CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 giugno 2013
45.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 26 giugno 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sui lavori della Commissione.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che nella seduta odierna la Giunta per il Regolamento della Camera ha deliberato su tre ordini di questioni; la prima relativa alla possibilità per le Commissioni di procedere all'audizione informale dei soggetti designati a nomine governative, che sarà quindi consentita esclusivamente al fine di procedere all'accertamento dei requisiti posseduti, senza possibilità di incidere sugli indirizzi generali degli organismi interessati; la seconda concernente la possibilità che le audizioni informali siano trasmesse sulla web tv e sul circuito chiuso; la terza relativa al regime di ammissibilità degli emendamenti che recano una parte compensativa estranea alla materia trattata dal provvedimento a cui si riferiscono.
  Esprime quindi il proprio compiacimento per le deliberazioni assunte dalla Giunta, anche in considerazione del fatto che la deliberazione sulla possibilità per le Commissioni di procedere all'audizione informale dei soggetti designati a nomine governative era stata espressamente sollecitata dalla VIII Commissione. Pag. 123
  Coglie pertanto l'occasione per chiedere al rappresentante del Governo, con riferimento alla proposta di nomina del professore Oliviero Olivieri a Presidente dell'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, attualmente all'esame della Commissione, se vi sia la disponibilità dell'Esecutivo ad attendere il parere oltre il termine del 28 giugno, come prorogato, a norma dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e comunque non oltre la settimana prossima, anche al fine di consentire alla Commissione di valutare l'opportunità di procedere all'ormai possibile audizione informale del soggetto designato.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO, in accoglimento della richiesta testé avanzata dal presidente della Commissione, si impegna ad attendere l'espressione del parere parlamentare, anche oltre i termini prescritti, e comunque non oltre la settimana prossima, prima di procedere alla nomina del presidente dell'Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
C. 67 Realacci, C. 326 Bratti e C. 893 Pellegrino.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1043 – Adozione del testo base).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 13 giugno 2013.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione anche la proposta di legge n. 1043 Dorina Bianchi «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse» e poiché tale proposta verte su materia identica a quelle recate dalle proposte di legge in titolo, ne dispone l'abbinamento d'ufficio, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.

  Dorina BIANCHI (PdL), relatore, riferisce di avere predisposto, anche sulla base dei suggerimenti e delle osservazioni pervenuti per le vie brevi dai colleghi della Commissione, un nuovo testo della proposta di legge C. 67 Realacci (vedi allegato) che, rispetto al testo originario, reca alcune lievi modifiche per quanto concerne le funzioni della Commissione (articolo 1), la sua composizione (articolo 2), il regime di segretezza (articolo 4) e l'organizzazione interna dell'organo (articolo 6). Sottopone, quindi, all'attenzione della Commissione tale testo ai fini della sua adozione come testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente.

  Alessandro BRATTI (PD) dichiara di condividere pienamente i contenuti del nuovo testo della proposta di legge C. 67 Realacci predisposto dal relatore e da questa sottoposto alla Commissione ai fini della sua adozione come testo base per il prosieguo dell'esame in sede referente. Nell'esprimere, inoltre, apprezzamento per la formulazione di alcuni articoli, a partire da quelli diretti a specificare meglio le funzioni della Commissione e a contenere i costi del suo funzionamento, precisa che l'ottimo lavoro svolto dalla relatrice potrà essere senz'altro completato in sede di redazione e approvazione del regolamento interno della Commissione.

  Alessandro ZAN (SEL), associandosi a quanto appena detto dal collega Bratti, osserva che il testo predisposto dal relatore va considerato come un testo indispensabile ai fini dell'istituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta, ferma restando l'opportunità di completare il lavoro relativo alla definizione delle regole del suo funzionamento, una volta istituita la Commissione, in sede di elaborazione ed approvazione del prescritto regolamento interno.

  Il sottosegretario Marco Flavio CIRILLO esprime un orientamento favorevole sulla proposta di testo illustrata dal relatore.

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  Ermete REALACCI, presidente, come richiesto dal relatore, propone quindi di adottare il nuovo testo della proposta di legge C. 67 come testo base per il prosieguo dei lavori in sede referente.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera all'unanimità di adottare il nuovo testo della proposta di legge C. 67 Realacci predisposto dal relatore come testo base per il prosieguo dei lavori in sede referente.

  Ermete REALACCI, presidente, avverte che il termine per la presentazione degli emendamenti al testo adottato come testo base sarà fissato nella riunione dell'ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che avrà luogo al termine della seduta.

  La Commissione prende atto.

  Ermete REALACCI, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 26 giugno 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Marco Flavio Cirillo.

  La seduta comincia alle 14.30.

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e relativi allegati.
(COM(2012)629 final).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea per il periodo 1o gennaio 2013-30 giugno 2014.
(17426/12).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013.
Doc. LXXXVII-bis, n. 1.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-bis del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, fa presente che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII-bis, n. 1), il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 (COM(2012) 629 final) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (n. 17426/12) sono stati assegnati congiuntamente, per l'esame generale, alla XIV Commissione, e a tutte le altre Commissioni permanenti per l'esame delle parti di rispettiva competenza. Le Commissioni di settore devono far pervenire la propria relazione entro martedì 2 luglio prossimo. Le Commissioni di settore, infatti, dopo avere esaminato i documenti per le parti di competenza, approvano una relazione da trasmettere alla XIV Commissione e nominano un relatore incaricato di riferire alla predetta Commissione.
  Aggiunge che ciascuna Commissione è chiamata ad esprimersi sulle questioni di carattere generale relative alla determinazione degli argomenti e all'ordine rispettivo delle priorità del programma legislativo dei richiamati organi di governo dell'UE, piuttosto che sul merito delle specifiche scelte legislative, le quali vanno invece collocate all'interno delle specifiche procedure volte a consentire l'esame delle singole proposte di atti normativi dell'UE.
  Fa presente, infine, che è ammessa – in analogia con quanto previsto dall'articolo 126-ter del regolamento per la relazione annuale – la presentazione di proposte di relazione di minoranza, che saranno trasmesse alla XIV Commissione entro il medesimo termine. Pag. 125
  Avverte, quindi, che – come convenuto nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – oggi sarà avviato l'esame congiunto dei provvedimenti europei che proseguirà nella seduta di domani, giovedì 27 giugno, mentre la deliberazione del prescritto parere sarà invece prevista per martedì 2 luglio prossimo.

  Massimiliano MANFREDI (PD), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata a esaminare congiuntamente congiunto la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2013, il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2013 e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (n. 17426/12).
  Preliminarmente, segnala che la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'UE per il 2013 è stata trasmessa dal Governo al Parlamento il 5 giugno scorso, in applicazione dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012 (che riproduce in larga misura l'articolo 15 della legge n. 11 del 2005), nel medesimo testo che era già stato inviato il 18 gennaio 2013 (nella XVI legislatura) e non esaminato in ragione dello scioglimento delle Camere.
  Segnala altresì che nella lettera di trasmissione il Ministro per gli affari europei, Moavero Milanesi, ha motivato la scelta di non predisporre una nuova versione della relazione al fine di «non ritardare ulteriormente l'avvio da parte delle Camere dell'esame della stessa e la conseguente definizione degli indirizzi generali sull'azione europea dell'Italia per l'anno 2013». Aggiunge che il Ministro Moavero ha osservato, inoltre, che il Governo ha fornito le indicazioni in merito alle priorità e agli obiettivi della sua azione in Europa, in occasione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri presso la Camera ed il Senato, lo scorso 21 maggio, in vista del Consiglio europeo del 22 maggio e che i singoli Ministri hanno illustrato le priorità d'azione a livello europeo, per il rispettivo settore di competenza, nel corso delle audizioni sulle linee programmatiche innanzi alle Commissioni.
  Per quanto riguarda la procedura, come già comunicato dal presidente della Commissione, ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il regolamento della Camera il 14 luglio 2010, tale atto viene esaminato congiuntamente con il Programma di lavoro della Commissione europea e con il Programma di lavoro del Consiglio dell'Unione europea. Tale parere ha disposto che le Commissioni di merito, limitatamente ai profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze, esprimano un parere alla XIV Commissione; quest'ultima procede all'esame generale dei documenti e presenta una relazione all'Assemblea; la discussione in Assemblea può concludersi con l'approvazione di atti di indirizzo al Governo.
  Da un punto di vista metodologico, infine, dato il tempo trascorso dal momento della predisposizione degli atti all'esame della Commissione, osserva che prenderà in considerazione principalmente quelle indicazioni, obiettivi ed interventi che concernono questioni o iniziative ancora in corso di esame o di elaborazione a livello europeo.
  Ciò detto, osserva che il programma di lavoro della Commissione e la relazione programmatica del Governo attribuiscono un rilievo centrale al completamento del sistema di governance economica europea con particolare riferimento a due profili: la costruzione di un'autentica Unione economica e monetaria, in particolare dando attuazione alla tabella di marcia approvata dal Consiglio europeo di dicembre 2012; la definizione e l'attuazione di strategie volte a promuovere la crescita e l'occupazione.
  Con riferimento all'attuazione della citata tabella di marcia, fa presente che, secondo quanto indicato nella relazione programmatica del Governo, l'Italia intende perseguire i seguenti obiettivi: a) agire nel rigoroso rispetto del quadro giuridico dell'Unione europea, assicurando il pieno coinvolgimento del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali. In sostanza il Governo sembra indicare la propria contrarietà all'ulteriore ricorso a Pag. 126strumenti (quali il Fiscal compact o il Trattato istitutivo del meccanismo europeo di stabilizzazione) adottati secondo le regole del diritto internazionale, al di fuori del quadro istituzionale europeo; b) assicurare che il rafforzamento della disciplina e delle regole intese a garantire la stabilità si accompagni a meccanismi effettivamente capaci di promuovere la prosperità e la crescita equilibrata in tutti i paesi dell'Unione; c) prevedere che gli accordi contrattuali connessi allo strumento di convergenza siano aperti a tutti Stati membri dell'UE, e non solo a quelli dell'eurozona; d) sostenere, sul piano della legittimità democratica dei processi decisionali dell'UEM, un maggiore coinvolgimento del Parlamento europeo nelle decisioni a livello europeo, nonché una piena attuazione delle disposizioni del Trattato di Lisbona sul ruolo dei Parlamenti nazionali, nella consapevolezza che importanti progressi in questo ambito sono già stati conseguiti con l'entrata in vigore della legge 234/2012; e) promuovere la discussione sull'opportunità di introdurre una capacità di bilancio autonoma dell'eurozona, in particolare attraverso l'emissione di titoli, con l'obiettivo di finanziare progetti di comune interesse europeo e di mitigare l'impatto di shock asimmetrici.
  Nella relazione programmatica, inoltre, il Governo, ricordando di aver contribuito in misura decisiva all'adozione, in occasione del Consiglio europeo di giugno 2012, del «Patto per la crescita e l'occupazione» («Growth Compact»), riafferma l'impegno a proseguire nel 2013 nella definizione delle strategie UE volte a promuovere la crescita e l'occupazione «mediante un costante e intenso raccordo con tutte le capitali europee».
  Al riguardo, ricorda che il Patto articola in modo organico le misure di rilancio dell'economia a livello nazionale ed europeo stabilendo la «mobilitazione a livello UE di 120 miliardi di euro» per misure ad effetto rapido a favore della crescita, combinando diversi interventi: l'aumento di 10 miliardi di euro del capitale versato della BEI allo scopo di accrescerne la capacità totale di prestito di 60 miliardi di euro, liberando in tal modo fino a 180 miliardi di euro di investimenti supplementari; l'avvio immediato della fase pilota relativa ai prestiti obbligazionari per il finanziamento di progetti infrastrutturali nei settori dei trasporti, dell'energia e dell'infrastruttura a banda larga (cd. project bonds), capaci di mobilitare, secondo le stime della Commissione, fino a 4,5 miliardi di euro di investimenti; la riprogrammazione dei Fondi strutturali non spesi (per una cifra complessiva pari a circa (55 miliardi di euro); l'ampliamento dell'intervento del Fondo europeo per gli investimenti (strumento della BEI che investe in fondi di venture capital e strumenti con ripartizione del rischio per finanziare le PMI), in particolare con riguardo al venture capital, in collegamento con le strutture nazionali esistenti.
  Ancora su un piano generale, ricorda che la relazione programmatica del Governo pone l'accento sull'impegno del Governo per la conclusione del negoziato sul quadro finanziario e sul sistema di risorse proprie dell'UE per il periodo 2014-2020 e richiama i punti essenziali della posizione negoziale seguita dall'Italia nei negoziati svolti in seno al Consiglio e al Consiglio europeo.
  Infine, ricorda che nel corso del 2013 potrebbero giungere a conclusione alcuni dossier relativi ad importanti modifiche del quadro istituzionale dell'Unione europea. Fra tali modifiche, segnala quelle relative: all'adesione dell'UE alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU); alla distribuzione dei seggi in seno al Parlamento europeo in vista delle elezioni europee del 2014 (la proposta attualmente in discussione prevede che, a partire dalle elezioni europee del 2014, 12 Stati membri – Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo e Romania – perdano un seggio e che la Germania ne perda 3, passando da 99 a 96, mentre il numero dei seggi attribuiti all'Italia resta invariato a 73); all'anticipo della data delle prossime elezioni europee (il Consiglio dell'UE ha approvato il 14 Pag. 127giugno 2013 la decisione volta ad anticipare le prossime elezioni del Parlamento europeo dal 5 al 8 giugno al 22 al 25 maggio 2014); alla discussione sulla proposta di regolamento sullo statuto e il finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, presentata il 12 settembre 2012 dalla Commissione europea (COM(2012)499). Al riguardo, ritiene opportuno fare presente che la proposta, sostituendo il vigente regolamento (CE) n. 2004/2003 relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici a livello europeo, introduce alcune novità, volte in particolare a riconoscere ai partiti politici europei ed alla fondazioni ad essi collegati una personalità giuridica europea, a prevedere norme minime sulla democrazia interna dei partiti politici europei tra le quali, in particolare, l'elezione democratica degli organi di partito e criteri chiari e trasparenti per la selezione di candidati e l'elezione dei titolari di cariche pubbliche, a introdurre forme di trasparenza e controllo più incisive sulle loro attività e su quelle delle fondazioni, prevedendo in particolare sanzioni per le violazioni dei valori dell'UE e delle disposizioni del regolamento, a elevare il tetto delle donazioni individuali ai partiti politici a livello europeo a 25.000 euro su base annuale.
  Passando, quindi, alle parti del Programma della Commissione di interesse della VIII Commissione, segnala anzitutto che sono attualmente all'esame del Parlamento europeo e del Consiglio una serie di proposte della Commissione dirette a modificare la normativa europea sugli appalti pubblici, che comprende: una proposta di direttiva sugli appalti nei cosiddetti «settori speciali», cioè acqua, energia, trasporti e servizi postali (COM(2011)895); una proposta di direttiva sugli appalti pubblici (COM(2011)896); una proposta di direttiva sull'aggiudicazione dei contratti di concessione (COM(2011)897).
  Le nuove norme sono volte a sostituire le direttive 2004/17/CE (appalti degli enti erogatori di acqua e di energia, degli enti che forniscono servizi di trasporto e servizi postali) e 2004/18/CE (aggiudicazione degli appalti pubblici di lavori, forniture e servizi). Le proposte sono attualmente all'esame del Parlamento europeo (il voto in sessione plenaria è previsto per il 22 ottobre 2013) e del Consiglio (che l'11 dicembre 2012 ha concordato un orientamento generale sulle proposte del pacchetto). Allo stato attuale sono in corso i negoziati interistituzionali tra rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (c.d. triloghi), al fine di giungere ad un accordo su un testo comune che consenta l'adozione delle nuove direttive in prima lettura.
  Con riferimento a tale pacchetto di misure, il Governo nella sua relazione programmatica afferma di voler proseguire nel sostegno al raggiungimento dell'obiettivo di pervenire a una rapida adozione del pacchetto legislativo in ragione dell'importanza della nuova normativa, nel contesto del rilancio della crescita e dell'occupazione in Europa. Al tempo stesso, esorta a vigilare affinché siano mantenute nei testi definitivi che usciranno dal confronto dei colegislatori europei gli emendamenti proposti e recepiti in sede di negoziato, nonché le soluzioni di compromesso condivise dall'Italia.
  In particolare, tra i temi di maggiore rilievo recati dalle nuove direttive sugli appalti – e che avranno un più significativo impatto nel nostro ordinamento – segnala la previsione della possibilità di un più ampio utilizzo della procedura negoziata, previa pubblicazione del bando di gara e del dialogo competitivo, facoltà accompagnata peraltro da una serie di specifiche condizioni per l'utilizzo delle stesse procedure, al fine di limitare la discrezionalità della stazione appaltante ed evitare distorsioni della concorrenza. Ritiene inoltre importante mantenere le nuove norme concernenti la portata e i criteri della cooperazione pubblico-pubblico, evitando eccessivi disallineamenti rispetto al testo inizialmente proposto dalla Commissione, così da garantire una maggiore uniformità applicativa fra i vari Stati membri, nonché un maggior livello di certezza per le amministrazioni che intendono utilizzare tali forme di cooperazione.Pag. 128
  In merito alle norme sulle modifiche dei contratti in corso di esecuzione, fa notare che si intende sostenere la soluzione di compromesso adottata dalla Presidenza, che prevede l'aumento dal 5 per cento al 15 per cento della percentuale di variazione del prezzo, a partire dalla quale è necessario ricorrere ad una nuova procedura di aggiudicazione, sia pure per i soli appalti di lavori.
  Con riferimento, infine, alla disciplina degli appalti con i paesi terzi, si ritiene importante la reintroduzione e il mantenimento delle attuali disposizioni della direttiva 2004/17, per evitare che, nelle more dell'adozione del regolamento specifico in materia, si rimanga sprovvisti di un quadro giuridico su tale aspetto.
  Per quanto concerne la proposta di direttiva sulle concessioni, evidenzia come sia essenziale mantenere il quadro, già eccessivamente ridimensionato in corso di negoziato, delle garanzie minime procedurali da applicare nel corso dell'aggiudicazione, in particolare durante la negoziazione, in modo da assicurare trasparenza e correttezza.
  I principali indirizzi della politica dell'UE in materia di ambiente trovano invece posto nel cosiddetto pacchetto clima-energia. Si tratta di un complesso di disposizioni volte a conseguire contestualmente i seguenti obiettivi: riduzione delle emissioni di CO2 del 20 per cento rispetto ai livelli del 1990; raggiungimento della quota del 20 per cento di produzione di energie rinnovabili; miglioramento del 20 per cento dell'efficienza energetica.
  La strategia ambientale dell'Unione europea fino al 2020 è tracciata dal Programma di azione «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta» (COM(2012)710), presentato dalla Commissione nel novembre 2012. Lo scopo del Programma, che si inserisce nel quadro finanziario pluriennale dell'UE per il periodo 2014-2020, è quello di potenziare gradualmente il contributo della politica ambientale alla transizione verso un'economia efficiente nell'uso delle risorse e a basse emissioni di carbonio. Il quadro temporale di riferimento è il 2020, ma la visione può essere proiettata fino al 2050. Gli obiettivi prioritari sono nove: 1) protezione e valorizzazione del capitale naturale dell'UE; 2) trasformazione dell'Unione in un'economia a basse emissioni di carbonio ed efficiente nell'impiego delle risorse; 3) protezione dei cittadini dell'UE dai rischi per la salute e il benessere; 4) lo sfruttamento dei vantaggi della legislazione UE in materia ambientale; 5) miglioramento delle basi scientifiche della politica ambientale; 6) investimenti a favore delle politiche ambientali; 7) integrazione ambientale e coerenza delle politiche; 8) miglioramento della sostenibilità delle città; 9) efficacia dell'azione dell'UE a livello regionale e mondiale.
  Con riferimento all'aspetto del cambiamento climatico, il quadro entro il quale si muove la strategia europea è il Protocollo di Kyoto. Tale aspetto è stato, da ultimo, affrontato dalla Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici (COM(2013)216), presentata dalla Commissione nell'aprile del 2013, con l'obiettivo di rendere l'Europa più resiliente ai cambiamenti climatici.
  Funzionale all'attuazione della strategia è il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti. Ed infatti, nel progetto per il Quadro finanziario pluriennale (QFP), si propone un aumento delle spese legate al clima ad almeno il 20 per cento del bilancio dell'UE.
  Al riguardo, ricorda peraltro che il 22 maggio 2013, nel corso dell'audizione davanti alla VIII Commissione, il Ministro Orlando ha elencato alcune priorità politico-programmatiche in materia ambientale, che saranno incluse nell'aggiornamento al DEF che il Governo si è impegnato a presentare entro Giugno: rafforzamento del ruolo dell'Italia nell'ambito della cooperazione internazionale; sviluppo delle tecnologie pulite, creando anche opportunità per le nostre imprese operanti in tale settore sui mercati internazionali; impegno per il raggiungimento dei target della strategia Europa 2020; superamento del tecnicismo e dell'emergenza per assumere una visione strategica delle politiche di sostenibilità e di tutela e Pag. 129valorizzazione ambientale; opposizione alla riduzione delle risorse disponibili per la politica ambientale.
  Il Ministro ha, inoltre, individuato nella green economy, nelle energie rinnovabili e nella biodiversità le tre principali opzioni strategiche che guideranno l'azione del suo ministero e nell'acqua, nel consumo del suolo e nei delitti ambientali le tre priorità legislative.
  Precisa che nella relazione programmatica del Governo si prevede che le azioni dell'Italia si concentreranno sulla definizione del Quadro Finanziario Poliennale (QFP), soprattutto per la necessità di identificare le quote destinate al finanziamento delle politiche ambientali e degli altri meccanismi di integrazione intersettoriale, sulla predisposizione del Contratto di partenariato con la Commissione per la programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali; sulla prosecuzione del negoziato sul programma Life+; sull'impegno nel negoziato sul Settimo programma di azione per l'ambiente.
  Nell'affrontare, poi, le questioni relative ai cambiamenti climatici, la relazione programmatica del Governo sottolinea preliminarmente la necessità di considerare i risultati della Conferenza di Doha. Dal momento che l'accettazione da parte dell'UE dell'emendamento al Trattato di Kyoto, recante gli obiettivi di riduzione delle emissioni per il periodo 2013-2020, impone l'avvio delle azioni necessarie per l'attuazione del trattato a partire dal 2013 e della procedura per la ratifica, risulta prioritaria la partecipazione attiva ai lavori a livello europeo connessi a tali scadenze.
  Con riferimento all'attività legislativa programmata a livello europeo, la relazione sottolinea l'interesse dell'Italia per i seguenti dossier tutti rientranti nell'obiettivo della riduzione dei gas serra: proposta di revisione del regolamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati (F-gas) ad effetto serra (COM(2012)643); proposta di direttiva sul cambio di destinazione d'uso dei suoli (Indirect Land Use Change – ILUC) (COM(2012)595); sistema EU ETS: la relazione sottolinea l'importanza di adottare misure finalizzate a ristabilire l'equilibrio del mercato delle quote, anche se contestualmente appare opportuna la definizione di misure a breve e misure strutturali per dare un segnale di prezzo adeguato nel medio-lungo termine. Su tale punto, inoltre, l'Italia ritiene che sia opportuno il ridimensionamento del mandato dato alla Commissione per la modifica del calendario delle aste; proposta di decisione che modifica la direttiva 2008/101/CE (inclusione del trasporto aereo nel sistema comunitario di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra).
  Infine, precisa che si prevede come nei settori della biodiversità, dei servizi eco-sistemici e della valutazione di impatto ambientale, l'Italia, nel corso del 2013, sarà impegnata sui seguenti dossier: proposta di regolamento per l'attuazione del Protocollo di Nagoya, relativo all'accesso e all'equa ripartizione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche (Protocollo ABS), negoziato nell'ambito della Convenzione sulla biodiversità; proposta di direttiva per il contrasto alle specie alloctone invasive: si tratta di una problematica fortemente sentita dall'Italia che trova riscontro nella Strategia nazionale per la biodiversità; proposta di modifica della direttiva VIA (2011/92/UE) (COM(2012)628): l'Italia sottolinea l'importanza con gli altri Stati membri per il raggiungimento dell'obiettivo principale della proposta, il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza del processo di valutazione degli impatti ambientali dei progetti pubblici e privati, senza appesantire gli oneri a carico delle imprese e delle pubbliche amministrazioni.
  Riguardo, infine, all'attività legislativa in corso presso le istituzioni europee, segnala che sono attualmente in corso di esame a Bruxelles, nel settore della tutela ambientale, i seguenti atti: comunicazione della Commissione sulla strategia in materia di adattamento al cambiamento climatico, presentata il 16 aprile 2013, (COM(2013)216); Libro verde sulle assicurazioni nell'ambito delle catastrofi naturali e di origine umana (COM(2013)213); Comunicazione della Commissione in materia Pag. 130di politiche internazionali sul clima per il periodo successivo al 2020 (COM(2013)167), presentato il 26 marzo 2013; Libro verde su clima e politica energetica all'orizzonte 2030 (COM(2013)169), presentato il 27 marzo; Libro verde sulle infrastrutture verdi (COM(2013)249), presentato il 6 maggio;
  Pur non rientrando nelle competenze esclusive della VIII Commissione, ritiene infine necessario dare conto delle linee di politica europea in due settori particolarmente importanti: l'energia e i trasporti.
  Sul primo versante, osserva che secondo quanto contenuto nel programma della Commissione, la politica energetica dell'UE è finalizzata a conseguire entro il 2020 gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del 20 per cento rispetto ai livelli del 1990, di raggiungere la quota del 20 per cento di produzione di energie rinnovabili e di migliorare del 20 per cento l'efficienza energetica. Inoltre, essa è volta a ridurre il grado di dipendenza dell'Europa dai Paesi fornitori di energia e di aumentare, conseguentemente, il tasso di autonomia nella produzione di energia.
  Funzionali a tali obiettivi sono i provvedimenti adottati nel tempo in tema di riduzione dei consumi energetici, di miglioramento dell'efficienza energetica, soprattutto nei settori dell'edilizia e dei trasporti, di sviluppo di tecnologie intelligenti a basso consumo di energia.
  Al riguardo, ricorda che in occasione dell'audizione presso la X Commissione della Camera il 5 giugno 2013, il Ministro per lo sviluppo economico ha indicato tra le linee di azione del suo intervento la riduzione del costo dell'energia, proseguendo sulla strada dello sviluppo sostenibile e attento all'ambiente e che nella finalità di rilanciare gli investimenti privati rientra l'intervento recato dal decreto-legge n. 69 del 2013, in corso di conversione, che ha prorogato e ha innalzato al 65 per cento la detrazione fiscale per gli interventi di efficienza energetica negli edifici, confermando al contempo quella del 50 per cento per le ristrutturazioni edilizie.
  Quanto invece alla politica europea in materia di trasporti, segnala, con riferimento alle tematiche di più stretto interesse della VIII Commissione, che nella sua relazione il Governo valuta positivamente la proposta della Commissione europea di revisione delle reti TEN-T, che entrerà in vigore nel prossimo periodo di programmazione finanziaria 2014-2020, in coincidenza con la presentazione del relativo strumento di finanziamento, il C.d. «Meccanismo per collegare l'Europa».
  Segnala, inoltre, che sulla citata proposta della Commissione europea è stato raggiunto l'accordo politico, che dovrà ora essere approvato formalmente dal Parlamento europeo, il cui voto in plenaria è previsto nei prossimi mesi e, successivamente, dal Consiglio europeo.
  Il Governo valuta positivamente che nella proposta della Commissione si sia riconosciuta la rilevanza dei progetti ferroviari transfrontalieri attraverso le Alpi. Ai progetti storici (quali Torino-Lione, Brennero, Trieste-Divaca), si è infatti aggiunto nel 2011 il corridoio ferroviario che collega il Mar Baltico ai porti dell'alto e medio Adriatico.
  Segnala, inoltre, che nella relazione depositata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, in VIII Commissione, si indicano fra le priorità funzionali da supportare finanziariamente nel triennio 2014-2016, quelle legate alle decisioni assunte in sede europea sul nuovo assetto delle Reti TEN-T, il cui importo è pari a circa 1.900 milioni di euro (si tratta di interventi relativi ad assi viari, nodi metropolitani, nodi logistici – porti, aeroporti, interporti – di particolare rilevanza).
  Nella stessa relazione, il Ministro sottolinea la necessità di prestare un impegno straordinario al fine di garantire tempi certi nella realizzazione delle opere, su suolo italiano, appartenenti al core network delle reti europee, così da utilizzare i dati relativi agli investimenti realizzati e in corso di realizzazione come strumento per sostenere il ricorso alla Pag. 131golden rule, cioè la possibilità di non far gravare sugli investimenti infrastrutturali di rilievo comunitario i vincoli di Maastricht, in particolare evitare l'incidenza di tali opere sul debito pubblico compromettendo in tal modo la clausola che impone il debito pubblico al di sotto del 3 per cento del PIL.
  Per quanto riguarda i project bonds, infine, segnala che la Commissione europea ha promosso un'iniziativa pilota, a valere sui fondi del bilancio TEN-T 2007-2013 (230 milioni di euro), che potrà consentire di identificare un primo elenco di cinque-sei progetti, a livello europeo, sui quali sperimentare la collocazione di obbligazioni emesse da soggetti privati (società di corridoio) per il finanziamento a debito di infrastrutture di trasporto di particolare rilevanza strategica, una volta verificate le caratteristiche di bancabilità.
  Segnala, infine, che nell'ambito della materia fiscale, e in particolare della fiscalità indiretta, la strategia dell'UE si è concentrata, fra l'altro, sull'introduzione di un quadro comune per la tassazione dei prodotti energetici, che sia coerente con gli obiettivi di tutela ambientale previsti dalla Strategia UE 2020 (riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, aumento della quota di energia prodotta con le fonti rinnovabili, promozione dell'efficienza energetica).
  Secondo quanto indicato dalla relazione programmatica, il Governo italiano condivide questi obiettivi strategici, considerando prioritaria, fra l'altro, la proposta di direttiva sulla tassazione dell'energia (COM(2011)169), che mira ad adeguare i meccanismi del mercato interno alle nuove esigenze ambientali.
  Conclude, quindi, riservandosi di presentare una proposta di parere che terrà conto di quanto emerso nel dibattito.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.

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