CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 maggio 2017
812.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-11225 Cancelleri: Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell'area di crisi di Gela.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente, vorrei evidenziare che, la manifestazione d'interesse è uno strumento previsto dal DM 31 gennaio 2013 per supportare il percorso di individuazione delle proposte di investimento nelle aree di crisi industriale complessa. È considerata, un'indagine conoscitiva delle potenzialità progettuali presenti nel territorio, finalizzata alla caratterizzazione della strumentazione agevolativa da attivare a valle con la sottoscrizione dell'Accordo di Programma che renderà operativo il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale.
  Vorrei far rilevare che le imprese che rispondono alla call non acquisiscono alcun diritto di prelazione in ordine alla fruizione delle agevolazioni, così come le imprese che non hanno risposto alla call, potranno successivamente aderire agli avvisi.
  Nello specifico alla richiamata call per l'area di crisi di Gela, pubblicata il 15 febbraio 2017 e chiusa il 15 marzo, sono pervenute 491 manifestazioni di interesse. Vorrei far presente a riguardo, che generalmente è sempre previsto un periodo di apertura di un mese, intervallo di tempo ritenuto sufficiente per il perseguimento degli obiettivi conoscitivi.
  Sono in corso da parte di Invitalia le analisi inerenti la coerenza delle schede progettuali pervenute, la cui numerosità consente già di individuare gli ambiti su cui calibrare gli interventi, dunque non si ravvisa la necessità di procrastinare la scadenza dei termini della call per la presentazione di ulteriori manifestazioni di interesse.
   Evidenzio, infine, che nell'ambito del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale sarà attuato un piano di comunicazione, promozione e informazione che prevede la realizzazione sul territorio di seminari finalizzati a presentare la strumentazione agevolativa al sistema imprenditoriale.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-11226 Ricciatti: Prospettive produttive e occupazionali della Società Ericsson Telecomunicazioni Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La società Ericsson Telecomunicazioni Spa, come noto agli onorevoli interroganti ha avviato una procedura di licenziamento collettivo il 14 marzo scorso nei confronti di 315 dipendenti.
  Con riferimento al quesito oggetto dell'interrogazione, per quanto di competenza del Ministero del lavoro, si fa presente che il 28 aprile scorso si è conclusa la fase sindacale con l'esame congiunto che ha dato esito negativo e con la sottoscrizione tra le Parti del verbale di mancato accordo. L'azienda pertanto ha richiesto allo stesso dicastero la convocazione per l'espletamento della successiva fase amministrativa che, come noto, prevede 30 giorni di ulteriore procedura.
  L'incontro verrà calendarizzato a breve e sarà cura del Governo fare tutto il possibile per cercare di individuare, tra le parti, praticabili ipotesi di salvaguardia dei posti di lavoro.
  Per quanto invece di competenza del Ministero che rappresento, sono in corso costanti contatti sia con Ericsson che con altre società del settore delle telecomunicazioni, che sono state coinvolte dalle stesse problematiche derivanti dall'assegnazione della rete telefonica Wind-3G.
  A seguito di questi colloqui le parti sociali e l'azienda saranno convocati al Ministero dello sviluppo economico per trovare una soluzione positiva alla vicenda.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-11227 Bombassei: Rilievi dell'autorità garante della concorrenza e del mercato sul progetto di legge in materia di home restaurant.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto in parola gli Onorevoli interroganti fanno riferimento al parere espresso dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito ad alcune previsioni restrittive della concorrenza presenti nel disegno di legge A.S. 2647, recante «Disciplina dell'attività di home restaurant», attualmente all'esame della X Commissione Senato.
  Al riguardo, in via preliminare si fa presente che il testo di DDL in argomento, risultante dall'unificazione dei disegni di legge di cui agli A.C. n. 3258, 3337, 3725 e 3807, è frutto dell'iniziativa legislativa parlamentare ed è finalizzato a regolare puntualmente una nuova tipologia di attività che si sta diffondendo sul territorio nazionale e che rischia, altrimenti, di configurarsi anomala sul piano della concorrenza, della fiscalità e della tutela della salute pubblica.
  Come evidenziato, l'attività di home restaurant, delineata dal DDL in oggetto, viene svolta per il tramite di piattaforme digitali gestite da un «gestore» che mette in contatto l’«utente cuoco», che materialmente svolge l'attività di ristorazione, e l'utente finale «fruitore» che utilizza il servizio.
  Ai fini dell'esercizio, l’«utente cuoco» deve essere in possesso dei soli requisiti di onorabilità di cui al citato articolo 71, commi 1 e 2, del d.lgs. 26 marzo 2010, n. 59 e coperto da polizza assicurativa per i rischi derivanti dall'attività di home restaurant. Deve, altresì, svolgere la medesima attività utilizzando parte di una unità immobiliare ad uso abitativo, con le caratteristiche di abitabilità e di igiene, ai sensi della normativa vigente coperta da apposita polizza per la responsabilità civile verso terzi.
  Ai fini dell'avvio dell'attività non è richiesto alcuno specifico adempimento, salvo l'obbligo di registrarsi presso il «gestore» di una piattaforma digitale che provvederà sia all'intermediazione con gli «utenti fruitori» (compreso il pagamento digitale del servizio di ristorazione), che alla conservazione e messa a disposizione dei dati necessari al controllo dell'attività in questione, demandato ai comuni e alle altre autorità competenti.
  Alla luce della disciplina sopra rappresentata, la circostanza che l'attività in questione possa essere svolta solo tramite piattaforma digitale risulterebbe giustificata dalla necessità di individuare regole minime per l'esercizio di un'attività che, come accennato, si sta diffondendo sul territorio nazionale e che attualmente, in assenza di un regime normativo, sta determinando problematicità con gli esercenti l'attività di somministrazione di alimenti e bevande, sottoposta invece ad una dettagliata disciplina normativa.
  In tal senso, la tracciabilità delle attività svolte attraverso le piattaforme digitali consentirebbe un corretto svolgimento delle medesime ed un corretto esercizio dell'attività di controllo da parte dei soggetti pubblici competenti.
  Rispetto alla richiamata qualificazione dell'attività in argomento come occasionale, la stessa è riconducibile alla necessità di differenziarla rispetto a quella svolta dagli operatori professionali del settore Pag. 239che, per potere esercitare, sono sottoposti ad una dettagliata disciplina normativa.
  L'impostazione generale del DDL in esame, infatti, intende rispondere all'esigenza di introdurre una regolamentazione, che non comprima in modo sproporzionato la diffusione di una nuova forma di attività economica che può rappresentare un'opportunità di sviluppo locale, di guadagno per le famiglie e di interesse anche dei consumatori. Al tempo stesso, tale regolamentazione sarebbe sufficientemente idonea a garantire i fruitori dell'attività e ad evitare distorsioni della concorrenza e fenomeni di concorrenza sleale rispetto agli operatori professionali regolari.
  Quanto ai rilievi mossi in relazione ai limiti massimi di coperti e di reddito annuale previsti dal DDL per l'attività in questione, si fa presente che la soglia dei 5.000 euro annui è necessaria al fine di consentire la corretta individuazione dell'attività soggetta alle disposizioni del provvedimento.
  Il medesimo, infatti, intende disciplinare un'attività svolta in modo non professionale (cfr. articolo 2, comma 1, lett. a)) che, ai sensi delle disposizioni fiscali vigenti, è ammissibile fino a detta soglia monetaria. Presumibilmente, da ciò dipende anche l'individuazione del numero massimo di coperti ammissibili per anno solare. Infine, in relazione a quanto evidenziato circa la disposizione con la quale viene escluso l'esercizio dell’home restaurant presso le attività di B&B e le case vacanza, si rileva che, rappresentando l'attività di home restaurant, soprattutto e nella quasi totalità dei casi, una modalità per poter accedere a forme di reddito limitate, l'intento del provvedimento sia quello di non consentirla contestualmente ad analoghe attività che forniscono alloggio non in forma imprenditoriale, ma che già garantiscono possibilità di percepire introiti, seppure anche in questo caso, limitati.
  Alla luce delle considerazioni esposte, nonché della natura parlamentare e non governativa del provvedimento, resta ferma la disponibilità del Ministero dello sviluppo economico a garantire ogni utile collaborazione, d'intesa con le altre Amministrazioni coinvolte, nel proseguo dell’iter del DDL in esame, anche alla luce delle osservazioni formulate dall'Antitrust.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-11228 Benamati: Rispetto degli accordi relativi a Industria Italiana Autobus Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Industria Italiana Autobus (IIA) è il più importante costruttore di autobus italiano: progetta, costruisce e commercializza un'ampia gamma di veicoli, e come noto è nata a gennaio 2015, da un'iniziativa del gruppo Del Rosso e di Finmeccanica S.p.A.
  In merito al quesito posto dall'Onorevole interrogante, preliminarmente, vorrei precisare che la concessione dei fondi pubblici a cui si fa riferimento nell'interrogazione riguarda esclusivamente il sito produttivo di Flumeri, sul quale il Governo sta continuando a monitorare l'andamento delle attività, verificando con particolare attenzione il piano di investimenti, che sta usufruendo del Contratto di sviluppo, approvato ad aprile 2016 dal cda di Invitalia.
  Con riferimento agli investimenti previsti per il sito di Bologna preciso che gli stessi sono totalmente a carico della società Industria Italiana Autobus (IIA).
  Ciò detto, è vero che la società IIA ha sottoscritto un accordo che prevedeva entro gennaio 2017 l'inizio dei lavori di ristrutturazione delle linee produttive e dell'immobile di Bologna, a fronte della divisione dello stabilimento da parte di Leonardo (ex Finmeccanica).
  Nel frattempo, tuttavia, sono sorti alcuni contrattempi che hanno fatto slittare l'avvio dei lavori di circa tre mesi, ma nei prossimi giorni l'azienda è pronta a ripartire con le attività di ristrutturazione.
  Tale ritardo determinerà anche una revisione dei tempi relativi agli ammortizzatori sociali in essere nello stabilimento di Bologna, i quali scadranno il prossimo 31 agosto 2017 e per i quali l'azienda chiederà una proroga fino al 31 dicembre 2017.
  Al di là di questo ritardo sui lavori di ristrutturazione, comunque, la situazione di Bologna rimane problematica poiché sussistono alcune questioni, attinenti ai profili lavoristici e già evidenziate in fase di acquisizione dello stabilimento da parte della società Industria Italiana Autobus.
  In particolare, il sito di Bologna denota un forte squilibrio tra i lavoratori diretti e quelli indiretti, in quanto questi ultimi rappresenterebbero un numero troppo elevato rispetto a quelli necessari per lo svolgimento delle attività produttive.
  Inoltre, un altro aspetto critico è rappresentato dal costo del lavoro, che risulterebbe più elevato in quanto i lavoratori sono stati inquadrati con livelli stipendiali più alti rispetto a quelli in essere in analoghe aziende operanti nello stesso settore.
  Su tali questioni è in corso un confronto tra le parti.
  Il Ministero dello sviluppo economico ha comunque chiesto all'azienda di confermare il mantenimento dei due stabilimenti produttivi di Flumeri e Bologna, assicurando per quest'ultimo oltre alla produzione anche l'attività di progettazione di autobus.
  A tal proposito il Ministero ha ricevuto rassicurazioni da parte dell'azienda.
  In conclusione, assicuro la massima attenzione del Governo sulla vicenda dell'Industria Italiana Autobus, ritenendo indispensabile definire, già dal prossimo incontro programmato per il prossimo 9 maggio – che sarà da me presieduto – tutti gli aspetti atti a garantire la tutela dei livelli occupazionali e il raggiungimento di una soluzione positiva e condivisa della questione.