CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 16 novembre 2017
911.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-12577 Lombardi: Consiglio di amministrazione del Fondo nazionale di previdenza per i lavoratori del giornale quotidiano «Fiorenzo Casella» e rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori poligrafici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente ricordo che il legislatore ha attribuito, in via esclusiva, alla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP) la vigilanza in merito all'attività, alla trasparenza, alla correttezza dei comportamenti e alla sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, ivi inclusi i fondi pensione esteri che intendono operare in Italia.
  Tanto premesso, in riferimento alla mancata adozione del metodo elettivo dei rappresentanti dei lavoratori nell'ambito dell'organo di amministrazione del Fondo «Casella», di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, la COVIP ha reso noto che trattasi di un fondo pensione cosiddetto « preesistente» rispetto alla normativa di settore introdotta dal decreto legislativo n. 124 del 1993; quest'ultimo è stato successivamente abrogato e sostituito dal decreto legislativo n. 252 del 2005 che regola oggi i fondi pensione prevedendo, tra l'altro, che l'esercizio della loro attività deve essere autorizzata dalla COVIP.
  Il Fondo «Casella», in quanto preesistente, presenta invece profili derogatori rispetto alla disciplina del citato decreto legislativo n. 252.
  Come sottolineato dalla COVIP, il Fondo «Casella» si differenzia, peraltro, rispetto ad altri fondi preesistenti, in quanto gestito in via prevalente secondo il sistema della ripartizione, in cui i flussi contributivi sono destinati al finanziamento delle prestazioni pensionistiche in corso di erogazione nell'anno, in assenza di accumulo di patrimonio.
  Altre peculiarità del Fondo in parola attengono principalmente alle modalità di adesione, obbligatoria e non volontaria, e alle prestazioni pensionistiche che sono costituite dalla componente a prestazioni definite per gli iscritti sino al 31 dicembre 1994 e da quella a contribuzioni definite per gli iscritti dal 1o gennaio 1995, cui può aggiungersi una componente derivante dal conferimento del TFR.
  Dal quadro tracciato dalla COVIP, viene in rilievo che, a conferma del particolare grado di autonomia riconosciuto dal Legislatore alle fonti istitutive del Fondo Casella, esso non è soggetto all'obbligo di elaborare un piano di riequilibrio da sottoporre all'approvazione della COVIP. A tale Fondo si applicano, invece, le disposizioni di cui al comma 2-bis dell'articolo 7-bis del decreto legislativo n. 252 del 2005 relative alla solvibilità dei fondi pensione, che riconoscono alle fonti istitutive, in mancanza di mezzi patrimoniali adeguati, la facoltà di incidere, ai fini dell'equilibrio, anche sulle pensioni in corso di erogazione.
  La COVIP ha evidenziato, inoltre, che il Fondo «Casella», sin dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 124 del 1993, era caratterizzato da rilevanti squilibri finanziari e per questo è stato ammesso con decreto del Ministro del lavoro 22 dicembre 1995 a uno speciale regime di deroga, rispetto a talune previsioni di settore. Tale speciale regime di deroga è stato poi confermato dall'articolo 20 del decreto legislativo n. 252 del 2005.
  L'equilibrio finanziario del Fondo in parola è strettamente connesso al rapporto Pag. 75tra lavoratori attivi e pensionati; esso, pertanto, risente pesantemente non solo dell'incremento del numero dei soggetti in quiescenza, dovuto all'allungamento della vita media, ma altresì della contrazione dei livelli di occupazione del settore dell'editoria.
  Al fine di ottenere l'equilibrio finanziario, le fonti istitutive, anziché intervenire come avvenuto fino al 2013 sull'incremento delle quote di contribuzione – elevate dal 10,3 per cento del 1995 all'attuale 22,75 per cento, di cui solo 0,50 per cento a carico degli iscritti –, hanno ritenuto di agire sul lato delle prestazioni. Pertanto, nel 2013 è stato introdotto – in coerenza con il patto generazionale che costituisce l'essenza stessa del regime a ripartizione – un contributo di solidarietà, del 25 per cento dal 1o gennaio 2014 al 31 dicembre 2019, che grava sia sulle prestazioni in atto, sia su quelle future. Tale contributo, alla fine del 2014, è stato elevato al 50 per cento.
  Al riguardo, la COVIP ha ritenuto tali interventi sulle pensioni «senz'altro necessari ma, anche nell'ultima versione, non ancora risolutivi», tant’è che la stessa COVIP «ha evidenziato al Fondo l'esigenza di adottare per tempo, prima della suddetta scadenza del 2019, misure di riequilibrio di natura non temporanea ma strutturale, in grado di garantire effettivamente una prospettiva di sopravvivenza a tutela dell'intera collettività degli iscritti».
  In relazione al conflitto di interessi, di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, in capo all'attuale Presidente del Fondo che riveste anche la carica di direttore generale della Federazione italiana editori giornali (FIEG), la COVIP, nell'evidenziare il rispetto del principio di pariteticità nella composizione dell'organo di amministrazione, rileva che tale fattispecie non rientra tra le ipotesi di incompatibilità individuate dal decreto del Ministero dell'economia e delle finanze n. 166 del 2014. La COVIP ha inoltre evidenziato che il Fondo «Casella», adeguandosi all'articolo 7 del citato decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, ha adottato in data 8 giugno 2016, un apposito documento in materia di gestione dei conflitti di interesse.
  Da ultimo, con riferimento al rinnovo contrattuale dei lavoratori poligrafici di cui si fa menzione nel presente atto parlamentare, voglio precisare che i rinnovi contrattuali sono rimessi alla piena disponibilità delle parti, che individuano in autonomia il percorso lungo il quale cercare di giungere alla sottoscrizione o al rinnovo del contratto. Si tratta di dinamiche che, nella generalità dei casi, non vedono il coinvolgimento diretto delle istituzioni, a meno che non venga a queste ultime espressamente richiesto dalle parti per aiutare il confronto.
  Nel caso di specie, non risultano rivolte al Ministero del lavoro e delle politiche sociali richieste di confronto sul rinnovo contrattuale dei poligrafici.

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ALLEGATO 2

5-12665 Baruffi: Tutela dei lavoratori impiegati presso lo stabilimento della società Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Mo).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'Onorevole Baruffi – inerente alla vicenda delle cooperative coinvolte nell'appalto della società Castelfrigo s.r.l. del distretto carni di Modena – passo ad illustrare quanto segue.
  A seguito di una lettera inviata dal Presidente della regione Emilia-Romagna al Ministro Poletti in data 7 novembre 2017, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si è tempestivamente attivato segnalando la questione all'Ispettorato nazionale del lavoro affinché svolga, per mezzo dei propri uffici territoriali, i necessari controlli. Al riguardo, il competente Ispettorato territoriale del lavoro di Modena ha reso noto di aver effettuato, per il periodo gennaio 2016 – maggio 2017, minuziosi accertamenti che hanno riguardato oltre alla società committente Castelfrigo s.r.l. (per la parte riguardante i propri dipendenti) anche le quattro società cooperative appaltatrici che, dal 2011 in poi, hanno svolto l'attività di lavorazione carni per conto della committente (Work Service Soc. Coop., ILIA D.A. Soc. Coop, Framas Soc. Coop ed Elios M.G. Soc. Coop).
  All'esito delle verifiche sono emerse numerose violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e sono state contestate significative evasioni contributive. In particolare:
   a carico della committente Castelfrigo s.r.l., relativamente al periodo settembre 2011 – maggio 2016, è stata accertata una evasione contributiva di circa 28.000 euro e sono stati contestati circa 15.000 euro a titolo di sanzioni civili e circa 30.000 euro a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate;
   a carico della Work Service Soc. Coop., relativamente al periodo marzo 2014 – maggio 2016, è stata accertata una evasione contributiva di circa euro 287.000 e sono stati contestati circa 139.000,00 euro a titolo di sanzioni civili e circa 21.000 euro a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate;
   a carico della ILIA D.A. Soc. Coop, relativamente al periodo ottobre 2013 – maggio 2016, è stata accertata una evasione contributiva di circa 344.000 euro e sono stati contestati circa 166.000,00 euro a titolo di sanzioni civili e circa 28.000 euro a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate;
   a carico della Framas Soc. Coop, relativamente al periodo ottobre 2013 – giugno 2015, è stata accertata una evasione contributiva di circa 202.000 euro e sono stati contestati circa 115.000 euro a titolo di sanzioni civili e circa 24.000 euro a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate;
   a carico della Elios M.G. Soc. Coop, relativamente al periodo ottobre 2013 – giugno 2015, è stata accertata una evasione contributiva di 205.000,00 euro circa (oltre a sanzioni civili da determinare da parte dell'INPS) e di 22.000,00 circa a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate.

  Complessivamente, a carico della società Castelfrigo s.r.l. sono stati addebitati, nella sua qualità di trasgressore e di Pag. 77obbligata in solido, oltre 1.000.000 di euro a titolo di contributi e sanzioni civili mentre a carico dei cinque sodalizi sono state contestati oltre 120.000 euro a titolo di sanzioni amministrative per le violazioni accertate.
  Inoltre, facendo seguito alle indicazioni dell'Ispettorato nazionale del lavoro – in data 27 ottobre 2017 – l'Ispettorato territoriale del lavoro di Modena ha segnalato al Ministero dello sviluppo economico i riferimenti delle cooperative Work Service Soc. Coop e ILIA D.A. Soc. Coop. che, sulla base delle verifiche svolte, sembrerebbero abusare della forma giuridica di «cooperativa» e dei suoi scopi mutualistici.
  La regione Emilia-Romagna, per la parte di competenza, ha reso noto di aver convocato, in data 9 novembre 2017, il tavolo di salvaguardia occupazionale previsto dal Patto per il lavoro (documento regionale sottoscritto dalle istituzioni e le parti sociali regionali) al fine di individuare gli strumenti necessari a scongiurare le procedure di licenziamento collettivo avviate, il 2 novembre 2017, dalle cooperative Work Service Soc. Coop e ILIA D.A. Soc. Coop. nei confronti di tutti i soci lavoratori (pari a 127 unità). Tuttavia, a causa della mancata partecipazione al tavolo dei rappresentanti legali delle cooperative, la regione Emilia-Romagna ha reso noto che procederà ad una nuova convocazione al fine di attivare tutti gli interventi possibili per la salvaguardia dell'occupazione, anche con l'utilizzo degli eventuali ammortizzatori sociali.
  Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è consapevole della particolare rilevanza e delicatezza delle questioni segnalate dagli interroganti sia sotto il profilo della tutela e regolarità del lavoro sia sotto quelli della regolarità della iniziativa imprenditoriale e della sana e leale concorrenza tra le imprese, in particolare di quelle cooperative.
  Pertanto, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali continuerà ad attivarsi – in collaborazione con le altre Amministrazioni competenti – al fine di sensibilizzare sulla necessità di effettuare una vigilanza congiunta sia sulle imprese committenti che su quelle affidatarie degli appalti in modo da poter affrontare i diversi aspetti della questione segnalata dagli interroganti: lavoristici, previdenziali, societari e fiscali.