CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 agosto 2013
70.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 6 agosto 2013. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 13.45.

Relazione concernente la liberalizzazione delle attività economiche e la riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese.
Doc. XXVII, n. 1.

(Seguito dell'esame ai sensi dell'articolo 124, comma 2, del Regolamento e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00008).

  La Commissione prosegue l'esame del documento rinviato nella seduta del 16 luglio 2013.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, illustra una nuova proposta di risoluzione (vedi allegato).

  Luigi LACQUANITI (SEL) chiede in quali parti sia stato modificato il testo della risoluzione rispetto a quello precedentemente proposto e sul quale il Governo aveva manifestato perplessità.

  Raffaello VIGNALI (PdL), relatore, sottolinea che a seguito di un proficuo confronto con il sottosegretario Vicari, che ringrazia per la disponibilità dimostrata, la proposta di relazione è stata integrata (rispetto alla versione pubblicata nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni del 9 luglio 2013) nella parte dispositiva, alla lettera g), volta a prevedere un maggiore utilizzo di strumenti quali la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), le autocertificazioni e la certificazione volontaria, con il periodo «fatti salvi i requisiti richiesti per l'esercizio delle attività soggette a SCIA e i regimi autorizzatori giustificati da motivi imperativi di interesse generale».

  Il sottosegretario Simona VICARI accoglie tutti gli impegni contenuti nella parte dispositiva della risoluzione.

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  Luigi TARANTO (PD), nel dichiarare voto favorevole sulla proposta di risoluzione, sottolinea che nella parte dispositiva si evidenzia lo sforzo di rendere concreto l'obiettivo iniziale della Relazione in esame: individuare con precisione aree e ambiti di intervento dei processi di semplificazione e liberalizzazione e il cronoprogramma delle attività finalizzate alla loro attuazione, nella consapevolezza di misurarsi con un sistema amministrativo complesso e multilivello come quello italiano. Sottolinea che l'obiettivo da perseguire è quello di una funzione pubblica partner del sistema delle imprese e dei cittadini nell'avanzamento delle attività economiche e produttive.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL), ricorda che la Relazione in esame è stata presentata alle Camere il 25 marzo scorso dal Governo Monti, e che è stato svolto un intenso lavoro per approfondirne e specificarne i contenuti piuttosto scarni. Esprime particolare apprezzamento per gli impegni contenuti alla lettera f) sulla funzionalità degli sportelli unici e alla lettera g) relativamente al maggiore utilizzo della SCIA. Dichiara quindi voto favorevole sulla proposta di risoluzione.

  Mattia FANTINATI (M5S), osservato che la proposta di risoluzione in esame, pur condivisibile nei contenuti, appare una duplicazione di norme già presenti nell'ordinamento e di provvedimenti in corso di approvazione, dichiara il voto di astensione del proprio gruppo. Sottolinea che il MoVimento 5 Stelle persegue con convinzione l'obiettivo della liberalizzazione di grandi monopoli quali le telecomunicazioni e la distribuzione e vendita dei prodotti petroliferi.

  Stefano ALLASIA (LNA) dichiara di voler sottoscrivere la risoluzione in discussione e conseguentemente il voto favorevole del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di risoluzione che assume il n. 8-00008.

  La seduta termina alle 13.55.

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 agosto 2013. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 13.55.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale.
Doc. XXII, n. 5 Mongiello, Doc. XXII, n. 6 Martella, Doc. XXII, n. 7 Bergamini e Doc. XXII, n. 11 Pini.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, illustra le proposte di inchiesta parlamentare in titolo volte a istituire una Commissione parlamentare monocamerale di inchiesta in materia di contraffazione e pirateria in campo commerciale. Come evidenziato dalle rispettive relazioni illustrative, le proposte di inchiesta nascono dall'esigenza di garantire continuità nella XVII legislatura al lavoro effettuato nella passata legislatura dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, istituita nel luglio del 2010.
  La Commissione, al termine dei suoi lavori, ha approvato, nella seduta del 22 gennaio 2013, la relazione conclusiva, oltre ad una relazione sulla pirateria digitale in rete. Nel corso della propria attività ha inoltre approvato altri documenti di settore: una relazione sulla contraffazione nel settore agroalimentare; una relazione sulla contraffazione nel settore del tabacco; una relazione sulla contraffazione nei settori del tessile e della moda.
  In base alla constatazione che il lavoro ricognitivo svolto dalla Commissione anticontraffazione non può essere considerato esaustivo, e in considerazione del carattere dinamico e instabile dei fenomeni inquisiti, le stesse relazioni illustrative dei documenti Pag. 95al nostro esame sottolineano la necessità di proseguire l'attività di indagine.
  Tutte e quattro le proposte si compongono di cinque articoli e presentano contenuti molto simili: in particolare la n. 5, la n. 7 e la n. 11 hanno un contenuto sostanzialmente analogo, e mirano a ricostituire una Commissione monocamerale analoga a quella della precedente legislatura, con i medesimi poteri e finalità, accentuando, per quanto riguarda la proposta n. 7 e la n. 11, la questione della tutela del made in Italy. Nella presente relazione esse verranno illustrate congiuntamente, mettendo in rilievo gli aspetti nei quali si differenziano.
  L'articolo 1 prevede l'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sui citati fenomeni di contraffazione; i Doc. XXII, n. 5, 7 e 11 si concentrano sui fenomeni della contraffazione e della pirateria al fine di approfondire la loro conoscenza per poterli contrastare efficacemente e di studiare le buone prassi già sperimentate a livello europeo nonché la legislazione degli altri Stati membri dell'UE. In particolare, la Commissione avrebbe il compito di accertare i risultati raggiunti e i limiti istituzionali, tecnologici, normativi, organizzativi e finanziari a livello nazionale che hanno reso inadeguate le azioni delle istituzioni nel contrastare i fenomeni in questione. La Commissione dovrà provvedere a raccogliere dati e informazioni relativi alle diverse realtà territoriali e produttive, con particolare riferimento ai distretti produttivi italiani, per accertare la dimensione e le caratteristiche del fenomeno. La Commissione dovrà inoltre valutare l'entità delle risorse da destinare al sistema statistico per definire la misura delle attività connesse ai fenomeni oggetto di indagine ed in particolare per quanto riguarda la proposta n. 11 le buone prassi e la normativa applicate in altri paesi membri dell'Unione europea e la congruità dell'interazione tra le disposizioni vigenti in materia di tutela di diritti di proprietà intellettuale e quelle in materia di promozione dell'invenzione.
  Il Doc. XXII n. 6, invece, incentra l'attività d'indagine della Commissione sui risultati raggiunti nelle attività di prevenzione, di controllo e sanzionatoria svolte dagli enti preposti al contrasto della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, con l'obiettivo di raccogliere dati aggiornati e dettagliati sul fenomeno della contraffazione e di verificare le ricadute e le potenzialità effettive del Piano strategico nazionale anticontraffazione, con lo scopo di orientare l'attività legislativa alle esigenze di una moderna e coerente azione di lotta alla contraffazione.
  Per quanto riguarda la durata della Commissione, tutte e quattro le proposte la fanno coincidere con quella della XVII legislatura.
  L'articolo 2 detta disposizioni concernenti la composizione della Commissione.
  I Doc. XXII, n. 5, 7 e 11 stabiliscono che essa è costituita da ventuno deputati, mentre il Doc. XXII, n. 6 ne prevede dieci, nominati dal Presidente della Camera in proporzione alla consistenza numerica dei gruppi parlamentari, assicurando in ogni caso la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo.
  L'articolo 3 definisce, in conformità alla Costituzione ed alle previsioni regolamentari, i poteri della Commissione e i relativi limiti.
  L'articolo 4 disciplina l'obbligo del segreto sugli atti e i documenti da parte dei componenti, del personale e di ogni altra persona che collabora con la Commissione. Il Doc. XXII n. 6 esplicita anche, al comma 2, le sanzioni per le eventuali violazioni.
  L'articolo 5 detta, infine, specifiche norme in ordine all'organizzazione dei lavori, prevedendo l'adozione di un regolamento interno e individuando le risorse di cui la Commissione può avvalersi nell'espletamento della sua attività. Tutte e quattro le proposte stabiliscono nel limite massimo di 50.000 euro annui le spese per il funzionamento della Commissione, a carico del bilancio interno della Camera dei deputati.
  I Doc. XXII, n. 5, 7 e 11 lasciano la possibilità al Presidente della Camera dei deputati di autorizzare un incremento delle spese in misura non superiore al 30 Pag. 96per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.
  In conclusione, ribadisce le ragioni a sostegno della ricostituzione della Commissione di inchiesta da approvarsi anche in tempi brevi. Sottolinea che il fenomeno della contraffazione è in continua evoluzione ed è di sempre maggior incidenza e rilevanza economica, tanto che l'azione della criminalità modifica ed aggiorna continuamente metodi e sistemi di organizzazione della distribuzione e della penetrazione del mercato. È perciò fondamentale cercare di capire e chiarire le competenze delle molteplici autorità nazionali deputate alla prevenzione ed al contrasto della contraffazione in modo da evitare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni.
  Quanto all'oggetto dell'inchiesta, ritiene che la nuova Commissione, oltre a proseguire l'analisi nei settori già oggetto di verifica nella passata legislatura (agroalimentare, tessile e moda, tabacco e pirateria informatica) possa ampliare l'indagine ad altre tipologie merceologiche quali, ad esempio, prodotti di oreficeria, occhiali, profumi e cosmetici, ricambi auto e meccanici, prodotti informatici e medicinali, considerato anche il notevole sviluppo dell’e-commerce.
  Ritiene, infine, che tra le finalità della Commissione d'inchiesta, la particolare sottolineatura del fenomeno della contraffazione a tutela del made in Italy, possa rappresentare un supporto significativo alla predisposizione di proposte normative specifiche a tutela del lavoro e della proprietà dei diritti intellettuali della creatività italiana.

  Marco DA VILLA (M5S), rileva che anche dalla relazione svolta si evince uno dei cardini delle proposte in esame, ovvero quello della continuità con i lavori già svolti nella precedente legislatura; a nome del proprio Movimento, invece, segnala un'esigenza di discontinuità rispetto ad un'attività già svolta nel corso di due anni nella XVI legislatura, attività peraltro che ha dato buoni frutti e che ritiene potrebbe essere ora utilizzata per procedere oltre ed individuare disposizioni di legge che possano operare per la lotta alla contraffazione. L'istituzione di un'ulteriore Commissione di inchiesta sulla stessa materia, infatti, oltre che gravare, sebbene in maniera contenuta, sul bilancio della Camera dei Deputati, rischierebbe a suo avviso di creare una sorta di permanenza, di continuità appunto, che contrasta con lo spirito delle Commissioni di inchiesta, che sono costituite ad hoc su ben definite materie, acquisiscono le informazioni necessarie e danno vita ad eventuali iniziative di carattere dispositivo.
  Non sembra in tale ottica condivisibile neppure l'urgenza con il quale il problema della istituzione della Commissione di inchiesta è stato posto proprio nell'ultima settimana dei lavori prima dell'interruzione estiva: di fronte ad una attività di Commissione che poco ha prodotto di autonoma iniziativa – se si esclude la frenetica attività posta nell'esame delle iniziative urgenti del Governo – ritiene che le proposte in esame non possano costituire una priorità. Condividendo l'esigenza di affrontare adeguatamente l'argomento della lotta alla contraffazione, che è uno dei temi cari al suo Movimento, riterrebbe più consona la deliberazione di un'indagine conoscitiva sulla quale l'intera Commissione – e non solo una sua rappresentanza – potrebbe impegnarsi al fine di individuare idonei provvedimenti di legge sui quali procedere successivamente.
  Segnala in conclusione l'esigenza di rinviare la definizione della questione alla ripresa dei lavori a settembre senza accelerazioni drammatiche che considera eccessive e controproducenti.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, chiarisce al collega Da Villa che la Presidenza aveva già stabilito di procedere alla definizione della questione a settembre, ma di fronte ad un'accelerazione richiesta dall'opposizione, questa volta della Lega Nord, così come in precedenza avvenuto su iniziativa del MoVimento 5 Stelle in relazione alle proposte di legge sugli orari Pag. 97degli esercizi commerciali, l'Ufficio di Presidenza ha deciso di incardinare l'esame iniziale delle proposte.

  Raffaello VIGNALI (PdL), esprime perplessità sull'intervento del collega del M5S, che ha segnalato l'esigenza di una discontinuità non altrimenti sostanziata. I lavori svolti dalla Commissione di inchiesta costituita nella precedente legislatura – cui ha personalmente partecipato – hanno prodotto risultati di grande rilievo e con ripercussioni rilevanti anche sulla legislazione del Paese (ricorda ad esempio il divieto posto a SIMEST di concedere finanziamenti ad aziende che delocalizzano le loro attività produttive).
  Per quanto concerne lo svolgimento di un'eventuale indagine conoscitiva, sottolinea che le Commissioni di inchiesta – anche monocamerali – hanno poteri certamente più ampi e pervasivi rispetto ad una mera attività conoscitiva, e sul rilievo sollevato a proposito della inopportunità di ricostituire una Commissione già operativa nella passata legislatura, fa presente che rimangono ancora dei settori di grande importanza che necessitano di essere indagati e tutelati, e sui quali l'attività di deterrenza potrebbe portare grandi risultati anche dal punto di vista strettamente economico, oltre che su quello, ad esempio, della tutela della salute.
  Sottolinea che il mondo delle imprese chiede fortemente un'attività di tutela sul fronte dell'attività manifatturiera: il nostro è un Paese con forte attività manifatturiera e il contrasto alla pirateria è certamente strategico. Concludendo, ribadisce il favore con cui il suo gruppo guarda alla istituzione di una nuova Commissione di inchiesta e segnala al contempo che non ritiene del tutto condivisibile il modo in cui il M5S metta in discussione le proposte giudicate urgenti da altri gruppi politici di opposizione che ritiene invece del tutto legittime.

  Andrea MARTELLA (PD), intervenendo quale cofirmatario di una delle proposte in esame, si permette di chiarire che non c’è nulla di misterioso nell'urgenza con la quale l'istituzione della Commissione di inchiesta è stata posta all'attenzione della nostra Commissione: dietro l'urgenza c’è solo il rilievo di un egregio lavoro svolto nella passata legislatura e che, per alcuni settori, è necessario continuare. Per quanto riguarda i tempi dell'esame di queste proposte, non c’è a suo parere alcuna intenzione di accelerare inadeguatamente i lavori: quello di oggi è un inizio e si riprenderà a settembre, con tempi chiari ma concordati dalla Commissione intera.
  Sulla proposta alternativa di procedere alla deliberazione di un'indagine conoscitiva, è stato già messo in rilievo la differenza di qualità e poteri in capo ad una Commissione di inchiesta; ritiene che il raccordo con il lavoro della X Commissione sarà poi nei fatti inevitabile, ma sulla base di un lavoro che ritiene possa essere efficace soprattutto nell'individuazione di quelle misura di tutela che, concorda in questo senso con il collega Vignali, le imprese a gran voce richiedono.

  Stefano ALLASIA (LNA) esprimendo apprezzamento per i contenuti della relazione svolta dal collega Senaldi ribadisce che il gruppo della Lega Nord chiede l'istituzione della Commissione d'inchiesta per rendere un servizio alle imprese e ai cittadini. Sottolinea, infatti, come la contraffazione rappresenti in Italia un fenomeno dalle proporzioni assai rilevanti che richiede che il Parlamento non lasci incompleto il lavoro iniziato nella passata legislatura. Ritiene inoltre che la Commissione di inchiesta, lavorando in un settore di competenza della X Commissione, ma con finalità e poteri specifici, possa aiutare anche a snellire il lavoro di questa Commissione. In conclusione sottolinea la necessità che siano garantiti tempi certi di approvazione delle proposte in esame al fine di dare risposte concrete al mercato che chiede maggiore tutela soprattutto dei prodotti italiani.

  Colomba MONGIELLO (PD), intervenendo in qualità di prima firmataria di una delle proposte in esame, ritiene necessario ribadire le principali ragioni a sostegno dell'istituzione della Commissione d'inchiesta sulla contraffazione. Osservato Pag. 98che la Commissione d'inchiesta dispone di strumenti più incisivi rispetto ad un'indagine conoscitiva, ricorda i dati allarmanti diffusi ieri dalla relazione annuale della Commissione sulle azioni delle dogane per il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi). L'Italia rimane al top in Europa per merci contraffatte sequestrate alle dogane: un giro d'affari pari a un miliardo di euro solo nel 2012, fermato alle frontiere europee. Rileva che è un volume troppo elevato per la Ue, perché nonostante il volume complessivo delle merci sequestrate sia in calo nel 2012 rispetto agli anni precedenti, il numero dei casi di sequestro è invece rimasto più o meno stabile. La Cina e Hong Kong continuano ad essere i principali produttori di merci contraffatte: orologi, borse, vestiti e scarpe, dvd, telefoni cellulari e sigarette elettroniche, per un totale di oltre 600 milioni di euro di beni sequestrati in Europa nel 2012. Le sigarette normali vengono invece soprattutto dagli Emirati Arabi (91 per cento di quelle sequestrate) mentre gli alimenti dal Marocco (46,6 per cento). Rispetto al 2011 restano quindi quasi invariati i casi di merci sequestrate: in Europa si passa da 91.254 a 90.473 nel 2012, e in Italia da 5.135 a 5.190. Crolla invece il valore complessivo delle merci: da 114,772 milioni a 39,917 milioni in Europa e da circa 30 milioni a 6 milioni in Italia, ovvero un crollo dell'80 per cento che ne fa comunque il Paese con il numero più elevato di articoli sequestrati.
  Sottolinea che in Italia il fenomeno riguarda, in particolare, il cosiddetto italian sounding, fenomeno in continua espansione, e l'agropirateria non compresa nei dati della citata relazione.
  Sottolinea l'importante lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta nella passata legislatura che ha condotto all'approvazione di due provvedimenti importanti per le produzioni italiane: il testo recante «Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivanti o loro sinonimi», e la legge recante «Norme sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini». Aggiunge che è stato recentemente pubblicato il libro Cibo criminale, ispirato dall'attività della Commissione anticontraffazione.
  Ritiene che si debba continuare lavorare a tutela delle imprese e della salute dei consumatori identificando gli strumenti più efficaci di contrasto di un fenomeno che coinvolge anche ampi settori di attività della criminalità organizzata. Sollecita quindi i colleghi che non lo avessero ancora fatto ad esaminare la documentazione prodotta dalla Commissione d'inchiesta della passata legislatura che, a suo giudizio, offre elementi preziosi per intervenire ulteriormente sul piano normativo. Ritiene tuttavia che, proprio per le risultanze prodotte sulle dimensioni del fenomeno, sia assolutamente necessario continuare il lavoro svolto anche in questa legislatura ampliando l'oggetto dell'inchiesta parlamentare al fine di individuare gli strumenti più efficaci di contrasto.

  Marco DONATI (PD) interviene molto sinteticamente solo per ricordare di aver presentato la risoluzione n. 7-00070 sull'adozione dei regolamenti europei in materia di sorveglianza del mercato dei prodotti e di sicurezza dei prodotti per i consumatori che affronta una materia contigua a quella della contraffazione. Invita i rappresentanti degli altri gruppi parlamentari a sottoscrivere la citata risoluzione e chiede alla presidenza che la Commissione possa discuterla quanto prima alla ripresa dei lavori parlamentari.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene opportuno intervenire per chiarire la posizione del suo gruppo sul tema della contraffazione. Sottolinea come il lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta nella precedente legislatura sia assolutamente utile e prezioso; ribadisce la richiesta se sia opportuno istituire una nuova Commissione d'inchiesta o se non sia piuttosto preferibile lavorare, sulla base delle risultanze della Commissione d'inchiesta della precedente legislatura a proposte legislative concrete che consentano al Parlamento di fare un ulteriore passo in avanti nell'azione di contrasto al fenomeno della contraffazione e della pirateria commerciale.

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  Gianluca BENAMATI (PD) ritiene opportuno svolgere alcune riflessioni di merito e di metodo in ordine alla dibatto in corso. Sul piano del merito sottolinea come la tutela del marchio italiano e dei prodotti italiani equivalga senza dubbio ad una azione efficace di sostegno all'economia del nostro Paese. Ritiene necessario che in questa legislatura il Parlamento affronti il tema della tutela dei prodotti italiani di qualità a partire dalla ripresa dei lavori parlamentari dopo la sospensione estiva. Sottolinea come a suo giudizio il lavoro svolto dalla Commissione sulla contraffazione nella passata legislatura debba essere ampliato anche ad altri settori e che debba condurre alla presentazione di proposte normative specifiche. Per quanto riguarda i tempi di esame dei documenti che prevedono l'istituzione della Commissione d'inchiesta, ricorda che la X Commissione ha lavorato con grande intensità soprattutto perché impegnata nell'esame dei decreti-legge n. 61 del 2013 (Ilva) e n. 63 (c.d. Ecobonus). Ricorda come nello scorso mese di giugno in ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si era convenuto sull'opportunità di rinviare la discussione dei documenti relativi all'istituzione della Commissione d'inchiesta. Tuttavia a fronte di una pressante richiesta da parte della maggioranza dei gruppi, anche il PD ha ritenuto di accelerare l'esame dei documenti intitolo. Osserva che nella seduta odierna si è avviato l'esame dei documenti alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva vi sarà il tempo di svolgere una discussione approfondita. A tale riguardo, auspica che si possa giungere alla definizione di un testo condiviso dei documenti in esame, invitando anzi il relatore a definire rapidamente un testo base.

  Stefano ALLASIA (LNA) ricorda a tutti i colleghi che l'inizio dell'esame del documento a prima firma Pini è previsto nel calendario dei lavori dell'Assemblea di questa settimana, sollecita pertanto una rapida conclusione dell'esame da parte della Commissione.

  Raffaello VIGNALI (PdL) sottolinea come sulla base del dibattito fin qui svoltosi risulta che tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione del MoVimento 5 Stelle siano disponibili ad una rapida approvazione delle proposte in esame. Aggiunge che nella passata legislatura la Commissione d'inchiesta fu istituita nel mese di luglio 2010 in seguito all'approvazione della cosiddetta legge Reguzzoni-Versace (legge n. 55 del 2010 recante «Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili, della pelletteria e della calzatura») dopo un veloce iter parlamentare.

  Marco DA VILLA (M5S) ribadisce che non vi era alcun motivo plausibile per calendarizzare nei lavori dell'Assemblea le proposte di istituzione della Commissione d'inchiesta. Sottolinea che il proprio gruppo annette grande importanza alla lotta alla contraffazione, ma non condivide il metodo di istituire una nuova Commissione d'inchiesta. Con riferimento all'intervento dell'onorevole Mongiello, sottolinea che la pubblicazione di un libro a seguito del lavoro svolto da una Commissione d'inchiesta appare un risultato veramente modesto.

  Ignazio ABRIGNANI (PdL) evidenzia come vi sia una sostanziale condivisione da parte di tutti i gruppi parlamentari sul tema della lotta al fenomeno della contraffazione e ricorda che il gruppo della Lega nord ha sostenuto con forza queste tematiche fin dalla passata legislatura. Ritiene che già nella seduta dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, previsto domani si possa fissare un calendario serrato per arrivare all'esame in Assemblea in tempi ragionevolmente rapidi e tenere fede a quello che ritiene un impegno importante nei confronti dei consumatori.

  Ettore Guglielmo EPIFANI (PD), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

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