CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 giugno 2017
837.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-10215 Covello: Orari dei collegamenti ferroviari tra le stazioni di Paola e Cosenza e loro coerenza con gli arrivi delle coincidenze da Roma.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  In risposta al quesito posto, va premesso che, ai sensi del decreto legislativo n. 422 del 1997, la programmazione dei servizi regionali è di competenza delle Regioni, i cui rapporti con Trenitalia sono disciplinati da singoli Contratti di Servizio, nell'ambito dei quali vengono stabiliti, tra l'altro, il volume e le caratteristiche dei servizi da effettuare sulla base delle risorse economiche rese disponibili da ciascuna Regione per il trasporto ferroviario nel proprio territorio.
  Per quanto riferisce Trenitalia, dall'analisi dei ritardi nei mesi di gennaio e febbraio 2017 il treno 8877 è arrivato a Paola con un ritardo medio contenuto nei tempi di coincidenza, superandoli solo in qualche caso, mentre il treno 8353 è arrivato a Paola con un ritardo medio di 8,5 minuti.
  Pertanto, su indicazione della Regione Calabria, a partire dalla fine dello scorso mese di febbraio il treno Regionale 3693 è stato ritardato in partenza sino ad un massimo di dieci minuti, in modo da garantire la coincidenza con il treno 8353; inoltre, lo stesso treno 3693 è stato inserito nel prospetto dei treni pubblicizzati con possibile ritardo in partenza per attesa coincidenza.

Pag. 40

ALLEGATO 2

5-10649 Zaratti: Rinnovo dei certificati di competenza Imo Stcw per i lavoratori marittimi.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione si riferisce nello specifico al rinnovo del certificato di competenza per quei marittimi che sono già in possesso di un certificato di competenza da Comandante, Direttore di Macchina e I Ufficiale di coperta o di Macchina.
  La Convenzione STCW'78 prevedeva, anche prima degli Emendamenti Manila 2010, che il personale con funzioni direttive acquisisse tali competenze mediante apposito corso.
  Nel 2007 l'Amministrazione italiana, al fine di garantire l'acquisizione delle suddette competenze, aveva optato per un maggiore servizio di navigazione in luogo del corso per evitare un aggravio, in termini economici e di tempo, ai marittimi.
  Durante l'Audit di sorveglianza effettuato dall'EMSA nel 2007, tale opzione è stata considerata non conforme alla Direttiva europea e la Commissione europea ha ritenuto di aprire una Procedura di infrazione, la n. 2012/2210. Tale Procedura è stata chiusa nel marzo 2014 a seguito dell'emanazione del decreto dirigenziale n. 1365/2013 del Comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto, di istituzione del corso Direttivo, con cui venivano definiti i programmi per l'acquisizione delle competenze direttive, come previsto dalla Regola II/2 e III/2 della Convenzione STCW nella sua versione aggiornata.
  Successivamente, con l'Audit di sorveglianza del 2015, l'EMSA ha osservato che anche il personale già in possesso di un certificato di competenza doveva acquisire le competenze a livello direttivo. Quindi, alla luce di una rilevata incertezza circa l'obbligatorietà della frequenza, il Comando generale formulava specifici quesiti alla Commissione europea, per la quale appare chiaro che la formazione del personale marittimo con ruoli dirigenziali avrebbe dovuto coinvolgere gli stessi non indipendentemente dalla data di acquisizione del titolo ma solo dalla entrata in vigore degli emendamenti ’95. Peraltro, gli stessi sono entrati in vigore a livello internazionale nel 1997 ma l'Italia, avvalendosi della regola transitoria I/15 della Convenzione STCW/95, ne ha posticipato Ventrata in vigore al 2 febbraio 2002.
  Con Circolare del 13 ottobre 2016 dei competenti uffici del MIT e del Comando generale, nel ribadire l'obbligatorietà dell'addestramento, è stato consentito al personale che effettua solamente traffico nazionale di partecipare al corso anche dopo il 1o gennaio 2017. Tale scelta è stata operata in virtù del fatto che i centri di addestramento erano affollati e quindi i marittimi che imbarcavano su navi che effettuano traffico internazionale avrebbero potuto avere problemi nel rinnovo del certificato ed eventuale perdita di imbarchi.
  E ancora, con la circolare dal titolo Personale Marittimo – Serie: Formazione n. 033 del Comando generale non si è estesa l'applicazione in modo retroattivo ma si è ridotto il periodo temporale di applicazione precedentemente previsto e si è colmata la mancata formazione dei marittimi che hanno conseguito il titolo tra il 2 febbraio 2002 e fino alla piena implementazione del citato decreto dirigenziale n. 1365/2013 (sessione estiva di esami dell'anno 2014).
  Sono comunque esclusi, sia dalla frequenza del percorso formativo che dall'esame finale, coloro i quali hanno conseguito la certificazione prima del 2 febbraio 2002.

Pag. 41

ALLEGATO 3

5-10994 De Lorenzis: Sulla nomina del presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Informo innanzitutto che il 5 aprile 2017 il professor Ugo Patroni Griffi è stato nominato Presidente dell'Autorità di sistema portuale di Bari.
  Aggiungo che, a seguito del quesito posto dal MIT, l'ANAC, con delibera n. 1294 del 14 dicembre 2016, ha ritenuto l'insussistenza di cause di inconferibilità del predetto incarico all'interessato.
  Inoltre, sul nominativo del professor Patroni Griffi è stata acquisita – il 9 novembre 2016 – l'intesa della Regione Puglia, come prescritto dalla legge n. 84 del 1994,
  L'individuazione del prof. Patroni Griffi appare peraltro funzionale all'avvio del nuovo Ente, avendo egli una specifica conoscenza della realtà socio-economica del bacino territoriale di riferimento e, quindi, ben potendo – in questa fase di start-up del riformato assetto organizzativo – assicurare da subito la piena operatività della nuova Autorità.

Pag. 42

ALLEGATO 4

5-11293 Fanucci: Adempimento delle azioni previste dalla «Road Alliance – Alleanza dell'Autotrasporto» sottoscritta il 31 gennaio 2017.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Per quanto riferiscono i competenti uffici del MIT, successivamente alla firma del Memorandum recante l'Alleanza del trasporto (Road Alliance) firmata a Parigi il 31 gennaio 2017, per entrare nella seconda fase dell'iniziativa e confrontarsi sui metodi della possibile applicazione operativa dell'intesa, si è svolta a Parigi una riunione tecnica il 24 marzo scorso cui hanno partecipato i rappresentanti di tutti i paesi che hanno sottoscritto il documento.
  Nell'occasione sono state approfondite opportunità e priorità, incluse le eventuali criticità, sui seguiti delle azioni, previa ricognizione della situazione specifica in essere sulle singole questioni in ciascuno dei paesi, anche per meglio precisare i punti sui quali la concordanza può essere considerata maggiore.
  Ulteriori riunioni si sono svolte fra i rappresentanti degli stati membri in seno alle Ambasciate presso l'Unione europea dei singoli stati membri aderenti all'Alleanza e sono state scambiate osservazioni a livello amministrativo.
  Predetti colloqui hanno in questa fase anche la funzione particolare di mantenere il contatto fra i Paesi in considerazione dell'avvenuta pubblicazione da parte della Commissione europea il 31 maggio scorso (e presentato ufficialmente ai Ministri dei trasporti nel Consiglio del successivo 8 giugno) del previsto pacchetto recante iniziative normative riguardanti soprattutto le materie che hanno fatto oggetto dell'intesa sull'Alleanza dei trasporti, incluse le questioni sociali e le condizioni di lavoro, l'esercizio della professione di trasportatore su strada e l'accesso al mercato internazionale europeo, fra cui l'aspetto dei controlli.
  La strategia in questione è finalizzata ad avere un peso nei negoziati che si terranno in sede UE, in specie per quegli aspetti che tutti o anche solo parte dei membri dell'Alleanza riterranno di importanza maggiore.
  Con la presentazione ufficiale delle proposte di iniziativa normativa si avvierà presso gli organi europei la discussione sui contenuti specifici recati dal pacchetto, che verranno valutati dall'Italia anche nell'ottica della sostanza del testo del Memorandum sull'Alleanza dei trasporti.
  In ordine all'attuazione concreta delle singole azioni va detto, fra l'altro, che l'Azione n. 8 riguarda la strategia posta in essere nell'ambito della CEMT – Conferenza europea dei Ministri dei trasporti, organismo che si cala in seno all'ITF (International Transport Forum). In tale sede da parte italiana continuerà ad essere condotta un'azione improntata ad un'applicazione rigorosa delle disposizioni, favorendo l'applicazione del regime autorizzativo a tutti i trasporti per conto di terzi in ossequio al principio di necessaria professionalità di tutti gli operatori, promuovendo la qualità in generale senza aumenti della quota dei permessi, che causerebbe un incremento del trasporto stradale non auspicabile per le disarmonie dei mercati e per le esternalità ad esso connesse.Pag. 43
  Lo sforzo dell'Italia, a conferma della sua linea ampiamente seguita in tale consesso internazionale, è quello di sensibilizzare i partner dell'Alleanza, aderenti anche all'ITF – CEMT, perché valutino ogni possibile convergenza su punti così importanti.
  Per quanto concerne le Azioni n. 1 e 6, va confermato che margini di azione potranno essere seguiti nel negoziato europeo per la riforma normativa del quadro giuridico, mentre una maggiore riflessione sull'aspetto costi-benefici va posta riguardo allo sviluppo di altri organismi internazionali. Peraltro, già ora l'Italia partecipa all'organizzazione di cooperazione TISPOL attraverso il Ministero dell'interno.
  In ordine all'Azione n. 1, peraltro, come MIT si è anche riflettuto su quali margini di intervento normativo possano residuare, aspetto che, al momento, non ha trovato ancora una soluzione da considerare matura.
  In ogni caso, ai fini delle azioni del Memorandum, il medesimo è stato portato a conoscenza delle altre Amministrazioni direttamente coinvolte per competenza sui singoli problemi, fra cui il Ministero dell'interno per il fondamentale aspetto dei controlli, sempre in un'ottica di equilibrio fra i principi di tutela dei diritti e il corretto funzionamento del mercato.