CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 giugno 2013
39.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 191

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 giugno 2013. – Presidenza del presidente Michele BORDO.

  La seduta comincia alle 11.10.

DL 43/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE. C. 1197 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla Commissione VIII).
(Esame e conclusione parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che l'esame del provvedimento in Assemblea è previsto a partire dal pomeriggio odierno e che pertanto la XIV Commissione dovrà esprimersi entro la seduta corrente.

  Alessia Maria MOSCA (PD), relatore, illustra i contenuti del provvedimento, che reca una serie di disposizioni destinate a fronteggiare situazioni di criticità e di emergenza in alcune aree del territorio nazionale legate al verificarsi di eventi sismici, ma anche alla gestione dei rifiuti e a problematiche di carattere ambientale. Si tratta, pertanto, in molti casi, di norme che i territori attendono per fronteggiare le difficoltà. Il decreto reca inoltre una disciplina ad hoc per agevolare lo svolgimento di EXPO 2015 e il rispetto dei tempi per la realizzazione delle opere in considerazione dell'importanza strategica di tale evento.
  Prima di illustrare sinteticamente il contenuto del provvedimento, intende evidenziare con rammarico la ristrettezza dei tempi nei quali si svolgerà l'esame del provvedimento in questo ramo del Parlamento. L'esame del decreto, infatti, che è stato adottato dal precedente Governo alla fine del suo mandato, non è stato tempestivamente iniziato dal Senato a motivo dell'avvio della legislatura e dell'insediamento delle Commissioni permanenti, ma si è eccessivamente protratto tanto da comprimere i tempi per l'esame alla Camera: Pag. 192il decreto-legge, che dovrà essere convertito entro il prossimo 25 giugno, è all'esame dell'Assemblea già a partire da questo pomeriggio.
  Queste considerazioni sono tanto più valide in presenza di un provvedimento che giunge all'esame della Commissione sostanzialmente modificato rispetto al testo originario e pertanto di una certa complessità. Più specificamente, le modifiche inserite nel corso dell'esame al Senato consistono in diciassette articoli aggiuntivi e quarantacinque commi aggiuntivi, per la cui analisi analitica rinvio alla documentazione predisposta dagli uffici.
  In primo luogo segnala le modifiche che sono state introdotte al disegno di legge di conversione, ai commi da 2 a 8, che provvedono al trasferimento di funzioni in materia di turismo dalla Presidenza del Consiglio al Ministro per i beni e le attività culturali. Il comma 9, inoltre, sostituendo il secondo comma dell'articolo 16 della legge n. 48 del 1967, riformula la composizione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), in conseguenza degli accorpamenti tra i dicasteri che sono stati decisi negli ultimi anni. Si prevede, altresì, che il segretario del CIPE (che partecipa alle riunioni del Comitato) possa essere anche un Ministro o un Sottosegretario di Stato, nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.
  Passando al contenuto del decreto-legge, ricorda che l'articolo 1 reca disposizioni riguardanti il riconoscimento dell'area industriale di Piombino come area in situazione di crisi industriale complessa (comma 1), ai fini dell'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 27 del decreto-legge 83/2012. Si prevede la nomina (comma 2), con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Presidente della Regione Toscana come Commissario straordinario che si avvarrà di una serie di soggetti indicati dalla norma al fine di assicurare la realizzazione degli interventi necessari al raggiungimento delle finalità previste dal nuovo Piano regolatore portuale (comma 3). Al fine di individuare le risorse da destinare a tali interventi è prevista la stipula di un accordo di programma quadro tra i ministeri interessati e gli enti locali (comma 6). Il comma 7, come sostituito durante l'esame al Senato, reca una deroga al Patto di stabilità interno per la regione Toscana e per il comune di Piombino con riferimento ai pagamenti effettuati da tali enti per l'attuazione degli interventi infrastrutturali, portuali ed ambientali e per l'area industriale di Piombino. Il comma 5, invece, stabilisce che il CIPE, entro sessanta giorni, decorrenti dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, al fine di consentire la realizzazione degli interventi infrastrutturali destinati all'area portuale di Piombino, delibera l'approvazione del progetto definitivo del lotto n. 7 compreso nella bretella di collegamento al porto di Piombino, parte integrante dell'asse autostradale Cecina-Civitavecchia.
  Il comma 7-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, prevede che anche l'area industriale di Trieste, in analogia a quanto previsto per l'area industriale di Piombino, sia riconosciuta come area di crisi industriale complessa ai sensi dell'articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83.
  Un secondo gruppo di norme riguarda le emergenze di carattere ambientale. In particolare, l'articolo 2 detta disposizioni volte a prorogare, fino al 31 dicembre 2013, in deroga alle norme del decreto-legge 59/2012, la disciplina emergenziale e la gestione commissariale in atto nel territorio di Palermo nel settore dei rifiuti urbani.
  L'articolo 3 in relazione all'emergenza nella gestione degli impianti di collettamento e depurazione di Acerra, Marcianise, Napoli Nord, Foce Regi Lagni, Cuma e dell'impianto di grigliatura e derivazione di Succivo, nella Regione Campania dispone che fino al 31 marzo 2014 continuino a produrre effetti le disposizioni dell'Ordinanza della protezione civile n. 4022 del 9 maggio 2012, nonché i provvedimenti rispettivamente presupposti, conseguenti e connessi alla citata ordinanza. Il comma 3 prolunga da 24 a 36 Pag. 193mesi il mandato dei Commissari straordinari incaricati (ai sensi dell'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 196/2010) delle funzioni di amministrazione aggiudicatrice al fine di garantire la realizzazione urgente dei siti da destinare ad impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti nella regione Campania. Il comma 3-ter, introdotto nel corso dell'esame al Senato, è volto a prorogare dal 30 giugno al 31 dicembre 2013 il termine della fase transitoria prevista dall'articolo 11, comma 2-ter, del decreto-legge 195/2009, durante la quale, nel territorio della Regione Campania, le sole attività di raccolta, di spazzamento e di trasporto dei rifiuti e di smaltimento o recupero inerenti alla raccolta differenziata continuano ad essere gestite dai comuni. Il comma 3-quater, introdotto nel corso dell'esame al Senato, è volto a ricomprendere, per la regione Campania, la somma corrispondente al contributo di ristoro ambientale tra i costi di gestione degli impianti che concorrono alla determinazione della TARES.
  L'articolo 3-bis, introdotto durante l'esame al Senato, prevede al comma 1 la proroga, fino al 31 dicembre 2013, in deroga alle norme del decreto-legge 59/2012, della disciplina emergenziale nel settore della tutela delle acque superficiali e sotterranee e dei cicli di depurazione in atto nel territorio della Regione Puglia.
  L'articolo 4 reca disposizioni volte ad assicurare la continuità operativa della gestione commissariale istituita per fronteggiare le condizioni di emergenza connesse alla vulnerabilità sismica della «Galleria Pavoncelli».
  Un terzo gruppo di norme riguarda l'Expo 2015. In particolare, il comma 1 dell'articolo 5 contiene una serie di disposizioni concernenti l'evento Expo 2015, al fine di garantire il rispetto dei tempi stabiliti per il suo svolgimento e l'adempimento degli obblighi internazionali assunti dal Governo italiano nei confronti del Bureau International des Expositions (BIE) tenuto conto dei tempi di realizzazione dell'evento e delle opere essenziali e connesse, nonché degli interventi strettamente funzionali nelle programmazioni degli enti territoriali. Si prevede, in particolare, l'istituzione di un Commissario unico, di cui vengono disciplinate le funzioni e che è stato nominato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 maggio 2013 a cui vengono attribuiti poteri sostitutivi per risolvere situazioni o eventi ostativi alla realizzazione delle opere, nonché la facoltà di provvedere in deroga alla legislazione vigente a mezzo di ordinanza. Si prevede, altresì, l'utilizzazione delle risorse derivanti dalle economie di gara, anche per lo svolgimento delle attività strettamente necessarie per la gestione dell'evento (comma 1, lettera b)) alle condizioni indicate nella norma.
  La lettera c) consente alla società Expo 2015 S.p.A. e alle stazioni appaltanti di operare secondo specifiche deroghe alla normativa vigente, nel rispetto dei principi generali e della normativa comunitaria. In particolare, la norma prevede che ai contratti di appalto di lavori, servizi e forniture della società Expo 2015 si applicano direttamente le deroghe normative previste per i contratti pubblici in base a quanto previsto nelle ordinanze di protezione civile richiamate dall'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto-legge 59/2012. Tale norma ha salvaguardato gli effetti di determinati provvedimenti relativi al grande evento Expo tra i quali alcune ordinanze di protezione civile che già recavano disposizioni di deroga alla normativa vigente in materia di contratti pubblici. Fra le ulteriori deroghe previste dalla predetta lettera c) del comma 1 si segnala la disposizione in base alla quale la Società Expo 2015 può applicare, anche oltre il 31 dicembre 2013 e per i contratti che superano le soglie di rilevanza comunitaria, ai sensi dell'articolo 28 del Codice, le disposizioni sull'esclusione automatica dalla gara delle offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia, stabilita agli articoli 122, comma 9, e 124, comma 8, del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture.
  La lettera d) qualifica come edifici temporanei determinate opere di Expo Pag. 1942015, da realizzarsi senza titolo abilitativo ed, in particolare, esonerati dal rispetto dei valori limite del fabbisogno di energia primaria, dell'obbligo di certificazione energetica e del soddisfacimento dei requisiti minimi di trasmittanza. La lettera e) prevede che, entro il 30 aprile 2013, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per lo Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, individui misure volte alla tutela dei segni distintivi di Expo 2015 SpA in relazione all'Esposizione Universale «Expo Milano 2015». La lettera f) prevede l'applicazione delle disposizioni processuali di cui all'articolo 125 del Codice del processo amministrativo (decreto legislativo 104/2010) nei giudizi che riguardano i provvedimenti e gli atti del Commissario Unico e le procedure di affidamento dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di Expo 2015 S.p.A. La lettera g) assegna al Comitato Interministeriale Programmazione Economica (CIPE) funzioni decisionali e di coordinamento amministrativo per l'Expo Milano 2015.
  I commi 1-bis, 1-ter e 1-quater dell'articolo 5 recano ulteriori disposizioni a sostegno dell'EXPO in materia di: stipula di un Protocollo con l'Onu per disciplinare la partecipazione di tale Organizzazione a supporto dell'Expo 2015, anche attraverso la costituzione di un Fondo fiduciario ad hoc; facoltà concesse al Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia; applicazione dell'articolo 10 dell'Accordo con il Bureau International des Expositions alla Società Expo 2015 S.p.A. per quanto riguarda le attività di realizzazione e gestione dell'Expo 2015.
  Ulteriori interventi sono stati inseriti agli articoli aggiuntivi. In particolare, l'articolo 5-bis, introdotto nel corso dell'esame al Senato, autorizza al comma 1 la spesa di 3 milioni di euro per l'anno 2013 per la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 1, comma 1031, lettera b) della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativi al trasporto marittimo veloce di passeggeri tra le città di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Si tratta dell'acquisto di unità navali destinate al trasporto pubblico locale effettuato per via marittima.
  L'articolo 5-ter modifica il termine previsto dall'articolo 23, comma 5, del decreto legge n. 201/2011 a decorrere dal quale i comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti devono obbligatoriamente affidare ad un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture. Il termine, inizialmente fissato il 31 marzo 2012 e successivamente prorogato al 31 marzo 2013, è ulteriormente differito al 31 dicembre 2013.
  L'articolo 5-quater, introdotto durante l'esame al Senato, autorizza al comma 1 la spesa di 3,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 per ripristinare l'efficienza e l'operatività della Sala operativa e del Centro VTS (Vessel Traffic System e cioè sistema di controllo del traffico marittimo) della Capitaneria di porto-Guardia costiera di Genova e dei mezzi navali addetti al servizio di pilotaggio portuale danneggiati in occasione del sinistro marittimo occorso nel porto di Genova in data 7 maggio 2013.
  Un quarto gruppo di norme riguarda le disposizioni volte a fronteggiare l'emergenza conseguente agli eventi sismici del maggio 2012. Il comma 1 dell'articolo 6 proroga dal 31 maggio 2013 al 31 dicembre 2014 il termine di cessazione dello stato di emergenza, mentre i commi da 2 a 5 prorogano dal 30 novembre 2012 al 31 ottobre 2013 il termine per la presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti agevolati per il pagamento dei tributi, contributi previdenziali e assistenziali, nonché dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
  Ulteriori disposizioni concernenti i territori colpiti dagli eventi sismici del maggio 2012 riguardano il versamento delle risorse per la ricostruzione sulle contabilità speciali (comma 5-bis), la proroga dei termini per effettuare la verifica di sicurezza (comma 5-ter), l'estensione agli immobili adibiti ad attività agricole e zootecniche delle norme riguardanti gli incrementi delle superfici nelle ricostruzioni (articolo 6-ter), l'applicazione della disciplina Pag. 195che fissa le condizioni per stabilire la necessità o meno della verifica di sicurezza sugli edifici di attività produttive (articolo 6-quater), l'allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per l'anno 2013 (articolo 6-quinquies), la deroga per l'assunzione di personale per le strette finalità connesse alla situazione emergenziale (articolo 6-sexies), le modifiche alla disciplina introdotta dalla legge di stabilità 2013 la quale prevede il finanziamento garantito dallo Stato a favore dei titolari di imprese industriali, commerciali, agricole ovvero per i lavoratori autonomi, che abbiano subito un danno economico alle loro attività a seguito del sisma del maggio 2012 (articolo 6-septies), una disciplina di favore per le imprese che abbiano subito perdite di capitale in conseguenza del terremoto che ha colpito l'Emilia nel maggio del 2012 (articolo 6-octies), la detassazione dei contributi (di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74), destinati ad interventi di riparazione, ripristino o ricostruzione di immobili di edilizia abitativa e ad uso produttivo (articolo 6-novies).
  Con riferimento specifico all'articolo 6-septies, che reca norme in materia di aiuti alle imprese site in zone colpite dal sisma del maggio 2012, ricordo che tali aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni delle decisioni della Commissione europea C(2012) 9853 e C(2012) 9471 del 19 dicembre 2012. Con le citate decisioni, adottate ai sensi dell'articolo 8, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Commissione ha valutato la compatibilità con la disciplina sugli aiuti di Stato degli interventi disposti in seguito al sisma del 20 e del 29 maggio 2012. Con la decisione C(2012) 9471 final la Commissione ha giudicato compatibili gli aiuti previsti a favore delle imprese agricole. Sono stati valutati, in particolare, i regolamenti che hanno sospeso il pagamento dei tributi, dei contributi e dei premi, il decreto-legge n. 74 del 2012, il decreto-legge n. 83 del 2012 e il decreto-legge n. 95 del 2012. Con la decisione C(2012) 9471 final gli stessi provvedimenti normativi sono stati esaminati dal punto di vista degli altri settori economici, escludendo l'agricoltura, la pesca e l'acquacoltura. La Commissione ha deplorato che l'Italia abbia applicato le misure sopra richiamate prima che fossero approvate dalla stessa Commissione. In ogni caso, una volta esaminate nel merito, la Commissione ha deciso di non sollevare obiezioni.
  Ulteriori interventi sono contenuti nell'articolo 6-bis, introdotto durante l'esame al Senato, che reca un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per l'anno 2013, al fine di agevolare la definitiva ripresa delle attività e consentire la completa attuazione dei piani per la ricostruzione per il ripristino dei danni causati dagli eventi sismici dell'ottobre e novembre 2002 del Molise.
  L'articolo 6-decies, introdotto durante l'esame al Senato, interviene sulla normativa riguardante le Camere di commercio italo-estere o estere in Italia.
  Un altro gruppo di disposizioni riguarda i territori colpiti dagli eventi sismici in Abruzzo.
  L'articolo 7 prevede, infatti, una serie di interventi in favore dei territori della regione Abruzzo colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, che sono volti ad assicurare la prosecuzione delle misure economiche di assistenza abitativa e delle funzioni istituzionali territoriali in favore della popolazione, utilizzando a tal fine le risorse programmate con la delibera CIPE 135 del 2012. I commi 6-ter e 6-quater, introdotti nel corso dell'esame al Senato, prevedono la proroga e/o il rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa per le ultimative emergenziali esigenze di personale al fine di assicurare la continuità delle attività di ricostruzione.
  L'articolo 7-bis reca norme per la concessione di contributi a privati, per la ricostruzione di immobili nei territori della regione Abruzzo, colpiti dagli eventi sismici del 6 aprile 2009.
  Ulteriori interventi sono contenuti nell'articolo 7-ter che, per un verso, consente l'utilizzo delle risorse stanziate in bilancio Pag. 196per gli anni 2012 e 2013 per il contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Rete ferroviaria italiana S.p.A–parte servizi e, per l'altro, reca uno stanziamento per il finanziamento degli investimenti relativi alla rete infrastrutturale ferroviaria nazionale.
  L'articolo 7-quater, introdotto nel corso dell'esame al Senato, reca una esclusione dai vincoli del patto di stabilità interno dei pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di riqualificazione del territorio finalizzati all'esecuzione del progetto relativo al collegamento internazionale Torino-Lione, approvato dal CIPE con delibera n. 57 del 3 agosto 2011.
  Il comma 1 dell'articolo 8, al fine di garantire la prosecuzione delle attività volte alla rimozione delle macerie nei territori della regione Abruzzo colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, consente l'impiego di personale e mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate (sulla base di specifici accordi previsti al comma 2) per lo svolgimento delle operazioni di movimentazione e trasporto ai siti di stoccaggio autorizzati dai comuni dei materiali. Il comma 7 stabilisce le modalità attraverso le quali le Forze Armate continuano a concorrere ai servizi di vigilanza e protezione del territorio dei comuni terremotati in funzione anticrimine, in concorso con le Forze di polizia, autorizzando per il 2013 l'impiego di un contingente di 135 unità di personale.
  Per quanto riguarda in particolare le disposizioni di cui all'articolo 8, comma 4 – che stabilisce che, limitatamente alle fasi di raccolta e trasporto, i materiali di cui al comma 1 (macerie) sono considerati rifiuti urbani con codice CER 20.03.99 (rifiuti urbani non specificati altrimenti) – ricorda che tale norma interviene in un settore soggetto a normativa nazionale emanata in attuazione di direttive comunitarie, e che si tratta di disposizioni analoghe a quelle dettate per i territori di Emilia, Lombardia e Veneto colpiti dal sisma del maggio 2012, dall'articolo 17, commi 1 e 3, del decreto-legge 74/2012.
  Il comma 5-bis dell'articolo 8, inserito durante l'esame al Senato, è volto a ripristinare lo stanziamento di 1 milione di euro previsto, per il 2013, dall'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 195/2009, al fine di rafforzare il monitoraggio del rischio sismico attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie.
  L'articolo 8-bis, introdotto durante l'esame al Senato, reca infine una deroga alla disciplina per l'utilizzo delle terre e rocce da scavo, limitando l'applicazione del decreto ministeriale 10 agosto 2012, n. 161 alle sole terre e rocce da scavo prodotte nell'esecuzione di opere soggette ad AIA (autorizzazione integrata ambientale) o a VIA (valutazione di impatto ambientale) (comma 1). Il predetto decreto è stato notificato alla Commissione europea ai sensi della direttiva 98/34/CE, come modificata dalla direttiva 98/48/CE, che prevede una procedura di informazione nel settore delle norme e regole tecniche.
  Con riferimento ai documenti all'esame delle Istituzioni dell'Unione europea sulle materie affrontate dal provvedimento, rinvia infine alla documentazione predisposta dagli uffici.

  Michele BORDO, presidente, stigmatizza il fatto che assai spesso, sin dalla scorsa legislatura, la Camera si trova nelle condizioni di affrontare provvedimenti complessi e delicati in un lasso di tempo ridottissimo. Osserva che quando uno dei due rami del Parlamento utilizza gran parte del tempo complessivo a disposizione, l'altra Camera deve costringere il proprio esame in poche ore, ciò che determina di fatto il superamento del bicameralismo perfetto. Si tratta di una questione che merita adeguato approfondimento e rispetto alla quale occorre raggiungere un migliore coordinamento con il Senato. Si rammarica per aver dovuto, suo malgrado, mettere la XIV Commissione nelle condizioni di esprimere un parere in così breve tempo.

  Paolo ALLI (PdL) si associa alle considerazioni del Presidente, già emerse in sede di dibattito presso la Commissione Ambiente. Ricorda che dei circa 180 emendamenti presentati nessuno è stato Pag. 197approvato, in quanto tutti ritirati, su richiesta del relatore, o respinti. Ritiene si tratti di una modalità frustrante di lavoro, sia per l'opposizione che per la maggioranza, poiché mette le forze politiche nell'impossibilità di intervenire per migliorare le norme in discussione. Il Presidente della VIII Commissione si è impegnato a rappresentare il disagio della Commissione alla Presidenza della Camera, affinché simili situazioni non debbano ripetersi.
  Quanto al merito del provvedimento si sofferma, in via generale, sul fatto che nel decreto-legge sono affiancate misure di effettiva urgenza – come quelle relative ai sismi più recenti e misure che non paiono di vera e propria emergenza – è il caso delle norme relative alla gestione dei rifiuti, frutto piuttosto di una incapacità di affrontare i problemi in un miscuglio di interventi, che risulta ancora accresciuto dopo l'approvazione di numerose disposizioni da parte del Senato.
  Richiama quindi le norme riguardanti l'Expo 2015, sulle quali si è ampiamente soffermato in sede di esame del provvedimento presso la Commissione di merito, anche attraverso la presentazione di emendamenti, poi ritirati, che prevedono una concentrazione di poteri in capo ad una singola figura, il Commissario unico. Si tratta di disposizioni che a suo avviso sfiorano l'incostituzionalità, in quanto riuniscono in una sola persona le funzioni di controllore e controllato, e che rischiano di provocare contenziosi suscettibili di bloccare, anziché accelerare, il conseguimento degli obiettivi prefissati.

  Vega COLONNESE (M5S) condivide le obiezioni procedurali sollevate dal Presidente e dal collega Alli, sottolineando a sua volta come alcune delle presunte emergenze che il provvedimento è volto ad affrontare, sono in realtà frutto di una gestione scellerata e trasversale da parte delle forze politiche, come è il caso della situazione dei rifiuti in Campania, che ritiene esporrà ulteriormente il Paese a nuove procedure di infrazione. Analoga riflessione riguarda il caso dell'Aquila, distrutta dal terremoto ormai 4 anni fa, e la cui la ricostruzione ancora non è stata affrontata.
  Ritiene inoltre che a fronte di tali problemi la materia dell'Expo non possa che essere considerata secondaria e rileva come, a fronte di simili drammatiche situazioni, l'esame della mera compatibilità del provvedimento con la normativa dell'Unione europea sia particolarmente frustrante.

  Rocco BUTTIGLIONE (SCpI) si esprime in dissenso rispetto a quanto detto da diversi colleghi, poiché ritiene che vi siano notevoli margini, pur all'interno del quadro costituzionale vigente, per rendere più coordinato ed efficace il rapporto tra Camera e Senato. A titolo di esempio, si potrebbe prevedere una disposizione che consenta ad un provvedimento approvato in un ramo del Parlamento, previo voto unanime della Commissione competente presso l'altra Camera, di passare direttamente al vaglio dell'Assemblea. Più che ad una salvaguardia puntigliosa delle prerogative del bicameralismo perfetto – che peraltro stona con i richiami assai frequenti al suo superamento – occorrerebbe mettere in campo una sua difesa elastica, più consona alla nostra Carta costituzionale.
  Condivide invece pienamente l'impossibilità di definire emergenze situazioni che si trascinano ormai da anni e che non ritiene debbano essere affrontate con misure derogatorie; occorre piuttosto affrontare i problemi con una riforma organica della legislazione ordinaria in materia. Sul punto potrebbe essere opportuno inserire una osservazione nel parere che la relatrice si appresta a formulare.
  Richiama quindi l'attenzione dei colleghi sui contenuti dell'articolo 6-sexies, riguardante la materia degli aiuti alle imprese, invitando a valutare l'opportunità di prevedere una preventiva notifica delle disposizioni alla Commissione europea, come previsto dalle norme in materia di aiuti di Stato di cui all'articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell'unione europea.Pag. 198
  Ritiene infine che occorra approfondire le disposizioni relative alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 5, che recano deroghe alle disposizioni in materia di esclusione automatica dalle gare di offerte che presentano una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia, stabilita agli articoli 122, comma 9, e 124, comma 8, del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. Ricorda che è in corso una revisione della normativa europea in materia di appalti, ma che, in ogni caso, la disposizione appare in contrasto con la disciplina vigente.

  Paola CARINELLI (M5S) osserva come sarebbe opportuno che le Camere esaminassero più leggi e meno decreti; la procedura odierna mette in difficoltà la Commissione e il Parlamento, rendendone sostanzialmente inutile il lavoro. Il decreto-legge, che definirebbe un'accozzaglia di norme, mette accanto a misure connesse alle emergenze ambientali disposizioni – come l'Expo 2015 – che nulla hanno a che vedere con l'ambiente. Inoltre, concorda sulla eccessiva concentrazione di poteri in capo al Commissario unico, anche tenuto conto dell'ampiezza delle deroghe concesse; si riferisce ad esempio alle deroghe previste in materia di determinate opere di Expo 2015 denominate edifici temporanei, da realizzarsi senza titolo abilitativo ed, in particolare, esonerati dal rispetto dei valori limite del fabbisogno di energia primaria, dell'obbligo di certificazione energetica e del soddisfacimento dei requisiti minimi di trasmittanza. Non ritiene che un simile modo di procedere possa essere giustificato dalla sola esigenza di fare in fretta, tanto più che Expo 2015 non è a propriamente dire una iniziativa recente.

  Lara RICCIATTI (SEL) sottolinea la confusione del provvedimento in esame, che reca disposizioni derogatorie che non appaiono giustificate, come quelle relative all'Expo 2015 e quella riguardante la esclusione dai vincoli del patto di stabilità interno dei pagamenti relativi all'attuazione degli interventi di riqualificazione del territorio finalizzati all'esecuzione del progetto relativo al collegamento internazionale Torino-Lione.
  Segnala inoltre ai colleghi che la Commissione lavoro della Camera si è rifiutata di esprimere il prescritto parere, a seguito delle modalità di lavoro e dei tempi imposti. Riterrebbe opportuno che anche la XIV Commissione desse un segnale in questo senso, rifiutandosi di esprimere il parere.

  Alessia Maria MOSCA (PD), relatore, ribadisce la propria profonda contrarietà alle modalità di lavoro cui la Commissione si trova costretta sia per l'esiguità dei tempi di esame che per l'eterogeneità dei contenuti del provvedimento – che ha provveduto per prima a denunciare in apertura della sua relazione, ed auspica che il Presidente della Commissione possa far rimarcare, in ogni occasione utile, che si tratta di un metodo di lavoro inaccettabile.
  Ritiene tuttavia che l'espressione di un parere sul provvedimento, che formula in forma favorevole, sia un atto dovuto, alla luce delle competenze attribuite alla XIV Commissione riguardo alla valutazione della compatibilità delle disposizioni con il diritto dell'Unione europea.
  Con riferimento alle disposizioni recanti deroghe alla normativa in materia di appalti richiamate dall'onorevole Buttiglione, ricorda che Expo 2015 è un grande evento ed in quanto tale rientra nelle disposizioni precedenti al decreto legge n. 59 del 2012; evidenzia peraltro che analoghe disposizioni derogatorie sono state previste in occasione delle Olimpiadi di Torino del 2006. Ritiene inoltre che Expo 2015 rappresenti una grande occasione di sviluppo e di lavoro e come tale, benché non sia certo definibile quale emergenza ambientale, costituisca senz'altro una priorità per il Paese.

  Paola CARINELLI (M5S) osserva che errori compiuti in passato non giustificano una loro ripetizione, e che occorre che chi in passato ha sbagliato – si riferisce a chi ha svolto incarichi di vertice con riferimento all'Expo 2015 – si assuma le proprie Pag. 199responsabilità. Preannuncia quindi il voto contrario sulla proposta di parere.

  Lara RICCIATTI (SEL) invita nuovamente la Commissione a non esprimersi sul provvedimento in esame. Preannuncia, in ogni caso l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Gea SCHIRÒ PLANETA (SCpI), intervenendo in dissenso dalla collega Carinelli, rileva come non si debba presumere che chi agisce al vertice lo faccia necessariamente in modo scorretto; occorre più complessivamente valutare tutti gli attori coinvolti.
  Richiama quindi l'urgenza complessiva del provvedimento in esame, anche alla luce della necessità di usare appieno – come peraltro rilevato dal Ministro Trigilia nella audizione svoltasi alla Camera lo scorso 12 giugno – tutti i finanziamenti stanziati per il quinquennio 2013-2017.
  Per tali motivi – pur rilevando a sua volta la mancanza di rispetto per il lavoro della Commissione e del Parlamento nel suo complesso per le modalità di lavoro seguite – preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  Paolo ALLI (PdL) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere, pur rilevando l'opportunità di arricchire il parere con una indicazione relativa alla necessità, sollevata dal presidente Buttiglione, di intervenire in piena osservanza con la normativa dell'Unione europea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 11.50.