CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 aprile 2014
213.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 68

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 8 aprile 2014. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Stefania Giannini.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto ministeriale per il riparto della quota del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2013 destinata al finanziamento premiale di specifici programmi e progetti.
Atto n. 85.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto, rinviato nella seduta del 26 marzo 2014.

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Dà quindi il benvenuto al ministro Stefania Giannini, che è voluta essere oggi presente a nome del Governo, alla quale dà la parola.

  Il ministro Stefania GIANNINI ricorda come sia la VII Commissione della Camera, sia l'omologa Commissione del Senato abbiano espresso molteplici riserve e perplessità in merito al provvedimento oggi in esame.
  Rileva, inoltre, come le interlocuzioni intercorse informalmente tra alcuni parlamentari delle due Commissioni e il direttore generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca del MIUR non abbiano risolto le questioni sollevate.
  Precisa quindi, preliminarmente, che la quota premiale di cui oggi si discute – com’è noto – non è una quota aggiuntiva per gli enti beneficiari, ma concorre al finanziamento ordinario dei medesimi. Ricorda che l'assegnazione delle risorse premiali in oggetto avviene combinando la Pag. 69valutazione dei risultati della ricerca (VQR) effettuata dall'ANVUR, con la valutazione di specifici progetti – anche congiunti tra enti – in attuazione dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 213 del 2009. Rileva quindi che, in sede di predisposizione dello schema di decreto ministeriale in oggetto, il secondo criterio per l'assegnazione dei fondi, ossia la valutazione di specifici progetti, è stata intesa nel senso di valutare i «risultati» di progetti passati, anziché il merito di futuri progetti ancora da realizzare, proposti dagli enti che concorrono alla ripartizione dei fondi. Osserva quindi come, anche alla luce delle molteplici perplessità sollevate in sede parlamentare, ritenga discutibile l'interpretazione che è stata utilizzata per la predisposizione del provvedimento in esame, dovendo intendersi la valutazione di specifici progetti presentati dagli enti, nel senso di fare riferimento a specifici progetti per il futuro.
  Rileva – come, a questo punto – si prospettino tre possibili vie d'uscita con riferimento all'atto del Governo n. 85. La prima possibilità è quella di ritirare lo schema di decreto e di predisporne un altro in base alla suddetta interpretazione della disposizione legislativa che concerne la valutazione dei singoli progetti presentati dagli enti. Avverte però che, in tale ipotesi, sarebbero necessari altri 9, 10 mesi prima che la procedura già esperita si rinnovi e gli enti beneficiari possano ricevere le risorse premiali di loro competenza: ciò indubbiamente creerebbe grossi problemi di gestione agli enti interessati.
  Rileva, quindi, che la seconda possibilità che è in capo al ministro è quella di prendere atto della situazione che si è venuta a creare e di procedere, nonostante ciò, all'erogazione delle risorse previste nel presente schema di decreto, consci degli enormi problemi che una non tempestiva erogazione delle stesse potrebbe arrecare agli enti di ricerca. Naturalmente, in tal senso occorrerebbe assumere un impegno nel senso che la ripartizione del fondo premiale avvenga a partire dal prossimo in modo più coerente con il dettato della legge.
  Una terza possibilità consiste nel prendere atto del «bisticcio» interpretativo che si è determinato ed assegnare intanto la quota – che è ancora da determinare e che si può ipotizzare intorno al 60 per cento del totale – attribuibile alla valutazione della qualità della ricerca effettuata dall'ANVUR, per poi riassegnare, a seguito di una nuova procedura di valutazione, la restante quota del 40 per cento riferibile ai singoli progetti degli enti. Ribadisce quindi che, per la riassegnazione della quota di fondi premiali riferita ai singoli progetti, sarebbero necessari ugualmente altri 9, 10 mesi. Rivela quindi che, inizialmente, era propensa a perseguire la seconda ipotesi di soluzione, ma che è disposta a valutare anche l'ultima ipotesi prospettata, ove la Commissione fosse concorde in tal senso.

  Manuela GHIZZONI, presidente, osserva come, ove si ragionasse sulla terza ipotesi testé illustrata dal ministro Giannini, sarebbe necessaria un'intesa – in tal senso – con la 7a Commissione del Senato.

  Il ministro Stefania GIANNINI segnala l'importanza che le due Commissioni di Camera e Senato indichino – ove si decidesse in quest'ultimo senso – in maniera univoca quale sia la percentuale di quota premiale da assegnare in base alla VQR e quale quella destinabile tenendo conto della valutazione dei singoli progetti degli enti, specificando che in questo caso non sarà necessario riformulare lo schema di decreto.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ricorda come tre enti siano destinatari di fondi premiali in assenza di valutazione della qualità della ricerca.

  Francesco D'UVA (M5S) rileva, preliminarmente, come il 7 per cento del fondo per gli enti ricerca, assegnabile in base ad una valutazione premiale, sia sostitutivo e non aggiuntivo. Chiede quindi al ministro se sia ipotizzabile una ripartizione delle risorse che veda attribuito il 70 per cento delle stesse in base alla VQR e il 30 per Pag. 70cento restante sulla scorta della valutazione dei singoli progetti. Ricorda, quindi, come ben 22 milioni di euro siano stati assegnati dal presente schema di decreto all'Agenzia spaziale italiana, la quale è stata recentemente al centro di un procedimento penale che ha visto l'arresto del suo presidente e di altri 6 soggetti. Ritiene quindi che si debba valutare anche il rapporto qualità/costi oltre a quello che concerne i progetti attesi nella ripartizione dei fondi premiali. Rileva poi come l'ANVUR ancora non sia stata accreditata a livello europeo, il che è singolare per un ente che deve valutare la bontà dei progetti di ricerca italiani. Osserva quindi che il Movimento 5 Stelle non vuole che si ritardi l'attribuzione delle risorse necessarie a titolo di quota premiale agli enti di ricerca beneficiari. Suggerisce quindi, per risolvere quello che potrebbe sembrare un «arbitrio interpretativo» di interpellare i vertici degli enti interessati, chiedendo loro – magari per mezzo di audizioni da svolgere in tempi brevi – cosa pensino in merito ad una eventuale attribuzione, in due tempi, della quota premiale, in base alla terza ipotesi avanzata dal ministro Giannini.

  Manuela GHIZZONI, presidente, osserva come la prima strada prospettata dal ministro risulti molto complicata, mentre la seconda presenti difficoltà di altro genere, ragionando, quindi, in merito alla terza ipotesi di soluzione della questione sottesa al presente provvedimento, previa intesa con l'omologa Commissione del Senato. Rileva però che tre enti non sono valutati in base alla VQR, dovendosi quindi ragionare, sulla base di parametri diversi, per quanto concerne la quota di finanziamenti attribuibile agli stessi. Segnala, poi, che i 12 enti beneficiari si possono dividere in diverse categorie in quanto, mentre il CNR è un ente «generalista» e interviene in settori che si potrebbero suddividere in almeno 4 aree di ricerca, la maggioranza degli altri enti opera in distinti settori specialistici. Con riferimento, infine, alla possibilità di audire i destinatari dei finanziamenti, rileva come il prossimo termine di scadenza del 10 aprile per l'espressione del parere da parte della Commissione, renda la stessa difficilmente attuabile.

  Ilaria CAPUA (SCpI), relatrice, dopo aver osservato che sospendere del tutto l'erogazione dei finanziamenti premiali agli enti di ricerca, nell'attesa di un nuovo schema di decreto, metterebbe gli stessi in grave difficoltà, chiede di valutare l'opportunità di intraprendere la terza strada illustrata dal ministro Giannini, magari attribuendo il 70 per cento della quota premiale sulla base della valutazione della qualità della ricerca e il restante 30 per cento sulla base dei singoli progetti futuri. Suggerisce poi di attribuire ai tre enti per i quali non vi è stata la valutazione della qualità della ricerca le somme attualmente indicate nello schema di riparto.

  Il ministro Stefania GIANNINI attende una valutazione condivisa da parte delle competenti Commissioni di Camera e Senato, rilevando che il metodo utilizzato nel presente schema di decreto ministeriale, pur non essendo frutto di un arbitrio interpretativo, derivi da una interpretazione discutibile della disposizione legislativa in materia. Concorda con quanto testé osservato, in merito al fatto che l'elenco di soggetti beneficiari della quota premiale di finanziamenti sia eterogeneo: si va dall'Agenzia spaziale italiana – che non fa parte degli enti di ricerca –, agli enti di ricerca veri e propri che attuano sia la ricerca sia il trasferimento tecnologico, a singoli istituti specialistici in materie sia scientifiche che umanistiche. Risulta quindi opportuno valutare se sia giusto attribuire i fondi con i medesimi parametri a tutti questi enti di varia natura. Comunica poi che vi è stato un confronto informale tra il Ministero e le figure apicali degli enti interessati, le quali hanno manifestato le loro preoccupazioni in merito alla possibilità di non ricevere tempestivamente i fondi loro assegnati. Ribadisce quindi la Pag. 71sua disponibilità a collaborare con la Commissione per giungere ad una soddisfacente soluzione delle problematiche connesse allo schema di decreto in esame.

  Manuela GHIZZONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA
  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientali.
Testo unificato C. 68 Realacci e abb.