CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 ottobre 2016
709.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Schema di decreto legislativo recante riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Atto n. 327).

DELIBERAZIONE APPROVATA

  La XI Commissione,
   esaminato, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, lo schema di decreto legislativo recante riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (Atto n. 327);
   condivisi gli obiettivi fondamentali del processo di riforma, che intende modernizzare il sistema camerale e rafforzarne il ruolo di sostegno e promozione delle economie territoriali, assicurando al contempo una ridefinizione della presenza sul territorio delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e una razionalizzazione della relativa organizzazione;
   espresso apprezzamento per le disposizioni dell'articolo 1, comma 2, che, nel ridefinire i contenuti dell'articolo 2 della legge 29 dicembre 1993, n. 580, e successive modificazioni, riordinano e rafforzano i compiti e le funzioni attribuite alle Camere di commercio in materia di orientamento al lavoro e alle professioni anche mediante la collaborazione con i soggetti pubblici e privati competenti, in coordinamento con il Governo e con le Regioni e l'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro;
   ravvisata l'opportunità, segnalata anche dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome, di precisare che tali funzioni siano assicurate in coordinamento anche con le Province autonome, in considerazione delle competenze ad esse attribuite in materia di orientamento al lavoro e alle professioni;
   osservato che l'ampiezza e la profondità della riforma realizzata dal provvedimento comportano rilevanti ricadute sul personale impiegato nell'ambito del sistema camerale, sia per quello direttamente impiegato dalle Camere di commercio, sia per quello delle unioni regionali e delle aziende speciali;
   richiamati, a tale riguardo, i principi e criteri direttivi della delega legislativa in materia di riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, fissati dall'articolo 10 della legge 7 agosto 2015, n. 124;
   considerato, in particolare, che l'articolo 10, comma 1, lettera h), di tale legge stabilisce che, in sede di attuazione della delega, sia prevista l'introduzione di una disciplina transitoria che, oltre ad assicurare la sostenibilità finanziaria, anche con riguardo ai progetti in corso per la promozione dell'attività economica all'estero, garantisca anche il mantenimento dei livelli occupazionali,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto legislativo e formula i seguenti rilievi:
   a) al fine di assicurare effettivamente la salvaguardia dei livelli occupazionali nell'ambito della fase transitoria dell'attuazione del processo di riforma, in linea con quanto previsto dall'articolo 10, comma 1, lettera h), della legge 7 agosto 2015, n. 124:Pag. 109
    1) si preveda che la proposta di razionalizzazione e riduzione delle Camere di commercio, nonché delle loro unioni regionali e aziende speciali, che Unioncamere, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, è tenuta a trasmettere al Ministero dello sviluppo economico, entro il termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento in esame, sia adottata previo confronto con le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e che analogo confronto sia assicurato prima dell'adozione del provvedimento del Ministro dello sviluppo economico, di cui al comma 4 del medesimo articolo 3, qualora esso sia adottato in assenza della proposta di Unioncamere;
    2) si rafforzino le disposizioni dell'articolo 3, comma 6, volte a favorire il ricollocamento dell'eventuale personale soprannumerario risultante all'esito del piano complessivo di razionalizzazione organizzativa di cui al comma 3 del medesimo articolo, prevedendo in particolare l'incremento della percentuale delle facoltà assunzionali per gli anni 2017 e 2018 da destinare alla ricollocazione di tale personale, nonché il prolungamento delle operazioni di ricollocazione anche oltre il 31 dicembre 2018, sino al completo riassorbimento del personale in soprannumero;
    3) all'articolo 3, comma 7, si preveda che la ricognizione dei posti da destinare alla ricollocazione del personale di cui al comma 6 sia effettuata presso tutte le amministrazioni pubbliche, compresi gli enti territoriali, al fine di rafforzare le possibilità di nuova collocazione;
    4) all'articolo 3, comma 7, ultimo periodo, si preveda che, qualora i trattamenti riconosciuti presso l'amministrazione di provenienza siano più favorevoli, il personale trasferito mantenga la posizione giuridica ed economica, con riferimento alle voci del trattamento economico fondamentale e accessorio previste dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro, in godimento all'atto del trasferimento, nonché l'anzianità di servizio maturata;
    5) con riferimento ai contenuti della proposta di rideterminazione delle circoscrizioni territoriali delle Camere di commercio, di cui all'articolo 3, comma 2, si salvaguardi la presenza di sedi distaccate e secondarie al fine di garantire la prossimità dei servizi erogati da ciascuna Camera di commercio;
    6) con riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 1, comma 1, lettera f), e all'articolo 3, comma 2, si preveda la facoltà di istituire unioni interregionali nelle regioni nelle quali non sono presenti almeno tre Camere di commercio, subordinando tale facoltà al rispetto dei medesimi limiti, stabiliti dall'articolo 1, comma 1, lettera f),numero 2, per la costituzione delle unioni regionali;
   b) all'articolo 1, comma 1, lettera b), numero 2, capoverso lettera e), si precisi che i compiti e le funzioni attribuiti alle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura in materia di orientamento al lavoro e alle professioni, anche mediante la collaborazione con i soggetti pubblici e privati competenti, siano esercitati in coordinamento anche con le Province autonome, in considerazione delle competenze ad esse attribuite in tali ambiti.

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ALLEGATO 2

5-09424 Terrosi: Situazione del personale della società Chef Express Spa e utilizzo da parte della stessa società di buoni per prestazioni di lavoro accessorio.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare degli Onorevoli Terrosi e altri – inerente alla situazione del personale della società Chef Express Spa – passo ad illustrare quanto segue.
  La Chef Express Spa, avente sede legale in Castelvetro di Modena (Modena) e 149 unità locali dislocate in varie parti del territorio nazionale (per lo più al centro-nord Italia), opera nel settore della ristorazione.
  Con particolare riferimento alla provincia di Modena, da un primo accertamento documentale è emerso che i rapporti di lavoro instaurati sono, per lo più, di tipo subordinato, cui si affiancano contratti di apprendistato. Inoltre, non risultano richieste di intervento da parte di singoli lavoratori o di gruppi di lavoratori, né segnalazioni con le quali le organizzazioni sindacali denunciano criticità nei rapporti tra i dipendenti e i vertici aziendali. Inoltre, lo scorso 10 ottobre, gli ispettori della Direzione territoriale del lavoro di Modena del Ministero che rappresento hanno effettuato un accesso presso una delle unità locali ubicate nella città di Modena nel corso del quale nessun rilievo è stato effettuato dal personale ivi presente, tra cui un lavoratore trasferito a Modena da altra regione; gli accertamenti hanno altresì evidenziato che la sede di Modena si avvale di prestatori di lavoro accessorio.
  Per quanto riguarda il quesito inerente alle iniziative volte a limitare un uso improprio dei voucher, tengo a precisare che lo scorso 7 ottobre è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica il decreto legislativo n. 185 del 2016 che ha rafforzato la tracciabilità dei voucher al fine di evitare eventuali distorsioni nell'uso di tale strumento e di preservarne la finalità originaria volta a far «emergere» quelle prestazioni che non possono essere disciplinate attraverso le forme di lavoro stabile previste dalla legislazione vigente e a colpire quei comportamenti che sfruttano il lavoro e alterano la concorrenza tra le imprese.
  Faccio inoltre presente che nel Documento di programmazione dell'attività di vigilanza per il 2016, il Ministero che rappresento ha previsto tra gli obiettivi primari di attenzione degli organi ispettivi la verifica sul corretto utilizzo dei voucher che rappresenta nel nostro ordinamento un importante strumento di semplificazione.
  Ciò posto, con specifico riferimento alla società Chef Express Spa, occorre precisare che eventuali abusi sull'utilizzo dei voucher possono essere accertati solo sulla base di puntuali indagini ispettive effettuate su ogni singolo lavoratore e aventi principalmente ad oggetto il rispetto dei limiti economici normativamente previsti, l'ammontare delle ore effettivamente lavorate dal singolo lavoratore rispetto al numero dei voucher con cui lo stesso viene retribuito e l'utilizzo dei voucher entro il periodo consentito.
  Infine, per quanto concerne l'ultimo quesito formulato dagli interroganti, faccio presente che – a seguito della richiesta d'intervento effettuata il 27 ottobre 2015 dalle sigle sindacali FILCAMS-CGIL e FISASCAT-CISL, con la quale si denunciavano irregolarità nella gestione del personale Pag. 111occupato presso l'area di servizio Tevere Est Chef Express sita in Civitella D'Agliano (Viterbo) – la Direzione territoriale del lavoro di Viterbo ha proceduto alle verifiche di competenza.
  Nel corso degli accertamenti, gli ispettori hanno proceduto ad acquisire le dichiarazioni di tutto il personale presente, compresi i rappresentanti sindacali, e hanno richiesto l'esibizione di una serie di documenti, nonché informazioni in ordine all'utilizzo dei prestatori di lavoro accessorio.
  Successivamente, lo scorso 13 settembre, la Direzione territoriale del lavoro di Viterbo ha richiesto un'ulteriore documentazione necessaria per la definizione degli accertamenti e in particolare: l'elenco completo delle generalità di ciascun prestatore di lavoro occasionale utilizzato nell'area di servizio Tevere Est e i relativi pagamenti effettuati mediante voucher. Ad oggi, gli accertamenti sono in corso in quanto la documentazione richiesta non è ancora pervenuta ai competenti uffici. In ogni caso, l'esito degli accertamenti verrà prontamente comunicato alle sigle sindacali che hanno avanzato la richiesta di intervento.

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ALLEGATO 3

5-09428 Simonetti: Monitoraggio delle risorse destinate dall'articolo 1, comma 281, della legge n. 208 del 2015 al completamento della sperimentazione di cui all'articolo 1, comma 9, della legge 23 agosto 2004, n. 243, relativa alla cosiddetta «opzione donna», e iniziative per l'impiego delle risorse non utilizzate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'atto parlamentare dell'onorevole Simonetti concernente il monitoraggio delle risorse destinate dall'articolo 1, comma 281, della legge n. 208 del 2015 al completamento della sperimentazione relativa alla cosiddetta «opzione donna», e iniziative per l'impiego delle risorse non utilizzate.
  Voglio preliminarmente ricordare che «Opzione donna» rappresenta la possibilità per le donne, una volta consolidata una certa anzianità contributiva, di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro rispetto alle regole ordinarie vigenti per il pensionamento, previa opzione per il calcolo dell'assegno interamente con il metodo contributivo. È riservata alle donne che hanno maturato, entro il 31 dicembre 2015, il requisito congiunto dei 35 anni di contribuzione e dei 57 anni (58 anni di età per le lavoratrici autonome), ferma restando l'applicazione delle cosiddette finestre.
  Al riguardo, in applicazione dell'articolo 1, comma 281, della legge n. 208 del 2015, l'INPS procede al monitoraggio dell'onere previdenziale derivante dall'attuazione della sperimentazione relativa a «opzione donna», attraverso:
   la verifica del numero delle pensioni erogate alle lavoratrici che hanno esercitato l'opzione;
   il raffronto tra l'onere previdenziale derivante dalla liquidazione delle pensioni e la copertura finanziaria.

  Sulla base del monitoraggio effettuato dall'INPS, è stata redatta la relazione sull'attuazione della sperimentazione con particolare riferimento agli specifici oneri previdenziali e alle relative previsioni di spesa. Tale relazione, già firmata dal Ministro Poletti, verrà inviata alle Camere non appena ricevuto il concerto da parte del Ministero dell'economia e delle finanze, come previsto dallo stesso articolo 1, comma 281 della legge n. 208 del 2015.
  In ogni caso, intendo rassicurare l'onorevole interrogante che è intenzione del Governo impiegare le risorse eventualmente non utilizzate al fine di portare a conclusione la sperimentazione originariamente introdotta dall'articolo 1, comma 9, della legge n. 243 del 2004.

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ALLEGATO 4

5-09674 Dall'Osso: Delocalizzazione delle attività dello stabilimento Breda di Bologna e salvaguardia dei relativi posti di lavoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione in esame propone nuovamente al Governo e alla Commissione la ben nota vicenda produttiva e occupazionale della società Industria Italiana Autobus, sulla quale il Ministero del lavoro e delle politiche sociali è già intervenuto nello scorso mese di giugno per rispondere a un'altra interrogazione parlamentare. Oggi, pertanto, mi limiterò a fornire un aggiornamento sugli sviluppi della vicenda intervenuti da giugno ad oggi.
  La procedura di licenziamento collettivo avviata dalla società il 6 maggio scorso è stata sospesa a seguito di un'intesa raggiunta, il successivo 13 maggio, tra il management aziendale e le Parti sociali. In tale occasione, infatti, è stato firmato un verbale d'accordo che prevedeva un confronto tra la società e le organizzazioni sindacali fino alla riconvocazione di un nuovo incontro a livello regionale. Tale incontro si è svolto lo scorso 27 luglio.
  In tale occasione, la società ha illustrato il contenuto del piano industriale che prevede l'acquisto dell'area del sito produttivo di Bologna e l'impegno a investire, entro il 2020, circa 4 milioni di euro che dovrebbero consentire di produrre almeno 300 autobus l'anno. Nel medesimo incontro, società, parti sociali, Ministero dello sviluppo economico, Regione Emilia-Romagna, comune e città metropolitana di Bologna hanno sottoscritto un accordo che prevede la sospensione della procedura di licenziamento collettivo e il contestuale ricorso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria (CIGS) per riorganizzazione aziendale. A tale riguardo, rappresento che la società ha formalizzato istanza di CIGS per la durata di 12 mesi a decorrere dal 1o settembre 2016 in favore dei lavoratori coinvolti nella riorganizzazione aziendale e che tale istanza è attualmente all'esame dei competenti uffici del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
  Le parti, inoltre, dopo essersi accordate sulla sospensione della procedura di licenziamento collettivo, hanno precisato che la medesima troverà soluzione, alla fine del periodo di CIGS, con uno specifico accordo sindacale basato sul criterio della non opposizione da parte del lavoratore. Ad oggi nessun lavoratore è stato licenziato e collocato in mobilità.
  Contestualmente, la regione Emilia-Romagna si è impegnata a esaminare e a sostenere progetti di riqualificazione e formazione professionale presentati dalla società e a favorire nuove opportunità occupazionali per l'eventuale personale in esubero attraverso il ricorso a strumenti di politiche attive del lavoro.
  Per quanto riguarda i profili societari, il Ministero dello sviluppo economico ha precisato che la società Industria Italiana Autobus non ha più legami con la società King Long Italia, infatti l'80 per cento delle quote azionarie è detenuta dalla società Tevere Spa cui maggiori azionisti sono le famiglie Del Rosso e Rampini.
  Per quanto concerne gli aspetti commerciali, il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che l'azione della nuova compagine italiana sembra essere efficace poiché ha già consentito di acquisire ordini per circa 500 vetture, molte delle quali già consegnate alle società che gestiscono il trasporto urbano. A tale proposito, Pag. 114di notevole importanza è stata l'acquisizione di ordini da parte della società che gestisce il trasporto in Emilia-Romagna. Pertanto, la esternalizzazione della produzione sarà del tutto eccezionale, interessando solo le attività che gli stabilimenti italiani della società Industria Italiana Autobus non sono in grado di realizzare.
  Il Governo, quindi, continua a seguire con grande attenzione il recupero dell'attività di questa nuova impresa, non scontata, in un settore dove le maggiori aziende italiane hanno cessato l'attività o comunque l'hanno fortemente ridimensionata. Posso assicurare, sin da ora, la massima disponibilità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a monitorare la vicenda occupazionale della società Industria Italiana Autobus, al fine di valutare ogni possibile soluzione volta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie, tenuto anche conto degli istituti di tutela dei lavoratori in corso di attivazione.