CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 settembre 2013
88.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 127

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 10.

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Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa per l'anno 2012 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Doc. CLXIV, n. 11.

(Esame, ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame della Relazione.

  Renata POLVERINI, presidente, fa presente che la Commissione, con l'esame della Relazione in titolo, risponde a una sollecitazione emersa in sede di Conferenza dei presidenti di Commissione rivolta a un maggior coinvolgimento delle stesse Commissioni nel programma, avviato negli ultimi anni dal Governo, di analisi e valutazione della spesa, comunemente denominato spending review: in questo senso, l'occasione di approfondimento è rappresentata dall'esame della Relazione che ogni Ministro presenta alle Camere ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con la quale si intende dare conto al Parlamento dello stato della spesa, dell'efficacia nell'allocazione delle risorse e del grado di efficienza dell'azione amministrativa di ciascun Ministero.
  Nel ricordare che le singole Commissioni esaminano i documenti di propria competenza ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento, segnala che al termine dell'esame ciascuna Commissione approva una relazione, da trasmettere alla V Commissione (Bilancio) ai fini della predisposizione di un contributo unitario in vista della manovra di finanza pubblica per il prossimo anno; infatti, acquisite le relazioni, la V Commissione potrà, d'intesa con l'omologa Commissione del Senato, predisporre un atto di indirizzo, da discutere nelle rispettive Assemblee, che ricomponga in un unico quadro le indicazioni provenienti dalle Commissioni permanenti.

  Teresa BELLANOVA (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza sulla «Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta nel 2012», che ciascun Ministero è tenuto a trasmettere al Parlamento ai sensi dell'articolo 3, comma 68, della legge n. 244 del 2007; la Relazione in esame è stata trasmessa dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in data 7 agosto 2013 e documenta l'attività riferita all'anno 2012. Al riguardo, fa presente che la Relazione evidenzia, in via preliminare, come la funzione prevalentemente regolatoria e di coordinamento del dicastero, nonché il fatto che gli interventi si concretizzino, nella maggior parte dei casi, in trasferimenti di risorse ad altri soggetti (i costi propri sono solo lo 0,39 per cento del totale, mentre quelli dislocati sono il 99,61 per cento) rendono la valutazione dell'impatto delle misure adottate e delle azioni compiute particolarmente complessa, richiedendo spesso un'analisi di medio/lungo periodo che consideri, congiuntamente, anche il decisivo coinvolgimento di altri livelli istituzionali, centrali e territoriali. Fa notare, in proposito, che la relazione si compone sostanzialmente di tre parti; la prima è volta a dare conto dei contenuti e dello stato di attuazione della direttiva annuale del Ministro (di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n.286 del 1999) in ordine alle priorità politiche del dicastero, evidenziando gli esiti della programmazione dell'attività di ciascun Ministero e della verifica sul raggiungimento degli obiettivi prefissati; la seconda parte descrive gli adeguamenti normativi e amministrativi intervenuti all'interno del Ministero; la terza parte da conto delle misure di razionalizzazione adottate. Osserva che la prima parte della Relazione richiama innanzitutto le cinque priorità politiche definite con la Direttiva di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 286 del 1999, ossia le Politiche occupazionali (priorità n. 1), l'Immigrazione (priorità n. 2), la Riorganizzazione, governance degli enti e vigilanza sull'erogazione dei fondi (priorità n. 3), le Misure di contrasto alla povertà, di promozione dell'inclusione sociale e di valorizzazione della sussidiarietà Pag. 129(priorità n. 4) e le Politiche previdenziali (priorità n. 5), fornendo un quadro sintetico delle attività svolte e dei risultati raggiunti in relazione a ciascuna di esse.
  Avverte che la sua analisi è limitata ai soli profili di competenza della XI Commissione (considerato che sugli aspetti relativi alle politiche sociali è competente la XII Commissione Affari sociali), rilevando come, per quanto concerne le Politiche occupazionali (priorità politica n. 1), la Relazione, richiamati i preoccupanti dati sull'occupazione e le numerose novità normative intervenute dal 2012 (a partire dalla legge n. 92 del 2012, di riforma del mercato del lavoro), evidenzi in particolare la ponderosa attività di conciliazione espletata ai fini della concessione degli ammortizzatori sociali, gli sforzi per promuovere politiche attive (ricordando il progetto denominato «Welfare to Work», con il quale 8.000 soggetti sono stati coinvolti in azioni sperimentali), le attività di promozione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l'implementazione del Sistema informativo lavoro (che ha coinvolto il portale «Clic lavoro», al quale sono stati aggiunti nuovi servizi informativi telematici per rendere complessivamente più efficiente e veloce il sistema) e il rafforzamento dell'attività ispettiva (concentrando gli interventi sulla base di una programmazione qualitativamente sempre più mirata alle peculiari realtà economico sociali dei diversi contesti territoriali e focalizzando l'azione di vigilanza su aspetti di irregolarità sostanziale). Al riguardo, ritiene che vada in particolare chiarito se, con riferimento all'attività ispettiva, la scelta di selezionare e mirare gli accertamenti presso le imprese sia stata condizionata dalle scelte operate negli anni precedenti di ridimensionamento dei nuclei ispettivi e, comunque, se abbiano prodotto risultati comparativamente più soddisfacenti rispetto al passato.
  Per quanto concerne l'Immigrazione (priorità politica n. 2), fa presente che la Relazione richiama gli interventi volti a sostenere i processi di integrazione, attraverso la qualificazione dei servizi di accesso e di orientamento degli immigrati nel mercato del lavoro, con particolare riguardo ai richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria. Per quanto concerne la Riorganizzazione, governance degli enti e vigilanza sull'erogazione dei fondi (priorità politica n. 3), sottolinea che la Relazione da conto, in particolare, dei provvedimenti con cui è stata data attuazione alle misure legislative di contenimento dei costi, che all'interno della struttura ministeriale hanno comportato, tra l'altro, una riduzione delle posizioni dirigenziali di seconda fascia da 210 a 145; con riferimento alla governance e alla vigilanza, la Relazione sottolinea il rilievo dell'attività svolta presso gli enti previdenziali e assistenziali dai collegi del sindaci, all'interno del quali operano, in posizione particolarmente qualificata, rappresentanti del Ministero. In proposito, segnala che il profondo e radicale processo di riorganizzazione degli enti previdenziali operato negli ultimi due anni sconta una governance del nuovo «super-INPS» che risente tutt'ora di soluzioni emergenziali che non appaiono più appropriate.
  Per quanto concerne le Politiche previdenziali (priorità politica n. 5), infine, rileva che la Relazione si limita a richiamare i numerosi interventi legislativi volti a garantire la sostenibilità di lungo periodo delle gestioni previdenziali pubbliche e private e a razionalizzare gli assetti organizzativi degli enti pubblici, con la creazione di un unico polo previdenziale pubblico.
  Fa presente che la seconda parte della Relazione (relativa agli adeguamenti normativi e amministrativi), richiamati i contenuti del nuovo Regolamento di organizzazione (decreto del Presidente della Repubblica n. 144 del 2011), che ha ridotto le dotazioni organiche della dirigenza (di livello generale e non generale) mediante l'accorpamento di alcuni Centri di Responsabilità Amministrativa e la riconfigurazione dell'articolazione degli Uffici territoriali (a livello regionale e provinciale), evidenzia come il processo di riorganizzazione in atto, per quanto significativo, debba proseguire attraverso un percorso di riordino più esteso.Pag. 130
  Sottolinea, altresì, che la terza parte della Relazione (relativa alle Misure di razionalizzazione), richiamate le attività messe in campo in attuazione di provvedimenti legislativi volti al contenimento delle spese, pone in risalto, in via generale, come l'Amministrazione abbia conseguito risparmi di spesa attraverso la riduzione degli organici e la realizzazione di programmi di digitalizzazione e semplificazione dei processi: particolarmente rilevante, in proposito, è il processo di ottimizzazione degli spazi occupati dalle sedi dell'Amministrazione centrale e territoriale, attuato attraverso un piano di razionalizzazione volto a ridurre le spese per le locazioni passive e a migliorare la logistica, con un risparmio (per quanto concerne gli uffici dell'Amministrazione centrale) stimato in circa 1,5 miliardi di euro sulle spese per canoni di locazione e altre spese di funzionamento, a decorrere dal 1o settembre 2012.
  Osserva, quindi, che la Relazione richiama uno studio condotto in materia di fabbisogni e costi standard delle strutture periferiche del dicastero, finalizzato all'analisi dell'efficienza di tali uffici, anche in considerazione del fatto che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali presenta un'articolazione territoriale capillare e la periferia assorbe una quota rilevante delle spese di funzionamento e del personale (l'86 per cento del personale del Ministero è dislocato a livello periferico). Inoltre, fa presente che la Relazione medesima descrive le attività svolte per l'informatizzazione e la digitalizzazione dei processi, con particolare riguardo al controllo di gestione, al protocollo informatico, alla gestione personale e alla trasparenza.
  Considera, in conclusione, come una nuova visione del ruolo del Parlamento, la cui azione legislativa trova sempre nuovi e maggiori ostacoli, debba vedere accrescere le occasioni e gli strumenti di approfondimento di documenti come quello in esame, che consentano una più puntuale verifica e valutazione dell'utilizzo delle risorse pubbliche, dei modelli organizzativi e dell'efficacia dell'azione delle diverse amministrazioni coinvolte nell'attuazione delle scelte legislative e degli indirizzi politici, nonché per una riflessione più consapevole ed appropriata circa gli esiti delle grandi e piccole riforme che si producono su un tema tanto delicato e significativo per la tenuta sociale ed economico quale è quello che afferisce ai temi di competenza della XI Commissione. A tal fine, si riserva di presentare per la seduta di domani una proposta di relazione da trasmettere alla V Commissione, nella quale inserire specifici spunti ed elementi di interesse.

  Renata POLVERINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.10.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 10.10.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2012.
C. 1572 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2013.
C. 1573 Governo, approvato dal Senato.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

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  Renata POLVERINI, presidente, fa presente che la Commissione inizia l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2012 e del disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2013, per le parti di competenza. Ricorda, quindi, che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore incaricato di riferire alla medesima Commissione.
  In proposito, comunica che oggi avrà luogo la relazione introduttiva e si avvierà l'eventuale dibattito sui provvedimenti in titolo, mentre il seguito dell'esame e la sua conclusione avranno luogo nella seduta già prevista per domani. Avverte, a tal fine, che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento – facendo seguito a quanto anticipato nell'ambito dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi – sarà fissato per le ore 10 di domani, mercoledì 25 settembre.

  La Commissione prende atto.

  Teresa BELLANOVA (PD), relatore, ricorda, in via preliminare, che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria: l'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero. Fa presente che il disegno di legge C. 1572, relativo al Rendiconto generale dello Stato per il 2012, espone i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2012, rammentando come, per quanto concerne la sfera di competenze della XI Commissione, occorra avere riguardo alla Tabella n. 4, allegata al Rendiconto, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  In termini di previsioni iniziali, fa presente che il consuntivo relativo al 2012 evidenzia, per quanto riguarda la competenza, impegni pari a 98,6 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,66 miliardi di euro per il conto capitale, per un totale di 100,27 miliardi di euro; in corso d'esercizio tali previsioni hanno avuto un decremento netto di 1,15 miliardi di euro in termini di competenza (con un incremento di 1,18 miliardi di parte corrente e un decremento di 27 milioni di euro in conto capitale) e un incremento netto di 983 milioni in termini di cassa (con un decremento di 10,4 milioni di parte corrente e un incremento di 993,2 milioni in conto capitale). Pertanto, osserva che le previsioni in via definitiva ammontano, per la parte di competenza, a 97,42 miliardi di euro di parte corrente e a 1,69 miliardi di euro di conto capitale, per un totale 99,11 miliardi; in termini di cassa, a 98,73 miliardi di euro per la parte corrente e 2,7 miliardi di euro in conto capitale, per un totale di 101,43 miliardi.
  Fa notare che, rispetto alle previsioni definitive il conto consuntivo ha evidenziato, in termini di competenza, impegni per 89,13 miliardi di euro di parte corrente e 453 milioni di euro in conto capitale, con conseguenti economie pari a 8,29 miliardi di euro per la parte corrente e a 1,24 miliardi di euro in conto capitale; la cassa evidenzia, invece, pagamenti pari a 95,82 miliardi di euro per la parte corrente e 2,68 miliardi di euro per il conto capitale; considerando le autorizzazioni definitive, risulta una differenza (tra autorizzazioni definitive e pagamenti) pari a 2,91 miliardi di euro per la parte corrente e 20 milioni di euro in conto capitale. Rileva che i residui accertati al 31 dicembre 2012 si stabiliscono complessivamente, per effetto delle variazioni intervenute nel corso dell'anno, in 18,25 miliardi di euro, di cui 14,36 di parte corrente e 3,89 di conto capitale.
  Per quanto concerne l'assestamento di bilancio, ricorda innanzitutto che esso è Pag. 132volto a consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente. Con riferimento alle parti di competenza della XI Commissione, segnala che occorre fare riferimento in misura sostanzialmente integrale alla Tabella n. 4, relativa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e, in via molto limitata, alla Tabella n. 2, relativa al Ministero dell'economia e delle finanze, avvertendo come lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2013, approvato con la legge 24 dicembre 2012, n. 229 (Tabella n. 4), recasse, in termini di competenza, spese complessive per 109,88 miliardi di euro, di cui 109,86 miliardi di parte corrente e 18 milioni di conto capitale, mentre per quanto riguarda la cassa erano previste spese complessive pari a 110,22 miliardi di euro, di cui 110,07 miliardi di parte corrente e 151 milioni in conto capitale. Fa notare che, all'atto della presentazione al Parlamento del progetto di legge di bilancio, la consistenza dei residui presunti al 1o gennaio 2013 risultava pari a 16,03 miliardi di euro per la parte corrente e a 134,6 milioni di euro in conto capitale, per un totale di 16,16 miliardi; la massa impegnabile (competenza + residui) ammontava a 126,03 miliardi di euro, di cui 125,88 miliardi per la parte corrente e 152,89 milioni per la parte in conto capitale; la massa spendibile (cassa + residui) ammontava a 126,38 miliardi di euro, di cui 126,25 miliardi di parte corrente e 286,09 milioni di euro in conto capitale.
  Evidenzia che le previsioni iniziali testé illustrate subiscono alcune modifiche derivanti da due ordini di fattori: variazioni introdotte in forza di atti amministrativi (adottati nel periodo gennaio-maggio 2013) e variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame; soltanto queste ultime costituiscono oggetto della decisione parlamentare. Segnala, in proposito, che tutte le variazioni interessano le unità previsionali approvate dal Parlamento con la legge n. 229 del 2012 e si collocano sui capitoli in cui sono state ripartite le unità medesime con l'emanazione, ai fini della gestione e della rendicontazione, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 31 dicembre 2012. Per quanto concerne le variazioni tramite atti amministrativi, rileva che alcune interessano esclusivamente le dotazioni di cassa, per un totale di circa 261 milioni di euro (riparto del fondo 5 per mille), mentre altre variazioni imputabili ad atti amministrativi riguardano, invece, sia la competenza che la cassa, e derivano da norme di carattere generale, per un totale di 52 milioni di euro in termini di competenza e di 314 milioni di euro in termini di cassa.
  Per quanto riguarda, specificamente, le variazioni proposte dal disegno di legge di assestamento, evidenzia che le variazioni in termini di competenza consistono in un incremento complessivo di circa 98 milioni di euro, interamente ascrivibile all'aumento delle spese correnti; relativamente alla cassa, le variazioni proposte consistono in un incremento complessivo di 1,3 miliardi di euro, derivante pressoché interamente da spese correnti. Al contempo rileva che, per quanto concerne i residui, si registra un decremento complessivo pari a 1,33 miliardi di euro, derivanti da un decremento di 1,21 miliardi per le spese correnti e da un decremento di 126 milioni per le spese in conto capitale: le previsioni per il bilancio 2013 si assestano, per i residui, in 14,82 miliardi di euro (quasi interamente per la parte corrente); per la competenza, in 110,02 miliardi di euro, di cui 110 miliardi per le spese correnti e 23 milioni in conto capitale; per la cassa, in 111,84 miliardi di euro, di cui 111,81 miliardi per le spese correnti e 23 milioni per le spese in conto capitale. Segnala che le variazioni complessive effettuate rispetto alle previsioni iniziali sono pari, per la spesa di parte corrente, a una riduzione di 1,2 miliardi di euro per i residui e a un incremento di 145 milioni di euro per la competenza e di 1,74 miliardi di euro per la cassa; per la spesa in conto capitale, si registra una variazione Pag. 133complessiva in termini negativi di 126 milioni di euro per i residui e di 127 milioni di euro per la cassa, mentre per la competenza si registra una variazione in termini positivi di poco meno di 5 milioni di euro. Fa notare che le variazioni complessive ammontano, pertanto, a una riduzione di 1,33 miliardi di euro di residui e a un incremento di 150 milioni di competenza e di 1,61 miliardi di euro di cassa.
  Evidenzia, infine, per i profili di interesse della XI Commissione relativi alle risorse della contrattazione collettiva nelle pubbliche amministrazioni, le parti della Tabella n. 2 (relativa allo Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze) attinenti, principalmente, alla missione n. 25, recante Fondi da ripartire.
  In conclusione, trattandosi in larga misura di adempimenti sostanzialmente dovuti, che registrano l'andamento a consuntivo e l'aggiustamento dei flussi finanziari dei dicasteri di competenza, propone sin d'ora di riferire favorevolmente alla V Commissione su entrambi i provvedimenti in esame.

  Renata POLVERINI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, ricorda che il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge n. 1573, per le parti di competenza, è fissato alle ore 10 di domani.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.

  La seduta comincia alle 10.30.

Indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.
Audizione di rappresentanti dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e di rappresentanti di Federdistribuzione.
(Svolgimento e conclusione).

  Renata POLVERINI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione, rendendo talune precisazioni in merito alle modalità del suo svolgimento e alla rappresentanza dei soggetti auditi.
  Fa presente, altresì, che i rappresentanti di Federdistribuzione hanno consegnato una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  Maria Stella MOTTA, direttore area lavoro e sindacale di Federdistribuzione, e Mario CIVETTA, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, svolgono relazioni sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono a più riprese, per formulare osservazioni e porre taluni quesiti, i deputati Massimiliano FEDRIGA (LNA) e Renata POLVERINI, presidente.

  Lorenzo DI PACE, rappresentante dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, Mario CIVETTA, presidente dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, e Maria Stella MOTTA, direttore area lavoro e sindacale di Federdistribuzione, rendono ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.

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  Renata POLVERINI, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 11.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 13.40.

5-00796 Cinzia Maria Fontana: Sui criteri per il calcolo di periodi di contribuzione a fini pensionistici.

  Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Cinzia Maria FONTANA (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo, dichiara di non potersi ritenere soddisfatta della risposta ricevuta, che non appare risolutiva della problematica evidenziata e che, semmai, rende ancora più grave la situazione venutasi a determinare. Giudica inaccettabile, se non addirittura paradossale, penalizzare i lavoratori dal punto di vista previdenziale escludendo dal calcolo per il raggiungimento dei requisiti i periodi di astensione dal lavoro connessi a istituti dall'indiscusso valore sociale e solidaristico, tra cui rientra anche la possibilità di chiedere permessi per donazioni di sangue e di emocomponenti. Fa notare, peraltro, che, rispetto a tale ultima ipotesi, sarebbe necessario che l'INPS chiarisse, sotto un profilo tecnico, le modalità di calcolo utilizzate in presenza di permessi accordati per la singola giornata, atteso che le coperture contributive ai fini della maturazione del requisiti di anzianità vengono conteggiate per le 52 settimane annue e non per giornate intere. Auspica, pertanto, che il Governo assuma idonee iniziative per rivedere l'interpretazione relativa al calcolo del trattamento pensionistico, al fine di evitare le discriminazioni oggi esistenti, considerato anche che non sembrerebbe necessario alcun tipo di intervento normativo al quale assicurare eventuali coperture finanziarie.

5-00973 Fedriga: Sulla fruizione di congedi retribuiti da parte di dipendenti dell'AMAT di Palermo.

  Il sottosegretario Jole SANTELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) si dichiara insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, atteso che da essa non traspare la volontà dell'Esecutivo di farsi carico della problematica evidenziata. Premesso che, a suo avviso, andrebbe chiarita la compatibilità tra i dati forniti oggi sull'AMAT di Palermo e quelli, ben più gravi, apparsi sugli organi di stampa, fa notare che in talune zone del Mezzogiorno, presso certe aziende palesemente responsabili, ci si avvale di taluni benefici riconosciuti dalla legge per astenersi dal lavoro in modo così diffuso da far pensare che vi siano delle pesanti irregolarità, rispetto alle quali gli organi competenti dovrebbero attivarsi con solerzia. Rilevato che simili fenomeni – che sembrano registrarsi anche in materia di riconoscimento dell'invalidità e contro i quali il suo gruppo si è sempre battuto – danneggiano gli stessi cittadini onesti che avrebbero diritto a ricorrere a tali istituti, giudica inaccettabile che in un periodo di crisi economica in cui si chiede un forte sacrificio alla collettività vi siano sprechi simili, rispetto ai quali il Governo appare inerte. Auspica, pertanto, che l'Esecutivo cambi atteggiamento e, anziché limitarsi a scaricare la responsabilità sulle aziende e a richiamare il generico bilanciamento dei diritti fondamentali della persona, si assuma la responsabilità di intraprendere Pag. 135iniziative forti in direzione di una reale ed efficace intensificazione dei controlli.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

Sull'ordine dei lavori.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), cogliendo l'occasione offerta dal contenuto della interrogazione 5-00796, svolta in precedenza, fa presente che il suo gruppo ha da poco presentato un atto di sindacato ispettivo su materia analoga, che chiede con forza che sia inserito quanto prima nel calendario dei lavori della Commissione, considerato che l'INPS si ostina a non dare risposta a problemi reali e concreti che coinvolgono i diritti dei cittadini.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che la questione testé sollevata sarà valutata in una prossima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 13.55.

RISOLUZIONI

  Martedì 24 settembre 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Jole Santelli.

  La seduta comincia alle 13.55.

7-00099 Pizzolante: Sull'applicazione delle misure relative alla cosiddetta «mini-Aspi» con particolare riferimento ai lavoratori stagionali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Tiziano ARLOTTI (PD), cofirmatario della risoluzione in titolo, ne illustra il contenuto, facendo notare che – in base alle nuove norme della legge n. 92 del 2012 che sono entrate a regime quest'anno, con l'introduzione della cosiddetta «mini-Aspi» in sostituzione della precedente indennità di disoccupazione ordinaria (non agricola) – è stato previsto il requisito di almeno 13 settimane di contribuzione (versata o dovuta) derivante da attività lavorativa svolta nei 12 mesi precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione, a differenza delle 78 giornate previste dalla legislazione precedente. Ritiene che ciò abbia danneggiato gravemente i lavoratori, soprattutto nell'ambito delle attività stagionali del turismo, che spesso non riescono, a causa della frammentarietà della loro attività, a raggiungere tale requisito: questo dato di difficoltà è stato, peraltro, ancora più evidente quest'anno, nel quale gli avversi eventi atmosferici hanno oggettivamente ridotto la stagione turistica, soprattutto quella balneare. Evidenziato come ciò abbia determinato anche disagi agli uffici territoriali competenti, che si sono visti caricati di un grande numero di domande, a fronte di termini molto stringenti di presentazione delle stesse, chiede al Governo di adottare in via d'urgenza iniziative utili, volte a garantire ai lavoratori non solo la copertura della disoccupazione, ma anche la salvaguardia degli accrediti ai fini pensionistici.
  Chiede inoltre all'Esecutivo di introdurre una deroga che consenta per gli anni 2013 e 2014 ai lavoratori stagionali di accedere all'indennità anche con un numero più basso di giorni di contribuzione, ripristinando i precedenti 78 giorni o riducendo a 10 le settimane di contribuzione. Ritiene, peraltro, opportuno prevedere un percorso di riforma complessiva dell'istituto della mini-Aspi, considerato che l'erogazione del beneficio per un periodo pari alla metà delle settimane di contribuzione determina un abbassamento consistente degli importi rispetto all'indennità di disoccupazione con requisiti ridotti e che, analogamente, viene ridotta la contribuzione figurativa.Pag. 136
  Infine, ritiene opportuno che il Governo si adoperi per prorogare i termini, attualmente previsti dalla normativa, al fine di consentire un più agevole smaltimento del carico di lavoro presso gli uffici territoriali competenti delle relative domande.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), pur dichiarando di condividere le finalità della risoluzione in discussione, chiede ai presentatori di valutare la possibilità di restringere la platea dei soggetti beneficiari, ad esempio limitando le forme di tutela da essa previste ai soli lavoratori che risiedono in Italia da almeno 10 anni, anche nella prospettiva di garantire la posizione di chi, pagando le tasse, ha diritto di beneficiare dei servizi dello Stato.

  Tiziano ARLOTTI (PD), intervenendo per una precisazione, giudica non condivisibile la richiesta avanzata dal deputato Fedriga, sottolineando come il beneficio in questione trovi il suo fondamento in inequivocabili ragioni giuridiche connesse al rapporto di lavoro, che non possono essere condizionate da questioni di cittadinanza o di residenza anagrafica.

  Sergio PIZZOLANTE (PdL) rileva che la delicatezza del tema in discussione richiede un'attenta riflessione da parte del Governo, che non potrà limitarsi a un mero rinvio, ma dovrà farsi parte attiva in vista di un'azione più complessiva di riforma dell'istituto. Nel precisare che una limitazione della platea dei beneficiari non risulta oggettivamente possibile sulla base di meri criteri di cittadinanza, ritiene tuttavia possibile ragionare su un'ipotesi che possa comunque favorire l'unanimità dei consensi dei gruppi rappresentati in Commissione: si potrebbe, in questo senso, riconoscere una preferenza nei confronti dei soggetti che, avendo perso la precedente occupazione e risiedendo stabilmente sul territorio nazionale, si dichiarino immediatamente disponibili ad altre opportunità di lavoro. Ritiene, peraltro, che ciò possa scongiurare l'ipotesi di un abuso del ricorso a tale beneficio da parte di soggetti che non siano realmente intenzionati a rimanere nel territorio italiano in ricerca di nuova occupazione e abbiano soltanto l'intenzione di godere di un sussidio in via del tutto temporanea e strumentale.

  Il sottosegretario Jole SANTELLI osserva che il Governo ha esaminato con particolare attenzione la risoluzione in discussione, sottoscritta da quasi tutti i gruppi rappresentati in Commissione, riconoscendo che essa pone un problema che esiste ed è reale e che, pertanto, va affrontato con la massima considerazione. Fatto notare che – proprio al fine di individuare una sollecita soluzione al problema, che potrebbe anche richiedere l'adozione a breve di un apposito intervento normativo – il suo dicastero ha richiesto all'INPS di fornire dati specifici circa la platea dei potenziali beneficiari e la quantificazione degli eventuali oneri connessi, ritiene che il Governo sia in grado di dare una risposta complessiva su tali questioni presumibilmente all'inizio della prossima settimana.
  Fa, inoltre, presente che sarà sua cura agire sugli organi competenti – segnalando in proposito che INPS e Direzione generale competente del Ministero stanno in questi giorni valutando l'adozione di ulteriori procedure in materia – al fine di risolvere in via amministrativa la questione relativa allo smaltimento delle domande pendenti, segnalata dal deputato Arlotti, eventualmente anche attraverso una disposizione di natura interpretativa, che potrebbe andare ad integrare o rivedere parzialmente la circolare n. 142 del 2012.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, prende atto che all'inizio della prossima settimana la Commissione sarà posta nelle condizioni di acquisire le necessarie informazioni dal Governo e di procedere all'eventuale votazione della risoluzione in titolo.
  Rinvia, quindi, il seguito della discussione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.10.

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