CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 febbraio 2017
772.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 39

COMITATO PERMANENTE SUI DIRITTI UMANI

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 23 febbraio 2017. — Presidenza della presidente Pia Elda LOCATELLI.

  La seduta comincia alle 8.40.

Sulla tutela dei diritti delle minoranze per il mantenimento della pace e della sicurezza a livello internazionale.
Audizione del presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani, ministro plenipotenziario Fabrizio Petri.
(Svolgimento e conclusione).

  Pia Elda LOCATELLI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche attraverso la web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Fabrizio PETRI, presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.

  Intervengono, quindi, le deputate Eleonora CIMBRO (PD), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), Pia Elda LOCATELLI, presidente, a più riprese, e Sandra ZAMPA.

  Fabrizio PETRI, presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani, e Cristiana CARLETTI, esperta giuridica presso il Comitato interministeriale per i diritti umani, replicano agli interventi e svolgono ulteriori considerazioni.

  Pia Elda LOCATELLI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 23 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 15.45.

Programma di lavoro della Commissione per il 2017 – Realizzare un'Europa che protegge, dà forza e difende.
(COM(2016)710 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2017.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 5).

(Esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Eleonora CIMBRO (PD), relatrice, premesso che la Commissione si accinge ad esaminare, per le parti di competenza e ai fini del parere alla XIV Commissione, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2017, nonché il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2017, ricorda che il primo documento è un adempimento a cadenza regolare che ottempera Pag. 40il dettato della legge n. 234 del 2012, ma che in nessun modo in questa occasione può essere inteso come un passaggio meramente dovuto o protocollare.
  Ritiene che mai come in questa fase – non solo per la pur rilevante ricorrenza del 60o anniversario della sigla dei Trattati di Roma – è a tutti evidente la centralità e la delicatezza della riflessione sul progetto europeo e sull'Unione, soprattutto nel suo assetto istituzionale ridisegnato da ultimo a Lisbona. Tale centralità non si deve soltanto alle gravi crisi e sacche di instabilità che incombono lungo i confini del continente e che pure hanno fatto emergere le carenze dell'architettura istituzionale europea, non attrezzata a fare dell'UE quell'attore protagonista della politica internazionale che tutti gli europeisti convinti auspicano e di cui si avverte comunque forte la mancanza.
  Sottolinea che la centralità di questa riflessione è connessa alla portata recondita degli attacchi che oggi sono mossi all'Unione europea, che va cercata e compresa. Attacchi che sono inferti con determinazione e non certo a caso contro un soggetto regionale, l'UE, che, per un verso, rappresenta un temutissimo competitore economico e che, per altro verso, in quanto colosso politico-economico fondato su basi valoriali costruite nel percorso secolare compiuto dall'Europa sul terreno dei diritti e delle libertà, costituisce il tallone di Achille di tutte quelle realtà – politiche, economiche, istituzionali, culturali – che fondano invece la propria forza sulla conculcazione di quei diritti e di quelle libertà.
  Richiama, quindi, le considerazioni svolte in occasione della seduta in cui ha riferito circa gli esiti della propria missione svolta Bruxelles a fine novembre 2016 sulla revisione della legge elettorale europea e sulla futura evoluzione istituzionale dell'UE, in cui sono stati toccati molti dei tempi affrontati dalla Relazione in esame.
  Ricorda, altresì, che il nostro Paese ha di recente conseguito un importante risultato con l'elezione di Antonio Tajani alla carica di presidente del Parlamento europeo. Si tratta della prima volta per il nostro Paese da quando, nel 1979, è stata introdotta l'elezione diretta del Parlamento europeo (la Germania l'ha presieduto già 4 volte, la Francia 3 volte e la Spagna 2). Propone, quindi, fin da ora che il presidente Tajani possa svolgere un'audizione davanti alle competenti Commissioni riunite di Camera e Senato, auspicabilmente prima del suo previsto intervento alle celebrazioni di marzo. Ricorda che questa Commissione ha deliberato lo svolgimento di un percorso istruttorio sulla crisi e sul rilancio del progetto europeo, da condurre congiuntamente alla Commissione Politiche dell'Unione europea, e ritiene molto importante che tale audizione ne costituisse parte naturale, come pure la preannunciata missione delle due Commissioni a Londra, finalizzata ad uno scambio di opinioni con i colleghi componenti della Commissione istituita presso la House of Commons sul negoziato per la fuoriuscita del Regno Unito dall'UE.
  Osserva che è noto a tutti che il vulnus rappresentato da Brexit non si sarebbe verificato senza l'emergenza migratoria che ha colpito l'Europa a seguito dei grandi conflitti mediorientali (in Siria ed Iraq in primis) e se le formazioni populiste antieuropee non avessero strumentalizzato tale questione per fare leva sull'incertezza e sulla precarietà che incombe oggi sulla classe media europea, assai provata dalla crisi economica del decennio che abbiamo alle spalle. Brexit avrebbe avuto meno chance se, dal canto loro, le istituzioni europee avessero saputo pretendere da tutti gli Stati membri l'esercizio di solidarietà che i Trattati impongono e lo stringente rispetto degli accordi presi in tema di asilo, accoglienza dei profughi, distribuzione delle quote, con pari enfasi rispetto agli accordi assunti sul terreno dei vincoli economico-finanziari.
  Ritiene che vi sia stata ad un certo punto una presa di coscienza forte circa la necessità di una svolta e di un ritorno all'Europa. Ciò è stato dimostrato nelle scorse settimane dagli interventi della Cancelliera Merkel e del presidente della BCE, Mario Draghi, laddove hanno contribuito Pag. 41a sgombrare il campo da congetture sulla fattibilità di un'Europa a due o più velocità. Valuta che si tratta di un chiarimento che rassicura e responsabilizza al contempo ma che non riesce a far superare i dubbi sulla capacità di tenuta delle economie europee più provate dalle politiche di questi anni.
  Passando ai contenuti della Relazione, che è articolata in cinque parti, illustra la prima parte, che affronta il tema chiave dello sviluppo del processo di integrazione europea e le questioni istituzionali, includendo un approfondimento sui temi della legge elettorale europea, sull'adesione dell'UE alla CEDU. Sottolinea che su questo terreno, il Governo contribuirà a rafforzare il rilancio del processo di integrazione europea sulla base di una riflessione ponderata e costruttiva sulle origini e la portata di Brexit, affrontando le ragioni profonde del fenomeno populista e antieuropeo e in modo da contribuire al Vertice a 27 che si terrà sotto presidenza maltese a Roma.
  Sul recesso britannico, evidenzia che il nostro Paese terrà la posizione per cui non si procederà all'avvio del negoziato senza l'attivazione da parte di Londra dell'articolo 50 del TUE, ribadendo il principio dell'indivisibilità delle libertà e avendo specifica cura e vigilanza sui diritti acquisiti dei nostri connazionali che risiedono, lavorando o studiando, nel Regno Unito.
  Sui temi della legislazione e del rapporto con le istituzioni, sottolinea come, nella prima parte, si menzioni esplicitamente l'iniziativa promossa dalle tre istituzioni europee per il 2017 in tema di riforma e sviluppo della nostra politica migratoria, in uno spirito di responsabilità e solidarietà, attraverso la riforma del Regolamento di Dublino, un pacchetto sulla migrazione legale e un piano di investimenti rivolti ai Paesi di origine e transito, finalizzato alla crescita di economia e occupazione.
  Ricorda che, come noto, si è registrata una battuta d'arresto del processo di adesione dell'UE alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU), adesione che è contemplata dall'articolo 6 del TUE e dal Protocollo n. 8 dei Trattati a seguito del parere 2/13 del 18 dicembre 2014, con cui la Corte di Giustizia dell'UE ha dichiarato il progetto di Accordo di adesione del 2013 non compatibile con i Trattati. In merito a questo, evidenzia che il nostro Governo si dichiara impegnato nella ricerca di ogni soluzione possibile per favorire un avanzamento di tale processo nel rispetto dei Trattati e della giurisprudenza della Corte.
  Ritiene di particolare rilievo, anche se non è direttamente connesso alle competenze della Commissione, il capitolo sul coordinamento delle politiche macroeconomiche, che include approfondimenti sull'attuazione dei rapporti dei cinque presidenti relativamente al completamento dell'Unione monetaria e bancaria. Sottolinea che, su questo terreno, il nostro Governo sosterrà il coordinamento delle politiche economiche e le iniziative europee di promozione degli investimenti, partecipando al processo di revisione normativa in materia bancaria. Dati gli obiettivi di crescita e occupazione e dati i problemi strutturali derivanti dal debito dei Paesi dell'area euro, segnala che, tra le iniziative per l'anno in corso, vi è la istituzione da parte europea del Comitato indipendente per le finanze pubbliche, per il quale il Governo auspica che formuli raccomandazioni sulle politiche fiscali per l'area euro nel suo insieme. In materia bancaria il Governo sostiene con convinzione la creazione di un Sistema comune di assicurazione dei depositi (EDIS) per una più compiuta mutualizzazione del rischio bancario. Quanto al meccanismo permanente per la Stabilità finanziaria (ESM), operante dal 2012, ricorda che per il 2017 esso sarà impegnato per il finanziamento dei programmai di sostegno a favore della Grecia. Quanto ai profili internazionali, mette in luce che si punta al rafforzamento della posizione comune dell'area dell'euro nelle sedi del G8, del G20 e del FMI su questioni economiche e finanziarie internazionali.
  Certamente ritiene di interesse della Commissione il capitolo riguardante la strategia in materia di migrazione, con Pag. 42particolare riferimento alla dimensione esterna della politica sulla migrazione, il cosiddetto Migration Compact.
  Ricorda a tal proposito che il Governo italiano ha presentato, il 15 aprile 2016, la sua proposta per un «Patto per la migrazione» con i Paesi terzi di origine e transito dei flussi migratori, in cui è insito il messaggio per cui l'Africa deve rappresentare la priorità per i prossimi anni. Il documento italiano ha ispirato la proposta della Commissione europea per un «Nuovo quadro di partenariato con i Paesi terzi nell'ambito dell'agenda europea sull'immigrazione», sulla cui attuazione il Governo ha insistito per rapidi progressi. Ricorda che, come è noto, il nuovo quadro di partenariato prevede anche un ambizioso piano europeo per gli investimenti esterni, cui potrà contribuire il fondo fiduciario istituito al Vertice de La Valletta del novembre 2015. Apprezza che la Relazione menzioni impegni assunti presso la Commissione XIV al fine di incrementare i fondi per l'azione esterna in materia migratoria, oltre gli 1.38 miliardi di euro già previsti. Ricorda che il Governo ha, inoltre, già assunto la leadership di un consorzio di quindici Paesi impegnati nella realizzazione del Programma regionale di sviluppo e protezione del Nord Africa (2016-2019), lanciato dalla Commissione europea per Tunisia, Egitto, Marocco, Algeria, Niger e Mauritania.
  Passando alla parte del documento di più stretta competenza della Commissione, riguardante l'Italia e la dimensione esterna dell'UE, evidenzia che la Relazione elenca impegni del Governo italiano che si inquadrano nell'attuazione della Strategia globale dell'UE per la politica estera e di sicurezza, adottata dall'Alto Rappresentante Mogherini. Tra tali impegni si annoverano lo sviluppo della difesa europea, in modo integrato alle missioni civili della PSDC e il sostegno alla politica di allargamento dell'UE con riferimento in primis ai Balcani occidentali. Su tale questione il Governo intende dare un contributo nel corso del 2017 grazie alla presidenza del Processo di Berlino. Sottolinea come l'Italia intenda contribuire al dialogo con la Turchia per ragioni strategiche, per l'impegno di Ankara a favore dei rifugiati siriani e con l'attenzione specifica allo Stato di diritto e ai diritti fondamentali. Ricorda che l'Italia sostiene la politica europea di vicinato, nella consapevolezza che si tratta di una politica di medio-lungo termine che annovera tra i suoi fini la promozione dei diritti umani e dello Stato di diritto. Sottolinea, inoltre, che l'Italia intende intensificare la politica commerciale comune e le relazioni transatlantiche, nonché con tutti gli ulteriori quadranti geopolitici con cui l'Unione europea intrattiene relazioni diplomatiche, e che il Governo italiano intende favorire la presenza dei funzionari italiani in posizioni di rilievo con attenzione alle aree di interesse prioritario per la politica estera e nazionale.
  Evidenzia che, in tale parte del documento, si indicano in maniera dettagliata tutte le maggiori aree di presenza dell'Unione europea, rilevanti per la politica estera del nostro Paese. Si menziona il conflitto siriano per il quale l'Unione europea dovrà contribuire sia in sede di negoziato per porre fine alle ostilità, sia per assistere la popolazione civile e promuovere un processo politico inclusivo. Si menziona, poi, l'azione europea a sostegno della pacificazione della Libia attraverso gli strumenti delle missioni EUBAM ed EUNAVFORMED Operazione SOPHIA, di cui la Commissione ha di recente autorizzato la partecipazione. Si menziona la crisi ucraina per affermare che il Governo italiano continuerà a promuovere un approccio bilanciato da parte dell'Unione europea, sostenendo gli sforzi negoziali in corso nel formato «Normandia» e incoraggiando progressi nell'attuazione degli accordi di Minsk II, sia nelle clausole sulla stabilizzazione sul terreno, sia nelle clausole politiche. Il Governo italiano sosterrà anche l'azione di mediazione dell'OSCE, anche in vista delle responsabilità che ci attendono nel 2018. Quanto ai Balcani occidentali, anche alla luce della missione appena svolta da questa Commissione a Pristina, osserva che il Governo italiano dichiara di proseguire nel sostegno di Pag. 43lunga durata a favore della stabilizzazione, della crescita economica e del percorso di integrazione europea dei Paesi dell'area. Evidenzia come non si trascura nel documento un riferimento agli Stati Uniti, che permangono il maggior partner strategico della UE, come pure l'esigenza di un rafforzamento del partenariato strategico con i Paesi dell'America latina e Caraibi, con particolare attenzione all'Argentina e alla necessità di impostare su nuove basi i rapporti con Cuba, alla luce dell'accordo di dialogo politico e di cooperazione. Ritiene rilevante la prospettiva di rafforzamento della cooperazione tra Unione europea e Nazioni Unite nel mantenimento della pace con la precisazione che il Governo italiano concorrerà alla revisione del Piano d'azione dell'UE sul sostegno della PSDC alle operazioni di peacekeeping dell'ONU.
  Con riguardo alle operazioni e missioni di PSDC, sottolinea che il Governo si propone per il 2017 di sostenere gli sforzi per aumentarne efficacia, flessibilità e rapidità di impiego mantenendo gli standard di partecipazione che collocano il nostro Paese all'interno della prima fascia di Stati membri contributori alle operazioni in termini di personale. Analoga riflessione vale pure per le missioni civili della PSDC che attribuiscono priorità alle crisi nei Paesi del primo vicinato, estese al Sahel e al Corno d'Africa.
  Proseguendo l'illustrazione, sottolinea che la Relazione contiene un capitolo specifico sull'allargamento dell'Unione, evidentemente incentrato sui Balcani occidentali, dei quali si registra, oltre alla persistente fragilità, il riacuirsi della retorica nazionalista ed un attivismo in chiave anti integrazione euro-atlantica da parte di altri rilevanti attori internazionali. Come è emerso anche in sede di esame della Deliberazione sulle missioni internazionali, auspica un incremento di impegno anche militare nella regione ed un rafforzamento dei presidi finalizzati a contrastare il fenomeno dei foreign fighters, il crimine organizzato, con particolare attenzione ai reati di natura finanziaria. Nel corso del 2017 l'Italia opererà per la normalizzazione delle relazioni bilaterali tra Belgrado e Pristina, sostenendo l'attuazione dell'ASA UE-Kosovo, in parallelo al rispetto delle condizionalità previste dal piano di azione per la liberalizzazione dei visti Schengen.
  Ritiene di particolare delicatezza ed attualità il capitolo dedicato al commercio internazionale e ai rapporti con i Paesi terzi, considerato il congelamento dell'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti e il prosieguo del negoziato per l'accordo di libero scambio con il Canada. Ricorda che per quest'ultimo l'accordo è stato chiuso formalmente nell'ottobre del 2016 e dovrebbe entrare in applicazione provvisoria nei primi mesi del 2017, una volta ottenuto il consenso del Parlamento europeo. Sottolinea, inoltre, che l'Unione europea è in trattative con ulteriori Paesi per accordi di libero scambio e, segnatamente, con il Giappone, con cui i negoziati potrebbero chiudersi entro i primi mesi del 2017, e con Paesi di area Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela), nell'intento di eliminare barriere tariffarie e non tariffarie e promuovere gli scambi con la regione. Osserva che nel 2016 sono stati avviati negoziati per il rinnovo di un analogo accordo con il Messico e con il Cile e che a breve dovrebbe entrare in applicazione provvisoria l'accordo con l'Ecuador, aggiuntosi a Colombia e Perù.
  Quanto all'area mediterranea, evidenzia che vi sono negoziati con tutti i Paesi della sponda sud, laddove solo con Marocco e Tunisia si è entrati nella fase negoziale. Proseguiranno i negoziati per l'accordo quadro con l'Armenia e saranno avviati negoziati o per un analogo accordo con l'Azerbaijan. 
  Sottolinea che è in fase di stallo dal 2012 l'accordo di libero scambio con l'India, mentre è in fase più avanzata la trattativa con il Vietnam, e che, quanto all'Australia e alla Nuova Zelanda, nel 2017 potrebbero essere avviate le trattative per la conclusione di tali accordi a condizione, per quanto concerne il Governo italiano e l'Australia in particolare, che si risolvano alcune questioni di difesa commerciale Pag. 44e di natura agricola, di forte sensibilità per il nostro Paese. Infine, ricorda che nel 2017 sarà avviato il processo per la modernizzazione dell'Unione doganale in vigore da più di venti anni tra Unione e Turchia. Si tratta di uno strumento che riveste grande rilevanza commerciale e politica per il nostro Paese.
  Passando alla Comunicazione della Commissione recante il Programma di lavoro della stessa Commissione per il 2017 che quest'anno è intitolato «Realizzare un'Europa che protegge dà forza e difende», osserva che si tratta di un breve documento, agile, a forte connotazione politico-programmatica. Tale testo, che fornisce le tracce essenziali ripercorse dal Governo italiano nella stesura della Relazione, per quanto attiene le competenze della Commissione esordisce rivendicando gli sforzi compiuti nella gestione dell'emergenza rifugiati, ricordando il milione di siriani che hanno trovato asilo in Europa e l'impegno nella ricollocazione in cui si registra la media di 1.000 persone al mese. Evidenzia come si stia riducendo il divario tra le ricollocazioni dalla Grecia e che la Commissione europea si ripromette di intensificare gli sforzi nei prossimi mesi per incrementare le ricollocazioni dall'Italia.
  Ricorda che, tra le dieci priorità individuate dal documento, figura il commercio internazionale, ancora incentrato sull'accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, a testimonianza della redazione del documento in una fase antecedente allo stallo in cui versa attualmente tale negoziato.
  Sottolinea come il Documento riferisce che il commercio è essenziale alla crescita se è vero che ogni miliardo di euro di esportazioni produce 14.000 nuovi posti di lavori. Oggi più di 30 milioni di posti di lavoro nell'UE, cioè 1 su 7, dipendono dalle esportazioni verso il resto del mondo e ritiene che questo impone il mantenimento di un sistema commerciale aperto e regolamentato.
  Oltre ai Paesi già citati dalla Relazione del Governo italiano, ricorda che il Programma della Commissione europea concentra l'attenzione sulla modernizzazione degli strumenti europei di difesa commerciale, tra cui la riforma della regola del dazio inferiore. La Commissione avrà un ruolo di primo piano nella realizzazione del Forum mondiale sull'eccesso di capacità produttiva di acciaio, sotto l'egida del G20.
  Osserva che la Priorità n. 7 attiene allo sviluppo di ulteriori strumenti di lotta contro il terrorismo, dalla realizzazione di un sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIA) per il controllo automatico dei cittadini dei Paesi terzi esenti dall'obbligo di visto, ad un Piano d'azione dell'UE per la lotta al finanziamento del terrorismo e al rafforzamento di EUROPOL.
  Ricorda che la Priorità n. 8, in tema di nuova politica della migrazione, riferisce che più di 15 miliardi di euro del bilancio dell'UE sono stati dedicati alla risposta alla crisi migratoria. Il bilancio dell'accordo UE-Turchia è positivo ma occorre, secondo la Commissione europea, riformare l'impianto delle regole di Dublino, trasformare l'Ufficio europeo di sostegno all'asilo in una vera e propria «agenzia per l'asilo».
  Nel contesto della Priorità n. 9, attinente un ruolo più incisivo a livello mondiale, sottolinea che la Commissione concentra i propri sforzi al rilancio della difesa europea, preannunciando un piano d'azione europeo e la istituzione di un Fondo europeo di difesa per promuovere ricerca e innovazione. Riferisce che sarà adottata una Strategia per la Siria che definirà i modi del contributo europeo alla crisi umanitaria e alla costruzione di una transizione politica. Infine, osserva come l'Africa permarrà un partner strategico anche avvalendosi del Fondo fiduciario di emergenza dell'UE per l'Africa e del nuovo Piano di Investimenti esterni (PEI).
  Infine, quanto al programma delle presidenze olandese, slovacca e maltese, concernente il periodo gennaio 2016-giugno 2017, è stato predisposto in un nuovo formato, volto a fornire un quadro per l'organizzazione e la programmazione dei lavori del Consiglio per i prossimi diciotto mesi, la sua struttura – in cinque pilastri Pag. 45– è basata su quella dell'agenda strategica. Per ogni pilastro, sono evidenziati i fascicoli e le questioni fondamentali che il Consiglio dovrà affrontare nel periodo in questione. I cinque pilastri riguardano: 1. occupazione, crescita e competitività; 2. la responsabilizzazione e protezione dei cittadini; 3. energia e clima; 4. libertà, sicurezza e giustizia; 5. il ruolo dell'Unione sulla scena mondiale.
  Ricorda che in quest'ultimo pilastro rientrano i temi del rilancio del potenziale del commercio come leva di crescita ed è significativo ricordare, anche alla luce dei poveri risultati conseguiti su questo terreno, che sulla migrazione l'agenda del trio ha posto in evidenza l'attuazione dell'Agenda europea sulla migrazione, le Conclusioni del Consiglio europeo di aprile, giugno e ottobre 2015, l'esito della riunione dei capi di Stato o di governo del settembre 2015 e i risultati del Vertice de La Valletta dell'11 e 12 novembre 2015, come pure la Conferenza ad alto livello sulla rotta del Mediterraneo orientale e dei Balcani occidentali dell'8 ottobre 2015. Quanto alla risposta alle crisi, evidenzia che l'UE dovrà includere un approccio alla sicurezza e alla diplomazia congiunto e orientato all'esterno.
  Si tratta di un profilo che non emerge nel programma di lavoro della Commissione per il 2017.
  Ricorda l'audizione dell'Ambasciatore di Malta a Roma sulle priorità della presidenza di turno maltese, che si è tenuta il 1o febbraio scorso presso il Comitato permanente per le relazioni esterne dell'UE, in cui è emersa la continuità con la presidenza italiana, in nome del carattere mediterraneo comune ai due Paesi. Le priorità appaiono la gestione del fenomeno migratorio e l'approfondimento delle iniziative e dei progetti già lanciati in sede europea, lavorando sul terreno del rapporto con i cittadini e, in generale, della credibilità dell'Unione nei rapporti interni ed esterni.
  Alla luce di quanto esposto, presenta una proposta di relazione favorevole alla Commissione XIV sui provvedimenti in titolo (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alla proposta della relatrice.

  Manlio DI STEFANO (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta della relatrice di riferire in senso favorevole.

  La seduta termina alle 15.55.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 15.55.

Misure per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo jihadista.
C. 3558 Dambruoso e Manciulli.

(Parere alla I Commissione).
(Rinvio del seguito dell'esame).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, considerato che la Commissione Affari costituzionali, destinataria del parere, non ha ancora avviato l'esame degli emendamenti riferiti al provvedimento all'esame, alla luce della rilevanza di talune proposte emendative presentate e della fondata prospettiva di rinvio della discussione generale del provvedimento presso l'Aula, ad oggi fissata per lunedì prossimo, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 23 febbraio 2017. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari Pag. 46esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 16.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo dello Stato di Israele in materia di pubblica sicurezza, fatto a Roma il 2 dicembre 2013.
C. 4225 Governo, approvato dal Senato.

(Rinvio dell'esame).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, essendo intervenuto un impedimento alla presenza in seduta della relatrice, onorevole Quartapelle Procopio, rinvia l'avvio dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Barbados per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire le evasioni fiscali, fatta a Barbados il 24 agosto 2015.
C. 4226 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  Francesca LA MARCA (PD), relatrice, ricordando che Commissione è chiamata ad esaminare la Convenzione tra Italia e Barbados per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali, sottoscritta nell'agosto 2015 e già approvata dal Senato il 12 gennaio scorso, osserva che la Convenzione in esame risponde all'esigenza di disciplinare in maniera più efficiente ed equilibrata gli aspetti fiscali delle relazioni economiche fra i due Paesi.
  Sottolinea come l'intesa, che ricalca il modello di convenzione fiscale dell'OCSE, al pari di numerose altre già esaminate, trovi applicazione nei riguardi delle persone fisiche e giuridiche residenti di uno o di entrambi gli Stati contraenti, limitatamente all'imposizione sui redditi e all'imposta regionale sulle attività produttive.
  L'Accordo definisce il concetto di residenza, di stabile organizzazione e di utili di impresa, accogliendo il principio generale in base a cui gli utili di impresa sono imponibili nello Stato di residenza dell'impresa stessa, ad eccezione dei redditi prodotti per il tramite di una organizzazione stabile.
  Evidenzia che l'articolo 13 della Convenzione stabilisca, fra l'altro, una potestà impositiva concorrente dei due Stati per plusvalenze relative a beni immobili o a beni mobili appartenenti alla stabile organizzazione o alla base fissa e che, in materia di pensioni, la Convenzione prevede la tassazione soltanto nello Stato di residenza, mentre per le remunerazioni derivanti dallo svolgimento di funzioni pubbliche stabilisce di regola la tassazione nello Stato della fonte.
  Ricorda, infine, che il testo non presenta profili di incompatibilità con la normativa nazionale, né con l'ordinamento europeo e gli altri obblighi internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
  Per le motivazioni esposte auspica una rapida approvazione del provvedimento.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA condivide la relazione esposta dalla relatrice.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti accordi: a) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Praga l'8 febbraio 2011; b) Accordo di cooperazione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo degli Emirati Arabi Uniti, nell'ambito della cultura, arte e patrimonio, fatto a Dubai il 20 novembre 2012; c) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Malta in materia di cooperazione Pag. 47culturale e di istruzione, fatto a Roma il 19 dicembre 2007; d) Accordo di cooperazione scientifica e tecnologica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Podgorica il 26 settembre 2013; e) Accordo di cooperazione culturale, scientifica e tecnica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Senegal, fatto a Roma il 17 febbraio 2015; f) Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica slovacca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Bratislava il 3 luglio 2015; g) Accordo di collaborazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Slovenia, fatto a Roma l'8 marzo 2000.
C. 3980 Governo.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 25 gennaio scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che il relatore ha presentato due emendamenti (vedi allegato 2).

  Marco FEDI (PD), relatore, illustra le proposte emendative presentate precisando che l'emendamento Tit.1 si rende necessario a seguito dell'approvazione della legge 1o dicembre 2016, n. 241, che si deve all'iniziativa del collega Di Stefano e che ha ratificato e reso esecutivo l'Accordo tra l'Italia e la Repubblica Ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Praga l'8 febbraio 2011. Conseguentemente il riferimento all'Accordo tra Italia e Repubblica Ceca va espunto in tutte le parti del disegno di legge in cui esso figura.
  Quanto all'emendamento 3.1, evidenzia che esso si rende necessario, oltre che a seguito della espunzione del riferimento al provvedimento di cui alla lettera a), anche a seguito dell'entrata in vigore della legge 4 agosto 2016, n. 163, che modifica la legge di contabilità e finanza pubblica 13 dicembre 2009, n. 196, e dall'entrata in vigore della legge 11 dicembre 2016, n. 232, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2017. Conseguentemente, segnala che il Governo ha preannunciato la presentazione di una relazione tecnica aggiornata.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA esprime parere favorevole sugli emendamenti del relatore.

  Manlio DI STEFANO (M5S) sottolinea il suo apprezzamento per il risultato conseguito ai fini della ratifica dell'Accordo tra Italia e Repubblica Ceca e ricorda come quando c’è dialogo e collaborazione si arriva sempre a un risultato positivo e soddisfacente.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Tit.1 e 3.1 del relatore.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Allegato, fatto a Roma il 27 maggio 2016.
C. 4254 Governo.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Francesca LA MARCA (PD), relatrice, rammentando che l'Accordo tra Italia e Costa Rica sullo scambio di informazioni in materia fiscale è stato redatto sulla base del modello TIEA (Tax Information Exchange Agreement) predisposto dall'OCSE nell'aprile 2002, che consiste in un accordo finalizzato allo scambio di informazioni tra gli Stati che, in ragione del ridotto interscambio commerciale, non ritengono necessario stipulare una convenzione Pag. 48contro le doppie imposizioni, evidenzia che l'Accordo in esame si compone di 13 articoli.
  Segnala in particolare le disposizioni di cui all'articolo 3 che precisa che, per il nostro Paese, le imposte oggetto dell'Accordo sono: l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), l'imposta sul reddito delle società (IRES), l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP), l'imposta sul valore aggiunto (IVA), l'imposta sulle successioni, l'imposta sulle donazioni e le imposte sostitutive. L'articolo 5 disciplina le modalità con cui le informazioni fiscali sono richieste da una delle due Parti e fornite dall'altra. Il paragrafo 3 stabilisce che, su richiesta dell'altra Parte, l'autorità competente della Parte interpellata fornisce le informazioni di carattere fiscale anche sotto forma di deposizioni di testi e di copie autentiche di documenti originali.
  Il paragrafo 4 dell'articolo 5 prevede, tra l'altro, il superamento del segreto bancario, conformemente all'obiettivo prioritario della lotta all'evasione, nonché agli standard dell'OCSE in materia. Con l'articolo 6 viene regolamentata la possibilità di una Parte contraente di consentire che rappresentanti dell'autorità competente dell'altra Parte contraente possano effettuare nel proprio territorio interrogatori di persone ed esame di documenti. Le disposizioni dell'articolo 7 indicano i casi in cui è consentito il rifiuto di una richiesta di informazioni, ad esempio quelli in cui la divulgazione delle informazioni richieste è contraria all'ordine pubblico.
  Sottolinea che il Costa Rica è membro delle principali Organizzazioni Internazionali e in molte di esse si adopera per assumere un ruolo di protagonismo che va oltre le sue ridotte dimensioni geopolitiche. A tale proposito, ricorda, ad esempio, il suo impegno in materia di protezione diritti umani, dell'ambiente, contro la pena di morte, ed altri.
  Evidenzia che le relazioni bilaterali tra l'Italia e il Costa Rica sono tradizionalmente caratterizzate da una grande vicinanza e collaborazione, in tutti i campi in cui esse si manifestano (economico/commerciale, culturale, politico) e che la presenza economica italiana in Costa Rica si manifesta attraverso un grande numero di aziende locali di origine italiana e con un'elevata diffusione di prodotti e marche italiane nei più disparati settori, dall'alimentare alla moda, fino all’automotive.
  Per le motivazioni esposte auspica una rapida approvazione del provvedimento.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa all'illustrazione della relatrice.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.10.

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