CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 marzo 2014
198.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 13 marzo 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 10.55.

DL 3/2014: Disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola.
C. 2157 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ernesto PREZIOSI (PD), relatore, fa presente che il disegno di legge è volto alla conversione del decreto-legge 23 gennaio 2014, n. 3, recante disposizioni temporanee ed urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola, e che il provvedimento, già approvato dal Senato, è corredato di relazione tecnica riferita al testo iniziale.
  Con riferimento all'articolo 1, commi da 1 a 3, recante disposizioni relative allo sblocco dell'annualità 2012 ai fini della maturazione degli scatti di anzianità per il personale della scuola, osserva che la spesa è stata stimata, secondo quanto affermato dalla relazione tecnica, «sulla base dei cedolini stipendiali emessi dal sistema informativo del Ministero dell'economia e delle finanze». Peraltro non vengono forniti dati di dettaglio circa la platea dei beneficiari dei maggiori pagamenti effettuati nel 2013 e la platea di coloro che beneficeranno – invece – dello sblocco dell'annualità 2012. Ritiene che tale disaggregazione risulterebbe utile al fine di verificare se sussista un'apprezzabile differenza fra le due platee. In caso affermativo, occorrerebbe chiarire se si procederà al recupero delle somme già percepite Pag. 19nel 2013 e alla retrocessione stipendiale nel 2014 nei confronti di coloro che – pur avendo beneficiato di incrementi per il 2013 – non sarebbero interessati al riconoscimento dell'annualità 2012. In tali ipotesi, qualora si procedesse al recupero delle somme percepite e/o alla retrocessione stipendiale, andrebbe chiarito secondo quale tempistica tali misure saranno adottate.
  Considerato inoltre che la relazione illustrativa fa espresso riferimento ad un eventuale possibile contenzioso, ritiene che andrebbe chiarito:
   se si procederà alla temporanea retrocessione del personale, che ha maturato un anno di anzianità nel 2013, a una classe stipendiale inferiore nel caso in cui al 30 giugno 2014 la sessione negoziale non si sia conclusa positivamente (anche a causa di un'eventuale carenza di fondi di cui al punto successivo);
   se le somme giacenti sul Fondo di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008 siano sufficienti a coprire l'onere a regime recato dal riconoscimento dell'utilità dell'anno 2012 ai fini della maturazione degli scatti di anzianità. In alternativa, se per la copertura dell'onere a regime dovrà attingersi ad altre fonti di finanziamento. A tale proposito rammenta che le sessioni contrattuali già svolte per lo sblocco degli anni 2010 e 2011 hanno determinato oneri permanenti per somme superiori ai 300 milioni. Considerato poi che il recupero dell'anno 2012 ai fini della maturazione dell'anzianità di servizio implicherà una ricostruzione di carriera, ritiene che andrebbe esplicitato se sussistano fondi aventi natura contrattuale con una dotazione in conto residui tale da garantire il pagamento degli arretrati spettanti al personale con riferimento agli anni 2012 e 2013. Inoltre, tenuto conto della mancanza di un prospetto riepilogativo degli effetti delle norme e del parziale disallineamento temporale tra spese individuate e relative fonti di copertura, rileva che andrebbe indicato l'effetto delle somme sui diversi saldi di finanza pubblica al fine di verificare la complessiva compensatività degli effetti del provvedimento.
  Infine, considerato che la relazione tecnica fa riferimento alla corresponsione di emolumenti derivanti da passaggi di classe stipendiale «pur in assenza di una specifica normativa in tal senso», appare opportuno acquisire chiarimenti in merito agli specifici meccanismi procedurali che hanno consentito l'erogazione dei predetti emolumenti. Tali elementi appaiono utili anche con riferimento all'analisi delle disposizioni di cui al successivo articolo 1-bis, introdotto nel corso dell'esame parlamentare e riferito al personale ATA.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, segnala che la disposizione prevede l'accantonamento, fino alla conclusione di una specifica sessione negoziale, o, in caso di mancata conclusione della stessa, il versamento all'entrata delle somme iscritte nel conto dei residui, nella misura complessiva di 120 milioni di euro, sull'apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'incremento delle risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione e allo sviluppo professionale della carriera del personale della scuola, nonché dell'incremento delle risorse destinate al settore scolastico (capitolo 1298 – Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca).
  Con riferimento all'articolo 1, comma 4, recante disposizioni relative all'allentamento per il personale della scuola dei vincoli posti per il 2014 alla crescita delle retribuzioni, premessa la necessità di esplicitare i criteri sottostanti la stima di una maggiore spesa per 70 milioni di euro nell'esercizio in corso, rileva che la norma, al fine di coprire un onere, dispone l'utilizzo di somme stanziate in bilancio sulla base di previsioni che si assumono non più corrette. L'eccedenza di stanziamento di bilancio che si riscontrerebbe, in base ai dati aggiornati, sarebbe – secondo la relazione tecnica – pari a 100 milioni di euro. I dati posti alla base delle previsioni di bilancio risalirebbero al settembre 2013, Pag. 20mentre la nuova stima sarebbe basata su dati di preconsuntivo disponibili al gennaio 2014.
  Tanto premesso, ritiene che andrebbe acquisito l'avviso del Governo circa la prudenzialità dell'utilizzo di tali risorse, considerato che:
   per l'esercizio 2013 sono disponibili solo dati di preconsuntivo. Pertanto la stima delle predette eccedenze potrebbe essere ulteriormente rettificata in corso d'anno;
   gli errori di previsione di segno positivo riferiti ai capitoli di bilancio interessati potrebbero essere compensati da errori di segno opposto riferiti ad altri capitoli. Occorrerebbe quindi disporre di una valutazione che accerti che i maggiori risparmi netti complessivamente registrati nel bilancio dello Stato risultino capienti rispetto alla spesa prevista. In tale ottica rileva che lo strumento dell'assestamento sia quello più idoneo all'accertamento di eventuali risorse inattese da utilizzare per finalità di spesa.

  Con riferimento all'articolo 1-bis, in materia di posizioni economiche del personale ATA, rinvia alle considerazioni già svolte con riferimento alle norme recate dall'articolo 1, commi da 1 a 3, in merito all'opportunità di chiarimenti circa gli specifici meccanismi procedurali che hanno consentito l'erogazione degli emolumenti.
  Fa presente di non avere nulla da osservare per quanto concerne i profili di quantificazione, che appare corretta in base alle ipotesi prospettate dalla relazione tecnica.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, con riferimento alla riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge n. 440 del 1997, relativa al Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, segnala che tali somme sono confluite nel Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche iscritto in quattro distinti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca relativi all'istruzione prescolastica, a quella primaria, nonché a quella secondaria di primo e secondo grado (capitoli 1195, 1204, 1196 e 1194). A tale proposito, ritiene opportuno che il Governo chiarisca la misura nella quale saranno ridotti i suddetti stanziamenti, anche al fine di verificare se il loro utilizzo possa pregiudicare gli interventi già previsti a legislazione vigente a valere sulle medesime risorse.

   Il sottosegretario Enrico ZANETTI, con riferimento alle osservazioni e alle richieste di chiarimenti del relatore, deposita agli atti della Commissione la relazione tecnica aggiornata ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 e una nota del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze (vedi allegato 1), della quale dà lettura.

  Ernesto PREZIOSI (PD), relatore, formula pertanto la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 2157 Governo, approvato dal Senato, di conversione in legge del decreto-legge n. 3 del 2014, recante disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola;
   preso atto degli elementi di informazione risultanti dalla relazione tecnica aggiornata, ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009;
   preso atto, altresì, dei chiarimenti forniti dal Governo, secondo il quale:
    fermo rimanendo che il numero esatto del personale interessato dai benefici di cui all'articolo 1 potrà essere definito solo a seguito della conclusione del contratto collettivo nazionale di lavoro, dai dati forniti da NOI PA, i beneficiari dei suddetti emolumenti ammontano a circa 50.000 unità complessive nel corso del 2013, delle quali, ad una prima ricognizione, Pag. 21solo qualche decina di unità dovrebbe essere esclusa dai benefici stipendiali relativi all'annualità 2012;
    nel caso in cui al 30 giugno 2014 la sessione negoziale non si sia conclusa positivamente, si procederà alla retrocessione di una classe stipendiale del personale interessato, senza tuttavia recupero delle somme già corrisposte;
    le somme di cui all'articolo 64, comma 9, del decreto-legge n. 112 del 2008, delle quali è previsto l'utilizzo ai sensi dell'articolo 1, comma 2, sono destinate alla copertura degli oneri da sostenersi fino al 30 giugno 2014, mentre le somme necessarie a coprire gli oneri relativi alla sessione negoziale di cui al comma 1 saranno individuati nell'ambito di un atto di indirizzo del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in corso di predisposizione;
    l'effetto sui saldi di finanza pubblica delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 1 e 4, ammontano complessivamente, in termini di saldo netto da finanziare, a 58,1 milioni di euro per il 2013 e a 131,9 milioni di euro per l'anno 2014;
    la riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge n. 440 del 1997 disposta ai sensi dell'articolo 1-bis, non comporterà l'insorgere di debiti fuori bilancio poiché sulla suddetta autorizzazione non gravano obbligazioni giuridicamente perfezionate;
   esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI concorda con la proposta di parere del relatore.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), Rocco PALESE (FI-PdL) e Federico FAUTTILLI (PI) preannunciano, a nome dei rispettivi gruppi di appartenenza, il voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

DL 4/2014: Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi.
C. 2012 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 marzo 2014.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI, con riferimento alle richieste di chiarimenti avanzate dal relatore nella seduta dell'11 marzo 2014, deposita agli atti della Commissione una nota del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero dell'economia e delle finanze, una nota della Direzione centrale normativa dell'Agenzia delle entrate, concernente l'articolo 1 del provvedimento in esame, e una nota del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, relativa all'articolo 3, comma 7 (vedi allegato 2).

  Edoardo FANUCCI (PD), relatore, riservandosi di valutare attentamente la documentazione testé depositata, chiede che il rappresentante del Governo fornisca elementi di maggiore dettaglio in merito alle disposizioni di cui all'articolo 2, commi 1 e 2, del provvedimento, che sostituiscono in termini di effetti finanziari, attraverso la modifica di talune norme contenute nella legge di stabilità per l'anno 2014, il maggior gettito IRPEF atteso dalla riduzione delle detrazioni per oneri con il conseguimento di maggiori risparmi attesi dal processo di spending review.

  Il sottosegretario Enrico ZANETTI, circa l'iscrizione nel saldo netto da finanziare delle risorse rivenienti dai risparmi di spesa, oggetto di accantonamento, fa Pag. 22presente che, diversamente da quanto avvenuto per le corrispondenti norme della legge di stabilità, gli accantonamenti, potendosi tramutare in riduzioni di spesa senza necessità di un ulteriore intervento legislativo, qualora non si verificassero le riduzioni di spesa derivanti dalla spending review, possono essere colti anche in termini di saldo netto da finanziare al fine di garantire la effettiva copertura finanziaria dell'onere connesso al venir meno della riduzione delle detrazioni fiscali già scontata sul saldo netto da finanziare a legislazione vigente in sede di legge di stabilità 2014.
  Con riferimento al diverso impatto sui saldi, esposto nella relazione tecnica, per il 2014, evidenzia che la ripartizione per Ministero degli accantonamenti tiene conto, come di consueto, dell'incidenza delle spese predeterminate per legge e di quelle relative al fabbisogno, iscritte nel bilancio triennale a legislazione vigente 2014-2016. Ricorda tuttavia che la diversa composizione dei nuovi accantonamenti, rispetto a quella degli accantonamenti considerati nella legge di stabilità, deriva anche dalla circostanza che, come evidenziato nella relazione tecnica, rispetto alla base di calcolo originaria, non opera l'esclusione, limitatamente ai nuovi accantonamenti, per le spese già sottoposte a riduzioni ai sensi dei commi 438 e 439 dell'articolo 1 della legge di stabilità (relative a consumi intermedi e trasferimenti correnti alle imprese, che quindi restano escluse solo dalla prima tranche accantonata con la legge di stabilità).
  In ordine alle tipologie di spesa oggetto delle riduzioni indicate, conferma che le stesse sono idonee a consentire, nonché a verificare, i risparmi prefigurati per gli esercizi considerati, tenuto anche conto che, con riferimento anche ai nuovi accantonamenti, nell'ambito delle risorse rese indisponibili, è confermata la possibilità di proporre variazioni compensative, da parte dell'Amministrazione, anche al fine di evitare la formazione di nuovi debiti e comunque assicurare la necessaria flessibilità gestionale.
  Rileva, inoltre, che il processo di razionalizzazione in atto ad opera della cosiddetta spending review, tiene conto delle risorse comunque necessarie a non pregiudicare lo svolgimento delle attività istituzionali; pertanto, come specificato nella citata relazione tecnica, gli importi resi indisponibili per il corrente esercizio potranno essere disaccantonati per 710 milioni di euro nel corso del 2014, qualora, a seguito dell'adozione degli interventi di spending review, si verifichi un risparmio di spesa pienamente allineato all'obiettivo prefissato, in misura equivalente su tutti i saldi di finanza pubblica, per l'importo di 488,4 milioni di euro.
  Infine, per quanto concerne l'utilizzo anche di risorse di conto capitale per la copertura di oneri di parte corrente, derivanti dalla soppressione della revisione delle detrazioni d'imposta, rappresenta che la modalità di copertura con gli accantonamenti di spesa effettuati su tutti i Ministeri, come accaduto più volte in passato, risulta di ordine di grandezza complessivamente superiore rispetto all'onere valutato in termini di saldo netto da finanziare, in base alla differente incidenza delle varie tipologie di spesa sul bilancio pluriennale a legislazione vigente, proprio al fine di assicurare la necessaria copertura in modo equivalente sui restanti saldi di finanza pubblica in relazione ai differenti criteri di registrazione utilizzati, per tali spese, secondo la contabilità pubblica (del bilancio dello Stato) e la contabilità nazionale (utilizzata per la compilazione del conto consolidato delle amministrazioni pubbliche).
  Si dichiara comunque consapevole del fatto che le risorse rivenienti dalla spending review potranno essere utilizzate a copertura solo di un numero determinato di provvedimenti.

  Edoardo FANUCCI (PD), relatore, nel dichiararsi soddisfatto dei chiarimenti testé resi dal rappresentante del Governo, rileva comunque l'opportunità, in considerazione delle sensibili modifiche che la Commissione di merito sta apportando al testo del provvedimento, che la Commissione Pag. 23bilancio esprima la prossima settimana direttamente all'Assemblea il parere di competenza sul decreto-legge in titolo. Ricorda, in proposito, che la Commissione di merito, nel corso dei lavori in sede referente svoltisi nella seduta di martedì 11 marzo 2014, ha approvato una proposta emendativa del relatore soppressiva dell'articolo 1 del provvedimento in esame.
  Richiama infine l'attenzione del rappresentante del Governo sulla necessità di evitare un eccessivo utilizzo delle clausole di salvaguardia, ritenendo opportuno avviare una riflessione in ordine a tale aspetto.

  Rocco PALESE (FI-PdL) ritiene che la Commissione debba esprimere il parere di competenza sul provvedimento in esame, dal quale sono emersi, come evidenziato dallo stesso relatore, numerosi profili di criticità sul piano finanziario.

  Vincenzo CASO (M5S), nel concordare con le osservazioni dell'onorevole Palese, fa presente di condividere le considerazioni del relatore in merito al ricorso eccessivo, da parte del Governo, all'utilizzo di clausole di salvaguardia, come peraltro già evidenziato, in più di un'occasione, da parte dei colleghi del suo gruppo.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che la Commissione potrà comunque esprimere il proprio parere sul provvedimento in esame direttamente all'Assemblea.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.20 alle 11.30.

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