CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 maggio 2017
812.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-11267 Vezzali: Sul premio letterario Strega.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Vezzali chiede notizie in merito alle polemiche che stanno di recente coinvolgendo uno dei concorsi letterari più famosi del Paese, il premio Strega.
  Consentitemi una breve premessa.
  La Fondazione Maria e Goffredo Bellonci Onlus che, come noto, organizza da oltre 70 anni il premio Strega in collaborazione con Strega Alberti Benevento S.p.A. titolare del marchio, è inserita nella Tabella triennale delle istituzioni culturali prevista dalla legge n. 534 del 1996 e riceve un contributo annuale dalla nostra Direzione generale Biblioteche e istituti culturali, in quanto istituto di riconosciuto valore culturale che promuove anche numerose altre iniziative culturali.
  Per quanto riguarda il Premio Strega va precisato che il Ministero non vi riveste alcun ruolo ufficiale, né partecipa alle procedure concorsuali e che a partire da quest'anno, 2017, la giuria dei votanti che assegna il Premio sarà allargata da 400 a 660 componenti, novità questa che dovrebbe essere garanzia per la scelta finale.
  Per quanto riguarda invece il Premio Strega Ragazze e Ragazzi destinato a premiare due categorie editoriali, una per libri dai 6 ai 10 anni e una per libri dagli 11 ai 15 anni, la partecipazione del Ministero avviene attraverso il Centro per il libro e la lettura.
  Il Centro per il libro e la lettura (CEPELL), istituto autonomo del MiBACT, istituito allo scopo di promuovere e realizzare iniziative per la diffusione della lettura, in particolare, tra i giovani e nelle scuole, ha stipulato nel novembre 2015 un protocollo d'intesa con la Fiera internazionale del libro di Bologna, la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e la Società Strega Alberti per la realizzazione di un Premio Strega Ragazze e Ragazzi giunto quest'anno alla seconda edizione.
  Tutti gli editori italiani per ragazzi – iscritti all'AIE e/o alla Fiera del libro di Bologna – vengono invitati a presentare le rispettive candidature; le opere vengono esaminate e selezionate da un Comitato scientifico, coordinato dal Presidente della Fondazione e composto da personalità del mondo accademico e del mondo professionale (bibliotecari, insegnati e librai) individuate dai vari enti promotori; dall'insieme delle opere pervenute il Comitato – che ogni anno ha una composizione diversa – sceglie due cinquine finaliste; le cinquine selezionate vengono inviate ad almeno 40 scuole di cui 20 primarie e 20 secondarie; gli alunni delle scuole coinvolte determinano con il loro voto le opere prime classificate nelle due categorie.
  Va segnalato che le cinquine finaliste hanno espresso negli anni una notevole varietà di autori (italiani e stranieri) e di case editrici (da Einaudi a CameloZampa, da Giunti a Edizioni San Paolo).
  Per quanto riguarda le scuole, individuate dalle varie strutture coinvolte, va detto che rappresentano tutto il territorio nazionale: dopo il successo della prima edizione, diverse scuole hanno chiesto ed ottenuto.
  In ogni fase operativa del Premio Strega Ragazze e Ragazzi il Centro per il libro e la lettura controlla e assicura il corretto svolgimento del Premio.

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ALLEGATO 2

5-11268 Palmieri e 5-11269 Coscia: Sui decreti attuativi della legge n. 220 del 2016 sul cinema.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Coscia, unitamente ad altri Onorevoli colleghi dello stesso partito e l'Onorevole Palmieri chiedono notizie in merito allo stato di attuazione della legge n. 220 del 2016, con particolare riguardo ai decreti attuativi.
  Rispondo quindi congiuntamente avendo i due atti parlamentari un analogo contenuto.
  La legge n. 220 del 2016, recante «Disciplina del cinema e dell'audiovisivo» ha previsto numerosi provvedimenti attuativi. In sintesi: 5 decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, 12 decreti del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, 1 decreto del Ministro dello sviluppo economico, oltre ai decreti legislativi di attuazione delle deleghe al Governo.
  I primi provvedimenti adottati sono stati quelli relativi al Consiglio Superiore del cinema e dell'audiovisivo, posto che tale organo è chiamato ad esprimersi su alcuni degli altri provvedimenti attuativi della legge: sono stati dunque adottati il decreto ministeriale di disciplina dell'incompatibilità dei componenti del Consiglio Superiore del cinema e dell'audiovisivo e di funzionamento dell'organo (previsto dall'articolo 11, comma 7, della legge n. 220 del 2016) e il decreto ministeriale di nomina Consiglio Superiore (previsto dall'articolo 11, comma 4).
  Alla data odierna, acquisito il parere favorevole del Consiglio superiore, sono in corso di sottoposizione alla firma del Ministro:
   il decreto di riparto del Fondo per il cinema e l'audiovisivo fra le tipologie di contributi (previsto dall'articolo 13, comma 5);
   il decreto recante i parametri e requisiti per la destinazione di un'opera audiovisiva prioritariamente al pubblico per la visione nelle sale cinematografiche (previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera B);
   il decreto di individuazione dei casi di esclusione delle opere cinematografiche e audiovisive dai benefici previsti dalla legge (previsto dall'articolo 14, comma 4).

  Sono pronti per essere sottoposti al previsto parere del Consiglio superiore e successivamente alla Conferenza Stato-Regioni:
   il decreto di disciplina dei contributi automatici (previsto dall'articolo 25, comma 1);
   il decreto di disciplina dei contributi selettivi (previsto dall'articolo 26, comma 4);
   il decreto di disciplina dei contributi per l'attività di promozione cinematografica e audiovisiva (previsto dall'articolo 27, comma 4).

  In data 28 aprile 2014 sono stati trasmessi a MEF e MISE gli schemi di decreto di disciplina dei crediti di imposta, recanti requisiti, condizioni e procedura, controlli, casi di revoca e decadenza, limiti di importo (previsto dall'articolo 21, comma 5).
  È altresì definito il testo del decreto recante i criteri per la programmazione qualificata delle sale d'essai (previsto dall'articolo 2, co. 1, lettera M) e potrà a breve essere sottoposto alla firma del Ministro.Pag. 187
  Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante le modalità di gestione del Fondo per il cinema e l'audiovisivo (previsto dall'articolo 13, comma 4) e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante i criteri per il riconoscimento della nazionalità italiana (previsto dall'articolo 5, commi 2 e 3, e dall'articolo 6, comma 4) sono stati entrambi condivisi con il Dipartimento per il Coordinamento Amministrativo della Presidenza e stanno ultimando il loro iter e potranno essere adottati entro il mese di maggio.
  Sono, infine, in fase di elaborazione:
   il decreto sugli indirizzi e sui parametri generali per la gestione fondi da parte delle Film commission (previsto dall'articolo 4, comma 5);
   il decreto sulle regole del deposito delle opere presso la Cineteca nazionale e costituzione rete delle cineteche (previsto dall'articolo 7, commi 5 e 6);
   i decreti del Presidente del Consiglio dei ministri di disciplina del Piano straordinario circuito sale (previsto dall'articolo 28, comma 2) e del Piano straordinario digitalizzazione patrimonio cinematografico e audiovisivo (previsto dall'articolo 29, comma 4);
   il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sul funzionamento del Registro pubblico delle opere cinematografiche e audiovisive (previsto dall'articolo 32, comma 7).

  La legge n. 220 del 2016, nel disciplinare complessivamente il settore del cinema e dell'audiovisivo, ha inoltre previsto tre deleghe al Governo: per la riforma delle disposizioni legislative in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico e audiovisivo; per la riforma della promozione delle opere europee e italiane da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi; per la riforma delle norme in materia di rapporti di lavoro nel settore cinematografico e audiovisivo.
  I relativi decreti saranno adottati entro il termine previsto di dodici mesi dalla data di entrata in vigore legge (11 dicembre 2016).

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ALLEGATO 3

5-11270 Giordano Giancarlo: Sull'accesso delle grandi navi a Venezia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli Giordano e Marcon chiedono notizie in merito all'emergenza della navigazione delle grandi navi in laguna nella città di Venezia, inserita nella lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO.
  Questo mi consente di tornare a parlare di una questione che mi sta particolarmente a cuore.
  Brevemente ricordo che nell'attività di valutazione di impatto ambientale svolta dal Ministero dei beni culturali e relativa ai progetti e alle opere potenzialmente interferenti con il sito UNESCO «Venezia e la sua Laguna», il Ministero ha espresso parere decisamente contrario alla realizzazione del progetto relativo all'ampliamento del Canale Contorta, mentre ha ancora in corso di valutazione il progetto denominato Venice Cruise per il nuovo terminal crociere di Venezia a Bocca di Lido.
  Come correttamente riferito dagli onorevoli interroganti, il caso di Venezia e la sua laguna è stato discusso al Comitato del Patrimonio mondiale di Istanbul del 2016 che ha disposto una serie complessa di adempimenti affinché fosse scongiurato il rischio di inclusione di Venezia nella Lista del Patrimonio mondiale in pericolo.
  Tra questi adempimenti era prevista la redazione di un rapporto complessivo sullo stato di conservazione del sito che è stato effettivamente inviato all'UNESCO entro la prescritta scadenza del 1o febbraio 2017.
  Tale rapporto è stato in anteprima presentato all'UNESCO nella riunione di fine gennaio durante la quale gli organismi internazionali, pur apprezzando lo sforzo compiuto, ne hanno recepito il contenuto senza però esprimere alcuna valutazione.
  In questo lavoro il MiBACT ha supportato intensamente le autorità locali attivando altresì un importante coordinamento con altri soggetti istituzionali: Ministero delle infrastrutture e trasporti e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in primis.
  Il rapporto sullo stato di conservazione è stato recentissimamente integrato da un documento di aggiornamento redatto dal Comune di Venezia.
  Tali documenti includono l'illustrazione da parte del Comune di Venezia delle soluzioni da mettere in campo per affrontare il problema delle grandi navi in base anche a quanto disposto nel patto firmato dal Governo e dal Comune lo scorso novembre (Progetto TRESSE nuovo).
  La discussione del prossimo Comitato del Patrimonio mondiale, che si terrà a Cracovia dal 2 al 12 luglio 2017, verterà sui documenti suindicati che forniranno la base di valutazione per gli organismi internazionali, che decideranno se inserire il sito di Venezia e la sua laguna nella Lista del Patrimonio mondiale in pericolo o meno.
  Il Ministero ha nel frattempo approvato il Piano nazionale Strategico del Turismo che prevede un'azione pilota proprio per lo studio dei flussi turistici a Venezia.
  Concludo sottolineando quanto riferito dagli onorevoli interroganti e quanto da me poco fa riferito, circa il fatto che lo stesso direttore generale dell'UNESCO, Irina Bokova, ha riconosciuto la forza dell'impegno portato avanti dalla città e dal governo.
  Colgo l'occasione di questa sede istituzionale per rassicurare circa la perduranza di questo impegno.

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ALLEGATO 4

5-11271 Di Benedetto: Sulla ricostruzione degli edifici di interesse culturale nelle zone terremotate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Chiara Di Benedetto, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede di quali azioni consti il piano di interventi previsto dall'articolo 14, comma 2, lettera b) del decreto-legge n. 189 del 2016, di quali e quante risorse si avvalga e quando sarà emanato.
  Vi anticipo sin d'ora che non sarò breve nella risposta poiché molte sono le cose che mi si chiedono e che i dati che vi riferisco sono stati confrontati con il Soprintendente Speciale per le Aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016.
  Gli eventi sismici, che dal 24 agosto 2016, hanno coinvolto quattro regioni, l'Abruzzo, le Marche, il Lazio e l'Umbria sono stati di elevata magnitudo ed hanno indotto un livello di danno al patrimonio culturale molto grave e diffuso riguardando circa 4500 immobili di interesse culturale.
  La gestione dell'emergenza, come sapete, è stata attuata senza discontinuità dai primissimi e immediati sopralluoghi fino alla fase di ricostruzione e restauro del patrimonio culturale sia immobile che mobile, così come previsto nella Direttiva del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo del 23 aprile 2015, relativa alle «Procedure per la gestione delle attività di messa in sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale in caso di emergenze derivanti da calamità naturali».
  In applicazione della direttiva, fin dalle prime ore seguenti il sisma, è stata attivata, nell'ambito del Sistema Nazionale di Protezione Civile, la struttura operativa di gestione emergenziale del MiBACT, articolata in una «Unità di Coordinamento Nazionale UCCN-MiBAC», che opera presso il Segretariato Generale e nelle «Unità di Coordinamento Regionale UCCR-MiBAC», che operano presso i quattro segretariati regionali del MiBACT territorialmente competenti.
  L'attività dei tecnici MiBACT è stata, in tale contesto, finalizzata alla valutazione degli interventi di messa in sicurezza dei beni architettonici, storico-artistici, archeologici, archivistici e librari attraverso la realizzazione delle opere provvisionali e, più in generale, degli interventi necessari per evitare, o limitare, ulteriori danni alle strutture nonché aggravamenti di danno al patrimonio culturale in esse contenuto.
  L'attività relativa agli interventi di messa in sicurezza del patrimonio culturale mobile è stata attuata in sinergia con il Corpo Nazionale dei VV.F., i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC), il Corpo Forestale dello Stato e l'Esercito, oltre che avvalendosi del supporto dei volontari, attivati per il tramite del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. Tale attività ha previsto sia la messa in sicurezza in loco con presidi a protezione dei beni da agenti esterni dannosi, sia lo spostamento in depositi temporanei; sono stati messi in sicurezza circa 16.000 beni culturali mobili storico-artistici e archeologici, e centinaia di metri lineari di beni librari e archivistici.
  Sapete che sono state attivate apposite squadre in seno ad ogni Unità di Coordinamento Regionale che stanno vigilando sullo spostamento delle macerie verso le discariche autorizzate e, a seguito di specifica mappatura, stanno effettuando la Pag. 190vagliatura di quelle in cui è stata ritenuta possibile la presenza di elementi di interesse culturale.
  Relativamente alla fase di ricostruzione, oltre al completo coinvolgimento delle strutture centrali e periferiche del MiBACT, per assicurare il buon andamento e la necessaria unitarietà della gestione degli interventi operativi di messa in sicurezza del patrimonio culturale, delle azioni di recupero e ricostruzione dei beni culturali nei territori colpiti dal sisma è stato costituito, con Decreto del Ministro dei beni culturali l'Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, con sede a Rieti. Esso costituisce un'articolazione della Direzione Generale Archeologia belle arti e paesaggio, di livello non generale, e rappresenta l'interlocutore di riferimento per tutti i soggetti coinvolti nella fase di ricostruzione post-sisma; dialoga in particolare con la struttura del Commissario straordinario di Governo per il coordinamento e la continuità delle azioni del MiBACT.
  Arrivo ora alla specifica richiesta dell'atto parlamentare. Il Ministero sta procedendo alla mappatura dei beni danneggiati per il tramite di un sistema informatizzato denominato SECUR ART, già strutturato con i dati anagrafici e di insediamento dei beni culturali di competenza MiBACT e con uno specifico modulo dedicato agli «eventi emergenziali» nel quale stanno confluendo tutte le schede, georeferenziate, dei rilievi speditivi e dei rilievi di secondo livello del danno dei beni culturali immobili; tale attività consentirà la localizzazione dei beni danneggiati, e fornirà la stima dei danni e l'analisi delle diverse tipologia di danno rilevate.
  Il richiamato piano di interventi relativo ai beni culturali di cui all'articolo 14 (Ricostruzione pubblica), comma 2 lettera b) del DL 189 del 2016, sarà elaborato, di concerto con l'Ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, dal Commissario di Governo che ne prevedrà il finanziamento sulla base delle risorse disponibili, una volta terminata la fase di inserimento e verifica delle schede del danno nella citata banca dati; tale operazione infatti consentirà di avere la stima dei danni e quindi la quantificazione delle risorse economiche necessarie.
  Si evidenzia, inoltre, che il MiBACT ha aperto sin dai primi di novembre 2016 una raccolta fondi destinata agli interventi di restauro per i danni provocati dal sisma del centro Italia del 2016 tramite il portale denominato Art bonus (l'istituto normativo che, come noto, prevede un credito d'imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno del patrimonio culturale). Il portale offre un riferimento istituzionale per le erogazioni liberali, evitando che l'interesse si limiti ai monumenti più rappresentativi e quindi noti.
  Il DL n. 189 del 2016 ha esteso l'Art bonus alle donazioni a favore del MiBACT per interventi di manutenzione, protezione e restauro anche di beni culturali di interesse religioso (di enti e istituzioni della Chiesa cattolica o di altre professioni) presenti nei Comuni interessati dagli eventi sismici. La raccolta fondi è stata rivolta ai beni di elevato valore culturale individuati dal MiBACT e a quelli ritenuti prioritari dagli Enti religiosi, anche per le esigenze di culto. Le erogazioni liberali ricevute verranno quindi utilizzate per i suddetti interventi secondo le priorità indicate dagli uffici competenti e gli utilizzi verranno rendicontati così come previsto dalla norma.

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ALLEGATO 5

5-11272 Nicchi: Sulla situazione di Cinecittà.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Nicchi e l'Onorevole Agostini chiedono notizie in merito agli stabilimenti di Cinecittà di Roma e a che prospettive vi siano riguardo al loro passaggio in mano pubblica.
  La situazione degli Studios di Cinecittà è ben conosciuta dal Ministero, che la segue con grande attenzione per trovare una soluzione che possa essere soddisfacente per l'interesse pubblico ivi presente.
  Atteso dunque che la questione è nota nella sua problematicità, per quanto riguarda possibili soluzioni, ed in particolare il passaggio in mano pubblica del complesso, si conferma che, al momento, sono in corso valutazioni in merito, condotte da parte di Istituto Luce-Cinecittà s.r.l. in stretto raccordo con la Direzione generale Cinema del Ministero, sul cui andamento, comprensibilmente, non si possono ipotizzare, al momento, conclusioni definitive.
  Si rileva, peraltro, che la questione è da tempo all'attenzione anche dei competenti Uffici del Ministero dell'economia e delle finanze e che sono state disposte apposite «due diligence» per verificare la reale situazione finanziaria e patrimoniale in vista di una acquisizione.