CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 30 luglio 2013
65.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 105

RELAZIONI AL PARLAMENTO

  Martedì 30 luglio 2013. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla difesa Roberta Pinotti.

  La seduta comincia alle 14.

Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015.
(Seguito esame ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del documento in titolo, rinviato nella seduta del 24 luglio 2013.

  Elio VITO, presidente, ricorda che nella precedente seduta la relatrice, onorevole Villecco Calipari, ha illustrato i contenuti del Documento in esame e che il rappresentante del Governo è intervenuto riservandosi di fornire ulteriori elementi di approfondimento nel prosieguo del dibattito.

  Salvatore CICU (PdL) osserva che la relazione svolta dall'onorevole Villecco Calipari ha evidenziato talune criticità che ritiene utile ribadire. In primo luogo – con riferimento al dato degli stanziamenti previsionali del PIL, sovrastimato di circa 2,5 punti percentuali rispetto al valore attuale – la collega ha sottolineato l'effetto di innalzamento sulla percentuale del bilancio della difesa, che passerebbe dall'1,3 per cento all'1,6 per cento circa, dovuto alla revisione della stima del PIL stesso. Inoltre, la percentuale degli investimenti in funzione del bilancio della difesa, qualora dovessero essere considerati anche i finanziamenti iscritti nei capitoli del Ministero dello sviluppo economico, sarebbe sin da ora superiore a quanto tendenzialmente auspicato nel paradigma alla base del processo di revisione dello strumento militare, a differenza di quanto invece si verificherebbe con riguardo alle spese per l'esercizio che non trovano in capitoli di altri ministeri analoghe forme di integrazione. Al riguardo, ritiene che sia corretto l'accento posto sul fatto che, riguardo ai dati di bilancio, debba svolgersi una riflessione prendendo in considerazione un arco temporale di riferimento congruo e analizzando congiuntamente i vari documenti economici tra di loro correlati.
  Condivide, inoltre, quanto nella relazione viene prospettato relativamente ai programmi d'armamento, soprattutto in relazione alla richiesta di maggiori dettagli, che – tuttavia – ritiene non debbano essere forniti solo in relazione ai programmi Pag. 106più onerosi, ma estendersi anche a quelli che rivestono particolare importanza strategica per la difesa e che comportano importanti ricadute sul piano dell'innovazione tecnologica e dell'industria. Nell'ambito del nuovo metodo di esame dei programmi d'armamento introdotto dalla riforma dello strumento militare, il Documento programmatico pluriennale giustamente si inserisce in un contesto di maggiore trasparenza da parte del Governo, cui si associa anche una maggiore responsabilità del Parlamento nell'esercizio del ruolo di controllo nell'interesse del Paese.

  Emanuela CORDA (M5S), ritenendo meritevoli di interesse le riflessioni svolte dal collega Cicu, richiama le condivisibili considerazioni svolte dalla relatrice in tema di quantificazione della spesa in relazione al processo di revisione dello strumento militare. A suo avviso, il dibattito in corso dovrebbe essere ulteriormente approfondito in modo da contribuire ad individuare il nuovo modello di difesa che, anche con il contributo del Documento in esame, appare andare gradualmente configurandosi. A tal fine dovrebbe essere, a suo giudizio, debitamente valorizzata la parte iniziale del Documento, contenente i riferimenti di tipo politico e riferisce, a titolo d'esempio, della mancata menzione, da ascrivere all'allora Ministro della difesa Di Paola, dell'articolo 11 della Costituzione a fronte del richiamo più volte operato all'articolo 52 della nostra Carta costituzionale. Se valutato in quest'ottica, il Documento appare lacunoso anche sul piano dell'analisi politica in materia di partecipazione alle missioni internazionali, di cui non viene tracciato nessun bilancio sia con riferimento alle perdite subite in termini di vite umane sia in termini di revisione degli investimenti. Conclude ribadendo che il dibattito è apparso fino ad ora piuttosto sbilanciato in favore di considerazioni di natura tecnico-contabile e quasi per nulla sul versante di una valutazione sul complessivo modello di difesa.

  Donatella DURANTI (SEL), rinviando alla seduta di domani ulteriori sue considerazioni di merito sul Documento in titolo, interviene sulla situazione del personale civile per sottolineare che il provvedimento non contiene alcun riferimento alla necessità di procedere allo sblocco del turn over e ad una strategia di riqualificazione delle competenze, come invece auspicato dalle rappresentanze sindacali e dallo stesso Capo di stato maggiore della difesa. Condivide le considerazioni svolte dalla collega Corda, ritenendo opportuno l'integrazione del Documento con l'indicazione delle priorità politiche perseguite dalla Difesa, cui il bilancio dovrebbe poi conformarsi. Richiama al riguardo l'appello lanciato dallo stesso Ministro Mauro per l'avvio di un dibattito pubblico più approfondito in materia di difesa ed esprime sostegno alla proposta, prospettata dallo stesso Ministro, per la stesura di un Libro bianco della difesa, da adottare anche a livello europeo. Fa presente che il suo gruppo sostiene convintamente tali proposte poiché ritiene che le stesse priorità strategiche potrebbero essere conseguite mediante strumenti diversi da quelli finora adottati.
  Esprime, inoltre, preoccupazione per i tempi di trasmissione al Parlamento degli schemi di decreti legislativi attuativi della legge n. 244 del 2013, all'esame del Consiglio dei ministri di questa settimana. Al riguardo reitera il proprio appello affinché i tempi di esame non maturino nel corso della pausa estiva dei lavori parlamentari. Segnala peraltro che presso l'Arsenale militare di Taranto è già programmata una discussione sulle norme, contenute dagli schemi, in tema di reimpiego del personale civile, valutando tale circostanza come inopportuna, considerato che le stesse Commissioni parlamentari non hanno ancora espresso il proprio parere.

  Massimo ARTINI (M5S) ringrazia la relatrice per avere fatto emergere nel suo intervento iniziale il dato riguardante gli investimenti, da leggere in modo integrato tra Amministrazione della difesa e Amministrazione dello sviluppo economico, e che evidenzia il raggiungimento di una quota parte della spesa complessiva che Pag. 107supera il 25 per cento. Segnala l'opportunità di valutare le quantificazioni fatte anche da altre autorevoli fonti, come il SIPRI, e che attestano circa sette miliardi di euro aggiuntivi di spesa per investimento. Concorda con i colleghi Cicu e Calipari sull'opportunità di dare una lettura in prospettiva storica al Documento in titolo, come ad ogni strumento rilevante sul piano delle quantificazioni finanziarie. Tuttavia, i dati riguardanti gli investimenti, se aggiornati ai valori attuali del PIL, documentano un incremento del 10 per cento della quota parte imputabile agli investimenti e, dunque, merita attenzione la riflessione della collega Corda sulla necessità di concordare previamente sulle linee di fondo della politica di difesa. Ricorda, infine, le considerazioni del Ministro Mauro sul fatto che i cacciabombardieri hanno rappresentato lo strumento d'arma più utilizzato negli ultimi trent'anni al fine di sottolineare che nello stesso arco di tempo non si sono quasi mai verificate le previsioni di ordine finanziario fatte dai diversi governi e che, pertanto, per il futuro, occorrerebbe che le spese militari tenessero nel giusto conto l'andamento reale del prodotto interno lordo.

  Il sottosegretario Roberta PINOTTI interviene al fine di fornire elementi integrativi all'intervento già svolto nella scorsa seduta, a partire dal tema delle stime del valore del PIL, fondate per prassi consolidata su valutazioni fatte dal stesso Governo. Ribadisce che il Documento in titolo rappresenta una «fotografia» della situazione al mese di aprile 2013 e che tale rappresentazione è da aggiornare alla situazione attuale ai fini di questo dibattito. Quanto al tema del collocamento lavorativo dei volontari in ferma breve congedati senza demerito, sottolinea che si tratta di una questione assai rilevante e che il Ministero della difesa è già impegnato ad affrontare attraverso l'adozione di strumenti utili a permettere l'inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro. Descrive, a titolo d'esempio, i corsi di formazione professionale realizzati dal Dicastero e che consentono a molti di trovare impiego nel settore della vigilanza privata. Auspica, in generale, che anche da questo dibattito possano derivare spunti innovativi per promuovere sempre di più il processo di assorbimento di queste preziose risorse professionali da parte del mercato del lavoro, soprattutto alla luce della fase di grave crisi economica.
  Nel ribadire che il Documento in titolo è stato redatto per la prima volta dall'entrata in vigore della legge n. 244 del 2012, sottolinea, sul tema della spesa per esercizio, che si tratta del settore in maggiore sofferenza, a differenza della spesa per investimento su cui occorre, tuttavia, tenere conto delle diverse finalità perseguite dal Ministero della difesa rispetto al Ministero per lo sviluppo economico, quest'ultimo privilegiando investimenti a promozione dell'innovazione industriale e dunque non di natura necessariamente strutturale, come invece è la priorità perseguita dalla Difesa.
  In ordine alla richiesta per una più dettagliata descrizione delle tipologie contrattuali afferenti i differenti programmi d'arma, ritiene che la pur complessa materia consenta margini di miglioramento a condizione di precisare il livello di approfondimento desiderato, unitamente ad una selezione dei tipi di programma, dato il loro elevato numero. A tal fine, ribadisce che l'indagine conoscitiva in corso di svolgimento potrà assicurare contributi rilevanti, anche oltre i limiti connessi ai caratteri del Documento in esame.
  Interviene anche sul tema del personale in ausiliaria, su cui la relatrice ha riferito dell'incremento di 74,6 milioni di euro sulla dotazione 2012 in considerazione di un maggior transito di personale in posizione di ausiliaria, tendenza già presente nel 2011 e confermata nel 2012. Precisa che nello specifico, per l'anno 2013, lo stanziamento previsionale ammonta a 430,6 milioni di euro, con un incremento di 74,6 milioni di euro (+21 per cento) sulla dotazione 2012. Gli stanziamenti previsti attengono al soddisfacimento delle esigenze annuali per la corresponsione dell'indennità una tantum e speciali elargizioni Pag. 108e per il trattamento provvisorio di pensione. Qualora necessario, si riserva di fornire ulteriori elementi di approfondimento su tale tema.
  Rispondendo ad una sollecitazione pervenuta in particolare dall'onorevole Rossi sulla realizzazione del «piano alloggi», sottolinea che gli alloggi saranno assegnati dopo l'alienazione e che i proventi saranno innanzitutto destinati agli interventi di manutenzione degli alloggi non assegnati. Segnala che gli schemi di decreti legislativi attuativi della riforma Di Paola dovrebbero contemplare una norma di impulso, volta a promuovere il compimento di questo processo, riguardante la previsione di agevolazioni per il mutuo quanto si tratti dell'acquisto della prima casa. Al tal fine riferisce che al 30 luglio risultano versamenti per il 2012-2013 pari a 28 milioni di euro, di cui 8 milioni di euro sono stati riassegnati.
  Accoglie, infine, le preoccupazioni dell'onorevole Duranti sulla questione dei tempi di esame parlamentare degli schemi di decreti legislativi, che auspicabilmente potranno tenere nel debito conto la pausa estiva dei lavori parlamentare.

  Elio VITO, presidente, precisa che l'articolo 1 della legge n. 244 del 2012 indica in sessanta giorni il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni competenti a partire dall'assegnazione degli stessi provvedimenti dalle Presidenze di Camera e Senato. Ricorda che, essendo fissata al 31 gennaio 2014 la scadenza del termine per l'esercizio della delega, è nella responsabilità del Governo porre in essere quanto opportuno per realizzare il proprio mandato e non fare trascorrere inutilmente tale termine. Segnala, quindi, anche alla luce della sua pregressa esperienza istituzionale in tema di rapporti tra Governo e Parlamento, che vi sono numerosi precedenti che attestano la possibilità che le intese tra i Presidenti di Camera e Senato e il Governo permettano di procrastinare l'assegnazione degli atti del Governo o comunque di scontare la pausa estiva dei lavori parlamentari dal computo del termine per l'espressione del parere.

  Massimo ARTINI (M5S), rivolgendosi al sottosegretario Pinotti, precisa che l'articolo 536 del codice dell'ordinamento militare, come modificato dall'articolo 4 della legge n. 244 del 2012, è assai chiaro e non lascia margini di dubbio sui contenuti di dettaglio che il Documento in titolo dovrebbe prevedere in tema di programmi d'arma.

  Domenico ROSSI (SCpI) chiede un chiarimento in materia di spese per l'esercizio, ritenendo che possa sussistere un'incongruenza da affrontare alla luce della natura programmatica del Documento in esame. Chiede, in particolare, se le minori spese previste per il periodo 2014-2015 registrino già i risparmi derivanti dall'attuazione della riforma Di Paola. Diversamente, difetterebbe un rapporto di proporzionalità tra diminuzione della spesa per investimento e riduzione della spesa per l'esercizio. Osserva che ogni questione appare risolvibile a condizione che il Documento prospetti una situazione modulabile nel futuro sulla base delle effettive esigenze che potranno emergere ai fini dell'esercizio e nell'interazione tra Ministero della difesa e Ministero dell'economia e delle finanze.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla giornata di domani.

  La seduta termina alle 14.55.