CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 luglio 2017
860.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-09059 Latronico: Disagi ai cittadini e ai lavoratori, in specie della regione Basilicata, provocati dal progetto di recapito a giorni alterni da parte di Poste Italiane.
5-10413 De Lorenzis: Disagi ai cittadini e ai lavoratori, in specie della zona salentina, provocati dal progetto di recapito a giorni alterni da parte di Poste Italiane.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti rappresentando quanto segue.
  In via preliminare, rilevo che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Con particolare riferimento alle modalità di consegna, il nuovo modello di recapito a giorni alterni (previsto dal decreto legislativo n. 261/1999 di derivazione comunitaria) è stato autorizzato dall'AGCOM con Delibera 395/15/CONS e prevede la sua graduale implementazione, articolata in tre fasi successive, in quei comuni in cui ricorrano particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica.
  Rammento che la predetta delibera è intervenuta a seguito delle modifiche introdotte dal Parlamento, nell'ambito della legge di stabilità 2015, al quadro normativo relativo al servizio postale universale, riguardanti anche le modalità di recapito e tese a bilanciare la sostenibilità economica dell'onere del servizio universale con le mutate esigenze degli utenti.
  In attuazione della citata delibera, a partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione di tale modello di consegna, l'AGCOM, in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il piano industriale aziendale, ha la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso, come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.Pag. 113
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma, Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali; dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  In particolare, Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime, entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi, Poste dovrà valutare il rapporto costi-ricavi non sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, nel corso del 2016, una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane, cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attivarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli Enti locali, nell'ambito delle problematiche in discussione.
  Riguardo alla vicenda della riorganizzazione del servizio di recapito, richiamata dagli Interroganti, la società Poste Italiane ha riferito che la riorganizzazione di tale funzione è stata definita nell'ambito delle intese sindacali del 25 settembre 2015 e del 24 febbraio 2016.
  La società ha inoltre evidenziato che rispetto agli investimenti nel settore del recapito, sono state previste specifiche azioni finalizzate a rafforzare le infrastrutture e le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie all'efficace svolgimento del servizio di consegna della corrispondenza (quali ad esempio, la fornitura di computer palmari per i portalettere), precisando che tali interventi risultano sostanzialmente in linea con quanto previsto nelle intese citate.
  Ritengo che il tema complessivo dell'organizzazione del servizio di recapito vada oggi considerato nella prospettiva delle valutazioni che saranno svolte, nell'ambito della predisposizione del nuovo piano industriale, da parte del management appena insediato alla guida della società, che risulta orientato ad avviare un'analisi e riflessione focalizzata su vari campi di attività della società, incluso il servizio di recapito e la logistica, con l'obiettivo di rafforzarne l'efficienza e recuperare competitività.
  Per quanto attiene la provincia di Lecce, alla quale fa riferimento l'onorevole De Lorenzis, Poste rileva che questa è stata interessata dal Piano di recapito a giorni alterni tra agosto e settembre 2016, Pag. 114e al momento è servito da 289 portalettere stabili e da 24 unità con contratto a tempo determinato, che assicurano una copertura pari al 114 per cento.
  In particolare, nella menzionata provincia, il progetto di riorganizzazione del recapito ha interessato dal 1o agosto 2016 i centri di distribuzione di Casarano, Gallipoli, Maglie, Poggiardo, Tricase e dal 12 settembre 2016, i restanti centri di Campi Salentina, Galatina, Copertino, Martano e Nardo.
  Dal 12 settembre dello scorso anno, è stato sottoposto alla riorganizzazione anche il centro di distribuzione Master di Lecce, San Cesario di Lecce, Surbo, Cavallino, Lequile, San Pietro in Lamis e Lizzanello.
  L'implementazione del recapito a giorni alterni ha riguardato complessivamente 27 Comuni della Provincia in esame.
  Poste rileva che l'avvio del nuovo modello, al pari di ogni altra riorganizzazione ha avuto impatto sui centri direttamente interessati, facendo talvolta registrare criticità acuite in alcuni contesti territoriali, dalle carenze che presenta la toponomastica, alle quali in passato sopperivano la conoscenza diretta del territorio e degli abitanti da parte dei portalettere.
  La società riferisce che sono in corso contatti con le Istituzioni locali, finalizzati alla definizione di piani sinergici di intervento quali, il ridisegno della toponomastica, l'assegnazione dei numeri civici, la distribuzione di avvisi congiunti ai clienti, l'installazione di cassette modulari.
  In merito ai disagi rappresentati dall'onorevole Latronico, Poste Italiane ha comunicato che nella regione Basilicata si è registrato un lieve incremento (0,3 per cento) dei reclami presentati da clienti residenti nei comuni lucani, in concomitanza con l'implementazione del servizio a giorni alterni.
  La società, al fine di migliorare l'accesso della clientela ai propri servizi, ha riferito di aver sviluppato opportunità di servizio alternative, con possibilità di fruirne direttamente da casa. A tale riguardo, è già stato avviato il progetto del cosiddetto «Postino Telematico» che prevede la progressiva dotazione di ciascun portalettere di computer palmare in grado di sopportare nuovi servizi, quali l'accettazione di invii di posta raccomandata «Raccomandata da Te» al domicilio dei clienti.
  In particolare, Poste Italiane ha precisato che i due interventi previsti nel Piano riguardanti il territorio in argomento, uno di chiusura dell'ufficio di Pisticci Scalo, nel Comune di Pisticci, l'altro di rimodulazione oraria dell'ufficio Nova Siri nel comune omonimo, sono stati entrambi attuati senza che sia stato presentato alcun ricorso all'Autorità Giudiziaria avverso le decisioni aziendali.
  La massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli enti locali è stata peraltro oggetto di più interventi da parte del Ministero dello sviluppo economico che, pur non avendo più competenze in materia di regolamentazione e di vigilanza ha avuto riguardo, nel Contratto di programma con Poste Italiane, di prevedere un effettivo confronto di Poste Italiane con le regioni e gli enti locali per garantire una presenza più articolata nelle aree territoriali disagiate.
  In tale ambito presso il Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei ministri, è attivo un tavolo di confronto sui problemi relativi alle modalità di consegna, da parte di Poste Italiane, della corrispondenza nei piccoli comuni italiani.
  Per completezza di informazione si rappresenta che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha, altresì, assicurato che proseguirà nell'attività di vigilanza a tutela della qualità e continuità del servizio universale, provvedendo a monitorare l'attuazione del modello di recapito a giorni alterni ed intervenire ove si riscontrino disagi o disservizi, nei territori indicati dagli Interroganti, a danno degli utenti.

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ALLEGATO 2

5-09219 Spessotto: Concessione in esclusiva a Poste italiane dei servizi di notifica e comunicazione di atti giudiziari e di notifiche per violazioni al codice della strada.
5-09481 Spessotto: Concessione in esclusiva a Poste italiane dei servizi di notifica e comunicazione di atti giudiziari e di notifiche per violazioni al codice della strada.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente agli atti presentati dall'onorevole interrogante, in quanto di analogo argomento.
  In via preliminare, rilevo che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011, n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi, dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Per quanto riguarda i servizi di notifica e comunicazione degli atti giudiziari nonché dei servizi connessi alle notifiche delle violazioni del codice della strada, essi sono affidati in esclusiva a Poste Italiane, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo n. 261 del 1999, provvedimento, di derivazione comunitaria, che disciplina il settore postale.
  L'esclusiva, come noto, trova il suo fondamento nelle direttive comunitarie sui servizi postali ed in particolare, la direttiva n. 97/67/CE che riconosce agli Stati membri, «per ragioni di ordine pubblico e di pubblica sicurezza» «il diritto di scegliere gli organismi responsabili per il servizio di corrispondenza registrata cui si ricorre nell'ambito di procedure giudiziarie o amministrative conformemente alla legislazione nazionale».
  Preciso che l'esclusiva in parola riguarda unicamente le notifiche a mezzo posta, essendo già possibile per il notificante avvalersi, nei casi previsti dalla legge, di altri sistemi di notifica, quali la PEC o il messo notificatore, quest'ultimo servizio spesso svolto dagli stessi operatori privati.
  Per quanto riguarda, inoltre, i costi delle notifiche rappresento che gli stessi sono determinati dall'AGCom, sulla base dei principi stabiliti con la delibera 728/13/CONS, quali la ragionevolezza, l'accessibilità per l'utenza, la trasparenza e non discriminazione.
  In merito all'affidamento in esclusiva di tali servizi, vale evidenziare che il disegno di legge sulla concorrenza, attualmente all'esame del Senato per la seconda lettura, Pag. 116contempla una disposizione (articolo 1, commi 57 e 58) tesa a portare a compimento il processo di liberalizzazione del mercato postale avviato con la citata direttiva 97/67/CE, cogliendo la segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
  La norma prevede, infatti, l'eliminazione della riserva di Poste Italiane relativa alle notificazioni di atti giudiziari e le comunicazioni ad essi connesse nonché i servizi riguardanti le notificazioni a mezzo della posta previste dal codice della strada, abrogando il richiamato articolo 4 del decreto legislativo n. 261 del 1999, a decorrere dal prossimo 10 settembre.
  Tale disposizione apre alla concorrenza questo settore di attività ed allinea la disciplina nazionale del settore postale a quella degli altri stati dell'Unione Europea che, come rilevato dall'interrogante, hanno già liberalizzato tali servizi.
  Sotto l'aspetto procedurale, la norma prevede per l'offerta di tali servizi la subordinazione a specifici obblighi del servizio universale con riguardo alla sicurezza, alla qualità, alla continuità, alla disponibilità ed all'esecuzione, stabilendo che i requisiti e gli obblighi previsti a carico di coloro che richiedono il titolo abilitativo per la fornitura di tali servizi saranno determinati dall'AGCom, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del disegno di legge in esame.
  Si tratta di un intervento legislativo promosso dal Ministero dello sviluppo economico, che è favorevole alla liberalizzazione del mercato dei servizi postali, in aderenza ai principi ed alle modalità indicate nelle direttive europee e nel rispetto delle esigenze di tutela dell'utenza.
  Con riguardo, infine, alla vicenda concernente le segnalazioni pervenute all'AGCom in merito a disservizi inerenti l'attività di notifica di atti giudiziari, riferita dall'interrogante, evidenzio che, secondo quanto indicato dall'Autorità, a seguito della diffida notificata a Poste Italiane con la delibera 366/16/CONS, il piano operativo richiesto con tale provvedimento è stato presentato dalla società nel terzo trimestre del 2016 ed è stato giudicato idoneo a risolvere le problematiche riscontrate.
  L'AGCom ha inoltre informato che nel primo trimestre del 2017 è stata avviata dalla società l'attuazione dei progetti e delle soluzioni operative previste dal suddetto piano, che sarà oggetto di verifica da parte dell'Autorità.

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ALLEGATO 3

5-09304 Ginefra: Riorganizzazione dei servizi di Poste italiane e conseguenti ricadute sull'organizzazione del lavoro e questioni connesse.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Rispondo ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti rappresentando quanto segue.
  In via preliminare, rilevo che il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato negli ultimi anni da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto normativo, ed in particolare il passaggio delle funzioni di regolamentazione e di vigilanza dal Ministero dello sviluppo economico all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) per effetto del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge 22 dicembre 2011. n. 214.
  Spetta all'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4, lettera c) e lettera e) del decreto legislativo n. 261 del 1999, rispettivamente la «adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale» e lo «svolgimento, anche attraverso soggetti terzi dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale».
  Con particolare riferimento alle modalità di consegna, il nuovo modello di recapito a giorni alterni (previsto dal decreto legislativo n. 261 del 1999 di derivazione comunitaria) è stato autorizzato dall'AGCOM con delibera n. 95/15/CONS e prevede la sua graduale implementazione, articolata in tre fasi successive, in quei Comuni in cui ricorrano particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica.
  Rammento che la predetta delibera è intervenuta a seguito delle modifiche introdotte dal Parlamento nell'ambito della legge di stabilità 2015, al quadro normativo relativo al servizio postale universale riguardanti anche le modalità di recapito e tese a bilanciare la sostenibilità economica dell'onere del servizio universale con le mutate esigenze degli utenti.
  In attuazione della citata delibera, a partire dal mese di febbraio 2018, termine di attuazione di tale modello di consegna, l'Agcom in base alle criticità riscontrate e alla coerenza dei risultati raggiunti con il piano industriale aziendale, ha la facoltà di valutare la sussistenza delle condizioni per prorogarne l'autorizzazione.
  Il Ministero è in più occasioni intervenuto, pur avendo perso come detto in premessa, le proprie funzioni di regolamentazione e di vigilanza, affinché ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le regioni e gli enti locali. Tale attività del Ministero ha dato luogo ad una effettiva modifica del piano di Poste italiane che si è basata su accordi realizzati nei diversi territori con i rappresentanti degli enti locali e delle regioni così come in più occasioni riconosciuto e apprezzato da questi ultimi.
  Il Ministero si è inoltre attivato nella fase di definizione del nuovo contratto di programma, nell'ottica di evitare ove possibile l'attuazione del piano di rimodulazione e razionalizzazione degli sportelli, ed ha concluso una fase di negoziazione con Poste Italiane che ha dato luogo ad una rilevante modifica del contratto stesso, nel quale si è scelto, con reciproco scambio di consenso sul testo finale, di ribaltare la Pag. 118prospettiva sinora tenuta assumendo una vera e propria linea di «politica industriale».
  La nuova impostazione si basa, infatti, sull'assunto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere bensì un asset strategico, un valore: dunque ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società. In particolare, all'articolo 5, comma 5, del Contratto di Programma. Poste Italiane – anche tenuto conto del perseguimento di obiettivi di coesione sociale ed economica – si è impegnata a ricercare e valutare prioritariamente ogni possibilità di potenziamento complessivo dei servizi, anche attraverso accordi con le regioni e gli enti locali: dando seguito all'indicazione del Ministero secondo cui l'ipotesi di intervento in riduzione debba essere confinata come estrema ratio dopo aver considerato possibilità alternative.
  In particolare, Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. Tali proposte dovranno pervenire, a regime entro il 30 settembre di ogni anno. La Società è tenuta a trasmettere il suddetto Piano all'Autorità entro l'inizio di ogni anno di riferimento.
  Nella logica del potenziamento e di una maggiore efficienza dei servizi. Poste dovrà valutare il rapporto costi-ricavi noti sulla base del singolo ufficio postale ma in un ambito territoriale più ampio fino anche, ad esempio, a coprire una scala regionale.
  Al fine di seguire direttamente il nuovo processo di interazione tra gli enti locali e Poste Italiane, il Ministero ha inviato, nel corso del 2016. una lettera a tutti i Presidenti delle Regioni italiane cui è demandato il compito di promuovere le suddette iniziative, invitando ad attuarsi, con sollecitudine, affinché siano tutelati i diritti dei cittadini soprattutto nelle zone maggiormente svantaggiate.
  Il Ministero dello sviluppo economico continuerà a prestare la massima attenzione alla concertazione con i rappresentanti degli Enti locali nell'ambito delle problematiche in discussione.
  Riguardo alla vicenda della riorganizzazione del servizio di recapito, richiamata dagli interroganti, la società Poste Italiane ha riferito che la riorganizzazione di tale funzione è stata definita nell'ambito delle intese sindacali del 25 settembre 2015 e del 24 febbraio 2016.
  La società ha inoltre evidenziato che, rispetto agli investimenti nel settore del recapito, sono state previste specifiche azioni finalizzate a rafforzare le infrastrutture e le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie all'efficace svolgimento del servizio di consegna della corrispondenza (quali ad esempio, la fornitura di computer palmari per i portalettere), precisando che tali interventi risultano sostanzialmente in linea con quanto previsto nelle intese citate.
  Con riferimento all'accordo sindacale del 12 giugno 2015, la società Poste italiane ha indicato che le trasformazioni previste dall'accordo, ossia la conversione di 480 posti di lavoro da part time in full time, sono state tutte effettuate nei tempi indicati nell'intesa (luglio e settembre 2015), secondo i criteri ivi contemplati.
  Ritengo che il tema complessivo dell'organizzazione del servizio di recapito vada oggi considerato nella prospettiva delle valutazioni che saranno svolte, nell'ambito della predisposizione del nuovo piano industriale, da parte del management appena insediato alla guida della società, che risulta orientato ad avviare un'analisi e riflessione focalizzata su vari campi di attività della società, incluso il servizio di recapito e la logistica, con l'obiettivo di rafforzarne l'efficienza e di recuperare competitività.