CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 ottobre 2013
103.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 15 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Mario MARAZZITI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Sulla missione svolta a New York in occasione della 68ma Sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite (23-27 settembre 2013).

  Mario MARAZZITI, presidente, ritiene opportuno richiamare brevemente l'attenzione dei colleghi sulla centralità del tema dei diritti umani e sensibilizzarli all'attività del Comitato che se ne occupa.
  Ricorda che l'ordine del giorno reca le comunicazioni su due missioni recentemente svolte da componenti del Comitato nell'ambito delle tematiche riguardanti la tutela dei diritti umani nel mondo.
  Segnala che la prima missione è quella effettuata a New York in occasione della 68ma Sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite svoltasi dal 23 al 27 settembre 2013 ed alla quale ha preso parte nella qualità di Presidente del Comitato Diritti Umani, insieme ai colleghi Bergamini e Manciulli.
  Nel far presente di aver predisposto una dettagliata relazione sugli esiti della missione, che deposita agli atti della Commissione (vedi allegato 1), ritiene di soffermarsi su alcuni punti in essa trattati.
  Innanzitutto, come osservazione di carattere generale, segnala il lavoro importante svolto dalla delegazione che ha sostenuto e qualificato la missione governativa, attraverso una efficace azione di diplomazia parlamentare.Pag. 52
  Ricorda poi alcuni incontri di particolare importanza da lui svolti in qualità di presidente del Comitato Diritti Umani, come quello con il vicesegretario generale per i diritti umani, quello – svolto insieme alla collega Bergamini – con la Rappresentante speciale del Segretario generale per la violenza sessuale in situazioni di conflitto e quello con l'Alto Rappresentante del Segretario generale per la «Alliance of Civilizations».
  Richiama il colloquio avuto con il rappresentante del World Food Program per la Siria, nel corso del quale è stato affrontato, tra gli altri, il complesso tema del finanziamento del programma, argomento discusso anche con il vicesegretario generale per gli affari umanitari nell'ottica di valutare la possibilità di ricorrere ai fondi bancari sequestrati al regime siriano.
  Intende, quindi, sottolineare il rilievo dell'incontro con la delegazione iraniana e su quanto in quella sede è emerso riguardo alla situazione siriana.
  Ricorda il grande ruolo avuto dall'Italia sui temi della Somalia, sulla quale si è tenuto uno Special event, e del Sahel per il quale, come noto, Romano Prodi è Special envoy per le Nazioni Unite.
  In merito all'incontro avuto con l'OCHA, evidenzia come sia stato fatto notare che l'Italia deve ancora versare alcune somme, già stanziate ma non ancora erogate. La delegazione ha raccolto tale sollecito e si è detta disponibile a riferire alle competenti autorità nazionali.
  Conclude segnalando che, nel colloquio con la delegazione del Pakistan, è stato affrontato, tra gli altri, il tema della pena di morte. Considerato che, circa dieci giorni fa, il governo pakistano si è impegnato ufficialmente ad un rinnovo della moratoria sulla pena di morte, propone di congratularsi, richiamando alla delicatezza del tema.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) chiede notizie riguardo alla riunione dell’IGAD Partners Forum sulla Somalia.

  Mario MARAZZITI, presidente, in risposta alla collega Quartapelle Procopio, osserva che si è trattato di un incontro di alto livello, presieduto dal Ministro Bonino, che, a suo avviso, ha consentito all'Italia un recupero della credibilità politica internazionale nell'area. Da quanto emerso, la Somalia ha grande fiducia nell'aiuto italiano, specie negli ambiti dello State-building, delle competenze giuridiche e della formazione delle forze armate e di polizia.

Sulla missione svolta a Bruxelles in occasione della Riunione interparlamentare organizzata dalla Commissione affari esteri e dalla Sottocommissione diritti umani del Parlamento europeo (25 settembre 2013).

  Michele NICOLETTI (PD) deposita agli atti della Commissione una relazione sulla missione da lui svolta (vedi allegato 2), osservando che la relazione stessa ricostruisce analiticamente i lavori della riunione. Desidera richiamare l'attenzione, in particolare, su tre punti.
  Innanzitutto, segnala l'esigenza di un coordinamento sul tema dei diritti umani da parte di tutti gli Stati membri; al riguardo fa presente di aver richiamato, in sede di riunione, la recente tragedia di Lampedusa come chiaro esempio di una situazione che non può essere fronteggiata dal singolo Paese ma che necessità di una più forte strategia unitaria.
  In secondo luogo, raccomanda la coerenza tra i diversi livelli di intervento, sia nell'ambito delle missioni umanitarie che nell'ambito delle attività economiche.
  Infine, ribadisce la forte esigenza di coerenza tra politica la estera e la politica interna di ciascuno Stato membro, in tema di diritti umani.
  Conclude formulando l'auspicio che, anche in vista del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, la Commissione possa affrontare fattivamente il tema dei diritti umani.

  Mario MARAZZITI, presidente ringrazia il collega Nicoletti per la sua relazione e, nel condividere il suo auspicio finale, osserva che il Governo italiano potrebbe Pag. 53qualificare il proprio semestre di presidenza dell'UE caratterizzandolo sull'attenzione ai diritti umani.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara svolte le comunicazioni in titolo.

  La seduta termina alle 14.40.

COMITATO PERMANENTE SULLA POLITICA ESTERA E LE RELAZIONI ESTERNE DELL'UNIONE EUROPEA

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 15 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Deborah BERGAMINI. – Interviene il viceministro degli affari esteri, Bruno Archi.

  La seduta comincia alle 14.45.

In vista del III Vertice del Partenariato orientale (Vilnius, 28-29 novembre 2013).

  Deborah BERGAMINI, presidente, fa presente che il 28 ed il 29 novembre prossimi si terrà, a Vilnius, il terzo Vertice del Partenariato orientale e che, all'approssimarsi di tale data, l'attenzione dell'Unione europea e dei Paesi partner dell'Europa orientale è puntata sui progressi che potrebbero concretizzarsi in quell'occasione come la firma degli Accordi di Associazione inclusivi di aree di libero scambio approfondite con l'Ucraina o la parafatura degli analoghi Accordi con Georgia e Moldova.
  Ricorda che il Partenariato orientale è stato lanciato nel 2009, in occasione del Vertice di Praga, quale specifica dimensione Est della Politica Europea di Vicinato (PEV) e risponde allo sforzo dell'Unione e dei Paesi dell'est europeo di favorire le riforme politiche ed economiche e di aiutare i Paesi di quella regione ad avvicinarsi all'UE. Il Partenariato si fonda sull'impegno condiviso verso i principi del diritto internazionale, verso i valori fondamentali – tra cui la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali – e verso l'economia di mercato, lo sviluppo sostenibile e il buon governo.
  Osserva che strumentali al raggiungimento degli obiettivi sono: la conclusione di Accordi di Associazione inclusivi di aree di libero scambio approfondite (AA/DCFTA), l'avvio di negoziati per la facilitazione nel rilascio dei visti, una cooperazione energetica strutturata, attraverso la quale il Partenariato orientale dovrebbe fornire all'UE maggiori garanzie sulla regolarità dei flussi di approvvigionamento e il coordinamento su scala regionale fra i Partner.
  Nel segnalare la circostanza che la Federazione Russa sembra intenzionata ad attrarre i Paesi del Partenariato orientale nell'orbita dell'Unione Doganale Euro-Asiatica, fa presente che in vista del Vertice i Presidenti delle Commissioni Affari esteri ed Affari europei del Parlamento lituano hanno inviato alla Commissione una lettera con la quale, sottolineando la delicatezza e l'importanza di questo incontro, hanno inteso altresì rimarcare l'esigenza di un'azione decisa e coesa da parte di tutti gli Stati membri a sostegno del processo per una realizzazione piena del Partenariato orientale anche mediante il contrasto di qualsiasi pressione o forzatura da parte della Federazione Russa.
  Ricorda che, in data 12 settembre 2013, il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con la quale ha posto in evidenza il tentativo da parte della Russia di continuare a considerare la regione del Partenariato orientale come propria sfera di influenza esclusiva opponendosi, attraverso l'esercizio di pressioni dirette ed indirette sui Paesi in questione, alla prospettiva di una più stretta integrazione di tali Paesi con l'Unione europea. Il Parlamento europeo, affermando che tale atteggiamento è contrario ai principi di sovranità nazionale, fiducia reciproca e relazioni di buon vicinato, ha invitato la Federazione Russa ad astenersi dall'esercitare ogni tipo di pressione sui Paesi del Partenariato orientale e di rispettare appieno il loro diritto sovrano di perseguire le proprie scelte politiche.Pag. 54
  Rammenta che, già nel corso della scorsa legislatura, la Commissione affari esteri aveva approvato un documento che sosteneva convintamente l'evoluzione del Partenariato orientale, ferma restando l'esigenza che esso procedesse in parallelo con il Partenariato strategico con la Russia e non alterasse – con riferimento alla determinazione delle risorse finanziarie – il rapporto attualmente esistente con il Partenariato euro-mediterraneo di un terzo e due terzi.
  Alla luce di tutto quanto premesso, sollecita l'attenzione del Governo e dei colleghi affinché sia predisposta una risoluzione da adottare in vista del prossimo Vertice del Partenariato orientale.
  Rileva che, in tale atto di indirizzo, si potrà ribadire il sostegno a favore della ratifica o della firma degli accordi di associazione in occasione del Vertice di Vilnius con i Paesi del Partenariato orientale che sono pronti e disposti a farlo, purché i requisiti necessari siano soddisfatti, nella certezza che ciò darà un nuovo impulso al processo di integrazione e consentirà di approfondire in modo sostanziale le relazioni, rispondendo in tal modo alle aspirazioni europee di tali Paesi.
  Osserva che i Paesi del Partenariato orientale, in tale contesto, sarebbero esortati a proseguire ed intensificare i loro sforzi per concludere gli attuali lavori in preparazione del vertice.
  Fa notare che la realizzazione di ulteriori riforme politiche ed economiche in questi Paesi, sulla base dei valori e delle norme dell'UE, sarebbe, in definitiva, nell'interesse della Russia poiché amplierebbe la zona di stabilità, prosperità e cooperazione lungo i suoi confini.
  Rileva che, al riguardo, sarebbe opportuno promuovere, nell'ambito delle relazioni UE-Russia, un dialogo politico specificamente incentrato sul Partenariato orientale, che consentirebbe di superare le attuali incomprensioni lamentate da parte lituana e riprese nella citata risoluzione del Parlamento europeo.
  Conclude facendo notare che, negli ultimi anni, c’è stato sicuramente uno sbilanciamento nei rapporti di partenariato che ha privilegiato la parte orientale a scapito di quella meridionale. Nell'apprezzare gli enormi progressi realizzati nel Partenariato orientale segnala che è però ora ineludibile un riequilibrio degli sforzi a favore dei Paesi al confine meridionale, come dimostrano i recenti tragici avvenimenti nel Mediterraneo.

  Il viceministro Bruno ARCHI, ricorda che l'Italia ha sempre sostenuto, in ambito europeo, il progressivo avvicinamento ai Paesi confinanti, sempre a patto che questi rispettino i requisiti richiesti di democrazia, rispetto dei diritti umani, rispetto del diritto internazionale. Ritiene utile sottolineare che c’è differenza tra i Paesi che si accingono ad un percorso di integrazione e quelli che invece sono in un contesto di vicinato.
  Relativamente alle difficoltà con la Russia, fa notare che questa ha sempre avuto un approccio di diffidenza nei confronti dell'avvicinamento dei Paesi orientali all'Unione europea. Richiama, al riguardo, l'atteggiamento avuto dalla Russia in occasione dell'allargamento della NATO, osservando che è comunque opportuno un atteggiamento dialogante nei suoi confronti. Nel ricordare che l'Italia ha con la Federazione russa ottimi rapporti, ritiene che possa essere più utile dare un segnale rasserenante piuttosto che di irrigidimento.

  Mario MARAZZITI (SCpI) ringrazia per le informazioni interessanti e concorda con il viceministro riguardo all'atteggiamento da tenere nei confronti della Federazione russa. Chiede se il Partenariato coinvolga i servizi di intelligence. Chiede, altresì, quale sia lo stato dei rapporti della Bielorussia con l'Unione europea. Concorda infine con la presidente Bergamini circa l'esigenza di un bilanciamento dell'impegno nei Partenariati orientale e meridionale.

  Il viceministro Bruno ARCHI, rispondendo all'onorevole Marazziti, osserva che, quanto alla Bielorussia, l'Unione europea sta valutando come rivolgerle l'invito per il Vertice di Vilnius. Fa notare che, seppur Pag. 55ancora lontana dal soddisfare i requisiti richiesti, sarebbe comunque importante avvicinarla in quanto importante anello di congiunzione con altri Paesi limitrofi. Quanto ai servizi di intelligence fa presente che il Partenariato non li coinvolge. Infine, rispetto all'esigenza di un riequilibrio nei rapporti di partenariato con l'Est e con il Sud, fa notare che esiste grande distanza fisica tra i tanti Paesi nordici dell'Unione europea ed i Paesi del partenariato meridionale. La visita che il Presidente Barroso ha effettuato, nei giorni scorsi, a Lampedusa è stata, in tal senso, una grande ed importante novità poiché ha reso evidente l'esigenza di un diverso atteggiamento dell'Europa rispetto a queste problematiche.

  Deborah BERGAMINI, presidente, auspica conclusivamente che il Comitato prosegua il suo lavoro predisponendo il testo di una risoluzione in vista del Vertice di Vilnius.

  La seduta termina alle 15.10.

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