CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 settembre 2017
880.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate. C. 1039-1138-1189-2580-2737-2786-2956-B, approvata, in un testo unificato, dalla Camera e modificata dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il provvedimento recante: «Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al Governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate»;
   rammentato che nel parere approvato in prima lettura dalla Commissione il 5 novembre 2015, alla lettera a) delle osservazioni si invitava la Commissione Giustizia a prevedere all'articolo 29, capoverso Art. 41-bis, valuti la Commissione di merito la possibilità di prevedere una adeguata dotazione iniziale del Fondo per il credito delle aziende sequestrate e confiscate;
   rilevato positivamente che le disposizioni relative al suddetto Fondo di garanzia sono state successivamente inserite nella legge di stabilità 2016 che al comma 196 dell'articolo 1 ha previsto l'istituzione di un'apposita sezione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese destinata alla concessione di garanzie per operazioni finanziarie, erogate in favore di imprese sequestrate o confiscate (3 milioni di euro annui), nonché un'apposita sezione del Fondo per la crescita sostenibile per l'erogazione di finanziamenti agevolati in favore delle medesime imprese (7 milioni di euro annui);
   sottolineato che all'articolo 10 del testo trasmesso dal Senato, in relazione all'amministrazione giudiziaria dei beni connessi ad attività economiche è stato previsto che la misura debba essere disposta a seguito di relazione dell'amministratore giudiziario che evidenzi la necessità di completare il programma di sostegno e di aiuto alle imprese amministrate e la rimozione delle situazioni di fatto e diritto che avevano determinato la misura medesima;
   osservato favorevolmente che all'articolo 14, comma 2, il nuovo comma 1-quater dell'articolo 41 del Codice, introdotto dal Senato, prevede che, autorizzato dal giudice, l'amministratore giudiziario conferisce la manutenzione ordinaria e straordinaria delle aziende sequestrate preferibilmente alle imprese fornitrici di lavori, beni e servizi già sequestrate o confiscate, in linea con l'osservazione alla lettera e) del richiamato parere approvato in prima lettura dalla Commissione;
   ravvisata infine l'opportunità di individuare strumenti per una tempestiva precisazione e delimitazione delle fattispecie di reati contro la pubblica amministrazione cui estendere le misure di prevenzione stabilite per i reati di mafia nonché per l'esercizio di tale potere giurisdizionale,
   delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-12233 Galgano: Attività della centrale Enel di Bastardo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti in merito al sito Enel di Bastardo – Gualdo Tadino e, in particolare, sugli avvenimenti accaduti nello scorso mese di agosto.
  Come noto, la richiesta dell'Enel dell'11 novembre 2016 di cessazione dell'attività produttiva per la Centrale umbra non è stata accolta dal Ministero dello sviluppo economico, in quanto il Gestore di rete TERNA ha ritenuto che l'impianto di Gualdo Cattaneo fosse compreso tra quelli da mantenere ancora disponibili in caso di emergenza, fino alla conclusione della situazione di potenziale fabbisogno nel periodo invernale, a causa della allora temporanea indisponibilità di parte delle centrali nucleari francesi.
  Successivamente, in considerazione del superamento del periodo invernale e delle previsioni favorevoli dei piani di produzione nucleare francese, il MiSe ha chiesto al Gestore di rete di effettuare una seconda valutazione sulla messa fuori servizio dell'impianto di Gualdo Cattaneo, considerando, questa volta, anche l'adeguatezza per il periodo estivo 2017 e le eventuali iniziative necessarie a contenere possibili criticità per l'esercizio in sicurezza del sistema.
  Entrando nel merito dei fatti occorsi durante la notte del 3 agosto, gli eventi si spiegano alla luce dei modi di funzionamento del sistema elettrico e, in particolare, del Mercato dei servizi di dispacciamento (MSD), che TERNA utilizza per acquisire le risorse necessarie all'equilibrio e alla sicurezza della rete.
  Il processo di acquisizione di tali risorse è caratterizzato da una prima fase che si svolge la sera del giorno precedente quello di interesse. In questa fase vengono approvvigionate le risorse necessarie, secondo un ordine di merito economico, al fine di assicurare per il giorno successivo la copertura del fabbisogno e la gestione in sicurezza.
  Tale approvvigionamento viene effettuato tenendo conto degli esiti del mercato dell'energia e delle previsioni disponibili circa la domanda di energia elettrica, lo stato della rete e degli impianti di generazione e la produzione da fonte rinnovabile.
  La disciplina che regola il Mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) prevede che i piani di immissione in rete delle unità di generazione siano aggiornati ogni 4 ore con riferimento al numero di ore residuali della giornata, in funzione dei cambiamenti registrati delle condizioni sopra descritte, con lo scopo di garantire il sistema al minor costo possibile.
  Occorre precisare che le indicazioni date su MSD alle unità di generazione sono definitive solo per le prime 4 ore del periodo di programmazione, mentre sono preliminari per le successive ore che possono, pertanto, essere revocate.
  Nel caso in questione, la sera del 2 agosto TERNA, considerate le alte temperature registrate in tutta la penisola, ha previsto una domanda di energia elettrica molto elevata. In tali condizioni si è reso necessario l'avviamento dell'unità 1 di Bastardo a partire dalle ore 8:00 del giorno 3 agosto, nonostante questa fosse stata offerta ad un prezzo orario tale da rendere questa unità di generazione marginale (ovvero la più costosa), nell'ordine di merito economico.
  Durante l'esecuzione del secondo aggiornamento di MSD, un miglioramento parziale della situazione a contorno (ossia Pag. 190l'andamento del fabbisogno in tempo reale e disponibilità attesa del parco di generazione in tempo reale), ha consentito la riduzione del programma di produzione dell'unità a parità di condizioni di sicurezza e adeguatezza. Tale riduzione ha comportato la non conferma dell'avviamento dell'unità di Bastardo 1, essendo questa l'unità più costosa nelle ore di pertinenza del mercato suddetto.
  Durante l'esecuzione del terzo aggiornamento di MSD, alla luce di un nuovo peggioramento delle sopra citate condizioni a contorno, il Gestore ha nuovamente richiesto l'avviamento del gruppo a partire dalle ore 8:00.
  A fronte della mancanza dei tempi necessari per l'avviamento dell'impianto, stante quanto dichiarato dal produttore, la richiesta di produzione è stata immediatamente annullata da TERNA in via definitiva, senza aggravio di costi per il produttore, al quale non è stata applicata alcuna penalizzazione economica.

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ALLEGATO 3

5-12234 Benamati: Risorse per la ricerca sul sistema elettrico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione presentata dall'Onorevole Benamati.
  In primo luogo si fa presente che i Ministeri facenti parte della Task force Ministeriale (MiSE, MAECI, MEF, MATTM e MiUR) che sopraintende alla iniziativa multilaterale Mission Innovation (MI) stanno acquisendo le stime delle risorse finanziarie necessarie per ottemperare agli impegni presi dal Governo italiano in occasione del varo di suddetta iniziativa a margine della COP 21 di Parigi.
  Si precisa che l'obiettivo principale a livello politico di MI consiste nel raddoppio entro 5 anni dell'ammontare della spesa pubblica in ricerca, sviluppo e applicazione dimostrativa relativa alle tecnologie energetiche rispetto all'anno base scelto 2013.
  Attualmente sono state acquisite stime da parte di Enea, CNR e RSE SpA, oltre che dall'OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale).
  Tali stime sono state operate materialmente dai principali Enti ed Aziende di ricerca vigilati dai rispettivi Ministeri, tenendo in considerazione le linee strategiche primarie e programmi operativi in ambito energetico quali Strategia Energetica Nazionale (SEN), SET Plan ed EERA in relazione ad Horizon 2020, PNR e principali tavoli istituzionali.
  Complessivamente, secondo quanto dichiarato dall'Italia, l'ammontare della risorse pubbliche destinate alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione afferenti alle tecnologie energetiche identificate come prioritarie e di interesse – ovvero la c.d. baseline di partenza – è di MEuro 222.6.
  Di conseguenza il target del raddoppio, da raggiungere entro l'anno 2021, ammonta a MEuro 445 (ovvero a quella data dovrebbe essere questa la somma complessiva destinata a suddette attività).
  Si precisa che la sopramenzionata baseline è formata dalle voci di spesa a consuntivo relative ai seguenti ambiti tecnologici energetici (aree focus): efficienza energetica nell'industria e nel settore residenziale; biocarburanti/biocombustibili; energia solare, eolica e altre rinnovabili; tecnologie relative alle reti elettriche comprese le smart cities; lo stoccaggio di energia; e la ricerca di base.
  Pertanto l'operazione di raddoppio delle risorse pubbliche in oggetto prevede che in media vi sia un aumento di MEuro 44.5 annui di risorse stanziate.
  Si fa presente che, la Direzione competente del Ministero dello Sviluppo Economico è in una fase di interlocuzione con il MEF per valutare ed analizzare le richieste pervenute, al fine di un potenziale inserimento nel Documento di Economia e Finanza (DEF), attualmente in fase di predisposizione.
  Si fa presente che è operativo dall'anno 2000, il fondo per la ricerca di sistema del settore elettrico, alimentato da una specifica componente della bolletta elettrica.
  Nel primo periodo post-liberalizzazione del settore elettrico, le risorse sono state assegnate al CESI S.p.A., che all'epoca svolgeva le funzioni di ricerca pubblica nel settore. Il finanziamento ha riguardato progetti triennali (svolti nei periodi 2000-2002 e 2003-2005), per un importo totale di circa 300 milioni di euro.
  Successivamente, è entrato in vigore un diverso sistema di attribuzione delle risorse, Pag. 192aperto sia ad altri soggetti pubblici sia a soggetti privati, introdotto dal decreto 8 marzo 2006. Su questa base, sono stati approvati dal Ministero dello sviluppo economico quattro Piani triennali (2006-2008, 2009-2011, 2012-2014 e 2015-2017), per un totale di circa 990 milioni di euro. I contenuti del Piano sono proposti dall'Autorità per l'energia, nelle ultime edizioni dopo una consultazione pubblica, e oggetto di consultazione con gli altri Ministeri interessati (MATTM e MIUR). La valutazione delle proposte progettuali, nell'ambito dei temi individuati dal Piano, e dei risultati è effettuata da esperti che operano presso la Cassa servizi energetici ed ambientali.
  Le attività di studio finanziate al 100 per cento, i cui risultati sono integralmente messi a disposizione di tutti gli utenti del sistema attraverso specifiche azioni di comunicazione e diffusione, sono state affidate a soggetti pubblici qualificati, attraverso accordi di programma quali: CESI Ricerca S.p.A (oggi RSE S.p.A.), ENEA (per una quota, insieme alle università e per altra quota con Carbosulcis) e CNR.
  Le attività cofinanziate dalle imprese e/o dagli enti di ricerca sono invece oggetto di bandi di gara sui temi di interesse definito dal Piano.
  Per quanto riguarda il triennio 2015-2017, lo stanziamento complessivo è stato di 210 milioni di euro di cui 168 ML euro destinati agli accordi con gli enti di ricerca e 42 ML euro destinati a bandi di gara.
  Il recente decreto del 9 agosto 2017 ha definito le somme destinate agli accordi di programma per il 2016 e 2017, riservando le risorse per l'avvio delle procedure concorsuali per il 2017 ed a breve saranno attivati i nuovi bandi di gara.
  La Strategia energetica nazionale (SEN) posta in consultazione, ha segnalato l'importanza di promuovere la ricerca nel settore, evidenziando alcuni limiti nel funzionamento del Fondo quanto a focalizzazione, efficacia, fluidità della gestione.
  Si fa presente che Il Ministero dello Sviluppo Economico sta lavorando a una semplificazione del meccanismo, a valere dal 2018, che ne consenta un utilizzo maggiormente focalizzato e più efficace verso gli obiettivi della politica nazionale in materia di sicurezza, completamento del mercato, sostenibilità.
  Per quello che attiene invece al fondo per lo sviluppo tecnologico e industriale, le misure di attuazione non sono state attivate, poiché gli stanziamenti sono stati assorbiti finora da altre finalità (quali la realizzazione del programma «Agenda Digitale»), in attuazione di quanto previsto dall'articolo 38, comma 3, lettera d) del DL n.179 del 2012.
  In particolare, le risorse assorbite dal DL n.179 del 2012 sono state pari a 145,02 milioni di euro per l'anno 2013, 145,92 milioni di euro per l'anno 2014, 137,02 milioni di euro per l'anno 2015, 76,87 milioni di euro per l'anno 2016, 970.000 euro per l'anno 2017. È previsto inoltre un prelievo di 29,37 milioni di euro a decorrere dall'anno 2018.
  Per le predette finalità la Cassa servizi energetici e ambientali, con cadenza trimestrale, ha versato all'entrata del bilancio dello Stato la totalità delle risorse disponibili sul conto corrente fino al raggiungimento degli importi annuali precedentemente elencati.
  In particolare, il fondo per lo sviluppo tecnologico e industriale era inizialmente finalizzato a:
   progetti di sviluppo sperimentale e tecnologico, con particolare riguardo alle infrastrutture della rete elettrica, ai sistemi di accumulo, alla gassificazione ed alla pirogassificazione di biomasse, ai biocarburanti di seconda generazione, nonché di nuova generazione, alle tecnologie innovative di conversione dell'energia solare, con particolare riferimento al fotovoltaico ad alta concentrazione;
   progetti di innovazione dei processi e dell'organizzazione nei servizi energetici;
   creazione, all'ampliamento ed all'animazione dei poli di innovazione finalizzati alla realizzazione dei progetti di sviluppo sperimenta anzidetti;
   creazione di fondi per la progettualità degli interventi di installazione delle Pag. 193fonti rinnovabili e del risparmio energetico a favore di enti pubblici.

  Come segnalato nel documento di consultazione sulla Strategia energetica nazionale, il DL n.179 del 2012 ha imposto un sostanziale blocco nell'utilizzo delle risorse fino al 2017 e ha limitato, dal 2017, le finalità di utilizzo ai soli progetti di innovazione dei processi e dell'organizzazione nei servizi energetici e ai fondi per la progettualità degli interventi di installazione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico a favore di enti pubblici (lettere ii e iv del precedente elenco).
  Si ritiene che il quadro delineatosi negli ultimi 5 anni – a seguito degli sviluppi industriali e tecnologici, degli impegni dell'accordo di Parigi, delle proposte del cd «Winter package» e, da ultimo, degli obiettivi delineati nella Strategia energetica nazionale – suggerisca di riconsiderare e aggiornare le finalità di utilizzo del fondo.
  Anche sulla base degli esiti della consultazione sulla SEN, potranno meglio essere definite finalità e modalità di utilizzo del fondo, nel quadro di un piano organico per la ricerca e l'innovazione in ambito energetico.

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ALLEGATO 4

5-12235 Ricciatti: Iniziative per il rilancio dell'acciaieria Aferpi di Piombino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sin d'ora mi scuso se non sarò sintetico nella risposta al Question time in discussione, ma ritengo opportuno approfondire le delicate tematiche trattate.
  Come è noto, nel corso del 2015 l'amministrazione straordinaria della Lucchini ha ceduto alla società Aferpi, facente capo al gruppo Cevital, dell'imprenditore algerino Rebrab, lo stabilimento siderurgico di Piombino, a fronte di un piano industriale che prevedeva il rilancio degli impianti siderurgici mediante importanti investimenti per la realizzazione di due forni elettrici, nonché investimenti nel settore della logistica e nel settore agro-industriale.
  Nel giugno dell'anno corrente, verificato il grave e sostanziale inadempimento da parte del contraente, il Ministero dello Sviluppo Economico preso atto delle positive dichiarazioni d'intenti espressi dal gruppo Cevital e sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori e i responsabili degli enti territoriali interessati, ha autorizzato il Commissario straordinario della Lucchini a stipulare un addendum al contratto di compravendita che prevede la proroga per un biennio della sorveglianza ministeriale sull'esecuzione del contratto e stringenti impegni a carico di Aferpi. L'addendum prevede in particolare:
   l'estensione fino al 30.6.2019 degli impegni di prosecuzione dell'attività d'impresa e il mantenimento dell'occupazione, nonché il prolungamento del periodo di sorveglianza da parte degli Organi della Procedura;
   l'impegno di Cevital/Aferpi all'individuazione di una partnership per la parte siderurgica del Progetto Piombino, entro il 31 ottobre 2017;
   vincolanti impegni su tempi e modalità per la ripresa delle attività produttive entro il mese di agosto con riguardo al treno rotaie ed entro il mese di ottobre con riguardo a barre e vergella;
   il corrispondente monitoraggio delle scadenze da parte del Commissario straordinario e la previsione che la violazione di quanto contenuto nell'addendum (in merito alla ripresa produttiva, alla ricerca di una partnership e alla presentazione di un piano industriale), costituisce una grave inadempienza di Aferpi e quindi causa di risoluzione espressa del contratto.

  Nelle more della ripresa delle attività, è stato affrontato il tema della continuità dei trattamenti di integrazione salariale, in scadenza al 30 giugno 2017, con la concessione della cigs da parte del Ministero del lavoro fino al 31 dicembre 2018, secondo condizioni che garantiscono l'integrazione del reddito in misura pari ai trattamenti pregressi.
  Con propria nota in data 4 settembre scorso, il Commissario straordinario Lucchini, Piero Nardi, ha formalmente contestato alle società Aferpi e Cevital l'inadempimento degli obblighi di prosecuzione delle attività produttive contrattualmente assunti con il contratto di cessione e relativo addendum avendo constatato che, alla data del 30 agosto u.s., lo stabilimento di Piombino era ancora inattivo, mancando, oltretutto, anche un piano di approvvigionamenti per la ripresa delle attività, Pag. 195con conseguente grave rischio di un complessivo inadempimento della totalità degli impegni assunti.
  Le contestazioni del Commissario sono state rinnovate dal Ministro dello sviluppo economico in un incontro con l'amministratore delegato della società. In particolare il Ministro ha stigmatizzato gli inadempimenti della società, richiamandola agli impegni assunti con riguardo alla individuazione di un nuovo soggetto imprenditoriale in grado di garantire il rilancio dell'acciaieria e ha dichiarato che la procedura e il Ministero, ove Aferpi non dovesse rispettare la scadenza di Ottobre, procederanno senza indugio alla adozione degli atti giuridici necessari alla risoluzione del contratto e al risarcimento dei danni patiti.
  Nella giornata del 20 settembre, è stata data completa informativa sulla vicenda alle organizzazioni sindacali, così come costantemente avvenuto nei mesi trascorsi.

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ALLEGATO 5

5-12236 Civati: Erogazione di finanziamenti pubblici a favore di Ericsson Telecomunicazioni Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Vorrei evidenziare che il Governo, attraverso l'azione congiunta dei Ministeri dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali, è intervenuto in più occasioni per cercare soluzioni diverse dai licenziamenti attivati dalla società Ericsson. 
  La chiusura di tale società ad ogni sollecitazione rivolta ad evitare i citati licenziamenti è stato più volte condannata e tuttora ritengo si debba, comunque, fare ogni ragionevole sforzo possibile per una gestione concordata della situazione di difficoltà aziendale.
  Ciò premesso, sui contributi di competenza del Mise stanziati alla ERICSSON S.p.A., informo per quel che segue.
  I contributi sono relativi a due progetti agevolati, nell'ambito dell'Accordo di Programma per la realizzazione del nuovo centro di ricerca e sviluppo di apparati e sistemi di telecomunicazione dell'azienda all'interno del Parco scientifico e tecnologico di Erzelli. Il citato Accordo di Programma è stato sottoscritto, in data 18 maggio 2012, dal MiSE, dal MIUR, dalla Regione Liguria e da Ericsson allo scopo di fornire un impulso rilevante al decollo del Polo, costituendo anche un elemento di attrattività verso altre imprese con positivi effetti a livello di sviluppo del territorio.
  I due progetti sono denominati rispettivamente EPICO e FENICE per complessivi euro 5.306.297,50 di cui euro 4.662.830,00 a titolo di contributo alla spesa ed euro 643.467,50 come contributo in conto interessi. Entrambi i progetti si sono conclusi, ma ad oggi, non sono state erogate le somme concesse. Per il solo progetto EPICO la Società ha presentato la documentazione utile a dimostrare la realizzazione del programma, avanzando la relativa richiesta di anticipazione del contributo, attualmente all'esame della Direzione generale competente del Mise.
  L'Accordo in questione, in linea con la normativa europea e con le conseguenti norme nazionali applicabili agli aiuti per ricerca e sviluppo, non prevedeva vincoli specifici in merito ad obiettivi occupazionali, pertanto non è possibile, applicare, allo stato attuale, restrizioni al mantenimento dell'agevolazione.
  Oltre al predetto Accordo, a partire dal 2012 sono stati finanziati ulteriori 2 progetti di ricerca e sviluppo realizzati nel sito di Pagani (SA) in misura pari a 26.337.226 Euro di finanziamento agevolato e di 2.140.398 di contributo alle spese.
  Al fine di contrastare i fenomeni di delocalizzazione di imprese che abbiano usufruito di agevolazioni pubbliche, sia in relazione a programmi di investimento che a progetti di ricerca e sviluppo, il Ministro dello sviluppo economico ha emanato in data 14 aprile 2017 un'apposita direttiva agli uffici.
  In conformità alle indicazioni fornite con detta direttiva, ed a partire da tale data, i nuovi interventi a favore delle imprese prevedono la decadenza dalle agevolazioni ricevute qualora, nei 5 anni successivi alla data di conclusione del progetto agevolato, le società beneficiarie Pag. 197decidano di delocalizzare, cessare o ridurre l'attività in misura tale da incidere significativamente sui livelli occupazionali.
  La stessa Ericsson ha recentemente presentato a valere sulle risorse del Fondo per la crescita sostenibile (FCS) quattro nuovi progetti, sempre in materia di ricerca e sviluppo, da realizzare nel sito produttivo di Pagani (SA). Qualora la valutazione degli stessi avesse esito positivo, le suddette restrizioni saranno applicate anche ai decreti di concessione di tali progetti.

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ALLEGATO 6

5-12237 Polidori: Prospettive produttive e occupazionali degli stabilimenti italiani di Ideal Standard International.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione presentata dall'Onorevole Polidori, concernente la vicenda relativa alla società Ideal standard con sede operativa sita in Roccasecca.
  Si rappresenta che il 22 febbraio 2017 si è svolto un altro incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico di verifica del piano industriale e delle prospettive della società Ideal Standard in Italia, nel corso del quale l'azienda ha confermato sinteticamente l'andamento positivo dei volumi negli stabilimenti di Trichiana e di Roccasecca nel 2017, aggiungendo tuttavia che le strategie dell'azienda in Italia vanno considerate nell'ottica delle strategie dell'azienda in Europa.
  Il Ministero ha chiesto di indicare più specificatamente le prospettive degli stabilimenti Ideal Standard in Italia alla luce dei volumi di produzione attesi per l'Italia in base alle previsioni del mercato europeo, e inoltre di presentare un piano industriale di medio lungo periodo con un piano di realizzazione degli investimenti previsti per entrambi i siti italiani.
  L'azienda si è riservata di rispondere al tavolo tecnico MiSE di confronto tra le parti in autunno, impegnandosi a presentare in quella sede il piano industriale triennale 2018-2020 e a fornire maggiori dettagli riguardo ai volumi di produzione delle sedi italiane della multinazionale.
  Considerato il permanere dei dubbi riguardo alle strategie della proprietà sul futuro dell'azienda in Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico, interpretando la volontà delle istituzioni e delle parti sociali coinvolte al tavolo tecnico di confronto, ha contattato direttamente i vertici di Ideal Standard International, che hanno ribadito che il piano industriale triennale 2018-2020 con le previsioni di evoluzione per gli stabilimenti italiani era in preparazione e che sarebbe stato presentato dall'azienda al tavolo tecnico di confronto tra le parti del MiSE in autunno.
  Il Ministero dello Sviluppo Economico esprime preoccupazione per lo scarso dettaglio delle informazioni fornite finora dalla multinazionale riguardo al futuro produttivo dei due stabilimenti italiani ed in particolare per quanto riguarda lo stabilimento di Roccasecca, che rappresenta una importante fetta del mercato europeo e si distingue per produzioni di eccellenza di alta gamma, alcune delle quali vengono prodotte esclusivamente a Roccasecca.
  Il prossimo tavolo di confronto tra le parti presso il MiSE è stato convocato per il 17 ottobre p.v.
  Si rappresenta, inoltre che, Il Ministero del Lavoro, sentito al riguardo, non ha ricevuto, né da parte dell'Azienda né da parte delle Organizzazioni sindacali alcuna richiesta al riguardo. Lo stesso Ministero del Lavoro, ha comunicato che la società non ha fatto, di recente, accesso agli ammortizzatori sociali di competenza, ma che risulta soltanto riconosciuto, per i lavoratori del sito, un trattamento di cigs per il periodo decorrente dal 1.01.2014 al 31.12.2014 a seguito di stipula di contratto di solidarietà.

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ALLEGATO 7

5-12238 Crippa: Provvedimenti a favore dell'efficienza energetica e dell'accesso all'energia da parte delle fasce deboli della popolazione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento ai tempi per la definizione del Fondo Nazionale per l'efficienza energetica, il decreto attuativo, previsto dall'articolo 15 del d.lgs. 102/2014, è stato formalmente concertato tra le Amministrazioni coinvolte (MATTM e MEF) e verrà, pertanto, sottoposto all'esame della Conferenza Unificata, presumibilmente entro la prima metà del mese di ottobre, per il rilascio del prescritto parere.
  Il provvedimento del Ministro dell'economia e delle finanze di cui al all'articolo 15, comma 7 del citato decreto legislativo, e concernente l'individuazione dei criteri, delle condizioni e delle modalità della garanzia dello Stato, quale garanzia di ultima istanza, sarà emanato a valle del predetto decreto concernente il «Fondo nazionale per l'efficienza energetica».
  Per quanto riguarda il bonus elettrico, è bene ricordare che una prima riforma dello strumento è stata definita dal Ministro per lo sviluppo economico con decreto del 28 dicembre 2016, aumentando sia l'entità dello sconto dal 20 per cento al 30 per cento e sia rideterminando in aumento le soglie di ISEE necessarie per avere accesso al beneficio. In tal modo, si è data una prima risposta all'esigenza di strumenti più forti a vantaggio dei clienti in condizioni di disagio economico o fisico.
  Con l'entrata in vigore della legge annuale per il mercato e la concorrenza (legge 124/2017), inoltre, il Governo potrà ampliare l'ambito della riforma.
  In tale ambito, uno dei temi allo studio è proprio quello di come rendere automatica e dunque, più semplice, la fruizione del bonus sociale.
  Infine, informo che sono stati avviati i necessari contatti con le altre Amministrazioni interessate, in particolare INPS e Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per l'introduzione di procedure per l'interoperabilità delle banche dati esistenti.
  Il provvedimento attuativo della legge potrà essere emanato nei termini previsti, ossia entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa.