CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 novembre 2013
116.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 24

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 novembre 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 10.30.

DL 114/13: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 1670 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e conclusione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Matteo BIFFONI (PD), relatore, osserva che il decreto-legge in esame reca disposizioni urgenti per la Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
  Per quanto concerne gli ambiti di competenza della Commissione giustizia si segnala l'articolo 3 che rinvia, per l'applicazione delle disposizioni in materia penale relative alle missioni previste dal decreto-legge in esame, all'articolo 5 del decreto-legge n. 209 del 2008, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali ed all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 152 del 2009.
  Analiticamente, attraverso il rinvio alle disposizioni di cui all'articolo 5 del DL n. 209 del 2008, si prevede l'applicabilità al personale militare impegnato nelle missioni internazionali della disciplina del codice penale militare di pace e della disciplina prevista dall'articolo 9, commi 3, 4 (lettere a, b, c, d), 5 e 6, del decreto-legge n. 451 del 2001.
  Il rinvio ulteriore al decreto-legge sulla missione «Enduring Freedom» comporta, in particolare:
   l'attribuzione della competenza territoriale al tribunale militare di Roma;
   la possibilità per gli ufficiali di polizia giudiziaria militare di procedere all'arresto di chiunque è colto in flagranza di uno dei seguenti reati militari: a) disobbedienza aggravata; b) rivolta; c) ammutinamento; d) insubordinazione con violenza e violenza contro un inferiore aggravata. Se gli eventi non consentono di porre tempestivamente l'arrestato a disposizione dell'autorità giudiziaria, l'arresto mantiene efficacia purché il verbale sia inviato, anche con mezzi telematici, entro 48 ore al PM e l'udienza di convalida si svolga, con la partecipazione necessaria del difensore, nelle successive 48 ore. Gli interrogatori potranno svolgersi mediante un collegamento videotelematico od audiovisivo;
   la possibilità, con le stesse modalità, di procedere all'interrogatorio della persona sottoposta alla misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
   che i reati commessi dallo straniero nei territori in cui si svolgono le missioni e gli interventi militari, in danno dello Stato o di cittadini italiani partecipanti alle stesse missioni, siano puniti a richiesta del Ministro della giustizia, sentito il Ministro della difesa per i reati commessi a danno di appartenenti alle Forze armate;
   che per tali reati – come per quelli comuni commessi dai cittadini italiani durante le missioni – la competenza spetti al Tribunale di Roma, al fine di evitare conflitti di competenza e consentire unitarietà di indirizzo nella qualificazione delle fattispecie, nonché un più diretto e efficace collegamento tra l'autorità giudiziaria ordinaria e quella militare.

  Inoltre, l'articolo 5 detta anche una serie di disposizioni in tema di contrasto alla pirateria.Pag. 25
  L'articolo 5 dispone inoltre che, fuori dell'ipotesi di giurisdizione italiana di cui al comma 4, ai fini della individuazione della giurisdizione, siano applicate le norme contenute negli accordi internazionali di cui è parte l'Italia; per come è formulata, la disposizione sembra avere portata generale, non limitata quindi alla missione Atalanta (articolo 5, comma 6-bis).
  Attraverso il rinvio all'articolo 4, commi 1-sexies e 1-septies, del decreto-legge n. 197 del 2009 si prevede la non punibilità del militare che nel corso delle missioni all'estero, per necessità delle operazioni militari, fa uso della forza o ordina di far uso della forza, purché ciò avvenga in conformità (comma 1-sexies): alle direttive; alle regole di ingaggio; agli ordini legittimamente impartiti. In tali casi opera una scriminante, ovvero una circostanza che esclude l'esistenza del reato e quindi la punibilità.
  Si prevede inoltre l'applicazione delle disposizioni concernenti i delitti colposi – sempre che il fatto sia previsto dalla legge come delitto colposo – laddove il militare faccia uso della forza o ordini di far uso della forza eccedendo colposamente i limiti: stabiliti dalla legge; stabiliti dalle direttive; stabiliti dalle regole di ingaggio; stabiliti dagli ordini legittimamente impartiti; imposti dalla necessità delle operazioni militari.
  Le disposizioni sinora illustrate sono identiche a quelle contenute negli ultimi decreti legge di proroga di missioni internazionali e ricordo che su di esse la Commissione giustizia ha sempre espresso un parere favorevole.
  I commi 2 e 3 dell'articolo 3 recano due ulteriori modifiche, rispettivamente, al decreto legge n. 152 del 2009 e al decreto legge n. 1 del 2010.
  In entrambi i casi si tratta di estendere l'applicazione di norme già esistenti e in vigore.
  Nello specifico il comma 2 reca una novella al comma 1-bis dell'articolo 4 del decreto legge n. 152 del 2009 al fine di estendere l'applicazione del termine di dieci giorni per l'effettuazione di accertamenti, rilievi descrittivi o fotografici o altra operazione tecnica disposti dal pubblico ministero su mezzi militari utilizzati per le missioni militari all'estero e sottoposti a sequestro, anche a mezzi militari la cui utilizzazione risulti già formalmente programmata nell'anno di riferimento.
  La novella prevista, invece dal comma 3 riguarda il comma 4 dell'articolo 9 del DL n. 1 del 2010 ed è finalizzata ad estendere alle attività operative o addestrative svolte al di fuori del territorio nazionale o nell'alto mare o negli spazi aerei internazionali la disposizione contemplata da tale norma in base alla quale «non è punibile a titolo di colpa per violazione di disposizioni in materia di tutela dell'ambiente e tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, in relazione alle peculiarità organizzative riferite alle operazioni e alle attività condotte dalle Forze armate e di polizia fuori dal territorio nazionale e ai sistemi d'arma, mezzi e materiali destinati alla difesa militare e alla sicurezza nazionale, per fatti commessi nell'espletamento del servizio connesso ad attività operative o addestrative svolte nel corso di missioni internazionali, il militare e l'appartenente alla Polizia di Stato dai quali non poteva esigersi un comportamento diverso da quello tenuto, avuto riguardo alle competenze, ai poteri e ai mezzi di cui disponeva in relazione ai compiti affidatigli».
  Propone quindi di esprimere parere favorevole.

  Salvatore MICILLO (M5S) osserva che il decreto in esame altro non è che un enorme calderone dove sono state inserite tutte le missioni militari della più disparata natura. È in altre parole negata la possibilità di effettuare una ponderata valutazione sul merito di ogni singola missione. Pertanto l'errore è prima di tutto sul metodo prima che sul merito. L'errore è ab origine, alla fonte, una sorta di peccato originario del tutto simile a quello che ormai quotidianamente accade quando si trattano i decreti legge. Così come nei decreti legge anche in questo vengono inserite norme del tutto eterogenee Pag. 26che in astratto sarebbero anche accettabili ma che contestualizzate all'interno di un unico grande calderone, diventano, giocoforza, inaccettabili. Osserva che si è entrati nel dodicesimo anniversario della guerra contro l'Afghanistan. Questa guerra, perché è di guerra che si tratta e non di missione di pace, continua nel silenzio e nell'indifferenza, nonostante più di 50 soldati italiani morti e più di 40.000 morti afghani (tra militari e civili). Nessuna missione di pace può comprendere al suo interno tali cifre. Inoltre il meccanismo di odio che si è scatenato non ha niente a che vedere con la pace. Inoltre dalla lettura dei documenti parlamentari ci si rende conto di tutta una serie di circostanze.
  Per esempio il costo che deve sostenere la collettività per affrontare queste missioni è di circa 227 milioni di euro per 3 mesi di missioni e a tale cifra si devono aggiungere 12 miliardi di euro per l'acquisto degli aerei da guerra. Si chiede quindi se sia giusto che il Governo italiano debba aumentare le tasse per le marche da bollo, giustificando un tale comportamento con la necessità di dover pagare lo stipendio dei nuovi magistrati previsti nell'organico del sistema-giustizia, quando poi spende tali enormi cifre per i suoi militari all'estero.
  Per quanto riguarda il merito delle singole missioni si riporta a quanto affermato dai deputati del suo gruppo nelle Commissioni riunite difesa ed affari esteri.
  Conclude preannunciando il voto contrario del suo gruppo alla proposta di parere favorevole del relatore, ritenendo che sul provvedimento in esame non si possa che esprimere una valutazione negativa.

  Matteo BIFFONI (PD), relatore, osserva che il parere della Commissione giustizia deve considerarsi limitato unicamente alle parti di competenza della stessa e non tanto alla questione di merito dell'opportunità di prorogare i termini delle missioni di pace all'estero previste nel decreto legge.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver condiviso l'intervento del relatore, pone in votazione la sua proposta di parere favorevole.

  La Commissione respinge la proposta di parere del relatore.

  Donatella FERRANTI, presidente, dopo aver preso atto che è stata respinta la proposta di parere del relatore, rileva che non vi sono altre proposte di parere da porre in votazione e che non vi sono i margini di tempo necessari per consentire al relatore di presentare una nuova proposta di parere, considerato che la Commissione deve concludere immediatamente l'esame in sede consultiva del provvedimento per consentire alle Commissioni di merito di concludere l'esame in sede referente in tempi utili per l'esame in Assemblea, previsto già per oggi. Ciò significa che la Commissione giustizia non esprimerà il parere sul disegno di legge in esame.

  La seduta termina alle 10.40.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 5 novembre 2013.

Audizione del professore Cesare Massimo Bianca, presidente della Commissione per lo studio e l'approfondimento di questioni giuridiche afferenti la famiglia e l'elaborazione di proposte di modifica alla relativa disciplina, in relazione all'esame dello schema di decreto legislativo recante revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, ai sensi dell'articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219 (Atto n. 25).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14.45 alle 15.10.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 5 novembre 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il Sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 15.10.

Pag. 27

Schema di decreto legislativo recante revisione delle disposizioni vigenti in materia di filiazione, ai sensi dell'articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219.
Atto n. 25.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato nella seduta del 30 ottobre 2013.

  Alessia MORANI (PD), relatore, preso atto dagli esiti dell'audizione, appena conclusa, del Professor Cesare Massimo Bianca, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
  Ritiene, infatti, che dall'audizione siano emersi unicamente elementi a conferma della conformità alla delega del provvedimento in esame e sottolinea come lo schema di decreto legislativo, che è il frutto di un lavoro pluriennale molto approfondito, risulti adeguatamente e puntualmente formulato. Evidenzia, infine, che dall'audizione è anche emerso come nella formulazione di ogni disposizione sia stata prestata particolare attenzione alla valutazione dell'impatto normativo e, quindi, delle conseguenze pratico-applicative della relativa applicazione.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la proposta di parere sarà posta in votazione domani. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 5 novembre 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI.

  La seduta comincia alle 15.15.

Indagine conoscitiva in merito all'esame delle proposte di legge C. 1203 Daniele Farina e C. 971 Gozi, recanti Modifiche al testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di coltivazione e cessione della cannabis indica e dei suoi derivati.
Audizione di Sabrina Molinaro, responsabile sezione epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR, di rappresentanti dell'associazione Antigone e di Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele.

(Svolgimento e rinvio).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione Sabrina MOLINARO, Responsabile sezione epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR.

  Interviene per formulare quesiti e osservazioni il deputato Paolo BERNINI.

  Sabrina MOLINARO, Responsabile sezione epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR, risponde ai quesiti posti.

  Svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione Alessio SCANDURRA, Coordinatore dell'osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione dell'Associazione Antigone.

  Intervengono per formulare quesiti e osservazioni i deputati Daniele FARINA (SEL) e David ERMINI (PD).

  Alessio SCANDURRA, Coordinatore dell'osservatorio nazionale sulle condizioni di Pag. 28detenzione dell'Associazione Antigone, risponde ai quesiti posti.

  Svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione Leopoldo GROSSO, Vicepresidente del Gruppo Abele.

  Donatella FERRANTI, presidente, ringrazia gli auditi e conclude l'audizione.

  La seduta termina alle 15.55.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

RELAZIONI ALL'ASSEMBLEA

  Martedì 5 novembre 2013. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il Sottosegretario di Stato alla giustizia Giuseppe Berretta.

  La seduta comincia alle 15.55.

Sulle tematiche oggetto del Messaggio del Presidente della Repubblica trasmesso alle Camere il 7 ottobre 2013.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 1, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 30 ottobre 2013.

  Donatella FERRANTI, presidente e relatore, avverte che i gruppi Movimento 5 Stelle e Lega Nord e Autonomie hanno presentato due proposte alternative di relazione (vedi allegati 2 e 3) che saranno poste in votazione nel caso in cui dovesse essere respinta la proposta di relazione del relatore.
  Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.05.

Pag. 29