CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 gennaio 2017
755.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza (C. 3671-bis Governo e abb.).

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo recante «Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza» (C. 3671-bis Governo e abb.) come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia;
   ricordato che l'articolo 15 del disegno di legge recante «Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza» (C. 3671 Governo) è stato stralciato con deliberazione dell'Assemblea del 18 maggio 2016, e che esso è ora all'esame di questa Commissione quale «Delega al Governo in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza» (C. 3671-ter Governo) in abbinamento con la proposta di legge recante «Disciplina delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese e dei complessi di imprese in crisi» (C. 865);
   sottolineato che il provvedimento di delega esitato dalla Commissione Giustizia (C. 3671-bis Governo e abb.) conferma l'obiettivo di una riforma organica della disciplina delle procedure di crisi e dell'insolvenza, anche alla luce del Regolamento (UE) 2015/848, del 20 maggio 2015, sulle procedure di insolvenza, nonché della Raccomandazione della Commissione europea n. 2014/135/UE, del 12 marzo 2014, su un nuovo approccio al fallimento delle imprese e all'insolvenza, e dei principi della model law in materia di insolvenza elaborati dalla Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (UNCITRAL);
   richiamata tra l'altro, in questo contesto, la rilevanza dei principi generali di riforma della disciplina delle procedure concorsuali di cui all'articolo 2 delle disposizioni di delega ove, alla stregua degli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia, si prevede ora, al comma 1), lettera c), l'esplicito apporto «delle elaborazioni della scienza aziendalistica» ai fini della definizione dello stato di crisi come probabilità di futura insolvenza, nonché, al comma 1, lettera g), la priorità di trattazione di proposte «che comportino il superamento della crisi assicurando la continuità aziendale, anche tramite un diverso imprenditore, purché funzionali al miglior soddisfacimento dei creditori e la valutazione di convenienza sia illustrata nel piano»;
   richiamata, ancora, la rilevanza delle disposizioni di cui all'articolo 4 in materia di procedure di allerta e di composizione assistita della crisi, ove, alla stregua degli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia, si prevede ora che l'esistenza dei fondati indizi della crisi, di cui al comma 1), lettera b), vada individuata «secondo parametri corrispondenti a quelli rilevanti ai fini del riconoscimento delle misure premiali di cui alla lettera g) del presente comma», e che la legittimazione alla segnalazione, di cui al comma 1), lettera c), faccia riferimento ai creditori pubblici qualificati, prospettando la definizione dell'inadempimento di importo rilevante «sulla base di criteri non assoluti ma relativi, come tali rapportati alle dimensioni dell'impresa»;Pag. 83
   richiamata altresì la rilevanza delle disposizioni di cui all'articolo 6 in materia di procedura di concordato preventivo, ove, alla stregua degli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia, si prevede ora, al comma 1, lettera b), la definizione dei «casi» di legittimazione del terzo a promuovere detta procedura concordataria nei confronti del debitore che versi in stato di insolvenza «e non di mera crisi»;
   sottolineata, in generale ed anche in specifico riferimento alle disposizioni fin qui richiamate, la necessità, nell'esercizio della delega, della più attenta e compiuta analisi d'impatto della regolazione, anche attraverso il confronto con le associazioni imprenditoriali, nonché l'opportunità di scelte di valorizzazione delle competenze di dette associazioni nello sviluppo dell'esperienza degli organismi di composizione della crisi,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di eliminare dal provvedimento, in considerazione dello stralcio dal suo impianto dell'articolo 15, i riferimenti alla riforma dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi (articolo 1, comma 1) ed alle conseguenti competenze del Ministro dello sviluppo economico (articolo 1, comma 3);
   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, in riferimento all'articolo 4, comma 1, lettera a), che la segnalazione da parte dell'organismo di composizione della crisi al pubblico ministero dell'esito negativo delle trattative intervenga qualora il mancato raggiungimento di una soluzione concordata tra i creditori ed il debitore sia dovuto ad inerzia e/o ostruzionismo di quest'ultimo;
   c) valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare il concetto di «inadeguata risposta» da parte dell'organo amministrativo della società, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), a fronte della quale organi di controllo, revisore contabile e società di revisione sono obbligati a informare tempestivamente dell'esistenza di fondati indizi della crisi il presidente della sezione specializzata in materia di impresa del tribunale; valuti altresì, la Commissione di merito, l'opportunità che detta informativa sia in prima fase indirizzata all'organismo di composizione della crisi;
   d) valuti la Commissione di merito l'opportunità che la segnalazione da parte dei creditori pubblici qualificati, di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), sia in prima fase indirizzata agli organi di controllo della società o, in mancanza, al competente organismo di composizione della crisi;
   e) valuti la Commissione di merito l'opportunità di cassare la previsione, di cui all'articolo 6, comma 1, lettera b), concernente i «casi» di legittimazione del terzo a promuovere la procedura di concordato preventivo nei confronti del debitore insolvente; in subordine, valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare detti «casi», facendo particolare riferimento alla legittimazione del creditore rilevante e/o a proposte e piani capaci di consentire una significativa soddisfazione dei creditori;
   f) valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare criteri e modalità di composizione dei poteri del tribunale in materia di valutazione e di verifica della fattibilità anche economica del piano concordatario, di cui all'articolo 6, comma 1, lettera f), con il giudizio di convenienza economica di competenza dei creditori;
   g) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, nell'ambito dei principi e criteri direttivi di delega recati dall'articolo 7 in materia di procedura di liquidazione giudiziale, esplicita deroga per le imprese aventi i requisiti per l'assoggettamento alla procedura di amministrazione straordinaria;Pag. 84
   h) valuti la Commissione di merito l'opportunità del coordinamento delle disposizioni di cui all'articolo 11, comma 1, lettera a), concernenti la previsione dell'introduzione di «una forma di garanzia mobiliare senza spossessamento», con il pegno mobiliare non possessorio già introdotto in ordinamento ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge 3 maggio 2016, n. 59;
   i) valuti la Commissione di merito, con riferimento alle disposizioni di cui al nuovo articolo 11-bis in materia di garanzie in caso di acquisto di immobili da costruire, l'inserimento fra i principi di delega di principi volti ad agevolare il rilascio della fideiussione di cui all'articolo 2 nonché della polizza assicurativa indennitaria di cui all'articolo 4 del decreto legislativo n. 122 del 2005;
   j) valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare il concetto di «assetti organizzativi adeguati per la rilevazione tempestiva della crisi e della perdita della continuità aziendale», di cui all'articolo 13, comma 1, lettera b), anche rapportandolo alle dimensioni dell'attività d'impresa, nonché l'opportunità, ancora, di una specifica valutazione d'impatto organizzativo delle soglie, di cui all'articolo 13, comma 1, lettera f-bis), individuate per l'estensione dell'obbligo di nomina dell'organo di controllo o del revisore;
   k) valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare quali obblighi a carico degli organi sociali, di cui all'articolo 2486 del codice civile, possano essere sospesi, ai sensi delle previsioni di cui all'articolo 13, comma 1, lettera d), nell'ambito delle misure protettive per procedure di allerta e di composizione assistita della crisi, di accordi di ristrutturazione dei debiti, di accordi di regolazione concordata preventiva della crisi;
   l) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, nell'ambito dei principi e criteri direttivi di delega recati dall'articolo 14 in materia di liquidazione coatta amministrativa, specifiche modalità di intervento dell'autorità di vigilanza amministrativa sulle cooperative per la gestione commissariale della fase di crisi.

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ALLEGATO 2

Schema del piano strategico di sviluppo del turismo in Italia, per il periodo 2017-2022. Atto n. 372.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il testo dello schema di Piano strategico per il turismo 2017-2022 adottato ai sensi dell'articolo 34-quinquies del decreto-legge n. 179/2012, convertito con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 (atto del Governo n. 372);
   osservato positivamente che il Piano – finalizzato a promuovere un'azione coordinata e un indirizzo strategico nel settore turistico – è stato approvato all'unanimità, il 14 settembre 2016, secondo quanto previsto dal decreto ministeriale 8 agosto 2014, dal Comitato permanente per lo sviluppo del turismo, composto da rappresentanti dai principali soggetti pubblico-privati coinvolti nello sviluppo della filiera del settore e ne ha decretato procedure e tempistiche, anche per quanto concerne la revisione delle strategie di medio periodo con aggiornamenti biennali e la predisposizione di programmi attuativi annuali che dovranno contenere le azioni operative, i costi e le modalità organizzative e di attuazione;
   rilevato che la Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole sul Piano che, come evidenziato dalla Conferenza medesima, rappresenta un documento pienamente condiviso da tutti gli operatori del settore, predisposto con l'apporto dei diversi livelli istituzionali pubblici coinvolti e dei rappresentanti delle categorie private;
   sottolineato che il Piano si fonda su un grande patrimonio di idee e proposte, elaborate con un processo di ampia condivisione grazie a un metodo aperto e di partecipazione, avviato con gli Stati Generali del Turismo a Pietrarsa (Napoli) a ottobre 2015 e ad aprile 2016 e che, grazie ad esso oggi l'Italia del turismo si è dotata di una cornice unitaria, in cui istituzioni e operatori possono agire avendo in comune strategie e obiettivi;
   condivise le finalità generali del provvedimento che pone il turismo al centro delle politiche di sviluppo del Paese, quale settore strategico chiave del sistema produttivo italiano, con l'obiettivo di valorizzarne il potenziale in termini di espansione economica e occupazionale, di incremento dei flussi di turisti (grazie soprattutto al movimento extraeuropeo) e di aumento complessivo degli investimenti, dei quali si prevede per i prossimi dieci anni una crescita media annua dell'1,8 per cento;
   apprezzato che il Piano ha messo a punto un modello di governance partecipata che non esaurisce la sua funzione con l'approvazione dello stesso ma nei mesi e negli anni futuri continuerà ad essere esercitata al fine di monitorare la realizzazione degli interventi e consentirne un continuo miglioramento attraverso:
    tavoli di concertazione permanenti istituiti presso il Ministero dei beni culturali con gli altri Ministeri coinvolti, le amministrazioni regionali e l'ANCI per concordare policy di settore, strumenti normativi e finanziari di intervento;
    spazi strutturati di ascolto e lavoro con gli operatori ed i lavoratori del settore; Pag. 86
    la creazione di un «cruscotto informativo» per monitorare costantemente il posizionamento competitivo dell'Italia, definito in collaborazione con l'ISTAT, gli Osservatori regionali e l'Osservatorio Nazionale del Turismo;
    implementazione di sistemi di comunicazione digitali per la consultazione permanente degli stakeholder al fine di garantire la trasparenza e la partecipazione;
    adozione di un sistema di indicatori di monitoraggio per il miglioramento del Piano stesso;
   apprezzato in particolare che il Piano fissa tra gli obiettivi specifici, corredati dall'individuazione delle principali linee di intervento, i seguenti:
    sostenere la qualificazione dell'offerta dei grandi attrattori e delle destinazioni turistiche mature, in ottica di sostenibilità nonché valorizzare le destinazioni turistiche emergenti tramite il potenziamento degli interventi regionali e dei Distretti Turistici;
    ampliare, innovare e diversificare l'offerta tramite il recupero e riutilizzo sostenibile dei beni demaniali a uso turistico nonché tramite l'individuazione di nuove destinazioni e prodotti;
    digitalizzare il sistema turistico italiano mediante l'infrastrutturazione per la fruizione «in mobilità» di servizi (banda larga, ultra larga, wi-fi, accesso unico);
    sviluppare competenze adeguate alla evoluzione del mercato mediante lo sviluppo di nuove professionalità nel turismo anche ai fini del rafforzamento dell'occupabilità;
    sviluppare e qualificare le imprese del turismo tramite la definizione di misure di sostegno alle stesse e di riduzione della pressione fiscale e contributiva per l'aumento della competitività dell'offerta, gli investimenti produttivi, la sostenibilità e la destagionalizzazione; incentivi all'aggregazione degli operatori turistici e all'integrazione dei servizi anche per lo sviluppo e il consolidamento delle reti di imprese; sviluppo della cooperazione pubblico-privata per il miglioramento e l'ampliamento della gamma di prodotti turistici; potenziamento del sistema di incentivi per la digitalizzazione delle imprese del turismo;
    definire una disciplina unica nazionale sulle attività di «sharing», professioni turistiche, intermediazione, demanio e imposta di soggiorno;
   rilevato che il Piano definisce linee guida finalizzate all'integrazione delle politiche di promozione con quelle di valorizzazione turistica, in particolare garantendo che gli strumenti di marketing operativo gestiti da ENIT-Agenzia nazionale del turismo, abbiano la massima coerenza con gli obiettivi nazionali individuati dal Piano stesso, generando una pianificazione perfettamente integrata del rafforzamento del brand Italia, dell'armonizzazione degli interventi territoriali, dell'individuazione dei territori turisticamente omogenei e dei grandi attrattori nazionali;
   preso atto del considerevole impatto, nel settore turistico, del fenomeno della sharing economy, consentito dalla crescente diffusione delle nuove tecnologie e dalla facilità di accesso alle informazioni e della necessità di una sua accorta disciplina, in un'ottica di corretta tutela della concorrenza;
   rilevato che nel Piano triennale 2016-2018 dell'ENIT, il turismo di lusso è compreso nell'elenco dei cluster turistici elencati nelle linee strategiche della programmazione e che la creazione di tour e opportunità di itinerari di shopping di alto livello può diventare un'opportunità di sviluppo per il Paese e di rafforzamento del tessuto economico e produttivo;
   sottolineata la centralità del tema delle risorse che dovranno essere messe con urgenza a disposizione per dare concretezza a quanto il Piano prevede, che non può prescindere dalla sua messa a sistema con un più ampio processo di normazione e regolamentazione coerente con lo strumento in analisi; Pag. 87
   considerato che nella legge di bilancio 2017, dato il particolare iter parlamentare, il comparto del turismo all'aria aperta è stato escluso dall'accesso alla credit tax, a differenza di quanto previsto per le strutture ricettive, inclusi gli agriturismi,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti il Governo, in coerenza con le linee strategiche del PST, nelle fasi attuative del Piano stesso, l'opportunità di:
    a) garantire la necessaria continuità temporale di applicazione del Piano e misurare correttamente gli effetti al termine, sia pure applicando i processi di aggiornamento e revisione; in particolare prevedere le risorse finanziarie necessarie per l'attuazione delle linee di intervento, incluso il rafforzamento del Fondo di garanzia anche per le imprese turistiche;
    b) cogliere l'opportunità del Piano nazionale Industria 4.0 e delle sue sinergie con il sistema dei servizi, allo scopo di favorire l’upgrading tecnologico del sistema dell'offerta turistica e rafforzarne la competitività, prevedendo in particolare il coinvolgimento del MiBACT nella Cabina di regia del suddetto Piano Industria 4.0;
    c) individuare nel quadro dell'obiettivo generale «C – Sviluppare un marketing efficace e innovativo» del Piano, ed attivare strumenti che consentano di intraprendere, in presenza di situazioni di calamità rilevanti (come quella attualmente connessa agli eventi sismici e meteorologici in corso nell'Italia centrale), azioni efficaci a salvaguardia dell'immagine e dell'attrattività turistica dei luoghi danneggiati, nonché di sostegno al reddito delle imprese e dei professionisti del settore turistico operanti nelle aree direttamente o indirettamente colpite da tali eventi, attivando altresì meccanismi di compensazione del mancato reddito subito dagli operatori delle aree colpite; prevedere inoltre un coordinamento tra l'Enit, le Regioni colpite e le APT affinché mettano a punto una efficace campagna di promozione;
    d) implementare la valorizzazione di tutte le forme di turismo che contribuiscono a generare valore aggiunto e PIL per il nostro Paese, come il turismo delle coste, nautico e balneare, l'enogastronomia gli agriturismi nonché il turismo all'aria aperta; individuare strumenti specifici per l'imprenditoria balneare in attesa di riforma organica che, in un quadro di revisione delle regole europee, permetta di rilanciare gli investimenti e dare un futuro certo alle imprese esistenti;
    e) proseguire, tanto con gli strumenti individuati dal Piano quanto con altri appositamente individuati, una lotta più decisa all'abusivismo, la realizzazione di un regime più efficace ed ampio di strumenti a supporto di tutta la filiera delle imprese e dei professionisti, la revisione ed alleggerimento di alcuni adempimenti burocratici e lo studio di un regime fiscale meno oneroso e più in linea con quello degli altri Paesi; favorire la definizione di una disciplina unitaria delle attività di sharing economy nel settore turistico, al fine di tutelare il consumatore anche in termini di sicurezza e lotta alla concorrenza sleale, l'evasione e l'elusione fiscale;
    f) incentivare la digitalizzazione dei processi e la semplificazione degli oneri per i soggetti non professionisti nonché la collaborazione con piattaforme elettroniche al fine di prevedere forme di partenariato per lo sviluppo dei territori e la comprensione dei fenomeni dell'economia digitale;
    g) estendere le agevolazioni del cosiddetto «Art-bonus» agli strumenti accessori che consentono la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali.

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ALLEGATO 3

5-10395 Galgano: Prospettive di riconversione e rilancio della centrale termoelettrica «Centrale di Bastardo».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, il settore elettrico sta attraversando una fase di trasformazioni molto incisive e da alcuni anni è in corso un processo di razionalizzazione della potenza di generazione, per impianti ritenuti dai produttori meno competitivi.
  La Società Enel ha definito un programma di impianti di cui ha prefigurato la chiusura, tra cui risulta anche la centrale termoelettrica di Gualdo Cattaneo (Perugia). La centrale «Vannucci» è costituita da 2 unità a carbone da 75 megawatt ciascuna, messe in servizio nel 1967. L'impianto presenta la peculiarità di essere collocato nell'entroterra umbro, a una distanza di circa 150 chilometri dal porto di Ancona, luogo di attracco delle navi carboniere. Da qui si snoda un complesso sistema intermodale di trasferimento del combustibile (treno e camion) fino al sito di utilizzo. La complessa logistica di trasporto, insieme alla difficile situazione di mercato, hanno inciso negativamente sul funzionamento della centrale in questione, fino a orientare ENEL alla chiusura.
  In data 11 novembre 2016, l'ENEL ha chiesto al Ministero dello sviluppo economico l'autorizzazione alla messa fuori servizio definitiva della centrale in parola, ai sensi della normativa vigente. Questa autorizzazione viene rilasciata acquisendo prima il parere obbligatorio di Terna, relativamente all'impatto della chiusura sulla sicurezza del sistema.
  Terna, tenuto conto della particolare situazione contingente dell'inverno 2016-2017, caratterizzata da una ridotta capacità di produzione del parco nucleare francese, ha espresso una valutazione negativa, suffragata anche dalle analisi di scenario per il prossimo inverno.
  Il Ministero di conseguenza ha ritenuto necessario, sulla base dell'analisi e per i motivi di sicurezza citati, di non procedere alla messa definitiva fuori servizio della centrale di Gualdo Cattaneo per i prossimi mesi, fino alla conclusione della situazione di potenziale fabbisogno.
  La stessa valutazione, per gli stessi motivi contingenti, è stata assunta per altri due impianti di produzione collocati nell'area Centro-Nord.
  Attualmente l'impianto è stato chiamato a produrre il giorno 16 gennaio (con un solo gruppo) e i giorni 17-18-19 gennaio (con entrambi i gruppi).
  La situazione del tutto particolare ricordata ha portato a uno slittamento temporale di un programma che al momento, nella volontà del produttore, sembra orientato comunque alla chiusura dell'impianto.
  Infine, per quanto riguarda il destino futuro del sito, si fa presente che l'ENEL riferisce che la centrale di Gualdo Cattaneo fa parte degli impianti termoelettrici non più competitivi sul cui futuro l'azienda stessa ha avviato un'ampia riflessione al fine di individuare soluzioni sostenibili e condivise, in grado di valorizzare i siti, salvaguardando ambiente e occupazione.

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ALLEGATO 4

5-10396 Benamati: Piano di ristrutturazione e trasformazione di Sky Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto anche agli Onorevoli interroganti, la Società Sky Italia ha annunciato di voler attuare un piano di riorganizzazione dell'Azienda riguardante tre sedi nazionali.
  A gennaio le Segreterie Nazionali delle Organizzazioni Sindacali, unitamente con le Rsu di Sky, preoccupate di quanto annunciato dall'Amministratore Delegato della Società, hanno diramato un comunicato in merito. Nel citato comunicato la delegazione sindacale esprime forte contrarietà al piano di ristrutturazione previsto che, a parere delle stesse, comporterà un notevole ridimensionamento occupazionale e delle attività in molte realtà territoriali.
  Conseguentemente, le organizzazioni sindacali hanno indetto una giornata di sciopero a livello nazionale, la cui data verrà annunciata dopo il confronto delle medesime con l'azienda, programmato per il prossimo 6 febbraio.
  In tale sede, verrà chiesto maggiore dettaglio rispetto al piano di ristrutturazione annunciato. Fino a quella data, le organizzazioni sindacali. hanno fatto richiesta all'azienda di sospendere qualsiasi iniziativa unilaterale».
  Il Ministero dello sviluppo economico seguirà con la massima attenzione l'evoluzione della vicenda e sin d'ora dà la propria disponibilità, qualora venisse richiesto dalle parti coinvolte, all'apertura di un tavolo di confronto, teso a dare una positiva soluzione alle eventuali criticità che dovessero manifestarsi.

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ALLEGATO 5

5-10397 Crippa: Misure per favorire la concorrenza nel mercato dell'efficienza elettrica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il disegno di legge concorrenza e mercato, attualmente in discussione al Senato la cui approvazione è prevista nei prossimi mesi, contiene al suo interno, come ricordato anche dagli onorevoli interroganti, il superamento dal 1o luglio 2018 del regime di «maggior tutela» per i clienti del settore elettrico.
  Questo passaggio è in realtà il punto di arrivo di una roadmap complessa e articolata, contenuta nello stesso disegno di legge. Tale percorso è stato previsto proprio per garantire un pieno diritto di scelta, informato e consapevole, ai cittadini interessati, evitando al tempo stesso la formazione o il consolidamento di posizioni di monopolio.
  In particolare, sono stati individuati diversi obiettivi vincolanti, che riguardano tra l'altro la piena operatività del Sistema informativo integrato, la realizzazione di strumenti per la confrontabilità delle offerte, la semplificazione delle procedure e dei tempi di switching e di fatturazione, l'implementazione del brand unbundling, la tutela delle famiglie in condizioni di disagio economico, l'accrescimento del sistema di vigilanza e di informazione a tutela dei consumatori: tutte misure che si aggiungerebbero agli strumenti già in corso di attuazione. Cito ad esempio la diffusione dei contatori intelligenti e una maggiore leggibilità delle bollette così come promossa dall'Autorità per l'energia.
  Il processo tracciato nel disegno di legge concorrenza non interessa solo l'Italia.
  Infatti, è bene precisare che il tema del superamento delle tutele di prezzo nel mercato elettrico è oggetto di una nuova proposta di direttiva UE, compresa nel cosiddetto Pacchetto Clima ed Energia appena varato dalla Commissione europea, in cui l'attenzione è esplicitamente diretta a rafforzare il ruolo del consumatore e consentirgli di avere un maggior controllo sulle proprie scelte energetiche.
  In molti Paesi esistono, infatti, ancora prezzi regolamentati che nei fatti limitano la mobilità della clientela e riducono gli incentivi all'innovazione commerciale da parte degli operatori.
  L'approccio del disegno di legge concorrenza è quindi coerente con l'obiettivo della nuova proposta di direttiva europea e si inserisce nel percorso di integrazione dei mercati europei.
  L'analisi del contesto di mercato è affidata a un rapporto di monitoraggio dell'Autorità per l'energia. Sulla base di questo rapporto, sentita sia la stessa Autorità per l'energia sia l'Autorità garante per la concorrenza e con il parere delle Commissioni parlamentari, si valuteranno e saranno definite con un decreto Mise le misure necessarie al superamento delle tutele di prezzo, incluse eventuali procedure competitive, in grado di assicurare la concorrenza e la pluralità di fornitori e di offerte nel libero mercato nonché la libera scelta da parte dei clienti.
  La strada oggi tracciata è dunque preordinata a soddisfare la necessità che il superamento delle tutele di prezzo avvenga in un contesto di massima trasparenza informativa per il consumatore e con un diretto coinvolgimento del Parla- mento, che potrà al momento opportuno integrare le analisi e le proposte del Ministero dello sviluppo economico con l'espressione del proprio parere. Pag. 91
  Voglio infine evidenziare che l'Autorità per l'energia e l'Antitrust vigilano e intervengono, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze e con gli strumenti previsti dalla normativa vigente, sull'eventuale esercizio di potere di mercato da parte degli operatori o sull'esistenza di comportamenti collusivi.

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ALLEGATO 6

5-10394 Ricciatti: Agevolazioni per le PMI dei comuni colpiti dai recenti eventi sismici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come riportato dagli Onorevoli interroganti, il decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229, ha previsto molteplici misure volte a sostenere il sistema produttivo, gravemente danneggiato, dei territori interessati dagli eventi sismici dell'agosto e dell'ottobre 2016, nonché a favorirne il rilancio economico.
  Per quanto concerne strettamente le misure di competenza del Ministero dello sviluppo economico, queste sono rappresentate dall'intervento del Fondo di garanzia per le PMI (articolo 19) alle condizioni più vantaggiose possibili e dall'applicazione della legge n.181/1989 per le aree di crisi industriale (articolo 25), che prevede la concessione di finanziamenti agevolati e contributi finalizzati a nuovi impianti, all'ampliamento o alla riconversione produttiva di impianti esistenti.
  Ad oggi hanno usufruito dell'intervento del Fondo di garanzia cinque imprese (tre nella regione Marche e due nella regione Umbria), la richiesta di una sesta è in corso di esame per la verifica del regime comunitario applicabile agli aiuti concessi al settore di appartenenza.
  Per quanto riguarda le imprese ammesse alla garanzia del Fondo, l'importo complessivo dei finanziamenti bancari è pari a 1,180 milioni di euro, dei quali sono stati garantiti 944 mila euro, applicando pertanto la percentuale massima di copertura (80 per cento).
  L'operatività degli interventi ex legge n. 181/1989 è prossima, essendo stato già adottato il 22 dicembre scorso il decreto ministeriale che riconosce tutti i Comuni elencati nel decreto legge quale area di crisi.
  Per un terzo intervento, i finanziamenti agevolati a tasso zero di cui all'articolo 24 del decreto-legge, destinati agli investimenti per il ripristino e il riavvio delle attività economiche già presenti nei territori e a quelli finalizzati alla nascita di nuove imprese, la competenza del Ministero dello sviluppo economico è circoscritta essenzialmente ad assicurarne la copertura finanziaria con le risorse già disponibili nel Fondo per la crescita sostenibile. Infatti, l'attuazione delle due specifiche misure in cui si articola l'intervento previsto dalla norma è demandata al Commissario straordinario. I testi delle relative ordinanze commissariali, sulle quali la stessa norma prevede che sia sentito il Ministero dello sviluppo economico, sono pressoché definiti. A breve, quindi, sono previste l'adozione delle ordinanze e la successiva apertura dei termini per presentare le domande di accesso alle agevolazioni.