CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 gennaio 2017
747.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-10245 Realacci: Sull'estensione del divieto di eliski su tutto l'arco alpino italiano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC), per gli aspetti tecnici relativi all'attività di eliski, ha riferito quanto segue.
  Con il termine eliski si intende il trasporto di sciatori effettuato con elicotteri che prevede atterraggio in quota e sbarco dei passeggeri per discesa fuoripista; l'attività rientra nell'ambito del trasporto aereo commerciale (CAT – commercial air trasportation) e come tale deve essere effettuata da operatori in possesso di certificato di operatore aereo rilasciato secondo il Regolamento EU 965/2012.
  A differenza di altre operazioni, non sono previste specifiche approvazioni o evidenze sul certificato o sulla specifica delle operazioni rilasciati all'operatore per eliski. Generalmente, le operazioni sono condotte in «ambiente ostile» che richiede specifica approvazione per il sorvolo delle aree ostili, con installazioni esterne per consentire il trasporto di sci e attrezzature e con elicotteri monomotori per contenimento costi; in operazioni CAT il pilota deve avere la qualifica di comandante comprovata da relativa iscrizione all'albo ENAC – ENGA; è previsto utilizzo di ossigeno per quote superiori a 13.000 piedi con approvazione sull'elicottero (non accettabili bombole portatili), oppure limite massimo di atterraggio a 13.000 piedi; non è consentito lo sbarco dall'Hovering; le rotte e le aree di atterraggio devono essere previste nell'Operation Manual Parte C dell'operatore; nel caso di utilizzo di elisuperfici occasionali non gestite deve essere effettuata la relativa apertura e sono consentiti un massimo di 50 decolli e 50 atterraggi annui, compresa quella di partenza; per i piloti interessati è necessaria la qualificazione di rotta/area.
  Inoltre, l'ENAC assicura che l'attività viene condotta da operatori certificati e sorvegliati dall'Ente stesso.
  In merito al quesito posto, il MIT condivide pienamente che tale pratica può rivelarsi critica per la sicurezza e per l'ambiente in cui si svolge e che si rende assolutamente necessario regolamentare con chiarezza e in maniera uniforme l'utilizzo dell’eliski, anche al fine di ottemperare alle specifiche indicazioni fornite dalla Commissione internazionale per la protezione delle Alpi.
  È quindi intenzione del MIT, tenendo conto anche di quanto già posto in essere dagli altri paesi europei, avviare un confronto con il Ministero dell'ambiente e con gli enti territoriali coinvolti al fine di individuare un sistema regolatorio in linea con quanto indicato dalla citata Commissione.

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ALLEGATO 2

5-10246 Matarrese: Sui sistemi di prevenzione e di soccorso stradale e autostradale in Puglia per far fronte alle avverse condizioni meteorologiche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Relativamente alla rete autostradale in concessione, segnalo che il MIT, con circolare annuale, richiama le società concessionarie autostradali ad assicurare la gestione della viabilità invernale provvedendo al mantenimento della funzionalità e della sicurezza della circolazione.
  Sul sistema autostradale in esame – Autostrada A14 – gli eventi meteorologici di carattere eccezionale che a partire dal 5 gennaio hanno interessato in particolar modo la Puglia sono stati gestiti, senza particolari criticità. Infatti, le azioni previste dal Piano Neve della competente società concessionaria Autostrade per l'Italia in fase preventiva e nel corso delle precipitazioni hanno permesso la continua percorribilità in sicurezza della rete autostradale.
  In particolare, nessuna interruzione di servizio si è verificata per i veicoli leggeri, mentre il provvedimento di divieto temporaneo di circolazione per i veicoli con massa complessiva superiore alle 7,5 tonnellate è stato adottato, in accordo con la Polizia Stradale e sotto la costante attività di vigilanza e controllo del competente Ufficio Territoriale del MIT, durante le fasi più critiche e secondo i protocolli operativi previsti da Viabilità Italia. Inoltre, prima e durante gli eventi gli autotrasportatori sono stati costantemente informati sugli scenari meteo e sui provvedimenti di interesse, anche tramite canali dedicati; sono stati inoltre costantemente assistiti con generi di conforto presso i punti di accumulo previsti dal Piano Neve.
  Quanto alle strade statali in gestione ANAS, la società riferisce di essere intervenuta su numerosi tratti con uomini e mezzi, come previsto dai piani neve concordati con le Prefetture, le Forze dell'ordine e gli Enti locali.
  Nelle aree maggiormente interessate dall'emergenza neve nel centro-sud, ANAS ha impegnato giornalmente oltre 450 mezzi spargisale e spazzaneve, 650 uomini e oltre 70 operatori di supporto impegnati nelle Sale Operative Compartimentali e Nazionali, di cui 55 mezzi e 90 uomini solo in Puglia.
  Per le eccezionali condizioni climatiche che hanno interessato, nella serata del 6 gennaio, la SS 7 Appia tra il chilometro 591 e il chilometro 595 al confine tra Puglia e Basilicata, l'impegno dell'ANAS si è rivelato particolarmente gravoso. Infatti, le operazioni di intervento per la ripulitura del manto stradale e il ripristino delle condizioni di sicurezza al transito dei veicoli sono proseguite senza sosta e si sono protratte proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche che hanno reso difficoltoso raggiungere il predetto tratto chilometrico.
  Inoltre, nella mattinata del 7 gennaio, le particolari ed eccezionali condizioni meteorologiche hanno reso necessario procedere alla chiusura della SS 100 dal chilometro 30 al chilometro 44 e della SS 96 dal chilometri 110 al chilometri 84; ANAS è Pag. 37intervenuta lungo i citati tratti stradali per liberare alcune autovetture e mezzi pesanti rimasti bloccati in quanto sprovvisti di dispositivi per il transito sulla neve.
  La transitabilità dei tratti innevati è stata, quindi, progressivamente ripristinata: la SS 100 è stata riaperta al traffico nel pomeriggio dell'8 gennaio, la SS 96 è stata riaperta nella mattina del 9 gennaio e dalle prime ore di ieri 11 gennaio si è provveduto alla riapertura al traffico della SS 7.

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ALLEGATO 3

5-10247 Mannino: Sull'armonizzazione tra la nuova disciplina nazionale in tema di segnalazione certificata inizio attività e le attuali normative regionali e comunali in materia di edilizia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come evidenziato dagli Onorevoli interroganti, l'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo n. 222/2016 prevede che le regioni e gli enti locali si adeguino alle disposizioni del decreto stesso entro il 30 giugno 2017.
  Circa la possibilità dell'insorgenza di problematiche di natura applicativa della nuova disciplina da parte di tali enti, sì segnala che verranno interessati i competenti Dicasteri al fine di approfondire con gli enti territoriali l'eventuale sussistenza di criticità in ordine all'uniforme e ordinata transizione tra il nuovo impianto normativo e le attuali discipline regionali e comunali in materia edilizia.