CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 maggio 2017
823.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO

COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE

Sulla missione svolta a Genova il 15 maggio 2017.

  Il giorno 15 maggio 2017, si è svolta una missione di una delegazione della Commissione cultura a Genova, finalizzata a visitare il Museo di Palazzo Reale e l'Istituto italiano di tecnologia (IIT).
  La delegazione era composta dai deputati Mara Carocci (PD), Maria Coscia (PD), Giorgio Lainati (SC-ALA CLP-MAIE), Maria Grazia Rocchi (PD) e Simone Valente (M5S).
  Nella mattinata si è svolta la visita al Museo di Palazzo Reale con relativo incontro e audizione con la direttrice, dottoressa Serena Bertolucci. A tale circostanza ha preso parte anche il deputato Sandro Biasotti (FI-PdL). All'incontro ha partecipato il direttore delle collezioni, dottor Luca Leoncini.
  La dottoressa Bertolucci ha offerto un ampio quadro sulla collocazione cittadina e sull'attività di Palazzo Reale. Anzitutto, ella ha dato conto dell'ampiezza del patrimonio afferente al Palazzo, il quale comprende ben sei numeri civici tra vico Sant'Antonio e via Pré, nonché il complesso di Palazzo Spinola. Il totale dell'organico comprende – escluso il personale del Polo museale – 117 unità di personale, ma a oggi gli effettivi sono solo 65.
  Nonostante queste difficoltà, la direzione del Museo si è impegnata in una gestione che comprende anche aspetti di integrazione con le altre autorità cittadine, in particolare prefettura e università.
  Anzitutto, questo si è rivelato necessario perché parte delle unità ricomprese nel compendio immobiliare gestito era costituito da appartamenti occupati abusivamente. D'intesa con la prefettura, la direzione ha quindi avviato un graduale piano teso a liberare gli spazi e a riassegnarli secondo regole trasparenti agli aventi diritto e a riscuotere con maggiore regolarità il relativo canone.
  Sempre in chiave di integrazione con gli attori del governo della città di Genova, la direzione del Museo ha seguito la vicenda della confisca di 104 unità immobiliari, tra appartamenti e bassi, attorno a Palazzo Spinola nei confronti della famiglia ’ndranghetista Canfarotta. La sottrazione di tali beni alla criminalità organizzata sta consentendo, oltre che la bonifica sotto il profilo dell'ordine pubblico, anche la praticabilità dell'assegnazione di tali spazi a nuove imprese culturali e ad atelier.
  Nel corso dell'audizione è stato, altresì, dato ampio conto della collaborazione del Museo di Palazzo Reale con l'università di Genova e le scuole superiori (sia licei, sia istituti tecnici) della città. Il delegato del rettore dell'università di Genova per l'orientamento, professor Marco Giovine, ha riferito dell'intenso impegno dell'università nei confronti della città, la quale si pone come polo di istruzione superiore e di formazione di eccellenza. L'università, infatti, conta circa 1.500 docenti e 1.500 unità di personale amministrativo distribuito in ben 55 edifici.
  Quanto allo svolgimento dei programmi di alternanza scuola-lavoro, in ordine ai quali la delegazione ha ascoltato diversi docenti e studenti, l'università sta elaborando un software volto a facilitare gli adempimenti amministrativi per l'attuazione dei percorsi di alternanza. A questo riguardo, la direttrice del Museo ha consegnato copiosa documentazione, tra cui Pag. 124una relazione sulle convenzioni attivate ai sensi della legge n. 107 del 2015 (vedi allegato).
  Si sono sinora svolte 53 mila ore di attività di alternanza, per un totale di 1.500 percorsi. Il coinvolgimento in essi degli studenti ha consentito di attuare molto spesso l'apertura domenicale e gratuita della struttura museale e di svolgere attività di sostegno alla fruizione delle bellezze ivi custodite, prima fra tutte quella della gestione delle visite guidate. L'obiettivo rimane quello di un affiancamento in un ruolo specifico svolto da personale interno, spesso purtroppo carente.
  Nel pomeriggio si è svolta la visita presso l'Istituto italiano di tecnologia e un incontro con il presidente Gabriele Galateri di Genola e con il direttore scientifico, professor Roberto Cingolani, oltre che con i direttori di dipartimento.
  L'IIT, come è noto, è una fondazione di diritto privato costituita con l'articolo 4 del decreto-legge n. 269 del 2003 (convertito con la legge n. 326 del 2003) con fondo di dotazione iniziale a carico degli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero dell'istruzione. Il comitato esecutivo dell'Istituto, oltre che al presidente Galateri di Genola e al direttore scientifico, professor Cingolani, annovera il professor Giuseppe Pericu, già sindaco di Genova, e Francesca Pasinelli, Alberto Sangiovanni Vincentelli e il direttore generale Gianmarco Montanari. Il comitato esecutivo è affiancato e controllato sia da un comitato scientifico sia da un collegio sindacale.
  Quanto alla sede, l'IIT si è stabilito nei locali di un ex deposito dell'Intendenza di finanza, con un intervento edilizio di riconversione che, per dare un'idea, ha prodotto 400 tonnellate di rifiuti inerti. Dal punto di vista giuridico l'IIT segue il regime di tutti gli enti pubblici di ricerca, tanto che è assoggettato sia al codice degli appalti quanto al controllo della Corte dei conti. Da alcuni anni si sottopone anche alla valutazione della qualità della ricerca da parte dell'ANVUR.
  L'IIT non può conferire titoli accademici, sicché per far sì che la ricerca che vi si svolge possa valere anche ai fini del conseguimento di riconoscimenti formali, esso ha attivato apposite convenzioni con diverse università italiane.
  Durante l'audizione, il professor Cingolani ha sottolineato come sia molto elevato il turn over dei ricercatori, ai quali vengono offerti contratti a termine, in genere di 5 anni, rinnovabili solo dopo valutazioni della qualità del lavoro assai rigorose. Poco più di un quarto dei ricercatori che lavorano presso l'Istituto è costituito da non italiani, con un'elevata incidenza di cittadini provenienti da paesi non aderenti all'Unione europea (in totale il personale proviene da 58 diversi paesi). Il totale dello staff dell'Istituto ammonta a 1.560 unità, in crescita costante dal 2006. Tuttavia la proporzione tra ricercatori e tecnici da un lato, e personale amministrativo e ausiliario dall'altro è rimasta costante, poiché l'IIT ritiene strategico conservare invariato il rapporto tra le due componenti, dove il personale amministrativo è solo un decimo dei ricercatori. L'età media del personale è di 35 anni.
  Una delle missioni principali dell'Istituto è quella di coniugare la ricerca teorica e di base con la ricerca applicata. Da questo punto di vista, i principali filoni di ricerca sono costituiti dalla robotica, dall'energia portabile e dalle applicazioni del grafene. Questi sviluppi, che attingono anche al territorio dell'intelligenza artificiale, possono evidentemente avere ricadute pratiche molto proficue nella diagnostica, nella terapia fisica per i disabili e per quanti hanno subito gravi incidenti, nonché nella relazione con persone affette da autismo. Presso l'Istituto si svolge anche ricerca applicata nel campo dell'ottica e dell'oculistica, nonché nella produzione di prodotti biodegradabili.

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