CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 marzo 2014
202.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 192

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 marzo 2014. — Presidenza del presidente Renato BALDUZZI.

  La seduta comincia alle 14.40.

Variazione nella composizione della Commissione.

  Renato BALDUZZI, presidente, comunica che il senatore Paolo Naccarato, appartenente al gruppo Nuovo Centrodestra, ha cessato di far parte della Commissione e che il Presidente del Senato ha chiamato a farne parte il senatore Mario Dalla Tor, appartenente al medesimo gruppo.

Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.
S. 1212 Governo, approvato dalla Camera, e abb.

(Parere alla 1a Commissione del Senato).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato, da ultimo, nella seduta del 18 marzo 2014.

  Renato BALDUZZI, presidente e relatore, informa i commissari che l'odierna convocazione della Commissione si è resa necessaria in quanto la Conferenza dei capigruppo del Senato riunitasi questa mattina ha impresso un'accelerazione ai lavori relativi al provvedimento in titolo, stabilendo che la sua discussione in Assemblea inizi, ove l'esame in sede referente si sia concluso, martedì prossimo (25 marzo).
  Dopo aver quindi ricordato che nella precedente seduta, in qualità di relatore, ha depositato agli atti una proposta di parere favorevole con condizioni, sulla quale si è svolto un dibattito, presenta e illustra una nuova formulazione della sua proposta di parere (vedi allegato 1), che tiene conto delle indicazioni emerse nel predetto dibattito.
  Nell'illustrare la nuova formulazione della sua proposta di parere, chiarisce che questa differisce dalla precedente principalmente per due aspetti. In primo luogo, è stata aggiunta una condizione con la quale si chiede la riduzione del numero delle città metropolitane, e più precisamente la trasformazione in tali nuovi enti delle sole province aventi il carattere di vera e propria area metropolitana; nel Pag. 193contempo, però, si propone di configurare l'istituzione di queste città metropolitane come una prima sperimentazione, cui potrà seguire in futuro, alla luce dei risultati, la trasformazione in città metropolitana anche di altri snodi territoriali che presentino forti caratteristiche di interdipendenza urbana tra più comuni. In secondo luogo, esplicitando meglio un orientamento già presente nelle premesse della proposta di parere presentata martedì scorso e già d'altra parte emerso nella Commissione di merito, è stata aggiunta una condizione con cui si chiede di eliminare la possibilità che una parte dei comuni della provincia che si trasforma in città metropolitana possa decidere di tirarsi fuori e di mantenere in vita la provincia. Infine, rispetto alla proposta di parere presentata nella precedente seduta, è stata modificata la condizione n. 5), alla luce di alcuni rilievi formulati dal senatore Borioli, e sono state elevate le soglie di popolazione al di sopra delle quali si propone di consentire ai comuni che formino conurbazioni significative, ma non siano compresi nelle future città metropolitane, di costituire, nelle maniere che saranno decise con legge regionale, «aree urbane» o «poli urbani» dotati di forme di autonomia amministrativa pensate per il tipo di realtà territoriale cui devono servire.

  Il senatore Raffaele RANUCCI (PD) esprime l'avviso che trasformare le condizioni in osservazioni potrebbe favorire il lavoro della Commissione di merito, agevolando l'interlocuzione con il Governo e in generale aiutando la composizione delle diverse istanze emerse in quella sede.

  Renato BALDUZZI, presidente e relatore, si dichiara in linea di principio disponibile a trasformare alcune condizioni in osservazioni, per dare più forza alle condizioni rimanenti, ma reputa sbagliato derubricare tutte le condizioni, senza distinzione, ad osservazioni, e questo in considerazione del fatto che quello in esame è un provvedimento che tocca in modo forte le competenze della Commissione parlamentare per le questioni regionali e che quest'ultima vi ha lavorato sopra a lungo e con attenzione.

  Il senatore Raffaele RANUCCI (PD) dichiara che non intende insistere sulla sua proposta.

  Il senatore Roberto RUTA (PD) dà atto al presidente di aver formulato una proposta di parere attenta ed intelligente, anche politicamente; una proposta che prospetta un intervento di riforma da farsi con il «cesello», e non con l’«ascia», e che tenta quindi di smussare le asperità dell'intervento ideato dal Governo, che invece sferra un vero colpo d'ascia sulle autonomie territoriali.
  Personalmente, ritiene giusto che gli attenti rilievi proposti dal presidente siano formulati come condizioni. Esprime in modo particolare condivisione per l'attenzione mostrata per i comuni dalla proposta di parere, che non va nella direzione di tentare di imporne ad ogni costo la fusione o l'unione, ma incoraggia le regioni a incentivare queste soluzioni.
  Fa presente infatti che i comuni, se da una parte sono il segno di una frammentazione istituzionale del territorio, dall'altra sono la più antica realtà istituzionale italiana e un fattore di identità e di aggregazione delle comunità.
  Conclude dicendosi convinto che si debba riflettere in futuro anche sulla costituzione di città metropolitane con territorio coincidente con quello della regione di riferimento. A suo avviso, per l'amministrazione di regioni come la Valle d'Aosta, il Molise e forse la Basilicata, questa sarebbe una buona soluzione.

  Il senatore Gianpiero DALLA ZUANNA (SCpI) valuta con favore la proposta di parere del presidente, sottolineando in particolare la ragionevolezza della condizione con cui si chiede la riduzione del numero delle città metropolitane.
  Sottolinea infatti come le aree metropolitane in Italia siano – a dire tanto – tre soltanto e come la gran parte delle città metropolitane di cui il disegno di legge in Pag. 194esame ipotizza l'istituzione siano, sotto il profilo demografico e a confronto con il resto dell'Europa, per non dire del mondo, prive dei requisiti per essere riconosciute come tali.
  Esprime particolare condivisione anche per la condizione n. 1), con la quale si chiede un maggior coinvolgimento delle regioni nella disciplina di questa materia. Non è infatti possibile, a suo giudizio, che le regioni possano dire poco o niente per quanto riguarda l'organizzazione del proprio territorio.
  Si dice infine perplesso sull'ipotesi proposta nella condizione n. 5), là dove suggerisce di attribuire il ruolo di vertice del «polo urbano» o «area urbana» al sindaco del comune capofila: a suo avviso, non è corretto ed è forse anche incostituzionale attribuire al sindaco di un comune poteri amministrativi rilevanti su un'area che va oltre la circoscrizione del comune in cui è stato eletto.

  Il deputato Massimo PARISI (FI-PdL), dopo aver dato atto al presidente della cura con cui ha svolto la funzione di relatore, osserva che il parere da lui proposto è così tanto critico nei confronti del provvedimento da configurarsi nella sostanza quasi come un parere contrario o comunque come una radicale riscrittura del testo del Governo. Nondimeno, il suo gruppo nutre tante e tali riserve di fondo sul provvedimento in esame da non poter approvare una proposta di parere che, per quanto irto di condizioni molto critiche, resta comunque un parere favorevole.
  Quanto alle riserve del suo gruppo, si limita qui a ricordare, per il resto rinviando agli interventi già svolti, che il Governo continua a parlare di abolizione delle province e di connessi forti risparmi, mentre il disegno di legge in esame non abolisce affatto le province, limitandosi a trasformarle, e nel contempo pone le condizioni per un possibile aumento degli enti di amministrazione locale, con conseguente rischio di aggravio della spesa pubblica.

  Renato BALDUZZI, presidente e relatore, osserva che la sua proposta di parere è comunque favorevole, nel senso che riconosce l'esigenza di provvedere, soprattutto per cominciare ad avviare le città metropolitane. Quanto al resto, quello in esame è un disegno di legge ordinario, e deve rispettare la cornice costituzionale vigente e tenere conto delle prospettive di riforma. In questo senso, non è possibile non rivendicare alle regioni un ruolo forte nell'organizzazione del territorio.

  Il senatore Daniele Gaetano BORIOLI (PD), dopo aver espresso apprezzamento per la proposta di parere del presidente, si dice d'accordo con il senatore Dalla Zuanna quanto al fatto che la riforma in esame non tiene conto del ruolo che le regioni dovrebbero avere nella prospettiva di un regionalismo maturo. Propone quindi di inserire nel parere una premessa che sottolinei come la riforma in esame debba considerarsi in qualche modo provvisoria e come sia necessario un riassetto più complessivo dell'ordinamento delle autonomie territoriali, da farsi attraverso una riforma del titolo V della parte II della Costituzione.

  La senatrice Manuela SERRA (M5S), dopo aver sottolineato la necessità che le autonomie territoriali siano oggetto di una riforma costituzionale che le ripensi radicalmente, anche nell'ottica della riduzione dei costi, conferma la piena contrarietà del suo gruppo al disegno di legge in esame, i cui vizi di fondo non ritiene possano essere corretti attraverso modifiche del testo, ancorché molto drastiche. Presenta pertanto una proposta di parere alternativa a quella del presidente (vedi allegato 2).

  Il senatore Roberto COTTI (M5S) si dice d'accordo con il senatore Dalla Zuanna sull'inopportunità di attribuire ai sindaci dei comuni capoluogo poteri su aree più vaste di quelle dei comuni in cui sono stati eletti. A parte questo, ritiene che il provvedimento in esame sia decisamente lesivo delle autonomie territoriali e invita a riflettere su come il lavoro di riorganizzazione del territorio che alcune regioni a Pag. 195statuto speciale stanno svolgendo con la soppressione delle province dimostri che moduli organizzativi come le città metropolitane non sono necessari. Preannuncia in conclusione il suo voto contrario sulla proposta di parere del presidente.

  Il senatore Mauro DEL BARBA (PD) condivide i contenuti della proposta di parere, ma ritiene, d'accordo con il senatore Ranucci, che i rilievi dovrebbero essere formulati come osservazioni, e non come condizioni: in questo modo si lascerebbe meglio alla Commissione di merito la possibilità di scegliere i rilievi da recepire, il che è preferibile anche in considerazione del fatto che, mentre alcuni rilievi propongono modifiche testuali, altri sono indeterminati e dettano principi generali che andrebbero poi tradotti in formulazioni normative.

  Renato BALDUZZI, presidente e relatore, fa presente che la differenza tra condizioni e osservazioni è irrilevante sotto il profilo procedurale, mentre è significativa sotto il profilo della forza politica che si vuole annettere alle proposte che si fanno; quanto al fatto che alcune condizioni sono indeterminate e dettano principi generali, fa presente che la Commissione per le questioni regionali, in quanto procede in sede consultiva, non può sempre proporre riformulazioni testuali del provvedimento su cui si esprime, altrimenti invaderebbe lo spazio di competenza della Commissione in sede referente.
  In conclusione, nel ribadire la sua convinzione che i rilievi debbano essere mantenuti come condizioni, modifica la sua proposta di parere per inserire nelle premesse il richiamo all'esigenza messa in evidenza dai senatori Dalla Zuanna e Borioli (vedi allegato 3).
  Nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che si passa alle votazioni e che, come per prassi, sarà posta in votazione per prima la proposta di parere del relatore, fermo restando che, ove questa sia approvata, si intenderà preclusa la proposta di parere alternativa.

  La Commissione approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 15.20.

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