CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 novembre 2017
918.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08906 Fabbri: Disservizi conseguenti al nuovo piano di consegna della corrispondenza a giorni alterni in Emilia-Romagna ed esigenze di salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti.
5-10426 Lenzi: Disservizi conseguenti al nuovo piano di consegna della corrispondenza a giorni alterni in Emilia-Romagna ed esigenze di salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in parola trattando gli stessi analoghi argomenti.
  Premetto che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Infatti, spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del citato decreto legislativo n. 261/1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Con particolare riferimento alle modalità di consegna, il nuovo modello di recapito a giorni alterni è stato autorizzato dall'AGCOM con Delibera 395/15/CONS e prevede la sua graduale implementazione, articolata in tre fasi successive, in quei Comuni in cui ricorrano particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica.
  Rammento che la predetta delibera è intervenuta a seguito delle modifiche introdotte dal Parlamento, nell'ambito della legge di stabilità 2015, al quadro normativo relativo al servizio postale universale, riguardanti anche le modalità di recapito e tese a bilanciare la sostenibilità economica dell'onere del servizio universale con le mutate esigenze degli utenti.
  In attuazione della citata delibera, a partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione di tale modello di consegna, l'AGCOM, in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il piano industriale aziendale, ha la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione Pag. 77e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  In particolare, Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, Poste dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, nel corso del 2016, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli Enti locali, nell'ambito delle problematiche in discussione.
  Per quanto attiene, nello specifico, la Regione Emilia Romagna, la società Poste Italiane ha riferito che l'implementazione del nuovo modello di recapito ha interessato 37 centri di distribuzione delle province di Piacenza, Forlì Cesena, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna e Reggio Emilia.
  Per quanto riguarda invece le città di Parma e Rimini, la società Poste Italiane ha precisato che le stesse non sono oggetto del modello di recapito a giorni alterni, di cui alla delibera 395/15/CONS.
  Nelle città sopracitate, secondo quanto rappresentato dalla società, a seguito della riorganizzazione dei processi di recapito viene effettuato un servizio di distribuzione quotidiana di tutti i prodotti postali con livelli di servizio in un giorno lavorativo, oltre quello di accettazione ed una parallela distribuzione segmentata per i restanti prodotti postali che, nel rispetto degli standard di qualità, devono essere consegnati entro il quarto giorno dalla spedizione.
  Circa le criticità rappresentate dalle Interroganti, la società Poste Italiane ha precisato che taluni rallentamenti si sono registrati in alcuni centri di distribuzione del territorio a causa delle assenze del personale nel periodo estivo e ha assicurato che ad oggi la situazione si è normalizzata.
  Sentita in merito alle problematiche in esame, l'AGCOM, ha rappresentato che i rapporti finora pervenuti, in esito all'attività di monitoraggio relativa all'attuazione del modello di recapito a giorni alterni, affidata ad un organismo specializzato indipendente, non hanno evidenziato scostamenti di qualità prefissati.
  L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha assicurato, comunque che, proseguirà nell'attività di vigilanza.Pag. 78
  Per quanto attiene, il quesito relativo all'internalizzazione di alcune attività di recapito riguardanti la città di Bologna, in precedenza affidate alla agenzia Transystem S.p.A., e più in generale, alla situazione degli ex dipendenti delle Agenzie di Recapito, Poste Italiane ha fornito i seguenti elementi.
  La società Poste Italiane ha riferito che con l'Accordo Nazionale sui Servizi Postali sottoscritto il 28 febbraio 2013 e le successive intese regionali, è stato definito uno strumento atto a procedere, in un quadro di condivisione con le Parti Sociali, alla riorganizzazione del settore, apportando al modello introdotto con l'accordo del 27 luglio 2010, i correttivi finalizzati a garantire efficienza, sviluppo e qualità.
  L'agenzia Transystem S.p.A., secondo quanto rappresentato dalla società Poste Italiane, ha sottoscritto con quest'ultima, in data 29 aprile 2013, un accordo quadro riguardante la fornitura del servizio di distribuzione e raccolta di corrispondenza registrata e non registrata, posta non indirizzata ed espletamento dei servizi ausiliari, nell'ambito territoriale di Bologna città. La società ha precisato che tale accordo, scaduto il 28 aprile 2015, è stato rinnovato e definitivamente chiuso il 28 aprile 2016, con conseguente internalizzazione delle attività di recapito.
  La società Poste Italiane ha indicato in merito che i nove lavoratori licenziati dalla menzionata agenzia Transystem S.p.A. erano tutti applicati allo svolgimento delle attività contemplate nell'accordo quadro e che, al momento, non è prevista alcuna iniziativa al riguardo.
  La società Poste Italiane ha precisato che le assunzioni a tempo indeterminato, comprese quelle che hanno interessato alcuni degli ex dipendenti di Agenzie di recapito, hanno lo scopo di fronteggiare delle carenze strutturali di personale e/o acquisire specifiche competenze; laddove, i contratti a tempo determinato rappresentano una soluzione cui l'azienda ricorre, nel rispetto dei vincoli normativi, per fronteggiare picchi stagionali o esigenze temporanee del servizio.
  La società Poste Italiane ha evidenziato, infine, che il processo di ricerca e selezione del personale è condotto sulla base di un'apposita procedura aziendale, redatta ai sensi del decreto legislativo 231/2001, che definisce differenti modalità operative a seconda dei profili ricercati.
  Ritengo, comunque, che il tema complessivo dell'organizzazione del servizio di recapito e delle connesse questioni occupazionali vada oggi considerato nella prospettiva delle valutazioni che saranno svolte, nell'ambito del nuovo piano industriale, da parte del management recentemente insediato alla guida della società, che risulta orientato ad avviare un'analisi e riflessione focalizzata su vari campi di attività della società, incluso il servizio di recapito e la logistica, con l'obiettivo di rafforzarne l'efficienza e di recuperare competitività.

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ALLEGATO 2

5-10299 Tentori: Disservizi conseguenti al nuovo piano di consegna della corrispondenza a giorni alterni nel territorio lecchese.
5-10437 Mongiello: Disservizi conseguenti al nuovo piano di consegna della corrispondenza a giorni alterni nei piccoli comuni del territorio di Foggia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in parola trattando gli stessi analogo argomento.
  Rilevo, in via preliminare, che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del d.lgs. 261/1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Con particolare riferimento alle modalità di consegna, il nuovo modello di recapito a giorni alterni (previsto dal d.lgs. n. 261/1999 di derivazione comunitaria) è stato autorizzato dall'AGCOM con Delibera 395/15/CONS e prevede la sua graduale implementazione, articolata in tre fasi successive, in quei Comuni in cui ricorrano particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica.
  Rammento che la predetta delibera è intervenuta a seguito delle modifiche introdotte dal Parlamento, nell'ambito della legge di stabilità 2015, al quadro normativo relativo al servizio postale universale, riguardanti anche le modalità di recapito e tese a bilanciare la sostenibilità economica dell'onere del servizio universale con le mutate esigenze degli utenti.
  In attuazione della citata delibera, a partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione di tale modello di consegna, l'AGCOM, in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il piano industriale aziendale, ha la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed Pag. 80ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  In particolare, Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, Poste dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, nel corso del 2016, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli Enti locali, nell'ambito delle problematiche in discussione.
  Per quanto attiene, nello specifico, alle criticità evidenziate in merito ai disservizi nel recapito della posta registrati nel territorio foggiano e, in particolare, nei comuni di Carlantino, Motta Montecorvino, San Marco la Catola e Volturara Appula, la società Poste Italiane ha comunicato che gli stessi comuni sono serviti dal Centro Primario di Distribuzione (CPD) di Lucera Centro che, con l'avvio del modello di recapito a giorni alterni, ha registrato alcune difficoltà connesse all'iniziale fase di apprendimento della nuova operatività.
  Inoltre, nei mesi di ottobre e novembre 2016, la società ha precisato che l'arrivo di volumi straordinari di posta descritta, verificatosi contestualmente a temporanee assenze non programmate del personale, ha determinato un incremento delle giacenze medie. Le menzionate difficoltà si sono acuite, secondo quanto riportato dalla società, nel mese di gennaio 2017, per le particolari condizioni meteorologiche che hanno interessato la zona, senza che, tuttavia, il servizio subisse alcuna interruzione, nonché nello scorso mese di luglio per i motivi legati alle assenze del personale e alle carenze che presenta la toponomastica.
  La società Poste Italiane ha assicurato che le misure correttive tempestivamente adottate e tuttora in corso, stanno favorendo il progressivo smaltimento delle giacenze e la normalizzazione della situazione.
  L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, interpellata sulla questione, ha rappresentato che i predetti comuni sono stati inseriti nella seconda fase di attuazione del modello di recapito a giorni alterni terminata nel mese di gennaio 2017. In tale contesto, per avere immediata conoscenza di eventuali disservizi, l'Autorità ha ritenuto opportuno, oltre a Pag. 81coinvolgere le associazioni rappresentative (ANCI e UNCEM), rivolgersi direttamente ai Sindaci dei Comuni interessati dalle fasi di attuazione del modello di recapito, invitandoli a segnalare qualsiasi disagio si fosse presentato all'utenza, attivando anche per tale scopo uno specifico indirizzo di posta elettronica.
  Al riguardo, l'AGCOM ha precisato che tra le segnalazioni finora ricevute, non ne risulta alcuna pervenuta dalle zone in argomento, garantendo al contempo che proseguirà nell'attività di vigilanza a tutela della qualità e continuità del servizio universale, intervenendo prontamente ove si riscontrino disagi o disservizi, nei comuni segnalati dall'interrogante, a danno degli utenti.
  Con riguardo ai disservizi lamentati nella provincia di Lecco, secondo quanto indicato dalla società Poste Italiane, la suddetta provincia è stata interessata dal modello di recapito a giorni alterni e nella seconda fase di implementazione, avviata nel mese di aprile 2016, sono stati coinvolti quattro dei sei centri di distribuzione presenti sul territorio.
  È stato rappresentato dalla stessa società che, nello scorso mese di dicembre, in tre dei menzionati centri si sono registrate delle difficoltà dovute alla coincidenza dell'incremento del flusso di corrispondenza, proprio del periodo natalizio, e dello sciopero delle prestazioni straordinarie aggiuntive del personale.
  La società ha evidenziato che tale situazione è stata tempestivamente affrontata con l'adozione di idonee misure, volte a favorire lo smaltimento progressive delle giacenze, precisando che anche le criticità registrate solo presso il Centro di Merate (in provincia di Lecco) si stanno risolvendo in quanto le giacenze sono in via di smaltimento.
  In ordine alla notizia, riportata nel testo dell'atto di «4800 addetti in uscita» dei quali il 20 per cento in Lombardia, la società Poste ha indicato che ad oggi ancora non sono state definite con le Organizzazioni sindacali le eccedenze per il 2017, precisando che il personale in servizio assicura la necessaria copertura per l'efficiente espletamento del servizio.
  Con riguardo all'attività di monitoraggio relativa all'attuazione del modello di recapito a giorni alterni, affidata ad un organismo specializzato indipendente, l'Autorità ha rappresentato che i rapporti finora pervenuti non hanno evidenziato scostamenti di qualità prefissati. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha assicurato, comunque che, proseguirà nell'attività di vigilanza.
  Ritengo che il tema complessivo dell'organizzazione del servizio di recapito vada oggi considerato nella prospettiva delle valutazioni che saranno svolte, nell'ambito del nuovo piano industriale, da parte del management recentemente insediato alla guida della società, che risulta orientato ad avviare un'analisi e riflessione focalizzata su vari campi di attività della società, incluso il servizio di recapito e la logistica, con l'obiettivo di rafforzarne l'efficienza e di recuperare competitività.