CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 maggio 2017
820.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-11380 Ricciatti: Potenziamento del piano Industria 4.0 nelle regioni colpite dal sisma dell'agosto 2016.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come più volte si è avuto modo di esporre nelle sedi istituzionali di riferimento, il Piano Industria 4.0 ha come obiettivo principale quello di mettere a sistema, amplificandole e integrandole, una serie di misure e di linee politiche volte alla promozione e al sostegno delle imprese che innovano e internazionalizzano.
  La sfida, quindi, è trovare soluzioni tecnologiche destinate a ottimizzare i processi produttivi nonché supportare i processi di automazione industriale, favorendo inoltre la collaborazione tra imprese.
  Relativamente alle misure per le aree colpite dal sisma, evidenzio che sono state approntate dal Governo specifiche misure che si aggiungono a quanto già previsto nel Piano industria 4.0.
  Nello specifico voglio ricordare alcuni recenti interventi normativi a favore delle imprese. Il 5 aprile scorso il Parlamento ha approvato il disegno di legge di «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9 febbraio 2017, n. 8 recante nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016/2017».
  In particolare, con l'articolo 7-bis, sono previsti interventi volti alla ripresa economica nelle zone colpite dal sisma e con l'articolo 15-bis si stabilisce che verranno esaminate prioritariamente le istanze di agevolazione, a valere sui contratti di sviluppo, proposte per la realizzazione di progetti di sviluppo di impresa nei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016.
  Vorrei menzionare anche il decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189 recante «Interventi a favore delle micro, piccole medie imprese nelle zone colpite dagli eventi sismici», nello specifico l'articolo 24 che garantisce per il 2017 il finanziamento degli anzidetti interventi.
  Infine, ricordo che tra le cinque città selezionate, nell'ambito del processo di sperimentazione del 5G iniziato a Marzo, è stata individuata l'Aquila in quanto la stessa è in fase di ricostruzione post-terremoto.

Pag. 448

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-11381 Galgano: Adeguamento del piano industriale J.P. Industries Spa al piano finanziario.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ritengo opportuno premettere che il Ministero dello sviluppo economico in più occasioni ha informato il Parlamento nelle preposte sedi istituzionali sulle vicende dell'azienda ex Merloni – J.P. Industries, da ultimo nel marzo scorso in questa stessa sede.
  Entrando nel merito delle richieste formulate dall'Onorevole Interrogante, si rappresenta che la Società J.P. Industries non ha ancora presentato al Ministero dello sviluppo economico il Piano industriale modificato secondo le indicazioni degli Istituti di credito. Sono attualmente in corso interlocuzioni tra la Società e le banche interessate riguardo la nuova release del Piano, che dovrebbe essere pronto a breve.
  Si precisa che la condivisione del Piano industriale è propedeutica alla concessione di crediti di funzionamento che J.P. Industries ritiene indispensabile per dare prosecuzione alle attività produttive e garantire il mantenimento degli attuali livelli occupazionali.
  Si evidenzia che le restanti risorse stanziate dall'Accordo di programma, pari a nove milioni di euro, sono accantonate in attesa del varo del nuovo Piano industriale.
  Il Ministero dello sviluppo economico convocherà a breve un incontro di verifica nel corso del quale gli Istituti di credito dovranno conclusivamente definire il loro impegno.
  Successivamente al varo del Piano industriale, saranno convocati i rappresentanti delle Regioni Marche e Umbria, al fine di addivenire alle conseguenti decisioni in ordine all'utilizzo delle restanti risorse stanziate dall'Accordo di programma, sopra riferite.

Pag. 449

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-11382 Crippa: Iniziative volte a favorire una reale concorrenza sul mercato dell'energia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione presentata dagli Onorevoli interroganti, dove viene evidenziato che, con Delibera n. 237 del 13 aprile 2017 è stato avviato un procedimento per il riconoscimento specifico dei costi sostenuti dalle imprese distributrici di energia elettrica e di gas naturale per il cambio del marchio e delle relative politiche di comunicazione che obbligano alla separazione del marchio tra distributore e venditore della stessa società energetica (debranding).
  Come noto, il tema è già da tempo all'attenzione del legislatore che, nell'ambito del processo di liberalizzazione dei mercati energetici, con il decreto legislativo n. 93/2011 (articolo 41, comma 1), ha attribuito all'Autorità di regolazione il compito di disciplinare la materia della separazione funzionale, per le imprese operanti nei settori dell'energia elettrica e del gas e, in particolare, nella vendita ai clienti del mercato libero e in maggior tutela.
  L'Autorità ha quindi adottato la delibera 296/2015/R/com (TIUF-Testo integrato delle disposizioni in merito agli obblighi di separazione funzionale individuando alcuni obblighi di separazione funzionale (unbundling) e stabilendo che, a partire dall'1 gennaio 2017, le imprese di vendita ai clienti liberi dell'energia elettrica e le imprese di vendita di energia elettrica ai clienti finali in maggior tutela, separino le politiche di comunicazione, la denominazione sociale, il marchio, la ditta, l'insegna e gli altri segni distintivi dell'impresa di cui all'articolo 17 del TIUF.
  Tale manovra, infatti, è volta a proteggere i consumatori finali, attraverso un provvedimento orientato a tutelare la libera concorrenza e la circolazione di informazioni chiare per i cittadini.
  Le anzidette disposizioni, adottate dall'Autorità nel TIUF, hanno avuto efficacia immediata, anche se è stata a suo tempo prevista, nel medesimo provvedimento, la possibilità di procrastinare alcuni obblighi in tema di debranding al 30 giugno 2017.
  In pendenza di tale termine ed in relazione alla copertura dei costi per la separazione del marchio, l'Autorità ha indicato di essere orientata a valutare la possibilità di copertura di eventuali costi conseguenti all'introduzione delle misure di separazione del marchio, a condizione che, ai maggiori costi, sia garantita un'adeguata evidenza contabile, che detti costi siano strettamente inerenti l'attività regolata nonché sia dimostrato che trattarsi di costi incrementali.
  Con il recente documento di consultazione 13 aprile 2017, 237/2017/R/COM, è stato confermato questo intendimento e dettagliati tali criteri, prevedendo anche la possibilità di verifiche.
  Va inoltre considerato che, il legislatore, con il DDL concorrenza, attualmente in terza lettura alla Camera dei deputati, ha inserito il completamento del quadro normativo e regolatorio sul brand unbundling, tra le azioni che devono essere implementate per il superamento del regime di maggior tutela.
  In tal modo si intende assicurare che non si crei confusione tra i rami di azienda dell'impresa distributrice-venditrice integrata e che non possa essere Pag. 450tratto vantaggio competitivo nei confronti di altri soggetti tramite l'uso privilegiato delle informazioni.
  Infine, anche gli esiti dell'istruttoria avviata di recente dall'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, nei confronti dei tre principali operatori integrati nella distribuzione e vendita di energia elettrica in Italia, saranno valutati per ogni utile iniziativa al riguardo.

Pag. 451

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-11383 Benamati: Prospettive produttive e occupazionali della Divisione Velivoli di Leonardo.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo alla question time formulata anche sulla base di quanto fornito dalla Leonardo Spa.
  La citata società riferisce infatti che la Divisione Velivoli continua a rappresentare uno degli ambiti strategici sui quali si fonda la propria, attuale organizzazione.
  Nell'ambito della generale riorganizzazione che ha interessato tutte le attività del Gruppo e che ha portato alla trasformazione da holding finanziaria ad azienda industriale integrata (cosiddetta One Company), il portafoglio prodotti della Divisione Velivoli è stato ottimizzato in ragione delle capacità di presidiare adeguatamente i mercati internazionali di riferimento, assicurando carichi di lavoro quanto più possibile stabili e sostenibili nel medio-lungo periodo e ricorrendo, eventualmente, anche a mobilità geografica in funzione della variabilità dei programmi.
  In ogni caso, la riduzione dei carichi che interessa attualmente alcuni siti produttivi della Divisione in area nord è originata da dinamiche commerciali, che sono necessariamente soggette ai tempi dettati dai processi di gare internazionali.
  Con riferimento al settore degli addestratori (di interesse del sito di Venegono), la Divisione Velivoli di Leonardo (attraverso l'M-345 e l'M-346) è probabilmente l'unica azienda al mondo in grado di offrire una gamma di prodotti completa nel settore dell'addestramento dei piloti militari, dalla fase basica sino a quella avanzata.
  In tale ambito, particolare rilievo riveste la gara TX in corso per la fornitura di oltre 350 addestratori alle Forze Armate statunitensi, dove il supporto istituzionale sarà indispensabile per consentire all'offerta di Leonardo, basata sulla piattaforma T-100, di competere adeguatamente in un processo di selezione estremamente sfidante.
  Inoltre, la possibile evoluzione della piattaforma M-346 quale velivolo leggero da appoggio tattico consentirà di aprire nuovi significativi spazi di mercato.
  Con riferimento ai velivoli da difesa e da trasporto militare/multimissione (di interesse dei siti piemontesi), l'azienda, riferisce che la sua attività è focalizzata nel dare piena esecuzione al contratto Eurofighter per il Kuwait ed all'ulteriore rafforzamento del posizionamento competitivo dei prodotti proprietari (C-27J, ATR-MP) sui mercati di riferimento.
  Per quanto riguarda i velivoli a pilotaggio remoto (cosiddetti Remotly Piloted Aircraft Systems – RPAS), la Divisione sta consolidando, attraverso partnership europee, il proprio ruolo di integratore per i sistemi di classe MALE (Medium Altitude Long Endurance).
  Inoltre, per il programma F-35 è stata già avviata la produzione delle ali (Full Wing) per la forza armata olandese (Royal Netherlands Air Force), con un'ulteriore crescita di volumi per il 2018. Sempre nel prossimo anno, saranno altresì avviate le attività di manutenzione (MRO&U – Maintenance, Repair, Overhaul and Upgrades) che vedranno coinvolti i primi due velivoli già consegnati all'Aeronautica Militare italiana.
  Il Ministero dello sviluppo economico segue con attenzione lo sviluppo del patrimonio industriale, tecnologico ed umano del Gruppo Leonardo ritenendo che sia imprescindibile per costruire un'impresa più forte e più competitiva.