CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 9 novembre 2017
906.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sulla missione di una delegazione della Commissione presso il sito industriale di Monteiasi-Grottaglie, svoltasi il 16 ottobre 2017.

RELAZIONE

  Una delegazione della Commissione Attività produttive guidata dal presidente Guglielmo Epifani e composta dai deputati Ludovico Vico (PD) e Andrea Vallascas (M5S), lo scorso 16 ottobre si è recata in missione presso il sito Leonardo Divisione Aerostrutture di Monteiasi-Grottaglie, in provincia di Taranto.
  La visita aveva l'obiettivo di visionare nel dettaglio una delle principali realtà industriali e tecnologiche del Mezzogiorno, interamente dedicata alla produzione delle sezioni di fusoliera del velivolo Boeing 787, uno dei più avanzati programmi a livello mondiale nel campo dell'aviazione civile.
  La visita è iniziata con le rispettive presentazioni introduttive di Leonardo da parte dell'ing. Alessio Facondo, Capo Divisione Aerostrutture, e di Boeing, da parte del dr. Antonio De Palmas, Presidente di Boeing Italy e Managing Director Southern Europe, che hanno consentito alla delegazione di approfondire i dettagli del programma, le prospettive del sito e della partnership industriale.
  Il Boeing 787 «Dreamliner» è il primo aereo commerciale a prevedere un utilizzo intensivo della fibra di carbonio nella struttura primaria, ciò consente di ottenere significativi miglioramenti in termini di consumi, emissioni, efficienza operativa. Con oltre 1.200 ordini ricevuti da 70 clienti e circa 600 esemplari già consegnati, l'aereo rappresenta un punto di forza nel settore del trasporto passeggeri a lungo raggio. Il velivolo è attualmente prodotto in 3 versioni, con una capacità rispettivamente di 242 (787-8), 290 (787-9) e 330 passeggeri (787-10).
  Leonardo, grazie all'esperienza maturata nell'impiego aeronautico dei materiali compositi, partecipa al programma con il ruolo di risk sharing partner di Boeing, producendo presso il sito di Monteiasi-Grottaglie la sezione centrale (44) e la centro-posteriore (46) della fusoliera per tutte le versioni del velivolo. Presso il sito Leonardo di Foggia viene inoltre prodotto lo stabilizzatore orizzontale, quale single source per il 787-8 e fonte secondaria per il 787-9 e 787-10, mentre presso il sito Leonardo di Pomigliano d'Arco (NA) sono prodotte frame e share ties.
  Inaugurato nel 2006, il sito di Monteiasi-Grottaglie che occupa attualmente oltre 1.000 addetti diretti, è stato progettato per affrontare due rigorose sfide industriali: ampi spazi produttivi in unico fabbricato e l'accesso diretto ad un'area aeroportuale. Attualmente, lo stabilimento produce 12 serie al mese.
  Nel corso dell'incontro, su espressa sollecitazione della Commissione, i manager di Leonardo e Boeing hanno fornito informazioni in merito agli ulteriori sviluppi della partnership, nonché alle prospettive industriali del sito, con relative ricadute in termini occupazionali. In particolare l'ing. Alessio Facondo ha sottolineato le azioni di risanamento messe in atto nello stabilimento per migliorarne la produttività e l'efficienza, con una riduzione dei costi e il raggiungimento di livelli eccellenti di qualità. Ha sottolineato che la Divisione sta operando al tempo stesso per realizzare nuovi prodotti nella filiera aeronautica, coinvolgendo altri operatori del settore.Pag. 90
  Il presidente di Boeing Italy, Antonio De Palmas, rispondendo ad una domanda della Commissione ha precisato che per il sito di Grottaglie ci sono contratti avviati sino al 2021, mentre si è impegnati per una ulteriore fase sino al 2032.
  Nel corso dibattito con i dirigenti di Leonardo e di Boeing si è trattato dei livelli occupazionali dell'impianto industriale. È stato prospettato un ulteriore incremento: accanto ai 150 lavoratori «somministrati» già assunti altri 180 verranno riassorbiti, secondo criteri di anzianità, 90 dei quali nel 2018 e gli altri 90 nel 2019.
  Al termine delle presentazioni, la Commissione ha potuto assistere alla fase di carico delle sezioni di fusoliera e dello stabilizzatore, il Dreamlifter, sulla versione cargo del B747 appositamente sviluppata da Boeing per trasportare i componenti negli Stati Uniti per l'assemblaggio finale.
  La visita è quindi proseguita all'interno della struttura industriale, dove sono state visionate la Clean Room (ambiente a temperatura controllata dove vengono preparati i «mandrini» prima della polimerizzazione in autoclave), l'area Fabbricazione e l'area Assemblaggio.
  La delegazione parlamentare, a margine della visita, ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, riscontrando in esse un approccio unitario in un clima costruttivo, volto a consolidare lo stabilimento di Grottaglie per proiettarlo verso ulteriori traguardi in grado di incrementare l'occupazione, le professionalità, la competitività nel mercato dell'innovazione tecnologica. I rappresentanti sindacali hanno particolarmente evidenziato il problema dei lavoratori dell'indotto colpiti dalla recente riorganizzazione dello stabilimento che ha internalizzato molteplici attività. Hanno auspicato al riguardo l'avvio di corsi di formazione con il coinvolgimento della regione uno specifico intervento nella legge di bilancio 2017.
  La Commissione, a conclusione della visita, ha sottolineato l'importanza del coinvolgimento dell'industria italiana nel programma B787 che dimostra anche i positivi effetti dell'investimento nelle competenze. Le tecnologie aerospaziali sono sempre state un punto di forza dell'Italia nell'industria avanzata, dimostrando che il nostro Paese, anche nel Mezzogiorno, è perfettamente in grado di raccogliere e vincere sfide produttive estremamente innovative e complesse.

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ALLEGATO 2

5-07712 Pini: Riforma e riorganizzazione delle funzioni delle camere di commercio.
5-07921 Pini: Questioni inerenti il riordino delle camere di commercio.
5-09112 Ricciatti: Informazione sulle procedure di riorganizzazione delle camere di commercio.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Rispondo congiuntamente agli atti in esame essendo riferibili allo stesso argomento.
  Con il decreto legislativo 25 novembre 2016, n. 219 si è dato attuazione all'articolo 10 della legge Madia, per il riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.
  Il decreto legislativo è entrato in vigore il 10 dicembre 2016 e modifica, tenendo conto dei principi e dei criteri di delega individuati dal citato articolo 10, la disciplina pre-esistente ridefinendo, tra l'altro, le funzioni e competenze attribuite alle Camere di commercio e riformando il sistema di finanziamento.
  L'articolo 3 del decreto legislativo prevede la trasmissione di una proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali, con riduzione del numero delle Camere di commercio entro il limite di 60, tenendo conto dei criteri indicati nel medesimo comma.
  Nell'esercitare la delega sul riordino delle camere di commercio, il Governo ha inteso salvaguardare in termini complessivi i livelli occupazionali e le professionalità dei dipendenti delle camere di commercio, delle unioni e delle aziende speciali attraverso specifici meccanismi di mobilità che tengano conto degli effettivi fabbisogni di tutti gli enti interessati.
  Rispetto alla necessità di efficaci scelte nei processi di riorganizzazione e in essi dell'imprescindibile coinvolgimento dei sindacati, espresse nell'atto presentato dall'onorevole Ricciatti, faccio presente che, in attuazione dell'articolo 3 del citato decreto legislativo n. 219 del 2016, il Ministro ha adottato il decreto 8 agosto 2017, con il quale si è provveduto al piano di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali del sistema camerale. Tale decreto è stato adottato, sulla base di una proposta pervenuta da Unioncamere, sentite le Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative e secondo i criteri fissati nel medesimo articolo 3. Tale proposta conteneva un piano complessivo di razionalizzazione delle sedi delle singole camere di commercio, un piano complessivo di riduzione del numero delle aziende speciali e, infine, un piano di complessivo di razionalizzazione organizzativa con il quale si provvedeva al riassetto degli uffici e dei contingenti di personale tenendo conto delle nuove funzioni attribuite alle camere di commercio, alla conseguente rideterminazione delle dotazioni organiche e ad una razionale distribuzione del personale e dell'evidenziazione dell'eventuale personale soprannumerario.
  Per quanto riguarda il personale delle unioni regionali e delle aziende speciali, rappresento inoltre che, ai fini del riassorbimento del medesimo personale sarà vietata qualsiasi forma di assunzione o impiego di nuovo personale o il conferimento di incarichi, a qualunque titolo o Pag. 92con qualsiasi tipologia contrattuale, da parte delle stesse unioni ed aziende speciali, con l'eccezione del personale che dovesse risultare eccedente.
  Per quanto riguarda, inoltre, l'ipotesi in cui l'Unione regionale dovesse essere liquidata giacché non più conforme al dettato normativo vorrei far presente che il novellato articolo 6 della legge n. 580 del 1993, al comma 1-ter ha previsto che, per effetto della razionalizzazione, nel caso di assenza di Unioni regionali, i compiti operativi per la gestione dei servizi comuni possono essere svolti, comunque, in forma associata, ovvero possono essere attribuiti ad Aziende speciali costituite appositamente nel contesto del riordino delle stesse, quale punto di riferimento del collegamento con la Regione.
  Tale previsione, una volta completato il percorso di razionalizzazione delle aziende speciali, nonché nel complessivo piano di riorganizzazione che coinvolgerà anche le Unioni regionali consentirà di collocare il personale sulla base delle esigenze derivanti dal complessivo riordino del sistema, attraverso percorsi di riqualificazione e di formazione.

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ALLEGATO 3

5-11321 Gallinella: Questioni connesse all'introduzione dell'obbligo di indicazione dell'origine dei prodotti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ripercorro sinteticamente le vicende del «pacchetto Sicurezza dei prodotti/Sorveglianza del mercato che è stato, come noto, presentato dalla Commissione europea nel 2013. L'articolo 7 della proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti contiene disposizioni relative all'indicazione obbligatoria dell'origine dei prodotti (cosiddetto «Made In»).
  Sin dall'avvio del negoziato l'Italia è schierata in prima linea nel difendere l'introduzione del Made in obbligatorio.
  Il negoziato tuttavia è in una situazione di stallo, a causa della netta opposizione da parte della maggioranza degli Stati Membri in Consiglio UE, mentre il Parlamento Europeo ha già approvato con un primo voto, nel mese di aprile 2014 ad ampia maggioranza, il Pacchetto regolamentare con inclusa la norma sul «Made In».
  Il 26 maggio 2016, il Parlamento Europeo ha adottato una Risoluzione sulla Strategia di mercato interno, nella quale ribadisce il proprio appoggio al Made In e invita la Commissione a continuare gli sforzi per arrivare ad una soluzione di compromesso.
  Il tema è stato discusso lo stesso giorno in Consiglio Competitività. Su richiesta dell'Italia e degli altri dieci Stati Membri favorevoli alla normativa «Made In» (Bulgaria, Cipro, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Malta, Portogallo, Romania, Slovenia), la Presidenza di turno olandese ha inserito fra le «Varie» dell'Ordine del Giorno del Consiglio, un punto informativo in merito ai negoziati sul Pacchetto regolamentare «Sicurezza dei prodotti/Sorveglianza del mercato».
  Questa iniziativa faceva seguito alla Lettera inviata, il 16 marzo 2016, dai Ministri dei Paesi sostenitori della clausola sul Made In, con la quale è stata rilanciata una proposta di compromesso – di cui l'Italia si è fatta promotrice – finalizzata a limitare l'applicazione del Made In ad alcuni settori merceologici (tessile, calzature, ceramica ed arredamento). Gli stessi settori per i quali, a fronte di un limitato costo derivante dall'introduzione dell'indicazione d'origine, sono attesi chiari vantaggi competitivi.
  La proposta rappresenta un segnale della volontà del Gruppo degli undici Stati Membri di rilanciare il negoziato al fine di giungere a un accordo complessivo sul Pacchetto. A tale fine è stata manifestata, una volta di più, la disponibilità a discutere anche altre soluzioni di compromesso. È stata, invece, ribadita l'indisponibilità, come già espresso nella già citata Lettera del 16 marzo, ad aderire a una soluzione che preveda di andare avanti solo sul fronte della «Sorveglianza del mercato» (escludendo quindi la proposta sulla sicurezza dei prodotti, all'interno della quale è contenuto l'articolo 7 sul Made In).
  La discussione al Consiglio Competitività del 26 maggio 2016 ha visto confermata la presenza di due blocchi contrapposti di Stati: 11 a favore del Made in (fra cui Italia, Francia, Spagna e Romania) e 16 contrari (in primis Germania, Regno Unito, Paesi Bassi) con la Polonia in posizione neutrale.
  Da parte sua la Commissione, invece, rappresentata dal Commissario Bienkowska, ha fatto presente di essere disposta a discutere soluzioni di compromesso, Pag. 94ma di trovarsi nella posizione di non potere fare molto per modificare le posizioni contrapposte dei due blocchi di Stati Membri, ormai cristallizzati, in Consiglio. Ha infatti sottolineato come l'approccio settoriale sia già stato discusso a più riprese in passato, senza riuscire a raccogliere il necessario consenso. Si è quindi mostrata scettica sull'utilità di ulteriori tentativi per raggiungere un compromesso, rimandando la responsabilità dello stallo al Consiglio.
  L'atteggiamento mostrato in Consiglio dal Commissario Bienkowska, a fronte di un'indisponibilità degli Stati Membri contrari al Made In a discutere qualsiasi proposta di compromesso, rischia quindi di preludere a un ritiro della proposta legislativa. Circostanza d'altra parte chiaramente evidenziata nella stessa Lettera di risposta della Presidenza pro-tempore del Consiglio UE olandese del 25 maggio 2016, laddove si sottolinea come, nella sua Strategia sul Mercato Interno, la Commissione ha annunciato l'intenzione di rafforzare l'ambito della Sorveglianza del mercato: una indicazione della preferenza per una soluzione che preveda l'abbandono del Regolamento sulla Sicurezza dei prodotti e in particolare delle sue previsioni sul Made In.
  Si segnala, infine, come la Commissione Europea – nel programma di lavoro 2018, anche grazie alla mobilitazione di numerosi Stati Membri e del Parlamento Europeo, ha deciso di non ritirare la proposta legislativa sulla sicurezza dei prodotti, all'interno della quale è inserito l'articolo sul Made In. Ha però preannunciato una nuova iniziativa sulla vigilanza del mercato (cosiddetto «Goods Package» – Pacchetto merci, che dovrebbe essere adottato dalla Commissione il 20 dicembre 2017).
  Non è escluso, quindi, che si voglia superare nei fatti l'attuale pacchetto sul tavolo, procedendo su una sola delle componenti; un'ipotesi, questa, alla quale gli 11 Ministri del Made In si sono già opposti nella citata lettera di marzo 2016.
  Tale posizione espressa nella lettera è stata ulteriormente riproposta dall'Italia, anche in nome degli altri dieci Stati Membri, in occasione di un incontro bilaterale con la Commissione Europea organizzato a margine del Consiglio competitività del 29 maggio scorso.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a seguire con attenzione questa delicata vicenda e sarà nostra cura aggiornare il Parlamento in vista di ulteriori sviluppi.

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ALLEGATO 4

5-12195 Fragomeli: Pagamento dei canoni concessori per il servizio di distribuzione del gas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come correttamente rappresentato dall'Onorevole interrogante, il legislatore, con la norma di cui all'articolo 1 comma 453 della Legge di bilancio 2017, ha reso l'interpretazione autentica del disposto dell'articolo 14, comma 7, del decreto legislativo n. 164 del 2000 in materia di proroga de facto della gestione delle concessioni di distribuzione gas naturale da parte dei gestori fino alla nuova aggiudicazione.
  Tale chiarimento normativo si è reso necessario poiché alcuni operatori ritenevano, anche in forza di alcune sentenze, di non essere più obbligati al pagamento del canone concessorio dal momento in cui la concessione fosse scaduta e, pertanto, si trovassero ad esercitare in proroga il servizio.
  Sia l'Autorità di regolazione che il Ministero dello sviluppo economico avevano più volte ribadito la necessità di proseguire col pagamento dei canoni nei confronti degli enti concedenti, tenuto conto che gli operatori, da parte loro, continuavano a percepire la tariffa per il servizio pubblico reso.
  È quindi intervenuto il legislatore che, con la norma di interpretazione autentica richiamata, ha previsto che «il gestore uscente resta obbligato al pagamento del canone di concessione previsto dal contratto».
  Pertanto, allo stato attuale la situazione normativa è chiara. Inoltre, non disponendo per legge il Ministero dello sviluppo economico di poteri sanzionatori nei confronti dei concessionari inadempienti, potranno essere gli enti locali stessi a far valere tale obbligo di pagamento presso i propri concessionari nei modi previsti dalla legge.
  Nonostante, appunto, il Ministero dello sviluppo economico non abbia dirette competenze sanzionatorie a riguardo, purtuttavia è sicura intenzione quella di monitorare da vicino l'evolversi della questione e dell'applicazione della normativa.

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ALLEGATO 5

5-12548 Fantinati: Riordino della disciplina relativa alle guide turistiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Fantinati, unitamente ad altri onorevoli colleghi richiede quali iniziative il Ministero intende adottare per il riordino del settore delle guide turistiche e per evitare la frammentazione normativa regionale.
  Ai fini dell'attuazione dell'articolo 3 della legge 6 agosto 2013, n. 97, che introduce la validità nazionale dell'abilitazione alla professione di guida turistica ed al comma 3 dispone l'individuazione, da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, di siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorre una specifica abilitazione, questo Ministero e le Regioni hanno ritenuto opportuno costituire un apposito gruppo di lavoro, i cui rappresentanti sono stati individuati nell'ambito delle predette Amministrazioni.
  L'attività del gruppo di lavoro è volta alla predisposizione di una proposta recante l'individuazione degli standard professionali e formativi di guida turistica nazionale e la definizione di modalità uniformi, contenuti e programmi per l'espletamento dei corsi di formazione e dell'esame di abilitazione all'esercizio dell'attività di guida turistica nazionale in coerenza con quanto previsto dal citato articolo 3, comma 1, della L. n. 97 del 2013. L'ipotesi di lavoro prevede che sia individuata contemporaneamente una soluzione per l'esercizio dell'attività di guida turistica specialistica, coerente con gli esiti della Sentenza del Consiglio di Stato (Sezione Sesta, n. 03859/2017).
  Tale programma prevede un confronto aperto con le associazioni delle guide, finalizzato a una piena condivisione delle scelte che regoleranno la figura professionale nei prossimi anni.
  La citata proposta potrà essere definita attraverso un provvedimento di intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, che prevede che il Governo possa promuovere la stipula di intese in sede di Conferenza Stato-Regioni o Unificata, dirette a favorire l'armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni.
  Infine, In merito alla libera prestazione e all'esercizio stabile dell'attività di guida turistica da parte di cittadini dell'Unione europea ai sensi della Direttiva Europe 36/2005 modificata dalla Direttiva UE 55/2015, questo Ministero è in stretto contatto con il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di un perfetto allineamento nella scelte operative.

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ALLEGATO 6

5-12549 Galgano: Erogazione delle risorse a favore di progetti turistici nelle regioni colpite dai recenti eventi sismici.
5-12550 Ricciatti: Monitoraggio degli interventi di supporto e sviluppo delle attività colpite dai recenti eventi sismici.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Rispondo congiuntamente all'interrogazione a prima firma dell'On. Galgano ed a quella a prima firma dell'On. Ricciatti sulle iniziative intraprese dal Governo per il rilancio del settore turistico nelle regioni colpite dagli eventi sismici iniziati dal 24 agosto 2016.
  A seguito della nota ricevuta il 5 giugno dal Commissario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma, con cui si comunicava l'approvazione del progetto di promozione del Centro Italia ai sensi dell'articolo 22 del decreto-legge n. 189 del 2016, la Direzione Generale del Turismo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in data 03 luglio 2017, ha provveduto all'autorizzazione per l'utilizzo di 2 milioni di euro di ENIT per attivare iniziative interregionali di promozione sui mercati sia esteri che nazionali.
  Attualmente la stessa Direzione Generale sta monitorando lo stato di avanzamento relativo agli interventi delle risorse erogate a Enit.
  In particolare, l'azione promozionale di Enit ha ricompreso, al momento, le seguenti principali azioni:
   Creazione di una Cabina di regia con un rappresentante di ogni Regione che decide la Strategia e condivide ogni conseguente azione.
   Realizzazione di 3 video tematici dedicati ai temi decisi dalle Regioni: Eventi/Cultura, Vacanza Attiva/Natura/Cammini, Acqua/mare, laghi, fiumi.
   Realizzazione di una campagna su canale YouTube con i tre video, in onda dal 16 al 30 giugno e dal 17 al 31 luglio. Sono state totalizzate 8 milioni e mezzo di visualizzazioni complete: in termini percentuali il 32,55 per cento, un tasso superiore alla media di mercato. Successivamente, a dimostrazione dell'efficacia della campagna, sul motore di ricerca Google si è registrato ad agosto un +82 per cento di ricerche relative al Centro Italia rispetto allo stesso mese del 2016;
   Divulgazione di un comunicato stampa che, partendo dalla campagna YouTube, ha divulgato le attrazioni turistiche del centro Italia;
   Web Reportage «Le Vie Blu»: tour multimediale dall'Adriatico al Tirreno per raccontare i borghi, le tradizioni, i mestieri, le eccellenze enogastronomiche e la natura di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Un viaggio di scoperta che ha l'acqua come tema guida e che si snoda «da mare a mare» passando per fiumi, fonti, laghi e cascate. Il reportage è terminato e sarà visibile dopo il lancio all'indirizzo www.levieblu.it. Il lancio è avvenuta, per scelta congiunta delle Regioni, alla conferenza stampa a Londra (la più importante fiera turistica del mondo, che si è tenuta lo scorso 7 ottobre) specificatamente dedicata alle Regioni del Centro Italia;
   Realizzazione di un Microsite di raccordo di tutte le attività e landing page di atterraggio per tutte le imminenti campagne. Pag. 98Come nel caso precedente sarà visibile dopo il lancio al WTM;
   Ideazione della prossima campagna «Centro Italia, emozioni intorno a te»;
   Definizione di un piano di attività di ufficio stampa calendarizzato;
   Workshop per operatori a Copenaghen il 18 ottobre, a Stoccolma il 19 ottobre, a Vienna il 24 ottobre, a Praga il 25.

  Per quanto poi riguarda le azioni programmate a breve:
   Produzione di uno Spot per formati Tv, Radio e Web da 15», 30» e 60» di cui è già pronto e condiviso lo storyboard proposto dall'Agenzia creativa;
   Diffusione su canali televisivi, circuiti cinematografici e canali digitali attraverso una pianificazione da parte di un Centro Media in corso di selezione;
   Organizzazione della Conferenza Stampa per il lancio della campagna di comunicazione «Centro Italia, emozioni intorno a te» in occasione della Fiera WTM a Londra (7 novembre 2017). ENIT, oltre all'attività di supporto stampa sull'estero, provvederà all’ organizzazione di un servizio catering a base di prodotti tipici, distribuzione di materiale promozionale, supporto logistico per la stampa italiana coinvolta dall'ufficio stampa:
   Realizzazione di una campagna affissioni/web sul mercato italiano;
   Organizzazione di press trip rivolto al mercato italiano;
   Prossimo workshop a Varsavia il 23 novembre e stand dedicato alle regioni del Centro Italia in occasione della fiera internazionale del turismo in programma dal 24 al 27 novembre 2017.

  Oltre alle azioni previste dal suddetto articolo 22, ENIT ha promosso una serie di attività promozionali in Italia e all'estero (attraverso la rete delle sedi estere).
  In particolare, la scorsa estate ENIT ha promosso durante l'estate dei Borghi del Centro Italia con l'iniziativa «Sali a borgo», progetto itinerante volto alla riscoperta, mediante percorsi in moto, di borghi e paesaggi di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria allo scopo di promuoverne e valorizzarne le bellezze. L'iniziativa mediatica si è svolta in 4 weekend da giugno a settembre e ha totalizzato oltre 40 milioni di impression per l'attività sui social media.
  Varie iniziative di comunicazione all'estero, come la CAMPAGNA RADIO di 4 settimane su Magic FM, il cui tema è stato «Il Mare Meno Conosciuto» ed è stata incentrata sulle Regioni del Centro Italia, per rafforzare la loro offerta balneare e costiera, varie campagne social media con traduzione in inglese di contenuti promozionali relativi alle quattro regioni, specifiche iniziative incentrate sulle quattro regioni in Russia, Australia, Austria e Svezia.
  Fin dal primo grande terremoto del 24 agosto del 2016 il Ministero si è, inoltre, prontamente mobilitato nel predisporre un coordinamento per le numerose e importanti iniziative realizzate in corso d'opera a favore della popolazione e delle imprese dei territori coinvolti. A tal fine è stato costituito un tavolo tecnico a partecipazione volontaria con rappresentanti delle Regioni, associazioni di categoria e del sistema imprenditoriale turistico.
  Il gruppo di lavoro ha evidenziato la necessità di affrontare le tematiche relative al danno indiretto prodotto dall'evento calamitoso e l'opportunità di pianificare e divulgare una campagna di promozione, che consentisse l'incentivazione del turismo proprio nelle aree colpite dal sisma.
  Per quanto, infine, riguarda l'attuazione del decreto legge 8 del 2017, che ha previsto una dotazione finanziaria complessiva pari a 46 milioni di euro volta a favorire la ripresa produttiva delle imprese insediate, da almeno sei mesi antecedenti agli eventi sismici, nelle province delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Pag. 99Umbria nelle quali sono ubicati i comuni colpiti dal sisma del 2016 e 2017, i competenti uffici del Ministero dello sviluppo economico hanno comunicato che il decreto attuativo è stato adottato dal Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, in data 11 agosto 2017 ed è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 ottobre u.s.
  Il decreto stabilisce criteri, procedure e modalità di concessione, erogazione e controllo dei contributi previsti dalla misura agevolativa, rinviando a provvedimenti dei Vice Commissari, ai quali è demandata dalla stessa disposizione normativa la concessione e quindi la gestione delle agevolazioni, la definizione dei termini di presentazione delle domande e della relativa modulistica.

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ALLEGATO 7

5-12551 Benamati: Tutela delle attività turistiche nelle regioni interessate dalla cancellazione dei voli Ryanair.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Benamati richiede quali iniziative il Governo intende adottare per il affrontare la problematica dei possibili impatti negativi sui flussi turistici della cancellazione programmata di molti voli da parte della compagnia aerea Ryanair, a seguito delle note problematiche organizzative dovute alla fuoriuscita di un numero significativo di piloti e alla necessità di garantire i riposi contrattualmente previsti.
  Rispondo sulla base degli elementi forniti dai competenti uffici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  In termini generali, si precisa che, a partire dal 10 settembre scorso fino alla fine del mese di ottobre e, successivamente, dal mese di novembre fino al termine della stagione invernale 2017/2018, il vettore Ryanair ha modificato l'operativo previsto, cancellando un rilevante numero di voli o riducendo le frequenze operate su alcuni aeroporti in tutta Europa.
  Dette variazioni, secondo quanto annunciato lo scorso 18 settembre, hanno interessato nel periodo settembre-ottobre 2017 circa 315.000 passeggeri in Europa, con cancellazioni su 2100 voli su 103.000.
  Lo scorso 27 settembre sono state, inoltre, annunciate cancellazioni per il periodo novembre 2017-marzo 2018 riguardanti 18.000 degli 800.000 voli previsti e che coinvolgeranno circa 400.000 passeggeri.
  Per il periodo da settembre fino al termine della stagione di traffico estiva 2017 (28 ottobre 2017) il vettore ha cancellato in Italia oltre 700 voli.
  Le cancellazioni interessano tutti gli aeroporti sui quali il vettore opera (Ancona, Bari, Bergamo, Bologna, Brindisi, Catania, Lamezia, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Perugia, Roma Ciampino, Roma Fiumicino, Torino, Trapani, Treviso e Verona). Si tratta per la maggior parte di cancellazioni di frequenze di voli su aeroporti che normalmente sono serviti dalla stessa compagnia con più servizi giornalieri e per i quali il vettore aveva alla data della cancellazione un numero limitato di prenotazioni.
  Su un totale di oltre 1.800 rotte operate in Europa, ammontano a 34 quelle completamente cancellate per la stagione invernale 2017/2018. Undici di queste riguardano gli aeroporti italiani di Palermo, Pisa, Trapani e Treviso.
  Sempre nella stagione invernale, alcuni voli subiranno delle modifiche di operativo, per cui verranno effettuati in giorni della settimana diversi da quelli nei quali inizialmente erano programmati.
  La problematica nel nostro Paese è stata ed è oggetto di particolare monitoraggio da parte dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC), nella sua attività di vigilanza sul corretto operare dei vettori e di Autorità nazionale incaricata della tutela dei diritti dei passeggeri del trasporto aereo ai sensi del Regolamento (CE) n. 261 del 2004 del Parlamento europeo e del Consiglio.
  In particolare, l'ENAC si è immediatamente attivato per ottenere da parte della omologa Autorità aeronautica irlandese informazioni riguardo alla situazione della compagnia Ryanair, con particolare riferimento al tema della fruizione di ferie e recuperi da parte degli equipaggi e del rispetto della normativa sui tempi di volo. Pag. 101
  In aggiunta, secondo quanto comunicato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, già dagli scorsi mesi, ENAC ha implementato i contatti con la medesima Autorità per attivare le modalità di «cooperative oversight» (supervisione congiunta) previste dalla normativa europea.
  Dal punto di vista della tutela del passeggero, tenuto conto dell'elevato numero di passeggeri coinvolti, l'ENAC ha altresì immediatamente interloquito con Ryanair per ottenere assicurazioni riguardo al rispetto del citato Regolamento europeo sulla tutela dei diritti del passeggero in ordine alle procedure di rimborso, riprotezione e corresponsione della compensazione, ove dovuta. Si ricorda che, in base a tale normativa, i passeggeri hanno diritto, in caso di cancellazione dei voli, alla riprotezione su voli alternativi, che deve essere assicurata dalla stessa compagnia o al rimborso del prezzo del biglietto. In caso di inadempienza da parte del vettore, le Autorità nazionali competenti sono tenute ad applicare le sanzioni previste.
  Il 19 ottobre scorso si è poi svolto, presso l'ENAC, un incontro con l'Amministratore Delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, che ha avuto all'ordine del giorno l'analisi delle cancellazioni operate dalla compagnia irlandese, il riscontro sul rispetto delle forme di tutela dei passeggeri previste dal Regolamento suindicato e il piano di sviluppo della compagnia.
  Dalle informazioni fornite dal vettore nel corso dell'incontro con i vertici ENAC, è emerso l'intendimento della compagnia, superata l'attuale congiuntura, di continuare a sviluppare il proprio traffico in Italia, con una prospettiva di crescita che, già nella prossima stagione invernale, prevedrà un incremento di voli del 6 per cento rispetto all'anno precedente e, comunque, una ulteriore crescita fino al termine del 2018. In particolare, per i voli su Trapani il vettore prevede di riprendere a pieno gli operativi a partire da luglio 2018.
  Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti assicura, comunque, che le strutture dell'ENAC continueranno a monitorare attentamente la situazione e a seguire gli sviluppi della stessa.