CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 settembre 2013
90.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE SULL'AGENDA GLOBALE POST 2015, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 26 settembre 2013. — Presidenza del presidente Maria Edera SPADONI.

  La seduta comincia alle 9.10.

Sulla missione svolta in Afghanistan dall'11 al 14 settembre 2013.

  Maria Edera SPADONI, presidente, ricorda che una delegazione parlamentare composta da tre deputati e tre senatori ha aderito all'invito rivolto dal viceministro degli affari esteri, Lapo Pistelli, ad effettuare la missione in Afghanistan in titolo al fine di visitare le attività in loco svolte dalla cooperazione italiana.
  Nel fare presente che la delegazione della Camera dei deputati era composta dal presidente del Comitato e dagli Onorevoli Migliore e Pini, riferisce sugli esiti della missione.
  Al riguardo, desidera segnalare, tra l'altro, che la delegazione ha visitato l'ospedale Esteqlal di Kabul, ricostruito e fortemente sostenuto dalla cooperazione italiana in Afghanistan dove, nel corso di un incontro con un medico è stato segnalato che la struttura ospedaliera è in attesa di ottenere la creazione di un breast center con il contributo della cooperazione italiana medesima.
  Osserva che particolare attenzione è stata dedicata al progetto per la sistemazione della strada Kabul – Maidan Shar – Bamyan, progetto sul quale, peraltro, sono state investite ingenti risorse.
  Evidenzia che la delegazione ha chiesto al viceministro Pistelli di aggiornare il sito della Direzione Generale per la Cooperazione allo sviluppo del Ministero degli affari esteri al fine di poter verificare il concreto stato di attuazione di tutti i progetti in cui la nostra cooperazione è impegnata.
  Ricorda che, durante l'incontro con le parlamentari afgane, è stato segnalato che la legge contro la violenza delle donne del 2009, presentata dal Presidente Karzai, non è stata sottoposta al vaglio del Parlamento per evitare che le forze conservatrici, Pag. 46attraverso la proposizione di emendamenti, potessero svuotarne il contenuto.
  Segnala la preoccupazione, espressa dalla Presidente della Commissione indipendente dei diritti umani, Sima Samar, circa la regolarità delle prossime elezioni presidenziali e ricorda di aver suggerito al viceministro Pistelli di valutare l'opportunità di inviare una delegazione parlamentare italiana per verificare, in qualità di osservatori esterni, il corretto svolgimento delle predette procedure elettorali.
  Evidenzia, infine, che il programma della visita è stato bruscamente interrotto a causa di un attentato verificatosi alla sede diplomatica americana.

  Khalid CHAOUKI (PD), ringraziando la Presidente Spadoni per la relazione svolta, chiede chiarimenti in ordine alle impressioni ricevute dalla delegazione circa la percezione che i civili e le forze politiche afgane hanno dei risultati fin qui ottenuti grazie alle attività di cooperazione svolte sul loro territorio. Chiede altresì di sapere se nel Paese sono stati raggiunti livelli di sicurezza accettabili specie nella zona di Kabul e di Herat nonché quale sia il ruolo svolto dai militari italiani. Al riguardo desidera conoscere quale sia il rapporto tra i militari e la popolazione civile afgana e quale sia lo stato d'animo dei nostri militari in missione. Chiede, infine, di sapere se la delegazione ha incontrato esponenti di forze politiche conservatrici.

  Maria Edera SPADONI, presidente, rispondendo al collega Chaouki, nel fare presente che la delegazione, a causa dell'attentato terroristico non ha potuto completare il programma della visita, sottolinea che importanti indicazioni sono pervenute dagli incontri effettuati al «Giardino delle donne» nonché con le parlamentari afgane e con Sima Samar.
  Al riguardo ribadisce le segnalazioni relative ai dubbi sulla correttezza delle prossime elezioni presidenziali. Quanto alla questione della sicurezza, nonostante la grande professionalità e bravura dimostrata anche nel corso della visita dai nostri militari nonché la percezione di indubbia stima nutrita dalla popolazione locale nei loro confronti, ritiene, tuttavia, che la situazione generale della sicurezza non sia allo stato sotto controllo.
  Evidenzia che la sicurezza non raggiunge livelli adeguati non soltanto a Kabul ed a Herat ma anche e soprattutto nelle zone centrali del Paese in balia, peraltro, dei trafficanti di oppio.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), nel ringraziare la Presidente Spadoni per il suo intervento ricorda che nell'agosto scorso è stata rapita dai talebani una parlamentare afgana. Chiede se le donne incontrate dalla delegazione abbiano fatto riferimento all'accaduto e chiede, altresì, che la Commissione possa attivarsi per ottenere informazioni al riguardo e, contestualmente, esprimere solidarietà alle istituzioni per questo terribile episodio.

  Maria Edera SPADONI, presidente, replicando alla collega Quartapelle Procopio, fa presente che le parlamentari afgane non hanno fatto cenno al rapimento di una loro collega e ricorda che l'incontro con le medesime parlamentari ha avuto ad oggetto una discussione sul loro sistema elettorale.

  Paolo BENI (PD) chiede se la delegazione abbia avuto modo di incontrare, nel corso della visita, esponenti delle istituzioni afgane.

  Maria Edera SPADONI, presidente, replicando al collega Beni, nell'elencare nuovamente i soggetti incontrati, ribadisce che, a causa della forzata interruzione della visita, la delegazione non ha potuto incontrare ulteriori rappresentanti delle istituzioni afgane.

  Khalid CHAOUKI (PD) chiede quali potrebbero essere gli effetti dell'abbandono del territorio afgano da parte dei nostri militari attualmente impegnati.

  Maria Edera SPADONI, presidente, replicando al collega Chaouki, evidenzia che Pag. 47la maggior parte dei soldati italiani è impegnata nella parte ovest del Paese dove il controllo del territorio non ha raggiunto livelli sufficienti come, peraltro, accade per l'intero Afghanistan. Ritiene che l'Italia debba investire in progetti di cooperazione che non riguardino, come finora accaduto, prevalentemente la costruzione di una strada e dell'aeroporto di Herat. Osserva che gli investimenti devono essere spostati dal campo militare a quello culturale.
  Ciò permetterebbe, a suo avviso, di sviluppare un sistema di istruzione idoneo a creare scuole che sostituiscano le madrasse situate ai confini del territorio afgano che costituiscono terreno fertile per la nascita del fondamentalismo. Segnala, infine, che nonostante siano stati ufficialmente raggiunti obiettivi quali la nascita di una Costituzione e di un sistema democratico di elezione presidenziale, il Paese, in realtà, soffre ancora di insicurezza ed è tuttora ostaggio dell'imponente traffico di stupefacenti.

  Paolo BENI (PD) chiede se è possibile investire in progetti che favoriscano la crescita delle nuove forme di organizzazione della società civile afgana.

  Maria Edera SPADONI, presidente, nel replicare al collega Beni, evidenzia che, dagli incontri svolti, specie quello nel «Giardino delle donne», è emersa la forte determinazione a trovare soluzioni che favoriscano l'evoluzione del Paese. Ribadisce, tuttavia, che c’è ancora un profondo bisogno di creare una classe dirigente che possa favorire la piena transizione democratica dell'Afghanistan poiché, a suo avviso, ad una vera democrazia si giunge soltanto attraverso un processo culturale e non attraverso interventi militari.

  Khalid CHAOUKI (PD), rispondendo alla Presidente Spadoni, condividendo la necessità di prevedere adeguati investimenti sul sistema dell'istruzione afgana, fa presente, tuttavia, che è comunque necessario, a monte, aver creato le condizioni di sicurezza che costituiscono il presupposto essenziale per la creazione e lo sviluppo del tessuto sociale. Chiede, infine, di conoscere quale sia la condizione di sicurezza percepita dalle ONG che quotidianamente lavorano nel territorio afgano.

  Maria Edera SPADONI, presidente, replicando al collega Chaouki, sottolinea che alcune organizzazioni non governative, quali, ad esempio, Emergency, fanno del loro lavoro sul campo lo strumento che garantisce la loro sicurezza proprio in virtù della stima guadagnata nei confronti della popolazione. Nel segnalare che gran parte delle forze militari devono proteggere obiettivi sensibili quali le sedi delle ambasciate, gli edifici della cooperazione nonché i luoghi istituzionali, ribadisce che l'obiettivo fondamentale della cooperazione deve essere quello di investire nella cultura e nel sistema dell'istruzione.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara esaurite le comunicazioni in titolo, depositando agli atti della Commissione la relazione sulla missione in Aghanistan (vedi allegato) ed auspicando che tale relazione possa essere discussa in una seduta della Commissione in sede plenaria.

  La seduta termina alle 9.40.

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