CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 gennaio 2014
157.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
COMUNICATO
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RISOLUZIONI

  Mercoledì 15 gennaio 2014. — Presidenza del presidente Michele Pompeo META. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Rocco Girlanda.

  La seduta comincia alle 15.30.

7-00202 Bianchi Nicola: Revoca del Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari.
(Seguito della discussione e rimessione all'Assemblea).

  Michele Pompeo META, presidente, come richiesto, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  Così rimane stabilito.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA rileva che con il decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 23 settembre 2011, n. 338, il dott. Piergiorgio Massidda, è stato nominato ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 84 del 1994, Presidente dell'Autorità portuale di Cagliari.
  Avverso detto provvedimento, il dottor Massimo Deiana, controinteressato, ha inteso esperire i rimedi giurisdizionali previsti, conclusisi con la sentenza n. 4768/2013, con cui il Consiglio di Stato – Sezione IV, nel riformare la sentenza del TAR Sardegna – Cagliari, Sezione I, n. 520/2012, ha annullato il decreto sopra enumerato e tutti gli ulteriori atti presupposti, conseguenti e connessi, tra cui la nota n. 6711 del 26 agosto 2011, con cui la Regione Sardegna aveva espresso la prevista intesa sul nominativo del dott. Massidda.
  Il sottosegretario rileva che il suo Dicastero, con nota n. 36205 del 31 ottobre 2013 ha manifestato la volontà, in coerenza con quanto prospettato dall'Avvocatura Generale dello Stato nella nota n. 405060 dell'11 novembre 2013, di agire in giudizio presso la Corte di Cassazione avverso la Sentenza del Consiglio di Stato per motivi attinenti alla giurisdizione; ulteriormente, sempre l'Amministrazione delle infrastrutture e dei trasporti, con nota n. 39028 del 19 novembre 2013, ha approfondito le argomentazioni a sostegno dell'impugnativa, ed ha contestualmente richiesto la proposizione di istanza di sospensiva della ripetuta Sentenza n. 4768/2013 al Consiglio di Stato. Risulta, all'attualità, che l'Organo Pag. 96Legale abbia tempestivamente promosso il ricorso in Corte di Cassazione, mentre nel seguito della presente trattazione verrà indicato lo stato del contenzioso presso il Consiglio di Stato.
  Osserva che, tenuto conto che dalla richiamata pronuncia del Consiglio di Stato è discesa la decadenza del dottor Massidda dalla carica di Presidente dell'Autorità portuale di Cagliari, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, pur attivandosi per l'immediata ottemperanza al giudicato in parola, si è trovato nella necessità di nominare un Commissario straordinario che potesse supplire temporaneamente alla vacanza dell'Organo di vertice dell'Autorità, al fine di garantire la normale gestione dell'Ente, e ciò nelle more della procedura di nomina di un nuovo Presidente.
  Considerato che il dottor Massidda – in forza delle competenze di cui agli articoli 6 e 8 della legge n. 84/1994 e secondo le linee di indirizzo tracciate nella «Relazione programmatica del Presidente», adottata con delibera n. 127 dal Comitato portuale dell'Autorità portuale di Cagliari nella seduta del 26 ottobre 2012, contestualmente al bilancio di previsione 2013 – aveva già avviato una serie di iniziative volte allo sviluppo del porto di Cagliari, si è ritenuto che il medesimo dovesse assumere l'incarico di Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari, potendo egli, più di chiunque altro, fornire la necessaria continuità nell'azione amministrativa dell'Ente, sottesa al raggiungimento delle finalità tracciate nel menzionato Documento di pianificazione portuale.
  Tali considerazioni, sfociate nell'adozione del decreto ministeriale 425 del 26 novembre 2013 con cui il dottor Massidda è stato nominato Commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari per il periodo massimo di sei mesi, hanno trovato pressoché unanime conforto nelle note pervenute dalla Confindustria Sardegna Meridionale, dall'Associazione Agenti Marittimi Raccomandatari – Agenti Aerei e Mediatori Marittimi della Sardegna, dalla CONFSAL – Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori – Sardegna, dalla CLP – Compagnia dei lavoratori portuali di Cagliari, dalla FEDESPEDI – Federazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali e dall'UGL – Unione generale del lavoro, Ufficio territoriale del lavoro di Cagliari, tutte concordi nel manifestare apprezzamento per il lavoro svolto dal Presidente, formulando l'auspicio che il medesimo potesse concludere le iniziative già avviate.
  Del resto, la particolare situazione di crisi economica in cui versa l'ambito territoriale in riferimento, e gli effetti negativi che sicuramente si sarebbero manifestati sul contesto produttivo ed occupazionale portuale a seguito dell'interruzione, derivante dall'esecuzione del giudicato in parola, del corretto andamento gestionale dell'Ente, hanno imposto la conferma del dott. Massidda quale Commissario straordinario dell'Autorità portuale, così scongiurando la mancata approvazione del bilancio di esercizio; scelta integralmente condivisa dalla Regione autonoma della Sardegna, che in tal senso si è formalmente espressa con nota n. 7366 del 16 ottobre 2013.
  In disparte i profili di censura sul contenuto della Sentenza del Consiglio di Stato, che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha puntualmente condiviso con l'Avvocatura Generale dello Stato, ciò che in questa sede preme ribadire è la circostanza che – in piena ottemperanza al giudicato in parola, e senza alcun pregiudizio rispetto agli esiti del contenzioso ancora in atto – il Dicastero, all'indomani dell'adozione del decreto 425 del 26 novembre 2013 con cui, si ripete, il dott. Massidda è stato nominato Commissario dell'Ente in parola per il periodo massimo di sei mesi, ha formalmente invitato, con nota del 27 novembre 2013, tutte le Amministrazioni interessate a voler comunicare i nominativi dei propri candidati per la nomina del nuovo Presidente dell'Autorità portuale di Cagliari, sollecitando la resa di tali designazioni, entro il termine di 15 giorni, con nota del 9 dicembre 2013.
  Ad ulteriore riprova della correttezza del proprio operato, occorre evidenziare Pag. 97che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – preso atto che con decreto monocratico n. 5100/2013, adottato il 20 dicembre 2013 dal Presidente della IV Sezione del Consiglio di Stato, è stata respinta l'istanza di misure cautelari monocratiche di urgenza per la sospensione della più volte citata Sentenza 4768/2013, con rinvio all'udienza camerale del 28 gennaio 2014, per la emanazione della definitiva decisione sull'istanza cautelare di sospensione dell'esecutività della pronuncia del Consiglio di Stato – ha ritenuto di conferire al dottor Massidda soltanto poteri di ordinaria amministrazione indifferibili ed urgenti, non potendosi ovviamente consentire soluzioni di continuità nell'attività amministrativa ordinaria, che sicuramente determinerebbero grave pregiudizio alla funzionalità dell'Ente.
  Tale determinazione è sfociata nell'adozione del decreto ministeriale n. 469 del 27 dicembre 2013 con cui, proprio dalla data del 27 dicembre 2013 e fino alla decisione definitiva sull'istanza cautelare fissata per il 28 gennaio 2014, ovvero fino alla nomina del nuovo Presidente, il dottor Massidda è preposto alla gestione dell'Autorità portuale di Cagliari con poteri limitati all'ordinaria amministrazione dell'Ente, caratterizzati da indifferibilità ed urgenza, determinandosi, di conseguenza, una decurtazione del 20 per cento degli emolumenti al medesimo spettanti.
  Per tutto quanto sopra esposto, considerata la netta divaricazione tra i poteri oggi assegnati al dottor Massidda quale Commissario dell'Autorità portuale di Cagliari e quelli ordinariamente spettanti al Presidente dell'Ente stesso, e tenuto conto della doverosa necessità di acquisire i definitivi orientamenti degli Organi Magistratuali all'uopo interpellati, ritiene di proporre la riformulazione del dispositivo dell'atto di indirizzo, come di seguito riportato: «impegna il Governo a revocare la nomina del dottor Massidda a Commissario dell'Autorità portuale di Cagliari, all'esito dell'eventuale sfavorevole pronuncia del Consiglio di Stato nella Camera di Consiglio del 28 gennaio p.v.».

  Romina MURA (PD) ricorda che il proprio Gruppo aveva già osservato, in sede di esame della proposta di nomina di Massidda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari, che tale nomina non rispondeva ai requisiti previsti per legge. La fondatezza di tali dubbi e perplessità è stata in seguito dimostrata dalla sentenza del Consiglio di Stato, immediatamente esecutiva, con cui è stata annullata la nomina di Massidda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari per carenza dei requisiti previsti dalla legge. Si può ritenere che le previsioni di legge in questione non siano formulate in modo appropriato; in ogni caso, fino a quando la legge non sarà modificata, tutti quanti sono tenuti a rispettarla, in particolare i soggetti che ricoprono incarichi istituzionali. Per questo ritiene inspiegabile e ingiustificabile la nomina dello stesso Massidda a commissario straordinario dell'Autorità portuale di Cagliari. Ribadisce con forza la richiesta al Ministro di revocare tale nomina in sede di autotutela. Per queste medesime ragioni non ritiene che possa essere accolta la proposta di riformulazione avanzata dal Sottosegretario, dal momento che non ci sono motivi per cui non procedere immediatamente alla revoca, attendendo ulteriori pronunce dell'autorità giudiziaria.

  Nicola BIANCHI (M5S) dichiara di condividere pienamente le considerazioni svolte dalla collega Mura. Sottolinea che la proposta di risoluzione in oggetto risponde al principio generale per cui la legge deve essere rispettata. Ricorda che il Consiglio di Stato ha annullato l'atto di nomina di Massidda a presidente dell'Autorità portuale per difetto dei requisiti di legge. Per questo l'atto con cui il Ministro Lupi ha nominato Massidda commissario straordinario rappresenta un gravissimo errore al quale il Ministro stesso dovrebbe porre rimedio quanto prima. Conformemente a quanto dichiarato dalla collega Mura, ritiene pertanto di non poter accogliere la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.

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  Sandro BIASOTTI (FI-PdL) osserva che Massidda ha svolto il ruolo di presidente dell'Autorità portuale di Cagliari dal settembre 2011. L'attività svolta in questo ruolo ha ricevuto, come ricordato dal rappresentante del Governo, numerosi e significativi apprezzamenti da parte di soggetti associativi che svolgono un ruolo rilevante sotto il profilo economico e sociale, privo di connotazioni politiche. L'atto di sindacato ispettivo in discussione si fonda su un principio di applicazione formale e letterale delle previsioni di legge, senza tener conto della capacità e della competenza che Massidda ha dimostrato nei fatti. Osserva altresì che rispetto alle considerazioni svolte nella sentenza del Consiglio di Stato in merito all'esigenza di un titolo di studio, non si può far a meno di rilevare che soltanto sei presidenti di Autorità portuali su un numero complessivo di oltre venti hanno come titolo di studio la laurea. Fino ad adesso, inoltre, sono stati nominati, con il parere favorevole delle Commissioni parlamentari, moltissimi presidenti che non avevano requisiti migliori o più pertinenti rispetto alla materia portuale di quelli di Massidda. Rispetto alla posizione assunta dai colleghi Mura e Bianchi osserva che il rappresentante del Governo ha proposto una riformulazione che non modifica i contenuti della risoluzione, ma si limita a richiedere di verificare l'esito della ulteriore pronuncia del Consiglio di Stato, già prevista per il 28 gennaio prossimo. Ritiene che l'insistenza sulla risoluzione in oggetto e il rifiuto anche di un breve rinvio dell'esame siano dettati da motivi di carattere esclusivamente politico, connessi con il fatto che il 16 febbraio prossimo è previsto in Sardegna lo svolgimento delle elezioni regionali. In particolare esprime la propria sorpresa per l'atteggiamento assunto dal Gruppo PD, che di fatto con la propria posizione sfiducia il Governo e, in particolare, il Ministro Lupi.

  Diego DE LORENZIS (M5S) dichiara di non essere sorpreso per la posizione del collega Biasotti, dal momento che il gruppo a cui appartiene ha sempre dichiarato, a proposito di Berlusconi, che il consenso può esentare dal rispetto della legge. Osserva che anche il Gruppo PD assume posizioni diversificate a seconda delle situazioni e delle circostanze. Ritiene che il punto essenziale è che la nomina di Massidda a commissario straordinario dimostra che il Governo e, in particolare, il Ministro che ha effettuato tale nomina non si preoccupano né di rispettare la legge né di perseguire gli interessi dei cittadini. Tale atteggiamento travolge ogni valutazione sul merito delle persone che sono chiamate a ricoprire incarichi anche molto rilevanti. Dichiara infine il proprio stupore per le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, in base alle quali in sostanza Massidda risultava la persona più indicata ad essere nominata commissario straordinario, per il semplice fatto che già si trovata al vertice dell'Autorità, pur essendovi stato posto in violazione della legge.

  Mario TULLO (PD) evidenzia in primo luogo che, contrariamente a quanto affermato dal collega Biasotti, il dissenso anche netto su singole questioni non significa sfiducia nei confronti del Ministro. Situazioni analoghe si sono verificate anche nel recente passato. Osserva quindi che la risoluzione in oggetto si basa sul principio per cui è necessario rispettare la legge; pertanto se l'autorità giudiziaria ha annullato, per difetto dei requisiti di legge, la nomina a presidente dell'Autorità portuale, la stessa persona non può essere nominata commissario straordinario. Sotto questo profilo la risoluzione intende intervenire a tutela del Ministro stesso. Ribadisce pertanto l'invito nei confronti del Ministro a revocare senza indugio la nomina di Massidda a commissario straordinario.

  Vincenzo GAROFALO (NCD) sottolinea che la richiesta di rimuovere Massidda dall'incarico di commissario straordinario, contenuta nella risoluzione in discussione, è dettata unicamente da una pronuncia Pag. 99della magistratura, in quanto, se non fosse intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato con cui è stata annullata la nomina a presidente dell'Autorità portuale, tale richiesta non sarebbe sicuramente stata avanzata. In proposito non si può a suo avviso non ricordare come la prima sentenza, pronunciata dal TAR Sardegna, fosse favorevole a Massidda. Per questo la richiesta del rappresentante del Governo di un breve rinvio, che permetta di verificare l'esito dell'ulteriore pronuncia del Consiglio di Stato, prevista per il 28 gennaio prossimo, deve ritenersi condivisibile, tanto più in considerazione del fatto che, rispetto alla questione in esame, non sussistono scadenze vincolanti. Ritiene che le dichiarazioni formulate nel corso della seduta dai deputati del Movimento 5 Stelle siano dettate perfino da spregiudicatezza. In tutti i casi, se si fa appello in modo astratto al criterio del merito, si può pensare che qualcun altro avrebbe potuto far meglio. Occorre tuttavia verificare quello che è stato fatto in concreto da chi è stato chiamato a rivestire determinate posizioni. Tra l'altro, non sempre, per quanto concerne incarichi elettivi, l'attività svolta corrisponde a quelli che erano i programmi e le promesse, come si è visto nel caso del sindaco di Parma. In conclusione ribadisce che la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo appare del tutto ragionevole e, in definitiva, coerente con le stesse finalità perseguite dalla risoluzione.

  Michele DELL'ORCO (M5S) ribadisce che la nomina di Massidda a presidente dell'Autorità portuale di Cagliari è stata effettuata in violazione della legge e di conseguenza anche la nomina a commissario straordinario deve ritenersi contraria alla legge. Osserva che una situazione sostanzialmente analoga si presenta anche nel caso del Viceministro De Luca, che riveste contestualmente due incarichi incompatibili. Ritiene che in tutti i casi debba essere fatto valere il principio fondamentale del rispetto della legge.

  Franco BRUNO (Misto-MAIE-ApI) ricorda di aver conosciuto personalmente Massidda nel ruolo di parlamentare, che ha svolto in modo capace, preparato, autonomo e molto attento alle esigenze del proprio territorio. Ritiene che nel caso in esame il problema deriva dalle scelte del Governo, che mettono in difficoltà la Commissione, il Governo stesso e il diretto interessato. Osserva infatti che il Governo si ostina a difendere una decisione, quale la nomina di Massidda a commissario straordinario, che non è, nel caso specifico, in alcun modo difendibile.

  Michele Pompeo META, presidente, osserva, per quanto riguarda alcune questioni emerse nel corso della discussione, che la Commissione ha sempre mantenuto distinti i propri diversi ambiti di attività, per cui l'approvazione di un atto di sindacato ispettivo o la votazione su una proposta di nomina, come è accaduto di recente quando la Commissione ha espresso ad ampia maggioranza parere contrario sul nominativo proposto dal Ministro come presidente dell'Autorità portuale di Napoli, non implicano una dichiarazione di sfiducia nei confronti del Ministro. Invita pertanto a non caricare la risoluzione in discussione di significati eccessivi.
  Rileva quindi che i presentatori non accettano la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo e richiedono di votare la proposta di risoluzione nel testo iniziale.

  Il sottosegretario Rocco GIRLANDA, preso atto dello svolgimento della discussione, chiede, ai sensi del comma 3 dell'articolo 117 del Regolamento, che la Commissione non proceda alla votazione della proposta di risoluzione e che di questa sia investita l'Assemblea.

  Michele Pompeo META, presidente, osserva che la richiesta del rappresentante del Governo di rimettere la proposta di risoluzione all'Assemblea rischia di amplificare il dibattito sull'atto di sindacato ispettivo in oggetto. Prende atto comunque che il Governo ha esercitato la facoltà di cui al comma 3 dell'articolo 117 del Regolamento Pag. 100di investire della proposta di risoluzione l'Assemblea. Dichiara pertanto conclusa la discussione della risoluzione, che potrà proseguire in Assemblea.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di Presidenza si è svolto dalle 16 alle 16.10.