CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 ottobre 2013
114.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 108

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 30 ottobre 2013.

Audizione di rappresentanti del CONAI (Consorzio nazionale imballaggi) in materia di rinegoziazione dell'accordo-quadro tra ANCI e CONAI in fase di rinnovo.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.30 alle 15.55.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 30 ottobre 2013. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 15.55.

Decreto-legge 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione.
C. 1690 Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Andrea CAUSIN (SCpI), relatore, riferisce che la Commissione è chiamata a esaminare il decreto-legge n. 120 del 2013 recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica, nonché in materia di immigrazione.
  Al riguardo, fa presente che il provvedimento, benché non rechi norme specificatamente incidenti su ambiti di competenza della VIII Commissione, presenta disposizioni che avranno indubbiamente riflessi nei settori tradizionalmente d'interesse della Commissione medesima.
  A tale proposito, richiama in via esemplificativa la disposizione di cui al comma 5 dell'articolo 2 che, con alcune modifiche all'articolo 31 della legge n. 183 del 2011 (legge di stabilità per il 2012) relativo alla disciplina del patto di stabilità interno per gli enti locali, inasprisce, per l'anno 2013, i vincoli del patto di stabilità interno, aumentando il contributo finanziario richiesto, nell'ambito del patto, a ciascun ente, sospendendo, al contempo, l'applicazione del sistema di virtuosità, ai fini della ripartizione degli obiettivi finanziari del Pag. 109patto tra gli enti medesimi. L'inasprimento dei vincoli del patto per gli enti locali determina un miglioramento dell'indebitamento netto e del fabbisogno di un importo pari a 450 milioni di euro per l'anno 2013. In particolare il comma 5 dell'articolo 2, inserendo il comma 2-ter nell'articolo 31 della citata legge n. 183 del 2011, introduce una norma programmatica finalizzata a favorire e incentivare gli investimenti degli enti locali, prevedendo che nell'ambito della manovra di finanza pubblica (legge di stabilità per il 2014, il cui disegno di legge è ora all'esame del Senato) e in coerenza con gli obiettivi programmatici ( indebitamento netto per il 2014 pari al 2,5 per cento del PIL), agli enti locali potranno essere attribuiti nel 2014 spazi finanziari a valere sul patto di stabilità interno.
  Richiama poi le disposizioni di cui al comma 7 dell'articolo 2 recano modifiche ed integrazioni al decreto-legge n. 35 del 2013 in materia di pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione. Le modifiche forniscono taluni chiarimenti all'indomani della rimodulazione ed integrazione delle risorse del Fondo anticipazioni liquidità per il pagamento dei debiti degli enti territoriali, operata dal decreto-legge n. 102 del 2013, in particolare: definiscono la tempistica entro la quale procedere alla assegnazione dell'intero ammontare per il 2014 delle risorse della Sezione debiti non sanitari di regioni e province autonome (tale ammontare sarà concesso entro il 31 marzo 2014, unitamente alle risorse non erogate nel 2013, per anticipazioni di liquidità richieste entro il 28 febbraio 2014); chiariscono che sono ammessi anche i pagamenti dei debiti fuori bilancio (che presentavano i requisiti per il riconoscimento alla data del 31 dicembre 2012) ai fini dell'assegnazione delle anticipazioni a valere sulle risorse finanziarie aggiuntive stanziate sul Fondo anticipazioni dal già citato decreto-legge n. 102 del 2013 e a valere sulle risorse (già esistenti) per il 2014 sulla Sezione debiti non sanitari di regioni e province autonome e sulle risorse già ripartite tra le regioni per i medesimi debiti, ma non ancora erogate; introducono la previsione che all'atto dell'estinzione da parte della regione dei debiti elencati nel piano di pagamento nei confronti degli enti locali o di altre pubbliche amministrazioni, ciascun ente locale o amministrazione pubblica interessata provvede all'immediata estinzione dei propri debiti.
  Infine, segnala la disposizione di cui all'articolo 3 le cui norme sono volte a consentire nel 2013 il rientro dallo scostamento dagli obiettivi di contenimento dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni entro il limite del 3 per cento del PIL, definito in sede europea. Al riguardo, ricorda che la Nota di aggiornamento del DEF 2013, presentata alle Camere il 23 settembre 2013, stima per l'anno 2013 un livello di indebitamento netto tendenziale pari al 3,1 per cento del PIl. Le risorse necessarie al rientro dallo scostamento dello 0,1 per cento dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni nel 2013 (rispetto al limite del 3 per cento del PIL), corrispondenti a circa 1,6 miliardi in termini di indebitamento netto, sono reperite – secondo quanto riportato nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento d'urgenza – tramite: il richiamato inasprimento del patto di stabilità interno per gli enti locali, disposto all'articolo 2, comma 5 (450 milioni); la costituzione di accantonamenti indisponibili delle spese relative alle Missioni di ciascun Ministero, ai sensi del comma 1 dell'articolo 3 in esame (590 milioni); l'utilizzo, tramite il versamento all'entrata del bilancio dello Stato, di quota parte delle risorse iscritte in conto residui per l'anno 2013 e non ancora erogate del Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio ai sensi del comma 1 dell'articolo 3 in esame (35 milioni); con un programma di dismissioni immobiliari, da adottare con procedure a legislazione vigente, da realizzare entro l'anno, che dovrà generare entrate per 525 milioni.
  Con riferimento alle sopra richiamate coperture direttamente incidenti su ambiti di competenza della VIII Commissione, fa presente che, ai fini del miglioramento Pag. 110dell'indebitamento netto per l'importo di 590 milioni, la tabella B indica un accantonamento complessivo delle spese dei Ministeri, sia di competenza che di cassa, per 980,3 milioni, in particolare con importi di 3,3 milioni per le spese del Ministero dell'ambiente e di 50 milioni per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Restano escluse dagli accantonamenti, ai sensi del comma 2 dell'articolo 3 gli stanziamenti di bilancio relativi, tra l'altro, alla realizzazione delle opere e delle attività connesse allo svolgimento del grande evento Expo Milano 2015.
  Quanto alla copertura incidente sul Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio (cosiddetto Fondo milleopere), segnala che il comma 5 dell'articolo 3 prevede che le somme iscritte nel conto residui per l'anno 2013 sul citato Fondo, previsto dall'articolo 13, comma 3-quater, del decreto-legge n. 112 del 2008, sono versate per l'importo di 45 milioni all'entrata del bilancio dello Stato per il medesimo anno. Ricorda che l'articolo 13, comma 3-quater, del decreto-legge n. 112 del 2008 ha istituito, presso il Ministero dell'economia e delle finanze, il Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio, inizialmente dotato di 60 milioni per il 2009, e di 30 milioni per ciascun anno del biennio 2010-2011, destinando le relative risorse alla concessione di contributi statali per interventi realizzati dagli enti destinatari nei rispettivi territori finalizzati al risanamento ed al recupero dell'ambiente e allo sviluppo economico dei territori stessi. Alla ripartizione di tali risorse e all'individuazione dei beneficiari si provvede con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per i profili di carattere finanziario.
  Tutto ciò premesso, si riserva di presentare una proposta di parere al termine del dibattito che seguirà, previa valutazione dell'eventuale nuovo testo che la Commissione in sede referente dovesse produrre a seguito dell'esame di proposte emendative.

  Ermete REALACCI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'audizione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI