CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 settembre 2017
880.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-12228 Zaratti: Sulla revisione del progetto della strada pedemontana in territorio marchigiano, nel tratto Matelica-Castel Raimondo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riferisce ANAS, l'opera strategica di interesse nazionale Asse Viario Quadrilatero Marche Umbria consiste nel completamento e adeguamento di due arterie principali – l'asse Foligno-Civitanova Marche strada statale 77 e l'asse Perugia-Ancona statali 76 e 318 – della Pedemontana delle Marche e di altri interventi viari, idonei ad assicurare il raccordo con i poli industriali esistenti e, più in generale, a migliorare e incrementare l'accessibilità alle aree interne delle regioni interessate.
  Le potenzialità generate dalla realizzazione dell'intero sistema viario Quadrilatero, compresa la Pedemontana delle Marche consentono pertanto di ridurre il deficit infrastrutturale che penalizza le regioni Marche e Umbria, creando un efficiente collegamento con le regioni circostanti e verso l'Europa, determinando il decongestionamento del traffico, la significativa riduzione del tasso di incidentalità e producendo inoltre effetti ambientali, territoriali e socioeconomici positivi per la collettività.
  Tutte queste motivazioni sono state fondamentali nello sviluppo dell'intero progetto Quadrilatero, proprio per dare l'opportunità ai territori di rilanciare il potenziale economico a seguito degli eventi sismici avvenuti nel 1997.
  La strada Pedemontana delle Marche in particolare ha avuto un lungo iter approvativo, non ancora completato, che ha interessato tutte le Amministrazioni e gli Enti preposti, in osservanza del quadro normativo di riferimento.

  Di seguito gli eventi più significativi di detto iter:
   il progetto preliminare dell'intera tratta è stato predisposto dalla Regione Marche e acquisito dalla Società Quadrilatero (QMU) nel corso del 2003;
   nel dicembre 2003 la QMU ha avviato le procedure di approvazione al CIPE e lo stesso Comitato ha approvato la progettazione preliminare con delibera n. 13/2004;
   nel corso del 2006, a seguito di gara comunitaria ad evidenza pubblica la QMU ha affidato al Contraente Generale il completamento della progettazione e la realizzazione dell'intervento viario;
   nel corso del 2010 si sono avviate le procedure per l'approvazione del progetto definitivo da parte del CIPE;
   con delibera n. 58/2012 il CIPE ha approvato e finanziato il progetto definitivo del 1o Lotto Funzionale della Pedemontana delle Marche, tratto Fabriano – Matelica Nord e bretella di collegamento SS 77 – SP 209 presso Muccia (MC);
   con successiva delibera n. 109/2015 il CIPE ha approvato e finanziato il progetto definitivo del 2o Lotto Funzionale della Pedemontana delle Marche, tratto Matelica Nord – Castelraimondo Nord;
   nel 2016, con delibera n. 64/16 (pubblicata a maggio 2017) il CIPE ha ridefinito l'intero progetto Quadrilatero e il relativo quadro economico complessivo, confermando la Pedemontana delle Marche tra gli interventi prioritari necessari Pag. 144a garantire il completamento funzionale del sistema viario Quadrilatero e il quadro economico complessivo della stessa opera;
   nell'ambito della predetta delibera, il Comitato ha ritenuto di abbandonare lo strumento del Piano di Area Vasta (PAV), riallocando le risorse finanziarie ad esso precedentemente stanziate, per il completamento del sistema viario QMU. Ad oggi è in corso di realizzazione il 1o lotto funzionale, con uno stato di avanzamento dei lavori pari a circa il 22 per cento, nel pieno rispetto del cronoprogramma dei lavori, parte integrante della documentazione progettuale approvata dal CIPE.

  È inoltre in corso di approvazione il progetto esecutivo del 2o lotto funzionale, mentre è in via di completamento la procedura approvativa degli ultimi due lotti funzionali della Pedemontana delle Marche (3o e 4o lotto).
  In conclusione, si deve considerare che l'attuazione delle procedure per la realizzazione di tale opera strategica di interesse nazionale ha portato ad oggi al finanziamento di circa il 60 per cento della Pedemontana delle Marche, arteria di collegamento tra i due assi principali del sistema Quadrilatero, la SS 77 Foligno – Civitanova Marche e la SS 76 Perugia – Ancona, il primo in esercizio ed il secondo in avanzato stato di realizzazione (83 per cento).

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ALLEGATO 2

5-12232 Pastorelli: Sull'ipotesi di collegamento tra la E78 e la E45, in territorio umbro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La E78, di lunghezza complessiva di circa 270 km, si sviluppa per il 65 per cento in Toscana, per il 30 per cento nelle Marche e per il restante 5 per cento in Umbria.
  Come riferisce ANAS, l'itinerario in Umbria e nelle Marche è suddiviso in due tratti, comprendenti diversi lotti:
   tratto 5 Selci Lama (E45) – S. Stefano di Gaifa: 6 lotti, di cui 2 già ultimati e 4 in progettazione, dello sviluppo di circa 57 km, di cui circa 10 km in Umbria – Selci Lama (E45) – Parnacciano;
   tratto 6 S. Stefano di Gaifa – Fano, tratto già in esercizio, dello sviluppo di circa 33 km.

  In particolare, si prevede di completare l'adeguamento a 2 corsie e messa in sicurezza del tratto della strada esistente della E78 nel tratto tra l'innesto con la E45 Orte-Ravenna (Selci Lama) e l'innesto con il tratto finale già realizzato (Santo Stefano di Gaifa).
  Per una rapida realizzazione dell'itinerario della E78 nel tratto Umbria-Marche, tutti gli interventi sono stati inseriti nel Piano Pluriennale 2016-2020 per un investimento complessivo pari a 552 milioni di euro, di cui 190 a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) e 123 sul Fondo Unico ANAS (FUA).
  Più in dettaglio, il tratto 5 è diviso in 10 lotti ed è in corso lo studio per completare l'adeguamento a 2 corsie della E78 con ottimizzazioni/semplificazioni degli interventi originariamente previsti al fine di pervenire ad una sensibile riduzione dei costi.
  In particolare:
   1o Lotto tratto Selci Lama (E45) – Parnacciano (imbocco Guinza): estesa di 10 km, importo stimato del progetto pari a 100 milioni di euro, opera inserita nel Piano Pluriennale 2016-2020 con ipotesi di finanziamento a valere sulle risorse FUA per 24 milioni e sul FSC per 76 milioni; è in corso lo sviluppo dello studio di fattibilità per completare l'adeguamento a 2 corsie. L'ultimazione della progettazione e l'appalto lavori sono previsti entro dicembre 2018;
   2o e 3o Lotto, tratto Guinza – Mercatello Ovest: estesa di 6+4 km, importo stimato del progetto 59,31 milioni di euro, opera inserita nel citato Piano Pluriennale, con ipotesi di finanziamento a valere sulle risorse del FUA. È inoltre in corso il progetto esecutivo degli interventi di completamento a 2 corsie della galleria della Guinza, con singolo fornice già realizzato di lunghezza pari a circa 6 km, opere di finitura e impianti per la messa in sicurezza e l'apertura al traffico della galleria. L'ultimazione della progettazione e l'appalto lavori sono previsti entro dicembre 2018. Per il 3o lotto, di lunghezza pari a circa 4 km, i lavori sono stati ultimati e la funzionalità dello stralcio è subordinata all'esecuzione e messa in esercizio del precedente lotto 2o;
   4o Lotto tratto Mercatello Ovest – Mercatello Est, con estesa 2 km, importo stimato del progetto 39,54 milioni di euro, opera inserita nel citato Piano Pluriennale con ipotesi di finanziamento a valere sulle risorse del FUA. È in corso lo sviluppo Pag. 146dello studio di fattibilità per completare l'adeguamento a 2 corsie della E78 nel tratto in esame. L'ultimazione della progettazione e l'appalto lavori sono previsti entro dicembre 2018;
   lotti dal 5o al 10o tratto Mercatello Est – S. Stefano di Gaifa, con estesa di 35 km, importo stimato del progetto 239,08 milioni di euro e opera programmata nel Piano Pluriennale 2016-2020. È in corso lo studio per completare l'adeguamento in sede della strada esistente a 2 corsie. L'ultimazione della progettazione e l'appalto lavori sono previsti entro dicembre 2020.

  Per la variante di Urbania, con estesa 5 km, l'importo stimato del progetto è di 114 milioni di euro con opera inserita nel Piano Pluriennale 2016-2020 e ipotesi di finanziamento a valere sulle risorse FSC. È in corso lo studio per completare l'adeguamento a 2 corsie della E78 nel tratto in esame e l'ultimazione della progettazione e l'appalto lavori sono previsti entro dicembre 2019.
  Infine, il tratto 6 tra S. Stefano di Gaifa e Fano, di lunghezza pari a 33 km, è stato interamente realizzato e aperto al traffico.

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ALLEGATO 3

5-12230 Borghi: Sulla messa in sicurezza della strada statale 34 del Lago Maggiore.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come evidenziato dall'Onorevole interrogante, la SS 34 del Lago Maggiore, che rappresenta un'arteria internazionale di accesso all'Italia per i flussi provenienti da/per la Svizzera e dal nord Europa, attraversa un'area a forte rischio idrogeologico che la rende soggetta a frequenti eventi franosi.
  Confermo che sono in corso intese con ANAS, Regione Piemonte e comuni territorialmente interessati per la condivisione di interventi di messa in sicurezza del transito.
  All'esito delle valutazioni tecniche, nell'ambito delle previste revisioni annuali del Contratto di Programma MIT-ANAS 2016-2020, sarà affrontato il problema della copertura finanziaria per gli interventi che si riterranno necessari.

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ALLEGATO 4

5-12231 Daga: Sulla revisione del progetto di tracciato della strada statale 675 umbro-laziale, nel tratto Monte Romano est – Civitavecchia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In premessa ricordo che tutta l'area di studio ove insistono i possibili tracciati dalla SS 675 Umbro – Laziale per il tratto Monte Romano Est – Civitavecchia è tutelata dalle direttive 92/43/CEE Habitat e 2009/147/CEE Uccelli, e inserita nella Rete Natura2000 e che, oltre a tali vincoli, gran parte dell'area di studio è sito UNESCO per la presenza di numerose necropoli etrusche.
  Pertanto, ANAS segnala che nella valutazione del tracciato ottimale si è dovuto ricorrere all'analisi multicriteri, cioè ad uno strumento che consente di confrontare tra loro dati quantitativi e qualitativi eterogenei.
  La differenza tra l'analisi costi-benefìci e quella multicriteri è che nel primo caso la scelta dell'itinerario corrisponde alla soluzione ottimale, mentre nel secondo, considerata la presenza di obiettivi eterogenei e talvolta divergenti, la scelta viene operata cercando la soluzione meno confliggente.
  La documentazione progettuale fornita da ANAS presenta un livello di analisi e di dettaglio idoneo alla valutazione di tutti gli aspetti ambientali che afferiscono alla realizzazione di una infrastruttura stradale.
  Infatti sono stati eseguiti i monitoraggi relativi a rumore, atmosfera, flora, fauna ed ecosistemi tali da condurre tutte le modellazioni e le simulazioni di settore, ove previste dalla normativa vigente, alle best practice europee.
  Lo studio di incidenza ambientale del progetto, sebbene menzioni nella sua impostazione la sola Fase 1 di screening, analizza e valuta, di fatto e in modo più approfondito, le possibili incidenze generate su SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) interessati, anche sulla base di dati direttamente acquisiti nel corso di una campagna di monitoraggio commissionata durante la progettazione preliminare.
  Tale Studio individua inoltre alcune misure di mitigazione specifiche, come ad esempio la rinaturalizzazione dell'ansa morta del Mignone.
  Rispetto alle richieste del Ministero dell'ambiente, il 15 luglio 2016, ANAS ha fornito la documentazione e i chiarimenti richiesti, evidenziando nuovamente che il processo decisionale non può fondarsi unicamente su componenti ecosistemiche e naturalistiche, ma deve tenere conto di tutti gli altri vincoli e caratteristiche progettuali, la cui combinazione e ottimizzazione risulta fondamentale per una buona progettazione integrata. Inoltre, nella valutazione del progetto non si può prescindere dalla contestuale analisi delle ipotesi progettuali che si sono susseguite negli ultimi 20 anni e che hanno evidenziato varie criticità di cui, nella redazione del nuovo progetto, si è tenuto ampiamente conto.
  Il 15 marzo 2017 si è conclusa la Conferenza dei Servizi, avviata il 28 aprile 2016, acquisendo tutti pareri favorevoli ad eccezione di quelli VIA, del Comune di Tarquinia, del Consorzio di Bonifica Maremma Etrusca.
  Conseguentemente, il MIT ha provveduto ad avviare il procedimento di composizione di dissenso presso la Presidenza Pag. 149del Consiglio dei ministri, come previsto dall'articolo 183, comma 6, del decreto legislativo n. 163 del 2006.
  Il Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri ha evidenziato che la proposta di approvazione del progetto potrà essere sottoposta all'esame del CIPE solo a seguito dell'eventuale adozione del provvedimento di compatibilità ambientale demandato, come previsto dal citato articolo 183, comma 6, al Consiglio dei ministri.
  A seguito di richiesta al Ministero dell'ambiente di fornire, entro il termine di 45 giorni, eventuali prescrizioni o misure di mitigazione, la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale (CTVIA), il 14 luglio scorso, ha provveduto a trasmettere il proprio parere n. 2453 del 7 luglio 2017 con cui ha affermato come non sia possibile elaborare eventuali prescrizioni e misure di mitigazione, come richiesto dalla Presidenza del Consiglio, per la variante progettuale costituita dal tracciato cosiddetto verde, per il quale è stato espresso il parere negativo di VIAS n. 2289 del 20 gennaio 2017, in quanto gli impatti ambientali che si configurano dall'analisi della documentazione fornita dal proponente sono tali da non poter essere mitigati o compensati.
  La CTVIA ha manifestato, altresì, il proprio parere contrario anche in considerazione dell'assenza della valutazione di incidenza ambientale (VINCA) dell'opera rispetto ai siti di Natura 2000 presenti sul tracciato prescelto.
  Il 3 agosto scorso si è quindi convenuto di rimettere al Consiglio dei ministri la decisione sulla pronuncia di compatibilità ambientale dell'opera in esame, prevedendo di prescrivere lo svolgimento, a carico di ANAS, delle ulteriori fasi della VINCA (completamento della valutazione appropriata attraverso il monitoraggio delle specie animali e vegetali presenti, valutazione delle alternative, mitigazioni e compensazioni). Gli studi verranno poi sottoposti al Ministero dell'ambiente; nel caso del permanere del parere negativo sulla VINCA, si provvederà ad autorizzare l'opera, per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, consultando la Commissione Europea sulle misure di compensazione da adottare.