanto emerso nelle numerose audizioni svolte.
  Auspica poi che l'esclusione della comunicazione commerciale nel canale tematico dedicato ai bambini in età prescolare possa essere esteso anche alle TV private concorrenti della Rai. Considera particolarmente positivo anche l'aumento della programmazione sottotitolata o audiodescritta prevista a favore dei portatori di disabilità sensoriali.
  Con riferimento alla riduzione decisa dal Governo di circa l'8 per cento dei proventi da canone, è dell'avviso che essa non debba essere in alcun modo finanziata privando la Rai di asset strategici. Osserva peraltro che questo taglio appare anche in contraddizione con il parere della Commissione, che in più punti chiede alla Rai un rafforzamento del servizio pubblico. Invita quindi il Governo a non deprezzare la Rai anche perché, come emerso in alcune delle audizioni svolte, la società concessionaria con l'attuale fatturato ha una dimensione medio-piccola rispetto ai gruppi che operano a livello internazionale.
  Infine, con riferimento al canone, auspica che possa essere abolito e che le relative risorse possano essere assicurate alla Rai attraverso la fiscalità generale, come previsto in una proposta di legge da lui stesso presentata.

  Il deputato Pino PISICCHIO (Misto-CD) esprime preliminarmente grande apprezzamento per il prezioso lavoro, anche di mediazione, svolto dal relatore che ha sottoposto all'esame della Commissione una proposta di parere di grande qualità. Sottolinea come il contratto di servizio che sarà approvato vada ad operare su una realtà che è in profondo mutamento.
  Quanto alla riduzione di 150 milioni dei proventi da canone decisa dal Governo, è dell'avviso che la Commissione debba avviare su questo specifico punto un'approfondita riflessione che tenga conto anche dei progetti di riorganizzazione delle sedi regionali cui si è fatto in più occasioni riferimento sulla stampa in questi giorni. Preannunzia il proprio voto favorevole.

  Il senatore Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut) ribadisce che a suo giudizio il contratto di servizio non è null'altro che un libro dei sogni, visto che non sarà sicuramente rispettato, come non lo è del resto quello attualmente in vigore. Per queste ragioni, preannuncia il proprio voto contrario, giacché sarebbe inutile esprimersi favorevolmente su un documento che poi all'atto pratico non dispiega alcun effetto.
  Per il resto esprime perplessità su quanto sta accadendo intorno alla Rai, considerate la riduzione di 150 milioni di euro dei proventi da canone decisa dalla Rai e le non meglio precisate iniziative ipotizzate sul canone e su una riduzione del servizio regionale. Si domanda a questo punto se il Presidente del Consiglio creda in questa Rai e nel contratto di servizio che sarà approvato.

  Il senatore Enrico BUEMI (PLA-PSI-MAIE), nel manifestare una valutazione positiva sulla proposta di parere del relatore, preannunzia il proprio voto favorevole.
  Con riferimento alle recenti misure adottate dal Governo sulle risorse destinate alla Rai, è dell'avviso che, pur nel rispetto della necessaria autonomia di cui deve godere l'azienda, debbano essere rimosse quelle aree di privilegio e di arbitrio che in passato si sono determinate proprio in quelle istituzioni che più godevano di autonomia anche sulle verifiche dei costi, per i quali occorre procedere ad un ridimensionamento, che passa anche attraverso una chiarezza nei comportamenti individuali che forse in passato non vi sono stati. Ribadisce infine la necessità di affermare la terzietà del servizio pubblico.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) esprime preliminarmente apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, nonché per il contributo offerto alla Commissione da quanti sono stati auditi. Con riferimento Pag. 213alla proposta di parere, essa rappresenta, rispetto al contratto trasmesso, un significativo passo in avanti su punti particolarmente qualificanti, quali quelli della trasparenza, dello sviluppo culturale del Paese, delle modalità produttive, del rispetto dei lavoratori e delle fasce sociali discriminate, nonché su quello della parità di genere. Anche con riguardo al delicato tema dell'informazione, ritiene che la proposta di parere rafforzi quei principi di imparzialità e pluralismo che debbono connotare il servizio pubblico.
  Quanto alle misure riguardanti la Rai recentemente adottate dall'Esecutivo, non comprende per quale motivo si debbano vendere le antenne per continuare a svolgere il servizio pubblico. Auspica infine che in futuro la Rai non sia più condizionata da gestioni politiche. Preannunzia, quindi, pur con questi dubbi, il voto favorevole del proprio gruppo.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) ringrazia il relatore e i commissari tutti per l'impegno dimostrato nella lunga attività istruttoria condotta dalla Commissione e per le numerose proposte migliorative del contratto di servizio contenute nel parere. Il prezioso lavoro di approfondimento svolto ha infatti consentito alla Commissione di modificare il proprio orientamento su questioni anche importanti affrontate nel corso di questi mesi. Sottolinea anche come il percorso del parere sia iniziato con un Governo e si sia completato con un altro che in relazione alla Rai sembra avere diverse priorità, come è, ad esempio, nel caso del cosiddetto bollino blu, rispetto al quale fin dall'inizio si erano manifestati dei dubbi. Durante questo percorso si sono quindi venute definendo diverse priorità, di cui il parere tiene conto e che sicuramente lo rafforzano politicamente, considerata anche l'ampia condivisione del testo. Di certo, il Governo ne terrà conto come ha, d'altra parte, già preannunciato il sottosegretario Giacomelli nel corso della sua audizione.
  Dopo l'approvazione del parere si aprirà quindi per la Commissione un nuovo capitolo legato anche alle scelte del Governo e a quanto previsto dal decreto IRPEF in relazione alla riduzione di 150 milioni dei proventi da canone. Su tutto ciò vi sarà sicuramente un confronto in Parlamento in sede di conversione del decreto-legge e il tema sarà affrontato da subito dalla Commissione nella prossima audizione del viceministro Morando e successivamente del sottosegretario Giacomelli. Nei prossimi mesi la sfida sarà dunque quella di conciliare il rafforzamento del servizio pubblico, come del resto prevede il parere, anche se ciò comporterà nuovi oneri a carico della Rai, con le esigenze di contenimento della spesa.
  Quanto al merito del parere, pur rinviando agli interventi già svolti in discussione generale, desidera ricordare, perché particolarmente qualificanti, alcuni punti quali la scelta di inserire un'estensione della copertura del segnale, prevista nella proposta emendativa del senatore Fornaro; il rinvio alla Carta di Roma sui migranti; gli sforzi richiesti alla Rai per un incremento della programmazione di divulgazione scientifica. Particolarmente significativi sono anche gli interventi sulle norme del contratto volte a rafforzare il divieto di discriminazione di genere e le misure a favore dei portatori di disabilità sensoriali così come, in coerenza con le novità normative introdotte dal Parlamento, quelli in materia di trasparenza. Anche sul delicato tema della revisione dell'articolazione regionale, se ne auspica con chiarezza una riorganizzazione pur nella necessità di assicurare un miglioramento della qualità dell'informazione locale.
  Significative sono anche le condizioni riferite alla necessità di rafforzare la lotta alla evasione del canone, per la quale va individuata una soluzione. Per questo complesso di ragioni preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.

  Il senatore Salvatore MARGIOTTA (PD), relatore, ringrazia preliminarmente tutti i commissari per il prezioso contributo dato sia nel corso del lavoro istruttorio, Pag. 214sia successivamente sulla proposta di parere, anche attraverso le numerose proposte emendative, che hanno consentito un significativo miglioramento del testo inizialmente presentato, che già recepiva molteplici spunti di riflessione emersi nel corso delle audizioni svolte. È dell'avviso che con l'approvazione del parere si chiuda una prima fase di attività di questa Commissione, mentre la prossima sfida sarà quella di riuscire a rafforzare il servizio pubblico pur in presenza di una riduzione delle risorse economiche.

  Roberto FICO, presidente, nel ringraziare tutti i colleghi per il contributo dato, ritiene che questo contratto avrà un forte peso politico, anche perché va a migliorare significativamente in più punti il contratto in origine trasmesso alla Commissione. Chiede quindi di essere autorizzato a procedere al coordinamento formale del testo.
  (Così rimane stabilito).

  Roberto FICO, presidente, pone in votazione la proposta di parere sul Contratto di servizio per il triennio 2013-2015.

  La Commissione approva.

  Il deputato Mario MARAZZITI (PI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la proposta della Rai di mandare in onda tre edizioni speciali di «Porta a porta» dedicate, nella prima parte, a singole interviste rispettivamente a Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Matteo Renzi e, nel prosieguo, a non meglio precisati esponenti di altre forze politiche, non sia in linea con le prescrizioni approvate dalla Commissione nella delibera sulla par condicio per la campagna elettorale per le elezioni europee, trovando altresì curioso assegnare questi diversi pesi in via preliminare.

  Il senatore Paolo BONAIUTI (NCD) rileva come la Rai abbia autonomamente deciso di abolire la par condicio, con un provvedimento che definisce di sapore staliniano e si domanda sulla base di quale criterio abbia stabilito l'ordine delle interviste. Se tale criterio si basasse sull'idea che alcune forze politiche otterrebbero più voti delle altre, osserva che al contrario il servizio pubblico dovrebbe proprio garantire a tutte le liste concorrenti di potersi esprimere in condizioni di parità. Chiede infine che sia il direttore generale della Rai ad assumersi le proprie responsabilità, non ritenendo sufficiente che una simile proposta possa essere trasmessa da altro dirigente della società.

  Il senatore Maurizio ROSSI (Misto) si chiede se la Rai sappia leggere le disposizioni di legge, in quanto tutte le liste in competizione debbono potersi esprimere negli stessi orari di ascolto.

  Il senatore Enrico BUEMI (PLA-PSI-MAIE), riallacciandosi al suo precedente intervento sul parere sul contratto di servizio, sottolinea l'importanza del tema della terzietà della società concessionaria rispetto alle forze politiche. Pur essendo interessato, come rappresentante di una forza che si riconosce in una lista beneficiata dalla proposta della Rai, ritiene che occorra dimostrarsi onesti quando costi e non quando convenga.

  Il deputato Pino PISICCHIO (Misto-CD) esprime perplessità su un principio che definirebbe di «dispar condicio» e propone di ritornare alle tribune politiche di una volta, in bianco e nero.

  Il senatore Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut) si dice stupito di una siffatta proposta e suggerisce che tutti i leader delle 11 liste concorrenti debbano andare in prima serata, ovvero in seconda serata, qualora l'altra soluzione non fosse praticabile. Chiede inoltre quando e con quali modalità la missiva sia pervenuta alla Commissione.

  Roberto FICO, presidente, precisa che la missiva è pervenuta nel corso dei lavori della Commissione e che è stata immediatamente distribuita a tutti i commissari.

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  Il senatore Paolo BONAIUTI (NCD) ritiene che il direttore generale della Rai debba spiegare perché la notizia di questa richiesta sia stata diffusa dalle agenzie prima che la Commissione, cui la missiva era diretta, si fosse espressa. Ricorda inoltre come egli stesso, nel corso della campagna elettorale per le elezioni politiche dello scorso anno, propose all'allora segretario del Partito democratico di organizzare confronti uno contro uno e che ebbe come risposta che si sarebbero organizzati confronti a sei: ritiene pertanto inopportuno assegnare adesso il privilegio di scegliere le formule a Vespa o a Orfeo.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) è dell'avviso che occorra senza indugio convocare l'Ufficio di presidenza della Commissione, trattandosi di una questione delicata sulla quale chiede un approfondimento agli uffici, anche alla luce della delibera dell'AGCOM emanata in materia. Tutti i ricorsi in materia di par condicio devono infatti essere presentati a tale Autorità, che può effettuare richiami e comminare sanzioni. In questo caso, trattandosi di una trasmissione di informazione, soggetta alla responsabilità di una testata giornalistica, qualora l'Autorità accerti una violazione della disciplina, commina a quest'ultima una specifica sanzione: la Rai non può pertanto farsi scudo di un eventuale parere favorevole della Commissione. Auspica dunque che la discussione in Ufficio di presidenza sia in grado di fornire una risposta in punto di diritto, basata sulla legge e sulla delibera approvata dalla Commissione.

  Il senatore Enrico BUEMI (PLA-PSI-MAIE) sostiene che il ruolo della Commissione non sia di giudicare sulla base della normativa, ma di assicurare una garanzia politica. Vi è infatti il rischio che in questa vicenda possano essere tutelati interessi di parte.

  Il senatore Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut) è dell'avviso che occorra far prevalere la logica e i rapporti tra i gruppi politici e i cittadini: al di là della stessa normativa, dovrebbe essere considerato un dogma che tutte le liste siano poste sullo stesso piano e che possano esprimersi negli stessi orari di ascolto.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) si congratula per la presente esaltazione dello spirito di par condicio cui ha potuto assistere, dovuta anche alle battaglie sostenute dal suo gruppo e concorda sulla distribuzione paritaria degli spazi e degli orari a tutte le liste concorrenti.

  Roberto FICO, presidente, comprende la questione di principio posta dal senatore Buemi e conviene sugli approfondimenti tecnici chiesti dall'onorevole Peluffo.

Sul calendario dei lavori.

  Comunica che, come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi lo scorso 24 aprile, il prossimo mercoledì 14 maggio, alle ore 20.30, avrà luogo l'audizione del viceministro dell'economia, senatore Enrico Morando.
  Comunica, inoltre, che nella medesima riunione dell'Ufficio di presidenza si è altresì convenuto che la Commissione debba anche procedere alle audizioni del sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli, nonché del direttore generale e dei componenti del consiglio di amministrazione della RAI. Queste ultime due audizioni, come stabilito dall'Ufficio di presidenza e come confermato dai competenti uffici della RAI, si svolgeranno rispettivamente, l'ultima settimana di maggio, probabilmente tra martedì 27 e mercoledì 28, alle ore 20.30, e in un giorno ancora da definire della prima settimana di giugno.
  Resta ancora da stabilite la data in cui si svolgerà l'audizione del sottosegretario Giacomelli, che si terrà comunque dopo lo svolgimento della tornata elettorale del 25 maggio.

  La seduta termina alle 19.40.

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