CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 giugno 2013
37.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 13 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 9.

  Massimo ARTINI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-00328 Corda: Sul trasferimento in Sicilia di una task force di marines.

  Emanuela CORDA (M5S) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Emanuela CORDA (M5S) prende atto di quanto affermato dal rappresentante del Governo che non fornisce chiarimenti esaustivi sul numero complessivo di marines trasferiti in Sicilia dalla base di Rota in Spagna. Evidenzia, inoltre, che nella risposta non si fa menzione delle problematiche evidenziate dai mezzi di informazione e relative sia alle scarse condizioni di sicurezza in volo, sia all'inquinamento acustico prodotto dall'utilizzo dei velivoli da trasporto e assalto anfibio Osprey. Per queste ragioni non può che dichiararsi parzialmente soddisfatta della risposta fornita.

5-00329 Duranti: Sulle dotazioni di sicurezza dei veicoli VTLM Lince impiegati in Afghanistan.

  Donatella DURANTI (SEL) illustra l'interrogazione in titolo osservando che il Pag. 47tragico attentato, in cui ha perso la vita il capitano dei bersaglieri Giuseppe La Rosa, evidenza che il Governo non è riuscito nell'impegno prioritario della tutela della vita dei nostri militari.
  Ricorda, quindi, che la presenza del nostro Paese in tale teatro – in cui vi sono state numerose vittime sia fra i nostri militari sia fra i civili afghani – dura da oltre dodici anni e che già nel maggio del 2009 fu evidenziata l'esigenza di dotare i veicoli Lince di una torretta remotizzata, provvedendo alla pubblicazione di un bando ad hoc. Si domanda, quindi, il motivo per cui, allo stato, tale dotazione di sicurezza non sia ancora installata su nessun veicolo, laddove invece la sua disponibilità sul mezzo avrebbe potuto salvare la vita al connazionale caduto.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Donatella DURANTI (SEL), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante dell'Esecutivo. Infatti, non ritiene che si possa parlare di un tempestivo aggiornamento dei mezzi e degli equipaggiamenti impiegati, essendo emersa già nel 2009 la necessità di dotare i veicoli Lince di una torretta remotizzata, al fine di aumentare la sicurezza degli occupanti all'interno del mezzo. Reputa, inoltre, insufficiente il numero dei veicoli impiegati in Afghanistan sui quali è stata montata tale protezione, evidenziando come – per la tutela dell'incolumità dei nostri militari – questa dovrebbe essere estesa a tutti i veicoli.
  Infine, segnala, con preoccupazione, la vicenda riportata sugli organi di stampa riguardo un appalto per la realizzazione di torrette remotizzate con costi notevolmente più elevati di quelle attualmente in uso. Ribadisce, infine, l'esigenza che tutti i Lince siano dotati delle torrette remotizzate per scongiurare ulteriori vittime.

  Massimo ARTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.15.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 13 giugno 2013. — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 9.15.

  Massimo ARTINI, presidente, avverte che il collega Burtone, presentatore dell'interrogazione n. 5-00076 sulle eventuali esercitazioni militari svolte nell'area del meta pontino, impossibilitato a prendere parte alla seduta, ne ha chiesto il rinvio. Propone pertanto, con l'assenso del Governo, di non trattare la predetta interrogazione, anche al fine di evitarne la decadenza.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO acconsente alla proposta formulata dal presidente.

  La Commissione conviene.

5-00175 Piras: Sul mantenimento della servitù militare sull'isola di Santo Stefano (La Maddalena).

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Michele PIRAS (SEL) replicando, si dichiara insoddisfatto per la risposta fornita dal rappresentante del Governo che conferma gli intendimenti della Difesa di imporre una nuova servitù militare nell'isola di Santo Stefano, a tutela del deposito di munizioni ubicato nella caverna Guardia del Moro, asserendo che non vi sia alcun motivo di ipotizzare un rischio ambientale.Pag. 48
  Evidenzia come non solo dagli atti delle autorità locali, ma anche dalle motivazioni della sentenza del TAR della Sardegna del 27 febbraio 2012, emergano invece forti preoccupazioni per i rischi ambientali derivanti dalla presenza di tale deposito, sottolineando il valore innovativo della citata sentenza che riconosce agli interessi della comunità locale pari dignità rispetto a quelli della Difesa e che dovrebbe essere meglio approfondita in vista di future decisioni.
  Pur comprendendo le ragioni, anche di carattere economico, che sottendono alla richiesta di rinnovare la servitù militare, evidenzia come la questione sia un tema particolarmente sentito dalla popolazione di una terra, la Sardegna, che da sola raggruppa circa il sessanta per cento delle servitù militari. Dà risalto alla contraddizione insita nel rinnovo della servitù militare con la decisione relativa all'istituzione di un parco nazionale, peraltro l'unico presente in Sardegna.
  Ritiene auspicabile, dunque, che prima di dare seguito alla richiesta di proroga della servitù debbano essere consultati i rappresentanti delle comunità locali, nonché le autorità regionali e la Commissione mista paritetica regionale incaricata di valutare la compatibilità dei programmi militari con i piani di sviluppo regionale.
  A suo avviso, anche se ciò comporta oneri, la soluzione dovrebbe portare a individuare un sito alternativo. Inoltre, dovrebbero essere investite risorse per bonificare l'area interessata dal deposito di munizioni che, ricorda, si trova all'interno di un'area naturale protetta. Non si comprende, infatti, per quale ragione la Difesa ritenga che vi siano rilevanti ragioni di valore strategico, operativo e logistico, tali da spingere a prorogare la servitù militare in un territorio ormai non più occupato dalla base statunitense e, dunque, idoneo ad essere restituito alla comunità locale.

  Massimo ARTINI, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.30.

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