CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 3 luglio 2013
48.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 140

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 3 luglio 2013.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.20.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO indi del vicepresidente Walter RIZZETTO indi del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sull'ordine dei lavori.

  Cesare DAMIANO, presidente, propone di procedere ad un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di svolgere prima la seduta in sede consultiva, per poi passare alla prevista seduta in sede referente e, in fine, svolgere la programmata audizione di esperti della materia, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.

  La Commissione conviene.

Pag. 141

DL 61/2013: Nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale.
C. 1139 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VIII e X).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 19 giugno 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che è pervenuto il testo del provvedimento in titolo, come risultante dagli emendamenti approvati dalle Commissioni riunite VIII e X.
  Avverte, pertanto, che il relatore ha presentato una proposta di parere favorevole sul disegno di legge in esame (vedi allegato).

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

DL 69/2013: Disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia.
C. 1248 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esprimere il parere di competenza alle Commissioni riunite I e V sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia. Fa presente, innanzitutto, che il provvedimento – suddiviso in tre titoli recanti, rispettivamente, misure per la crescita, misure in materia di semplificazione e misure per l'efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile – si colloca nell'ambito di un preciso quadro di riferimento normativo europeo, identificabile con le raccomandazioni rivolte all'Italia nel quadro del semestre europeo 2013, presentate dalla Commissione europea il 29 maggio 2013. Rileva, infatti, che tale decreto-legge, in armonia con il contesto di riferimento, prevede la semplificazione dell'accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI), per il finanziamento a tasso agevolato di nuovi macchinari ed impianti ad uso produttivo, nonché misure di sostegno a grandi progetti di ricerca e innovazione industriale, in linea con le tendenze europee di sostenere il flusso del credito alle attività produttive; il provvedimento, inoltre, sempre nell'ambito di tale collocazione giuridica di livello europeo, tendente a migliorare i rapporti tra il cittadino, le imprese e le pubbliche amministrazioni, nell'ottica di un rilancio dello sviluppo, reca misure in materia di liberalizzazioni, concessioni stradali e ferroviarie, maggiore efficienza delle amministrazioni, accelerazione nell'utilizzazione dei fondi comunitari, semplificazione delle procedure amministrative, semplificazioni nel settore dell'edilizia, in quello paesaggistico ambientale, nella gestione dei rapporti di lavoro, nonché in materia fiscale. Sottolinea poi che si prevedono misure volte al potenziamento del sistema educativo, che rivedono il finanziamento del sistema universitario, sostengono gli studenti meritevoli e facilitano il reclutamento del personale docente, incentivando la ristrutturazione degli edifici scolastici, con l'obiettivo di intensificare gli sforzi per scongiurare l'abbandono scolastico e migliorare qualità e risultati della scuola.
  Soffermandosi, quindi, sulle parti di competenza della XI Commissione, rileva anzitutto che l'articolo 18, comma 8, dispone, allo scopo di innalzare il livello di sicurezza degli edifici scolastici e fermo restando quanto già previsto dalla normativa vigente, l'obbligo per l'INAIL di destinare fino a 100 milioni di euro annui per il triennio 2014-2016, per la definizione di un piano di edilizia scolastica, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Pag. 142ministri, d'intesa con i Ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e delle infrastrutture e dei trasporti.
  Segnala, poi, l'articolo 25, comma 1, che detta disposizioni in materia di individuazione e disciplina della posizione economica e assicurativa delle risorse umane che devono essere trasferite dall'A.N.A.S. S.p.A. al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di assicurare la continuità dell'attività di vigilanza esercitata sui concessionari della rete autostradale.
  Fa, quindi, presente che gli articoli 31, 32, 34 e 35 recano varie semplificazioni in materia di lavoro, con una riduzione di oneri (al netto di quelli che potranno essere quantificati solo dopo l'adozione della normativa attuativa) pari mediamente a oltre 17 mila euro annui per ciascun'impresa (secondo quanto riportato nell'allegato al provvedimento).
  In particolare osserva che, per quanto concerne il Documento unico di regolarità contributiva (DURC), l'articolo 31: estende la procedura compensativa in virtù della quale si procede al rilascio del DURC in presenza di crediti certificati nei confronti delle pubbliche amministrazioni di importo pari ai versamenti contributivi dovuti, anche alle procedure di appalto pubblico e di appalti privati in edilizia (comma 1); prevede che ai fini del pagamento delle prestazioni rese nei contratti di appalto, il DURC relativo all'affidatario e ai subappaltatori sia acquisito, d'ufficio, dalla stazione appaltante (comma 2 e 6); dispone che nei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, la validità del DURC sia estesa a 180 giorni e venga acquisito dalla stazione appaltante sempre attraverso strumenti informatici; stabilisce che la richiesta del DURC venga limitata unicamente alle fasi dell'affidamento e della gestione del contratto (fermo restando l'obbligo di produzione del DURC per il pagamento delle prestazioni), riducendo da cinque a due le fasi procedurali in cui il documento è richiesto; dispone che, nel caso in cui il DURC registri un'inadempienza, la stazione appaltante trattiene l'importo dovuto dal certificato di pagamento, provvedendo essa stessa, direttamente, al versamento agli enti previdenziali e assicurativi creditori (commi 3, 4 e 5); prevede che le amministrazioni competenti trasmettano l'invito alla regolarizzazione delle eventuali inadempienze mediante posta elettronica, all'interessato o per il tramite del consulente del lavoro (comma 8).
  Rileva, quindi, che l'articolo 32 reca varie semplificazioni di adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro e denunce di infortuni. Fa presente che la disposizione, in particolare, prevede: l'esonero dall'obbligo di redazione del Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze (DUVRI), in settori di attività con basso rischio infortunistico (definite con successivo decreto del Ministero della salute), nel caso in cui il committente proceda all'individuazione di un incaricato debitamente qualificato, indicato nel contratto d'opera o di appalto, ovvero per i servizi di natura intellettuale, per le mere forniture di materiali o attrezzature, nonché per i lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai 10 uomini-giorno; al fine di evitare duplicazioni di corsi di formazione o aggiornamento per gli addetti e i responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, la possibilità di fruire di crediti formativi in relazione a corsi già svolti; la previsione che le comunicazioni agli organi di vigilanza degli elementi informativi previsti dalla legge, relativi ai nuovi insediamenti produttivi, possano essere effettuate nell'ambito delle comunicazioni allo sportello unico per le attività produttive (il quale provvederà a trasmetterle, per via telematica, agli organi di vigilanza); semplificazioni in materia di verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro, con possibilità per i datori di lavoro di avvalersi, in caso di impossibilità degli enti pubblici competenti di procedere in tempi rapidi, di soggetti pubblici o privati abilitati; semplificazioni di adempimenti connessi alle misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili; l'invio telematico di specifiche comunicazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, anche per mezzo di organismi paritetici o Pag. 143organizzazioni sindacali dei datori di lavoro; l'individuazione di modelli semplificati per la redazione del piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e coordinamento, fermi restando i relativi obblighi, secondo modalità da definire con successivo decreto interministeriale; semplificazioni delle procedure di comunicazione e notifica di denuncia degli infortuni sul lavoro da parte del datore di lavoro.
  Fa, quindi, notare che l'articolo 34 introduce la possibilità di trasmissione per via telematica dei certificati medici di gravidanza, parto e interruzione di gravidanza, ai fini dell'erogazione delle prestazioni di maternità, mentre l'articolo 35 prevede procedure semplificate ai fini dell'adempimento degli obblighi di informazione, formazione e sorveglianza sanitaria, nei casi in cui la permanenza del lavoratore in azienda non sia superiore alle cinquanta giornate di lavoro nel corso dell'anno solare, al fine di tener conto, mediante idonee attestazioni, degli obblighi assolti da altri datori di lavoro nei confronti del medesimo lavoratore.
  Rileva poi che l'articolo 36, al fine di garantire la continuità dell'azione amministrativa e gestionale, nonché il rispetto dei prescritti adempimenti di natura contabile, economica e finanziaria, prevede la proroga degli incarichi dei componenti dei consigli di indirizzo e vigilanza dell'INPS e dell'INAIL, operanti alla data del 30 aprile 2013, fino alla costituzione dei nuovi consigli di indirizzo e vigilanza, e comunque non oltre il 30 settembre 2013.
  Segnala, infine, il comma 5 dell'articolo 58, il quale riduce, di 25 milioni di euro nell'anno 2014 e di 49,8 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2015, la spesa per i servizi esternalizzati nelle scuole, fissando, per le istituzioni scolastiche ed educative statali, a decorrere dall'anno scolastico 2013/2014, un tetto alla spesa per l'acquisto di servizi esternalizzati, che devono avvenire nel rispetto dell'obbligo di avvalersi delle convenzioni quadro CONSIP: si tratta di una disposizione che rischia di creare, a suo giudizio, ulteriori problemi a enti e istituzioni già gravemente penalizzati dagli ultimi interventi in tema di contenimento delle spese pubbliche, oltre che ai lavoratori impiegati dalle società che erogano i predetti servizi.
  Preso atto del contenuto del provvedimento per le parti di competenza e delle sue finalità politiche e programmatiche, ritiene, pertanto, utile svolgere un compito di analisi puntuale ed effettiva delle disposizioni richiamate: in tal senso, nel rilevare un'apprezzabile impostazione generale del decreto, osserva comunque che tale impostazione non consente di ignorare che, soprattutto per la parte relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro, molte delle disposizioni introdotte rischiano di generare un contesto peggiorativo, considerato anche che diverse norme appaiono errate sotto un profilo scientifico e, per altri versi, assolutamente non innovative se non dannose e, in ogni caso, poco chiare.
  Al riguardo, infatti, sebbene la questione connessa alla necessità di semplificare gli adempimenti in capo agli imprenditori, specie se di piccole dimensioni, sia stata posta in più occasioni presso la XI Commissione, da ultimo con l'interrogazione 5-00221, a prima firma Fedriga, rammenta anche che, proprio in risposta a quell'atto di sindacato ispettivo, il rappresentante del Governo ha ricordato che «un ritorno all'istituto dell'autocertificazione per le piccole imprese presenta forti criticità di ordine comunitario atteso che il nostro Paese è stato, sul punto, espressamente diffidato dall'Unione europea». Rileva, peraltro, che il provvedimento in esame contiene diversi punti positivi, ma anche numerosi elementi di criticità, senza considerare che in esso mancano alcune norme importanti, anche per le aziende, come, ad esempio, quelle sulla formazione nelle scuole, con riduzioni di oneri per le aziende che assumono post-diplomati o laureati, ovvero quelle per rendere definitivo il libretto formativo. Segnala, altresì, che le stesse organizzazioni sindacali hanno lamentato come, con questo provvedimento, si siano introdotte modifiche pericolose, che intervengono su disposizioni fondamentali in materia di prevenzione, in particolare in quei settori e contesti lavorativi a più alta esposizione ai Pag. 144rischi e già caratterizzati da un numero rilevante di infortuni gravi, mortali e di malattie professionali. In particolare, evidenzia come, confermando la pratica invalsa nel confondere interventi di semplificazione burocratica con alleggerimento delle tutele in materia di prevenzione, il decreto-legge operi in ossequio a logiche che non pongono la riduzione degli eventi infortunistici e tecnopatici a priorità di intervento, come la garanzia di un'idonea organizzazione del lavoro.
  Sotto questo profilo, ritiene che le maggiori criticità siano contenute nelle modifiche che vanno a vanificare strumenti di prevenzione fondamentali, quali: il DUVRI (articolo 32, comma 1, lettera a), nell'ambito degli appalti; le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi (articolo 32, comma 1, lettera b), necessarie per le PMI e già oggetto di procedura di infrazione da parte delle istituzioni europee; il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) e il Piano Operativo di Sicurezza (POS), nel settore dell'edilizia (articolo 32, comma 1, lettera h); le comunicazioni alle autorità giudiziarie in caso di infortuni gravi (con prognosi oltre i tre giorni) e mortali (articolo 32, comma 6) e l'informazione, la formazione e la sorveglianza sanitaria per le prestazioni lavorative di breve durata (articolo 35). Esprime, in particolare, una certa preoccupazione per l'eliminazione dell'obbligo del DUVRI, previsto dall'articolo 32, che non sarà più redatto per le attività «la cui durata non sia superiore ai dieci uomini-giorno», mentre per i settori a «basso rischio infortunistico» il Documento sarà «sostituito da una semplice autocertificazione». In pratica, osserva come torni in vigore una norma tanto contestata dalla Commissione europea, che su questo ha aperto anche una procedura d'infrazione contro l'Italia. Inoltre, ritiene che un altro punto critico sia quello relativo alla formazione dei lavoratori a tempo determinato, laddove si stabilisce che per i lavoratori che non superano le cinquanta giornate lavorative nell'arco dell'anno solare è prevista la riduzione degli adempimenti relativi alla informazione, formazione e sorveglianza sanitaria; il rischio di tale norma è, a suo avviso, quello che tanti giovani precari siano costretti a operare senza preparazione e prevenzione dei rischi che stanno affrontando, con evidente «sollevazione» delle aziende e con la conseguenza che nessuna di esse si vorrà assumere l'onere della formazione e della sorveglianza sanitaria, nei casi in cui un lavoratore che esegue lavorazioni di breve durata abbia già svolto, presso un altro datore di lavoro, formazione, anche se non specificamente mirata al settore in cui il lavoratore stesso è chiamato ad operare.
  Segnala, peraltro, che anche l'allungamento dei tempi di validità del DURC presenta non pochi aspetti problematici, se è vero che una reale semplificazione su questa materia non può essere data da una norma che interviene su profili di natura meramente temporale, che rischiano soltanto di favorire le aziende meno virtuose, bensì da una disposizione che consenta a tutti gli operatori di disporre, in tempo reale e in via telematica, della situazione di regolarità contributiva delle singole imprese.
  Prospetta inoltre l'opportunità, cogliendo l'occasione del decreto-legge in esame, di suggerire alle Commissioni di merito una nuova disposizione da inserire nel codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, volta a prevedere che, nella determinazione del prezzo più basso richiesto dalle amministrazioni pubbliche per l'assegnazione di una commessa di beni e di servizi, siano esclusi i costi relativi alle retribuzioni del personale, stimati sulla base dei livelli della contrattazione nazionale di riferimento, nonché i costi relativi agli adempimenti previsti per il rispetto delle disposizioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; si tratterebbe, a suo giudizio, di una misura di significativa importanza, atteso che attualmente le amministrazioni pubbliche, formulando richiesta di offerte economiche più competitive sul piano dei prezzi, rischiano di favorire e di premiare quelle imprese che Pag. 145operano una concorrenza sleale, improntata sul mancato rispetto dei contratti e delle disposizioni di legge.
  In conclusione, alla luce delle considerazioni svolte, giudica utile rivolgere esplicite e puntuali indicazioni alle Commissioni di merito, affinché riflettano sull'esigenza di apportare le necessarie modifiche al testo e, se opportuno, di provvedere anche alla soppressione di talune norme. Per tali ragioni, considerato il contenuto particolarmente complesso ed articolato del provvedimento e attesa l'esigenza che nella seduta di domani emergano anche eventuali punti di interesse dal dibattito, si riserva di presentare per la prossima settimana una proposta di parere, che potrebbe essere approvata prima che le Commissioni di merito concludano l'esame degli emendamenti, anche al fine di rappresentare gli elementi di criticità del testo.

  Giorgio AIRAUDO (SEL), intervenendo per segnalare una questione di carattere preliminare, in coerenza con quanto appena proposto dal suo gruppo, nell'ambito della riunione dell'Ufficio di presidenza, circa l'esigenza di avviare una indagine conoscitiva in materia di monitoraggio dello stato di attuazione del decreto legislativo n. 81 del 2008, avanza la richiesta di proporre alle Commissioni di merito lo stralcio della parte del provvedimento in esame riguardante la modifica della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ritiene, infatti, opportuno che su tale delicato argomento venga svolta una riflessione organica, nell'ambito della quale, eventualmente, introdurre i miglioramenti normativi giudicati necessari, evitando di procedere per interventi segmentati e privi di una visione d'insieme.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto di talune criticità emerse, ritiene opportuno che sulla materia – secondo quanto concordato anche nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – si svolga un dibattito approfondito, che ritiene possa utilmente proseguire a partire dalla seduta già fissata per la giornata di domani.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.40.

Modifica alla normativa in materia di requisiti di accesso al trattamento pensionistico per il personale della scuola.
C. 249 Ghizzoni e C. 1186 Marzana.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 27 giugno 2013.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta il Governo ha dato la propria disponibilità a fornire dati ed elementi conoscitivi certi circa la definizione della platea dei potenziali beneficiari degli interventi normativi in esame e la possibile quantificazione dei relativi oneri, anche in vista della definizione di un testo unificato dei progetti di legge abbinati.
  Fa presente, in proposito, che i rappresentanti del competente dicastero hanno appena comunicato alla presidenza di non essere nelle condizioni di partecipare alla seduta odierna, prospettando la possibilità che i dati di carattere finanziario possano essere resi alla Commissione nella seduta già fissata per la giornata di domani.

  Antonella INCERTI (PD), relatore, preso atto della necessità di attendere i dati di Pag. 146carattere finanziario relativi agli oneri recati dal provvedimento in esame, che presumibilmente saranno comunicati da Governo nella seduta già fissata per la giornata di domani, fa presente che sarà sua cura, in ogni caso, predisporre per quella occasione – secondo le modalità di organizzazione dei lavori concordate nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – una proposta di testo unificato, in vista della sua adozione come testo base, da inviare subito alle Commissioni competenti per l'espressione del prescritto parere, chiedendo ai gruppi, per il momento, di rinunciare alla fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede alla presidenza che le medesime modalità di accelerazione dei lavori concordate per le proposte normative in titolo, sulle quali non ritiene di dover formulare obiezioni di metodo, siano comunque garantite anche per la prosecuzione dell'esame dei provvedimenti in materia di salvaguardia dei lavoratori «esodati», attualmente all'esame in sede referente della Commissione. Fa notare, infatti, che non sarebbe accettabile configurare una sorta di «corsia preferenziale» esclusivamente per i provvedimenti in esame, prevedendo, al contrario, un iter più dilatato nel tempo per gli altri provvedimenti in materia di deroghe alla vigente disciplina previdenziale, dal momento che non sussiste alcuna differenziazione giuridica nella posizione dei soggetti coinvolti, tale da giustificare un diverso grado di salvaguardia. Fa osservare, quindi, che l'unico elemento che potrebbe distinguere i lavoratori della scuola dagli altri esodati riguarda, oltre al fatto che i primi (a differenza degli altri) possono continuare a percepire uno stipendio, la sola decorrenza dei trattamenti pensionistici – le cosiddette finestre di uscita, che per questo personale vanno effettivamente a coincidere con la durata dell'anno scolastico – e non anche la maturazione dei requisiti, per la quale ritiene, al contrario, che uno slittamento delle relative scadenze temporali oltre il 31 dicembre 2011 possa creare una disparità tra differenti categorie di lavoratori. Precisato che il suo orientamento sui provvedimenti in esame è comunque tendenzialmente favorevole, dal momento che, a suo avviso, ogni proposta tesa alla demolizione della «riforma Fornero» a tutela dei lavoratori è da valutare positivamente, si augura che la presidenza possa garantire modalità di svolgimento dei lavori che assicurino un percorso parallelo e paritario per i diversi iter di esame, aventi ad oggetto i provvedimenti testé citati.

  Annalisa PANNARALE (SEL) fa notare che l'obiettivo dei provvedimento in esame è quello di riparare ad un errore palese della «riforma Fornero», che ha colpevolmente disconosciuto la specificità dei lavoratori del comparto scuola, in controtendenza rispetto agli orientamenti legislativi da sempre prevalsi in materia. Precisato che i lavoratori in questione, al contrario di quanto testé dichiarato dal deputato Fedriga, maturano i requisiti previdenziali in corrispondenza con la scadenza dell'anno scolastico, condivide il percorso procedurale prefigurato dal relatore, che contempla la predisposizione di un testo unificato, da adottare come testo base già nella giornata di domani, in modo da trasmetterlo alle Commissioni competenti in sede consultiva, senza la fissazione di una termine per la presentazione degli emendamenti. Ritiene giusto, infatti, imprimere un'accelerazione all'iter, a fronte dell'urgenza di prevedere, prima dell'avvio dell'anno scolastico, interventi di salvaguardia in favore di tali lavoratori, sottolineando come un eventuale intervento di modifica, in particolare sulle modalità di copertura finanziaria, potrà essere definito anche successivamente, alla luce del parere che sarà espresso dalla V Commissione. Fatto presente, infatti, che, allo stato, non esiste una interpretazione univoca circa gli oneri recati dal provvedimento, a fronte di stime divergenti indicate rispettivamente dal MIUR e dall'INPS, ritiene che Pag. 147si possa, nel frattempo, procedere rapidamente nell'esame, al fine di dare una risposta concreta ed efficace ai soggetti in questione.

  Marialuisa GNECCHI (PD), premesso che il suo gruppo si è sempre battuto per la salvaguardia di tutte le categorie di lavoratori esodati e continuerà a farlo anche nella corrente legislatura, osserva che l'esistenza di talune differenze di disciplina tra lavoratori è da sempre esistita sul piano normativo, potendo riguardare sia i termini di decorrenza dei trattamenti previdenziali sia i termini di maturazione dei requisiti. Nel caso di specie, peraltro, sottolinea come la specificità del personale della scuola abbia da sempre indotto il legislatore a prefigurare per tali lavoratori, proprio in relazione alla maturazione dei requisiti, scadenze corrispondenti all'andamento dell'anno scolastico, in modo da consentire loro di andare in pensione nei termini ritenuti più opportuni e consoni al particolare modello organizzativo di tale comparto. Fatto notare, quindi, che per tali lavoratori il termine del 31 dicembre, valevole per l'uscita dal lavoro generalità dei lavoratori, dovrebbe essere prorogato al 31 agosto dell'anno successivo, ritiene che l'intervento normativo in esame, riparando ad uno degli errori della «manovra Fornero», non faccia altro che ripristinare una situazione di normalità in questo settore, non prefigurando in alcun modo una forma di privilegio.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda come il dibattito sui provvedimenti abbinati possa proseguire nella seduta già fissata per la giornata di domani, nella quale sarà importante valutare i dati che presumibilmente il Governo comunicherà in materia di copertura finanziaria e verificare la proposta di testo unificato preannunciata dal relatore.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 3 luglio 2013. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.50.

Indagine conoscitiva sulle misure per fronteggiare l'emergenza occupazionale, con particolare riguardo alla disoccupazione giovanile.
Audizione di esperti della materia (Michele Raitano e Michele Tiraboschi).
(Svolgimento e conclusione).

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati, nonché la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.
  Introduce, quindi, l'audizione, avvertendo che gli auditi hanno messo a disposizione della Commissione una documentazione, di cui autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l'Università di Roma «La Sapienza», e Michele TIRABOSCHI, professore di diritto del lavoro presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, svolgono relazioni sul tema oggetto dell'audizione.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Walter RIZZETTO (M5S), Davide TRIPIEDI (M5S), Titti DI SALVO (SEL), Massimiliano FEDRIGA (LNA), Davide BARUFFI (PD) e Giorgio PICCOLO (PD).

  Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l'Università di Pag. 148Roma «La Sapienza», e Michele TIRABOSCHI, professore di diritto del lavoro presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, rendono ulteriori precisazioni rispetto ai quesiti posti.

  Interviene, quindi, il deputato Irene TINAGLI (SCpI), per formulare ulteriori quesiti rispetto ai quali replica brevemente Michele RAITANO, ricercatore in politica economica presso l'Università di Roma «La Sapienza».

  Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia gli auditi e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.55.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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