CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 21 giugno 2017
842.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Sugli esiti della missione in Estonia (11-14 giugno 2017).

  Una delegazione della III Commissione, guidata dal presidente Cicchitto e costituita anche dai deputati Lia Quartapelle Procopio e Gianluca Pini, rispettivamente in rappresentanza di maggioranza e di opposizione, si è recata in missione in Estonia dall'11 al 14 giugno 2017 su invito dell'omologa Commissione del Parlamento estone e a seguito di unanime deliberazione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della III Commissione, nella riunione del 17 maggio 2017.
  L'iniziativa da parte estone ha avuto per obiettivo il rilancio delle relazioni interparlamentari bilaterali in vista della presidenza di turno dell'Estonia del Consiglio dell'Unione europea nel secondo semestre del 2017, con particolare riferimento alle gravi responsabilità che attendono Tallinn in riferimento alla gestione del negoziato post Brexit; al rilancio della difesa europea dopo le decisioni degli ultimi Consigli europei; ad uno stringente impegno sul terreno delle relazioni esterne dell'UE, con attenzione specifica al vicinato orientale, al quadro di instabilità in Medio Oriente e nel Mediterraneo e ai relativi effetti sul terreno della sicurezza esterna ed interna dell'UE e dei flussi migratori verso l'Europa.
  La delegazione ha, pertanto, seguito una fitta agenda di incontri a livello parlamentare, concordata in stretta collaborazione con l'Ambasciatore d'Italia a Tallinn, Filippo Formica, a partire dal Presidente del Parlamento, Eiki Nestor, e dalle Commissioni permanenti esteri, difesa e affari dell'Unione europea.
  Ad introduzione del colloquio, il Presidente Nestor ha ricordato i capisaldi dello Stato estone, che si avvia a celebrare il proprio centenario dalla Dichiarazione di indipendenza del 1918 e che, dopo l'occupazione sovietica, è rinato nel segno della continuità ma su basi rinnovate nel 1992, con una nuova costituzione e nuove istituzioni democratiche. Il sistema elettorale proporzionale con clausola di sbarramento al 5 per cento ha assicurato nella fase attuale una coalizione di maggioranza fondata su tre dei sei gruppi parlamentari costituiti, laddove tra maggioranza ed opposizione c’è identità di vedute in politica estera e di difesa, innanzitutto per quanto concerne l'impegno all'interno della NATO, primo baluardo di sicurezza dell'Estonia nel complesso rapporto con Mosca. Quanto all'Unione europea, il presidente Nestor ha riferito che se all'inizio del percorso i due terzi della popolazione erano favorevoli all'ingresso, tale percentuale è oggi attestata al 76 per cento, in un approccio all'UE fondato su pragmatismo e profonda lealtà. L'Estonia di oggi può essere a buon diritto definita uno Stato fondato sul digitale e che guarda all'Italia come ad un importante Paese amico e alleato.
  Il presidente Cicchitto ha dato atto al Parlamento estone di avere assunto l'iniziativa per la riapertura della strada del dialogo interparlamentare, preziosa per l'Italia alla luce del ruolo specifico di Tallinn sia come Stato membro sia come interlocutore nella regione nordorientale europea. Quanto alla presidenza di turno dell'UE, il presidente Cicchitto ha auspicato che Bruxelles maturi finalmente una visione unitaria ed una sensibilità geopolitica a trecentosessanta gradi, che contemperi in un disegno coerente ed integrato Pag. 80la gestione della questione migratoria insieme alla gestione dei rapporti con la Russia, e la questione della instabilità nel Mediterraneo, superando l'attuale miope dualismo tra un'Europa del Sud e un'Europa del Nord. Nell'ambito del colloquio l'onorevole Quartapelle ha posto il tema dell'impatto delle elezioni politiche francesi rispetto alla prospettiva di integrazione europea, esprimendo soddisfazione per la visione geopolitica delineata dal presidente Nestor, soprattutto nell'interesse della difesa europea. Il presidente Nestor, pur concordando, ha sottolineato l'esigenza che la difesa europea non sia sostitutiva della NATO ma sia impostata in termini di complementarietà ed integrazione. La crisi in Ucraina ha costituito motivo di grande allarme per l'Estonia che però ha ricevuto rassicurazioni dalla precedente Amministrazione degli Stati Uniti in termini di impegno rafforzato della NATO. Oggi l'avvicendamento alla Casa Bianca preoccupa nel raffronto con la politica neo-imperiale di Mosca che tende all'enfatizzazione degli antagonismi esterni e con cui l'Estonia intrattiene un rapporto definito dal presidente Nestor di «pace fredda». L'Estonia è entusiasta della prospettiva di imminente presidenza di turno dell'UE la cui maggiore priorità è sviluppare la conoscenza reciproca e rilanciare il progetto europeo, superando l'impostazione basata sul binomio Junker-Merkel e avvicinando le istituzioni europee ai cittadini. Il colloquio si è concluso con la rassicurazione da parte del Presidente Nestor che l'Estonia adempierà ai propri doveri, assunti in sede europea, quanto all'accoglienza della quota di profughi, in un approccio sì pragmatico ma soprattutto leale nei confronti degli Stati membri dell'Unione europea.
  La delegazione ha quindi potuto approfondire le diverse tematiche con il presidente della Commissione esteri estone, Marko Mihkelson, autore dell'invito allo svolgimento della visita, e con una rappresentanza bilanciata tra maggioranza e opposizione di deputati della Commissione. Ribadito il clima politico bipartisan sul terreno della politica estera e di difesa, il presidente Mihkelson ha sottolineato che l'ingresso dell'Estonia nell'Unione europea e il suo ingresso nella NATO hanno rappresentato i due maggiori successi storici per il Paese, che oggi destina più del 2 per cento del PIL alla spesa per la difesa. La Commissione esteri estone guarda oggi con particolare interesse anche ai temi della concorrenza commerciale internazionale, oltre che alle priorità rappresentate dalla sicurezza, dall'immigrazione e dall'impegno per la stabilizzazione e pacificazione del Medio Oriente. Rispetto a tali tematiche, cui si aggiunge il complesso rapporto con la Russia, il presidente Mihkelson ha sottolineato che non si tratta di temi riguardanti i soli Paesi geograficamente più prossimi alla minaccia, che nel caso dell'Estonia assume connotati quasi di sopravvivenza: la Russia non ha solo violato la legittimità internazionale nei confronti dell'Ucraina occupando la Crimea, ma ha anche influenzato in modo diretto o indiretto i processi elettorali di molti Paesi occidentali e, con il suo sostegno ad Assad, è condizionante per la pace in Medio Oriente e per i flussi di profughi verso l'Europa. Anche il terrorismo è tema che riguarda tutti, come dimostrano le due vittime estoni del grave attentato avvenuto a Nizza. La presidenza estone dell'UE sarà, dunque, occasione per evidenziare il più possibile il carattere globale di tali sfide e stimolare esercizi europei improntati a coesione e solidarietà. Quanto al tema del commercio internazionale, l'Estonia condivide con l'Italia la vocazione alle esportazioni e l'interesse alla ricerca di nuovi mercati e riconosce grande attenzione alla crescita cinese, nonché alla sigla di accordi di libero scambio da parte dell'UE.
  Quanto alla Russia, gli interlocutori estoni hanno auspicato un approccio strategico di lungo periodo che però, almeno per l'Estonia, difficilmente potrà prescindere dall'esperienza del passato. D'altra parte, il caso ucraino deve indurre a grande cautela ed è grave che in Europa la questione ucraina sia trascurata, anche alla luce delle vittime del conflitto registrate negli ultimi giorni.Pag. 81
  Lo scambio di vedute si è poi concentrato sul tema dell'immigrazione, sulla base di stimoli da parte estone sulle possibili soluzioni elaborate dall'Italia. L'onorevole Quartapelle ha illustrato la strategia italiana, incentrata da un lato sui salvataggi in mare, che corrispondono anche ad una sensibilità dell'opinione pubblica italiana, e, dall'altro, all'impegno per un accordo con la Libia, essenziale per il controllo dei flussi e al cui processo politico l'Italia dedica ogni sforzo. I flussi di migranti in questa fase coinvolgono per lo più gruppi provenienti dal Bangladesh, a dimostrazione delle radici per lo più economiche o ambientali del fenomeno e del suo sfruttamento da parte delle organizzazioni di trafficanti. L'Italia, poi, affianca a questi fronti quello riguardante l'integrazione con un'azione sistematica nei confronti dell'Africa, le cui tematiche sono per definizione al di sopra delle forze di un singolo Paese. L'onorevole Quartapelle ha riconosciuto che l'Italia non è riuscita a creare il consenso adeguato affinché l'Europa assumesse iniziative ambiziose su tale terreno.
  L'onorevole Pini è intervenuto per precisare che la destabilizzazione dell'Occidente, attraverso l'influenza dei maggiori processi elettorali, non è solo frutto dell'iniziativa russa: le primavere arabe sono state un fattore di grande destabilizzazione dell'Europa, sostenuto da una presidenza Obama che non ha esitato ad intrattenere con i russi rapporti commerciali connessi al mercato degli armamenti. A suo avviso, l'immigrazione costituisce un attacco all'Europa, creato ad arte da più attori internazionali, come dimostra il fenomeno riferito dalla collega Quartapelle quanto ai flussi provenienti dal Bangladesh. Ha quindi ricordato come il Governo Berlusconi, della cui coalizione era parte il suo gruppo, ha raggiunto un accordo storico con la Libia che avrebbe consentito di impedire qualunque flusso migratorio dal fronte sud dell'Europa. Ha, infine, esortato la prossima presidenza estone a tenere distinto il tema dei rifugiati da quello dei migranti economici.
  Nel corso del colloquio è anche intervenuto l'Ambasciatore Formica per dare conto degli incontri dei prossimi giorni a Roma finalizzati a inquadrare il ruolo dei funzionari estoni in occasione delle interviste ai profughi rientranti nella quota estone, necessarie per avviare le pratiche di asilo e per preparare la necessaria accoglienza. Sullo stesso terreno l'Italia ha da poco raggiunto un accordo con la Lituania e conta di concludere positivamente il negoziato anche con l'Estonia.
  Nel corso del colloquio, sulla scorta delle riflessioni sulle politiche di integrazione degli stranieri, è stato anche affrontato il tema della minoranza russofona, che è pari al 30 per cento della popolazione estone, la cui integrazione è lungi dall'essere compiuta e che costituisce un elemento di rilievo esistenziale per l'Estonia.
  Il presidente Cicchitto ha, quindi, ricordato l'esperienza maturata dall'Italia con l'immigrazione albanese durante gli anni Novanta e il fatto che in Libia oggi il traffico di esseri umani rappresenti l'unica industria locale, oltre a quella del settore estrattivo. Occorre, pertanto, davvero fare leva sulle anime del Paese, incluse le tribù, per dare vita ad un soggetto istituzionale libico adeguato al dialogo con l'Europa.
  L'incontro si è concluso, quanto al Presidente estone, con un intervento sul carattere prioritario del tema sicurezza, sul carattere strutturale e non emergenziale del fenomeno migratorio, sulla disponibilità dell'Estonia a non lasciare sola l'Italia, con cui collabora anche in FRONTEX e nelle missioni UNIFIL ed EUNAVFORMED Sophia e in vista della titolarità del seggio non permanente presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel biennio 2020-2021. Il presidente Cicchitto ha rivolto l'invito affinché la Commissione esteri estone si rechi in visita a Roma, auspicabilmente entro la fine dell'anno in corso.
  L'incontro con la Commissione affari europei estone, la cui composizione è doppia rispetto alle altre Commissioni essendo che appare rivestire un ruolo preminente nell'architettura parlamentare Pag. 82estone, è stato di particolare rilievo al fine di sottoporre i temi già affrontati nei precedenti incontri e di prospettare in termini più diretti e concreti il sostegno alle posizioni dell'Italia nella revisione del Regolamento di Dublino, nel senso di superare l'attuale impostazione della riforma che vede ulteriormente aggravare l'apparato di oneri a carico di Paesi di primo arrivo e prevedere impegni assai poco stringenti per tutti gli altri Paesi europei. Il Presidente Tomas Vitsut ha riferito che l'Estonia, destinataria di una quota di 550 profughi, ha ad oggi dato adempimento agli obblighi per sole 140 persone ma nell'ottica di procedere con speditezza nel compimento del proprio dovere. La questione delle interviste, che impegna la missione tecnica in partenza per Roma, è importante in un approccio attento alla sicurezza e a verificare le motivazioni profonde dei migranti, tendenzialmente poco interessati a restare in un Paese come l'Estonia. Occorre inoltre preparare l'accoglienza assicurando i diritti e i servizi necessari. Il Presidente Vitsut ha dato atto all'Italia dell'impegno in Libia per l'arresto dei flussi provenienti da sud, che diversamente sono destinati a mettere in seria difficoltà la tenuta dell'Europa. Il pragmatismo estone nella selezione dei rifugiati in ragione della tutela assoluta al bene della sicurezza ha destato l'approvazione da parte dell'onorevole Pini che ha auspicato un approccio simile sul terreno della revisione del Regolamento di Dublino, indicando come riferimento la lista dei Paesi sicuri che la Commissione europea ha stilato già da tre anni, con vantaggi per i veri rifugiati e per i Paesi di accoglienza, come pure con vantaggio per la consistenza dei fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, alleggeriti dal carico derivante dalla gestione incontrollata degli arrivi. Il presidente Vitsut, riferendo della propria visita alle strutture di accoglienza dei migranti a Pozzallo, ha convenuto che la maggior parte degli stranieri accolti dall'Italia è di natura economica. L'intervento dell'onorevole Quartapelle ha inquadrato le responsabilità e le aspettative che circondano la presidenza di turno estone: gestione delle conseguenze elettorali in Francia e Germania; revisione della impostazione secondo il tradizionale asse franco-tedesco e rafforzamento dell'unione degli Stati membri; attuazione delle decisioni in tema di difesa europea e di relazioni esterne dell'UE; revisione del pacchetto di accordi di Dublino nei termini già auspicati dal presidente e dal collega Pini.
  Di particolare interesse nel corso di questo incontro è stato l'intervento di una deputata estone italofona e appartenente al Partito di centro, che ha riferito del comune interesse alla revisione del Regolamento di Dublino in previsione di ulteriori flussi migratori dal confine orientale dell'Estonia. Quanto alle possibili soluzioni, ha convenuto sull'importanza degli interventi soprattutto in Sahel e sulla necessità di coinvolgere la Russia nell'azione di contrasto al terrorismo di matrice fondamentalista e contro il Daesh.
  Dopo uno scambio sul metodo adottato dall'Italia nella prevenzione del terrorismo di matrice fondamentalista, è intervenuto l'Ambasciatore Formica per sottolineare il ruolo del Procuratore nazionale antiterrorismo e del coordinamento tra forze di polizia, che costituisce il punto di debolezza dell'azione di prevenzione a livello europeo. Il Presidente Vitsut ha rassicurato che la tematica sarà in cima alle priorità del semestre estone di presidenza della UE e che l'Estonia metterà a disposizione dell'Unione il proprio know how in materia di cybersecurity. Al tempo stesso, lavorerà sui temi dell'europeismo valorizzando l'esito delle elezioni francesi e collocando il tema migratorio in un'ottica non allarmistica ma pragmatica.
  Il colloquio si è quindi concluso con l'intervento del presidente Cicchitto, che ha auspicato che il semestre estone sia caratterizzato da equilibrio e capacità di sintesi tra i temi, da un lato, del terrorismo e dell'immigrazione e, dall'altro, della crescita e della spesa pubblica.
  Il successivo incontro con il presidente della Commissione difesa, Hannes Hanso, ha consentito di approfondire le ragioni alla base del consistente investimento in Pag. 83difesa (superiore al 2 per cento del PIL) e il consenso diffuso rispetto ai temi del servizio di leva e dell'impegno volontario nelle forze armate da parte dei cittadini e delle cittadine estoni, ragioni riconducibili alle crisi tra la Russia, da un lato, e Georgia, Moldova e Ucraina, dall'altro. Il presidente Hanso ha espresso grande soddisfazione per gli esiti del Vertice della NATO di Varsavia e ha ringraziato l'Italia per il recente invio di militari in Lettonia. È importante per l'Estonia poter contare sugli alleati a fronte di una sfida russa sempre incombente. L'Estonia partecipa alle missioni internazionali nella consapevolezza, condivisa dalla delegazione italiana, che le minacce globali e regionali rappresentano un problema per tutta l'Europa. Il presidente Hanso, entrando nel merito dell'attuale rapporto transatlantico, ha lamentato la ridotta prevedibilità della linea dell'amministrazione Trump su alcuni temi cruciali ma, d'altra parte, ha confermato un profondo rapporto di collaborazione e di reciproca comprensione con gli Stati Uniti sui temi della difesa. Al quesito dell'onorevole Quartapelle sul coinvolgimento della minoranza russofona, il presidente Hanso ha riferito dell'ampia partecipazione di tale gruppo sia nelle attività militari sia in quelle di intelligence e di polizia, da leggere alla luce del dato relativo al 70-80 per cento del grado di fiducia nei confronti delle forze armate estoni. Sicuramente vi è una specifica necessità di misure utili a coinvolgere tale minoranza, particolarmente esposta alla propaganda mediatica di Mosca, che può contare in Estonia su propri rappresentanti in Parlamento (ad esempio, il presidente dell'attuale partito socialdemocratico) e su standard di vita e di qualità democratica assai appetibili. La questione è comunque di tipo generazionale ed è affrontata con attenzione e gradualità da parte delle istituzioni estoni.
  Il presidente Hanso, soffermandosi sulla politica di Vladimir Putin, ha riferito di una grave perdita di legittimazione e consenso non solo a livello interno ma anche a livello esterno, tenuto conto del disagio crescente, emerso anche in Bielorussia. Le sanzioni hanno avuto effetto nell'isolare Mosca e l'Estonia ha certamente subìto un danno in termini economici, tuttavia questa vertenza impone un bilanciamento tra interessi e valori. Sulla difesa europea, in linea con gli interlocutori precedenti, ha promosso un approccio integrato e non sostitutivo rispetto alla NATO e ha auspicato l'implementazione dei battle groups, degli strumenti di cyber defence, di contrasto alla guerra ibrida e di presidio delle frontiere, che rappresentano aree di impegno di specifica eccellenza europea. Quanto alla spesa per la difesa, ha posto come spunto di riflessione il fatto che con Brexit l'80 per cento della spesa per la NATO sarà sostenuta da Paesi extraeuropei (Stati Uniti, Canada e Regno Unito). Ha infine auspicato un maggior coordinamento nell'industria della difesa europea, su cui la presidenza estone si impegnerà, e ha valorizzato la visita della delegazione italiana, utile ad azzerare le distanze tra Paesi membri amici ed alleati.
  Il ciclo di incontri istituzionali è culminato quindi con il colloquio, durato un'ora, con la Presidente della Repubblica di Estonia, Kersti Kaljulaid, con la quale la delegazione ha avuto uno scambio assai approfondito sugli esiti della visita e sulle tematiche di reciproco interesse. La Presidente della Repubblica ha riconosciuto il valore della visita parlamentare ai fini del rilancio delle relazioni bilaterali, tanto più importante in vista della imminente presidenza estone dell'Unione europea e delle celebrazioni nel 2018 per il centenario della Dichiarazione di indipendenza dell'Estonia. Durante il semestre, è infatti intenzione dell'Estonia promuovere una nuova visione per il futuro dell'Europa dopo il trauma della Brexit; allacciare relazioni più strette con i Paesi del Mediterraneo ai fini della gestione delle tematiche connesse ai problemi del terrorismo e dell'emergenza migratoria, svincolando le relazioni esterne da un approccio basato sulla prossimità territoriale di specifici Stati membri; infine, rinsaldare il vincolo di solidarietà e di unione nella diversità, che corrisponde peraltro al motto dell'Unione europea. Il presidente Pag. 84Cicchitto ha dato atto del modello che l'Estonia rappresenta oggi in Europa per livello di avanzamento tecnologico, al quale l'Italia guarda con interesse e ammirazione anche per i profili di riordino giuridico, realizzato dal centro della NATO Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence, visitato dalla delegazione. Ha ribadito la piena solidarietà a Tallinn nella gestione dei nodi di sicurezza e di difesa connessi al rapporto con la Russia, in un'ottica europea e di coerenza con il vincolo di alleanza. La delegazione ha potuto contare su parole di sostegno rispetto alla gestione dell'immigrazione e alle prospettive di revisione del Regolamento di Dublino che, allo stato, in un'ottica condivisa dalla Capo di Stato estone, responsabilizza in maniera assai stringente i Paesi di primo arrivo collocati lungo le frontiere dell'Unione europea, quali sono l'Italia, la Grecia o la stessa Estonia rispetto a flussi provenienti da Est. Ha anche evocato la titolarità del seggio non permanente presso il Consiglio di Sicurezza nel biennio 2020-2021 come occasione per rilanciare il processo di riforma dello stesso Consiglio al fine di includere nuovi Paesi. La Presidente della Repubblica, nell'auspicare una rapida conclusione degli accordi con l'Italia concernenti le interviste ai profughi destinati all'Estonia, ha auspicato l'intensificarsi di prossime visite istituzionali a suggello di questa nuova stagione nei rapporti bilaterali, valutando positivamente la partecipazione di una delegazione parlamentare italiana in occasione della prossima Conferenza interparlamentare sulla PESC PSDC, prevista dal 7 al 9 settembre a Tallinn. 
  A margine dell'agenda istituzionale, la Commissione ha visitato il NATO Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence, dove ha potuto assistere a presentazioni sulle attività di ricerca, addestramento ed esercitazione svolte dal Centro, nel quale operano anche due ufficiali italiani. Il Centro, sostenuto da diciassette nazioni, ha svolto un rilevante lavoro di codificazione legislativa al fine di dotare la comunità internazionale di strumenti normativi in tema di difesa cibernetica, anche alla luce degli esiti del Vertice NATO di Varsavia, che nel 2016 ha definito il cyberspazio come area oggetto di politiche di difesa. Nel corso della presentazione sono emersi gli impegni crescenti dei Paesi NATO rispetto all'istituzione di forze armate dedicate all'area «cyber», in primis in Germania, per la quale è fondamentale il profilo di condivisione delle informazioni e la capacità di fare sistema.
  La delegazione ha inoltre visitato la University of Technology di Tallinn e la start up sviluppata nell'ambito accademico, Innovation and Business Centre MEKTORY. Quanto all'Università di Tecnologia di Tallinn, essa ospita 12.000 studenti di cui il 7 per cento provenienti dall'estero. I dipartimenti specializzati nel campo informatico operano a stretto contatto con le istituzioni estoni nella realizzazione, giunta ormai ad uno stadio assai avanzato, dell’e-government. La delegazione ha potuto apprendere del sostanziale superamento in Estonia del digital divide: l'84 per cento degli estoni usa correntemente il web; l'83 per cento delle abitazioni private e il cento per cento delle scuole sono dotate di strutture informatiche. Questo processo ha consentito all'Estonia di realizzare sostanziali risparmi sul versante welfare (2 per cento del PIL) senza lacune sul piano prestazionale e promuovendo relazioni di qualità tra istituzioni e cittadini. Quanto alla condizione dell'Italia, gli esperti incontrati dalla delegazione hanno ritenuto che nel nostro Paese vi sia un problema di carattere più culturale che tecnologico, considerato che, se sul piano tecnico la conversione al digitale può avvenire in tempi non superiori all'anno, nella pratica un ciclo di cambiamento paragonabile a quello estone in Italia richiederebbe, allo stato attuale, dai 15 ai 20 anni.