CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 ottobre 2017
886.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-12370 Castiello: Sul finanziamento dell'infrastruttura viaria Intervalliva Tolentino-San Severino Marche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riferisce ANAS, l'intervalliva Tolentino-San Severino Marche è un intervento compreso tra le opere di completamento del Sistema Viario Quadrilatero che ha avuto l’iter approvativo di seguito riepilogato:
   il progetto preliminare dell'intervento è stato sottoposto dalla Società Quadrilatero (QMU) alla procedura di approvazione CIPE nel dicembre 2003 ed è stato approvato dallo stesso Comitato con la delibera n. 13/2004;
   nel 2006 la QMU ha affidato al Contraente Generale, a seguito di gara comunitaria ad evidenza pubblica, la redazione del progetto definitivo dell'intervento in argomento, da sottoporre al CIPE per l'approvazione ed il finanziamento;
   nel 2010 il Contraente Generale ha presentato il progetto definitivo, non più approvato da QMU per intervenute necessità di variante al tracciato e per l'assenza di finanziamento;
   nel 2012 il Contraente Generale ha esercitato la facoltà di recesso dal contratto per gli interventi viari non finanziati, tra cui l'intervalliva Tolentino - San Severino;
   nel 2016, il CIPE, con delibera n. 64/16, pubblicata il 12 maggio 2017, ha ridefinito l'intero progetto Quadrilatero e il relativo quadro economico complessivo, con inserimento dell'intervalliva Tolentino-San Severino tra gli interventi non prioritari e accantonati in attesa della disponibilità di nuove risorse.

  Nel prendere atto del Protocollo d'intesa sottoscritto tra regione Marche, provincia di Macerata, comune di Tolentino e comune di San Severino Marche, e della disponibilità della Quadrilatero ad intraprendere le attività relative alle gare per la progettazione e per la realizzazione dell'intervento, si rende necessario non solo il preventivo pronunciamento del CIPE circa l'individuazione e l'assegnazione alla Quadrilatero delle risorse finanziarie necessarie, ma la preventiva verifica costi/benefici da parte delle strutture preposte del MIT sulla base dello studio di fattibilità.

Pag. 60

ALLEGATO 2

5-12371 Kronbichler: Sul ritardo nella presentazione della relazione tecnica alla proposta di legge in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La realizzazione di opere finalizzate al superamento o all'abbattimento di barriere architettoniche è uno dei temi particolarmente attenzionati dal Governo. Senza dubbio, il superamento delle barriere architettoniche rappresenta un avanzamento sul fronte dei diritti e coinvolge la vita di tutte le comunità, non solo delle persone disabili.
  Si rileva che fin dal 2004 il Fondo per l'eliminazione delle barriere architettoniche non era stato alimentato con nuove risorse.
  La legge di bilancio 2017, all'articolo 1, comma 140 ha previsto che le risorse di cui è stato dotato l'apposito fondo istituto presso il MEF per assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese, siano utilizzate, tra l'altro, per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
  Grazie al forte impegno del Governo, con successivo dPCM 21 luglio 2017, n. 232, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 27 settembre scorso, per l'eliminazione delle barriere architettoniche sono stati individuati e ripartiti complessivi 180 milioni di euro.
  Quanto alla relazione tecnica relativa all'AC 1013, questa è stata depositata nel giugno scorso su richiesta della Commissione Bilancio della Camera dei deputati.
  Su tale proposta di legge il Governo chiederà al Senato un rapido esame affinché si possa arrivare in tempi brevi alla sua approvazione.

Pag. 61

ALLEGATO 3

5-12372 Ginoble: Sull'esclusione della provincia di Teramo dalla riclassificazione delle arterie ex statali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come si è già avuto modo di riferire agli Onorevoli interroganti, il MIT ha attivato tutte le procedure propedeutiche alla ridefinizione di una nuova Rete Stradale di Interesse Nazionale che hanno condotto alla definizione della proposta così come previsto dall'articolo 1-bis, comma 1, del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461.
  Al fine di attivare una fase di concertazione e condivisione con le regioni e con tutti gli ulteriori soggetti interessati, è stato avviato apposito tavolo tecnico che ha visto la partecipazione del Coordinamento Nazionale della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio (IMGT), di UPI e ANCI – Città Metropolitane. A valle delle riunioni del 3 e del 29 maggio 2017, cui hanno preso parte anche numerosi rappresentanti sia regionali che provinciali, è stato chiesto a tutti i soggetti partecipanti di inoltrare alla competente Direzione generale per le strade e le autostrade e per la vigilanza e la sicurezza nelle infrastrutture stradali del MIT le proprie eventuali osservazioni e/o richieste di integrazione.
  Per quanto risulta alla predetta Direzione generale, durante tutta la fase dedicata alla concertazione (maggio-luglio 2017) non è giunta alcuna osservazione e/o richiesta di integrazione da parte della provincia di Teramo né da parte dei rappresentanti dell'UPI, i quali hanno sempre partecipato ai predetti tavoli tecnici.
  Di contro, risultano pervenute due richieste di integrazione da parte della regione Abruzzo, concernenti la SS 614 della Maielletta e le SP 106 delle Capannelle e 4 della Molinella.
  La regione Abruzzo ha quindi rappresentato l'esigenza di integrare l'originaria proposta MIT esclusivamente con la su menzionata viabilità, ricadente interamente nel territorio della provincia dell'Aquila. Il piano di riclassificazione della rete stradale è stato basato sui criteri dettati dal Codice della Strada e, ove questi siano risultati insufficienti, in funzione dei contenuti programmatici richiamati nel documento strategico «Connettere l'Italia» e, infine, sulla base degli elementi tecnici tali da restituire un adeguato «schema a maglie».
  L'UPI, nell'esprimere l'intesa nel corso della Conferenza Unificata del 3 agosto scorso, ha posto agli atti della stessa la documentazione concernente le istanze della provincia di Teramo, affinché tali richieste possano essere oggetto di verifica da parte del MIT.
  Preso atto dell'intesa già sancita con undici regioni, tra le quali anche la regione Abruzzo, e al fine di assicurare la fattiva conclusione della proposta di revisione in argomento, la competente Direzione generale si sta adoperando affinché si possa giungere all'adozione definitiva del relativo dPCM e delle relative tabelle di riclassificazione nei tempi più brevi possibili.
  Nel contempo, la medesima Direzione generale provvederà certamente ad avviare specifica istruttoria concernente l'istanza avanzata dall'UPI per conto della provincia di Teramo, istituendo apposito tavolo tecnico con i rappresentanti dell'Ente territoriale.

Pag. 62

ALLEGATO 4

5-12373 Daga: Sul fondo di garanzia per le opere idriche e sulle ulteriori iniziative in materia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come è noto, il dPCM in argomento istituisce – presso la Cassa conguaglio per il settore elettrico – un Fondo di garanzia per gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche, ivi comprese le reti di fognatura e depurazione, in tutto il territorio nazionale, e a garantire un'adeguata tutela della risorsa idrica e dell'ambiente secondo le prescrizioni dell'Unione europea e contenendo gli oneri gravanti sulle tariffe. Il Fondo si alimenta tramite una specifica componente della tariffa del servizio idrico integrato, da indicare separatamente in bolletta, volta anche alla copertura dei costi di gestione del Fondo medesimo, determinata dall'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, che ne disciplina anche le modalità di gestione.
  Il predetto dPCM – previa intesa in sede di Conferenza unificata e sentita l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico – definisce gli interventi prioritari, i criteri e le modalità di utilizzazione del Fondo, con priorità di utilizzo delle relative risorse per interventi già pianificati e immediatamente cantierabili.
  Lo schema di dPCM è stato predisposto dal MIT e trasmesso il 31 agosto scorso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i successivi adempimenti.