CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 marzo 2014
207.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per la semplificazione
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 27 marzo 2014. — Presidenza del presidente Bruno TABACCI.

  La seduta comincia alle 14.15.

Indagine conoscitiva sulla semplificazione legislativa ed amministrativa: esame del documento conclusivo.
(Esame e rinvio).

  Bruno TABACCI, presidente, comunica che la seduta odierna è dedicata all'esame della proposta di documento conclusivo dell'indagine, la cui bozza è stata inviata ai componenti la Commissione ed è pubblicata in allegato al resoconto della seduta.
  Nel redigerla, ha avuto modo di misurare l'imponente lavoro svolto in poco più di tre mesi e di apprezzare particolarmente l'attiva partecipazione di diversi componenti la Commissione, che con le loro domande e le loro osservazioni hanno consentito di approfondire diversi temi.
  La proposta di documento conclusivo è quindi il frutto di un lavoro collettivo ed è strutturata in 7 capitoli.
  I primi 3 capitoli danno conto del contesto dell'indagine dal punto di vista istituzionale, partendo da una breve presentazione della Commissione per illustrare quindi il programma dell'indagine conoscitiva e le audizioni effettuate.
  Il capitolo 4 entra nel vivo dell'indagine, dando conto, molto per sommi capi, degli argomenti trattati nelle singole audizioni, raggruppate in base alle categorie dei soggetti auditi: l'OCSE; l'ambito governativo; il più ampio ambito istituzionale (Consiglio di Stato; Corte dei conti; autorità indipendenti; tavolo istituzionale per la semplificazione; regioni, province e comuni); le organizzazioni imprenditoriali; le organizzazioni della cooperazione; le organizzazioni sindacali; le organizzazioni professionali; le organizzazioni dei consumatori; gli esperti.
  Il capitolo 5 dà quindi conto del quadro emerso dall'indagine, sintetizzando le questioni generali più ricorrentemente sollevate in materia di semplificazione normativa e amministrativa:
   la quantità e la volatilità delle norme;
   il disordine normativo;
   la mancata attuazione;
   il non funzionamento delle norme;
   la qualità della legislazione;
   le complicazioni derivanti dall'assetto territoriale;Pag. 233
   il mancato funzionamento delle norme sulla qualità della normazione e la semplificazione;
   i costi per i cittadini e per le imprese;
   la funzionalità delle nuove tecnologie informatiche rispetto alla semplificazione;
   le consultazioni pubbliche, la partecipazione e l'analisi di impatto.

  Il capitolo 6 cerca di passare dalla diagnosi, che è emersa chiara e assolutamente condivisa, alla terapia, che invece è di ben più difficile individuazione. Il capitolo si sofferma su alcune questioni di ordine generale, con specifico riguardo ai rapporti tra politica ed amministrazione ed ai processi decisionali che ne conseguono, incapaci di decollare verso linee strategiche prevalenti rispetto agli interessi particolari.
  L'ultimo capitolo traccia le possibili linee di azione della Commissione, soffermandosi, in particolare, su un'iniziativa legislativa che potrebbe affrontare alcune macroquestioni emerse nel corso dell'indagine:
   1. il riconoscimento alla Commissione di un ruolo a tutto campo;
   2. l'introduzione di una programmazione degli interventi legislativi, condivisa tra Governo e Parlamento;
   3. una drastica riduzione dei tempi per l'adozione dei regolamenti;
   4. la modifica di alcune norme vigenti in materia di azione amministrativa.

  A questa iniziativa ordinaria si potrebbe affiancare un'iniziativa legislativa costituzionale che preveda l'introduzione nel sistema delle fonti delle leggi organiche, così da rafforzare e rendere vincolanti per il legislatore sia le leggi sulla produzione normativa sia le leggi sui diritti di cittadini ed imprese.
  Invita i colleghi a svolgere interventi di carattere generale: le questioni di dettaglio potranno essere trattate in maniera informale, anche attraverso scambi di mail.
  Rammenta che il documento conclusivo dovrà essere approvato entro il 31 marzo, per rispettare i tempi concordati, evitando di chiedere una proroga e rispettando anche l'impegno con il Governo di offrire elementi utili per le linee programmatiche in materia di semplificazione.

  Il senatore Ignazio ANGIONI (PD) ringrazia il presidente per il lavoro svolto, che contiene spunti interessanti. Avrebbe considerato utile uno slittamento di due settimane per poter meditare meglio il documento e consentire a tutti i gruppi di dare il proprio contributo.

  Bruno TABACCI, presidente, segnala che la richiesta di proroga andrebbe deliberata formalmente e sottoposta ai presidenti delle Camere e comporterebbe quindi un notevole slittamento dei tempi. Considera pertanto opportuno arrivare alla votazione del documento entro lunedì.

  Il senatore Ignazio ANGIONI (PD) prende atto delle considerazioni del presidente, impegnandosi, anche a nome del suo gruppo, a fornire elementi e proposte entro lunedì. Propone di integrare il documento con un riferimento al processo riformatore che si è avviato con l'approvazione da parte del Senato, nella seduta di ieri, del disegno di legge di riforma delle province, delle città metropolitane e delle unioni di comuni. Ritiene che il documento conclusivo dovrebbe porsi in sintonia con tale processo riformatore e non possa quindi prospettare il superamento delle regioni quando già si stanno superando le province. Invita quindi ad una maggiore cautela, ferma restando la necessità di una messa a punto del Titolo V.

  La senatrice Erica D'ADDA (PD) ringrazia il presidente per il lavoro svolto, associandosi alle considerazioni del senatore Angioni sulla problematica dell'assetto territoriale: occorrerebbe evitare che il documento rischi di diventare contraddittorio non soltanto rispetto al tema delle province, ma anche con riguardo alle prospettive di riforma del Senato in Senato delle autonomie. Né ritiene che si possa affrontare la questione istituzionale soltanto Pag. 234sulla base dei costi e degli scandali, ferma restando la necessità di una riflessione complessiva sull'argomento.

  Il senatore Giorgio PAGLIARI (PD), dopo un riferimento sistematico all'attuale quadro costituzionale, che prevede quattro livelli territoriali (Stato, regioni, province – città metropolitane e comuni), considera indispensabile sia una riflessione sull'attuale assetto delle regioni, anche con riguardo al tema della specialità, che, fermi restando gli Statuti speciali, andrebbe comunque ripensata, sia una semplificazione dei rapporti tra leggi statali e leggi regionali, sopprimendo le competenze concorrenti e definendo in maniera precisa le competenze statali e quelle regionali.
  Per quanto riguarda le conclusioni del documento, propone, in una logica costruttiva, di rendere più incisive le parti riguardanti sia la semplificazione normativa, che va affrontata attraverso una vasta opera di elaborazione di testi unici compilativi, sia la semplificazione amministrativa, decidendo a monte se si voglia privilegiare un'amministrazione ancora legata alla logica dei controlli preventivi, ovvero un'amministrazione che incentri la sua azione sui controlli successivi.
  Da ultimo, considera fondamentale definire il ruolo e l'operatività della Commissione.
  Il senatore Francesco BRUNI (FI-PdL) si ritrova in molte delle considerazioni del collega Pagliari, ribadendo la necessità di sistemare la parte relativa alle regioni e di essere più incisivi in ordine alla semplificazione amministrativa, che deve interessare tutti i livelli territoriali.

  Bruno TABACCI, presidente, prima di dare la parola ai deputati, avverte che convocherà la Commissione lunedì pomeriggio alle 18.30.

  Fabio LAVAGNO (SEL) ringrazia per il lavoro svolto, riallacciandosi alle considerazioni già svolte sulla questione regionale ed invitando ad articolare meglio il giudizio sulle riforme degli anni novanta, che comunque hanno avuto un impatto significativo e che forse sono state in parte tradite anche dall'atteggiamento della parte politica.
  Considera opportuno ampliare la parte relativa al ruolo ed alle linee di azione della Commissione.
  Avrebbe preferito che la Commissione avesse più tempo a disposizione per l'esame del documento conclusivo, ma crede comunque che si possa arrivare Alla votazione entro lunedì.

  Bruno TABACCI, presidente, si metterà da subito al lavoro per recepire i suggerimenti formulati nella seduta odierna, fermo restando che il documento dovrà avere mordente, anche e soprattutto nella parte relativa all'assetto territoriale, oggetto, nel corso delle audizioni, di unanimi e robuste critiche.

  Mara MUCCI (M5S) si augura che si possa pervenire ad un accordo complessivo sul documento, superando le perplessità relative alla parte riguardante l'assetto territoriale, ferma restando la necessità di una riforma del Titolo V che ridefinisca, in particolare, le materie di legislazione concorrente. Preannuncia quindi che darà il proprio contributo per ampliare alcune parti, con specifico riguardo alla necessità di una centrale unica e trasparente degli acquisiti per la sanità ed al tema della informatizzazione, riguardo alla quale avanzerà puntuali proposte di integrazione del documento.

  Bruno TABACCI, presidente, dopo una breve chiosa sul tema della politica sanitaria tra Stato e regioni, rinnova l'invito ai componenti la Commissione ad inviare i propri contributi e rinvia il seguito dell'esame del documento conclusivo alla seduta che sarà convocata lunedì 31 marzo alle 18.30.

  La seduta termina alle 15.10.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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