CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2016
737.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sugli esiti della missione svolta agli scavi archeologici di Pompei (17 ottobre 2016).

  Una delegazione delle Commissioni VII (Cultura) e X (Attività produttive) guidata dal Presidente della X Commissione Guglielmo Epifani e composta dai deputati Camilla Sgambato (PD) e Simone Valente (M5S) per la VII Commissione, dal Vicepresidente Ignazio Abrignani (SCCI-MAIE) e dai deputati Vanessa Camani (PD), Mattia Fantinati (M5S), Aris Prodani (Misto) e Veronica Tentori (PD) per la X Commissione lo scorso 17 ottobre si è recata in missione presso il sito archeologico di Pompei per approfondire le criticità e le opportunità di sviluppo di un'area che rappresenta una delle più importanti mete del turismo culturale in Italia.
  L'area archeologica di Pompei è di grande interesse per le attività di entrambe le Commissioni. In particolare, la Commissione Cultura ha recentemente espresso parere favorevole sulla nomina del nuovo direttore generale del Grande Progetto Pompei (GPP), gen. Luigi Curatoli, il quale deve presentare con cadenza semestrale una relazione al Parlamento sullo stato di avanzamento del progetto, mentre la Commissione Attività produttive competente per la materia del turismo sarà prossimamente chiamata ad esprimere un parere sul Piano strategico quinquennale di sviluppo del turismo in Italia (2017-2022) proposto dal Ministro Dario Franceschini nello scorso mese di settembre, il quale interviene sulla valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale attraverso una gestione durevole ed una fruizione sostenibile ed innovativa dell'offerta turistica.
  La delegazione parlamentare accompagnata dal direttore generale della Soprintendenza Speciale di Pompei, prof. Massimo Osanna, e dal direttore generale del Grande Progetto Pompei, gen. Luigi Curatoli, ha visitato nella mattinata l'area archeologica dal quartiere dei teatri, passando lungo via dell'Abbondanza con visita ad alcune tra le più significative domus di recente restauro, quale la Casa del Criptoportico, la Casa della Venere in Conchiglia, la casa di Loreio Tiburtino e quella di Giulia Felice, fino all'Anfiteatro. La delegazione ha avuto modo di osservare alcune delle novità offerte dal sito, quale la mostra «Egitto Pompei» frutto di una collaborazione tra il Museo Egizio di Torino, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli; l'esposizione degli affreschi di Moregine e i cibi carbonizzati rinvenuti negli scavi. È stato altresì possibile seguire parte del percorso «Pompei per tutti» per persone con difficoltà motoria di recente inaugurazione.
  Nel pomeriggio si è svolto un tavolo istituzionale di discussione e di confronto sul significato che Pompei riveste quale risorsa per la cultura, ma soprattutto per il territorio e l'indotto turistico. Alla sessione di lavoro che si è svolta presso l'Auditorium degli scavi dal titolo «Pompei una risorsa per tutti: cultura, territorio e turismo» sono intervenuti, oltre alla delegazione parlamentare, al direttore Massimo Osanna e al direttore Luigi Curatoli, Antimo Cesaro, sottosegretario al MiBACT; Evelina Christillin, presidente di Enit; Francesco Palumbo, direttore generale turismo presso il MiBACT; Mario Casillo, consigliere regionale responsabile per il GPP, Sebastiano Maffettone, consigliere per la cultura del Presidente della regione Campania.
  Il direttore Osanna che ha introdotto la discussione sottolineando, in particolare, che Pompei è un luogo della storia ma anche dell'innovazione: il Grande Progetto Pompei rappresenta la chiave per leggere in forma contemporanea un luogo della tradizione italiana per eccellenza. È quindi Pag. 313intervenuto il generale Curatoli il quale ha ricordato che Il Grande Progetto Pompei si fonda sul «Programma straordinario e urgente di interventi conservativi, di prevenzione, manutenzione e restauro nell'area archeologica di Pompei», adottato ai sensi dell'articolo 2 del decreto-legge n. 34/2011, che ha preso il nome di «Progetto Pompei per la tutela e la valorizzazione dell'area archeologica di Pompei». Il Progetto è stato finanziato il 29 marzo 2012 con 105 milioni di euro dalla decisione comunitaria n. C(2012)2154, quale Grande Progetto Comunitario, a valere su risorse del Programma Operativo Interregionale «Attrattori culturali, naturali e turismo» FESR 2007-2013 (POIn) fino al 31 dicembre 2015 e, dal 1o gennaio 2016, del Programma Operativo Nazionale «Cultura e Sviluppo» 2014 – 2020 (PON); da qui la denominazione di «Grande Progetto Pompei». In particolare, il Progetto si articola in 5 Piani:
   1. piano della conoscenza, con interventi di rilievo, indagine e diagnosi, individuazione analitica dei fabbisogni (criticità, problemi strutturali e di restauro) per tutte le insulae, finanziato con 8,2 milioni di euro;
   2. piano delle opere, che prevede il restauro e messa in sicurezza delle strutture architettoniche; il restauro apparati decorativi e reperti; l'adeguamento e miglioramento dei servizi all'area archeologica, finanziato con 85 milioni di euro;
   3. piano per la fruizione, il miglioramento dei servizi e della comunicazione, finanziato con 7 milioni di euro;
   4. piano della sicurezza, finanziato con 2 milioni di euro;
   5. piano di rafforzamento tecnologico e di capacity building, finanziato con 2,8 milioni di euro.

  Il generale Curatoli ha sottolineato che al 30 settembre 2016 tutti i piani sono stati completati ad eccezione del Piano delle opere il cui stato di avanzamento era pari al 52 per cento. Ha quindi ricordato che è stata costituita l'Unità «Grande Pompei» (ex articolo 1 del decreto-legge n. 91 del 2013) al fine di consentire il rilancio economico e sociale, la riqualificazione ambientale e urbanistica, nonché di potenziare l'attrattività turistica dell'intera area interessata da nove comuni interessati dal piano di gestione del sito UNESCO «Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata». Ha altresì illustrato, richiamando le iniziative in corso per la sua attuazione, il Piano strategico redatto dall'Unità «Grande Pompei». Il Piano deve prevedere interventi infrastrutturali urgenti necessari a migliorare le vie di accesso e di interconnessione ai siti archeologici, al recupero ambientale interventi infrastrutturali urgenti necessari a migliorare vie di accesso e interconnessioni ai siti archeologici, al recupero ambientale dei paesaggi degradati e compromessi; interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana; azioni e interventi di promozione e sollecitazione di erogazioni liberali e sponsorizzazioni e la creazione di forme di partenariato pubblico-privato, nonché di coinvolgimento di associazioni ed organizzazioni no profit impegnate nella valorizzazione del patrimonio culturale.
  Il presidente Guglielmo Epifani nel suo intervento ha sottolineato la necessità di valorizzare un territorio ricchissimo di risorse ambientali e culturali, ma inadeguato dal punto di vista infrastrutturale a ospitare un turismo di qualità. I grandi flussi da cui è interessata l'area archeologica di Pompei – che rappresenta con il suo santuario anche un sito prioritario per il turismo religioso – potrebbero essere orientati in misura molto più consistente anche nei siti circostanti della buffer zone individuata dal decreto-legge n. 91 del 2013. Ha rilevato, in particolare, che l'offerta alberghiera appare limitata a strutture di medio livello non attrattive per chi intenda soggiornare più giorni usufruendo di un elevato livello di servizi. Tutto ciò, unito alla carenza infrastrutturale soprattutto nell'area dei trasporti, determina una tipologia di turismo dai numeri elevati (il solo sito di Pompei registra circa 3 milioni di visitatori l'anno) ma con scarsissima Pag. 314permanenza sul territorio e conseguentemente con ridotta capacità di sviluppo rispetto alle potenzialità dell'offerta ancora inesplorata dell'area vesuviana.
  La presidente dell'Enit Evelina Christillin ha evidenziato la crescente importanza del binomio turismo-cultura confermata anche dal sito di Pompei: + 12 per cento dei visitatori rispetto al 2014 con introiti netti di 22 milioni di euro nel 2015, pari al 71 per cento degli introiti netti dei musei e delle aree archeologiche della regione Campania. Tuttavia, anche la presidente Christillin ha evidenziato la caratteristica «mordi e fuggi» del turismo dell'area archeologica pompeiana sottolineando la necessità di una riqualificazione complessiva della zona da realizzare attraverso la creazione di info-point, l'apertura di nuove e più qualificate strutture ricettive, la realizzazione di collegamenti ferroviari migliori con Roma e Firenze. Ha evidenziato che nel Grande Progetto Pompei si prevede la realizzazione un parcheggio di interscambio da 200 posti auto e un percorso pedonale attraverso il quale i turisti possono accedere direttamente dalla banchina agli scavi. Il progetto riguarda anche i collegamenti ferroviari con l'Alta velocità che nelle intenzioni consentirebbe di accrescere il numero di visitatori di Pompei e degli altri siti archeologici della zona. L’hub Pompei Scavi – ha aggiunto la presidente Christillin – dovrebbe sorgere in corrispondenza dell'intersezione della linea ferroviaria Napoli-Salerno con la metropolitana regionale Eav (Circumvesuviana) coinvolgendo nella buffer zone numerosi comuni dell'area: la stessa Pompei, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Trecase, Boscotrecase, Boscoreale, Torre Annunziata, Pompei e Castellammare di Stabia. Il progetto è stato presentato agli amministratori locali a settembre 2015 dalle Ferrovie dello Stato, con l'accordo del MIBACT e del Ministero delle infrastrutture.
  Il Vicepresidente della Commissione Attività produttive, Ignazio Abrignani, anche nella sua veste di Presidente di Presidente dell'Osservatorio nazionale sul turismo, ha sottolineato l'importanza della valorizzazione dell'immenso patrimonio culturale italiano di cui il sito archeologico di Pompei rappresenta una punta di diamante. A questo fine ha auspicato il potenziamento e la qualificazione dell'offerta alberghiera della zona e l'organizzazione di grandi eventi che possa fungere da attrattore culturale consentendo un'offerta turistica diversificata.
  Il sottosegretario al Ministero dei beni culturali, Antimo Cesaro, ha evidenziato il valore aggiunto che un grande attrattore culturale come il sito di Pompei può rappresentare per il territorio con ricadute positive su economia ed occupazione. Ha quindi evidenziato che il prossimo hub ferroviario che porterà l'alta velocità fino agli Scavi rappresenterà una grande opportunità di sviluppo sia per la logistica ed il trasporto dei turisti oggi costretti ad un complicato tragitto, sia per l'immagine che questa zona saprà dare alle istituzioni europee e a tanti potenziali investitori italiani ed esteri fino ad oggi limitati dalla burocrazia, dall'assenza di infrastrutture e di interlocutori istituzionali affidabili.
  Il direttore generale del Turismo del MiBACT, Francesco Palumbo, ha sottolineato la connessione tra la valorizzazione dell'area vesuviana e i contenuti del Piano Strategico del Turismo 2017-2022 (PST 2017-2022) il quale presenta obiettivi coerenti sia con la riqualificazione territoriale finalizzata all'incremento della competitività dei territori, sia con il presidio delle connesse modalità di governance. Il Piano intende promuovere una nuova modalità di fruizione turistica del patrimonio culturale basata sul rinnovamento e sull'ampliamento dell'offerta turistica delle destinazioni strategiche e sulla valorizzazione di nuove mete e prodotti, per accrescere il benessere economico, sociale e sostenibile rilanciando su basi nuove la leadership dell'Italia sul mercato turistico internazionale. L'obiettivo è di contribuire alla riqualificazione complessiva del sistema di offerta (compresi infrastrutture e servizi), ampliare ed arricchire la destinazione/prodotto Pompei e la distribuzione dei flussi grazie al potenziale dell'offerta territoriale dell'area vesuviana.

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ALLEGATO 2

D.L. 189/2016: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016. C. 4158 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato, per le parti di competenza, il testo del disegno di legge recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016» (C. 4158 Governo, approvato dal Senato);
   osservato che nelle zone del cratere del sisma di agosto e ottobre 2016 operano centinaia di tecnici che svolgono attività di perizia sugli immobili, compilando le schede Aedes (Agibilità e danno nell'emergenza sismica); per questa attività la Protezione civile ha riconosciuto una «forma di rimborso per il mancato guadagno giornaliero»;
   sottolineata la farraginosità dell'intera procedura che obbliga i consigli nazionali a verificare le singole dichiarazioni dei redditi presentate dai professionisti per stabilire il quantum del rimborso a fronte del mancato guadagno che risulta assolutamente esiguo, soprattutto nei casi di redditi bassi (numerosi a seguito della crisi economica) o di giovani professionisti che non hanno reddito o di dipendenti che svolgono attività professionale;
   valutata l'opportunità di fissare il «rimborso» in una somma valida per tutti sulla base del reddito professionale medio delle singole categorie professionali (ingegneri, architetti, geometri e periti);
   sottolineata infine la necessità di promuovere l'attività turistica nelle quattro regioni colpite dal sisma non solo attraverso la predisposizione del programma da parte del Commissario straordinario previsto dall'articolo 22 del decreto-legge, ma anche con una serie di azioni urgenti sui principali canali televisivi pubblici, compreso il canale estero, soprattutto attraverso campagne di promozione in grado di sensibilizzare i turisti a recarsi in località non direttamente colpite dal sisma a partire dalle imminenti festività natalizie,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.