CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 dicembre 2013
133.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 43

SEDE REFERENTE

  Martedì 3 dicembre 2013. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pierpaolo Baretta.

  La seduta comincia alle 9.55.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014).
C. 1865 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.
C. 1866 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato.

(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Andrea ROMANO (SCpI), relatore per il disegno di legge di bilancio, fa presente preliminarmente che si soffermerà sugli aspetti tecnici del provvedimento licenziato dal Senato, riservandosi di formulare in via successiva valutazioni di carattere politico. Rammenta che il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016 (A.C. 1866) è predisposto sulla base del criterio della legislazione vigente, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della legge di contabilità pubblica e della indicazioni fornite con la circolare del Ministero dell'economia e delle finanze n. 32 del 17 luglio 2013, e impostato secondo la struttura contabile per missioni e programmi, finalizzata a privilegiare il contenuto funzionale della spesa. Osserva che la struttura del disegno di legge di bilancio 2014-2016 conferma, rispetto allo scorso anno, le 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali della spesa pubblica e ne delineano gli obiettivi strategici, ed i 174 programmi di spesa, che costituiscono le unità di voto parlamentare. Resta, inoltre, stabile il numero delle missioni di spesa, pari a ventuno, condivise tra più amministrazioni, così come quello, pari a quattro, dei programmi condivisi tra Ministeri.
  Rileva che, come evidenziato nella relazione illustrativa, il disegno di legge di bilancio per il 2014 è coerente con lo scenario macroeconomico illustrato nella Pag. 44Nota di aggiornamento del DEF, presentata a settembre 2013 – al fine di perseguire, mediante la legge di stabilità, i volumi di entrata e di spesa programmata – e si colloca in un percorso di impegno per il risanamento dei conti pubblici che ha consentito a luglio scorso la chiusura della procedura per disavanzi eccessivi aperta per l'Italia nel 2009. Gli aggregati di entrata e di spesa del bilancio, predisposti secondo il criterio della legislazione vigente, includono gli effetti finanziari delle misure adottate nel corso di questi ultimi anni, in particolare in materia di spending review, e dei provvedimenti di urgenza disposti nell'anno in corso volti principalmente al sostegno dell'economia, dell'occupazione e del reddito delle famiglie.
  Rileva inoltre che, come illustrato nella relazione, sul processo di formazione delle dotazioni finanziarie per l'esercizio 2014 hanno inciso, sotto il profilo quantitativo, le rimodulazioni proposte dalle Amministrazioni sulla base dei criteri di flessibilità previsti dalla normativa vigente, ai sensi dell'articolo 23, commi 1-3, della legge n. 196 del 2009 e dell'articolo 6, comma 16, del decreto-legge n. 95 del 2012. Per quanto concerne la componente rimodulabile riconducibile al fattore legislativo, sia l'articolo 23, comma 3, della legge di contabilità, sia l'articolo 6 del decreto-legge n. 95 del 2015 ne prevedono apposita evidenza contabile. Nel disegno di legge di bilancio per il 2014 è pertanto presente, in allegato a ciascuno stato di previsione della spesa, l'Allegato 1 «Prospetto delle autorizzazioni di spesa per programmi», che espone le autorizzazioni di spesa di ciascun Ministero, con riferimento ovviamente solo a quelli che risultano aver esercitato le misure di flessibilità in questione, che, per l'appunto, sono state rimodulate in tal senso. In proposito rinvia alla documentazione prodotta dagli uffici della Camera. Segnala, inoltre, gli allegati A e B alla nota integrativa della Tabella 1 (Stato di previsione delle entrate), che recano gli effetti connessi alle disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell'esercizio, recanti esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio, con l'indicazione della natura delle agevolazioni, dei soggetti e delle categorie dei beneficiari e degli obiettivi perseguiti. Tali allegati sono predisposti sulla base di quanto dispone l'articolo 21, comma 11, lettera a), della legge n. 196 del 2009, che tra l'altro prevede, per le entrate, che la nota integrativa al bilancio di previsione specifichi gli effetti connessi alle disposizioni normative vigenti evidenziando separatamente gli effetti di quelle introdotte nell'esercizio, recanti esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio, con l'indicazione della natura delle agevolazioni, dei soggetti e delle categorie dei beneficiari e degli obiettivi perseguiti. Nel rispetto della citata disposizione, l'allegato A considera gli effetti delle disposizioni in materia di esenzioni o riduzioni del prelievo obbligatorio ivi incluse; l'allegato B contiene solo gli effetti di quelle introdotte nell'esercizio, ossia le disposizioni intervenute successivamente alla presentazione del disegno di legge di bilancio per l'anno finanziario 2012. Rispetto alle misure dell'allegato A inserito nella nota integrativa dello stato di previsione delle entrate per l'anno finanziario 2013, il numero delle disposizioni recanti esenzioni o riduzione del prelievo obbligatorio, nel complesso, è pari a 284 misure, risultante dalla variazione in aumento derivante dall'ingresso di nuove disposizioni (Allegato B) introdotte nell'esercizio e da quella in diminuzione correlata alle disposizioni non più in vigore. Segnala che gli effetti di tali misure, riferiti al triennio 2014-2016, sono stati aggiornati per tener conto degli affinamenti delle metodologie di stima di alcune misure nonché dei dati delle dichiarazioni dei redditi ultimi disponibili, con estrapolazione all'anno 2014 e proiezioni per il biennio 2015-2016. L'ammontare complessivo degli effetti dei 284 regimi agevolativi indicato nell'allegato A è pari a 152.667 milioni per il 2014, a 151.958 milioni per il 2015 e a 151.633 milioni per il 2016. L'allegato B indica un ammontare degli effetti delle 14 agevolazioni introdotte da ottobre 2012 a settembre 2013 pari a 220 milioni per il 2014, a 241 milioni per il 2015 e a 218 milioni per il 2016. Tali Pag. 45importi sono comunque contabilizzati, come sopra detto, anche nell'allegato A.
  Fa presente che il quadro generale riassuntivo del bilancio di previsione a legislazione vigente evidenzia come, per il 2014, in termini di competenza, al netto delle regolazioni contabili e dei rimborsi IVA, si prevedono entrate finali per 512,1 miliardi di euro e spese finali per 548,6 miliardi. Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta pari nel 2014 a circa 36,6 miliardi di euro. Osserva altresì che, per il biennio 2015-2016, il disegno di legge evidenzia un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare, in termini di competenza, pari, rispettivamente, a 13.402 milioni nel 2015, anno nel quale scende da –36,6 a –23,2 miliardi, e a 21.681 milioni nel 2016, in cui diminuisce da –23,2 a –1,5 miliardi, in corrispondenza ad un andamento progressivamente in aumento delle entrate finali e in diminuzione delle spese finali. In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è pari a 104,7 miliardi di euro nel 2014, a 87,7 miliardi nel 2015 e a 66,2 miliardi nel 2016. Rammenta che, com’è noto, la differenza rispetto al corrispondente valore in termini di competenza dipende essenzialmente dal fisiologico scostamento tra i valori degli accertamenti di entrata e i corrispondenti importi degli incassi.
  Ricorda che, a seguito dell'approvazione del disegno di legge di stabilità per il 2014 da parte del Senato, la Nota di variazioni al bilancio, che riporta nel bilancio gli effetti finanziari della legge di stabilità, evidenzia, in termini di competenza, sempre al netto delle regolazioni contabili e dei rimborsi IVA, un aumento sia delle spese finali di circa 7,5 miliardi di euro nel 2014 che delle entrate finali di circa 5,9 miliardi. Il saldo netto da finanziare, pari a 38,4 miliardi di euro, risulta, pertanto peggiorato per il 2014 rispetto al bilancio a legislazione vigente, nel quale risulta pari a 36,6 miliardi, con un aumento di circa 1,8 miliardi di euro. Negli anni successivi, invece, il saldo netto da finanziare manifesta un deciso miglioramento rispetto a quanto previsto a legislazione vigente, fino ad evidenziare un valore positivo, per 5,6 miliardi, nel 2016. Ciò è da mettere in relazione all'incremento delle entrate finali che si registra nel corso del triennio, determinato dalle disposizioni introdotte dal disegno di legge di stabilità per il 2014, pari a 12.561 milioni di euro nel 2015 e a 14.230 milioni nel 2016 rispetto alla legislazione vigente. Per quel che concerne le spese finali, esse – pur in aumento rispetto alla legislazione vigente – mantengono, nel triennio, un andamento in diminuzione, con una riduzione da 556.085 milioni nel 2014 a 534.642 milioni nel 2016. Considerando i dati al lordo delle regolazioni contabili e debitorie, pari a 27.099 milioni di euro per quanto concerne le entrate e a 30.249 milioni di euro, per quanto concerne le spese, per il 2014, il saldo netto da finanziare, al lordo delle regolazioni, si attesta a 39,7 miliardi di euro, quale differenza tra entrate finali per 539,2 miliardi di euro e spese finali per 578,9 miliardi. Per gli anni successivi, il saldo netto da finanziare evidenzia, anche al lordo delle regolazioni debitorie, un progressivo miglioramento.
  Segnala che, a seguito dell'approvazione del disegno di legge di stabilità 2014 da parte del Senato, la Nota di variazioni al bilancio evidenzia, al lordo delle regolazioni debitorie, un aumento delle spese finali del 2014, in termini di competenza, di oltre 10 miliardi di euro, solo parzialmente compensato da un incremento delle entrate finali, pari a 5,7 miliardi, con conseguente peggioramento del saldo netto da finanziare, che sale da 39,7 a 44,1 miliardi nel 2014. Anche al lordo delle regolazioni, comunque, il disegno di legge di bilancio, come integrato dalla Nota di variazioni, evidenzia poi, in termini di competenza, un progressivo miglioramento del saldo netto da finanziarie nel triennio rispetto alla legislazione vigente, fino al raggiungimento di un valore positivo nel 2016.
  Rileva che, ad un rapido raffronto, eseguito in termini di competenza e riferito al disegno di legge di bilancio presentato al Senato, vale a dire senza gli effetti Pag. 46della Nota di variazioni, delle previsioni iniziali e quelle assestate del bilancio per il 2013 con le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2014 e per il biennio successivo, come presentate nel disegno di legge del Governo, si evidenzia per il 2014 un saldo netto da finanziare pari a circa 36,6 miliardi di euro. Il dato del 2014 registra un aumento rispetto all'assestamento 2013, per un importo di 5,5 miliardi di euro, derivante da un aumento delle entrate finali di oltre 2,8 miliardi, determinato da un incremento delle entrate tributarie per circa 9,4 miliardi a fronte di una riduzione di quelle extratributarie per circa 6 miliardi e di quelle da alienazioni per circa 600 milioni e da un incremento delle spese finali di oltre 8,3 miliardi, derivante da un aumento delle spese correnti, pari a 14,4 miliardi, cui fa riscontro una riduzione delle spese in conto capitale, pari a 6,1 miliardi. Per gli anni successivi, il progressivo miglioramento del saldo netto da finanziare è da porre in relazione, come già ricordato, al miglioramento dell'andamento sia delle entrate, con un incremento dello 0,7 per cento nel 2015 e del 2 per cento nel 2016, che delle spese finali, con una riduzione dell'1,8 per cento nel 2015 e del 2,1 per cento nel 2016. Segnala, tuttavia, come la riduzione delle spese finali sia interamente dovuta al calo consistente della spesa in conto capitale, che risulta più che dimezzata nel 2016 rispetto alla previsione di spesa del 2014. Evidenzia che tale distanza dovrebbe risultare ridotta per circa 10 miliardi a seguito della Nota di variazioni, atteso che il disegno di legge di stabilità ha aumentato tale categoria di spesa, ma che il trend rimane comunque preoccupante.
  Ritiene importante segnalare anche la positiva evoluzione dell'avanzo primario, che, com’è noto, costituisce un indicatore essenziale ai fini della sostenibilità del debito pubblico: l'avanzo si amplia nel triennio, passando dai 56,9 miliardi del 2014 ai 73,6 miliardi del 2015 e ai 97,3 miliardi del 2016. Evidenzia, tuttavia, come la spesa per interessi – che com’è noto, peraltro, non rileva ai fini dell'avanzo primario – presenta un andamento peggiorativo dei saldi del bilancio, in quanto espone importi crescenti per tutto il periodo e che il risparmio pubblico, determinato dalla differenza tra entrate e spese correnti, infine, risulta positivo in tutto il triennio.
  Osserva che la relazione illustrativa al disegno di legge contiene, inoltre, una dettagliata analisi economica delle entrate e delle spese, che per ragioni di sintesi non riporta in questa sede ma a cui comunque ritiene opportuno far rinvio ai fini dell'analisi del provvedimento, e sulla quale si potrà in seguito tornare nel corso dell'esame.
  Ricorda che il disegno di legge di bilancio non ha ricevuto modifiche nel corso dell'esame presso il Senato. Tuttavia, come di norma si verifica tra i diversi passaggi parlamentari della manovra annuale di finanza pubblica – che si compone sia della legge di bilancio che della legge di stabilità – le modifiche a quest'ultima, che sono state numerose durante l'esame della stessa presso l'altro ramo del Parlamento, si riflettono sul bilancio di previsione mediante la Nota di variazioni, che, per così dire, «scarica» sul bilancio gli effetti finanziari conseguenti alle modifiche al disegno di legge di stabilità. Osserva che con le integrazioni apportate con la Nota di variazioni, le entrate finali nel 2014 risultano pari a 517,7 miliardi, con un incremento rispetto al bilancio a legislazione vigente 2014, relativo in particolare alle entrate tributarie. L'incremento delle entrate finali rispetto alla legislazione vigente aumenta nei due anni successivi, a seguito delle disposizioni introdotte dal disegno di legge di stabilità per il 2014, che determinano un aumento di circa 12,6 miliardi di euro nel 2015 e di oltre 14,2 miliardi nel 2016. Le variazioni sul lato delle entrate rispetto al bilancio a legislazione vigente sono principalmente da porre in relazione agli effetti delle disposizioni contenute nell'originario articolo 10, comma 35, del disegno di legge di stabilità 2014, corrispondente attualmente al comma 288 dell'articolo unico, concernenti la clausola di salvaguardia relativa Pag. 47alle misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica (spending review) disposte ai commi precedenti, in base alla quale, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri da adottare entro il 15 gennaio 2015, qualora non si realizzino i risparmi di spesa previsti, sono disposte variazioni delle aliquote di imposta e riduzioni della misura delle agevolazioni e delle detrazioni vigenti, tali da assicurare maggiori entrate per 3 miliardi nel 2015, di 7 miliardi nel 2016 e di 10 miliardi dal 2017. Gli effetti di tale disposizione sono riscontrabili nei considerevoli aumenti di risorse dei capitoli dell'Entrata relativi alle imposte dirette e indirette. In merito alla clausola di salvaguardia, considera opportuno sottolineare la necessità che tale clausola venga considerata come una sorta di «tagliola» la cui applicazione dovrà essere accuratamente evitata se si vorrà escludere un ulteriore innalzamento della pressione fiscale.
  Ritiene che per questo le disposizioni per la razionalizzazione e la revisione della spesa pubblica dovranno avere la massima vigilanza da parte di questa Commissione, e dunque dell'intero Parlamento; per questo la direzione verso la quale ci si dovrà muovere, anche nella discussione della legge di stabilità, dovrà vedere un coordinamento con il lavoro che è stato avviato dal Commissario straordinario Cottarelli allo scopo di rendere già visibili e percepibili gli effetti della razionalizzazione della spesa pubblica e anche allo scopo di evitare che il lavoro del Commissario Cottarelli finisca per essere l'ennesimo alibi per la dilazione di riforme di spesa che sono da anni ampiamente mature. Segnala inoltre, l'aumento del gettito delle imposte di registro, bollo e sostitutiva, di 1,6 miliardi nel 2014 e di 1,2 miliardi negli anni successivi, a seguito di quanto previsto dal comma 391 del disegno di legge di stabilità 2014, corrispondente all'articolo 17, comma 7, del testo originario, che incrementa a decorrere dal 2014, dall'1,5 per mille al 2 per mille, l'imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari, ivi compresi i depositi bancari e postali. Tra le entrate extratributarie indica un maggiore gettito di oltre 600 milioni nel 2014 e di 4,7 miliardi sia nel 2015 che nel 2016, riferibile al versamento dell'IMU propria di spettanza dei comuni da destinare al fondo di solidarietà comunale. Le spese finali si attestano a 556,1 miliardi nel 2014, di cui circa 501,6 miliardi di spese correnti e 52 miliardi di spese in conto capitale. Rispetto al bilancio a legislazione vigente 2014, evidenzia un aumento delle spese finali di 7,5 miliardi, dovuta ad un incremento di circa 5 miliardi delle spese correnti e di 2,5 miliardi di quelle in conto capitale. Rileva che nei due anni successivi, il disegno di legge di bilancio integrato dalla Nota di variazione evidenzia, invece, una riduzione delle spese correnti di 2,2 miliardi nel 2015 e di 3,6 miliardi nel 2016, rispetto alla legislazione vigente. Nel complesso, sottolinea che le spese finali del bilancio dello Stato registrano, nel triennio, un andamento decrescente, passando da 556,1 miliardi nel 2014 a 534,6 miliardi nel 2016. Per quel che concerne le spese di parte corrente, ricorda che il disegno di legge di stabilità per il 2014 contiene numerose disposizioni che determinano maggiori spese, tra le quali le più consistenti riguardano il Fondo di solidarietà comunale, che risulta incrementato di circa 2 miliardi nel 2014, rispetto ai 5,1 miliardi previsti a legislazione vigente, e la cui dotazione per gli anni successivi viene indicata in 6,5 miliardi; l'adeguamento Istat per le gestioni previdenziali (734 milioni per ciascuna annualità, ai sensi del comma 2), il Fondo missioni di pace (614 milioni per il 2014, di cui al comma 162), il Fondo sociale per l'occupazione per gli ammortizzatori in deroga (600 milioni, di cui al comma 122), i trasferimenti all'INAIL quale compensazione per la riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (500 milioni nel 2014, 600 milioni nel 2015 e 700 milioni nel 2016, previsti dal comma 77), le modifiche alla disciplina del regime IRAP e IRES delle rettifiche su crediti e delle perdite su crediti relativamente a enti Pag. 48creditizi, finanziari ed assicurativi (410 milioni nel 2014, 630 milioni nel 2015 e 852 milioni nel 2016, previste dai commi 103-106), l'applicazione anche all'esercizio finanziario 2014 delle disposizioni relative al riparto della quota del cinque per mille IRPEF, stabilito dal comma 131 (400 milioni), i finanziamenti in favore dell'autotrasporto (330 milioni, di cui al comma 52, cui si aggiungono altri 326 milioni quale maggiori agevolazioni conseguenti alla conferma del credito d'imposta in favore degli autotrasportatori, comma 389).
  Sottolinea, infine, l'aumento delle spese in conto capitale registrato nel disegno di legge di bilancio, come integrato dalla Nota di variazioni a seguito delle disposizioni introdotte dal disegno di legge di stabilità per il 2014: nel corso del triennio, tale comparto di spesa registra un incremento di 2,5 miliardi nel 2014, di 1,8 miliardi nel 2015 e di oltre 10,7 miliardi nel 2016 rispetto alla legislazione vigente. Tale incremento è legato, essenzialmente, al finanziamento delle misure di manutenzione straordinaria della rete stradale per l'anno 2014 e alla prosecuzione degli interventi previsti dai contratti di programma già stipulati tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'ANAS Spa che comportano maggiori spese per 350 milioni di euro nel 2014 e di 150 milioni nel 2015, nonché di manutenzione straordinaria della rete ferroviaria inseriti nel contratto di servizio 2012-2014 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Rete Ferroviaria italiana al contratto di servizio con RFI per 500 milioni (comma 44), all'acquisto di veicoli per il trasporto pubblico locale (circa 300 milioni, di cui al comma 50), nonché alla costituzione del Fondo di garanzia per la prima casa (220 milioni) e per le piccole e grandi imprese (200 milioni), ai sensi del comma 31 del disegno di legge di stabilità 2014. Fa presente che il disegno di legge di bilancio per il 2014 presenta una struttura contabile articolata in 34 missioni e 174 programmi. In termini di composizione, circa il 46 per cento della spesa complessiva dello Stato, calcolata al netto della missione debito pubblico, è concentrato in sole 2 missioni: «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali», che rappresenta il 25,7 per cento, e «Politiche previdenziali», che rappresenta il 20,1 per cento. Un ulteriore 30 per cento della spesa è rappresentato dalla somma degli stanziamenti per le missioni «Istruzione scolastica» (8,9 per cento), «Politiche economico-finanziarie e di bilancio» (8,3 per cento), «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia» (7,2 per cento) e « L'Italia in Europa e nel mondo» (5,6 per cento).
  A seguito della Nota di variazioni, al netto della missione debito pubblico, rispetto all'assestato 2013, le missioni di spesa che registrano il maggior incremento, in termini assoluti, nel 2014 sono le seguenti: «Relazioni finanziarie con le autonomie locali», che aumenta da 107,9 a 119,2 miliardi per il 2014, in relazione, principalmente, alle disponibilità del fondo per assicurare agli enti territoriali la liquidità per i pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili, istituito ai sensi dell'articolo 1, comma 10, del decreto-legge n. 35 del 2013, e agli effetti della sentenza n. 187 del 2012 della Corte costituzionale, che comporta trasferimenti alle regioni per 2.000 milioni annui, conseguenti alla mancata introduzione dei ticket. Il disegno di legge di stabilità per il 2014, inoltre, dispone ulteriori trasferimenti agli enti locali, in particolare ai comuni, ad integrazione delle risorse del Fondo di solidarietà comunale (circa 1 miliardo per il 2014, quale incremento della quota IMU di spettanza comunale da trasferire al Fondo e quale quota di risorse da trasferire ai comuni per finanziare la previsione di detrazioni dalla TASI); «Politiche previdenziali», che passa da 88,5 a 93,5 miliardi per l'anno 2014. La relazione illustrativa al disegno di legge iniziale evidenzia come, a seguito degli effetti della legge n. 92 del 2012 (cosiddetta legge Fornero), che ha riformato il mercato del lavoro e, in particolare, a causa della revisione degli istituti per ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione e del relativo finanziamento, il peso della missione relativa alle «Politiche previdenziali» sull'intero bilancio dello Stato è destinato ad aumentare al Pag. 4921,4 per cento nel 2015 e al 22 per cento nel 2016. Le misure introdotte con il disegno di legge di stabilità per il 2014, hanno ridimensionato tale missione, che, nel bilancio come integrato dalla Nota di variazioni, si mantiene pari al 20,1 per cento delle spese complessive nel triennio 2014-2016; «Politiche per il lavoro», che reca un incremento di circa 2 miliardi, passando da 7.361 milioni nel 2013 a 9.371 milioni per l'anno 2014; «Diritti sociali e famiglia», che reca un incremento di circa 1 miliardo, passando da 33.717 milioni nel 2013 a 33.135 milioni per l'anno 2014. Tra le maggiori variazioni in diminuzione in valore assoluto, segnala, invece: la missione «Diritto alla mobilità», con un decremento di 1.011 milioni; la missione «L'Italia in Europa e nel mondo», con un decremento di 2.665 milioni, per la componente relativa alla partecipazione italiana alle politiche di bilancio nell'ambito dell'Unione europea e in conseguenza della conclusione del programma triennale di sostegno finanziario mediante prestiti bilaterali alla Grecia (articoli 1 e 2 del decreto-legge n. 67 del 2010); la missione «Sviluppo territoriale», con un decremento di 1.738 milioni.

  Maino MARCHI (PD) relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa preliminarmente che è sua intenzione procedere nella seduta odierna all'illustrazione del contenuto del testo licenziato dall'altro ramo del Parlamento, riservandosi nelle prossime sedute di indicare determinati temi da approfondire nell'esame alla Camera e di formulare proposte di ulteriore modifica all'esito del dibattito che si svolgerà successivamente.
  Ricorda che l'intervento disposto con il disegno di legge di stabilità reca le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di consolidamento di saldi di finanza pubblica indicati nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013, ivi stabiliti in coerenza con i vincoli comunitari. Fa presente come le misure contenute nel provvedimento abbiano un effetto moderatamente espansivo nel 2014, nel quale prevedono l'utilizzo di circa 2,7 miliardi – utilizzo lievemente diminuito, per circa 80 milioni, a seguito dell'esame presso il Senato, le cui modifiche hanno inciso positivamente sui saldi – che, pur elevando corrispondentemente il disavanzo di bilancio dell'anno, che è previsto arrivare al 2,5 per cento del PIL, lo mantengono comunque all'interno del quadro programmatico di finanza pubblica previsto nella Nota. Per il biennio successivo, invece, le misure producono un effetto restrittivo, per circa 10,8 miliardi complessivamente, di cui 3,5 nel 2015 e 7,3 nel 2016, producendo un effetto di pari importo nei rispettivi saldi annuali, per conseguire gli obiettivi di indebitamento, rispettivamente dell'1,6 per cento nel 2015 e dello 0,8 per cento l'anno successivo, indicati nella Nota suddetta. Rileva che, nell'ambito di tale quadro finanziario del provvedimento, esso reca un intervento normativo di portata ampia e, soprattutto, molto diversificata, a seguito delle numerose modifiche operate nel corso dell'esame presso il Senato. Si rende pertanto necessario, in questa sede, riepilogare in una visione unitaria i diversi filoni legislativi contenuti nel disegno di legge, approfondendo l'analisi esclusivamente sui settori d'intervento finanziariamente più rilevanti. Evidenzia come gli interventi più significativi previsti dal provvedimento riguardino, in particolare, la riduzione del cosiddetto cuneo fiscale, l'allentamento del Patto di stabilità interno, misure per lo sviluppo e di carattere sociale, nonché il riordino dell'imposizione sugli immobili, con l'introduzione di una service tax, anche tenuto conto di quanto previsto dal decreto-legge da ultimo approvato dal Consiglio dei ministri in tema di abolizione della seconda rata dell'IMU.
  Passando più in particolare al contenuto del disegno di legge, per quanto concerne il settore del lavoro, gli interventi sono rivolti in primo luogo alla proroga di determinati strumenti di sostegno al reddito e di incentivazione al lavoro, anche in favore dei giovani, incrementando altresì le misure a favore dei lavoratori cosiddetti esodati. Oltre a ciò sono previste una serie Pag. 50di misure agevolative in materia fiscale e contributiva e specifiche misure di razionalizzazione della spesa.
  Per quanto concerne le misure fiscali e contributive, segnala che le norme rimodulano la misura delle detrazioni IRPEF spettanti per i redditi derivanti da lavoro dipendente ed altre categorie assimilate (comma 76). Il testo originario del disegno di legge prevedeva un innalzamento delle detrazioni per i soli redditi superiori a 8.000 euro, toccando gli importi spettanti ai redditi fino a 55.000 euro, di cui alla lettera b) e alla lettera c) del richiamato articolo 13, comma 1. Inoltre, nella formulazione originaria si intendeva sopprimere il meccanismo, previsto dal comma 2 dell'articolo 13 del TUIR, che consente di incrementare la detrazione prevista per i redditi di cui all'articolo 13, comma 1, lettera c). Rileva che, per effetto dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, rispetto alle norme vigenti è stato innalzato l'importo della detrazione spettante anche per i redditi non superiori a 8.000 euro e sono stati rimodulati sia gli importi delle detrazioni, sia le fasce di reddito per cui esse spettano. Più in dettaglio: l'importo della detrazione spettante per redditi non superiori a 8.000 euro viene innalzato a 1.880 euro dai vigenti 1.840 euro (lettera a) del comma 76 in esame, che reca una nuova formulazione della lettera a) dell'articolo 13, comma 1); l'importo della detrazione spettante per redditi superiori a 8.000 euro, ma non a 35.000 euro è pari a 669 euro aumentato del prodotto tra 1.211 euro e l'importo corrispondente al rapporto tra 35.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 27.000 euro (lettera b) del comma 76 in esame, che incide sulla lettera b) dell'articolo 13, comma 1); l'importo della detrazione per redditi superiori a 35.000 euro, ma non a 55.000 euro è pari a 669 euro, per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 55.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 20.000 euro (nuova formulazione della lettera c) del comma 76 in esame, che incide sulla lettera c) dell'articolo 13, comma 1); si prevede la riduzione dei premi e contributi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, secondo modalità da definire, con effetto dall'1o gennaio 2014, con specifico decreto interministeriale adottato su proposta dell'INAIL (comma 77); si riconosce, dal 1o gennaio 2014, un aumento delle indennità dovute dall'INAIL a titolo di recupero del valore dell'indennizzo del danno biologico, pari a non oltre il 50 per cento della variazione dei prezzi al consumo ISTAT intervenuta nel periodo 2000-2013 (comma 78).
  Fa presente, inoltre, che il provvedimento: reca disposizioni concernenti le rendite ai superstiti dei soggetti deceduti per infortuni sul lavoro (comma 79); reca disposizioni concernenti la stabilizzazione degli associati in partecipazione con apporto di lavoro, prorogando di sei mesi i tempi previsti dalla normativa vigente per il periodo transitorio (commi 81 e 82); prevede, a decorrere dal 2014, l'integrale restituzione al datore di lavoro del contributo addizionale dell'1,4 per cento della retribuzione previsto per i rapporti di lavoro non a tempo indeterminato, nel caso in cui vengano trasformati in rapporti a tempo indeterminato (comma 83); sopprime la riduzione, prevista dalla normativa vigente con decorrenza dal 1o gennaio 2014, dal 4 per cento al 2,6 per cento, della misura dell'aliquota contributiva a carico dei soggetti autorizzati alla somministrazione di lavoro (comma 84); istituisce un Fondo per l'incentivazione di iniziative per partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese e per la diffusione dei piani di azionariato per lavoratori dipendenti (comma 120).
  Con riguardo, inoltre, alle misure di sostegno al lavoro, ricorda che il provvedimento in esame:
   interviene per finanziare, relativamente all'anno 2014, ammortizzatori sociali in deroga, contratti di solidarietà e cassa integrazione guadagni straordinaria (commi 122 e 123);
   proroga al 2017 l'agevolazione, consistente nell'erogazione di un trattamento economico pari all'80 per cento dell'importo Pag. 51massimo dell'indennità di mobilità, in favore dei lavoratori licenziati da enti non commerciali situati in specifici territori con organico superiore a 1.800 unità lavorative, nei settori della sanità privata (comma 125);
   in materia di esodati in primo luogo incrementa di 6.000 unità, a decorrere dal 1o gennaio 2014, il contingente dei lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011 per i quali trovano applicazione i requisiti previdenziali previgenti alla riforma pensionistica. Inoltre, introduce un vincolo di destinazione concernente le risorse finanziarie fin qui stanziate a favore delle diverse categorie di esodati, prevedendo che eventuali trasferimenti tra categorie possano essere disposti esclusivamente con decreto interministeriale a seguito di apposita conferenza di servizi (commi 126 e 127);
    ai fini del potenziamento di misure e iniziative in favore di giovani, dei lavoratori disoccupati e svantaggiati, prevede che l'incentivo straordinario volto all'assunzione e la stabilizzazione di giovani fino a 29 anni possa essere ulteriormente finanziato dalle regioni e dalle province autonome. Inoltre, si prevede la proroga di determinate fattispecie contrattuali, strettamente indispensabili per l'attività di gestione dei fondi strutturali europei, da parte delle province, in vista dell'avvio della cosiddetta Youth Guarantee e per consentire il regolare funzionamento dei servizi per l'impiego (comma 135);
   a favore dei lavori socialmente utili, autorizza una spesa complessiva pari a 110 milioni di euro in favore dei lavori socialmente utili nei territori di Napoli, Palermo e della regione Calabria, nonché nei comuni con meno di 50.000 abitanti (comma 132).

  Segnala che un secondo intervento concerne la materia fiscale, nella quale, oltre al riordino della tassazione immobiliare, con l'istituzione dell'Imposta comunale unica finalizzata a tassare non solo il possesso, ma anche i servizi resi dal comune, le misure in materia di entrate riguardano in primo luogo il riordino di specifiche agevolazioni o detrazioni, ferma restando la clausola di salvaguardia di cui la comma 288, che stabilisce una riduzione delle agevolazioni e detrazioni fiscali tale da assicurare maggiori entrate per 3.000 milioni nel 2015, 7.000 milioni nel 2016 e 10.000 milioni dal 2017, qualora non si reperiscano determinate risorse mediante la revisione della spesa pubblica.
  Rileva che ulteriori misure in materia fiscale contenute nel disegno di legge di stabilità perseguono lo scopo di potenziare e coadiuvare l'attività dell'Amministrazione finanziaria, nonché di rafforzare i controlli sui contribuenti e razionalizzarne gli adempimenti.
  Per quanto concerne il riordino della tassazione immobiliare, ricorda che il disegno di legge istituisce l'Imposta Unica Comunale (IUC), che si basa su due presupposti impositivi: da una parte, l'imposta municipale propria (IMU), dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, dall'altra, l'erogazione di servizi comunali, articolato in un tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell'utilizzatore e la tassa sui rifiuti (TARI), destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell'utilizzatore. L'aliquota massima complessiva dell'IMU e della TASI non può superare i limiti prefissati per la sola IMU al 31 dicembre 2013, vale a dire il 10,6 per mille (commi da 440 a 522).
  Il provvedimento in esame disciplina l'applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) e ne individua il presupposto, i soggetti tenuti al pagamento, le riduzioni e le esclusioni, riprendendo, in larga parte, quanto previsto dalla normativa vigente in materia di TARES, che viene contestualmente abrogata (commi da 442 a 469).
  Il provvedimento inoltre disciplina il tributo per i servizi indivisibili comunali (TASI), destinata al finanziamento dei servizi comunali rivolti all'intera collettività; soggetto passivo è il possessore o il detentore dell'immobile e la base imponibile è Pag. 52il valore dell'immobile rilevante a fini IMU. Segnala che la TASI avrà un'aliquota base dell'1 per mille, che potrà essere azzerata o modificata dai Comuni, e che l'aliquota della TASI, al netto dell'aliquota di base, sommata a quella dell'IMU, dovrà comunque essere contenuta entro un tetto massimo, ovvero all'aliquota massima fissata al 31 dicembre 2013 per l'IMU (10,6 per mille o aliquote inferiori secondo la tipologia d'immobile). Fa presente che per il solo 2014 l'aliquota massima sulle abitazioni principali non potrà superare il 2,5 per mille. Il comune disciplina riduzioni ed esenzioni in specifiche ipotesi determinate dalla norma primaria, nonché ripartisce il tributo tra detentore dell'immobile e titolare di diritto reale su di esso (commi da 470 a 479).
  Evidenzia inoltre come il disegno di legge individui la disciplina generale dell'Imposta unica comunale (IUC), demandandone l'applicazione al comune con regolamento. Per quanto riguarda la TARI, rileva che il regolamento deve disciplinare tra l'altro, i criteri di determinazione delle tariffe e le eventuali riduzioni ed esenzioni, che tengano conto della capacità contributiva della famiglia, anche attraverso l'applicazione dell'ISEE. Riguardo alla TASI, fa presente come il regolamento disciplini, oltre alle riduzioni, l'individuazione dei servizi indivisibili e l'indicazione analitica, per ciascuno di tali servizi, dei relativi costi alla cui copertura la TASI è diretta; si introducono inoltre una serie di sanzioni in caso di mancata collaborazione, omissione di versamento, infedele dichiarazione e così via (commi da 480 a 504).
  Segnala come il disegno di legge conseguentemente modifichi la disciplina IMU che, dal 2014, non si applicherà all'abitazione principale e alle relative pertinenze, nonché ad altre tipologie di immobili individuate ex lege. L'imposta rimarrà applicabile sugli immobili cosiddetti «di lusso» adibiti ad abitazione principale, con il regime agevolato attualmente previsto per l'abitazione principale, caratterizzato da aliquota ridotta e detrazione. Rileva che l'IMU dovuta sugli immobili strumentali viene resa deducibile dalle imposte sui redditi nella misura del 30 per cento per il 2014 e che, successivamente, la quota deducibile a regime sarà del 20 per cento. Segnala come, inoltre, si assoggetti a IRPEF per il 50 per cento il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati. Sono, infine, recate specifiche disposizioni per la dichiarazione ed il versamento dell'IMU da parte degli enti non commerciali (commi da 505 a 515).
  Il provvedimento interviene inoltre in materia di IMU e di finanziamento dei comuni, con riferimento al Fondo di solidarietà comunale per il quale: viene ridefinita a regime la disciplina di alimentazione e di riparto del fondo tra i comuni, ai fini dell'assegnazione agli enti stessi del gettito IMU, che la legge di stabilità 2013 reca con riferimento ai soli anni 2013 e 2014; ne viene stabilita la dotazione annuale, quantificando la quota dell'imposta municipale propria che in esso confluisce a decorre dal 2014; inoltre, per l'anno 2014 si assegnano a detto Fondo ulteriori 500 milioni di euro, finalizzati a finanziare la previsione, da parte dei Comuni, di detrazioni dalla TASI a favore dell'abitazione principale e delle pertinenze della stessa, nonché dei familiari dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione.
  Segnala che altre disposizioni contengono norme di riordino nonché di maggiore entrata. Il provvedimento, in particolare:
   dispone la soppressione, a decorrere dal 2015, del Fondo per esenzione dall'IRAP per i contribuenti minori, la cui dotazione è stata utilizzata da parte di diversi interventi legislativi a copertura degli oneri da essi recati (comma 269);
   prevede che, entro il 31 gennaio 2014, debbano essere adottati provvedimenti di razionalizzazione delle detrazioni per oneri di cui all'articolo 15 del TUIR, al fine di assicurare maggiori entrate per 488,4 milioni di euro per l'anno 2014, 772,8 milioni per il 2015 e a 564,7 milioni a decorrere dal 2016. In mancanza di tali provvedimenti, la misura della detrazione Pag. 53per oneri prevista dal TUIR è ridotta al 18 per cento per il 2013 e al 17 per cento a decorrere dal 2014 (commi 385 e 386);
   reca disposizioni finalizzate al riordino di specifiche agevolazioni tributarie e dei crediti d'imposta. Le norme prevedono che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, per ciascuno dei crediti d'imposta indicati all'elenco n. 2, sono stabilite le percentuali di fruizione dei crediti d'imposta in misura pari ad almeno all'85 per cento di quanto spettante sulla base della normativa vigente. Per l'anno 2014 la riduzione dello stanziamento non si applica al credito d'imposta relativo all'agevolazione sul gasolio per autotrazione degli autotrasportatori (commi dal 387 al 390);
   incrementa, a decorrere dal 2014, dall'1,5 per mille al 2 per mille, l'imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche alla clientela relative a prodotti finanziari, ivi compresi i depositi bancari e postali, anche se rappresentati da certificati (comma 391);
   incrementa a decorrere dal 2014, dall'1,5 per mille al 2 per mille, l'imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero dalle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato (IVAFE) (comma 392);
   dispone la soppressione, a decorrere dal 2014, di alcuni crediti di imposta ed agevolazioni fiscali riguardanti il cosiddetto regime fiscale di attrazione europea, i distretti produttivi e le reti d'impresa, crediti d'imposta in favore delle PMI, alcune plusvalenze (comma 393);
   prevede lo svolgimento da parte dell'Agenzia delle entrate di controlli preventivi, da effettuare prima dell'erogazione dei rimborsi a favore di persone fisiche da parte dei sostituti d'imposta di importo complessivo superiore a 4.000 euro, determinati da detrazioni per carichi di famiglia. La norma in esame posticipa pertanto l'erogazione del rimborso al termine delle operazioni di controllo (commi da 396 a 399);
   proroga, per gli anni 2014, 2015 e 2016, il contributo di solidarietà del 3 per cento sulla parte eccedente il reddito complessivo di 300.000 euro, introdotto dall'articolo 2, comma 2, del decreto-legge n. 138 del 2011 (comma 400);
   apporta modifiche alla disciplina dell'imposta di bollo, in particolare incidendo sulla Tariffa annessa al decreto del Presidente della Repubblica n. 642 del 1972, fissando una misura forfettaria pari a 16 euro dell'imposta di bollo dovuta sulle istanze trasmesse in via telematica, nonché sugli atti e i provvedimenti rilasciati tramite i medesimi canali. La cifra di 16 euro è dovuta per ciascun documento, indipendentemente dalle sue dimensioni (commi da 401 a 406);
   introduce un contributo obbligatorio a carico dei candidati che partecipano agli esami per l'abilitazione all'esercizio della professione di avvocato, pari 50 euro, per l'iscrizione nell'albo per il patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori, pari a 75 euro, nonché ai concorsi per la nomina a notaio, pari a 50 euro, e a magistrato ordinario, pari a 50 euro (commi da 410 a 415);
   consente di definire con modalità agevolate le somme iscritte a ruolo i cui carichi siano stato affidati agli agenti della riscossione fino al 31 ottobre 2013 (commi da 424 a 428);
   differisce i termini relativi alla decorrenza dell'incremento del prelievo fiscale sui prodotti da fumo dal 1o gennaio al 1o maggio 2014 (comma 429);
   dispone per gli anni 2017 e 2018 l'aumento dell'aliquota dell'accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché dell'aliquota dell'accisa sul gasolio usato come carburante, in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 220 milioni per il 2017 e a 199 milioni per il 2018 (comma 430);
   prevede, con decorrenza dal 2014, un meccanismo di aggiornamento annuo, in relazione all'evoluzione dei rapporti di cambio tra euro e franco svizzero, della Pag. 54misura percentuale di riduzione del reddito imponibile ai fini IRPEF delle persone fisiche iscritte nei registri anagrafici del Comune di Campione d'Italia (commi 433 e 434);
   estende alle annualità dal 2014 al 2019 le disposizioni in tema di accisa ridotta per talune emulsioni stabilizzate con acqua idonee all'impiego nella carburazione e nella combustione (commi 435 e 436);
   autorizza l'Agenzia delle dogane e dei monopoli a procedere nel corso del 2014 alla riattribuzione delle concessioni di gioco per la raccolta del Bingo in scadenza negli anni 2013 e 2014 attraverso procedure di selezione concorrenziale, nonché alla attribuzione di ulteriori nuove 30 concessioni (commi da 437 a 439).

  Rileva che viene altresì potenziata l'amministrazione finanziaria, atteso che il disegno di legge: autorizza un contributo pluriennale, per gli anni 2014-2020, complessivo di 285 milioni di euro a favore del Corpo della Guardia di finanza per l'ammodernamento e la razionalizzazione della flotta, per il miglioramento e la sicurezza delle comunicazioni nonché per il completamento del programma di dotazione infrastrutturale (comma 64); assegna 100 milioni per il 2014 all'Agenzia delle entrate a titolo di contributo integrativo alle spese di funzionamento (comma 178); assegna 5 milioni per il 2014 e 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2015 al 2019 al fine di consentire la realizzazione della riforma del catasto in attuazione della delega in materia fiscale (comma 179); proroga al 31 dicembre 2014 l'operatività delle vigenti disposizioni in materia di gestione delle entrate locali, anche per le entrate di natura diversa dai tributi di tutti gli enti territoriali e non solo dei comuni, consentendo ad Equitalia ed agli altri concessionari di proseguire le attività di accertamento e riscossione di entrate locali (comma 420).
  Ricorda che altre disposizioni finanziarie, infine: estendono la possibilità di fruire della deducibilità delle somme restituite al soggetto erogatore, ossia al sostituto di imposta, se assoggettate a tassazione in anni precedenti (comma 118); dispongono, per gli anni 2015 e 2016, la sospensione dell'adeguamento in base alla variazione dell'indice dei prezzi al consumo del compenso assegnato ai Centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF) (comma 268); dispongono la soppressione, a decorrere dal 2015, del Fondo per esenzione dall'IRAP per i contribuenti minori (comma 269); consentono il trasferimento, senza spese aggiuntive per il cliente, dei servizi di pagamento connessi ad un conto di pagamento da un prestatore di servizi ad un altro (commi 394 e 395); stabiliscono che gli interventi di sostegno da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi non concorrono alla formazione del reddito dei soggetti beneficiari (commi 431 e 432); nell'ambito del sistema nazionale di garanzia istituiscono il Fondo di garanzia per la prima casa, per la concessione di garanzie su mutui ipotecari o su portafogli di mutui ipotecari (comma 31, lettera c)).
  Evidenzia come un altro significativo gruppo di interventi riguardi l'ambiente e il territorio, sottolineando che nel disegno di legge le politiche in materia ambientale sono volte, da un lato, al sostegno alla messa in sicurezza del territorio, incluso quello interessato da eventi emergenziali pregressi, e, dall'altro, a interventi concernenti le risorse idriche e le discariche abusive. Una serie di misure è destinata, inoltre, ai territori colpiti da eventi sismici nel corso degli anni, al fine della prosecuzione e del completamento degli interventi di ricostruzione. Un numero circoscritto di disposizioni riguarda, infine, anche le fonti energetiche. Di rilievo in tale ambito le misure per la riqualificazione energetica, il recupero edilizio e l'adeguamento antisismico degli edifici per le quali il disegno di legge reca una proroga dei regimi di incentivazione vigenti.
  Osserva che, in sintesi, il provvedimento in esame:
   reca un'articolata disciplina volta, per un verso, a destinare risorse, per un ammontare pari a circa 1,4 miliardi, già Pag. 55esistenti o allo scopo finalizzate a interventi contro il dissesto idrogeologico immediatamente cantierabili e, per l'altro, a recare uno stanziamento e a definire una nuova disciplina delle modalità di finanziamento di tali interventi (comma 66);
   istituisce: a) nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente, un Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani, con una dotazione complessiva di 90 milioni di euro per il triennio 2014-2016 (comma 67); b) nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente, un Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive per un importo di 60 milioni di euro per il biennio 2014-2015 (comma 68); c) nello stato di previsione del Ministero dell'economia, un Fondo con una dotazione pari a 26,5 milioni di euro per l'anno 2014, per interventi in conto capitale per la ricostruzione e messa in sicurezza dei territori interessati da eventi emergenziali pregressi (commi 220-221).

  Con riguardo alla ricostruzione dei territori interessati da eventi sismici, rileva che le norme contenute nel provvedimento:
   disciplinano l'erogazione dei contributi per gli interventi di ricostruzione privata nei comuni interessati dal sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009 (comma 163) e prevede l'assegnazione di un contributo straordinario, per l'esercizio 2014, nel limite complessivo di 31 milioni di euro, al fine di garantire la continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (comma 224);
   autorizzano la spesa di 7,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 per il completamento degli interventi di ricostruzione connessi al sisma del 26 ottobre 2012 in Calabria e Basilicata disponendo, nel contempo, l'esclusione dal patto di stabilità interno dei relativi pagamenti (comma 164 e, per finalità più specifica, comma 225);
   stabiliscono le modalità di calcolo, per l'anno 2014, del complesso delle spese complessive per la regione Molise, ai fini dell'applicazione del patto di stabilità interno, al fine di escludere alcune di tali spese, nei limiti complessivi di 5 milioni di euro per l'anno 2014 (comma 226);
   con riguardo alle zone dell'Emilia Romagna, della Lombardia e del Veneto, colpite dagli eventi sismici del maggio 2012: recano un allentamento e incide sulla disciplina dell'esclusione delle spese dal patto di stabilità interno (commi 227-228); posticipano, fino al termine del periodo di ammortamento, il pagamento delle rate 2013 e 2014 dei mutui concessi agli enti locali interessati (comma 229); consentono l'estensione degli interventi previsti per le zone colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012 ai comuni limitrofi alle zone medesime, come definite dalle disposizioni vigenti, in cui deve essere accertata l'esistenza di un nesso causale tra danni subiti ed eventi sismici (comma 230); estendono l'applicazione dei criteri per la concessione dei contributi per la ricostruzione e la riparazione degli immobili ad ulteriori tipologie di soggetti beneficiari (comma 231); autorizzano l'impiego delle risorse del Fondo per la ricostruzione per il pagamento dei maggiori interessi maturati in conseguenza della sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti per gli immobili di edilizia abitativa (comma 232); differiscono dal 31 marzo 2013 al 31 dicembre 2014 il termine previsto per la valutazione da parte delle competenti autorità ai fini della concessione di contributi a vantaggio delle imprese casearie nelle zone colpite dal sisma (comma 233); modificano la disciplina dei finanziamenti bancari agevolati per la ricostruzione delle zone colpite, esentandoli dagli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio e estendendone l'ambito di operatività (commi 234 e 235); autorizzano la proroga per il 2015 della deroga già prevista per il triennio 2012-2014 ai fini dell'assunzione di personale, attraverso contratti di lavoro flessibile (con scadenza non oltre il 31 dicembre 2014 (comma 236) esentano le università Pag. 56che hanno sede nei territori colpiti dal sisma, dal divieto, per l'anno 2013, di acquistare immobili a titolo oneroso e di stipulare contratti di locazione passiva (comma 237); disciplinano la predisposizione di piani organici, da parte dei comuni, per favorire la ricostruzione, delle zone dei centri storici e dei centri urbani dei territori colpiti dal sisma (commi 238-242);
   prevedono che le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti subentrino in tutti i rapporti attivi e passivi, nei procedimenti giurisdizionali pendenti, alla scadenza dello stato di emergenza (comma 281).

  Con riguardo al recupero edilizio e alla riqualificazione energetica, evidenzia come il comma 87 preveda una proroga delle detrazioni per gli interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica. Viene prorogata al 31 dicembre 2014 la misura della detrazione al 65 per cento, mentre per il 2015 si prevede una detrazione del 50 per cento. Con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica relativi a parti comuni degli edifici condominiali si proroga sino al 30 giugno 2015 la detrazione al 65 per cento, prevedendo altresì che una detrazione del 50 per cento nei 12 mesi successivi. Con riferimento agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per una spesa di 96 mila euro, viene prorogata al 31 dicembre 2014 la detrazione al 50 per cento, mentre per il 2015 si prevede una detrazione del 40 per cento. Con riferimento agli interventi antisismici, viene prorogata di 31 dicembre 2014 la detrazione al 65 per cento, stabilendo una detrazione del 50 per cento per il 2015. Con riferimento all'acquisto di mobili viene indicato il 31 dicembre 2014 come termine finale entro cui devono essere sostenute le relative spese. Entro il 31 dicembre 2015 dovranno essere definiti misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l'incremento del loro rendimento energetico e dell'efficienza idrica. In assenza di un intervento normativo, dal 2016 le detrazioni e il limite massimo di spesa torneranno ai livelli previsti dalla legislazione vigente (36 per cento e 48 mila euro).
  Evidenzia che alcuni interventi di spesa, ma anche di razionalizzazione della stessa, intervengono poi nel settore della difesa, con particolare riferimento al personale militare ai programmi di acquisizione di sistemi d'arma e alle missioni internazionali. Al riguardo rileva che, in sintesi, il provvedimento: rifinanzia il Fondo per le missioni internazionali di pace, nella misura di 614 milioni per il 2014 (comma 162); al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi della Difesa nazionale, consolidando strategicamente l'industria navalmeccanica ad alta tecnologia, autorizza contributi ventennali, di 80 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2014, di 120 milioni di euro a decorrere dall'esercizio 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dal 2016, sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (comma 21); reca una serie di finanziamenti nel settore navale (comma 22) la cui compensazione degli effetti finanziari sono posti, a valere sull'apposito Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi pluriennali per 30 milioni per il 2015, di 60 milioni per il 2016 e di 70 milioni a decorrere dal 2017 (comma 24); provvede a rifinanziare il fondo per la tenuta in efficienza dello strumento militare per l'importo di 50 milioni di euro per l'anno 2014 (comma 170); reca una novella all'articolo 2195 del codice dell'ordinamento militare concernente contributi a favore delle associazioni combattentistiche, autorizzando la spesa di euro 1.000.000 annui per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 (comma 173); reca una disposizione riguardante l'assunzione nelle pubbliche amministrazioni dei cittadini italiani licenziati in conseguenza di Pag. 57provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari (comma 321).
  Sottolinea, inoltre, come, per le Forze armate e di polizia, il disegno di legge di stabilità: proroga, a decorrere dall'1 gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2014, gli interventi di impiego del personale delle Forze armate per le operazioni di controllo del territorio (comma 169); istituisce, nello stato di previsione del Ministero della Difesa, un Fondo per le esigenze di funzionamento dell'Arma dei Carabinieri, con una dotazione di 10 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014 (comma 172).
  Evidenzia come lo stesso provvedimento intervenga, altresì, sul versante della razionalizzazione della spesa: prevedendo che, entro il 1o gennaio 2015, per il pagamento delle competenze fisse ed accessorie di tutti i Corpi di polizia e delle Forze armate, compresa l'Arma dei carabinieri, vengano utilizzate le procedure informatiche del Ministero dell'economia e finanze (comma 265); precisando che la retribuzione a titolo di lavoro straordinario nei giorni festivi per il personale non dirigente delle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare e per le Forze armate, sia erogata solamente per le ore eccedenti l'ordinario turno di servizio giornaliero (comma 316); prevedendo la definizione da parte del Governo di un programma straordinario di cessioni di immobili pubblici, compresi quelli detenuti dal Ministero della difesa e non utilizzati per finalità istituzionali. Tale programma, da definire entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge in esame, dovrà consentire introiti per il periodo 2014-2016 non inferiori a 500 milioni di euro annui (comma 256); stabilisce che i programmi di investimenti pluriennali per la Difesa nazionale siano rideterminati in maniera tale da conseguire risparmi di spesa, anche per l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, pari a 100 milioni di euro per gli anni 2015 e 2016 (comma 259).
  Rileva che nel disegno di legge di stabilità, come di norma anche nei precedenti, operano numerose disposizioni in materia di materia di infrastrutture, che sono, da un lato, volte a disciplinare la concessione di finanziamenti alle infrastrutture strategiche di cui alla legge n. 443 del 2001 (»legge obiettivo») e, per l'altro, a recare specifici stanziamenti o a modificare la normativa che regola la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria della rete stradale e ferroviaria. Ulteriori disposizioni sono, infine, volte ad assegnare risorse finanziarie al potenziamento o alla realizzazione della dotazione infrastrutturale, anche di carattere immateriale, in ambiti non riconducibili né alla programmazione delle infrastrutture strategiche, né agli interventi di manutenzione.
  Con riguardo alle infrastrutture strategiche, nonché alla manutenzione straordinaria, osserva che il provvedimento in esame: autorizza la spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2014, di 170 milioni di euro per l'anno 2015 e di 120 milioni di euro per l'anno 2016 per la realizzazione di un tratto dell'asse autostradale Salerno-Reggio Calabria (comma 41); autorizza la spesa complessiva di 401 milioni di euro per gli anni 2014 – 2017 per consentire la prosecuzione dei lavori e il completamento del sistema MO.S.E. (comma 43); finanzia specifiche tratte ferroviarie (Cancello – Frasso Telesino, Apice-Orsara e Frasso Telesino – Vitulano, Brescia-Verona-Padova, Bologna-Lecce) (commi 45, 47 e 49); precisa che le risorse già assegnate con la delibera CIPE 100/2006 e quelle assegnate con la delibera CIPE 62/2011, a valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), per la realizzazione della strada statale n. 372 «Telesina» e del collegamento Termoli San Vittore, sono destinate esclusivamente alla realizzazione di tali opere per quanto di pertinenza (comma 46); amplia la platea dei finanziamenti destinati alle infrastrutture strategiche le cui risorse possono essere revocate e fatte confluire in un apposito Fondo (comma 48); demanda al CIPE il compito di individuare taluni interventi le cui risorse possono essere revocate per essere finalizzate prioritariamente alla metrotranvia di Padova (comma 51); prevede uno stanziamento di 130 milioni di Pag. 58euro nel biennio 2014-2015 (30 milioni per l'anno 2014 e 100 milioni per il 2015) per la realizzazione della terza corsia della tratta autostradale A4 Quarto d'Altino-Villesse-Gorizia (comma 57); reca una nuova disciplina delle modalità di revoca dei finanziamenti relativi all'evento Expo 2015 e una procedura di rifinalizzazione e assegnazione delle citate risorse revocate. Viene, altresì, istituito un nuovo Fondo nell'ambito dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti denominato «Fondo unico Expo: infrastrutture strategiche di connessione all'Expo 2015» (comma 60); reca stanziamenti al fine di assicurare la manutenzione straordinaria della rete stradale, la prosecuzione degli interventi previsti dai contratti di programma già stipulati tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'ANAS S.p.A., nonché la realizzazione di nuove opere (comma 40); amplia il novero degli interventi finanziabili nell'ambito del programma di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale di interesse nazionale gestita da ANAS S.p.A. (comma 42); autorizza la spesa di 500 milioni di euro per l'anno 2014 per i lavori di manutenzione straordinaria della rete ferroviaria inseriti nel contratto di servizio 2012-2014 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Rete Ferroviaria italiana (comma 44).
  Infine, segnala che il disegno di legge in esame: autorizza la spesa di 20,75 milioni di euro per l'anno 2014 per il completamento del piano nazionale della banda larga (comma 58); prevede uno stanziamento di 5 milioni di euro per l'anno 2014, destinato ad incrementare l'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 1, comma 92, della legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria 2006) al fine di finanziare gli interventi di potenziamento della rete infrastrutturale per la mobilità al servizio della Fiera di Verona; istituisce una gestione separata del Fondo di garanzia per i mutui relativi alla costruzione, all'ampliamento, all'attrezzatura, al miglioramento o all'acquisto di impianti sportivi, con un importo di 10 milioni di euro per il 2014, 15 milioni di euro per il 2015 e 20 milioni di euro per l'anno 2016, destinati a interventi per la sicurezza strutturale e funzionale, per la fruibilità, nonché per lo sviluppo e ammodernamento degli impianti (comma 192); assegna 20 milioni di euro per il triennio 2014-2016 per fronteggiare la grave situazione socio-economica nell'isola di Lampedusa, determinatasi a seguito dell'eccezionale afflusso di cittadini provenienti dai Paesi del Mediterraneo e rafforzare la dotazione di infrastrutture nella medesima isola, nonché 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2021 per consentire il completamento del programma di metanizzazione del Mezzogiorno (comma 202).
  Ricorda che un altro insieme di disposizioni, riguardanti le politiche per l'istruzione, i beni culturali e l'editoria, sono finalizzate a finanziare interventi anche a carattere ordinario, tra cui l'istruzione universitaria e le scuole paritarie, regolare il sostegno all'editoria e la disciplina speciale per le fondazioni lirico-sinfoniche, semplificare le procedure relative alle società partecipate che operano nel settore culturale e, dall'altra, a razionalizzare le misure di spesa, con particolare riferimento al settore dei beni culturali e all'organizzazione scolastica periferica.
  Segnala che, in sintesi: si incrementa il fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO) di 150 milioni di euro per l'anno 2014 (comma 165); si dispone inoltre il finanziamento, per l'anno 2014, di 50 milioni di euro e di 35 milioni di euro annui, per ciascuno degli anni dal 2015 al 2024, in favore dei policlinici universitari gestiti direttamente da università non statali, subordinandone l'erogazione alla sottoscrizione di specifici protocolli di intesa tra le singole università e la regione interessata (commi 246 e 247); in considerazione degli effetti derivanti dall'adozione del bilancio unico d'ateneo, il fabbisogno finanziario programmato del sistema universitario statale per il 2014 è determinato incrementando il fabbisogno programmato per il 2013 del 3 per cento (comma 277); viene autorizzata, per l'anno 2014, la spesa Pag. 59di 220 milioni per il sostegno alle scuole paritarie, con esclusione di quelle delle province autonome di Trento e di Bolzano (comma 166); si introduce una deroga in ordine al limite dei componenti degli organi di amministrazione in favore delle istituzioni culturali (comma 279); si dispongono specifiche autorizzazioni di spesa per la celebrazione del Centenario e per la promozione della conoscenza degli eventi della Prima Guerra mondiale (commi 194 e 195); viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il «Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria», con la dotazione di 50 milioni di euro per il 2014, 40 milioni di euro per il 2015, 30 milioni di euro per il 2016 (comma 167); viene differito al 31 dicembre 2014 il termine a decorrere dal quale diviene obbligatoria la tracciabilità delle vendite e delle rese di quotidiani e periodici; viene inoltre prevista la possibilità di accedere, nel 2014, al credito d'imposta già previsto per l'anno 2012 (comma 211); si dispone la soppressione del credito d'imposta riconosciuto per gli anni 2013, 2014 e 2015 alle imprese che sviluppano nel territorio italiano piattaforme telematiche per la distribuzione, la vendita e il noleggio di opere dell'ingegno digitali. (comma 212); vengono stanziati fondi aggiuntivi per interventi in diversi settori di interesse degli italiani nel mondo, tra cui le attività culturali ed assistenziali, l'informazione e la stampa italiana diffuse all'estero (comma 186); viene autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 finalizzata alla proroga, per due ulteriori anni, della convenzione stipulata fra il Ministero dello sviluppo economico e il Centro di produzione Spa, titolare dell'emittente Radio Radicale, per la trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari (comma 193); si prevede la possibilità per il MiBACT, con proprio decreto, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità, di predisporre un piano di ristrutturazione e razionalizzazione, anche mediante operazioni di fusione e di incorporazione, delle società controllate che rispondono ai requisiti della legislazione comunitaria in materia di in house providing (comma 278); sono individuati entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di stabilità, con decreto del MIUR, i beni immobili appartenenti all'Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE) da trasferire all'Agenzia del demanio per la successiva dismissione (comma 257); viene modificata l'organizzazione periferica del MIUR per consentire di articolare gli Uffici scolastici regionali anche in livelli dirigenziali non generali, in relazione alla popolazione studentesca della relativa regione (comma 258); si proroga, fino al 31 dicembre 2016, la sospensione delle agevolazioni tariffarie postali per le spedizioni di prodotti editoriali da parte di imprese editrici di quotidiani, periodici e libri ed effettuate dalle Onlus e dalle associazioni d'arma e combattentistiche (comma 213).
  Osserva come vadano poi considerate le misure sulle regole contabili per la finanza territoriale, con riguardo al patto di stabilità interno, misure che sono volte, innanzitutto, a ridefinire gli obiettivi del patto per le regioni e gli enti locali per gli anni 2014-2017, quale concorso finanziario al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica. Sia per le regioni che per gli enti locali sono peraltro previste disposizioni volte ad alleggerire gli obiettivi finanziari del patto, con la esclusione dai vincoli di determinate tipologie di spese quali quelle per i pagamenti in conto capitale per incentivare gli investimenti e per gli interventi di ricostruzione da interventi sismici. Segnala che sono, inoltre, introdotte misure nei confronti delle aziende speciali, istituzioni e società partecipate dalle amministrazioni locali, ai fini della definizione del loro concorso agli obiettivi di finanza pubblica a decorrere dal 2014, finalizzate, inoltre, al controllo e al diretto coinvolgimento delle amministrazioni partecipanti nei casi di situazioni economiche negative degli enti controllati.
  Rileva che, in sintesi, il provvedimento in esame: ridefinisce gli obiettivi del patto di stabilità per gli anni 2014, 2015, 2016 e 2017, sia per le regioni a statuto ordinario (commi 328-330) che per le regioni a Pag. 60statuto speciale e le province autonome (commi 331-332), al fine di limitare ulteriormente il tetto di spese complessive consentito; abroga la particolare disciplina prevista in caso di superamento degli obiettivi del patto determinato dalla maggiore spesa per interventi correlati ai finanziamenti dell'Unione europea, che prevedeva la non applicazione delle misure sanzionatorie, nel caso in cui la regione stessa procedesse ad applicare le prescrizioni di rigore finanziario (comma 333); posticipa al 2015 l'avvio del cosiddetto patto regionale integrato, vale a dire la possibilità per ciascuna regione di concordare con lo Stato le modalità di raggiungimento dei propri obiettivi del patto di stabilità e quelli degli enti locali del proprio territorio, e conseguentemente estende al 2014 e 2015 l'applicazione delle altre misure di flessibilità del patto (comma 334); stabilisce per il 2014 un ulteriore concorso agli obiettivi di finanza pubblica per le regioni a statuto ordinario pari complessivamente a 560 milioni di euro e per le regioni a statuto speciale e le province autonome, pari complessivamente a 240 milioni di euro (commi 346-351); reca modifiche alle norme sul limite all'indebitamento per le regioni a statuto ordinario, ampliando il complesso delle entrate considerate per il calcolo del 20 per cento, posto come limite all'indebitamento regionale, comprendendovi le risorse del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale (comma 352); introduce alcune novelle alla disciplina del patto di stabilità interno per gli enti locali, valevole per le province e i comuni con popolazione superiore a 1.000 abitanti, con particolare riferimento all'aggiornamento della base di calcolo e dei coefficienti annuali da applicare per la determinazione dei nuovi saldi obiettivo degli anni 2014-2017, finalizzate ad ottenere, a decorrere dal 2016, un ulteriore contributo degli enti locali alla manovra di finanza pubblica pari a circa 344 milioni di euro (commi 354). Vengono aggiornate, inoltre, le percentuali massime di penalizzazione da applicare agli enti locali non virtuosi negli anni 2014-2017 per il ricalcolo del loro saldo obiettivo, ai fini dell'applicazione del meccanismo di virtuosità introdotto dall'articolo 20, comma 2, del decreto-legge n. 98 del 2011 (comma 356); per l'anno 2014 introduce, inoltre, l'esclusione dal calcolo del saldo rilevante ai fini del patto dei pagamenti in conto capitale sostenuti dalle province e dai comuni per un importo complessivo di 1.000 milioni di euro (comma 357); una particolare esclusione dal computo del saldo finanziario è disposta in favore del comune di Campione d'Italia, per le spese sostenute dal comune per ciascuno degli anni 2014-2016 riferite alle peculiarità territoriali dell'exclave (comma 358); reca modifiche alla disciplina del patto, volte alla informatizzazione delle procedure per il monitoraggio del rispetto del patto medesimo (commi 359-360). È, inoltre, disciplinata la decorrenza dell'assoggettamento alle regole del patto degli enti locali di nuova istituzione (comma 361); sono inoltre previste norme volte ad anticipare i termini per l'attivazione delle procedure relative ai cosiddetti Patti di solidarietà tra enti territoriali, al fine di consentire agli enti locali coinvolti nelle procedure del patto regionale verticale, anche incentivato, ovvero al Patto orizzontale nazionale, di conoscere il prima possibile i nuovi obiettivi programmatici (commi 362-364); interviene poi sulla procedura di emanazione del decreto del Ministro dell'economia attuativo del sistema di premialità per gli enti locali soggetti al patto, delimitandone l'ambito soggettivo di applicazione (comma 365); disciplina l'esclusione dai vincoli del patto di stabilità interno degli enti territoriali per l'anno 2014, per un importo pari a 500 milioni di euro, dei pagamenti dei debiti in conto capitale certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012 sostenuti nel corso del 2014 da parte delle regioni, delle province e dei comuni; modifica la normativa che riguarda il ricorso a strumenti finanziari derivati da parte degli enti territoriali, in particolare rendendo permanente il divieto per detti enti di ricorrere a tali strumenti, salvo le ipotesi espressamente consentite Pag. 61dalla legge (comma 383). Sottolinea che, in ordine alla partecipate locali, il provvedimento: sostituisce il testo originario dell'articolo 15 del disegno di legge, dettando una nuova disciplina (commi 370-375) dei rapporti finanziari tra le amministrazioni locali e società partecipate dalle stesse, al fine di introdurre una miglior trasparenza ed un più immediato collegamento tra i risultati delle partecipate ed il bilancio delle amministrazioni partecipanti, con una precisa responsabilizzazione finanziaria che si determina anche sui bilanci delle amministrazioni in relazione alle eventuali perdite degli enti partecipati. Si dispone poi che a decorrere dal 2014 gli enti e società partecipati dalle amministrazioni locali debbano concorrere agli obiettivi di finanza pubblica; estende altresì (commi 376-377) alle aziende speciali e alle istituzioni le norme sul contenimento dei costi di personale applicate all'amministrazione controllante; modifica alcune disposizioni già vigenti che riguardano le società in house sia sotto il profilo del patto di stabilità, a fini di coordinamento con le nuove misure introdotte, sia per i vincoli attinenti al regime del personale e alle consulenze (comma 378).
  Rileva come siano significative, anche sotto il profilo finanziario, le disposizioni in materia di politiche per la coesione, che apprestano le risorse necessarie per il finanziamento degli interventi del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 e stabiliscono le procedure per l'utilizzo delle quote di cofinanziamento nazionale dei programmi europei di coesione. In particolare:
   quanto alle risorse, il comma 5 assegna 54,8 miliardi al Fondo per lo sviluppo e la coesione – FSC (ex FAS) per il finanziamento da destinare a interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale, da ripartire per l'80 per cento alle aree del Mezzogiorno e per il 20 per cento alle aree del Centro-Nord. Di tali risorse tuttavia ne viene iscritto in bilancio soltanto una quota pari all'80 per cento (43.848 milioni), subordinando l'utilizzo della restante quota di 10.962 milioni ad una verifica a metà periodo del ciclo di programmazione in merito all'effettivo impiego delle risorse assegnate. In bilancio vengono pertanto assegnati di 50 milioni nel 2014, di 500 milioni nel 2015 e di 1 miliardo nel 2016, rinviando alla Tabella E delle successive leggi di stabilità la determinazione delle ulteriori quote annuali. Nel testo sono altresì presenti alcune disposizioni che autorizzano il CIPE, in sede di ripartizione delle risorse del Fondo, a destinarle a specifici interventi (commi 32, 73, 121 e 202);
   per quanto riguarda il cofinanziamento nazionale degli interventi dei fondi strutturali dell'Unione europea, la Tabella E provvede a definire la dotazione di bilancio del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie (articolo 5, legge n. 183 del 1987) per il nuovo ciclo 2014 e 2020, assegnando 4,5 miliardi per il 2016 e 19 miliardi per le annualità successive;
   in merito al cofinanziamento intervengono poi commi da 151 a 158, che dettano disposizioni in materia di modalità di utilizzo del cofinanziamento nazionale dei programmi europei per il nuovo periodo di programmazione 2014-2020, a valere sul Fondo di rotazione. In particolare si introduce un limite agli oneri da porre a carico del Fondo di rotazione, attribuendo ad esso il cofinanziamento nella misura massima del 70 per cento dei programmi a titolarità delle regioni e delle province autonome, cui è posto a carico il restante 30 per cento. Si dispone, altresì, un ulteriore canale di accesso all'utilizzo delle disponibilità del Fondo di rotazione, che potrà concorrere anche al finanziamento degli interventi complementari ai programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2014-2020, nonché si autorizza la concessione di anticipazioni delle quote comunitarie e di cofinanziamento nazionale dei programmi a titolarità delle Amministrazioni centrali dello Stato, nel limite di 500 milioni di euro annui. Infine viene posto in capo alla Ragioneria generale dello Stato il monitoraggio degli interventi cofinanziati;
   sono inoltre presenti alcune disposizioni che autorizzano spese a valere sulle Pag. 62risorse del cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali. In particolare, i commi da 6 a 9 autorizzano la spesa complessiva di 90 milioni nel triennio 2014-2016 per il finanziamento della «Strategia per le Aree interne», predisposta dal Ministro per la coesione territoriale, destinata a progetti pilota volti a perseguire il riequilibrio dell'offerta di servizi di base nelle aree selezionate, con riferimento prioritariamente ai servizi di trasporto pubblico locale, di istruzione e socio-sanitari, mentre il comma 159 destina 60 milioni per ciascuna annualità 2014-2016, per complessivi 180 milioni, per le azioni di cooperazione allo sviluppo realizzate dal Ministero degli affari esteri, in coerenza e a completamento della politica di cooperazione dell'Unione europea.

  Rammenta che nel disegno di legge sono altresì presenti misure a favore del sistema produttivo, volte da un lato al sostegno al tessuto produttivo delle piccole e medie imprese, alla valorizzazione dell'innovazione e della ricerca, nonché al rafforzamento della presenza internazionale delle imprese nazionali, dall'altro perseguono l'obiettivo di agevolare l'accesso al credito, in particolare delle PMI. Al riguardo, ricorda come detti interventi, introdotti nel corso dell'esame presso il Senato, perseguono l'obiettivo di favorire e rafforzare la crescita in misura pari all'1 per cento nell'anno 2014 ed in percentuale superiore negli anni successivi.
  In tale ambito, evidenzia come alcuni interventi sono volti al sostegno alle imprese: per finanziamenti agevolati nella forma di contratti di sviluppo nel settore industriale e nel settore turistico si autorizza la spesa di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e di 100 milioni di euro per il 2016 (comma 11); per il Fondo per la crescita sostenibile, chiamato a promuovere i progetti di ricerca strategica, il rafforzamento della struttura produttiva e la promozione dell'internazionalizzazione delle imprese, si dispone l'incremento di 100 milioni di euro per il 2014 e di 50 milioni per il 2015 del (comma 12); per incrementare la dotazione del Fondo rotativo destinato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato alle imprese esportatrici, a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese si autorizza la spesa di 50 milioni di euro per il 2014 (comma 13); per sostenere il credito all'esportazione si rifinanzia con 200 milioni di euro il Fondo di cui all'articolo 3 della legge n. 295 del 73 (comma 14); al fine di assicurare il mantenimento di adeguate capacità nel settore marittimo a tutela degli interessi della Difesa nazionale, si autorizzano contributi ventennali per l'industria navalmeccanica ad alta tecnologia, di 80 milioni di euro a decorrere dal 2014, di 120 milioni di euro a decorrere dal 2015 e di 140 milioni di euro a decorrere dal 2016, di cui si è già detto in precedenza (comma 21); si destina 1 milione di euro all'agenzia ICE per l'anno 2014 per l'attivazione, in collaborazione con le università con sede in Sicilia, di percorsi formativi e la concessione di borse di studio a giovani provenienti dai paesi extraeuropei del bacino del Mediterraneo finalizzati all'avvio di piccole attività imprenditoriali nei paesi di origine (comma 10).
  Quanto all'accesso al credito, ricorda che il provvedimento in esame: istituisce un «Sistema nazionale di garanzia», con la finalità di facilitare l'accesso al credito delle famiglie e delle imprese. In tale sistema sono compresi: il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, in relazione al quale vengono apportate delle modifiche limitatamente all'organo di amministrazione; una sezione speciale «Progetti di Ricerca e Innovazione», istituita nell'ambito del medesimo Fondo di garanzia per le PMI (comma 31); assegna 200 milioni per ciascuna annualità 2014-2016 al Fondo di garanzia per le PMI, a valere sulle disponibilità del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Ulteriori 600 milioni del Fondo sviluppo e coesione saranno successivamente destinati dal CIPE al Fondo di garanzia PMI. Si dispone, infine, la riduzione, con decorrenza dal 2015, di 15 milioni del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione Pag. 63di contributi pluriennali (comma 32); costituisce un Fondo, presso Unioncamere, per la patrimonializzazione dei confidi finanziato in parti uguali dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese e dal sistema delle Camere di commercio (comma 33); estende l'ambito dei destinatari delle operazioni realizzate da Cassa Depositi e Prestiti avvalendosi delle risorse provenienti dai fondi della raccolta del risparmio postale e degli altri fondi garantiti dallo Stato con finalità di sostegno all'economia. (comma 26); estende il perimetro delle attività che possono essere svolte dalla Cassa Depositi e Prestiti, prevedendo che le stesse possano ricomprendere anche l'acquisto di titoli emessi nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione concernenti crediti verso piccole e medie imprese (commi da 27 a 30); estende la durata della garanzia dello Stato prevista per i debiti di parte corrente delle amministrazioni pubbliche diverse dallo Stato, oggetto delle disposizioni sui pagamenti dei debiti pregressi introdotte dal decreto-legge n. 35 del 2013 (comma 34); destina al rifinanziamento dei fondi di credito agevolato per le piccole e medie imprese, gli interessi maturati su di un apposito conto corrente dedicato nel quale i notai e altri pubblici ufficiali hanno l'obbligo di versare una serie di onorari e somme a vario titolo dovute al professionista o a lui affidate (commi 35-39).
  Rileva che, quanto alle imprese agricole, il disegno di legge, per favorire i giovani imprenditori prevede che: gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali debbono prioritariamente essere indirizzati ai giovani imprenditori agricoli che abbiano un'età tra i 18 ed i 40 anni (commi 16); alla scadenza della concessione o di un contratto di affitto, qualora vi sia una manifestazione d'interesse da parte di un giovane imprenditore agricolo che abbia un'età compresa tra i 18 ed i 40 anni, l'assegnazione dei terreni avvenga al canone base indicato nell'avviso pubblico o nel bando di gara (comma 19). Inoltre il provvedimento: prevede che alle operazioni di dismissione dei terreni agricoli messe in atto dalle regioni, province e comuni si applichino le norme relative alle operazioni di riordino fondiario (comma 18); elimina l'obbligo per i produttori agricoli esonerati dalla dichiarazione IVA di comunicare all'amministrazione finanziaria le operazioni rilevanti a fini IVA (cosiddetto «speso metro») (comma 17); aumenta gli importi dovuti a titolo di acconto delle imposte sui redditi, ampliando l'efficacia temporale esercitata dall'abrogazione di alcuni regimi di favore nei confronti dell'imprenditoria agricola disposta dalla legge di stabilità 2013 (comma 20).
  Nell'ambito degli interventi nel settore in esame, sottolinea, infine, la presenza di un consistente novero di disposizioni recanti misure fiscali per le imprese, con le quali: si dispone l'applicazione a regime delle deduzioni IRAP per l'incremento di base occupazionale. In particolare, viene prevista la possibilità, per i soggetti passivi IRAP, di dedurre il costo del personale, ove stipulino contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato ad incremento d'organico a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2014 (comma 80); si modifica la disciplina del cosiddetto Aiuto alla crescita economica (ACE), al fine di incrementare, per il triennio 2014-2016, la quota di rendimento nozionale del nuovo capitale proprio deducibile dal reddito imponibile (commi 85 e 86); si concede alle società di capitali ed agli enti residenti sottoposti a IRES la possibilità di effettuare la rivalutazione dei beni d'impresa e delle partecipazioni risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2012, attraverso il pagamento di un'imposta sostitutiva con aliquota del sedici per cento per i beni ammortizzabili e del dodici per cento per i beni non ammortizzabili. Per l'affrancamento del saldo attivo della rivalutazione è invece prevista un'imposta sostitutiva del dieci per cento (commi da 88 a 95); si dispone l'efficacia a regime delle disposizioni in materia di affrancamento fiscale dei maggiori valori contabili emersi in seguito ad operazioni straordinarie. Ne viene infatti consentita l'applicazione alle operazioni effettuate a decorrere Pag. 64dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012. Gli effetti del riallineamento decorrono dal secondo periodo di imposta successivo a quello del pagamento della sostitutiva (commi da 96 a 98); si destina al Fondo per gli interventi strutturali di politica economica, 200 milioni di euro per l'anno 2014 e a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, pari alle maggiori entrate derivanti dalla riapertura dei termini per la rivalutazione contabile di terreni agricoli ed edificabili e partecipazioni in società non quotate, introdotta in origine dalla legge finanziaria 2002 e successivamente prorogata nel tempo (commi 101 e 102); viene modificata la disciplina del regime IRAP e IRES delle rettifiche su crediti e delle perdite su crediti, incidendo in particolare sul regime applicabile a enti creditizi, finanziari ed assicurativi e consente ai soggetti operanti nei settori bancario, finanziario ed assicurativo, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013, di includere nella base imponibile IRAP le perdite e le riprese di valore nette per deterioramento dei crediti, nell'esercizio in cui sono contabilizzate e nei quattro successivi (commi da 103 a 106); si modifica la disciplina della deducibilità delle rettifiche di valore (svalutazioni e perdite) sui crediti iscritti in bilancio, incidendo in particolare sul regime applicabile ad enti creditizi, finanziari e, per effetto delle modifiche apportate al Senato, anche assicurativi (commi 105 e 106); vengono introdotte disposizioni in materia di deducibilità dei beni concessi in locazione finanziaria (commi 107 e 108); si esenta, a decorrere dal 1o gennaio 2014, dall'imposta provinciale di trascrizione (Ipt) il riscatto dei veicoli in leasing. A copertura si prevede l'applicazione dell'imposta di registro in misura proporzionale (pari al 4 per cento) sulle cessioni, da parte degli utilizzatori, dei contratti di leasing di immobili strumentali (commi dal 109 al 111); si integra, la disciplina dei cosiddetti Deferred Tax Assets, relativa al sistema bancario, che consente di qualificare come crediti d'imposta le attività per imposte anticipate iscritte in bilancio. In particolare viene esteso l'ambito applicativo della predetta disciplina anche alle perdite su crediti ed alle rettifiche di valore nette per deterioramento dei crediti; viene introdotta un'ulteriore ipotesi di trasformazione dei DTA in crediti d'imposta, e cioè della quota dei DTA riferita ai predetti componenti negativi che hanno concorso alla formazione di un valore della produzione netta negativo a fini IRAP (commi da 112 a 116); si proroga dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2016 il termine entro cui le società cooperative che concedono finanziamenti sotto qualsiasi forma esclusivamente nei confronti dei propri soci possono continuare a svolgere la propria attività senza l'obbligo di iscrizione nell'albo degli intermediari di cui all'articolo 106, l'albo intermediari, del Testo Unico Bancario (comma 119); viene istituito il Fondo per l'incentivazione partecipazione dei lavoratori al capitale e agli utili delle imprese e per la diffusione dei piani di azionariato rivolti a lavoratori dipendenti, assegnandogli 2 milioni di euro per il 2014 e 5 milioni di euro per il 2015, mediante corrispondente riduzione delle risorse destinate alle misure per l'incremento della produttività del lavoro di cui all'articolo 1, comma 482, della legge n. 228 del 2012 (comma 120).
  Quanto alle misure di carattere sociale, rileva che il disegno di legge in esame, in tema di sanità e assistenza, dispone il finanziamento di alcuni Fondi, detta norme in materia di farmaci e in tema di sistema informativo, introduce inoltre norme a favore di soggetti che operano nel sociale e misure di razionalizzazione della spesa, anche in ambito farmaceutico. In particolare, il disegno di legge: autorizza, rispettivamente, la spesa di spesa di 275 milioni di euro, per l'anno 2014, per gli interventi di pertinenza del Fondo per le non autosufficienze, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di ulteriori 75 milioni di euro, sempre per il 2014, come aggiunta alle risorse ordinariamente previste dal Fondo, da finalizzare per interventi di assistenza domiciliare per le persone affette da disabilità gravi e gravissime, Pag. 65ivi incluse quelle affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) (commi 128 e 129); incrementa il finanziamento del Fondo nazionale per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati di 20 milioni, per ciascun anno 2015 e 2016 (comma 130); estende la platea dei beneficiari della carta acquisti ordinaria anche ai cittadini comunitari ovvero familiari di cittadini italiani o comunitari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. In secondo luogo, pone uno stanziamento, pari a 250 milioni di euro per il 2014 sia la determinazione di una quota di risorse da destinare alle aree territoriali non ancora coperte dalla sperimentazione della carta acquisti, sia la definizione delle modalità di prosecuzione del programma Carta acquisti ordinaria. Vengono poi finalizzati, per ciascuno degli anni 2014-2016, ulteriori 40 milioni di euro, stanziati a valere sul Fondo, all'estensione su tutto il territorio nazionale della sperimentazione della Carta acquisti di cui all'articolo 60 del decreto-legge n. 5 del 2012 (comma 133); autorizza, a decorrere dal 2014, la spesa di 1.000.000 di euro al fine di contribuire al funzionamento dell'Istituto nazionale di genetica molecolare (INGM) e, in particolare, al fine di potenziare l'attività di ricerca da esso svolta (comma 136); reca un incremento, per il 2014, di 121 milioni di euro delle risorse per gli obblighi di rimborso relativi all'assistenza sanitaria ai cittadini italiani all'estero (comma 137); reca un incremento di 50 milioni di euro, per ciascuno degli anni 2014 e 2015, delle risorse relative all'attuazione della disciplina di cui alla legge n. 210 del 1992 sugli indennizzi in favore di determinati soggetti danneggiati in ambito sanitario: l'incremento è stanziato in relazione alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo del 3 settembre 2013 (Requête n. 5376 del 2011), secondo la quale compete la rivalutazione anche sulla componente dell'indennizzo costituita dall'indennità integrativa speciale (comma 138); applica a regime, a decorrere dal 1o gennaio 2014, il sistema del pay back alle aziende farmaceutiche. Su richiesta delle stesse, il sistema del pay back può essere applicato anche ai farmaci immessi in commercio dopo il 31 dicembre 2006 (commi 140 e 141); demanda al Ministro della salute l'emanazione di un decreto che disponga, entro il limite di spesa di cinque milioni di euro, l'effettuazione di screening neonatali per la diagnosi precoce di patologie metaboliche ereditarie (comma 142); istituisce l'Anagrafe nazionale degli assistiti (ANA), nell'ambito del sistema informativo realizzato dal Ministero dell'economia e delle finanze, allo scopo di rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio della spesa nel settore sanitario (commi 144-145); reca norme sulla raccolta e distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari da parte delle ONLUS e degli operatori del settore alimentare. I (commi 146-150); prevede il finanziamento, per un importo di 5 milioni di euro per l'anno 2014, del Fondo destinato a finanziare programmi annuali di distribuzione di derrate alimentari agli indigenti, istituito, presso l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (comma 139); proroga al 31 dicembre 2016 il termine della sospensione dei termini di pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali in favore di enti non commerciali operanti (in specifici territori) nel settore della sanità privata stabilendo altresì l'obbligo per gli stessi, dal 1o gennaio 2017, di restituire all'I.N.P.S. i contributi previdenziali e i premi assicurativi, senza corresponsione di interessi legali, in 120 rate mensili di pari importo (comma 124); ripristina l'aliquota IVA ridotta del 4 per cento, anziché del 10 per cento, per le prestazioni socio-sanitarie o educative, comprese quelle di assistenza domiciliare o ambulatoriale o in comunità, in favore di anziani ed inabili adulti, di tossicodipendenti e malati di AIDS, di handicappati psicofisici, di minori, anche coinvolti in situazioni di disadattamento e di devianza, rese da cooperative sociali e loro consorzi, sia direttamente sia in esecuzione di contratti di appalto e di convenzioni in generale Pag. 66(comma 117); incrementa di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 la dotazione del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità allo scopo di finanziare il «Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere» (comma 134); autorizza la spesa di 3,5 milioni di euro annui, a decorrere dal 2014, in favore della Fondazione Istituto mediterraneo di ematologia al fine di garantire la prosecuzione delle relative attività di cura, formazione e ricerca sulle malattie ematiche (comma 176); autorizza la spesa di 300 mila euro, a decorrere dal 1o gennaio 2014, al fine di proseguire le attività dell'Associazione nazionale privi della vista ed ipovedenti, in particolare le attività del Centro autonomia e mobilità e della scuola cani guida per ciechi di Campagnano di Roma (comma 177); autorizza la spesa di 3 milioni di euro per l'anno 2014 favore del Centro nazionale di adroterapia oncologica, per favorire le attività di ricerca, assistenza e cura dei malati oncologici (comma 203); autorizza la spesa fino ad un limite di 3 milioni di euro per la Provincia e il comune di l'Aquila per la realizzazione di un centro poliedrico per le donne e per il contrasto a situazioni di marginalità dovute alla violenza di genere e sui bambini (comma 243); dispone l'applicazione anche all'esercizio finanziario 2014 delle disposizioni relative al riparto della quota del cinque per mille IRPEF, destinato al finanziamento di attività di carattere sociale, indicando in 400 milioni di euro l'importo destinato alla liquidazione per tale anno (comma 131); infine, opera una riduzione del livello statale di finanziamento del Servizio sanitario nazionale, nella misura di 540 milioni di euro per il 2015 e di 610 milioni annui a decorrere dal 2016. Tale riduzione è esplicitamente posta in relazione ai precedenti commi, relativi al trattamento economico del pubblico impiego e del personale convenzionato con il Servizio sanitario nazionale (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali). È pertanto confermato che le misure per l'indennità di vacanza contrattuale, e per il blocco della contrattazione, sono applicabili anche al personale convenzionato del SSN (comma 320).
  Per quanto attiene la previdenza, rileva che il disegno di legge contiene specifiche misure di razionalizzazione volte a contenere la spesa pensionistica, quali il contributo di solidarietà sulle pensioni di importo elevato e la limitazione della rivalutazione dei trattamenti pensionistici. Inoltre, si prevede la rateizzazione del Trattamento di fine servizio (TFS) e si permette che le giornate per i permessi per assistenza a familiari invalidi siano computate per l'accesso alla pensione anticipata senza penalizzazioni.
  Evidenzia come, in dettaglio, il provvedimento rechi disposizioni in materia di perequazione automatica dei trattamenti pensionistici per il triennio 2014-2016. In particolare, la rivalutazione dei trattamenti pensionistici opera nei seguenti termini percentuali: 100 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia pari o inferiore a 3 volte il trattamento minimo INPS; 90 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 3 volte e pari o inferiore a 4 volte il predetto trattamento; 75 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 4 volte e pari o inferiore a 5 volte il trattamento minimo; 50 per cento per i trattamenti pensionistici il cui importo complessivo sia superiore a 5 volte il medesimo minimo (comma 322). Segnala, inoltre, che il disegno di legge modifica la disciplina sui termini temporali della rateizzazione dell'erogazione dei trattamenti di fine servizio (TFS) o di fine rapporto (TFR) dei dipendenti pubblici, con effetto sui soggetti che maturino i requisiti per il pensionamento a decorrere dal 1o gennaio 2014 (commi 323 e 324) e introduce un contributo di solidarietà, per il triennio 2014-2016, sui trattamenti pensionistici obbligatori eccedenti determinati limiti (comma 325). Il nuovo testo prevede le seguenti aliquote: 6 per cento per parte eccedente l'importo annuo complessivamente superiore a quattordici volte il trattamento minimo I.N.P.S. fino a all'importo Pag. 67lordo annuo di venti volte il medesimo trattamento minimo; 12 per cento per la parte eccedente l'importo lordo annuo di venti volte il trattamento minimo I.N.P.S. e fino all'importo lordo annuo di trenta volte il trattamento minimo; 18 per cento per la parte eccedente l'importo lordo annuo di trenta volte il trattamento minimo l.N.P.S. Fa presente poi che il provvedimento: stanzia 40 milioni di euro annui per il biennio 2014-2015, per l'istituzione di un fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini del rimborso delle trattenute operate in base al contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici di importo elevato, dichiarato illegittimo dalla sentenza della Corte costituzionale n. 116 del 3-5 giugno 2013 (comma 180); prevede che anche le giornate dedicate dai lavoratori ai congedi e permessi concessi per l'assistenza di familiari invalidi vengano computate ai fini del calcolo dell'anzianità contributiva per l'accesso alla pensione anticipata senza penalizzazioni (comma 327). Nell'ambito del contenimento della spesa del pubblico impiego, ricorda che il disegno di legge contiene una serie di interventi quali il blocco dell'indennità di vacanza contrattuale, il trattamento accessorio del personale pubblico, la limitazione del turn over, il limite massimo retributivo annuo del personale della P.A. e la riduzione delle indennità di servizio all'estero.
  In particolare esso: reca disposizioni in materia di indennità di vacanza contrattuale (IVC) e di rinnovi contrattuali, prevedendo, in particolare, che per il triennio 2015-2017 l'indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici resta fissata agli importi in godimento al 31 dicembre 2013 (commi 301-304); proroga a tutto il 2014 la disposizione in base alla quale l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale da parte di ciascuna amministrazione pubblica non può superare quello corrisposto nel 2010 (comma 305); prevede che, dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, gli onorari professionali previsti in seguito a sentenze favorevoli alle pubbliche amministrazioni, in favore dei dipendenti che hanno assistito professionalmente le pubbliche amministrazioni medesime, incluso il personale dell'Avvocatura dello Stato, siano corrisposti nella misura del 75 per cento (comma 306); reca disposizioni in materia di assunzioni nella P.A., riducendo le percentuali del turn over in determinate pubbliche amministrazioni, tra cui le amministrazioni dello stato, gli enti pubblici non economici, le agenzie, le università statali e gli enti di ricerca, e prevedendo la possibilità di assunzioni aggiuntive, in deroga alla normativa vigente, per il comparto sicurezza (commi da 307 a 310); estende anche ai soggetti che abbiano in essere rapporti lavorativi con le autorità amministrative indipendenti e agli emolumenti dei componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo delle amministrazioni pubbliche, escluse le stesse autorità amministrative indipendenti, a decorrere dal 2014, la disciplina vigente sul limite massimo retributivo per il personale della pubblica amministrazione, ragguagliato alla retribuzione del Primo Presidente della Corte di cassazione (commi da 311 a 315); dispone rispettivamente la riduzione dell'indennità di servizio all'estero e dei rimborsi per spese di viaggio del personale delle Ambasciate e dei consolati, per un risparmio totale quantificabile in 10.340.000 euro nel 2014, e di 20.340.000 a decorrere dal 2015 (commi 318-319); estende alle aziende speciali e alle istituzioni le norme sul contenimento dei costi di personale applicate all'amministrazione controllante (commi 376 e 377); dispone che la Banca d'Italia, nell'ambito della propria autonomia, tenga conto dei principi di contenimento della spesa per il pubblico impiego contenuti nello stesso provvedimento ai fini del contenimento della spesa del proprio personale (comma 215); reca una disposizione riguardante l'assunzione nelle pubbliche amministrazioni dei cittadini italiani licenziati in conseguenza di provvedimenti di soppressione o riorganizzazione delle basi militari (comma 321). Pag. 68
  Osserva come vadano poi segnalati alcuni interventi tra loro diversificati ma la cui caratteristica comune è quella di far comunque riferimento al settore pubblico; interventi che risultano incentrati prevalentemente sul tema delle misure di contenimento e razionalizzazione della spesa, perseguite sia mediante la riduzione degli stanziamenti di bilancio che attraverso disposizioni di natura organizzativa o procedimentale. Rileva come siano poi disposte autorizzazioni di spesa destinate a specifiche finalità istituzionali. Per le province è prevista una proroga al 30 giugno 2014 delle disposizioni che consentono il commissariamento degli organi giunti a scadenza, naturale o anticipata.
  Per quanto concerne la razionalizzazione della spesa, fa presente che il provvedimento reca una serie di misure di razionalizzazione e di revisione della spesa pubblica, mediante cui viene affidato al Commissario straordinario per la spending review, il compito di assicurare una riduzione della stessa non inferiore a complessivi 3.520 milioni nel periodo 2014-2017, disponendo nel contempo, in attesa della definizione di tali interventi correttivi, alcuni accantonamenti delle spese rimodulabili dei Ministeri, per 256 milioni nel 2015 e 622 milioni annui a decorrere dal 2016. Le misure di risparmio dovranno operare anche nei confronti delle regioni, per 344 milioni a decorrere dal 2015, nonché degli enti locali, per 344 milioni a decorrere dal 2016. Viene, inoltre, prevista l'emanazione, entro il 15 gennaio 2015, di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante riduzioni delle agevolazioni e detrazioni fiscali e riduzioni della misura delle agevolazioni e detrazioni tali da assicurare maggiori entrate per 3.000 milioni nel 2015, 7.000 milioni nel 2016 e 10.000 milioni dal 2017; cui peraltro potrà non procedersi (in tutto in parte) qualora entro il 15 gennaio 2015, vengano emanati provvedimenti che reperiscano risorse mediante la riduzione della spesa pubblica (commi da 285 a 288). In proposito, auspica che la Commissione proceda a breve all'approvazione di un apposito atto di indirizzo, a conclusione dell'esame del Programma di lavoro del Commissario straordinario per il periodo novembre 2014-ottobre 2016.
  Rileva inoltre che il disegno di legge in esame: vincola l'Autorità garante della concorrenza e del mercato e le Autorità di regolazione dei servizi di pubblica utilità all'adozione di misure di contenimento della spesa dirette a garantire il versamento al bilancio dello Stato di un risparmio complessivo annuo maggiorato del dieci per cento rispetto agli obiettivi di risparmio previsti a legislazione vigente (comma 204); estende alle amministrazioni provinciali, i cui organi cessino per scadenza naturale del mandato o anticipatamente, la previsione del commissariamento già disposta dalla legge di stabilità per il 2013 per gli organi provinciali cessati entro il 31 dicembre 2013 (comma 205); dispone la fusione per l'incorporazione della società SICOT – Sistemi di consulenza per il Tesoro Srl, nella società Consip Spa, società entrambe in house del Ministero dell'economia e delle finanze e partecipate interamente dallo stesso (comma 209); contiene delle disposizioni volte al contenimento della spesa del personale della Banca d'Italia come già accennato in precedenza (comma 215); definisce le procedure per il riparto tra le regioni delle risorse finanziarie per la copertura degli oneri relativi agli accertamenti medico-legali, eseguiti dalle aziende sanitarie locali, sui dipendenti assenti per malattia (comma 216); dispone che le amministrazioni pubbliche centrali possano avvalersi di Consip S.p.A. quale centrale di committenza anche per l'acquisizione di beni e servizi di importo inferiore alla soglia di rilevanza comunitaria (comma 217); obbliga le amministrazioni pubbliche a scegliere, nell'individuazione degli immobili da assumere in locazione passiva, le soluzioni economicamente più vantaggiose, valutando anche la possibilità di decentrare gli uffici. Le stesse amministrazioni devono inoltre comunicare all'Agenzia del demanio i costi per l'uso degli immobili di proprietà statale e di terzi da loro utilizzati. L'Agenzia del demanio individua gli indicatori di performance, Pag. 69ossia il costo d'uso per addetto, sulla base dei dati comunicati dalle amministrazioni: entro due anni dalla pubblicazione degli indicatori le amministrazioni devono adeguarsi alle migliori performance (comma 254). Osserva, inoltre, che il provvedimento: reca diverse misure di contenimento delle spese per le consultazioni elettorali, tra le quali la riduzione alla sola giornata di domenica dello svolgimento delle operazioni di votazione nelle consultazioni elettorali e referendarie, come già sperimentato dal 1993 al 2002. In conseguenza, viene disposta la riduzione di 100 milioni del Fondo per le spese elettorali, pari a legislazione vigente a 420 milioni (commi da 261 a 264); dispone la soppressione, a decorrere dall'anno 2014, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 139, della legge n. 228 del 2012 (legge di stabilità 2013), relativa al fondo per il pagamento dei canoni di locazione degli immobili conferiti dallo Stato ad uno o più fondi immobiliari, istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (comma 270); introduce alcune misure in materia di finanziamento delle autorità indipendenti, intervenendo sul meccanismo di compensazione previsto dalla legge finanziaria per il 2010 (commi 273 e 275); autorizza una spesa di 4 milioni annui per il triennio 2014-2016 al fine di completare l'attività di monitoraggio e di revisione dei fabbisogni e dei costi standard delle regioni e degli enti locali (comma 282); proroga al 30 giugno 2014 le gestioni commissariali delle province, i cui organi sono giunti a scadenza naturale o anticipata dopo l'entrata in vigore dei decreti-legge n. 201 del 2011 e n. 95 del 2012 e della legge n. 228 del 2012 (comma 291); novella gli articoli 52 e 53 del Codice antimafia (decreto legislativo n. 159 del 2011). Segnala, al riguardo, che le modifiche introdotte, nell'accertamento dei diritti dei terzi sui beni confiscati, limitano, nel massimo, la misura degli interessi loro dovuti al tasso calcolato e pubblicato dalla Banca d'Italia; riducono dal 70 al 60 per cento del valore dei beni sequestrati o confiscati la soddisfazione, da parte dello Stato, dei crediti per titolo anteriore al sequestro (comma 293). Il disegno di legge in esame, inoltre: riduce gli oneri a carico del Ministero dell'interno per la custodia di veicoli presso le depositerie autorizzate (commi 294-300); pospone di un semestre, dal 1o gennaio al 1o luglio 2014, i termini attualmente previsti per l'esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali dei comuni (comma 353); detta una nuova disciplina (commi 370-375) dei rapporti finanziari tra le amministrazioni locali e società partecipate dalle stesse, al fine di introdurre una miglior trasparenza ed un più immediato collegamento tra i risultati delle partecipate ed il bilancio delle amministrazioni partecipanti, con una precisa responsabilizzazione finanziaria che si determina anche sui bilanci delle amministrazioni in relazione alle eventuali perdite degli enti partecipati. Essi inoltre (commi 376-377), sono volti a estendere alle aziende speciali e alle istituzioni le norme sul contenimento dei costi di personale applicate all'amministrazione controllante, e modificano (comma 378) alcune disposizioni già vigenti che riguardano le società in house sia sotto il profilo del patto di stabilità sia per i vincoli attinenti al regime del personale e alle consulenze. In relazione alla nuova disciplina così introdotta, vengono conseguentemente modificate o soppresse (commi 379-381) le disposizioni attualmente vigenti in materia (commi da 370 a 381). Rileva, inoltre che il disegno di legge in esame: stabilisce che il compenso previsto per il Garante del contribuente non possa essere superiore al 50 per cento di quello spettante alla data del 31 dicembre 2013, rinviando ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze la determinazione del compenso per le funzioni svolte a decorrere dal 1o gennaio 2014 (commi 266 e 267); riduce le autorizzazioni di spesa relative ai trasferimenti correnti in favore di imprese pubbliche e private, elencate nell'allegato 4 per un importo complessivo pari a 60,2 milioni nel 2014, a 57,9 milioni nel 2015 e 58,7 milioni a decorrere dal 2016 (comma 289); dispone con decorrenza dal 2014 una Pag. 70riduzione lineare delle spese del bilancio dello Stato per consumi intermedi per un importo di 152 milioni per il 2014 e a 151 milioni per le altre annualità, secondo gli importi indicati nell'allegato 5 al disegno di legge (comma 290).
  Passando poi in rapida rassegna, sempre nel settore pubblico, le autorizzazioni di spesa, evidenzia che il disegno di legge: autorizza la spesa di 56 milioni per l'anno 2014 e di 2 milioni per l'anno 2015 per l'adempimento degli impegni connessi con l'organizzazione e lo svolgimento del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea nel 2014, e con il collegato funzionamento della Delegazione per la Presidenza (comma 174); con riguardo all'organizzazione in Italia, nel 2014, del summit dei Capi di Stato e di governo dell'Unione europea sull'occupazione giovanile e del meeting Asia-Europa, prevede una spesa non eccedente 5 milioni di euro (comma 175); estende alle ambasciate e ai consolati italiani alcune deroghe ai limiti di spesa dettati dalla normativa vigente in ordine agli acquisti di mobilio e di autovetture, comportando un aggravio di spesa di 986.000 euro (comma 200); consente al Ministero degli affari esteri di stipulare contratti di locazione passiva con durata doppia, fino a diciotto anni, per gli immobili all'estero destinati all'attività dell'Amministrazione degli affari esteri, qualora nel contratto sia inserita la clausola di acquisto con riscatto dell'immobile locato, ovvero un'opzione acquisitiva equivalente (comma 208); rimodula gli aspetti organizzativi e rifinanzia la banca dati pubblica gratuita della normativa vigente (Normattiva), il progetto x-leges, relativo alle comunicazioni telematiche tra gli organi costituzionali, e sopprime l'obbligo per il Governo, ormai obsoleto, di allegare ai disegni di legge di conversione dei decreti-legge presentati al Parlamento i testi integrali delle norme espressamente modificate o abrogate (commi da 196 a 199); incrementa di 3,4 milioni, per gli anni 2014, 2015 e 2016, l'autorizzazione di spesa prevista per gli interventi a tutela delle minoranze linguistiche slovene (comma 219); prevede l'istituzione di un Fondo per il finanziamento di esigenze indifferibili, presso il Ministero dell'economia e finanze, con una dotazione di 24,631 milioni di euro per l'anno 2014. Le risorse del fondo sono destinate alle finalità indicate nell'Elenco 1, allegato al provvedimento (Misure anti-tratta, Comitato Italiano Paraolimpico, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, Collaborazione in campo radiotelevisivo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di San Marino, Vittime del terrorismo, Associazione nazionale privi della vista ed ipovedenti) (comma 191); prevede numerose disposizioni che riguardano il Fondo per interventi strutturali di politica economica (FISPE, fondo di carattere generale che ha la finalità di agevolare il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, anche mediante interventi volti alla riduzione della pressione fiscale), che da un lato ne hanno utilizzato le risorse a copertura degli oneri recati da nuove disposizioni introdotte nel corso dell'esame al Senato (commi 143, 274, 510, 528 e 530) e che, dall'altro, hanno incrementato le disponibilità del Fondo nella misura di 12 milioni nel 2014, di 389 milioni nel 2015 e di 163 milioni nel 2016 (commi 102, 161, 244 e 249).
  Rammenta che un altro gruppo di misure concernono le misure a favore del trasporto, nel quale le norme: prevedono la destinazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2105 e 2016 per l'acquisto di materiale rotabile su gomma e di 200 milioni di euro per l'anno 2014 per l'acquisto di materiale rotabile ferroviario, in entrambi i casi da destinare al trasporto pubblico locale (comma 50); con specifico riguardo al settore dell'autotrasporto autorizzano la spesa di 330 milioni di euro per l'anno 2014 per interventi in favore del settore (comma 52) e modifica le funzioni e la composizione del Comitato centrale per l'Albo nazionale degli autotrasportatori, nonché la disciplina del rilascio della licenza per autotrasportatore (commi 54-56); rifinanziano dal 2014 le autorizzazioni di spesa del Fondo per il funzionamento del Corpo delle Capitanerie di porto-Guardia costiera per mantenerne la capacità operativa (comma 63). Pag. 71
  Segnala, da ultimo, alcuni interventi nel settore agricolo, per i quale il provvedimento: autorizza una spesa, per l'importo di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014, per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato. Si persegue inoltre lo scopo di potenziare il concorso aereo all'attività di spegnimento degli incendi boschivi utilizzando le risorse derivanti dall'alienazione di velivoli della flotta di Stato (comma 168); estende alle concessioni ad uso pesca, acquacoltura ed attività produttive connesse la proroga al 31 dicembre 2020 per le concessioni demaniali marittime (comma 183); dispone l'incremento – nei limiti di spesa pari a 4 milioni per il 2014, a 21 milioni per il 2015 e a 16 milioni a decorrere dal 2016 – della misura dei consumi medi standardizzati di gasolio da ammettere all'impiego agevolato in agricoltura (comma 184); prevede che venga assegnato al Fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticolo saccarifera l'importo di 4 milioni di euro (comma 185); interviene sulle competenze di Agea, attribuendo, nuovamente, alla stessa il ruolo, che era stato trasferito al MIPAAF, di coordinamento degli organismi pagatori e di responsabile nei confronti della Commissione europea per tutte le questioni relative ai finanziamenti del FEAGA e del FEASR; il Ministero delle politiche agricole, alimentare e forestali mantiene, invece, la competenza in ordine all'attività di monitoraggio della spesa relativa ai finanziamenti europei in ambito PAC e alle fasi inerenti la decisione di liquidazione dei conti (comma 187); autorizza l'utilizzazione per il 2014 ed il 2015 di talune somme iscritte nel bilancio Agea al fine di incrementare le iniziative di controllo della qualità dei prodotti agroalimentari ed ittici e di repressione delle frodi nel settore (comma 188); autorizza la spesa di 5 milioni di euro per il 2014 per potenziare il servizio fitosanitario nazionale; tale somma sarà destinata, in particolare, a combattere l'emergenza sanitaria provocata, in parte, dal diffondersi tra gli ulivi della Puglia del batterio Xylella fastidiosa, nonché per svolgere i necessari controlli sulle sementi provenienti da organismi geneticamente modificati (comma 189); autorizza il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, subentrato nelle competenze dell'Agenzia per lo sviluppo del settore ippico, ad utilizzare i conti correnti intestati alla medesima Agenzia per le operazioni di pagamento e riscossione inerenti le competenze trasferite (comma 190); ripristina, a decorrere dal 1o gennaio 2014, le agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina: pertanto gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, sono soggetti alle imposte di registro ed ipotecaria nella misura fissa ed all'imposta catastale nella misura dell'1 per cento; gli onorari dei notai per gli atti suindicati sono ridotti alla metà. Qualora il trasferimento sia a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale, l'imposta si applica nella misura del 12 per cento (commi 418 e 419).
  Infine, nell'esprimere una valutazione complessivamente positiva sul testo del provvedimento approvato dal Senato, ritiene che il provvedimento stesso sia suscettibile di essere ulteriormente modificato, in senso migliorativo, nel prosieguo dell’iter legislativo.

  Francesco BOCCIA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 11.05.