CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 luglio 2013
51.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 9 luglio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

  La seduta comincia alle 11.10.

Indagine conoscitiva sugli strumenti fiscali e finanziari a sostegno della crescita, anche alla luce delle più recenti esperienze internazionali.
Audizione del professor Innocenzo Cipolletta, Presidente dell'Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI).
(Svolgimento e conclusione).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, introduce l'audizione.

  Innocenzo CIPOLLETTA, Presidente dell'Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI), svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Svolgono considerazioni e pongono quesiti i deputati Itzhak Yoram GUTGELD (PD), Matteo COLANINNO (PD) e Marco CAUSI (PD), ai quali rispondono Innocenzo CIPOLLETTA, Presidente dell'Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI) e Anna GERVASONI, Direttore generale dell'Associazione italiana del private equity e venture capital (AIFI).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ringrazia il professor Cipolletta e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione del dottor Gian Luca Santi, Direttore generale di Unipol Gruppo finanziario SpA.
(Svolgimento e conclusione).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, introduce l'audizione.

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  Gian Luca SANTI, Direttore generale di Unipol Gruppo finanziario SpA, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Svolgono considerazioni e pongono quesiti i deputati Itzhak Yoram GUTGELD (PD), Giovanni PAGLIA (SEL), Giulio Cesare SOTTANELLI (SCpI), ai quali risponde Gian Luca SANTI, Direttore generale di Unipol Gruppo finanziario SpA.

  Interviene il deputato Francesco RIBAUDO (PD), cui replica Gian Luca SANTI, Direttore generale di Unipol Gruppo finanziario SpA.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ringrazia il dottor Santi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 9 luglio 2013. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il viceministro dell'economia e delle finanze Luigi Casero.

  La seduta comincia alle 12.50.

DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 4 luglio scorso.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che, nella precedente seduta di esame, il relatore ha illustrato il provvedimento e sono stati svolti su di esso alcuni interventi.

  Il Viceministro Luigi CASERO, in merito alle tematiche emerse nel corso del dibattito, in particolare per quanto riguarda l'articolo 52 del decreto-legge, evidenzia come tale disposizione sia stata inserita nel corpo del decreto – legge a seguito dell'approvazione, da parte della Commissione Finanze della Camera della risoluzione n. 8-00002, con la quale sono state indicate alcune misure per garantire una maggiore flessibilità nei meccanismi di riscossione coattiva dei tributi, nonché alla luce della risoluzione e delle audizioni svolte presso il Senato sulle problematiche della fiscalità immobiliare. In tale contesto il Governo è intervenuto nei termini più conformi agli impegni assunti con gli atti di indirizzo appena richiamati, tenendo, peraltro, necessariamente conto dei vincoli imposti dalle esigenze di stabilità della finanza pubblica.
  Con specifico riguardo al tema dell'esecuzione forzata della prima casa di abitazione, la risoluzione approvata dalla Commissione Finanze segnala l'opportunità di stabilire l'impignorabilità di tale tipologia di immobile, nell'ambito di determinati limiti quantitativi. A tale proposito la previsione di cui all'articolo 52, comma 1, lettera g), contempera la necessità di garantire il credito erariale con l'obiettivo di evitare l'espropriazione coattiva della prima casa di abitazione, anche in considerazione del fatto che tale misura determina grave nocumento per il debitore, senza, peraltro, apportare necessariamente significativi introiti per l'Erario. In tale prospettiva la nuova previsione consente l'iscrizione di ipoteca sull'immobile, ma preclude la possibilità, per l'agente della riscossione, di procedere all'espropriazione forzata, qualora si tratti dell'unico immobile di proprietà del debitore e se il fabbricato non appartiene alla categoria delle abitazioni di lusso o alle categorie catastali A/8 o A/9. In ogni caso rimane ferma la possibilità, per lo stesso agente della riscossione, di intervenire nel Pag. 124procedimento esecutivo, qualora esso sia stato avviato nei confronti del debitore da un soggetto privato.
  Ulteriori aspetti affrontati dalla risoluzione approvata dalla Commissione, e che il Governo ha tuttavia deciso di rinviare ad un ulteriore intervento legislativo, riguardano la revisione degli interessi applicati nel caso di riscossione coattiva, per i quali si sono evidenziati problemi di copertura finanziaria, nonché le tematiche relative alla riconsiderazione del principio del solve et repete, le quali investono anche gli aspetti dell'accertamento. Si è invece ritenuto di intervenire sin d'ora sulle questioni concernenti il meccanismo dell'aggio riconosciuto all'agente della riscossione, per il quale si è previsto di anticipare l'avvio del nuovo meccanismo di calcolo, il quale non sarà più definito in percentuale fissa, ma sulla base dei costi effettivamente sostenuti dall'agente.
  Per quanto riguarda l'ampliamento a 120 delle rate in cui può essere ripartito il debito tributario, previsto dall'articolo 52, comma 1, lettera a), numero 1), evidenzia, con riferimento a quanti ritengono che tale misura comporti il rischio di compromettere le entrate tributarie, come essa sia subordinata a talune specifiche condizioni, tra le quali la sussistenza di una comprovata e grave situazione di difficoltà del debitore, legata alla congiuntura economica. Reputa infatti che la previsione di tali requisiti sia atta ad evitare effetti negativi sul gettito, in quanto, in presenza di una condizione di notevole difficoltà economica, i contribuenti che si avvarranno della più ampia rateizzazione non sarebbero stati comunque in condizione di onorare i propri debiti con l'Erario, il quale avrebbe dovuto pertanto registrare un mancato introito.
  In merito alla norma di cui all'articolo 52, comma 1, lettera a), numero 2), la quale estende da 2 a 8 il numero di rate il cui mancato pagamento determina il venir meno del beneficio della rateazione, evidenzia, come, anche in questo caso, si tratti di una misura legata all'attuale congiuntura economica, che il Governo ha ritenuto di adottare invece di prevedere una moratoria temporanea del pagamento delle rate. In ogni caso, assume fin d'ora l'impegno del Governo a monitorare gli effetti di tale previsione, al fine di valutarne l'impatto da qui ad un anno, e per apportarvi, se necessario, successivi correttivi.

  Francesco RIBAUDO (PD) preannuncia che, nel quadro delle misure, recate dal decreto – legge, le quali intendono agevolare il contribuente in difficoltà, ad esempio estendendo fino a 120 il numero delle rate in cui è possibile dilazionare il pagamento dei tributi, in casi di comprovata e grave difficoltà economica, ovvero prevedendo che la decadenza da tale beneficio scatti nel caso di mancato pagamento di otto rate, anziché di due, il gruppo del Partito Democratico presenterà una proposta emendativa relativa alla proroga degli sfratti per morosità. Evidenzia infatti come, nonostante per gli sfratti per finita locazione sia stata prevista la proroga al 31 dicembre 2013, per quelli per morosità non si sia ancora provveduto in alcun modo, rilevando a tale proposito come, nella grave situazione di crisi del Paese, il disagio sociale sia molto alto, tanto nei giorni scorsi vi sono stati suicidi di persone che erano state sfrattate e non sapevano in quale modo risolvere i loro problemi abitativi.
  In questa prospettiva la proposta emendativa del gruppo del Partito Democratico è volta, attraverso la costituzione di un apposito fondo a favore degli affittuari morosi, alimentato dagli stessi contratti di locazione, a dare una concreta risposta al problema, non soltanto disponendo la proroga degli sfratti per morosità, ma risolvendo incertezze sorte a seguito di alcune recenti pronunce giurisprudenziali in merito.

  Girolamo PISANO (M5S), con riferimento all'articolo 50, del decreto-legge, il quale elimina la responsabilità solidale dell'appaltatore e del committente per quanto riguarda il versamento dell'IVA, sottolinea come il Governo avrebbe dovuto assumere un orientamento opposto, nel Pag. 125senso di rafforzare i controlli sui versamenti contributivi e non di allentare i presidi già previsti dall'ordinamento in tale materia. Nell'esprimere il dissenso rispetto a tale disposizione, ritiene invece opportuno introdurre meccanismi automatici di controllo, sull'esempio dei sistemi già in uso presso l'INPS, l'INAIL e le Casse edili, i quali danno a tali enti la possibilità di verificare direttamente i versamenti effettuati relativamente a ciascun lavoratore. Analogamente, sarebbe necessario introdurre un sistema informatico che consenta all'Agenzia delle entrate di disporre in tempo reale di dati dettagliati su tutte le fatture emesse o ricevute da tali soggetti, al fine di giungere alla realizzazione di un certificato di regolarità tributaria degli appaltatori e subappaltatori, nonché creando un apposito albo che permetta alle stazioni appaltanti di essere sollevate da ogni responsabilità solidale con tali soggetti. In tal modo, oltre a realizzare una semplificazione degli adempimenti cartacei attualmente esistenti, si introdurrebbe un forte strumento di contrasto all'evasione fiscale.
  Si riserva pertanto di presentare specifiche proposte emendative in merito, invitando il Governo a riflettere attentamente su tale ipotesi.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), con riferimento all'articolo 56 del decreto-legge, il quale modifica taluni aspetti della disciplina dell'imposta sulle transazioni finanziarie (cosiddetta Tobin tax), chiede al Governo di fornire dati dettagliati per poter verificare l'impatto della nuova imposta, in particolare per quanto riguarda i volumi delle operazioni finanziarie e le negoziazioni realizzate nell'arco della medesima giornata, nonché di effettuare una valutazione circa gli oneri che deriverebbero da un eventuale differimento nell'applicazione del tributo.

  Enrico ZANETTI (SCpI), con riferimento alle previsioni dell'articolo 50, valuta positivamente la previsione che elimina il meccanismo di responsabilità solidale tra appaltatore e committente per quanto riguarda i versamenti IVA, ritenendo che tale esclusione dovrebbe essere estesa anche al versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente, sottolineando come l'ordinamento contempli già altre forme di responsabilità per quanto riguarda i versamenti tributari. Reputa altresì interessanti le proposte avanzate dal deputato Pisano in merito all'introduzione di un sistema di certificazione della regolarità tributaria, pur rilevando come tale obiettivo potrà essere realizzato attraverso l'ampliamento del meccanismo della fatturazione elettronica, il quale, peraltro, dovrà essere affrontato nell'ambito dell'esame, da parte della Commissione Finanze, delle proposte di legge per la revisione del sistema fiscale.
  In merito all'articolo 51, pur valutando positivamente la previsione, ivi contenuta, di abrogare la norma concernente la trasmissione mensile dei dati da parte dei sostituti d'imposta, ritiene necessario introdurre ulteriori misure di semplificazione in materia tributaria, ad esempio per quanto riguarda gli obblighi di comunicazione dei dati INTRASTAT, nonché di quelli relativi ai beni aziendali in godimento ai soci. Si riserva pertanto di presentare talune proposte emendative in materia.

  Michele PELILLO (PD) intende svolgere una considerazione di carattere generale sull'articolo 52, evidenziando come, sulle tematiche relative alla riscossione dei tributi, il Governo sia andato ben oltre le indicazioni contenute nella risoluzione recentemente approvata dalla Commissione Finanze. A tale proposito rappresenta l'opportunità che il Governo e il Parlamento lavorino il più possibile in sintonia, evidenziando come il testo sottoposto al parere della Commissione preveda profonde modifiche sul tema della riscossione.
  In particolare, sottolinea come l'intervento dell'Esecutivo appaia viziato da una certa contraddittorietà, in quanto, da un lato, opera una stretta sul sistema dell'accertamento, mentre, dall'altro, realizza un allentamento delle maglie della riscossione, con dubbi effetti positivi sul sistema Pag. 126generale, poiché i due momenti, accertamento e riscossione, appaiono intimamente collegati.
  Evidenzia quindi come non appaia del tutto chiara la ratio della norma che aumenta a 120.000 euro la franchigia fino alla quale non è consentito all'agente della riscossione procedere all'espropriazione forzata per gli immobili diversi dalla prima casa. A questo proposito, ricorda che, nella normativa previgente, era prevista una franchigia di 20.000 euro, finalizzata, a suo giudizio, al condivisibile scopo di non permettere all'agente della riscossione di avviare una procedura esecutiva immobiliare per il soddisfacimento di un credito troppo basso rispetto al valore dell'immobile. In tale contesto rileva come un simile, ingiustificato aumento della franchigia possa ripercuotersi negativamente sull'Erario, e come i ruoli di valore superiore a 120.000 euro sono, molto probabilmente, soltanto una minima percentuale delle somme per cui si procede alla riscossione forzata.

  Marco CAUSI (PD) sollecita innanzitutto il Governo a migliorare la formulazione dell'articolo 1, in particolare estendendo l'operatività del Fondo di garanzia per le PMI anche a quegli operatori finanziari che realizzano emissioni di mini-Bond e di cambiali finanziarie, al fine di rafforzare la capacità finanziaria di tali imprese.
  Per quanto riguarda le tematiche affrontate dall'articolo 52, ritiene necessario svolgere una complessiva e serena riflessione su tali questioni. Ricorda, infatti, che la risoluzione n. 8-00002, approvata dalla Commissione Finanze, fornisse una serie di indicazioni in materia senza entrare nei dettagli delle singole misure: in tale contesto molti componenti la Commissione si chiedono se le norme recate dal predetto articolo 52 possano essere migliorate, al fine di garantire la tenuta del sistema della riscossione, in particolare per quanto riguarda la franchigia di 120.000 euro, relativa alla possibilità di effettuare l'espropriazione immobiliare sugli immobili diversi dalla prima abitazione, nonché circa l'ulteriore estensione del numero di rate nelle quali possono essere ripartiti i debiti tributari. A tale ultimo proposito evidenzia come, attualmente, il beneficio del pagamento rateale sia esteso a circa 2 milioni di contribuenti, per un ammontare di debiti complessivamente pari a 22 miliardi di euro, il cui ammontare medio risulta pertanto quantificabile in circa 10.000 euro, e come pertanto l'allungamento fino a 120 rate comporterebbe un pagamento annuale, a carico dei contribuenti interessati, molto modesto, pari a circa mille euro in dieci anni, ovvero a 500 euro in venti anni.
  In questo contesto ritiene dunque opportuno compiere ulteriori verifiche circa le singole norme di dettaglio recate dal predetto articolo 52.

  Giovanni PAGLIA (SEL) preannuncia che il suo gruppo si accinge a presentare una serie di proposte emendative riferite all'articolo 52, in quanto esso non appare convincente nel suo complesso. A tale proposito evidenzia come sia opportuno ripristinare un giusto equilibrio fra la capacità di riscossione e la tutela delle possibilità effettive di pagamento da parte dei contribuenti, rilevando come le previsioni contenute nella predetta disposizione, nella sua formulazione attuale, determinino uno squilibrio nel sistema, incidendo negativamente su quello che dovrebbe essere il bene primo da tutelare, ossia l'interesse pubblico.

  Sebastiano BARBANTI (M5S), con riferimento all'articolo 1 del decreto-legge, relativo al Fondo di garanzia per le PMI, ritiene prioritario assicurare che gli effetti benefici della mitigazione del rischio di credito a favore dei soggetti che erogano il credito si trasferiscano sulle imprese medesime.
  Per quanto riguarda invece il tema della riscossione dei tributi, sottolinea come molte categorie abbiano sollecitato l'introduzione di meccanismi atti a ridurre le sanzioni applicabili ai contribuenti, nonché a ridurre l'ammontare degli interessi moratori, i quali potrebbero crescere Pag. 127a seguito dell'allungamento fino a 120 del numero delle rate nelle quali può ora essere ripartito il debito tributario.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, sottolinea come l'articolo 52 del decreto-legge non riprenda due aspetti qualificanti della risoluzione approvata dalla Commissione Finanze, concernenti la riduzione degli interessi moratori e la questione del definitivo superamento del solve et repete, a testimonianza di come, per questi aspetti, il testo del decreto-legge rappresenti già ora un punto di mediazione.
  Ricorda inoltre ai colleghi della maggioranza come le misure in materia di riscossione dei tributi fossero particolarmente attese dall'opinione pubblica, la quale li ha accolti con particolare favore, testimoniato dalla crescita del livello di apprezzamento dell'operato del Governo conseguente all'adozione di tali previsioni: in tale prospettiva sarebbe a suo giudizio del tutto controproducente che, in sede parlamentare, si compissero dei passi indietro rispetto a tali decisioni.
  Passando quindi ad alcuni aspetti di dettaglio, sottolinea come l'innalzamento a 120 del numero massimo delle rate nelle quali possono essere ripartiti i debiti tributari sia subordinato a precise condizioni, mentre, per quanto riguarda la franchigia alle espropriazioni immobiliari sugli immobili diversi dalla prima abitazione, evidenzia come il valore di 120.000 euro previsto a tal fine non appaia certo esorbitante, atteso che, nelle grandi città, esso corrisponde sostanzialmente al valore di un garage.
  In generale, ritiene che, piuttosto che modificare singole previsioni del decreto-legge a soli 15 giorni dalla sua entrata in vigore, sarebbe più saggio introdurre un meccanismo di monitoraggio che consenta di valutare, entro un anno, gli effetti delle previsioni recate dall'articolo 52, per verificare quali misure debbano essere mantenute a regime e quali, invece, debbano essere applicate in via temporanea per la sola durata della crisi economica in atto.

  Francesco RIBAUDO (PD), intervenendo sui lavori della Commissione, evidenzia come, ormai da qualche mese, diversi esponenti del gruppo del Popolo della Libertà, nonché componenti del Governo, non perdano occasione di rendere pubbliche dichiarazioni sui temi della riforma dell'IMU.
  In tale contesto rappresenta al Presidente della Commissione l'opportunità di ribadire, con i mezzi più opportuni, come spetti in via principale alle Commissioni Finanze dei due rami del Parlamento occuparsi di tali temi. Ritiene infatti che lo stesso Presidente abbia titolo ad intervenire pubblicamente al riguardo a nome dell'intera Commissione, ribadendo il ruolo primario che questa deve rivestire in materia.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, nel condividere lo spirito dell'intervento del deputato Ribaudo, evidenzia come non sia facile sottrarre al dibattito politico, che coinvolge anche i membri del Parlamento, temi particolarmente sensibili e attuali, quali la riforma dell'imposta municipale propria. A tale riguardo evidenzia inoltre come, non appena il Governo adotterà una proposta in materia, essa dovrà senza dubbio essere affrontata in seno alla Commissione Finanze, la quale sarà chiamata ad assumere le relative decisioni.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi ad una seduta da convocare per la giornata di domani il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 13.25.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 9 luglio 2013.

Disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita.
C. 282 Causi, C. 950 Zanetti e C. 1122 Capezzone.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 13.25 alle 14.05.