CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 marzo 2014
192.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
COMUNICATO
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  Mercoledì 5 marzo 2014. – Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 14.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Seguito dell'esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Roberto FICO, presidente, comunica che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana Spa per il triennio 2013-2015, su cui la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere, ai sensi dell'articolo 1, comma 6, lettera b), numero 10), della legge 31 luglio 1997, n. 249.
  Ricorda che la Commissione ne ha iniziato l'esame nella seduta dello scorso 26 febbraio con la relazione del collega Margiotta.
  Dichiara, quindi, aperta la discussione generale.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che il presidente e i colleghi valutino la possibilità, a seguito dell'avvenuta costituzione di un nuovo Esecutivo, di audire il Sottosegretario con delega sulle comunicazioni prima che la Commissione si esprima con il parere.

  Mario MARAZZITI (PI), nel concordare sull'opportunità dell'audizione del Sottosegretario, chiede quando sarà fissato il termine per la presentazione delle proposte emendative.

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  Roberto FICO, presidente, nel condividere le valutazioni del collega Peluffo, fa presente che saranno immediatamente contattati gli uffici del Sottosegretario, al fine di verificarne la disponibilità per la prossima settimana, così da poter svolgere l'audizione probabilmente nella giornata di martedì.

  Mirella LIUZZI (M5S), con riferimento al cosiddetto bollino blu, che per l’ex Viceministro Catricalà costituiva la condicio sine qua non per l'approvazione dell'intero contratto di servizio, ritiene che sia opportuno conoscere il parere del nuovo Sottosegretario.
  Per quanto attiene al divieto dell'introduzione di spot commerciali all'interno dei programmi dedicati ai minori, auspica che sia presentata un'apposita proposta di legge che disciplini la materia anche per le tv commerciali.
  Valuta positivamente l'idea di istituire un canale dedicato ai lavori parlamentari, soluzione questa che, oltre a razionalizzare l'offerta oggi dispersa tra GR Parlamento e Radio Radicale, di cui apprezza il lavoro svolto, consentirebbe anche possibili risparmi di spesa. Per quel che concerne l'articolo 5 sulla qualità dell'offerta televisiva, ritiene opportuna una sua riformulazione per fissare paletti più stringenti per la RAI.
  Quanto al divieto di pubblicità occulta occorre, a suo parere, che venga assistito da un'adeguata sanzione. Vede con favore l'introduzione dell'intrattenimento tra i generi predeterminati, sebbene si potrebbe dedicare a tale voce un'apposita lettera nel relativo elenco.
  Ritiene che una sezione del portale RAI potrebbe essere dedicata solamente all'offerta di servizi on demand per coloro che regolarmente assolvono l'obbligo del pagamento del canone, cosa che potrebbe rappresentare un contributo alla lotta all'evasione. Sempre sull'argomento sembra opportuno sentire il parere del nuovo Sottosegretario anche in relazione all'apertura di un apposito tavolo tecnico sull'argomento, già preannunciata dal precedente Viceministro.
  Non ritiene infine auspicabile una riduzione del canone che risulta già oggi tra i meno cari in Europa anche rispetto all'ammontare dell'abbonamento on line ad alcuni noti quotidiani e settimanali.
  Rileva infine, come anche suggerito dall'AGCOM, che spesso i canali digitali RAI assolvono gli obblighi di servizio pubblico in modo più evidente delle reti generaliste.

  Roberto FICO, presidente, invita l'onorevole Liuzzi a trasmettere alla Presidenza l'eventuale documentazione in suo possesso relativa agli argomenti da lei affrontati, così da poterla inoltrare al relatore.

  Maurizio ROSSI (PI), nel ringraziare il collega Margiotta per il lavoro svolto, dichiara di condividere favorevolmente la proposta di proroga della scadenza del contratto di servizio allineandola a quella prevista al 2016 per la concessione.
  Quanto al cosiddetto bollino blu, è dell'avviso che andrebbe mantenuto, visto che ad esso si faceva già riferimento nelle linee guida adottate dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che dovrebbero avere un rilievo ben superiore a quello che fin qui è stato riconosciuto alle osservazioni pervenute dall'EBU.
  È convinto che la RAI non osserverà nulla di quanto stabilito nel contratto di servizio, ancorché questo debba avere per l'azienda una valenza educativa, visto che si propone di allinearne la sua scadenza a quella prevista per la concessione.
  È del parere che allo stato attuale sia difficile identificare cosa si intenda per servizio pubblico e preannuncia su questo tema l'intenzione di presentare delle proprie proposte da inserire nel parere.
  Quanto alla concessione che andrà in scadenza nel 2016, ritiene che sulla base della normativa attuale lo svolgimento di una gara per la sua assegnazione sia ineluttabile, escludendo che si possa semplicemente procedere ad un rinnovo della stessa.
  Evidenzia come la RAI, per affrontare tale gara, debba in futuro procedere a forti riduzioni dei costi rischiando, altrimenti, Pag. 118di non poter essere competitiva. Andrebbero pertanto diminuiti da quindici a tre i canali di servizio pubblico integrale. Anche i canali radiofonici dovrebbero essere ridotti per azzerare la perdita derivante da questo settore, che è pari ad 80 milioni di euro annui. Le sedi regionali andrebbero accorpate in macroregioni non inferiori a 8 milioni di abitanti, stabilendo un rapporto per ogni sede distaccata tra numero abitanti e numero dipendenti. Indispensabile appare anche l'accentramento delle dieci testate giornalistiche oggi esistenti in un'unica testata. Anche i costi di gestione degli impianti tecnici andrebbero diminuiti con il passaggio da quindici a tre dei canali di trasmissione e dismettendo due/tre frequenze. Aggiunge inoltre che, in un eventuale periodo di transizione, qualsiasi programma televisivo, radiofonico, web, se sostenuto da canone, non dovrebbe avere alcun inserimento pubblicitario da quindici minuti prima a quindici minuti dopo il termine del programma di «servizio pubblico».
  Si dichiara anche contrario alle proposte del relatore per trasmissioni radiofoniche in lingua sarda e alla creazione di un canale istituzionale.
  Conclude auspicando che, pur nel rispetto delle professionalità che l'azienda esprime, venga valutata un'apertura agli ammortizzatori sociali per il personale dipendente Rai, nonché il blocco del turn over, con l'obiettivo di portare l'azienda ad avere un numero di dipendenti similare a quello dei concorrenti.

  Laura PUPPATO (PD) evidenzia che il pagamento del canone dovrebbe trovare il suo fondamento in una informazione imparziale e nella possibilità di vedere i programmi con un minor affollamento pubblicitario rispetto alle tv commerciali. Per entrambi questi aspetti, tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga. Si domanda infatti perché una trasmissione come «Magazzino 18» di Cristicchi sia stata trasmessa a tarda notte o per quali ragioni uno sport popolare come il basket non sia più trasmesso sulle reti generaliste.
  È dell'avviso che in futuro occorra analizzare i programmi che sono trasmessi sotto il profilo del rapporto costi/risultati di ascolto.
  Ritiene infine che dovrà essere cura della Commissione verificare che la RAI rispetti quanto stabilito nel contratto di servizio.

  Mario MARAZZITI (PI) desidera innanzitutto ringraziare il collega Margiotta per la bozza di parere presentata alla Commissione e rispettosa dell'intenso lavoro istruttorio svolto. Pur esprimendo il proprio apprezzamento per la proposta che estende anche alle altre reti RAI il divieto di trasmettere pubblicità nei programmi per i bambini in età prescolare, ritiene però che sia molto complicato presentare una proposta di legge che estenda tale preclusione anche alle TV commerciali. Auspica comunque che si individui in materia un principio che possa valere sia per la RAI sia per le televisioni commerciali e locali.
  Condivide altresì tutte le altre proposte del relatore volte a tutelare l'infanzia e i minori e ad impegnare la RAI ad assicurare la parità di genere e a migliorare l'offerta per i portatori di disabilità sensoriali, per i quali auspica un aumento della capacità di sottotitolatura da parte dell'azienda. Un'analoga valutazione positiva esprime anche sulla proposta di estendere la validità del contratto di servizio fino alla scadenza della concessione.
  È poi dell'avviso che vada ulteriormente rafforzata l'offerta della RAI per l'estero che potrebbe certamente favorire la promozione della cultura italiana negli altri paesi. A questo riguardo, andrebbe valutata la possibilità di sottotitolare i programmi trasmessi nella lingua del paese estero in cui viene ricevuto il segnale RAI. È questo un elemento non particolarmente oneroso che potrebbe essere inserito nel parere. Andrebbe inoltre promosso un osservatorio sociale che analizzi in modo permanente il pluralismo sociale nei canali RAI sul modello dell'attività svolta dall'Osservatorio di Pavia sul pluralismo politico nell'informazione.Pag. 119
  Si dichiara invece fin da ora contrario a qualunque ipotesi di riduzione del perimetro del servizio pubblico in termini quantitativi, non condividendo la proposta del collega Rossi di ridurre a tre le reti RAI. Rileva infatti che nel mondo dell'emittenza le dimensioni aziendali sono importanti e teme quindi che con una RAI sottodimensionata vi sia il rischio di perdere una delle ragioni del servizio pubblico che è quella di incentivare la produzione nazionale.
  Concorda invece sulla necessità di non disperdere l'offerta televisiva che andrebbe semplicemente razionalizzata.
  Ritiene che la questione del pagamento del canone non rientri nel contratto di servizio e annuncia di aver presentato una proposta di legge che prevede l'abolizione del canone e il pagamento di quanto corrisposto oggi alla RAI con risorse provenienti dalla fiscalità generale. Auspica che su di essa si possa aprire un confronto anche con i colleghi.
  Pur condividendo il ragionamento del collega Rossi sulle macro regioni, ritiene tuttavia che sia parte integrante del servizio pubblico la capacità di coprire nella sua interezza il territorio nazionale.
  Invita i colleghi a prestare attenzione alla formulazione dei commi 13 e 14 dell'articolo 14, mentre a suo giudizio andrebbe riformulata la proposta dal relatore sulla attribuzione ai produttori dei diritti secondari.
  Quanto, infine, alla proposta del relatore di prevedere la pubblicazione sul sito web della RAI dei compensi lordi percepiti dai dirigenti, collaboratori e consulenti della RAI, ritiene che occorra modificarla prevedendone una formulazione coerente con la disposizione di cui alla legge 30 ottobre 2013, n. 125.

  Alberto AIROLA (M5S) stigmatizza la non applicazione nel passato di norme dei contratti di servizio. Relativamente al documento in esame, esprime un plauso sulle proposte del relatore su trasparenza, rispetto dei codici etici e dei diritti dei lavoratori. Ritiene importantissime le parti sulla produzione di programmi originali RAI. Per quel che concerne la lettera p) dell'articolo 2 è del parere che le relative previsioni siano particolarmente limitanti e restrittive per le sedi regionali della RAI. Valuta favorevolmente l'accento posto nel parere sulla cultura, sullo sport, sull'Unione europea, nonché sul palinsesto web, da intensificare in prospettiva, ancorché, a suo giudizio, non ci si debba concentrare esclusivamente sugli ascolti nel valutare la programmazione. Nonostante la proposta del relatore contenga importanti disposizioni sui diritti dei minori e delle persone con disabilità, nonché sulla lotta alla discriminazione di genere e alla violenza, ritiene tuttavia che nel contratto si debba anche fare riferimento all'orientamento sessuale e all'identità di genere e al diritto di gay, lesbiche e trans di essere accettati.

  Roberto FICO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione generale alla seduta di questa sera alle ore 20.30.

  La seduta termina alle 15.40.

  Mercoledì 5 marzo 2014. – Presidenza del presidente Roberto FICO.

  La seduta comincia alle 20.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Roberto FICO, presidente, comunica che ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Regolamento della Commissione, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante l'attivazione del sistema audiovisivo a circuito chiuso.

Seguito dell'esame dello schema di Contratto di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI-Radiotelevisione Italiana SpA per il triennio 2013-2015.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Roberto FICO, presidente, ricorda che nella seduta tenutasi oggi alle ore 14 ha Pag. 120avuto inizio la discussione generale. Dà quindi la parola al deputato Migliore.

  Gennaro MIGLIORE (SEL), associandosi ai colleghi nei ringraziamenti al relatore per il lavoro svolto, evidenzia la necessità che con questo contratto di servizio vengano definiti degli interventi da adottare in vista della prossima concessione che, a giudizio del gruppo che rappresenta, deve essere riaffidata alla RAI.
  Ritiene che la Commissione debba avviare una riflessione su quelli che nell'ottica di un riassetto del sistema radiotelevisivo debbono essere i sistemi di governance della TV, nonché su quella che deve essere la natura del servizio pubblico.
  Andrebbe individuata anche la modalità con cui ribadire, stante la natura pubblica delle frequenze, confermata anche dalla giurisprudenza del TAR del Lazio, la loro natura di bene pubblico.
  Insiste sulla funzione pedagogica che il servizio pubblico deve avere su temi quali quelli della non discriminazione e del dialogo religioso e interreligioso, nonché nel contrastare fenomeni quali quelli del cyber bullismo e del gioco d'azzardo di cui andrebbe vietata la pubblicità sul servizio pubblico ancorché sia un'attività esercitata da concessionari pubblici. Nel parere sarebbe opportuno inserire anche un riferimento esplicito agli ideali dell'Unione europea, impegnando la RAI a trasmettere programmi che, richiamandoli, favoriscano la coesione sociale. Andrebbe invece espunto dal contratto di servizio il riferimento ad un operatore privato quale you-tube.
  Afferma la necessità che sulla base del contratto di servizio pubblico la RAI presti grande attenzione a tutte quante le questioni che afferiscono all'innovazione tecnologica.
  Auspica poi che nel parere si preveda di impegnare la RAI ad avviare un'alleanza tra i servizi pubblici europei di cui andrebbe favorita la capacità di integrazione o nell'ambito della produzione di contenuti televisivi o per quanto riguarda l'acquisto dei diritti sportivi.
  Conferma la necessità che la RAI valorizzi le risorse produttive esistenti all'interno dell'azienda, nonché tutti quegli elementi che possano caratterizzare la produzione di fiction in ambito nazionale, anche mediante la promozione di produttori indipendenti cui affidare la realizzazione di nuovi soggetti, rendendo così la fiction più autonoma dai rischi di mercato e superando l'attuale programmazione che ne concentra la trasmissione su RAIUNO. Dovrebbero inoltre essere avviate iniziative per favorire la promozione di nuove fiction anche su RAIDUE e RAITRE che, per le loro caratteristiche, potrebbero essere la sede più idonea per la sperimentazione, attesa la necessità di individuare differenti modelli narrativi, visto che allo stato attuale la fiction RAI è troppo simile a quella trasmessa sulle reti commerciali. Nel parere andrebbe valorizzata anche la capacità della RAI di procedere ad una integrazione tra linguaggi diversi.
  Un altro tema su cui è auspicabile che si intervenga sulla proposta di parere del relatore è quello relativo alle audio teche, che rappresentano uno dei patrimoni più importanti esistenti al mondo e che costituiscono la memoria storica del Paese, oltre a rappresentare un valore commerciale per l'azienda. Nelle teche RAI sono conservati su pellicola oltre 900 mila supporti di cui auspica che la RAI attui in tempi rapidi, entro la fine della concessione, la digitalizzazione, così da mettere in sicurezza un materiale di interesse generale. Preannuncia quindi la presentazione di un emendamento che vada in questa direzione.
  Sulla questione della spending review, cui si fa riferimento nella proposta di parere, mediante una proposta emendativa all'articolo 18, pone una questione di principio ritenendo che la RAI per la sua natura non possa essere ad essa assoggettata essendovi altrimenti il rischio di ricondurre l'azienda ad una specificità che non le è propria.
  Quanto alla disposizione con cui si propone di far coincidere la scadenza del contratto di servizio con quella della concessione, suggerisce di sostituire la parola Pag. 121«scadenza», con quella «rinnovo», che appare più coerente con l'idea enunciata all'inizio di riaffidare alla RAI la concessione per il servizio pubblico radiotelevisivo.
  Con riferimento alla proposta di pubblicare curricula e stipendi di dirigenti e collaboratori, rappresenta la necessità che essa sia resa coerente con le disposizioni di legge attualmente vigenti e che rinviano ad un decreto dei ministeri competenti la definizione delle modalità con cui rendere pubblici questi dati. Quanto ai compensi degli artisti, teme che con la loro diffusione possa essere lesa la capacità concorrenziale della RAI.
  Sulla questione del collegamento tra agenti produttori ed artisti dagli stessi rappresentati, ritiene che la Commissione debba valutare la possibilità di procedere ad una riformulazione del testo presentato, giacché quella proposta nella bozza di parere potrebbe presentare problemi applicativi con il rischio di alterare l'attuale struttura di mercato che sembra tutelare maggiormente la RAI.
  Auspica infine che nel contratto di servizio si introducano anche più stringenti principi in merito ai processi di auditing interna.

  Federico FORNARO (PD) esprime una generale condivisione dei contenuti del parere predisposto dal relatore, che ringrazia per il lavoro svolto, e si dichiara favorevole alla proposta da lui formulata di soppressione del bollino blu.
  Con riferimento al tema della copertura del segnale, disciplinato all'articolo 2, lettera a), dello schema di contratto in esame, evidenzia come in base ad esso RAIUNO, RAIDUE, RAITRE e RAINEWS siano diffusi attraverso il Multiplex 1, mentre tutto il resto della programmazione RAI verrebbe trasmessa mediate i Multiplex 2, 3 e 4.
  Come evidenziato, nella citata disposizione si crea una evidente disparità tra gli utenti che pagano il canone nell'accesso alla programmazione RAI, visto che per alcuni di essi è previsto un impegno minore.
  Ritiene che sia opportuno su questo tema avviare una interlocuzione con la RAI, giacché non è possibile avere utenti di serie A, B e C, pur pagando tutti quanti il medesimo canone.
  Nel preannunciare un proprio emendamento su questo specifico punto, fa presente che in tutte le occasioni in cui la questione è stata da lui o da altri colleghi sollevata, la RAI ha sempre fatto presente che tutti i canali di cui in alcune aree del Paese non si riesce ad intercettare il segnale sono comunque diffusi attraverso TVSAT, che però presuppone il possesso da parte degli utenti di un'antenna satellitare con i relativi costi aggiuntivi.
  È del parere che questa sia una questione fondamentale, che deve essere assolutamente affrontata, perché altrimenti tutte le altre ottime cose contenute nella proposta di parere resterebbero comunque inesistenti per una parte della popolazione. Il proprio emendamento andrà pertanto nella direzione di richiedere alla RAI un aumento della percentuale di copertura, con l'auspicio che la Commissione provi a garantire che la RAI assicuri la diffusione del segnale in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale.

  Roberto FICO, presidente, nell'associarsi alla proposta del collega, assicura il proprio impegno e quello della Commissione nel ricercare anche con la collaborazione della RAI una soluzione che possa essere soddisfacente per i cittadini.

  Gian Marco CENTINAIO (LN-Aut), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, rileva come il contratto di servizio vigente sia stato fino ad oggi assai poco rispettato dalla RAI. Non concorda con la proposta del relatore di sopprimere il bollino blu previsto nello schema di contratto dal momento che per il gruppo che egli rappresenta questa indicazione potrebbe essere un'utile garanzia per il cittadino che sta pagando il canone. Preannuncia conseguentemente un proprio emendamento per il ripristino del cosiddetto bollino blu.
  Dichiara di non condividere la proposta di sopprimere la pubblicità nel canale RAI Pag. 122dedicato ai bambini in età prescolare e più in generale in tutti i programmi ad essi dedicati. Vi sono infatti importanti settori economici che in questo momento sono in crisi, come ad esempio quello dei giocattoli, per i quali la pubblicità su questi canali rappresenta un importante momento di promozione dei loro prodotti. La mancata pubblicità potrebbe quindi arrecare loro significativi danni economici.
  Concorda con la proposta del relatore di estendere il contratto di servizio fino al 2016.
  Esprime invece perplessità sull'inserimento anche dell'intrattenimento nell'ambito del servizio pubblico, perché, se così fosse, si domanda cosa non sia servizio pubblico. Auspica che su questo specifico punto si apra una discussione nella Commissione.
  Quanto al canone, è del parere che si tratti di una tassa ingiusta, dal momento che, se un telespettatore non è interessato alla programmazione RAI, non si vede per quale ragione sia tenuto a pagarlo, anche perché molti cittadini si domandano per quale ragione si debba corrispondere il canone ad una televisione che trasmette spot pubblicitari al pari delle TV commerciali.
  Condivide infine l'orientamento manifestato dal collega Rossi sull'esigenza di ridimensionare il numero dei canali RAI, che forse sono troppi, e dalla cui riduzione potrebbero derivare significativi risparmi economici.

  Roberto FICO, presidente, auspica che nella Commissione si possa registrare una convergenza di tutti i gruppi su un documento unitario, anche perché ciò permetterebbe di avere maggiori garanzie di un suo recepimento da parte del Governo e della RAI.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD) rileva come il ciclo delle audizioni sia stato particolarmente lungo e approfondito: si è rivelata una scelta giusta anche per predisporre il materiale documentale su cui costruire il parere della Commissione sul contratto di servizio. La proposta di parere in esame costituisce un nuovo punto di partenza per il Governo. È inoltre convinto che il parere, ancorché non sia giuridicamente vincolante, lo sarà politicamente quanto più sia condiviso dalla Commissione.
  Passando all'analisi del contenuto del contratto, nel preambolo sono espressi valori fondanti del servizio pubblico che orientano le scelte concrete da compiere. Concorda con le pregnanti modifiche del relatore introdotte alle lettere b) e c). Concorda altresì con le osservazioni svolte dal senatore Fornaro sull'articolo 2, lettera a), e relative alla necessità della copertura del segnale su tutto il territorio nazionale. Sottolinea l'importanza delle innovazioni tecnologiche, di cui si fa menzione alla lettera b) dell'articolo 2, che incidono direttamente sulla qualità del servizio pubblico e sulla sua essenza. Invita la Commissione, quanto alle problematiche concernenti la lettera c) dell'articolo 2, a riflettere sulle opposte visioni illustrate dalle società Tivù Srl e Sky nel corso delle loro audizioni in Commissione, valutando l'impatto delle sentenze citate in tale sede sulla normativa e sul contratto di servizio.
  Relativamente alla lettera e) dell'articolo 2, concernente la questione del cosiddetto bollino blu, pur non avendo una posizione preconcetta, ha maturato la convinzione della necessità dello stralcio delle disposizioni che lo prevedono, grazie ai chiarimenti apportati dalle audizioni svolte.
  Quanto al divieto di trasmissione di spot commerciali nei programmi dedicati ai minori in età prescolare, ritiene tale disposizioni di alto valore pedagogico, pur consapevole dei costi in termini di mancata pubblicità a carico della RAI. Ritiene però che tale scelta costituisca una sperimentazione che induca gli altri operatori del settore a fare altrettanto. Per quel che concerne gli archivi di cui alla lettera o) dell'articolo 2, sostiene la necessità della loro completa digitalizzazione in quanto patrimonio prezioso da rendere immediatamente fruibile. In riferimento ai centri Pag. 123di produzione locali, di cui alla lettera p) dell'articolo 2), occorre fissare tempi più definiti per le loro specializzazioni.
  Relativamente alla lettera t) dell'articolo 2, concernente l'innovazione tecnologica, sarebbe opportuno mettere in condizione la RAI di utilizzare la tecnologia del DVB-T2 e contribuire in questo modo allo sviluppo tecnologico del nostro Paese, consentendo uno switch-off senza grandi disagi per gli utenti e trasmettere i principali canali in alta definizione, anche in relazione a quanto previsto dall'articolo 3-quinquies della legge n. 44 del 2012.
  Si dichiara d'accordo a dare vita ad un canale istituzionale, anche se invita la Commissione a riflettere sul fatto che si tratti di un ulteriore nuovo canale. Ritiene che il richiamo introdotto dal relatore con la lettera e) dell'articolo 3, e riferito alla Carta di Roma, sia particolarmente qualificante e niente affatto scontato. Sostiene la necessità di un maggiore sforzo relativamente alla programmazione scientifica, dato che in materia il Paese si trova agli ultimi posti in Europa e ritiene opportuno aggiungere una apposita lettera i), dedicata appunto alla scienza, all'articolo 7, comma 2. Quanto alla lettera m) dell'articolo 4, ritiene che occorra dare vita a una sinergia con il progetto dell'Agenda digitale.
  Circa il comma 8 dell'articolo 5, la razionalizzazione della spesa sostenuta dalla RAI, relativamente alla propria articolazione regionale, dovrebbe necessariamente trovare un equilibrio con la qualità dell'informazione locale.
  Si chiede inoltre se il consistente aumento della sottotitolazione della programmazione RAI, a seguito delle peraltro opportune proposte emendative introdotte dal relatore nella prima parte dell'articolo 11, siano effettivamente sostenibili dalla concessionaria.
  Per quanto attiene all'offerta per l'estero di cui all'articolo 12, immagina che essa debba essere destinata anche a fini di promozione del nostro Paese verso i cittadini stranieri e non solo agli italiani ivi residenti.
  In riferimento all'articolo 18, che è in sostanza dedicato alla contabilità separata, si dichiara d'accordo sull'obiettivo della trasparenza perseguito con la proposta del relatore, che tiene conto anche di quanto accade in esperienze di altri Paesi, quali la Gran Bretagna e richiede che se ne valuti la compatibilità con la disciplina di cui alla legge 30 ottobre 2013, n. 125.
  All'articolo 19, ritiene che la previsione della costituzione presso il Ministero dello sviluppo economico di un gruppo di lavoro sul contrasto all'evasione del canone e quella riguardante le esenzioni e le riduzioni del canone per particolari categorie di cittadini siano due elementi strettamente connessi.
  Non ritiene facilmente praticabile la previsione secondo cui i vertici RAI debbano riferire alla Commissione con cadenza bimestrale sull'attuazione del contratto e nel contempo precisa che non intende esonerare il Ministero dalla sua primaria responsabilità per tale compito. Circa la consultazione pubblica prevista dall'articolo 23 in vista della scadenza della concessione, nel ricordare che il Viceministro pro-tempore Catricalà aveva parlato di un percorso analogo a quello svolto per il Royal Charter Act, chiede che sia seguita un'analoga procedura.
  Ritiene infine che il contratto manchi di una previsione concernente l'Expo 2015, su cui la RAI dovrebbe fare di più che costituire un gruppo di lavoro, attesa la rilevanza dell'evento.

  Giorgio LAINATI (PdL) ringrazia il relatore, senatore Margiotta, per l'ampio spettro degli argomenti affrontati. Condivide molte delle osservazioni dell'onorevole Peluffo, in particolare quella sulla totale trasparenza, oggetto di un intenso impegno del proprio capogruppo. Uno degli argomenti più rilevanti è costituito dalla razionalizzazione delle spese della RAI: si tratta di un nodo difficile da dipanare, con la progressiva riduzione dei canali e delle direzioni societarie. Apprezza la scelta operata dai nuovi vertici di bandire un concorso per l'assunzione a tempo determinato di giornalisti da utilizzare poi come bacino cui attingere per coprire il turnover.Pag. 124
  Quanto alla questione del cosiddetto bollino, dichiara di essere stato colpito dalle dichiarazioni del direttore generale dell'EBU, Ingrid Deltenre, secondo cui un tale strumento non sarebbe presente in nessuno dei Paesi europei che fanno parte di tale organizzazione. Ritiene comunque che un elemento idoneo a fare chiarezza sull'argomento sia costituito dalle norme sulla contabilità separata. Considera opportuno invitare la RAI a una grande riflessione sulla qualità dell'intrattenimento, in particolare delle fiction. Occorre inoltre tenere sempre accesi i riflettori sul pluralismo dell'informazione.
  Per quel che concerne la pubblicità nei canali dedicati ai minori, ritiene opportuno trovare un equilibrio, allo scopo di evitare di far travasare la pubblicità nelle televisioni commerciali. Si associa alla richiesta dell'onorevole Peluffo relativamente alle piattaforme trasmissive di cui all'articolo 2, alla luce delle audizioni di Sky e Tivù Srl.

  Augusto MINZOLINI (FI-PdL XVII) ritiene che elemento essenziale del servizio pubblico sia il pluralismo dell'informazione, da realizzarsi mediante una rappresentazione davvero completa della società italiana. Considera la discussione sul cosiddetto bollino troppo ideologica. Con tale strumento si potrebbe invece offrire maggiore libertà alla RAI, favorendo la sperimentazione. Occorre infine dare delle indicazioni chiare alla RAI circa l'utilizzo delle risorse interne ai fini di risparmio, ritenendo che il know-how del personale, educato al rispetto del servizio pubblico, non debba andare disperso.

  Alberto AIROLA (M5S) sostiene che la questione del bollino sia risolvibile mediante una autentica operazione di trasparenza.

  Salvatore MARGIOTTA, relatore, ritiene opportuno formulare la propria replica nella prossima seduta, una volta approfonditi gli argomenti sollevati nel corso della discussione generale.

  Roberto FICO, presidente, prendendo atto della richiesta del relatore, dichiara conclusa la discussione generale e rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 22.20.