CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 giugno 2013
39.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 66

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 giugno 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.

DL n. 43/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'area industriale di Piombino, di contrasto ad emergenze ambientali, in favore delle zone terremotate del maggio 2012 e per accelerare la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione degli interventi per Expo 2015. Trasferimento di funzioni in materia di turismo e disposizioni sulla composizione del CIPE.
C. 1197 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Mariano RABINO (SCpI), relatore, rileva che la Commissione è chiamata ad esprimere il proprio parere alla Commissione Ambiente su un provvedimento d'urgenza che reca una serie di disposizioni destinate a fronteggiare situazioni di emergenza in alcune aree del territorio nazionale, in quanto comprende una disciplina ad hoc per agevolare lo svolgimento a Milano di Expo 2015 ed il rispetto dei tempi per la realizzazione delle opere in considerazione dell'importanza strategica di tale evento.
  Desidera sottolineare l'importanza del provvedimento all'esame che intende garantire, grazie alla velocizzazione delle procedure di realizzazione delle opere, l'adeguato svolgimento di un evento la cui Pag. 67rilevanza, anche per la visibilità internazionale che comporta, è evidente a tutti.
  Precisa che la competenza della Commissione Esteri riguarda gli aspetti internazionalistici di tale disciplina, in relazione ai rapporti con il Bureau International des Expositions (BIE), l'organizzazione internazionale formata dai governi delle 166 parti contraenti della Convenzione di Parigi.
  Ricorda che l'11 luglio 2012 a Roma l'Italia ha firmato un accordo con il Bureau International des Expositions sulle misure necessarie per facilitare la partecipazione all'Esposizione Universale di Milano del 2015, la cui ratifica è stata autorizzata con la legge 14 gennaio 2013, n. 4.
  Ritiene sia appena il caso di richiamare lo straordinario rilievo che l'Expo 2015 assumerà per il sistema-Paese: nella società dell'informazione la dinamica delle grandi esposizioni universali torna infatti ad assumere una nuova centralità, assai maggiore di quella assunta negli ultimi decenni del Novecento.
  Le esposizioni sono infatti tornate ad essere – come scriveva Victor Hugo nel 1867 – «il mondo che si incontra» attorno a grandi tematiche che creano un appartenenza comune e si soffermano su condizioni di vita universali: basti pensare ai temi delle ultime esposizioni, «Water and Sustainable Development» (Saragozza 2008), «Better City, Better Life» (Shangai 2010), fino al tema dell'evento di Milano, «Feeding the Planet, Energy for Life».
  Segnala che l'Expo 2015 rappresenta un evento unico al mondo per dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all'innovazione nel settore dell'alimentazione, raccogliendo tematiche già sviluppate nelle precedenti edizioni di questa manifestazione e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c’è il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
  Richiamando la sua origine cuneese ed i rinomati prodotti alimentari della sua terra, sottolinea l'importanza che l'Expo 2015 riveste per esportare nel mondo la nostra industria agroalimentare.
  Osserva che al momento hanno aderito ufficialmente 125 Stati (pari all'85 per cento della popolazione mondiale), oltre a 4 altri soggetti di diritto internazionale, e sono stati sottoscritti 56 contratti di partecipazione, volti a formalizzare la presenza a Milano attraverso il dispositivo dei cosiddetti cluster. Essi rappresentano un modello di partecipazione innovativo e coinvolgente, poiché raggruppano sotto lo stesso progetto paesi accomunati dalla produzione di un alimento (caffè, riso, cacao, cereali e tuberi, frutta e legumi, spezie) o interessati a sviluppare una particolare tematica (bio-mediterraneo, isole, mare e cibo, agricoltura e nutrizione nelle zone aride).
  Fa presente che tutto ciò permetterà di valorizzare ogni realtà presente nel padiglione, evidenziando anche l'apporto che l'Italia ha dato e dà storicamente, come sede delle principali organizzazioni internazionali operanti nel settore agro-alimentare, come la FAO ed il Programma alimentare mondiale ed alla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite.
  Rileva che, al tempo stesso, l'Expo rappresenterà un'occasione unica per promuovere la creatività e la capacità d'innovare del nostro Paese, per presentarle su uno scenario davvero globale: in questo senso l'evento di Milano rappresenta «il cuore delle possibilità di ripresa» per l'Italia come ha recentemente affermato il premier Letta.
  Aggiunge che l'evento rappresenterà un'opportunità per dare impulso a tutta la serie di progetti di riqualificazione del territorio, in una prospettiva di sviluppo che guarda oltre il periodo di svolgimento dello stesso. Non è un caso che si sia già accesa una fortissima competizione per la sede dell'Expo 2020, per la quale sono state presentate al BIE quattro candidature da parte di altrettanti potenze economiche emergenti: Smirne, da parte della Turchia (con il tema New Routes to a Better World/Health for All), Dubai, da parte degli Emirati arabi uniti (con il tema Connecting Minds, Creating the Future), San Paolo, da parte del Brasile (con il Pag. 68tema The Power of Diversity, Harmony for Growth), Ekaterinburg, da parte della Federazione russa (con il tema The Global Mind).
  Passando all'illustrazione del merito del testo legislativo, segnala che le disposizioni straordinarie per Expo Milano 2015 sono raccolte nel Capo II, che consta del solo articolo 5, a cui sono state apportate alcune modifiche in prima lettura.
  Osserva che la nuova disciplina introdotta dal provvedimento d'urgenza prevede l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti il presidente della Regione Lombardia, il Sindaco di Milano e i rappresentanti degli enti locali interessati, per l'istituzione di organismi per la gestione delle attività e di un tavolo istituzionale per gli interventi regionali e sovra regionali presieduto dal presidente della Regione Lombardia pro tempore; i criteri di ripartizione e la modalità di erogazione dei finanziamenti; la nomina di un Commissario unico, anche nell'ambito dei soggetti della governance della società Expo 2015, dotato di tutti i poteri e le funzioni del Commissario straordinario e del Commissario generale dell'Expo 2015, incluse le deroghe previste nelle ordinanze di protezione civile richiamate nell'articolo 3, comma 1, lettera a), del decreto-legge n. 59 del 2012 ad eccezione delle funzioni di rappresentanza internazionale.
  Sottolinea che è così stato disposto il superamento dell'assetto attuale, per così dire «bicefalo», della struttura di vertice preposta alla realizzazione degli interventi, precedentemente ripartita tra il Sindaco di Milano (Commissario straordinario) e il Presidente della Regione Lombardia (Commissario generale).
  Rammenta che, in attuazione della disposizione del decreto-legge, è stato adottato il D.P.C.M. 6 maggio 2013, che all'articolo 2 ha disposto la nomina di Giuseppe Sala a Commissario unico delegato del Governo per la realizzazione dell'Expo Milano 2015 fino al 31 dicembre 2016. Gli articoli successivi del D.P.C.M. disciplinano il Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia (al cui incarico è stata preposta, con lo stesso DPCM, Diana Bracco), la Commissione di coordinamento, la società di gestione «Expo 2015 S.p.A.» ed il Tavolo istituzionale per il governo complessivo degli interventi regionali e sovra regionali.
  Rileva che l'articolo 5, comma 1, lettera a), capoverso 2, terzo periodo, non attribuisce al Commissario unico i poteri di cui agli articoli 12 e 13 della Convenzione di Parigi del 22 novembre 1928 sulle Esposizioni Universali, che verranno successivamente individuati con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri».
  Ricorda che l'articolo 12 stabilisce che «Il Governo invitante deve nominare un commissario generale dell'esposizione incaricato di rappresentarlo a tutti gli effetti della presente Convenzione e per tutto quanto riguarda l'esposizione stessa», mentre l'articolo 13 riguarda soltanto gli obblighi informativi nei suoi confronti da parte dei commissari generali di sezione nominati dai Paesi che partecipano all'esposizione.
  Fa presente che il provvedimento enuclea un secondo ordine di disposizioni che riguarda i poteri del Commissario unico delegato dal Governo. Si tratta di poteri sostitutivi, a fronte di situazioni ostative alla realizzazione delle opere essenziali e connesse o al regolare svolgimento dell'evento.
  Rileva che è altresì previsto un potere speciale derogatorio a mezzo di ordinanza, come del resto già permesso ad Expo 2015 sulla base di ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei ministri avvalendosi della disciplina in materia di protezione civile e grandi eventi.
  Rammenta che, come noto, tale materia è stata ampiamente rivisitata dal decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, per cui si è reso necessario ridisciplinare i già operanti poteri derogatori in capo al nuovo Commissario unico. Se configurino deroghe ulteriori rispetto a quelle già vigenti, i provvedimenti derogatori richiedono la previa adozione di una delibera del Consiglio dei ministri, che fissi i limiti Pag. 69(temporali e di ambito normativo, è da intendersi) entro cui il provvedimento agisca.
  Osserva che le ordinanze commissariali (così come i provvedimenti dei soggetti delegati) sono immediatamente efficaci e devono essere pubblicate in Gazzetta ufficiale e nel sito Internet di Expo 2015.
  Segnala che un terzo ordine di disposizioni concerne la nomina, da parte del Commissario unico entro il 31 maggio 2013, di alcuni tecnici – sino a tre, uno dei quali scelto anche (secondo l'emendamento introdotto dal Senato) nel ruolo dei prefetti – di comprovata professionalità (economico-giuridica o ingegneristica) ed esperienza professionale. È delegato loro il controllo sull'andamento dei lavori delle opere, sull'esercizio dei poteri sostitutivo e di ordinanza e derogatorio, sulle opere di cui la Società Expo 2015 non sia stazione appaltante (rientranti nel «Tavolo Lombardia»: sono alcune opere infrastrutturali, tra cui la Pedemontana).
  La disposizione pone il divieto che dalla nomina dei tre soggetti delegati dal Commissario unico discendano maggiori oneri. Personale e compensi sono da attingersi dalle disponibilità già presenti.
  Rileva che il comma 1-bis, aggiunto durante l'esame al Senato, consente alla Società Expo 2015 S.p.A. di stipulare un Protocollo con le Nazioni Unite per disciplinare le modalità della relativa partecipazione a supporto dell'organizzazione dell'Expo 2015, anche attraverso la costituzione di un fondo fiduciario ad hoc (Trust Fund). Il Protocollo dovrà definire le modalità attraverso le quali le Nazioni Unite opereranno, a valere sulle risorse della società. Il Trust Fund è un meccanismo finanziario che amministra il patrimonio fornito da donatori, sulla base di specifici accordi, a favore di una persona o un'organizzazione.
  Ritiene sia opportuno un chiarimento, da parte del Governo, sulla portata di tale disposizione, circa il relativo status e l'ambito di validità.
  Annuncia che il comma 1-ter consente invece l'istituzione di un fondo economale a valere sulle risorse della contabilità speciale del Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, incaricato di nominare un funzionario responsabile del predetto servizio cassa.
  Fa presente che il comma 1-quater, anch'esso aggiunto durante l'esame al Senato, dispone l'applicazione dell'articolo 10 dell'Accordo con il Bureau International des Expositions alla Società Expo 2015 S.p.A. per quanto riguarda le attività di realizzazione e gestione dell'Expo 2015, relative al Padiglione Italia. Si tratta essenzialmente di alcune esenzioni fiscali concesse ai Commissariati generali di sezione di tutti i Paesi partecipanti. L'estensione alla Società Expo 2015 appare giustificata dal fatto che essa collaborerà strutturalmente con il Commissariato di sezione dell'Italia in quanto paese invitante.
  Osserva che la competenza consultiva della Commissione Esteri è richiamata anche dal nuovo articolo 6-decies, introdotto dal Senato, che detta alcune norme di principio su una realtà particolarmente importante per il Paese: le Camere di commercio italo-estere o estere in Italia.
  Segnala che la disciplina prevede che esse siano associazioni di diritto privato, dotate di autonomia funzionale e patrimoniale. È introdotto il limite di due mandati consecutivi per l'esercizio degli incarichi nei relativi organi statutari, sia monocratici che collegiali. Gli statuti sono sottoposti a verifica ed approvazione da parte dei Ministeri dello sviluppo economico e degli affari esteri.
  Ricorda che attualmente fanno parte del sistema camerale 74 Camere di commercio italiane all'estero e 39 Camere di commercio italo-estere (dati Unioncamere).
  Coglie l'occasione per sottolineare l'opportunità di sfruttare appieno le potenzialità di tali organismi, che devono diventare soggetti attivi del sistema Paese nella promozione dell'internazionalizzazione delle imprese italiane.

  Il sottosegretario Mario GIRO, fa presente che l'istituzione del Commissario Unico per Expo 2015 supera e sana la peculiarità italiana, inusuale nel Bureau Pag. 70International des Expositions (BIE), della compresenza di due figure commissariali distinte, semplificando la struttura di governance e rendendo più fluidi i processi decisionali per la realizzazione dell'evento.
  Osserva che, per tali ragioni, la nomina del Commissario Unico, Giuseppe Sala è stata accolta positivamente dal Segretario Generale del BIE, Loscertales.
  Rileva che il Ministero degli esteri ha lavorato in questi anni per ottenere un'ampia partecipazione all'Expo 2015, precisando che si stima una partecipazione all'evento superiore a 6 milioni di visitatori provenienti dall'estero.
  Nel ricordare l'istituzione di una Task Force UN-EXPO 2015, che si configura come una segreteria organizzativa con il compito di sviluppare il programma di attività comuni, precisa che tali attività saranno finanziate con il Trust Fund, istituito presso la FAO e finanziato, con fondi già stanziati nel bilancio della Società Expo 2015, per un ammontare massimo di 500.000 euro annuali per il triennio 2013-2015.

  Carlo SIBILIA (M5S) ricorda che il gruppo M5S ha manifestato in tutte le sedi la propria contrarietà ad Expo 2015, anche in ragione dei pericoli legati all'infiltrazione della criminalità organizzata che caratterizzano in modo particolare il nostro Paese e dovrebbero quindi indurre a valutazioni e comportamenti diversi.
  Nell'apprezzare quanto manifestato dal relatore e dal rappresentante del Governo circa la potenziale velocizzazione della realizzazione delle opere permessa dalle disposizioni contenute nel decreto-legge oggi esaminato in sede consultiva, sottolinea, tuttavia, che non sempre le esigenze di celerità coincidono con quelle di garanzia di adeguati controlli e di contrasto della corruzione nelle procedure di affidamento degli appalti.
  Al riguardo fa presente che già esiste un provvedimento interdittivo dai lavori per l'Expo 2015 per infiltrazioni mafiose emanato dal Prefetto Milano, nel gennaio di quest'anno.

  Manlio DI STEFANO (M5S) evidenzia che il nostro Paese ha già sperimentato negativamente la figura di un Commissario speciale per la realizzazione di opere, riferendosi al ruolo ricoperto in passato da Guido Bertolaso. A suo avviso, i poteri eccezionali di deroga alla normativa ordinaria attribuiti al Commissario Unico dal provvedimento oggi in esame rischiano di non portare a risultati positivi.
  Osserva, inoltre, al riguardo che il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 43 del 2013 interviene per dettare una normativa da applicare a una manifestazione, quella dell'Expo 2015, la cui organizzazione ha già accumulato gravissimi ritardi.
  Nel ricordare che la sua residenza è a Milano, fa presente di conoscere molto bene le gravi problematiche ambientali legate alle opere necessarie alla manifestazione. Rileva, infine, che la nascita dell'Expo risale a molto tempo fa e pertanto, a suo avviso, si tratta di una manifestazione ormai desueta, considerato che la tecnologia offre oggi strumenti nuovi per scambiare contatti commerciali e prodotti molto più rapidamente.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) fa notare che l'organizzazione dell'Expo 2015 rappresenta un'occasione straordinaria per il nostro Paese, occasione che non si ripeterà nei decenni a venire.
  A suo avviso, quindi, la Commissione dovrebbe lavorare concentrandosi sulle possibili modalità utili a favorire, attraverso questa importante manifestazione, la proiezione internazionale dell'Italia.
  Replicando ai colleghi Sibilia e Di Stefano, ricorda che il provvedimento oggi in discussione prevede, quanto ai poteri del Commissario Unico, disposizioni in deroga alla normativa italiana ma tuttavia pienamente compatibili con l'ordinamento giuridico europeo. Quanto alla questione della possibile infiltrazione della criminalità organizzata in tutte le attività propedeutiche all'organizzazione dell'esposizione, segnala l'impegno a rafforzare le Pag. 71forze di polizia del territorio di Milano per lo svolgimento dei compiti di contrasto alla criminalità mafiosa.
  Sottolinea, infine, che il decreto-legge in esame attribuisce al Commissario Unico il potere di nominare 3 delegati tra cui uno scelto nel ruolo dei Prefetti, che avranno anche competenze ispettive.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S), rispondendo alla collega Quartapelle Procopio, ribadisce l'intenzione del suo gruppo non solo di non favorire in alcun modo l'organizzazione dell'Expo 2015 ma anche e soprattutto di opporsi alla manifestazione stessa in ogni sede ed in ogni modo. Precisa, al riguardo, che le osservazioni formulate dalla collega Quartapelle Procopio ricordano quelle a suo tempo manifestate dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, oggi suo alleato di Governo, a proposito dell'utilità della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Ritiene che, tra qualche anno, come già si sta verificando per quell'altra opera, si dovrà dare ragione a quanto sostenuto dal suo gruppo a proposito dell'inutilità dell'Expo 2015 e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nelle procedure di affidamento degli appalti per le opere necessarie al suo svolgimento.

  Mariano RABINO (SCpI), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 18 giugno 2013. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Mario Giro.

  La seduta comincia alle 14.30.

Comunicazione congiunta della Commissione europea e della Alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza – Politica europea di vicinato: contribuire a un partenariato più forte.
JOIN(2013)4 final.

(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 127 del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta dell'11 giugno scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che la Commissione Politiche dell'Unione europea ha manifestato l'interesse ad esprimere il parere di competenza, entro la prossima settimana.

  Claudio FAVA (SEL), ringraziando la collega Locatelli per la puntuale relazione svolta nella seduta dello scorso 11 giugno, rileva che il principio del cosiddetto more for more cui si ispira la Politica europea di vicinato non può trasformarsi in un automatismo. Occorre prestare particolare cura nella verifica che i progressi compiuti dai Paesi del vicinato nel consolidamento dei diritti, delle libertà e delle istituzioni democratiche siano progressi strutturali e non solo di facciata e formali.
  A suo avviso, infatti, solo in caso di progressi strutturali è possibile attribuire aiuti finanziari ai Paesi Partner. Al riguardo, si dichiara preoccupato per taluni segnali che denotano l'esistenza di minacce alle libertà di informazione, di pensiero e di stampa in alcuni Paesi del vicinato.
  Nel ricordare che uno degli obiettivi della Politica europea di vicinato è quello di incrementare la mobilità delle persone nei territori dell'Unione europea e dei Paesi Partner, segnala la necessità di sollecitare una politica europea che riveda il contenuto del programma Frontex, programma che si pone in contrasto proprio con l'obiettivo dell'incremento della mobilità all'interno dell'Unione europea.
  Fa presente, inoltre, che occorre riflettere sulla ormai consueta politica dei respingimenti Pag. 72collettivi dei migranti adottata dai Paesi dell'Unione europea, tra i quali si deve annoverare anche l'Italia, politica contraria a quanto stabilito dalle Convenzioni, dai Trattati e dai Regolamenti europei.

  Edmondo CIRIELLI (FdI), condividendo lo sforzo operato con risultati apprezzabili dall'Unione europea nella Politica estera di vicinato nonché i contributi sul tema dati dai governi italiani che si sono succeduti in questi anni, segnala la necessità di considerare maggiormente l'influenza che, per ragioni etnico-religiose, la Turchia esercita nelle vicende di alcuni Paesi Partner quali l'Azerbaigian e l'Armenia, divisi dal conflitto sul Nagorno- Karabakh.
  Sottolinea, allargando il campo all'area mediorientale, che la Turchia sta esercitando un'influenza decisiva anche nella crisi siriana. A suo avviso, peraltro, nell'osservare che la stessa Turchia non può considerarsi una democrazia compiuta alla luce degli ultimi eventi, pone l'attenzione sull'evoluzione non chiara dei rapporti tra governo ed esercito di quel Paese, in cui in passato le forze armate hanno svolto ruolo di garante della laicità dello stato.

  Vincenzo AMENDOLA (PD) esprime sostegno e condivisione per il lavoro svolto dalla relatrice, Onorevole Locatelli, lavoro che ha testimoniato anche alcune criticità della Politica europea di vicinato. Rileva che il compito principale che l'Unione europea deve esercitare nell'esercizio delle sue politiche di vicinato risiede nel favorire il più possibile una sua capacità di proiezione.
  Dichiara di non condividere le osservazioni del collega Cirielli riguardo alla questione della Turchia. Proprio il dossier Turchia, come quello dell'Ucraina, a suo avviso, sono l'esempio di come l'Europa non sia riuscita a farsi portatrice di una politica strutturale di vicinato di cooperazione economica, democratica e di dialogo.
  Nel segnalare l'importanza dello stanziamento di risorse adeguate, anche a favore delle organizzazioni non governative nei Paesi Partner, auspica che le attuali politiche europee di rigore finanziario non comportino riduzioni di tali finanziamenti.
  Sottolinea che l'Unione europea deve rilanciare una visione euro-mediterranea della sua politica estera e di vicinato. Osserva, infatti, che, dopo il fallimento del processo di Barcellona e della politica del presidente francese Sarkozy, i Paesi del sud del Mediterraneo cercano di costruirsi un futuro demografico, economico, democratico in assenza di un impegno e di un aiuto dell'Unione europea.
  Ricorda, al riguardo, che l'Europa è stata assente nelle delicate questioni relative ai rapporti tra israeliani e palestinesi, alla vicenda siriana, anche in questa fase in cui esistono negoziati che vedono protagonisti Russia e Stati Uniti, ed alla crisi libica.
  Concorda con le affermazioni del collega Fava e della relatrice Locatelli riguardanti l'importanza del tema della capacità economica della politica europea di vicinato nonché della fondamentale prospettiva di allargamento dell'Unione, segnalando quanto a quest'ultimo tema che proprio in questi giorni la Croazia festeggia l'adesione all'Unione europea.
  Con riferimento al principio del more for more che ha ispirato la Politica estera di vicinato, osserva che esso dovrebbe essere declinato ponendo l'accento non tanto su ciò che i Paesi Partner devono fare al fine di ottenere gli aiuti dell'Unione europea, quanto piuttosto su un'analisi critica su quello che fino ad oggi l'Unione ha effettivamente fatto e quanto ancora può fare per aiutare i processi democratici di tali Paesi al fine di migliorare e implementare le sue politiche di aiuto.

  Edmondo CIRIELLI (FdI), replicando al collega Amendola, precisa di giudicare positivamente la politica europea di vicinato relativamente ai risultati conseguiti in Paesi quali Azerbaigian, Georgia, Armenia. Valuta altresì positiva la politica finora tenuta nei confronti della Turchia. Nel ricordare che l'Europa e l'Italia stanno Pag. 73investendo in termini di impegno e di aiuti di natura istituzionale, organizzativa e finanziaria in quei Paesi, ribadisce la sua preoccupazione, manifestata anche da alcuni osservatori e analisti di politica internazione, di una evoluzione panturca e islamista della Turchia che minacci le giovani istituzioni democratiche di tali paesi.

  Mario MARAZZITI (SCpI) ringrazia la collega Locatelli per il lavoro svolto e, nel valutare positivamente la sua relazione, segnala l'importanza della Politica estera di vicinato dell'Unione europea che ha già raggiunto risultati positivi in paesi quali l'Azerbaigian e l'Armenia.
  Condivide le preoccupazioni riguardanti l'evoluzione della crisi mediorientale ed il ruolo che paesi come la Turchia, l'Arabia Saudita e il Qatar possono svolgere in quei territori difficili ai confini con la Siria. Auspica un'azione più incisiva delle istituzioni italiane ed europee per favorire l'evoluzione democratica dei Paesi Partner non cedendo in questa fase così delicata della situazione mediorientale a facili evoluzioni autoritarie in quei Paesi.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, anche al fine di acquisire il parere della XIV Commissione, per procedere all'adozione del documento finale.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 14.55.

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