CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 ottobre 2013
100.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 10 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 9.

  Elio VITO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-01177 Ottobre: Sugli alloggi per i militari in servizio nel borgo di Ravina (Trento).

  Mauro OTTOBRE (Misto-Min.Ling.) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), sottolineando che gli immobili oggetto dell'atto di sindacato ispettivo non risultano nelle disponibilità del patrimonio della Difesa. Si riserva, tuttavia, di svolgere ulteriori approfondimenti.

  Mauro OTTOBRE (Misto-Min.Ling.), ringraziando il rappresentante del Governo, condivide l'opportunità di svolgere un approfondimento al fine di individuare quale sia l'ente dello Stato a cui appartengono i suddetti immobili in gran parte adibiti ad alloggi per i pensionati delle Forze armate. Fa presente, infine, che la provincia autonoma di Trento ha manifestato grande interesse per tali unità immobiliari e che dalla loro alienazione lo Stato potrebbe, soprattutto nell'attuale fase di spending review, ricavare importanti entrate finanziarie.

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5-01178 Marcolin: Sui casi di post-traumatic stress disorder tra i militari italiani reduci dall'Afghanistan e dall'Iraq.

  Marco MARCOLIN (LNA) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando come il fenomeno dell'esistenza di numerosi casi di disordini psicologici legati al trauma dei combattimenti sia da anni attentamente osservato da due dei Paesi, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, maggiormente impegnati nelle missioni internazionali e come sia necessario che anche il nostro Paese approfondisca la situazione all'interno delle Forze armate.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco MARCOLIN (LNA) prende atto delle importanti rassicurazioni fornite dal rappresentante del Governo che rimarcano l'attenzione prestata dalla Difesa alla prevenzione del preoccupante fenomeno, sia prevedendo una rigorosa selezione dal punto di vista psico-fisico nel reclutamento, sia sviluppando in maniera adeguata l'addestramento.
  Si dichiara, tuttavia, parzialmente soddisfatto della risposta che non affronta la preoccupazione di come la Difesa intenda fronteggiare il disagio di chi ha servito il Paese in circostanze tanto impegnative e difficili, anche prevedendo degli appositi percorsi di reinserimento soprattutto a favore di coloro che prestino servizio presso le Forze armate a tempo determinato.

5-01179 Scanu: Sulla nomina del responsabile anticorruzione presso il Ministero della difesa.

  Gian Piero SCANU (PD) illustra l'interrogazione in titolo sottolineando che la nomina del responsabile anticorruzione rappresenta uno snodo fondamentale per un'Amministrazione così delicata come è la Difesa. Per questa ragione è particolarmente rilevante conoscere i tempi del procedimento e i motivi per cui sino ad oggi non è stato possibile provvedere.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO assicura l'interrogante che il procedimento finalizzato alla nomina del responsabile per l'anticorruzione è stato avviato per tempo dall'Amministrazione della Difesa, precisando che il soggetto da nominare è già stato individuato ma che si è ancora in attesa del parere della Commissione di valutazione (CIVIT). Segnala, inoltre, che lo stesso Ministro della Difesa ha espressamente escluso la possibilità di procedere alla nomina richiamando soggetti in congedo e che per tale indispensabile figura apicale è stato, dunque, necessario individuare il soggetto tra coloro che sono dotati del necessario grado e senza responsabilità contrattuali. Il ritardo segnalato dall'interrogante è ascrivibile, pertanto, a tali difficoltà e all'opportunità di consentire al responsabile per l'anticorruzione di riuscire a svolgere efficacemente i compiti per cui viene nominato organizzando il relativo ufficio in maniera adeguata alla particolare complessità del Ministero della difesa.

  Gian Piero SCANU (PD) apprezza lo sforzo fatto dal rappresentante del Governo per dare una risposta esaustiva e ricca di buone intenzioni, ma che tuttavia non consente di dichiararsi completamente soddisfatto. Ritiene anch'egli che il responsabile per l'anticorruzione debba essere scelto tra coloro che sono estranei all'esercizio di funzioni e compiti in materia di contratti. Nell'invocare il più assoluto rigore ai fini di una scelta che imposti correttamente il rapporto tra controllato e controllore, esorta il rappresentante del Governo a comunicare con tempestività alla Commissione il nominativo del soggetto incaricato e a fornire tutti gli elementi utili in merito alle modalità con cui il Dicastero intende organizzare il relativo ufficio.

5-01180 Duranti: Sui lavori di ammodernamento della Mensa n. 1 presso l'Arsenale militare di Taranto.

  Donatella DURANTI (SEL) illustra l'interrogazione in titolo.

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  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), evidenziando come i ritardi fatti registrare dai lavori di ammodernamento della mensa dell'Arsenale Militare di Taranto siano dipesi da fattori imprevisti ed imprevedibili.

  Donatella DURANTI (SEL), replicando, si dichiara insoddisfatta per la risposta fornita che conferma le preoccupazioni evidenziate nell'interrogazione. Ritiene non giustificabile che i lavori di ammodernamento e ristrutturazione della mensa dell'Arsenale Militare di Taranto possano durare tredici anni e che si indichi, come alibi, il verificarsi di fattori non prevedibili. Ricorda che nel medesimo arsenale una situazione simile si è registrata per quanto riguarda il cosiddetto piano Brin in merito al quale aveva presentato un atto di sindacato ispettivo che nello scorso mese di luglio ha ricevuto una risposta analoga a quella odierna. Lo scopo dell'interrogazione è quello, dunque, di comprendere se tali ritardi siano imputabili all'incapacità dei responsabili che hanno commissionato lavori spendendo ingenti risorse economiche, rendendo necessario ad esempio l'acquisto di buoni pasto per i dipendenti, oppure se si possano addirittura ipotizzare delle responsabilità penali. Emerge, comunque, una grave sottovalutazione delle problematiche non risolte e una carenza di controlli che non hanno impedito lo spreco di risorse. Il degrado e le condizioni non operative dello stabilimento della Marina potranno essere constatate di persona dai componenti della delegazione della Commissione difesa che si recherà prossimamente in missione a Taranto.

5-01181 Artini: Sulla vigilanza svolta dalla Marina militare in occasione del naufragio avvenuto a Lampedusa tra il 2 e il 3 ottobre 2013.

  Massimo ARTINI (M5S) illustra l'interrogazione in titolo, sottolineando l'imbarazzo con cui è stata accolta dalla delegazione della Camera dei deputati, guidata dalla Presidente Boldrini, recatasi a Lampedusa in occasione del tragico naufragio, la risposta da parte delle autorità competenti secondo la quale la presenza del barcone con a bordo oltre 500 profughi non era stata rilevata dalle strumentazioni del sistema di controllo del traffico marittimo.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Massimo ARTINI (M5S), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto per l'articolata risposta fornita dal rappresentante del Governo. Osserva, infatti, che alcune affermazioni risultano contraddittorie con il quadro degli elementi informativi a lui disponibili. Fa presente che il software utilizzato dalla Marina Militare italiana – vale a dire il MCCIS Maritime Command and Control Information System – consente il controllo centralizzato e in diretta dei traffici delle navi in transito nel canale di Sicilia e tali dati possono essere altresì diffusi a livello internazionale. Non risulta, dunque, plausibile la mancanza di una traccia relativa all'imbarcazione dei profughi tanto più in considerazione che il sistema è coadiuvato dalle informazioni fornite dalla Guardia costiera e dalla Guardia di finanza, che operano nelle acque territoriali, e da quelle dei tre radar di terra. Segnala inoltre che la presenza di circa cinquanta pescherecci rappresenta una percentuale nettamente inferiore rispetto a quanto normalmente viene registrato in quel tratto di mare a quell'ora. Pur nella consapevolezza delle difficoltà che ha la Marina Militare rispetto a taluni navigli ormai obsoleti ed inadeguati, si riserva di formulare ulteriori atti di sindacato ispettivo anche presso l'Assemblea nel tentativo di capire esattamente come sia stato possibile che tale imbarcazione potesse giungere alla distanza di Pag. 26un miglio dalle coste lampedusane senza essere individuata dalle strumentazioni radar.

  Elio VITO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.35.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 99 del 9 ottobre 2013, a pagina 77, seconda colonna, trentaquattresima riga, sostituire le parole: «del Capo», con le seguenti: «dei Capi».

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