CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 marzo 2014
192.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 14.30.

DL 2/2014: Proroga missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2149 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione è oggi convocata per l'esame in sede consultiva del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2014, approvato dal Senato, recante «Proroga missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione», per il parere alle Commissioni riunite III e IV.
  Fa presente che le Commissioni riunite concluderanno l'esame in sede referente del provvedimento nella giornata di giovedì, 6 marzo, in quanto la Conferenza dei presidenti di gruppo nella prossima riunione dovrebbe inserirlo nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 10 marzo.
  La Commissione Affari sociali dovrebbe pertanto votare il parere al più tardi entro la giornata di domani.

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  Giovanni MONCHIERO (SCpI), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esprimere alle Commissioni III (Affari esteri) e IV (Difesa) il prescritto parere sulle parti di competenza concernenti il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 2 del 2014 (A.C. 2149), già approvato dal Senato, recante una serie di disposizioni volte assicurare, per il periodo 1o gennaio-30 giugno 2014, la proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione.
  Per quanto riguarda le norme idonee a incidere sulle competenze della XII Commissione, di portata limitata, segnala essenzialmente il comma 3 dell'articolo 2, che autorizza, per il suddetto periodo, la spesa di 352.579 euro per l'impiego di unità di personale appartenente a Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa italiana per le esigenze di supporto sanitario delle missioni internazionali in Afghanistan e negli Emirati Arabi Uniti.
  Al riguardo, osserva che la relazione tecnica al provvedimento in esame specifica che il personale appartenente a Corpo militare volontario e al Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa italiana autorizzato nell'ambito della presente missione è costituito da sette unità, confermando l'organico autorizzato dal precedente decreto-legge n. 114 del 2013, di finanziamento delle missioni, all'articolo 1, comma 23.
  Richiama altresì il comma 3 dell'articolo 4 che autorizza, per il medesimo periodo, la spesa complessiva di euro 3.085.000 per interventi disposti dai comandanti dei contingenti militari in Afghanistan, Libano, Balcani, Corno d'Africa, Libia e Somalia, intesi a fronteggiare, nei casi di necessità e urgenza, le esigenze di prima necessità della popolazione locale, compreso il ripristino dei servizi essenziali, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato.
  Come precisa la relazione illustrativa, si tratta di attività di cooperazione civile-militare intesa a sostenere, in particolare, i progetti di ricostruzione, comprese le infrastrutture sanitarie, le operazioni di assistenza umanitaria, l'assistenza sanitaria e veterinaria, nonché interventi nei settori dell'istruzione e dei servizi di pubblica utilità.

  Andrea CECCONI (M5S), preso atto della limitatezza delle competenze della XII Commissione in relazione al provvedimento in esame, segnala tuttavia come a suo avviso la previsione di un contingente della Croce Rossa costituito da sole sette unità, peraltro con uno stanziamento molto esiguo, rischi di rivelarsi poco adeguata rispetto alle esigente di supporto sanitario delle missioni internazionali in Stati quali l'Afghanistan e gli Emirati Arabi Uniti.
  Con riferimento, poi, alla previsione di cui al comma 3 dell'articolo 4, si domanda per quale ragione si autorizzino interventi in determinati territori per fare fronte alle esigenze di prima necessità della popolazione locale, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato, laddove queste ultime costituiscono un limite invalicabile per tutti gi altri interventi statali. Ritiene pertanto che sarebbe preferibile determinare preventivamente lo stanziamento reputato necessario, senza consentire eventuali deroghe alle disposizioni di contabilità generale dello Stato.
  Si riserva, quindi, di valutare la proposta di parere che sarà formulata dal relatore a conclusione del dibattito.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU, indi del vicepresidente Eugenia ROCCELLA. – Interviene Pag. 95il sottosegretario di Stato per la salute, Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 14.40.

Relazione sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, concernente norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, contenente i dati preliminari dell'anno 2012 e i dati definitivi dell'anno 2011.
Doc. XXXVII, n. 1.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame della relazione in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 febbraio 2014.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda, quindi, che la Commissione è oggi convocata per il seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del regolamento, della relazione del Ministro della salute sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, concernente norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza, contenente i dati preliminari dell'anno 2012 e i dati definitivi dell'anno 2011 (Doc. XXXVII, n. 1).
  Dopo aver ricordato che nelle sedute precedenti si è svolto un lungo dibattito con gli interventi di numerosi colleghi, avverte che nella seduta odierna, la relatrice, on. Carnevali, procederà all'illustrazione della proposta di risoluzione che ha predisposto.

  Elena CARNEVALI (PD), relatore, ringrazia tutti i colleghi intervenuti nel corso del dibattito, precisando di aver proceduto alla formulazione di una proposta di risoluzione che tiene conto dei vari contributi e che, dunque, rappresenta un tentativo di mediazione e di sintesi tra le diverse istanze emerse nella fase della discussione.
  Procede, dunque, all'illustrazione della proposta di risoluzione predisposta (vedi allegato).

  Andrea CECCONI (M5S) esprime apprezzamento per la proposta di parere predisposta dal relatore, condividendone il contenuto e preannunciando, quindi, il voto favorevole da parte del suo gruppo.
  Con specifico riferimento alla relazione presentata dal Governo, constatato che i dati ivi riportati sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli riportati nelle precedenti relazioni, auspica che le mozioni votate dall'Assemblea nei primi mesi della legislatura in corso, da un lato, e la risoluzione che la Commissione affari sociali si appresta a votare, dall'altro, costituiscano strumenti idonei al fine di ottenere che il Governo ponga in essere azioni volte a garantire un'applicazione più corretta della legge n. 194 del 1978.

  Marisa NICCHI (SEL), considerato che l'approvazione di una risoluzione da parte della XII Commissione costituisca un atto importante a conclusione del dibattito sulla relazione presentata dal Governo sullo stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, si sofferma sulla proposta di risoluzione, condividendone diverse parti e ritenendo, invece, che altri punti possano essere migliorati.
  In particolare, con riferimento al «tavolo tecnico» avviato dal Ministero della salute con gli assessori regionali per il monitoraggio sullo stato di attuazione delle norme per la tutela della maternità e per l'interruzione di gravidanza, evidenzia come manchino del tutto notizie circa le iniziative adottate dal Governo in attuazione degli impegni assunti l'11 giugno 2013 alla Camera, in sede di approvazione delle mozioni relative all'obiezione di coscienza in ambito medico-sanitario. A questo proposito, fa presente che l'obiezione di coscienza non può trasformarsi in un elemento di distorsione e di sostanziale svuotamento della legge n. 194 del 1978.Pag. 96
  Esprime, poi, particolare apprezzamento per uno degli impegni contenuti nella proposta di risoluzione, concernente l'obbligo di controllare e garantire l'attuazione del diritto della donna alla scelta libera e consapevole anche attraverso una diversa mobilità del personale, garantendo la presenza di un'adeguata rete dei servizi sul territorio in ogni regione.
  Ritiene, invece, che sia suscettibile di miglioramento la parte della proposta in cui si fa riferimento all'attività dei consultori, evidenziando l'opportunità di richiamare espressamente l'articolo 1 della legge n. 405 del 1975, istitutiva dei consultori familiari.
  Fa presente, quindi, che sarebbe più opportuno essere più espliciti relativamente all'utilizzo della pillola abortiva RU486 in quanto, se condivide il fatto che siano stati riportati i dati che dimostrano la limitatezza e la disomogeneità della sua diffusione, auspicherebbe una maggiore incisività nel chiedere, ad esempio, all'AIFA di rivedere, aggiornandole, le raccomandazioni concernenti l'uso di tale prodotto.
  Ribadisce, dunque, la necessità di assumere un atteggiamento più deciso su questo tema, anche a seguito del parare deliberato dal Consiglio sanitario regionale della Toscana, volto a favorire la diffusione della pillola RU486, consentendone la somministrazione anche al di fuori delle strutture ospedaliere.

  Maria AMATO (PD) ringrazia il relatore per il lavoro svolto, sottolineando l'equilibrio che contraddistingue la proposta di risoluzione presentata.
  Richiama, quindi, i dati, contenuti nella relazione del Governo ed evidenziati nella proposta di risoluzione, per cui la pillola RU486 non risulta essere mai stata utilizzata in alcune regioni, tra cui la propria regione di origine, l'Abruzzo.
  Fa presente, inoltre, che nella prossima relazione del Governo sarebbe opportuno avere più dati concernenti le modalità che le diverse aziende sanitarie locali utilizzano per l'organizzazione dei consultori, anche per poter approfondire l'aspetto dei relativi costi.

  Eugenia ROCCELLA (NCD) auspica che nell'approvazione della risoluzione si realizzi la più ampia convergenza possibile tra le diverse forze politiche rappresentate presso la Commissione affari sociali e che, soprattutto, venga seguito un approccio sanitario e non ideologico.
  Fa presente, quindi, che la diffusione della pillola RU486 è stata fortemente condizionata da scelte di carattere politico, tanto da essere sponsorizzata prima ancora che la ditta produttrice ne avesse richiesto la commercializzazione in Italia.
  Rileva come un uso improprio di tale prodotto possa finire per corrispondere a un sostanziale aggiramento dei limiti previsti dalla legge n. 194 del 1978. In tale ottica, per cui si finisce per fare assumere alla donna ogni responsabilità, facendo gestire a essa l'intero percorso, cita la legge francese, che consente la possibilità di procurare l'aborto a domicilio, anche alle minori.
  Dal punto di vista della tutela della salute, evidenzia come da recenti studi risulti che alla pillola RU486 sia connesso un indice di mortalità dieci volte superiore rispetto ai metodi abortivi tradizionali, oltre a una serie di effetti collaterali quali infezioni ed emorragie.
  Ribadisce, pertanto, l'opportunità di seguire un approccio che si basi su evidenze scientifiche, scevro da ideologie, osservando che l'applicazione della legge n. 194 ha consentito di tenere sotto controllo le interruzioni volontarie di gravidanza in quanto queste vengono effettuate presso strutture pubbliche.
  Richiamata, quindi, l'attenzione dei colleghi sul fatto che la Commissione non può farsi promotrice di un metodo abortivo e che la questione va affrontata con particolare cautela nella risoluzione che si sta per deliberare, precisa che non spetta all'Istituto superiore di sanità decidere circa le modalità di utilizzo della RU486 bensì all'AIFA.

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  Paola BINETTI (PI), dopo aver ringraziato il deputato Carnevali per il lavoro svolto, si sofferma su alcuni punti della proposta di relazione che a suo avviso possono essere rielaborati.
  In primo luogo, segnala l'opportunità di recuperare il concetto di tutela sociale della maternità, che è ben presente nella legge n. 194 del 1978 ma che è del tutto trascurato nella relazione del Governo, per cui si potrebbe dare ad esso una giusta evidenza nella risoluzione che la Commissione si appresta a deliberare.
  In generale, ritiene che accanto a un approccio sanitario debba essere posta l'attenzione sulla valenza sociale dell'informazione e della prevenzione, anche in considerazione dell'attività che viene svolta a questo fine presso le istituzioni scolastiche e delle complesse problematiche che si pongono.
  Fa presente, dunque, che potrebbe essere riformulato l'impegno rivolto al Governo che riguarda la promozione, con le autorità scolastiche e/o in collaborazione con i consultori territoriali, dell'attività di informazione ed educazione alla salute sessuale e riproduttiva, all'affettività, alla maternità e paternità consapevole, prevedendo innanzitutto il coinvolgimento delle associazioni di genitori.

  Delia MURER (PD), nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto che rappresenta una sintesi delle questioni poste nel corso del dibattito, intende evidenziare solo alcuni punti che ritiene di fondamentale importanza. Si tratta innanzitutto dell'impegno, peraltro già assunto dal Governo con grande serietà all'atto dell'avvio dei lavori del tavolo tecnico con gli assessori regionali, ad assumere tutte le iniziative necessarie ad attuare l'articolo 9 della legge n. 194 anche attraverso la garanzia della presenza di un'adeguata rete di servizi sul territorio in ogni regione, nonché per il potenziamento e la valorizzazione del ruolo dei consultori familiari. Invita poi la Commissione ad evitare approcci ideologici al tema in discussione, in particolare per quanto riguarda l'uso della RU486, in relazione al quale dai dati della relazione del Ministro emerge chiaramente come sempre più spesso le donne firmino per le dimissione volontarie dall'ospedale prima che siano trascorsi i tre giorni di ricovero previsti. Chiede pertanto che, su questa specifica questione, venga effettuata una verifica.

  Daniela SBROLLINI (PD) rivolge un ringraziamento alla collega Carnevali per aver predisposto un testo equilibrato, scevro da impostazioni ideologiche, che rispecchia le diverse sensibilità presenti nella Commissione e per aver recepito i suggerimenti proposti nel corso della discussione su un tema così complesso. Si sofferma quindi su alcuni aspetti che ritiene di particolare rilevanza, sottolineando come solo attraverso una applicazione totale della legge n. 194 sia possibile dare una risposta alla richiesta di una piena tutela della salute della donna e della maternità. Ritiene inoltre necessario acquisire una più precisa e puntuale conoscenza di tutti i dati relativi all'applicazione della legge, che invece non risultano sempre forniti in modo omogeneo dalle regioni. Nell'ottica poi di favorire la prevenzione anche attraverso la diffusione di percorsi educativi nelle scuole, condivide l'impegno relativo alla promozione presso le istituzioni scolastiche di attività di informazione ed educazione alla salute sessuale e riproduttiva, all'affettività, alla maternità e paternità consapevole, in collaborazione con i consultori familiari, nonché quello a prevedere che le Regioni diffondano informazioni destinate soprattutto ai giovani sul percorso per l'accesso al servizio e sulle strutture consultoriali.

  Donata LENZI (PD) dopo aver rivolto un saluto al sottosegretario De Filippo, osserva che la Commissione affari sociali si trova diverse volte ad affrontare temi etici, come nel caso di specie.
  Fa presente, quindi, che l'esigenza di esaminare la relazione del Governo sull'attuazione della legge n. 194 del 1978 è funzionale al fine di verificare empiricamente se l'impianto della predetta legge è ancora valido nonostante siano trascorsi Pag. 98diversi anni dalla sua approvazione, domanda alla quale ritiene di poter dare una risposta complessivamente affermativa, alla luce dei dati emersi.
  Parzialmente diversa, invece, è la valutazione della legge n. 405 del 1975, citata dal deputato Nicchi, che a suo avviso necessiterebbe di un aggiornamento, anche perché approvata prima della legge n. 833 del 1978, che ha istituito il Servizio sanitario nazionale, e, pertanto, in alcuni punti risulta di difficile applicazione.
  Richiama, poi, le considerazioni svolte dal deputato Binetti circa le problematiche sociali connesse all'applicazione della normativa sull'interruzione volontaria della gravidanza. A questo proposito, richiama principalmente le questioni concernenti le disomogeneità tra una regione e l'altra nonché la particolare condizione in cui si trovano le donne immigrate. Fa presente, quindi, che una delle ragioni che spingono la donna verso una scelta dolorosa quale è l'aborto è la precarietà lavorativa, propria e del compagno.
  Alla luce di tali considerazioni, ribadisce che la questione va affrontata non solo dal punto di vista della tutela della salute, ma in un contesto più ampio, anche con riferimento alle implicazioni di carattere economico e sociale.
  Con riferimento alla questione della somministrazione della pillola RU486, reputa preferibile che avvenga all'interno delle strutture ospedaliere, al fine di garantire un maggiore controllo, sottolineando tuttavia come non si giustifichi un ricovero pari a tre giorni laddove la tendenza generale va nella direzione opposta, di abbreviare al massimo la permanenza in ospedale.
  Sottolinea, inoltre, l'esigenza di porre a carico delle regioni l'obbligo di rendere note le strutture ospedaliere in cui poter effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza, in maniera tale da consentire a tutti gli utenti di disporre delle informazioni necessarie.

  Vittoria D'INCECCO (PD), ringraziando il relatore per la proposta di risoluzione presentata, e condividendo pienamente le considerazioni svolte dal deputato Lenzi, evidenzia quello che, a suo avviso, costituisce l'unico punto da aggiungere agli impegni già previsti dalla predetta proposta, concernente l'esigenza di creare una maggiore integrazione tra consultorio e struttura ospedaliera, in quanto il consultorio è concepito spesso come struttura separata, che non si inserisce in un percorso complessivo.

  Teresa PICCIONE (PD) esprime il proprio apprezzamento per una proposta di risoluzione che reputa esaustiva, puntuale e molto equilibrata.
  Richiama, poi, condividendone il contenuto, le considerazioni emerse dal dibattito circa le problematiche di carattere sociale ed economico che spesso si pongono alla base dell'interruzione volontaria di gravidanza. Partendo da questa constatazione, ritiene che si renda necessario rafforzare il ruolo del consultorio, di sostegno e di accompagnamento nei confronti della donna.
  Sottolinea, pertanto, l'importanza dell'azione del Governo in questo campo, che a suo avviso deve essere più incisiva ed efficace.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO concorda con l'affermazione per cui il dibattito sul tema in oggetto deve prescindere da qualsiasi approccio ideologico, che si rivelerebbe un inutile appesantimento. Richiama, quindi, il carattere di grande equilibrio che caratterizza la legge n. 194 del 1978, che si rivela ancora attuale nonostante siano trascorsi tanti anni dalla sua approvazione.
  Ricorda, in particolare, il dibattito ampio e approfondito che si svolse nel momento in cui si definì il titolo di tale legge, «Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza», che è di per sé esplicito.
  Entrando nel merito della proposta di risoluzione presentata dal relatore, fa presente che gli impegni ivi contenuti possono essere complessivamente accolti dal Governo. Le uniche eccezioni riguardano quei punti che si riferiscono a materie che Pag. 99non ricadono esclusivamente nella competenza statale, per cui si deve necessariamente tenere conto delle competenze delle regioni. In quest'ottica cita, a titolo di esempio, il capitolo concernente i consultori.
  Per la stessa ragione, il governo non può accogliere in pieno l'impegno contenuto al quarto capoverso, in quanto può al più sensibilizzare le regioni affinché promuovano attività di informazione ed educazione alla salute sessuale e riproduttiva presso le istituzioni scolastiche, ma non gestirla direttamente.

  Elena CARNEVALI (PD), preso atto di tutti i rilievi formulati, e tenuto conto dell'esigenza di rispettare gli ambiti di competenza tra stato e regioni, prospettata dal Governo, ritiene di poter procedere ad una rielaborazione della propria proposta di risoluzione, per presentarla alla Commissione già nella giornata di domani.

  Eugenia ROCCELLA (NCD), presidente, fa presente che l'esame della relazione del Governo sull'attuazione della legge n. 194 del 1978 non figura, al momento, tra gli argomenti all'ordine del giorno della seduta della Commissione di domani, giovedì 6 marzo. Precisa che, in ogni caso, la richiesta del relatore potrà essere valutata nella riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentati dei gruppi, che avrà luogo al termine al termine della seduta odierna. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame della relazione in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 15.55 alle 16.15.

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