CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 marzo 2014
207.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
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  Giovedì 27 marzo 2014. – Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, fissata per il 25 maggio 2014.
(Esame e rinvio).

  Roberto FICO, presidente e relatore, prima di procedere all'illustrazione dello schema di delibera, ne segnala l'urgenza, dal momento che la campagna elettorale per le elezioni europee ha avuto inizio lo scorso 18 marzo e da questa data trovano quindi applicazione le disposizioni di cui alla legge n. 28 del 2000, concernenti la disciplina della par condicio elettorale.
  Passando alla descrizione dei punti principali dell'articolato, evidenzia, in particolare, la modifica apportata all'articolo 4, comma 2, e che riguarda uno dei criteri per l'individuazione dei soggetti che nelle diverse fasi del procedimento elettorale possono accedere alla comunicazione politica. Recependo infatti quanto previsto alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 2 dello schema di provvedimento dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, si è previsto che nel periodo compreso tra la data di convocazione dei comizi elettorali e quella del termine per la presentazione delle candidature l'accesso sia garantito alle forze politiche che hanno eletto un rappresentante dell'Italia al Parlamento europeo, nonché alle forze politiche cui dichiari di appartenere almeno un rappresentante italiano al Parlamento europeo e che nell'ultimo quinquennio abbiano partecipato con proprio simbolo a elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale.Pag. 257
  Dopo aver quindi illustrato tutti gli articoli di cui si compone la delibera, dichiara aperta la discussione generale.

  Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL), intervenendo sull'ordine dei lavori, si domanda come la Commissione potrebbe intervenire sulla disposizione dello schema di delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni con cui si disciplina con cadenza bisettimanale il monitoraggio sul rispetto delle norme sulla par condicio da parte delle emittenti. È infatti dell'avviso che occorra introdurre un intervallo temporale più breve per lo svolgimento di tale attività, considerata l'importanza che in campagna elettorale riveste l'immediato ripristino dell'equilibrio degli spazi di comunicazione, specie per le formazioni politiche più piccole, rispetto alla eventuale irrogazione di sanzioni pecuniarie alle emittenti da parte dell'Autorità.

  Roberto FICO, presidente e relatore, fa presente che, qualora la Commissione adottasse in tempi rapidi la delibera in esame, si darebbe la possibilità all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di tenerne eventualmente conto nel provvedimento di sua competenza.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), nel sottolineare la necessità che la Commissione adotti quanto prima la delibera all'ordine del giorno, osserva come anche in passato sia accaduto che la Commissione abbia adottato le proprie disposizioni in materia di par condicio elettorale dopo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
  Venendo poi alla delibera in esame, nel ringraziare il relatore per il prezioso lavoro di sintesi svolto partendo dalle precedenti disposizioni adottate dalla Commissione, rispettivamente, nel 2009 per le elezioni dei rappresentanti italiani al Parlamento europeo e nel gennaio 2013 per le elezioni politiche, evidenzia come vi sia la necessità di approfondire alcuni profili del documento predisposto dal relatore, giacché la combinazione di norme provenienti da differenti delibere può generare effetti diversi da quelli prodotti nel documento originario da cui provengono. Si rende quindi, a suo giudizio, necessaria, pur nell'esigenza di adottare in tempi brevi la delibera, un'attività di approfondimento cui può contribuire la discussione generale e il successivo esame delle proposte emendative presentate.
  Ringrazia le colleghe Puppato e De Micheli per i loro emendamenti che affrontano la questione della parità di genere, argomento di grande attualità e di cui occorre tenere conto anche nello svolgimento della campagna elettorale. Si tratta solo di valutare, e in ciò si rimette al giudizio del relatore, se intervenire sulle diverse disposizioni della delibera in esame o se non sia piuttosto preferibile introdurre una norma ad hoc.

  Il deputato Mario MARAZZITI (PI) nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, con riferimento alla questione della parità di genere posta dal collega Peluffo, fa presente che la delibera contiene disposizioni volte ad impegnare la RAI, che tuttavia nelle trasmissioni elettorali non sceglie i soggetti da invitare che sono invece indicati dalle singole forze politiche.

  Il senatore Maurizio ROSSI (PI) nel precisare che come già comunicato dal Presidente nella riunione dello scorso 19 marzo, si è già in regime di par condicio elettorale, invita la RAI ad applicare le relative disposizioni, al fine anche di evitare che possano verificarsi episodi come quello accaduto in una trasmissione della RAI andata in onda due sere fa in cui il conduttore ha chiesto all'ospite per chi avesse votato nelle passate elezioni e per chi avrebbe votato alle prossime consultazioni europee. È del parere che la delibera in esame debba attenersi rigorosamente alle disposizioni della legge sulla par condicio che non potrebbero essere né interpretate né derogate.
  Quanto alla delibera in esame, ritiene che vi sia la necessità, come emerge anche dalle proposte emendative presentate, di fare diversi approfondimenti. Circa la questione della parità di genere, pur essendo Pag. 258in linea di principio d'accordo sulla necessità che debba essere rispettata anche nell'ambito della comunicazione elettorale, condivide le preoccupazioni del collega Marazziti temendo che all'atto pratico, possano porsi rilevanti problemi.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) rende noto di avere appena ricevuto notizia dell'archiviazione di un esposto presentato dal Movimento 5 Stelle all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni relativamente alla disparità di trattamento nelle trasmissioni della RAI nei mesi di ottobre e novembre 2013. Lamenta altresì la totale insoddisfazione per le risposte fornite dalla RAI in argomento. Considera pertanto assolutamente urgente l'approvazione della presente delibera sulla par condicio e sulla conseguente necessità da parte della RAI di rispettare rigorosamente le relative prescrizioni, adeguandosi agli standard europei.

  Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL) ritiene che gli emendamenti presentati in materia di parità di genere siano particolarmente utili e innovativi. Condivide le osservazioni del senatore Airola circa il fatto che l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non garantisca l'effettiva parità di trattamento tra le diverse forze politiche. Considera del tutto inefficace la comminazione di sanzioni pecuniarie per la violazione della par condicio e prioritaria la certezza nell'applicazione delle norme. È altresì consapevole che i talk show abbiano formule non sempre compatibili con le scelte di determinate forze politiche, in quanto non sono previste interviste singole. Ritiene evidenti le violazioni perpetrate ai danni del Movimento 5 Stelle nei telegiornali, ma ritiene altresì che determinate scelte possano avere incidenza sul risultato finale della normativa sulla par condicio.

  Il deputato Michele ANZALDI (PD) rende noto che in un articolo apparso sul quotidiano «Il Giornale» del 25 marzo sono riportati i dati del «Centro di ascolto della informazione radio-televisiva» che avrebbe registrato percentuali di presenza in video del Movimento 5 Stelle più elevate rispetto al primo partito del Paese e al Governo.

  Il deputato Mario MARAZZITI (PI), lamenta un linguaggio sconveniente usato dal senatore Airola.

  Roberto FICO, presidente e relatore, precisa che le fonti ufficiali sono costituite dai dati trimestrali inviati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e dall'Osservatorio di Pavia, i quali non sembrano corrispondere a quelli evidenziati dal quotidiano in questione. Preannuncia la presentazione di un dossier da lui redatto sulle presenze delle diverse forze politiche nei principali telegiornali sulla base dei dati raccolti dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

  Il senatore Alberto AIROLA (M5S) sostiene che i dati cui accennava l'onorevole Anzaldi siano falsi e invita a riferirsi a quelli ufficiali.

  Il senatore Augusto MINZOLINI (FI-PdL XVII) stigmatizza la duplicità delle fonti circa il monitoraggio dei dati di ascolto tra l'Osservatorio di Pavia e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che andrebbe eliminata anche in ragione degli evidenti risparmi che ne deriverebbero. Dissente dal senatore Rossi, in quanto la delibera in esame, a suo giudizio, avrebbe la possibilità di interpretare la legge in senso evolutivo.

  Il deputato Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), nel ringraziare l'onorevole Anzaldi per il fatto di avere riportato dati quantitativi e non opinioni, ritiene che occorra soffermarsi sul fatto che determinati programmi come i talk show prevedono una platea di ospiti appartenenti alle diverse forze politiche e che se una determinata forza decide di non parteciparvi ciò potrebbe determinare criticità nell'applicazione delle disposizioni attuative della disciplina della par condicio.Pag. 259
  Invita pertanto a riflettere su quanto affermato dall'onorevole Migliore circa il rischio di complicare la realizzazione di certi programmi e si chiede se occorra intervenire sulla delibera o agire in via interpretativa.

  La senatrice Laura PUPPATO (PD), ritiene che nella presente delibera gli emendamenti concernenti la parità di genere possano considerarsi come un forte invito rivolto ai diversi gruppi politici di farsi rappresentare in tal senso nelle varie apparizioni televisive.

  Il deputato Giorgio LAINATI (FI-PdL) conviene con il presidente Migliore circa le difficoltà che potrebbero incontrare i talk show nella quantificazione temporale delle presenze e, in particolare, in relazione a chi vi partecipi direttamente, cui verrebbe assegnata una quota di tempo predeterminata, e a chi invece partecipi dall'esterno, che avrebbe tempi necessariamente ridotti. Pur consapevole della difficoltà di chiedere, da una parte, a una tv pubblica o privata di modificare le caratteristiche del format e, dall'altra, alle forze politiche di scegliere un diverso percorso per andare in televisione, ritiene opportuno trovare un compromesso che concili le caratteristiche di un programma, le esigenze delle forze politiche e la quantificazione delle presenze.

  Il deputato Gennaro MIGLIORE (SEL), si dichiara d'accordo sulla necessità di conteggiare in modo differenziato i tempi del Movimento 5 Stelle.

  Roberto FICO, presidente, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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