CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 dicembre 2013
138.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 12 DICEMBRE 2013

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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 11 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 15.55.

Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative, correttive e di coordinamento delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155, e 7 settembre 2012, n. 156, tese ad assicurare la funzionalità degli uffici giudiziari.
(Atto n. 36).

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni)

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 4 dicembre 2013.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, avverte che si è costituito il nuovo gruppo «Per l'Italia», al quale hanno aderito i deputati Gitti e Piepoli.
  Prima di dare la parola ai deputati che devono ancora intervenire, avverte di avere presentato una ulteriore nuova proposta di parere (vedi allegato 1), che riprende pressoché integralmente quella già presentata, salvo alcune modifiche che prendono spunto da alcuni interventi svoltisi ieri.
  Avverte altresì che il gruppo Scelta civica ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 2) e che il gruppo Movimento 5 Stelle ha riformulato la proposta alternativa già presentata (vedi allegato 3).
  Ricorda che nella seduta di oggi la Commissione dovrà esprimere il parere sull'Atto del Governo, considerato che il termine è scaduto il 30 novembre.Pag. 10
  Avverte infine che il deputato Costa ha comunicato di non poter partecipare ai lavori della Commissione in quanto è impegnato nella riunione dei Presidenti di gruppi convocata in contemporanea con i lavori della Commissione giustizia. Per un impegno presso la Commissione finanze non potrà partecipare ai lavori della Commissione neanche l'altro membro del gruppo Nuovo Centro Destra, onorevole Pagano.

  Edmondo CIRIELLI (FdI) esprime la contrarietà del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, ritenendo che non sia possibile esprimere un parere favorevole su un provvedimento che deriva dai decreti legislativi n. 155 e 156 del 2012, adottati in palese violazione dei criteri di delega. Sottolinea come l'enorme mole di proteste e di critiche confermi come i predetti decreti legislativi abbiano indebitamente stravolto la normativa di riferimento.
  Fa presente di essere un deputato che, a differenza di altri, rappresenta un territorio e che, pertanto, conosce bene le gravissime problematiche causate nel proprio territorio da una riforma della geografia giudiziaria non conforme ai principi e criteri direttivi dettati dalla legge delega. È quindi nel fisiologico esercizio di tale funzione di rappresentanza, e non certo per ragioni clientelari, che ribadisce il carattere illegittimo, irrazionale e gravemente dannoso per l'efficienza del servizio giustizia, dell'intervento riformatore sui tribunali di Sala Consilina e Nocera Inferiore, nonché sulla sezione distaccata di Amalfi, collocata in un'area in tutto e per tutto equiparabile ad una zona insulare.
  Sottolinea come vi siano molte altre realtà locali gravemente danneggiate dalla riforma e cita, a titolo esemplificativo, la questione del tribunale di Spoleto.
  Ritiene che il grave stato di confusione e di inefficienza conseguente all'entrata in vigore della riforma della geografia giudiziaria derivi anche dalla circostanza che il Ministero della giustizia non ha voluto ascoltare gli ordini professionali, i magistrati, le associazioni e gli enti locali, le forze politiche presenti sul territorio.
  Dopo aver espresso apprezzamento per la proposta alternativa di parere presentata dall'onorevole Dambruoso, ci tiene a sottolineare la propria contrarietà alla soppressione del tribunale di Rossano ed al suo accorpamento a quello di Castrovillari, che non ha tenuto conto di rilevanti esigenze di lotta contro la criminalità organizzata. Esprime inoltra la propria contrarietà a qualsiasi ipotesi di riduzione dell'ambito territoriale del tribunale di Spoleto a favore di quello di Terni.

  Maria Gaetana GRECO (PD) osserva come con decreto ministeriale sia stata istituita la Commissione per il monitoraggio per apportare le misure correttive idonee al superamento delle criticità scaturite dalla complessità della riforma della geografia giudiziaria. Compito della Commissione ministeriale è proporre idonee soluzioni organizzative e normative da adottare con decreti correttivi, alternativi alle soppressioni, fermo restando che spetta al primato della politica compiere le scelte più idonee. Nell'ambito delle criticità, una particolare menzione va alle aree montane per la specificità territoriale e per la situazione infrastrutturale: da qui l'idea dell'istituzione di un apposito tribunale di montagna, particolarmente difficile da raggiungere, sul quale ha presentato una proposta di legge. A tale proposito, ricorda come la Commissione Giustizia, già in occasione dell'espressione del parere sul decreto legislativo n. 155 del 2012 abbia ravvisato l'opportunità di mantenere il tribunale di Nicosia, con accorpamento ad esso del tribunale di Mistretta. Si tratta, appunto, di un tribunale che insiste su un'area montana, servito da pessime infrastrutture e con servizi pubblici di trasporto inidonei. Ritiene, quindi, che nell'ottica dell'emanazione di decreti correttivi che si basino su criteri realmente oggettivi, debba essere adeguatamente valutata la prospettiva del tribunale di montagna, relativo a territori che, per le loro indiscutibili peculiarità e difficoltà di collegamento, Pag. 11pongono l'esigenza di operazioni di accorpamento o di attribuzione di territori a circondari limitrofi.

  Arcangelo SANNICANDRO (SEL) annuncia che il proprio gruppo non voterà a favore della proposta di parere del relatore, ritenendo assolutamente non convincenti le modalità di riorganizzazione della geografia giudiziaria. Sottolinea, in particolare, come molti interventi siano del tutto irrazionali e incomprensibili, ricordando la situazione del tribunale centrale di Foggia, che ancora sta cercando una sede, addirittura rivolgendosi ad agenti immobiliari; la situazione del tribunale di Rossano e di quello di Lucera.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene preliminarmente inopportuno che nella proposta di parere del relatore un ordine del giorno sia citato con l'indicazione dei sottoscrittori e dei gruppi di appartenenza. Quanto al merito della proposta, si dichiara sorpreso che siano citate solo alcune situazioni e non altre quali, ad esempio, Tolmezzo, Crema e Bassano del Grappa che, peraltro, sarebbe del tutto erroneo accorpare a Cittadella.
  Stigmatizza quindi l'impostazione della citata proposta, che rivela la mancanza del coraggio di indicare con chiarezza le sedi da ripristinare ed un appiattimento sulla posizione del Governo, e sottolinea come il parere della Commissione Giustizia del Senato, per quanto disorganico, almeno manifesti un minimo di coraggio. Ritiene inutile incontrare i comitati costituitisi sul territorio e poi approvare un parere assolutamente non incisivo, considerando che sarebbe allora più corretto dichiarare apertamente la volontà di mantenere tutte le soppressioni di uffici giudiziari.

  Pina PICIERNO (PD) ritiene che il parere della Commissione Giustizia debba sottolineare quanto sia stata sbagliata, anche sotto il profilo della lotta alla criminalità organizzata, la scelta di includere nell'ambito del Tribunale di Napoli Nord i comuni del casertano, che prima si trovano sotto la giurisdizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. A tale proposito evidenzia quanto possa essere incongruente lo «spacchettamento» di un Tribunale, quale quello di Santa Maria Capua Vetere, che nel corso degli anni si è dimostrato essere un fondamentale baluardo di legalità in una terra dove la criminalità organizzata ha raggiunto tra le più alte soglie di diffusione in riferimento a tutto il territorio nazionale. A fronte di tali considerazioni appare addirittura paradossale il parere del Senato che evoca un ulteriore smembramento dei comuni del casertano includendo il comune di Vairano nell'ambito di competenza territoriale del tribunale di Cassino, che sicuramente non è attrezzato nella lotta contro la criminalità organizzata allo stesso modo del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ritiene, quindi, che il parere che ci si appresta a votare debba contenere una condizione volta a riportare nella sfera di competenza di quest'ultimo tribunale tutti i comuni del casertano che sono stati trasferiti al Tribunale di Napoli Nord.

  David ERMINI (PD) preliminarmente ritiene che sia necessario che tutti abbiano ben presente quale sia l'oggetto dell'esame della Commissione Giustizia, essendo questo ben più limitato della intera riforma della geografia giudiziaria, come invece sembrerebbe assistendo al dibattito che si è sviluppato intorno all'atto del Governo n. 36. Quest'ultimo non è altro che il primo decreto legislativo correttivo che il Governo intende emanare nell'ambito della riforma della geografia giudiziaria, avendo ad oggetto solo alcune questioni particolari legate alla riforma, senza tuttavia voler affrontare tutte quelle criticità determinate dalla soppressioni delle diverse sedi giudiziarie, che tutti i parlamentari che «vivono» il proprio territorio conoscono e che sono state evidenziate anche dall'ordine del giorno votato dall'Assemblea della Camera l'8 agosto scorso, come peraltro rilevato anche nella proposta di parere del relatore. La presenza di criticità è ben nota anche al Governo, considerato che è stata istituita Pag. 12una Commissione ministeriale di monitoraggio proprio di queste criticità.
  Per ragioni di metodo e non certamente di appiattimento ad una presunta posizione di immobilità del Governo, ritiene che la sede ove si debba operare per affrontare la questione delle criticità sorte a seguito della soppressione di Tribunali e di sezioni distaccate debba essere trovata altrove rispetto al provvedimento in esame. Proprio per questa ragione dichiara di non aver voluto portare in questo momento all'attenzione della Commissione tutte quelle le criticità emerse relativamente al proprio territorio di provenienza. Alla stessa maniera hanno fatto anche altri deputati, altrimenti non si spiegherebbe per quale ragione tanto il parere approvato dal Senato che le proposte alternative di parere oggi presentate non tengano conto di una delle più evidenti ed oggettive storture della riforma della geografia giudiziaria, quale è la soppressione della sezione distaccata di Viareggio, accorpata a Lucca. Vi sono poi delle criticità di assoluta oggettività come quelle legate all'insularità, che lui ben conosce con riferimento alla soppressione della sezione distaccata di Portoferraio, delle quali non si può non tener conto nel momento in cui si passa alla correzione della riforma nel suo complesso.
  Altri, partendo dalla Commissione Giustizia del Senato, hanno fatto una scelta diversa, ritenendo che il parere debba contenere una lista di tutte le errate soppressioni di sedi giudiziarie, partendo naturalmente da quelle riguardanti il proprio territorio. Si tratta di una scelta di mera propaganda elettorale rispetto al proprio territorio che però non ha alcuna possibilità di ricaduta pratica, considerato che la revisione del nuovo assetto territoriale dei tribunali sarà affrontata in un secondo momento all'esito dei lavori della Commissione ministeriale. Corredare il parere con una lista di sedi giudiziarie da restaurare significherebbe illudere quelle popolazioni che hanno subito un grave danno dalla soppressione delle sede giudiziarie di riferimento.
  Il punto importante da sottolineare è piuttosto quello di ribadire, già nel parere che la Commissione si appresta ad approvare, il primato della politica rispetto a scelte che non possono essere relegate a questioni meramente tecniche. Nel rispetto dei principi e criteri direttivi di delega la politica deve fare delle scelte ponderando una serie di interessi che in alcuni casi possono sembrare anche contrastanti. Solo portando ad una corretta sintesi tutti questi interessi sarà possibile superare tutte quelle criticità che sono state segnalate da più parti.
  Dichiara quindi di condividere pienamente la proposta di parere del relatore che affronta la questione della soppressione delle sede giudiziarie in maniera corretta senza creare vane illusioni. Quando, comunque a breve verrà affrontata dalla Commissione la questione della soppressione delle sedi giudiziarie, a suo parere dovrà essere sentito il Capo del dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi del Ministero della giustizia, il dottor Luigi Birritteri, che da tutti è riconosciuto come colui che ha sostanzialmente gestito in prima persona la riforma. Sarà utile porre al dottor Birritteri una serie di domande per capire le ragioni di alcune scelte incomprensibili. Una volta ottenute queste risposte la politica potrà fare le sue scelte.

  Andrea COLLETTI (M5S) nell'illustrare la proposta alternativa di parere del gruppo Movimento 5 Stelle, esprime la contrarietà alla proposta di parere del relatore, per quanto ne apprezzi la parte dove viene sottolineato il primato della politica nella effettuazione delle scelte finali relative alle sedi giudiziarie da sopprimere.

  Donatella FERRANTI, presidente, dichiara di riformulare la proposta di parere accogliendo i rilievi dei deputati del gruppo della Lega circa l'inopportunità di richiamare i gruppi di appartenenza dei deputati che hanno sottoscritto l'ordine del giorno approvato l'8 agosto scorso. Avverte quindi che pone in votazione la proposta di parere come riformulata e che Pag. 13le proposte alternative saranno poste in votazione qualora venisse respinta la prima.

  La Commissione approva l'ulteriore proposta di parere del relatore, come riformulata (vedi allegato 4).

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) e Nicola MOLTENI (LNA) contestano il fatto che la votazione sia stata ripetuta tre volte e che in tal modo due deputati abbiano potuto mutare il proprio voto.

   Donatella FERRANTI, presidente, replica che non vi è stata alcuna irregolarità nella votazione, in quanto non si è ripetuta alcuna votazione, ma si è chiesto ai deputati, con l'ausilio dei segretari D'Alessandro e Ferraresi, di rendere più chiaramente manifesto il loro voto. A parte ciò, l'approvazione della proposta di parere del relatore risulterebbe comunque confermata dalla prova di resistenza, considerato che si è approvata con uno scarto superiore al numero dei voti contestati.

  La seduta termina alle 16.40.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE CONSULTIVA

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre.
C. 1836 Governo.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013-bis.
C. 1864 Governo.

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