CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 20 novembre 2013
124.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 166

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 20 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO. — Interviene il Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi.

  La seduta comincia alle 8.35.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter del regolamento, il presentatore dell'interrogazione ha facoltà di illustrarla per non più di un minuto, il Ministro risponde per non più di tre minuti e, successivamente, l'interrogante ha diritto di replicare per non più di due minuti. Pag. 167
  Avverte quindi che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento della Camera, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso.
  Ne dispone pertanto l'attivazione.

5-01503 Prataviera: Sulla competitività del sistema produttivo.

  Emanuele PRATAVIERA (LNA) illustra l'interrogazione in titolo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo. Svolge innanzitutto alcune considerazioni di ordine politico generale riguardanti i vantaggi che ha comportato la piena realizzazione del Mercato unico, essendo oramai una evidenza condivisa che l'eliminazione delle frontiere abbia rappresentato una positiva sfida competitiva per le imprese, consentendo anche, in molti casi, di ridurre i prezzi delle merci, con indubbi vantaggi per i consumatori. Occorre certamente ricordare che il livello competitivo di ciascun paese dipende poi, in questo quadro complessivo, dalle scelte dei singoli Stati, e non si può non rilevare come l'Italia soffra, rispetto ad altri partner europei, di un eccesso di vincoli normativi e amministrativi e di una pressione fiscale elevata.
  Quanto alla delocalizzazione delle imprese, si tratta di un fenomeno del quale sono libere protagoniste le stesse imprese, ma rispetto al quale appare comunque indispensabile un'azione a livello regolativo. Il Governo italiano ha sostenuto e continuerà a sostenere la difficile battaglia per il made in, attivandosi per il rilancio di una politica industriale volta a privilegiare la produzione di qualità. Si tratta tuttavia, come è noto, di una questione complessa, sulla quale non tutti i Paesi europei sono allineati. Il Governo italiano si è anche impegnato, con successo, a livello europeo, per un più rigoroso rispetto della disciplina in materia di aiuti di Stato.

  Emanuele PRATAVIERA (LNA) prende atto delle precisazioni fornite dal Ministro, ma sottolinea come il livello di competitività di un Paese debba essere in primo luogo ricondotto alla responsabilità delle politiche nazionali, più che alle singole imprese. Pur in presenza di alta qualificazione e know how, che si localizzano in particolare in alcuni distretti industriali, il sistema industriale italiano si deve confrontare con elevati costi dell'energia, costi connessi con la risoluzione giudiziale dei conflitti e costi per così dire burocratici, oltre che con livelli medi dei salari di gran lunga inferiori a quelli dei paesi di più recente ingesso nei Paesi dell'Unione. Se lo Stato non interviene su queste criticità invita di fatto le imprese a trovare sbocchi altrove; occorre quindi un'azione più incisiva, rispetto alla quale auspica che il Governo possa impegnarsi, anche in occasione del prossimo semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea.

5-01504 Tancredi e Alli: Sulla realizzazione di un'autentica Unione economica e monetaria.

  Paolo TANCREDI (PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo, osservando come il tema del miglioramento dei meccanismi di funzionamento e di governance dell'Unione economica e monetaria costituisca un cantiere aperto di riflessione, sul quale il Governo è fortemente impegnato. La crisi economica che ha investito i mercati europei ha segnato una forte accelerazione nella direzione di una maggiore integrazione, come anche testimoniato dal ruolo accresciuto attribuito all'Eurogruppo, alla Commissione europea e alla Corte di giustizia, a tutela delle norme dell'Unione economica e monetaria. Si tratta tuttavia di un processo nel quale si confrontano le visioni differenti degli Stati membri, non tutte allineate su una visione dell'Europa che fa della solidarietà tra economie un architrave portante. Su questa linea si Pag. 168attesta invece il nostro Paese, che ha infatti partecipato attivamente alla creazione di un meccanismo di salvataggio per gli Stati in difficoltà; ricorda in proposito che nella giornata di ieri il Parlamento europeo ha dato il proprio voto definitivo al quadro di bilancio per gli anni 2014-2020, nel quale l'Italia risulta terzo contributore netto, ciò che attribuisce al nostro Paese importanti responsabilità, ma anche un ruolo di primo piano.
  Nel corso del semestre di Presidenza del Consiglio dell'Unione europea, il Governo italiano si impegnerà, tra l'altro, per la realizzazione di un effettivo mercato unico dell'energia, per azioni sulla dimensione sociale, con particolare riferimento al mondo del lavoro, e per rafforzare gli elementi di legittimazione democratica, oltre che sulle politiche per l'occupazione.

  Paolo TANCREDI (PdL), replicando, si dichiara soddisfatto per la risposta fornita dal Ministro, e sottolinea l'importanza di concentrare gli obiettivi del semestre nella direzione di una sempre maggiore integrazione, per una vera Europa politica e federale, affrontando i temi dell'integrazione bancaria e del bilancio proprio dell'UE. Ritiene anch'egli che le scelte di solidarietà siano vantaggiose per tutti e rileva come, ad esempio, la creazione del Meccanismo europeo di stabilità (ESM) abbia contribuito alla stabilizzazione del problema dei tassi sui debiti sovrani.

5-01505 Carinelli ed altri: Sulle spese connesse all'organizzazione del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea.

  Paola CARINELLI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo rilevando che il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea rappresenterà inevitabilmente la vetrina delle capacità organizzative del Paese nel gestire eventi complessi. Ricorda in proposito che per l'organizzazione del semestre è stata istituita presso il Ministero degli affari esteri, ai sensi della legge n. 208 del 1984, la Delegazione per l'organizzazione del semestre che si occupa dell'organizzazione degli eventi ed assume le relative responsabilità di gestione dei fondi. Le spese stanziate per l'anno 2014 debbono essere riferite allo svolgimento delle riunioni a Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo, coadiuvando i servizi delle istituzioni europee, oltre che alle numerose riunioni previste in Italia. In particolare, si prevede un incontro tra Governo e Commissione europea – che si svolge tradizionalmente ad inizio semestre –, il vertice dell’Asia-Europe Meeting (ASEM), che si terrà a Milano, e circa 15 riunioni informali del Consiglio dell'Unione europea, nelle sue diverse possibili configurazioni, che si svolgeranno a Roma. Sono poi da prevedere fino a 160/180 riunioni a livello di comitati e gruppi di lavoro. Ricorda, a titolo di esempio, che per lo svolgimento dell'ultima presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea, nel 2003, i costi sostenuti ammontarono a circa 34,5 milioni di euro.
  La necessità di prevedere un finanziamento anche per l'esercizio 2015 deriva dalla necessità di assicurare la collaborazione italiana nel quadro del Trio delle presidenze, del quale l'Italia farà parte, insieme a Lettonia e Lussemburgo, come presidenza uscente.
  Richiama infine l'attenzione della Commissione sui contenuti del disegno di legge di stabilità, che detta misure relative alle procedure per l'attribuzione dei citati fondi.

  Paola CARINELLI (M5S) ringrazia il Ministro per le precisazioni fornite ed auspica che il percorso di preparazione del semestre di presidenza italiana possa vedere ampiamente coinvolto il Parlamento, come più volte richiesto dai deputati del M5S in XIV Commissione. Si tratta di un'esigenza di partecipazione rispetto alla quale chiede particolare disponibilità al Ministro, anche in considerazione dei tempi ormai ristretti prima dell'avvio del Pag. 169semestre. Particolarmente interessante potrebbe essere, ad esempio, un contatto con la Delegazione citata dal Ministro.

5-01506 Galgano ed altri: Sulla valutazione d'impatto del sistema europeo di tutela brevettuale unitaria.

  Adriana GALGANO (SCpI) illustra l'interrogazione in titolo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo, ricordando che l'articolo 6 della legge 234 del 2012 individua precisi obblighi informativi da parte del Governo nei confronti delle Camere, rispetto ai quali assicura la massima disponibilità ed impegno.
  Per quanto riguarda, in particolare, il tema del brevetto unico europeo, ricorda che l'Italia, come anche la Spagna, non ha aderito alla cooperazione rafforzata in materia ed ha presentato un ricorso in Corte di Giustizia, che è stato però respinto. L'Italia ha viceversa, ritenuto di firmare, lo scorso 19 febbraio, l'accordo istitutivo del Tribunale unitario dei brevetti; ciò al fine di poter partecipare ai meccanismi preparatori per la creazione di tale istanza giurisdizionale, assicurandosi in tal modo la possibilità che giudici italiani partecipino al sistema. Si tratta di un accordo sul quale deve essere ancora presentato il disegno di legge di ratifica e vi è quindi il tempo per un approfondimento delle questioni richiamate, con le modalità che la Commissione riterrà più opportune.

  Adriana GALGANO (SCpI), replicando, si dichiara soddisfatta per la disponibilità del Governo di dare pienamente seguito alle prescrizioni della legge 234 del 2012. Quanto al sistema di brevetto unitario la XIV Commissione ha già svolto diverse audizioni, ma non è in possesso di dati oggettivi relativi all'impatto del brevetto europeo sul sistema produttivo italiano che consentano di assumere una decisione, che ritiene indispensabile acquisire.

5-01507 Mosca ed altri: Sulle iniziative del Governo per la crescita, gli investimenti e l'occupazione giovanile.

  Marina BERLINGHIERI (PD) illustra l'interrogazione in titolo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, risponde all'interrogazione in titolo, rilevando innanzitutto come non sia corretto definire l'Italia come marginale o periferica nel contesto europeo e come si possa rilevare che molte iniziative abbiano avuto impulso dall'Italia. Ad esempio, a partire dal febbraio 2012 si è cominciato a parlare di crescita e occupazione proprio a seguito della lettera dal titolo «Un piano per la crescita in Europa» che l'Italia, insieme ad altri leader europei, ha promosso. Parimenti, nelle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2012, è stato inserito il concetto «sociale», sempre su impulso italiano. Le questioni della disoccupazione giovanile e, dopo i drammatici eventi di Lampedusa, dei flussi di migranti, sono stati messi all'ordine del giorno su iniziativa italiana. Il nostro Paese è tuttavia gravato da alcune zavorre, che non ci consentono di essere incisivi sino in fondo. Si riferisce alla situazione macroeconomica del Paese, al numero elevato di procedure di infrazione, e all'eccessivo ritardo nell'uso ottimale dei fondi europei che deve essere attribuito alla responsabilità sia della componente pubblica che di quella privata, ovvero al sistema paese nel suo complesso. Vi sono naturalmente ampi margini di miglioramento; con riferimento alle procedure di infrazione vi è certamente un problema organizzativo, rispetto al quale auspica che si possa porre rimedio sia con l'attuazione delle deleghe contenute nella legge di delegazione per il 2013 che con la prossima trasmissione al Parlamento dei nuovi disegni di legge europea e di delegazione europea.
  Evidenzia quindi che tra gli obiettivi del semestre vi saranno i temi dell'innovazione e della ricerca, e dell'occupazione giovanile.

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  Giuseppe GUERINI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto. Rileva come, anche questa volta, risulti confermato l'impegno del Ministro ad un raccordo continuo con la Commissione e l'evidente attenzione del Governo – come testimoniato anche dall'audizione svoltasi nella giornata di ieri del Ministro Trigilia dinanzi le Commissioni riunite V e XIV – per l'utilizzo efficiente dei fondi europei.
  Auspica che la prossima presentazione dei disegni di legge europei possa costituire il volano per un dibattito più intenso e approfondito dei temi di prioritario interesse della Commissione, rispetto a quanto avvenuto in occasione della legge europea e della legge di delegazione europea per l'anno 2013, il cui iter, alla Camera, è stato particolarmente costretto nei tempi.

  Michele BORDO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.30.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 20 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO. – Interviene il Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi.

  La seduta comincia alle 9.30.

7-00173 Michele Bordo ed altri: Sull'esercizio delle deleghe recate dalla legge di delegazione europea per l'anno 2013.
(Discussione e conclusione – Approvazione di un nuovo testo n. 8-00020).

  Michele BORDO, presidente, illustra i contenuti della risoluzione, la cui approvazione riveste particolare importanza anche sul piano politico, tenuto conto del prossimo avvio dell'esame dei disegni di legge europei che il Governo si accinge a presentare al Parlamento.

  Arianna SPESSOTTO (M5S) comunica che il suo gruppo intende sottoscrivere la risoluzione, che, anche alla luce dell'elevato numero di procedure di infrazione pendenti nei confronti dell'Italia, appare condivisibile.

  Rocco BUTTIGLIONE (SCpI) coglie l'occasione per ricordare che l'articolo 20 della legge n. 234 del 2012 stabilisce che le amministrazioni statali individuino al loro interno nuclei di valutazione degli atti dell'Unione europea. Si tratta di un precetto in larga misura ancora inattuato e che consentirebbe di creare una rete di collaborazione tra Ministeri e Dipartimento per le politiche europee, assai utile anche con riferimento alla risoluzione delle procedure.

  Adriana GALGANO (SCpI) intende apporre la sua firma alla risoluzione in esame e sottolinea l'opportunità che il Parlamento intervenga con maggiore tempestività nelle decisioni che vengono assunte a livello europeo.

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, esprime un orientamento favorevole sulla risoluzione in esame, ricordando che le procedure di infrazione a carico dell'Italia sono attualmente 105. Ritiene che l'esercizio delle deleghe recate dalla legge di delegazione europea per il 2013 costituisca l'occasione per abbattere significativamente le procedure, che potranno diminuire ulteriormente a seguito della approvazione dei disegni di legge europea e di delegazione europea, che il Governo si accinge a presentare alla Camera.
  Condivide l'importanza dei nuclei di valutazione degli atti dell'Unione europea introdotti dalla legge n. 234 del 2012 richiamata dall'onorevole Buttiglione. Sulla base dell'esperienza sinora maturata riterrebbe preferibile una loro collocazione presso le strutture ministeriali permanenti, quali le direzioni generali, anziché presso le strutture di diretta collaborazione con i Ministri, come avvenuto sinora in diversi casi.Pag. 171
  Con riferimento infine alle esigenze di aggiornamento, si dichiara disponibile a venire settimanalmente in Commissione; si tratta di un impegno che ritiene fondamentale ai fini di una pieno coinvolgimento del Parlamento.

  Michele BORDO, presidente, alla luce di quanto rilevato dall'onorevole Buttiglione, e non essendovi obiezioni, riformula la risoluzione in discussione inserendo un capoverso che sottolinei l'opportunità di dare piena attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 20 della legge n. 234 del 2012 in materia di nuclei di valutazione degli atti dell'Unione europea (vedi allegato 1).

  Enzo MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei, concorda con la modifica introdotta.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il testo della risoluzione come modificato nel senso indicato dal Presidente Bordo, la quale assume il numero 8-00020.

  La seduta termina alle 9.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 20 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 15.10.

Ratifica ed esecuzione del Protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese relative al Trattato di Lisbona, fatto a Bruxelles il 13 giugno 2012.
C. 1619 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 12 novembre 2013.

  Vega COLONNESE (M5S) ricorda che il Protocollo del 13 giugno 2012 è stato sottoscritto in esito ai risultati del referendum irlandese del 12 giugno 2008 che respinse la ratifica del Trattato di Lisbona. La base giuridica per la modifica dei Trattati, costituita dalla procedura di revisione ordinaria dei Trattati, è disciplinata all'articolo 48 del TUE. Il Protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese in merito al Trattato di Lisbona ha valore di un accordo internazionale da allegare ai Trattati, sottoscritto da tutti gli Stati membri e soggetto a ratifica da parte degli stessi.
  Rileva quindi che l'atto in questione pone al centro dell'attenzione tematiche fondamentali quali quelle relative al diritto alla vita, alla protezione della famiglia ed all'istruzione. L'articolo 1 infatti stabilisce che nessuna disposizione del Trattato di Lisbona pregiudica in alcun modo l'ambito e l'applicabilità della tutela del diritto alla vita, alla famiglia e all'istruzione sanciti dalla Costituzione irlandese. Il Protocollo, inoltre, stabilisce all'articolo 2 che nessuna disposizione del Trattato di Lisbona modifica in alcun modo, per gli Stati membri, la portata o l'esercizio della competenza dell'Unione europea in materia di fiscalità. L'atto in esame si occupa anche di questioni quali sicurezza e difesa: in particolare, il primo capoverso dell'articolo 3 ribadisce quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 21 del Trattato sull'Unione europea in ordine ai fondamenti dell'azione internazionale dell'Unione. È rilevante anche il quarto capoverso dell'articolo 3 che prevede che il Trattato di Lisbona non condiziona né pregiudica la tradizionale politica di neutralità militare della Repubblica d'Irlanda.
  Ritiene che le criticità evidenziate dal popolo irlandese e le conseguenti richieste da esso formulate, meritino la più piena legittimazione. Il Protocollo costituisce infatti uno spunto importante per l'Italia, che dovrebbe analizzare con interesse, anche in vista della futura Presidenza del Consiglio dell'Unione, la procedura che ha portato alla definizione del Protocollo in esame, valutando l'opportunità di proporre modifiche ai Trattati su altri temi che stanno emergendo con forza in diversi Pag. 172Stati europei, e considerare la necessità di indire un referendum per verificare l'orientamento dei cittadini in ordine al mantenimento della moneta unica.

  Francesca BONOMO (PD), relatore, prende atto degli spunti di riflessione forniti dalla collega Colonnese, ricordando che il Protocollo in esame è stato motivato dalla necessità di superare lo stallo determinatosi rispetto alla ratifica del Trattato di Lisbona da parte dell'Irlanda.
  Si riserva quindi di formulare una proposta di parere, rilevando come non si debba, a suo avviso, rischiare di tornare indietro rispetto a decisioni del passato ormai pienamente acquisite. Occorre, al contrario, senza scadere nel populismo, superare gli euroscetticismi e lavorare per un'unione politica sempre più concreta ed efficace.

  Michele BORDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 20 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 15.20.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/51/UE che modifica la direttiva 2003/109/CE del Consiglio per estenderne l'ambito di applicazione ai beneficiari di protezione internazionale.
Atto n. 35.

(Rinvio del seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento.).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 12 novembre 2013.

  Michele BORDO, presidente, informa che la relatrice, onorevole Schirò è impegnata in Assemblea per lo svolgimento di una interrogazione a risposta immediata, ma che gli eventuali interventi dei colleghi resteranno comunque agli atti della Commissione.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.25.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 20 novembre 2013. — Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 15.25.

Sulla L riunione della COSAC, svolta a Vilnius, il 27-29 ottobre 2013.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che dal 27 al 29 ottobre scorso una delegazione della XIV Commissione ha effettuato una missione a Vilnius, per partecipare alla L riunione della COSAC.
  In esito allo svolgimento della missione, i vicepresidenti Carinelli e Tancredi, che componevano la delegazione, hanno presentato una relazione sui temi oggetto della predetta riunione (vedi allegato 2).

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.45.

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