CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 giugno 2017
843.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-11626 Matarrese: Sulla integrazione della Strategia energetica nazionale con iniziative volte a limitare gli effetti nocivi del riscaldamento globale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste si rappresenta, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente, insieme al Ministero dello sviluppo economico, è fattivamente impegnato nella fase di revisione della Strategia Energetica Nazionale, che prosegue e rilancia il percorso già individuato nella precedente, contribuendo altresì al processo per la definizione del Piano Nazionale Clima-Energia. A quest'ultimo sarà affidato il compito di indicare le politiche e le misure in settori quali le foreste, l'agricoltura, i trasporti e la mobilità sostenibile che consentiranno all'Italia di raggiungere i propri target in vista degli obiettivi europei ed internazionali.
  In particolare, la Strategia in questione riconosce ai progetti di ricerca e innovazione un ruolo di primo piano nel processo nazionale di decarbonizzazione. Nello specifico, in essa si elencano gli strumenti di supporto e le strategie future mirate allo sviluppo di nuove tecnologie e sistemi di riduzioni delle emissioni che concorrono al contenimento del surriscaldamento terrestre. Esempi operativi, in tal senso, sono l'iniziativa multilaterale Mission Innovation sull'energia pulita e il SET PLAN europeo (Strategie Energy Technology Plan) sullo sviluppo delle rinnovabili, i sistemi di accumulo e l'efficienza.
  L'impegno nella ricerca di nuove soluzioni tecnologiche, oltre che a livello nazionale, può avere ovviamente importanti effetti anche su scala internazionale. Un caso di ricerca portata avanti in Italia e con potenzialità significative all'estero è appunto il progetto «Albedo». La valutazione della potenziale applicazione di tale tecnologia in altri Paesi, cominciando dall'Africa, più che nella Strategia Energetica Nazionale, rientrerà nel più ampio quadro delle politiche portate avanti dall'Italia su scala internazionale nel medio-lungo periodo.
  Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente è fortemente impegnato a sostenere gli impegni presi a livello europeo e alla definizione di regole che assicurino il pieno raggiungimento di questi impegni.

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ALLEGATO 2

5-11621 Pastorelli: Sull'emergenza idrica in diversi comuni della provincia di Rieti.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La situazione di scarsità idrica che sta interessando i Comuni richiamati dall'Onorevole Interrogante è stata seguita dal Ministero dell'ambiente fin dalle prime avvisaglie.
  Nello scorso mese di marzo, il Ministero ha richiesto alla Regione Lazio e all'Ente di Governo d'Ambito dell'ATO2 informazioni sullo stato della situazione e sulle soluzioni individuate dal tavolo tecnico istituito presso la Regione. Il gestore ha comunicato gli interventi adottati al fine di contrastare la crisi idrica, sia attraverso il recupero di risorse idriche da altri fonti di approvvigionamento, sia attraverso la riduzione dell'entità delle dispersioni nelle reti di distribuzione. Inoltre, su richiesta urgente del Ministero dell'ambiente, il 7 giugno scorso si è tenuta una specifica riunione dell'Osservatorio permanente sull'uso delle risorse idriche del Distretto dell'Appennino centrale, cui hanno partecipato tutte le Amministrazioni interessate, con l'obiettivo di analizzare le criticità nell'approvvigionamento idrico nell'ATO2. L'analisi delle attuali disponibilità idriche ha condotto all'identificazione di un livello di severità idrica «media» per l'attuale situazione di carenza idrica. Sono state, pertanto, individuate una serie di misure di contrasto, la cui attuazione resta, in gran parte, a carico dei competenti uffici regionali. Tra queste, è prevista l'eventuale emanazione di ordinanze urgenti per la rimodulazione delle portate derivabili degli acquiferi e dai corpi idrici superficiali. Nel corso della prossima riunione, da tenersi il 26 giugno, l'Osservatorio verificherà l'efficacia delle azioni messe in campo ed esaminerà gli ulteriori approfondimenti ritenuti necessari.
  Con particolare riferimento ai Comuni rivieraschi all'Acquedotto del Peschiera e delle Capore, la Regione Lazio ha comunicato che gli stessi continueranno a ricevere il flusso medio consolidato ma che questo non potrà, come in anni di normale ricarica delle falde, essere incrementato nel periodo di luglio ed agosto. Saranno inoltre valutati, di volta in volta, piccoli incrementi nelle situazioni conclamate di crisi.
  Per quanto concerne la questione dell'interferenza idrica tra Ambiti, di stretta competenza della Regione Lazio, quale Autorità competente in materia di concessioni di derivazione d'acqua, si fa presente che con Deliberazione del 17 maggio 2016, n. 263 la Regione ha adottato lo schema di Convenzione finalizzato a determinare la compensazione finanziaria, per l'utilizzo delle sorgenti del Peschiera e delle Capore da parte di ACEA ATO2, nei confronti dei Comuni dell'ATO3 Rieti.
  Ad ogni modo, in considerazione della serietà della situazione, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e a monitorare l'attività posta in essere dai vari soggetti istituzionali coinvolti.

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ALLEGATO 3

5-11622 Zaratti: Sull'emergenza idrica e ambientale nell'area metropolitana di Roma capitale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come già rappresentato in risposta al question time dell'Onorevole Pastorelli, la situazione di scarsità idrica che sta interessando il territorio nazionale è stata costantemente seguita dal Ministero dell'ambiente. In particolare, per analizzare le criticità nell'approvvigionamento idrico e valutare i necessari interventi migliorativi relativamente all'ATO2, si sono tenuti numerosi incontri, cui hanno partecipato tutte le Amministrazioni a vario titolo coinvolte e sono state individuate varie misure di contrasto, tra cui l'eventuale emanazione di ordinanze urgenti per la rimodulazione delle portate derivabili degli acquiferi e dai corpi idrici superficiali. Il Ministero dell'ambiente ha chiesto inoltre alla Regione Lazio di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti di quei Comuni che non hanno ancora ottemperato all'obbligo di accorpamento delle gestioni e di trasferimento di reti ed impianti al gestore unico del Servizio Idrico Integrato, e di voler condurre i necessari controlli tesi a contrastare i prelievi non autorizzati di acqua.
  Si segnala, altresì, che nella recente riunione del 7 giugno scorso dell'Osservatorio permanente del Distretto dell'Appennino centrale, è stato sviluppato un focus sulla situazione di sofferenza del lago di Bracciano. In particolare, sono state valutate le azioni programmate per il miglioramento dell'efficienza delle reti di distribuzione attraverso la riduzione delle dispersioni, che, entro la fine dell'anno, potranno consentire un recupero stimato in circa 500-700 l/sec.
  Inoltre, per quanto concerne la carenza delle sorgenti Ceraso e Vallepietra, che alimentano i gruppi acquedottistici della Doganella e del Simbrivio, la Regione Lazio ha fatto presente che si sta provvedendo a consentire, con limitazione al 31 dicembre 2017, un maggior prelievo, rispetto a quanto concesso, di ulteriori 190 l/s dalla sorgente del Pertuso, ancora in grado di fornire una portata adeguata. Con tale maggiore prelievo si limiterà drasticamente il ricorso alle turnazioni nei 53 Comuni serviti dai predetti Acquedotti.
  La Regione Lazio ha precisato, altresì, che sarà richiesta ai Gestori del Servizio Idrico Integrato l'entità degli investimenti messi in atto nell'ultimo biennio e programmati per l'immediato futuro in ordine al recupero delle perdite che, oltre a quelle fisiche sulle adduttrici, vanno ricercate anche nei prelievi sine titulo e sulle morosità.
  Sulla base delle informazioni esposte, per quanto di competenza, il Ministero dell'ambiente continuerà a tenersi informato, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.

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ALLEGATO 4

5-11623 Vella: Sulla verifica della salubrità delle acque del lago artificiale di Pietra del Pertusillo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle problematiche ambientali relative al bacino del Pertusillo, come già detto in altre sedi, si fa presente che le attività di controllo, prevenzione e contrasto agli illeciti ambientali, compresa l'irrogazione delle relative sanzioni, sono poste in capo agli Enti territoriali. Ad ogni modo, si rappresenta che il Ministero dell'ambiente ha seguito costantemente la questione in esame.
  Per quanto concerne il presunto recente sversamento accidentale di idrocarburi da un serbatoio del COVA, l'ARPA Basilicata ha comunicato di aver condotto sull'invaso del Pertusillo, nel corso del 2017, campionamenti nei mesi di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio. I risultati, acquisiti anche dalla Procura di Potenza tramite il NOE, hanno mostrato che le concentrazioni dei vari parametri sono sempre risultate inferiori al Valore Imperativo espresso dal decreto legislativo n. 152 del 2006. Unica eccezione è stata riscontrata per il campionamento effettuato il 27 febbraio, relativamente al parametro BOD5 (richiesta biochimica di ossigeno). L'Agenzia ha fatto presente, altresì, di aver riscontrato la presenza di microalghe.
  Si evidenzia, inoltre, che il 21 marzo scorso si è svolto presso la Procura della Repubblica di Potenza un incontro con i funzionari dell'ARPAB e dell'ISPRA, nel corso del quale è stato convenuto che l'ARPAB svolgerà i propri accertamenti con il Consulente tecnico nominato dalla Procura, mentre l'ISPRA svolgerà, in altro settore di indagine, compiti di ausiliario di Polizia Giudiziaria.
  Occorre, peraltro, evidenziare che, al fine di supportare le attività degli Enti di sorveglianza e controllo, il Ministero dell'ambiente ha già dato mandato ad ISPRA, nell'ambito del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell'ambiente, di svolgere un ruolo di coordinamento finalizzato ad armonizzare da un punto di vista, qualitativo e quantitativo le attività delle Agenzie sul territorio.
  Si segnala, infine, che le competenti Direzioni generali del Ministero sono attualmente coinvolte in un tavolo di lavoro con il Ministero per lo sviluppo economico, Regione Basilicata, ISPRA, ARPA Basilicata ed ENI. Nell'ambito del predetto tavolo, ISPRA, in collaborazione con ARPA Basilicata, sta svolgendo attività ispettive presso il COVA al fine di verificare le azioni poste in essere dall'ENI per far fronte alla situazione di emergenza verificatasi.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura gli Onorevoli interroganti che il Ministero dell'ambiente mantiene alto il livello di attenzione sulla questione.

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ALLEGATO 5

5-11624 Stella Bianchi: Sul nuovo sistema di tariffazione degli imballaggi in plastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel rispetto dei principi «chi inquina paga» e di responsabilità condivisa, il CONAI stabilisce gli obblighi di ciascun operatore economico, garantendo che il costo della raccolta differenziata, della valorizzazione e dell'eliminazione dei rifiuti di imballaggio sia sostenuto dai produttori e dagli utilizzatori in proporzione alle quantità di imballaggi immessi sul mercato nazionale e secondo criteri e modalità definite in autonomia dai consorziati, in attuazione delle norme di legge e degli obiettivi fissati dal decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché in considerazione del Programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.
  Il CONAI, nell'ambito della propria autonomia, nell'attività di ripartizione del contributo ambientale, tra le diverse misure di prevenzione, ha previsto, a partire dal 10 gennaio 2018, la diversificazione del contributo ambientale in relazione agli impatti ambientali derivanti dalla diversa gestione degli imballaggi una volta che diventano rifiuti. Detta misura verrà applicata per la filiera degli imballaggi in plastica, prevedendo un'agevolazione economica sul contributo ambientale per gli imballaggi selezionabili e riciclabili da circuito «domestico» e da circuito «commercio e industria». Non beneficeranno, invece, di agevolazioni gli imballaggi che presentano maggiori difficoltà nella gestione del fine vita, indipendentemente dal loro circuito di destinazione.
  In merito ai criteri di selezionabilità e di riciclabilità dei rifiuti di imballaggio in plastica adottati ai fini della determinazione delle nuove fasce contributive imposte ai produttori consorziati, si osserva che, ai sensi della suddetta diversificazione, le borse di plastica monouso conformi alle caratteristiche di biodegradabilità o computabilità previste dalla norma europea EN 13432 del 2002 beneficeranno comunque di un'agevolazione. Infatti, secondo quanto comunicato dal CONAI, rientrano nella categoria «domestico», beneficiaria di agevolazioni, le borse riutilizzabili, i cosiddetti cabas, e gli shoppers monouso conformi a quanto previsto dalla normativa vigente.
  La misura in fase di sperimentazione va, in generale, nella direzione di incentivare l'uso e la ricerca di materiali maggiormente sostenibili, tenendo in considerazione che la differenziazione del contributo ambientale, definito in piena autonomia dal CONAI, può risultare uno strumento di prevenzione verso lo sviluppo delle tecnologie di recupero e di riciclo.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, si rassicura l'onorevole interrogante che il Ministero continuerà a svolgere le attività di monitoraggio nell'ottica di garantire l'attuazione di misure incentivanti e sostenibili.

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ALLEGATO 6

5-11625 De Rosa: Sull'utilizzo di personale esterno per lo svolgimento di attività del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si fa presente, in via preliminare, che il Ministero dell'ambiente attualmente sconta una forte carenza di personale di ruolo in quanto presenta una dotazione organica ampiamente sottodimensionata (33 dirigenti di II fascia e 559 dipendenti di ruolo). Ciò anche in considerazione del fatto che a partire dalla legge istitutiva del Ministero dell'ambiente (legge 8 luglio 1986, n. 349) non sono state mai compiutamente definite le modalità di reclutamento di personale specializzato, necessario in ragione delle complesse e trasversali competenze spettanti al Ministero. Le funzioni del Ministero si sono accresciute in misura inversamente proporzionale alle risorse umane che erano necessarie. Questo ha portato negli anni, attraverso il ricorso allo strumento delle convenzione, all'avvalimento della Sogesid S.p.A., al fine di poter adempiere alle specifiche funzioni tecniche previste dall'ordinamento. Tale Convenzione è stata stipulata il 22 gennaio 2015, ovviamente seguendo le procedure previste dalla normativa vigente, ed è stata regolarmente valutata e registrata dalla Corte dei conti il successivo 26 gennaio 2015. Per superare le criticità gestionali e organizzative derivanti dalla situazione appena descritta, tenuto conto della necessità di personale tecnico-specialistico – caratterizzato da una professionalità adeguata e di un know how idoneo – il Ministero sta lavorando affinché possa essere definita tale situazione attraverso uno specifico intervento normativo. Contemporaneamente è stata avviata una revisione del rapporto convenzionale con Sogesid affinché il supporto da questa fornito sia sempre più focalizzato sulle competenze tecnico-specialistiche.
  In particolare, si sta pensando ad un rafforzamento della struttura organizzativa ministeriale attraverso un incremento della dotazione organica, prevedendo ulteriori unità di personale con idonea copertura finanziaria.
  Il Ministero continuerà a lavorare affinché si risolva al più presto questa questione che riteniamo essenziale per il buon funzionamento della struttura.