CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 dicembre 2013
139.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta delle elezioni
COMUNICATO
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GIUNTA PLENARIA

  Giovedì 12 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Giuseppe D'AMBROSIO.

  La seduta comincia alle 9.20.

Comunicazioni del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, reitera la richiesta avanzata nella ultima riunione dell'ufficio di presidenza, ritenendo che la Giunta dovrebbe sospendere le proprie attività in seguito alle decisioni assunte dalla Corte costituzionale in ordine alla legge elettorale, la cui pubblicazione è attesa entro breve tempo. Risulta, tra l'altro, presentato alla Giunta, a firma dell'avvocato Pellegrino per conto del Movimento difesa del cittadino, un ricorso sulla legittimità dell'assegnazione del premio di maggioranza, ricorso di cui è stato data notizia da parte degli organi d'informazione. Inoltre, la Corte costituzionale deve ancora pronunciarsi sul conflitto sollevato dalla regione Friuli Venezia Giulia riguardante l'interpretazione e l'applicazione di talune disposizioni della legge elettorale.
  Considerato tutto ciò e attesa la rilevanza del predetto ricorso – evidentemente in stretta connessione con la sentenza della Corte costituzionale che, dunque, ne avvalora la fondatezza – chiede che la Giunta possa procedere al suo esame in tempi brevi, eventualmente anche nominando un relatore sullo specifico argomento. A suo giudizio, infatti, seppure le motivazioni della sentenza della Corte non siano ancora note, sarebbe opportuno che la Giunta procedesse preliminarmente ad una discussione seria e approfondita degli argomenti trattati nel ricorso.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) manifesta perplessità circa la proposta del collega Abrignani di sospendere le attività della Giunta in attesa delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale.
  Pur ritenendo che tutti gli approfondimenti possano essere utili, non appare funzionale alle attività di quest'organo anticipare motivazioni della sentenza che, per quanto è noto, investe due aspetti della legge elettorale, ossia l'assenza di preferenze e l'attribuzione di un premio di maggioranza. In tal senso, non gli pare che Pag. 165si possa dire – allo stato – che la tesi sostenuta dall'avvocato Pellegrino abbia avuto accoglimento. Rileva, inoltre, da un punto di vista procedurale, che si sta riproponendo una questione già affrontata e definita nella precedente riunione della Giunta.

  Martina NARDI (SEL) condivide le valutazioni dell'onorevole Lauricella circa l'opportunità che la Giunta attenda le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale per poi procedere eventualmente anche all'esame dell'esposto. Esprime, pertanto, parere contrario sulla richiesta del collega Abrignani.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), nel ribadire l'opportunità che la Giunta esamini il ricorso prima possibile, chiede al presidente di chiarire quali siano le modalità procedurali per l'esame di ricorsi di tale natura.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, dopo aver preliminarmente osservato che l'atto presentato dall'avvocato Pellegrino si qualifica non come un ricorso, bensì come un esposto, fa presente che di esso, così come di tutti gli altri esposti e ricorsi pervenuti alla Giunta, è stata data notizia nella seduta del 21 maggio 2013.
  Nel merito osserva che il ricorso verte sull'assegnazione del premio di maggioranza ossia sulla questione specifica oggetto della sentenza della Corte Costituzionale. Gli sembra pertanto opportuno che la Giunta – come del resto già definito in occasione della precedente riunione – attenda di conoscerne le motivazioni prima di assumere le proprie decisioni. Nel ricordare che tutti gli esposti e i ricorsi saranno valutati dalla Giunta prima di concludere l'esame della relazione su base nazionale, e che solo in esito ad essa la Giunta potrà proporre all'Assemblea la convalida dei deputati proclamati nelle circoscrizioni nazionali, ritiene quindi opportuno che la Giunta prosegua i propri lavori con l'esame delle relazioni circoscrizionali sulla base del cronoprogramma stabilito, in attesa che intervengano le motivazioni della sentenza e la ulteriore decisione della Consulta, attesa per metà febbraio.

  Giuseppe LAURICELLA (PD) osserva che il comunicato della Corte costituzionale, laddove prevede che il Parlamento possa procedere all'approvazione di una legge elettorale, implicitamente ne riconosce la legittimità. Non nutre dubbi, infatti, sul fatto che la decisione della Corte in merito alla legge elettorale abbia effetto per l'avvenire, in conformità con quanto stabilito dall'articolo 136 della Costituzione. La Giunta pertanto deve procedere nei propri lavori, in quanto pienamente legittimata, così come il Parlamento nel suo complesso.
  Chi chiede la sospensione della doverosa attività della Giunta, conseguentemente ne nega la legittimità e dovrebbe pertanto assumere iniziative personali coerenti con tale orientamento.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) chiarisce che non viene messa in dubbio la legittimità del Parlamento o della Giunta, bensì è in discussione la legittimità dell'assegnazione del premio maggioranza e la necessità di attendere le motivazioni della Corte. Infatti, qualora la Corte riconosca che l'assegnazione del premio di maggioranza è avvenuta illegittimamente, a suo avviso si dovrà ricalcolare in modo proporzionale la composizione della Camera, che naturalmente potrà poi continuare a operare.

  Laura VENITTELLI (PD), nel condividere le valutazioni dell'onorevole Lauricella, ricorda che la sentenza della Corte costituzionale non dichiara solo l'incostituzionalità del premio di maggioranza, ma anche quella delle liste bloccate per cui, se si volesse seguire il ragionamento da taluno prospettato, l'intero Parlamento risulterebbe illegittimo, in contrasto sia con la previsione dell'articolo 136 della Costituzione, che non prevede un'efficacia retroattiva per le sentenze della Corte, sia con il principio della continuità delle istituzioni. Pag. 166
  In conclusione, nel ribadire la piena legittimità di questo Parlamento, ritiene necessario che la Giunta proceda nei suoi lavori e auspica che cessino le polemiche da parte di alcuni colleghi del Gruppo MoVimento 5 Stelle in merito a presunte violazioni della Costituzione.

  Davide CRIPPA (M5S) condivide le indicazioni del Presidente in merito all'opportunità che la Giunta prosegua nei propri lavori con l'esame delle relazioni circoscrizionali, e che gli esposti e i ricorsi presentati vengano esaminati prima della relazione su base nazionale. Ritiene, infatti, che la Giunta debba attendere le motivazioni della sentenza della Consulta ai fini delle proprie valutazioni in merito.
  Quanto alle accuse circa la violazione della Costituzione e della sovranità popolare, ricorda che altri sono i responsabili, come dimostra la vicenda della legge sui rimborsi ai partiti che ha calpestato la volontà espressa nel referendum sull'abrogazione del finanziamento pubblico.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) ricorda che le sentenze pronunciate dalla Corte costituzionale possono avere effetti di cancellazione di norme ovvero additivi. Nel caso della sentenza sulla legge elettorale, gli effetti di caducazione potrebbero interessare in via immediata l'applicazione del premio di maggioranza, potendo quindi anche operare retroattivamente, mentre la parte concernente le preferenze potrebbe configurarsi come additiva e applicabile a future elezioni. Osserva in conclusione che le posizioni di taluni gruppi in tema di retroattività non appaiono comunque sempre coerenti.

  Adriana GALGANO (SCpI) ritiene che i lavori della Giunta debbano proseguire stante il disposto dell'articolo 136 della Costituzione, valutando, comunque, irrituale che la Corte costituzionale abbia anticipato con un comunicato stampa i contenuti di una sentenza non ancora pubblicata.
  Riconosce, inoltre, che quanto dichiarato dal Presidente della Giunta agli organi di stampa circa la possibilità che le convalide restino subordinate all'esito della verifica su base nazionale rappresenti la migliore garanzia in relazione all'operato della Giunta medesima.
  Valuta, tuttavia, non condivisibili le dichiarazioni del Presidente, contenute anch'esse nel suddetto comunicato, che qualificano questo Parlamento come illegittimo. A tale riguardo, osserva che il Presidente della Giunta, stante il suo ruolo, dovrebbe astenersi da simili dichiarazioni.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, conferma quanto da lui dichiarato circa la necessità di proseguire nelle doverose attività della Giunta sul presupposto che in ogni caso la fase di convalida non potrà intervenire prima che sia esaminata la relazione su base nazionale.
  Precisa, inoltre, che nelle sue dichiarazioni agli organi di stampa ha sempre tenuto distinto il piano giuridico da quello politico. Quando ha parlato di illegittimità ha sempre svolto una valutazione di carattere politico e personale, in veste di semplice parlamentare e non di presidente della Giunta. In questo senso ha sempre fatto precedere l'avverbio «politicamente» alla parola «illegittimo», ritenendo che sul piano giuridico si debbano attendere le motivazioni della sentenza della Corte, cui la Giunta sarà tenuta a dare applicazione.
  Evidenzia la necessità che, nel valutare le dichiarazioni da lui rese, si distingua il ruolo di garanzia da lui svolto come Presidente della Giunta dal diritto di ciascun parlamentare di esprimere le proprie valutazioni politiche.

  Adriana GALGANO (SCpI) prende atto del chiarimento reso dal Presidente che precisa il contenuto di dichiarazioni nelle quali l'avverbio «politicamente» non compariva. Auspica quindi che in futuro le dichiarazioni del Presidente non diano adito a interpretazioni ambigue.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, chiarisce di non aver mai diffuso un comunicato stampa, osservando che le frasi riportate dagli organi di stampa non Pag. 167sempre rispondono al pensiero realmente espresso. Non ritiene peraltro opportuno, né utile, procedere a smentite ogni qualvolta ciò si verifichi.

  Luigi LACQUANITI (SEL) manifesta la propria perplessità sia in ordine alla discussione in atto sia per le posizioni espresse dal Presidente. Infatti, ritiene che la Giunta non sia una sede politica ma un organo di garanzia chiamato ad applicare le norme. L'Italia è uno stato di diritto – e quindi non governato secondo i principi di Grillo e Berlusconi – pertanto il Parlamento deve attenersi alle decisioni della Corte costituzionale, sulla base delle relative motivazioni. Constata con rammarico che nella Giunta certe argomentazioni vengono invece utilizzate come «arma politica».
  In relazione alle dichiarazioni rese dal Presidente, osserva che egli ben avrebbe potuto operare una rettifica. A questo riguardo, deve stigmatizzare il duplice ruolo assunto dal Presidente. A suo avviso, infatti, non è possibile agire come organo di garanzia e contemporaneamente assumere una diversa veste, rendendo dichiarazioni fortemente connotate in senso politico.
  In conclusione, valuta opportuno che la Giunta prosegua i suoi lavori secondo il programma già definito, e attenda le motivazioni della Corte costituzionale per le successive decisioni.

  Enzo LATTUCA (PD) ritiene che la Giunta debba proseguire nel compito assegnatole di verifica dei poteri e delle situazioni di incompatibilità e ineleggibilità, secondo le ordinarie procedure previste.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, ribadisce che non sempre gli organi di stampa hanno riportato fedelmente le sue dichiarazioni, ma che non ritiene di dover procedere a continue rettifiche.
  Respinge le considerazioni dell'onorevole Lacquaniti, rivendicando la possibilità, concessa a tutti i parlamentari, di esprimere valutazioni politiche anche al di là del ruolo istituzionale da essi ricoperto. Ricorda, infatti, che in qualità di Presidente della Giunta ha sempre avuto come riferimento il suo ruolo e la sua funzione di garanzia. Quando ha espresso valutazioni di carattere politico lo ha fatto al di fuori della Giunta e come semplice deputato, chiarendo di non esprimersi nella sua veste istituzionale. Preso atto, comunque, che taluni colleghi non ritengono ciò sufficiente, ritiene che la Giunta possa proseguire nei suoi lavori secondo il programma definito.
  Invita pertanto il Vicepresidente Pagano, coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, a riferire sui lavori svolti dal Comitato.

  Alessandro PAGANO, coordinatore del Comitato per i profili attinenti alle ineleggibilità, a nome del Comitato permanente per le incompatibilità, le ineleggibilità e le decadenze, ai sensi dell'articolo 16, comma 2, del regolamento della Giunta, propone che la Giunta prenda atto dell'eleggibilità dei seguenti deputati, sulle cui cariche o funzioni il Comitato ha svolto l'istruttoria ai fini del giudizio sull'ineleggibilità e per i quali non sono pendenti ricorsi che attengano a tale profilo:
   nella IX Circoscrizione Friuli Venezia Giulia: Tamara BLAZINA, Giorgio BRANDOLIN, Paolo COPPOLA, Massimiliano FEDRIGA, Gian Luigi GIGLI, Gianna MALISANI, Serena PELLEGRINO, Aris PRODANI, Walter RIZZETTO, Ettore ROSATO, Sandra SAVINO, Giorgio ZANIN;
   nella XVII Circoscrizione Abruzzo: Maria AMATO, Antonio CASTRICONE, Andrea COLLETTI, Vittoria D'INCECCO, Daniele DEL GROSSO, Fabrizio DI STEFANO, Tommaso GINOBLE, Itzhak Yoram GUTGELD, Giovanni LEGNINI, Gianni MELILLA, Filippo PICCONE, Giulio Cesare SOTTANELLI, Paolo TANCREDI, Gianluca VACCA;
   nella XXIII Circoscrizione Calabria: Ferdinando AIELLO, Sebastiano BARBANTI, Demetrio BATTAGLIA, Dorina BIANCHI, Rosaria detta Rosi BINDI, Vincenza Pag. 168BRUNO BOSSIO, Francesco BRUNO, Bruno CENSORE, Lorenzo CESA, Stefania COVELLO, Alfredo D'ATTORRE, Federica DIENI, Giuseppe GALATI, Ernesto MAGORNO, Dalila NESCI, Nicodemo Nazzareno OLIVERIO, Paolo PARENTELA, Jole SANTELLI, Rosanna SCOPELLITI, Nicola STUMPO.

  Giuseppe D'AMBROSIO, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, la Giunta prende atto della proposta formulata dal Comitato in materia di eleggibilità di deputati.

  La Giunta concorda.

Verifica dei poteri nella XVII Circoscrizione (Abruzzo).

  Diego CRIVELLARI (PD), relatore, riferendo sulla verifica dei poteri nella XVII Circoscrizione Abruzzo, illustra i dati relativi alla Circoscrizione, evidenziando che in conformità ai risultati delle verifiche compiute e non sussistendo contestazioni o ricorsi pendenti relativi né alla convalida dei deputati proclamati, né, per il profilo esaminato, alle operazioni elettorali, la cifra elettorale circoscrizionale di ciascuna lista è determinata a termini dell'articolo 77, comma 1, n. 1, del testo unico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati.
  Poiché, ai sensi dell'articolo 83 del testo unico 30 marzo 1957, n. 361, delle leggi per l'elezione della Camera dei deputati, la ripartizione dei seggi attribuiti alle Circoscrizioni ed alle liste ammesse al riparto si effettua in sede nazionale, le posizioni di tutti i deputati proclamati nella Circoscrizione saranno prese in esame, ai sensi dell'articolo 11, comma 10, del regolamento della Giunta, a conclusione della verifica delle elezioni in tutte le Circoscrizioni del territorio nazionale – con l'esclusione della XXVII Circoscrizione Valle d'Aosta – e rimangono pertanto subordinate all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni effettuate su base nazionale.
  In conclusione, in assenza di ricorsi esclusivamente riferibili alla XVII Circoscrizione Abruzzo, propone alla Giunta di sospendere, fino all'esito della verifica dei calcoli e delle assegnazioni su base nazionale, l'approvazione delle modifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite dalle liste nella Circoscrizione, come riportate nel prospetto allegato alla presente relazione, nonché la formulazione della proposta all'Assemblea di convalida dei deputati proclamati eletti nella Circoscrizione.

  La Giunta concorda.

  La seduta termina alle 10.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 10.05 alle 10.10.

COMITATO PERMANENTE PER LE INCOMPATIBILITÀ, LE INELEGGIBILITÀ E LE DECADENZE

  Il Comitato, che si è riunito dalle 10.10 alle 10.40, ha proseguito l'istruttoria sulle cariche ricoperte e le funzioni svolte dai deputati ai fini del giudizio sulla ineleggibilità.