CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 settembre 2013
83.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 17 settembre 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Roberta Pinotti.

  La seduta comincia alle 15.05.

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province.
C. 1540 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e II).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 settembre 2013.

  Elio VITO, presidente, ricorda che il provvedimento è inserito nel calendario dei lavori dell'Aula a partire dal prossimo martedì 24 settembre e che nella precedente seduta la relatrice, onorevole Pini, aveva formulato richieste di chiarimenti al rappresentante del Governo.

  Il sottosegretario Roberta PINOTTI fornisce gli elementi richiesti in merito ai due profili degli effetti che le misure previste dall'articolo 6, comma 2, producono sul trattamento economico del personale, anche la fine di valutare la possibilità di estendere la deroga ivi prevista all'esercizio finanziario 2014, e della formulazione letterale dell'articolo 7, comma 3, che sembra preludere alla possibilità di impiegare in qualunque modo il contingente di personale militare destinato all'operazione «Strade sicure».
  Con riferimento al primo rilievo, osserva che l'articolo 9, comma 2-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010 prevede la riduzione delle risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. Rileva, al riguardo, che la norma non impatta, allo Pag. 117stato, sulle tre Forze armate (Esercito, Marina e Aeronautica) le cui dinamiche assunzionali sono svincolate dai meccanismi di contenimento della spesa, mentre potrebbe applicarsi ai fondi per il compenso dell'efficienza dei servizi istituzionali dell'Arma dei Carabinieri e delle altre forze di polizia nazionali. Per evitarne la riduzione, quindi, il Ministero dell'interno ha veicolato la deroga di cui all'articolo 6, commi 2 e 3, finanziata a valere sui residui dello stanziamento previsto per il riordino dei ruoli dalla legge n. 350 del 2003 (legge finanziaria 2004). Evidenzia, inoltre, che tale deroga è motivata dalla considerazione che proprio la riduzione di forza effettiva comporta un incremento di lavoro da parte del personale in servizio e, quindi, l'esigenza di compensarne il maggior impegno.
  Ciò posto, reputa auspicabile l'estensione della deroga al 2014, ma rileva che occorre individuare un'idonea copertura finanziaria, in considerazione del fatto che, per quell'anno, lo stanziamento della legge finanziaria 2004 è tuttora vincolato alla realizzazione del riordino dei ruoli.
  Quanto alla seconda richiesta di chiarimento, invece, osserva che l'articolo 7-bis, comma 1, del decreto-legge n. 92 del 2008 ha previsto l'impiego di 3.000 unità delle Forze armate in servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, nonché di perlustrazione e pattuglia. Tale contingente è stato incrementato di ulteriori 1.250 unità dall'articolo 24, comma 74, del decreto-legge n. 78 del 2009, con il vincolo, tuttavia, di destinarle ai soli servizi di perlustrazione e pattuglia e non anche a quelli di vigilanza a siti e obiettivi sensibili.
  Segnala, quindi, che, al fine di conseguire una maggiore elasticità nell'impiego di queste ulteriori 1.250 unità, la disposizione di cui all'articolo 7, comma 3, del decreto-legge in esame ha mutato da obbligatoria a tendenziale la loro destinazione nei cosiddetti servizi mobili, senza che ciò – peraltro – possa preludere a una piena discrezionalità nell'impiego di tale personale, dal momento che resta in vigore il vincolo ex articolo 7-bis del decreto-legge n. 92 del 2008, per cui l'unica alternativa possibile consiste nell'esecuzione di servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili.
  Segnala, infine, l'auspicio affinché la relatrice Pini, in vista della presentazione della proposta di parere, voglia considerare il tema delle funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria presso le carceri militari al fine di prevedere che, contemplando una modifica al Codice dell'Ordinamento militare, le Commissioni di merito valutino l'opportunità di sopperire alla mancanza di ufficiali di polizia giudiziaria prevedendo che le loro funzioni – di carcerazione e perquisizioni dei detenuti – siano là assolte dal personale militare di vigilanza.

  Gian Piero SCANU (PD), alla luce degli importanti elementi forniti dal rappresentante del Governo, ritiene utile che la Commissione possa approfondire le questioni sollevate, esprimendosi con maggiore cognizione in una successiva seduta.

  Giuditta PINI (PD), relatore, si associa alla richiesta dell'onorevole Scanu, chiedendo di rinviare il seguito dell'esame al fine di meglio ponderare la proposta formulata dal sottosegretario Pinotti.

  Emanuela CORDA (M5S) concorda sulla proposta di approfondimento avanzata dal collega Scanu e dalla relatrice Pini.

  Domenico ROSSI (SCpI) ritiene condivisibile il rinvio a una successiva seduta per svolgere un adeguato approfondimento sugli elementi forniti dal Governo. Al riguardo, evidenzia che mentre le risorse del Fondo ex articolo 3, comma 155, della legge finanziaria 2004 erano originariamente destinate a provvedimenti in materia di riordino dei ruoli riguardanti tutto il Comparto difesa e sicurezza, l'attuale norma utilizza i fondi residui per derogare a disposizioni relative al solo Comparto sicurezza.

  Il sottosegretario Roberta PINOTTI conferma la precisazione svolta dall'onorevole Rossi.

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  Elio VITO, presidente, poiché il provvedimento risulta iscritto nel calendario dell'Assemblea per la prossima settimana, propone di rinviarne il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani, chiedendo al relatore di presentare fin da ora la proposta di parere che potrà essere successivamente integrata.

  Giuditta PINI (PD) relatore, presenta quindi una proposta di parere favorevole con un'osservazione ed una condizione (vedi allegato).

  Tatiana BASILIO (M5S) chiede al relatore di poter far comunque pervenire informalmente ai rappresentanti dei gruppi gli elementi di novità rispetto alla proposta di parere testé presentata.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 102/2013: Disposizioni urgenti in materia di IMU, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici.
C. 1544 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 10 settembre 2013.

  Elio VITO, presidente, segnala che è in corso la Conferenza dei presidenti di gruppo che definirà una nuova calendarizzazione del provvedimento presso l'Assemblea. Segnala, altresì, che presso le Commissioni riunite V e VI è in corso un'approfondita attività istruttoria finalizzata ad un più attento esame del provvedimento in sede referente. Ne consegue l'opportunità che la seduta di oggi sia ulteriormente dedicata ad esaminare i profili di competenza della Commissione difesa, anche in considerazione delle questioni sollevate nella precedente seduta, per poi procedere alla deliberazione finale in una prossima seduta.

  La Commissione conviene.

  Il sottosegretario Roberta PINOTTI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Domenico ROSSI (SCpI), con riguardo alla richiesta di chiarimento formulata nella precedente seduta, fa presente che – da informazioni in suo possesso – già risulta esistere presso gli enti locali un notevole contenzioso in merito alla data di applicazione della disposizione del decreto-legge in esame.

  Rosa Maria VILLECCO CALIPARI (PD), osserva, preliminarmente, che il titolo del provvedimento fa richiamo a misure di sostegno alle politiche abitative. Al riguardo, rileva che il tema degli alloggi di servizio per il personale delle Forze armate è una materia da lungo tempo oggetto di discussione nelle Commissioni difesa della Camera e del Senato. Ricorda, infatti, che la legge finanziaria del 2008 – in considerazione dell'avvenuta professionalizzazione delle Forze armate a seguito della sospensione della leva obbligatoria – ha previsto l'avvio di un piano per la costruzione di 51.000 nuovi alloggi, a tutt'oggi ancora non avviato. Infatti, il finanziamento del piano sarebbe dovuto avvenire tramite la vendita di circa 3.000 alloggi non più utili alle esigenze della difesa, tuttavia tale processo, a causa dell'individuazione di canoni insostenibili, è stato caratterizzato da un contenzioso che sostanzialmente ha finito per bloccarlo. Osserva, inoltre, che tutto ciò determina un costo economico non indifferente per l'Amminstrazione, in quanto si traduce in mancate entrate oltre che a determinare uscite per via del contenzioso stesso. Ritiene, dunque, che il provvedimento in esame possa costituire l'occasione appropriata per investire le Commissioni di merito dell'esigenza di sopprimere quelle disposizioni regolamentari attuative della Pag. 119norma della finanziaria 2008 che hanno generato il ricordato contenzioso.

  Salvatore CICU (PdL) osserva che la Relazione tecnica attesta che dall'applicazione della norma di cui all'articolo 2, comma 5, deriverebbe una perdita di gettito su base annua pari a 5 milioni di euro per il 2013 e a 10 milioni a partire dal 2014 e che, sempre sul piano dei profili finanziari, il Ministero della difesa per l'esercizio finanziario 2013 subirebbe una riduzione complessiva pari a quasi 148 milioni di euro, di cui 74,3 milioni di euro in termini di consumi intermedi e di 73,5 milioni di euro come investimenti fissi lordi, con ciò sopportando da solo circa la metà dell'intero onere finanziario del provvedimento. Inoltre, sempre il Dicastero della difesa subisce un'ulteriore riduzione di 1.818.109 euro al Fondo di cui all'articolo 2, comma 615, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), pari circa al dieci per cento del Fondo stesso. Per tali ragioni, auspica che i sacrifici sopportati dal Dicastero possano essere compensati, almeno in parte, da provvedimenti che incidano il meno possibile sulla funzionalità della difesa stessa e che vadano a vantaggio della stessa, come auspicato dal collega Rossi.

  Domenico ROSSI (SCpI), associandosi alle considerazioni svolte dal collega Cicu, invita la relatrice Scopelliti a tenere in adeguata considerazione la differente incidenza sull'operatività dello strumento militare delle riduzioni operate, rispettivamente, sui consumi intermedi e sugli investimenti, auspicando una rimodulazione della riduzione stessa in misura più favorevole ai consumi intermedi.
  Evidenzia, infine, come – in considerazione del rilevante contributo del Dicastero della difesa al finanziamento del provvedimento – l'applicazione al 1o gennaio 2013 dell'applicazione della norma di cui all'articolo 2, comma 5, del decreto in esame possa essere ampiamente supportata.

  Tatiana BASILIO (M5S) sottolinea l'opportunità che nel parere siano previste condizioni che estendano le agevolazioni previste dall'articolo 5, comma 2 anche al personale civile della Difesa e a quello delle altre amministrazioni pubbliche impiegato fuori sede.

  Rosanna SCOPELLITI (PdL), relatore, ritiene che il dibattito abbia fornito importanti elementi di valutazione, di cui potrà tenere conto in occasione della presentazione della proposta di parere.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 16.

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