CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 marzo 2017
776.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. C. 4135 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il nuovo testo del disegno di legge C. 4135 Governo, recante «Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato», come risultante al termine dell'esame degli emendamenti;
   considerato che:
    l'articolo 11 reca, al comma 1, disposizioni volte a favorire la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici per la prestazione di servizi e ai bandi per l'assegnazione di incarichi, e, al comma 3, norme volte a favorire la partecipazione ai bandi e il concorso all'assegnazione di incarichi e «appalti privati consentiti»;
    non appaiono chiare la portata normativa e la finalità della disposizione di cui al comma 3, non essendo ben definito l'ambito applicativo della disposizione che fa riferimento a «appalti privati consentiti» di non facile identificazione;
    andrebbe quindi valutata l'opportunità di chiarire la ratio della disposizione di cui al comma 3, anche verificando se in effetti non si intenda fare riferimento agli incarichi e agli appalti di cui al comma 1,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente osservazione:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di chiarire l'effettivo ambito applicativo della disposizione di cui all'articolo 11, comma 3, anche attraverso un'attenta verifica sulla natura degli incarichi e degli appalti ivi richiamati.

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ALLEGATO 2

5-10575 Matarrese: Sullo stato di contaminazione del terreno sottostante la discarica Burgesi, sita nel comune di Ugento.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per quanto riguarda la presunta presenza di seicento barili di PCB che sarebbero stati illecitamente interrati nella discarica Burgesi, sulla base degli elementi acquisiti dai competenti enti territoriali, si fa presente che sono state avviate indagini e accertamenti dai Carabinieri dei Nuclei Investigativo ed Operativo Ecologico e sono state svolte analisi dall'istituto di Ricerca sulle Acque del CNR di Bari.
  Secondo quanto riferito dalla Prefettura di Lecce, dalle citate analisi sarebbe emerso che nella discarica sarebbero state trovate concentrazioni di PCB esclusivamente nel percolato e che, tuttavia, l'acqua di falda campionata sia dai pozzi intorno alla discarica che dai pozzi e piezometri ubicati in zone limitrofe non risulterebbe contaminata.
  In ogni caso, sulla base degli elementi dalla Procura della Repubblica di Lecce, le attività criminose enunciate negli articoli di stampa sono state già tutte oggetto di complesse indagini, conclusesi con sentenza definitiva passata in giudicato e con la quale sono stati condannati, tra gli altri, sia l'esecutore materiale dell'illecito smaltimento, sia l'allora direttore tecnico della discarica.
  Si segnala, inoltre, fermo restando le attività di messa in sicurezza e bonifica già poste in essere nel periodo 2001-2004, che la stessa Procura ha raccomandato agli enti competenti l'adozione dei necessari provvedimenti finalizzati alla bonifica e al ripristino dei luoghi interessati dall'illecito smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi e che, alla luce di ciò, sono stati avviati tavoli tecnici per individuare e concordare le attività preliminari alla bonifica nonché le modalità e i tempi degli interventi al fine di scongiurare eventuali rischi per la salute pubblica.
  Si rappresenta, altresì, che il Comune di Ugento ha richiesto all'ARPA e all'Asl di svolgere ogni opportuno approfondimento in ordine ad eventuali rischi per l'ambiente e la salute dei cittadini, richiedendo alla regione Puglia, in qualità di Autorità competente in materia di AIA e di bonifica dei siti contaminati, di predisporre un incontro per valutare tutte le iniziative da intraprendere sulla questione, ivi inclusi un rafforzamento delle attività di monitoraggio e controllo della discarica in post-gestione. Al riguardo, si segnala che lo scorso 19 gennaio e 22 febbraio si è tenuta una riunione presso il competente Assessorato regionale, alla quale hanno partecipato tutti gli Enti interessati.
  Si segnala, infine, che, su richiesta dei Sindaci dei comuni di Ugento, Acquarica del Capo e Presicce, è stato avviato dalla Regione Puglia il procedimento per il riesame parziale dell'AIA della discarica in questione.
  Il Ministero, ad ogni modo, continuerà a tenersi informato e a sollecitare tutti gli altri enti territoriali competenti coinvolti.

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ALLEGATO 3

5-10713 Borghi: Sui danni ambientali all'ecosistema del lago di Bracciano Radioprotezione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, occorre evidenziare, in via preliminare, che l'Italia, ai sensi della Direttiva Quadro sulle acque, è impegnata a garantire il raggiungimento dell'obiettivo del «buono» stato di qualità ambientale per il lago di Bracciano.
  Nello specifico, sulla base degli elementi forniti dalla Regione Lazio, si segnala che il 30 gennaio 2017, presso la sede del Consorzio Lago di Bracciano, secondo quanto stabilito nel Protocollo d'Intesa sottoscritto nel maggio del 2015 per la regimazione dei Livelli idrici del lago di Bracciano, si è svolto un tavolo tecnico di coordinamento per affrontare le criticità del fenomeno dell'abbassamento di livello dell'acqua verificatosi negli ultimi mesi nel lago ed individuare le possibili soluzioni e gli interventi necessari. Il Protocollo d'Intesa (Progetto SMALL) nasce dall'esigenza di tutelare il territorio e di programmare i provvedimenti necessari per la definizione dei livelli minimi e massimi delle acque del lago. Al predetto incontro erano presenti il Presidente del Consorzio Lago di Bracciano, i sindaci dei comuni lacustri, l'ACEA Ato 2, il Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano, la Regione Lazio e l'Hydra Ricerche. Sull'argomento ACEA Ato2, a fronte delle preoccupazioni emerse in merito all'entità delle captazioni dell'acqua del lago, ha sottolineato che la stessa rispetta le contrattualistiche della Concessione per la gestione del servizio idrico, stipulata nel giugno 1990.
  Nel corso della riunione si è, inoltre, evidenziata l'opportunità di prolungare la durata del Progetto SMALL per altri tre anni, stante la scadenza prossima prevista a maggio 2017, riservandosi di decidere ed eventualmente sottoscrivere il rinnovo del progetto alla prossima riunione. In considerazione dell'importanza di avere un'unica Autorità di monitoraggio dei livelli idrici, al fine di ottenere un sistema di rilevazione attendibile, sistematico, pubblico e di previsione, le parti hanno peraltro confermato al Consorzio Lago di Bracciano la realizzazione, presso la sede consortile, della «Sala SMALL», in collaborazione con ACEA, Hydra Ricerche ed istituzioni accademiche e scientifiche quali ENEA ed Università, come previsto dal Protocollo d'Intesa, per la gestione ed il continuo e regolare monitoraggio dei livelli idrici da divulgare nel territorio, in modo da avere dati indispensabili per far fronte ad eventuali situazioni d'emergenza.
  Sempre secondo quanto riferito dalla regione, considerato inoltre che ACEA, ad oggi, non può bloccare i prelievi, vanno individuate tutte le possibili strade alternative da realizzare nel medio e lungo termine. In particolare ACEA ha proposto di attuare un progetto di separazione delle acque chiare da quelle nere, in modo che le chiare possano confluire nel lago alimentandolo, così da incidere inoltre in misura inferiore sulla pressione esercitata nelle condotte del CO.B.I.S. (Consorzio Bacino Idrico Sabatino); di Pag. 75effettuare gli interventi necessari strutturali sugli altri acquedotti, ma si tratta di lavori da realizzare nel corso degli anni e da programmare con la regione Lazio.
  Sulla base delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente provvederà a sensibilizzare la regione Lazio e l'Ente di governo d'ambito ai fini dell'adozione delle opportune iniziative utili a garantire il miglioramento delle condizioni ambientali lacustri, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo.

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ALLEGATO 4

5-10714 Segoni: Sulla piena operatività dell'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la radioprotezione.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste, sulla base delle informazioni acquisite, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che i decreti concernenti la nomina del Direttore e dei componenti della Consulta, sono stati registrati dalla Corte dei conti in data 3 gennaio 2017 e, allo stato, risultano in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Pertanto, non appena si concluderà la procedura di pubblicazione, si provvederà alla conseguente riorganizzazione interna dell'Ispra, al fine di assicurare all'ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e di Radioterapie (ISIN) le condizioni di operatività previste dall'articolo 6, comma 12, del decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 45.
  Ad ogni modo, tenuto conto di quanto previsto dalla Direttiva generale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del Mare riguardante lo svolgimento delle funzioni e dei compiti facenti capo all'ISPRA per il triennio 2016-2018, l'istituto è chiamato ad assicurare la completa attuazione degli adempimenti previsti dal citato decreto legislativo n. 45 del 2014 e, fino all'entrata in vigore del nuovo regolamento che definisce l'organizzazione e il funzionamento interno dell'ISIN, continua a svolgere le funzioni dell'ispettorato mediante le proprie strutture competenti nei settori nucleari, rischio tecnologico e industriale. Inoltre, è chiamata a fornire il proprio contributo alla costituzione e all'avvio dell'ISIN, adottando le azioni necessarie in coerenza con i principi di autonomia e indipendenza previsti dalla Direttiva Euratom, anche nella determinazione delle tariffe da applicare e delle modalità di versamento dei diritti da parte degli esercenti ed operatori interessati.

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ALLEGATO 5

5-10715 Pellegrino: Sui rischi ambientali in Val D'Agri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, sulla base degli elementi acquisiti dagli Enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Occorre evidenziare, in via preliminare, che le attività di controllo, prevenzione e contrasto agli illeciti ambientali, compresa l'irrogazione delle relative sanzioni, sono poste in capo agli enti territoriali.
  Per quanto riguarda l'episodio relativo alla presenza di macchie oleose all'interno del lago artificiale «Pietra del Pertusillo», situato in Val d'Agri, la Prefettura di Potenza ha fatto presente di aver ricevuto, in data 4 febbraio scorso, la dichiarazione dello stato di attenzione da parte dello stabilimento Eni Centro Olio Val d'Agri di Viggiano a seguito del rinvenimento, in un pozzetto afferente al sistema di convogliamento delle acque della zona industriale, di acque presumibilmente contaminate da idrocarburi con emissioni odorigene e che nella serata del 3 febbraio il personale del Comando Carabinieri NOE di Potenza, intervenuto sul posto, ha sottoposto a sequestro penale il suddetto pozzetto. Al fine di acquisire elementi informativi e di valutazione circa il suddetto episodio, la Prefettura ha interessato gli uffici tecnici competenti (Vigili del fuoco e ARPAB). Il successivo 7 febbraio, il gestore del C.O.V.A. ha comunicato di aver avviato, in relazione al suddetto evento, la procedura per tutte le necessarie attività di messa in sicurezza e di indagine; nei giorni seguenti ha costantemente informato tutti gli uffici interessati circa le attività svolte.
  In data 20 febbraio scorso, la Prefettura di Potenza ha convocato una riunione tecnica con i rappresentanti del Dipartimento Ambiente ed Energia della regione Basilicata, dell'ARPAB, del Comune di Viggiano e del Distretto Meridionale ENI per aggiornamenti sulle iniziative già intraprese dalla società, al fine di valutare e approfondire le problematiche correlate all'evento del 3 febbraio e per avere un aggiornamento dettagliato dell'attività svolta dalla medesima Società ENI.
  L'Arpa Basilicata ha fatto presente, inoltre, di aver effettuato un sopralluogo il 20 febbraio scorso e che dall'analisi dei parametri campionati non sono emerse situazioni di contaminazione, sia da un punto di vista chimico che microbiologico. La stessa Arpa ha rappresentato che i propri tecnici ed i ricercatori dell'ISPRA, con i responsabili dell'ENI, stanno attivando tutte le analisi di competenza per una mappatura in dettaglio del livello della contaminazione sia dal punto di vista dell'estensione che della profondità, al fine di indagare sull'eventuale interessamento delle falde acquifere.
  Si evidenzia, infine, che secondo quanto riferito dalla regione Basilicata, ad oggi, sono stati inviati a smaltimento circa 40 autobotti con acque contaminate da presenza di idrocarburi. La regione ha inoltre disposto, a norma di legge, un'ispezione straordinaria e lo scorso 28 febbraio ha diffidato formalmente la Società per inosservanza delle prescrizioni AIA, dando tempi ristretti per rimuovere quanto oggetto della contestazione. In merito alla contaminazione riscontrata all'esterno del COVA, la Regione è in attesa di ricevere il piano di caratterizzazione che la Società deve fornire entro la prima settimana del mese di marzo 2017.

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ALLEGATO 6

5-10716 Micillo: Sulla caratterizzazione ambientale della discarica di Pianura.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alle questioni poste dagli onorevoli interroganti, sulla base degli elementi acquisiti dagli Enti territoriali competenti, si rappresenta quanto segue.
  Sulle aree ex SIN Napoli Pianura era prevista l'esecuzione, da parte di Sogesid spa, del Piano di Caratterizzazione, redatto da ARPAC ed approvato dal Ministero dell'ambiente nella Conferenza dei Servizi tenutasi il 6 giugno 2008, in quanto a quella data era ancora vigente la perimetrazione dell'area di Pianura denominata SIN Napoli Pianura.
  Con l'entrata in vigore del decreto ministeriale ambiente n. 7/2013, il sito di Pianura è stato declassato da Sito di Interesse Nazionale a Sito di Interesse Regionale, con conseguente trasferimento delle competenze dal Ministero dell'ambiente alla regione Campania. Quest'ultima ha provveduto ad approvare le Norme Tecniche di Attuazione del Piano Bonifiche della regione Campania, valide su tutto il territorio regionale a far data dal 16 settembre 2016 e con le quali è stato stabilito che le aree subperimetrate negli ex SIN e non indagate devono essere sottoposte, in primis, ad indagini preliminari (e non direttamente alla caratterizzazione).
  Rientrano tra queste anche le aree in argomento, incluso il sito di discarica Di.Fra.Bi. in quanto, anche se già oggetto di indagini che hanno evidenziato superamenti delle CSC per la matrice suolo/acque di falda, la sentenza del TAR Lazio del 26 maggio 2010 e il successivo grado di giudizio in Consiglio di Stato, hanno annullato la predetta Conferenza dei Servizi del 6 giugno 2008 e tutti gli atti consequenziali, comprese le indagini già effettuate Sogesid, in quanto eseguite senza il coinvolgimento dei privati. Al riguardo, vi è, poi, la necessità di comunicare formalmente ai proprietari delle aree l'obbligatorietà delle indagini preliminari e la possibilità di aderire al piano di indagini ex SIN Napoli Pianura, che dovranno essere realizzate da Sogesid, fermo restando in capo ai proprietari/gestori delle aree l'obbligo di provvedere, in caso di accertati superamenti delle CSC, agli adempimenti discendenti dalla normativa vigente (articolo 242, del decreto legislativo n. 152 del 2006).
  Si fa presente, altresì, che sono in corso le necessarie interlocuzioni tra regione Campania, gli enti locali interessati, la Sogesid ed il Ministero dell'ambiente, al fine di coordinare e adeguare le modalità operative di attuazione degli interventi già disciplinati e avviati nel periodo precedente alla declassificazione del sito rispetto al nuovo contesto normativo e procedurale.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a svolgere la propria attività di monitoraggio e sollecito nei confronti degli Enti territoriali competenti, mantenendo alta l'attenzione su tali problematiche.