CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 13 ottobre 2016
709.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08180 Ricciatti: Lotta alla contraffazione dei prodotti made in Italy.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente nel ribadire quanto ho già rappresentato in questa stessa sede il 13 settembre scorso sulle linee di indirizzo delle politiche anticontraffazione che il Ministero dello Sviluppo Economico ha posto e sta ponendo in essere, informo sulle più recenti iniziative d'interesse per i territori di riferimento dell'interrogazione.
  In particolare, ricordando il ruolo fondamentale rivestito dai Prefetti nell'azione anticontraffazione a livello locale, voglio evidenziare che il Prefetto di Ancona si è reso promotore nei mesi scorsi, insieme a rappresentanti di enti locali della Provincia, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e dei consumatori, di un protocollo d'intesa per il potenziamento del coordinamento delle azioni di contrasto avverso il fenomeno dell'abusivismo commerciale.
  Il Ministero dello sviluppo economico chiamato a esprimere il proprio parere sul testo del citato protocollo ha dato il suo assenso in quanto lo stesso è conforme alle priorità individuate dal CNAC.
  L'accordo risulta, infatti, volto al rafforzamento del presidio territoriale anticontraffazione, grazie ad azioni mirate a rendere più efficace il coordinamento delle forze dell'ordine impegnate sul territorio, favorendo altresì una maggiore consapevolezza dei cittadini, con particolare riguardo ai giovani e ai turisti, anche in relazione alle sanzioni applicabili. L'accordo favorisce, altresì, partnership pubblico-private finalizzate a dare supporto all'attività di contrasto e soluzioni operative da utilizzare per la prevenzione.
  Voglio anche fare un accenno ad un programma di studi con la collaborazione di CENSIS (Centro Studi Investimenti Sociali), volto ad individuare le caratteristiche specifiche della contraffazione nelle singole Province per definire soluzioni mirate da proporre ai Prefetti. Sono già stati realizzati tre studi territoriali nelle province pilota di Roma, Palermo e Milano e sono stati proposti ai Prefetti i piani d'intervento basati sugli studi. Altre 7 province, tra cui Prato e Firenze per la Toscana, saranno analizzate entro il 2017 ed è in previsione un ulteriore ampliamento del programma di studi, tale da comprendere anche le province marchigiane e umbre.
  Inoltre, il 6 ottobre scorso ho siglato un protocollo d'intesa tra il Ministero dello Sviluppo Economico e l'Istituto Poligrafico dello Stato della durata di due anni in materia di anticontraffazione.
  Con questa Intesa si prevede in particolare l'apertura di uno «sportello» di assistenza alle imprese, finalizzato a supportare le aziende nell'individuazione delle soluzioni tecnologiche più adeguate per la prevenzione del fenomeno in argomento e per individuare le esigenze di ciascuna filiera.
  Ritengo che l'insieme delle attività e dei servizi previsti dal protocollo contribuiranno sensibilmente a migliorare la capacità di prevenire il crimine delle imprese più esposte a fenomeni contraffattivi, favorendo altresì l'adozione di idonee e innovative tecnologie o sistemi, anche di tracciabilità.

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ALLEGATO 2

5-08742 De Lorenzis: Decadenza della concessione relativa ai lavori per la realizzazione del gasdotto TAP.
5-09248 De Lorenzis: Questioni inerenti l'autorizzazione del progetto TAP.

TESTO DELLA RISPOSTA CONGIUNTA

  Rispondo congiuntamente agli atti in parola, avendo entrambi l'argomento principale analogo.
  Specifico preliminarmente che il Ministero dello sviluppo economico è l'Amministrazione competente al rilascio delle autorizzazioni per la costruzione e l'esercizio dei gasdotti di interesse nazionale e quindi, l'ente competente alla vigilanza del rispetto degli obblighi stabiliti nei decreti autorizzatori.
  Voglio precisare, altresì, che il Decreto 20 maggio 2015 del MiSE di autorizzazione dell'infrastruttura, prevede l'inizio dei lavori entro il 16 maggio 2016.
   In ottemperanza a tale termine, la Società Trans Adriatic Pipeline ha avviato i lavori il 13 aprile 2016 ed ha contestualmente inviato al Ministero la relativa comunicazione comprendente il cronoprogramma, la descrizione dei lavori avviati e la relativa documentazione.
  In particolare, le attività avviate il 13 maggio sono relative al survey sul campo finalizzato sia a rilevare la eventuale presenza di ordigni bellici inesplosi su tutta l'area interessata dalla realizzazione dell'opera e sia ai saggi archeologici per l'accertamento dell'eventuale presenza di livelli archeologici riferibili all'insediamento rurale di Fanfula (LE), come previsto dalle prescrizioni B3 e B6 ottempera del decreto VIA.
  Le indagini archeologiche preventive e la bonifica degli ordigni bellici costituiscono evidentemente le prime attività di avvio del cantiere e nel quadro generale dell'autorizzazione unica costituiscono l'avvio dei lavori generalmente intesi, così come previsto dal già citato decreto autorizzativo (20 maggio 2015).
  Inoltre, con cadenza periodica su richiesta del MiSE, la Società presenta l'aggiornamento dei lavori svolti e la relativa documentazione.
  In merito alla presunta «contraddizione» fra i pareri del Ministero dello sviluppo economico e dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, si specifica che la «fase 0» è terminologia che il citato Ministero ha inteso convenzionalmente adottare al fine di meglio verificare, seguendo fasi temporali successive, l'avvenuta ottemperanza di alcune prescrizioni contenute nel Decreto di compatibilità ambientale del metanodotto TAP.
  Riferisce a riguardo il Ministero dell'Ambiente che, tale terminologia non è stata assentita dalla Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS quale riferimento a termini previsti dalla normativa riguardanti la realizzazione dei progetti (esempio codice degli appalti).
  L'indicazione «Ante-Operam» fornisce un riferimento temporale in merito alla tempistica entro la quale le specifiche azioni previste dalla prescrizione devono essere poste in essere. A titolo esemplificativo, per quanto concerne l'intervento di espianto e reimpianto degli ulivi, il fatto che l'ottemperanza della prescrizione relativa debba essere verificata Ante-Operam in fase «0», è finalizzato ad assicurarsi che Pag. 102tale intervento (espianto e reimpianto) non avvenga senza che vi sia un preventivo assenso, da parte delle Amministrazioni competenti, al «Piano di gestione degli ulivi».
  Considerando quindi che i lavori avviati sono necessari per lo sviluppo dell'opera e rispondono alle prescrizioni VIA, e che la Società ha rispettato il termine di inizio lavori stabilito nel decreto di autorizzazione, confermo che il Ministero dello sviluppo economico, come riportato dall'Onorevole interrogante, ritiene congruenti le attività avviate dalla società Tap con quanto previsto nel decreto di autorizzazione di cui si afferma la validità.
  Infine, relativamente alle indagini della Procura di Milano e segnalate, specifico che il Ministero dello sviluppo economico non è a conoscenza di quanto indicato nell'atto in parola, ma comunque, tali aspetti non sono attinenti all'autorizzazione relativa al progetto del gasdotto.

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ALLEGATO 3

5-09116 Gasparini: Questioni inerenti la proroga dei contratti di concessione del servizio di distribuzione del gas.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La situazione descritta nell'interrogazione in parola è ben nota al Ministero dello sviluppo economico. Il MiSE, infatti, recentemente, non ritenendo di fare una circolare esplicativa sul tema, ha considerato più opportuno inviare a tutti i soggetti interessati (associazioni e operatori del settore della distribuzione gas, ANCI all'Autorità per l'energia l'elettrica, il gas e il servizio idrico), una nota che ribadisce quanto già espresso, dal legislatore nell'articolo 14 del decreto legislativo n. 164/2000 ovvero che il distributore è tenuto a proseguire nella ordinaria gestione del servizio anche dopo la scadenza (ex lege o naturale) della concessione e fino al nuovo affidamento.
  Dovendo, pertanto, proseguire nella gestione esso continuerà a percepire la tariffa per il servizio svolto e dovrà altresì continuare a pagare il canone concessorio precedentemente stabilito.
  Ciò premesso il Ministero, nei soli casi in cui la concessione sia giunta a scadenza naturale, ha anche aggiunto la possibilità, rimessa all'autonomia negoziale tra le parti del rapporto concessorio, che Comune e concessionario possano addivenire ad una rinegoziazione del quantum del canone per il periodo intercorrente tra la scadenza naturale della concessione ed il nuovo affidamento, dovendosi escludere qualsiasi ipotesi di esenzione dal pagamento del canone a favore dei concessionari.

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ALLEGATO 4

5-09574 Albanella: Istituzione di un tavolo di concertazione per la soluzione della crisi della società call center Qè.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Le preoccupazioni esposte dall'Onorevole interrogante sono condivise dal Governo, avuto riguardo alla situazione di sofferenza dell'intero settore dei call center.
  Anche presso il Ministero dello Sviluppo Economico si sta sviluppando un'azione a sostegno dei lavoratori dei call center su più fronti: dalla creazione di un fondo per il sostegno all'innovazione tecnologica nel settore, al richiamo dei maggiori clienti a una scelta di responsabilità nel momento in cui vengono fatti i bandi di gara.
  Purtroppo si è constatato che in diversi casi vi è stata la tendenza, da parte dei committenti, a richiedere prezzi sempre più ristretti e talvolta addirittura inferiori ai minimi contrattuali. Su questo il Ministero sta svolgendo una forte azione di contrasto. Si è chiesta una maggiore collaborazione ai soggetti che utilizzano i call center per far si che ci sia una più puntuale applicazione delle norme, con particolare riferimento all'obbligo di dare adeguata informazione sull'eventuale localizzazione del call center al di fuori dell'Unione Europea.
  Nonostante le difficoltà applicative delle norme vigenti, verranno utilizzati con maggiore determinazione tutti gli strumenti sanzionatori che le norme ci mettono a disposizione.
  Una modifica rilevante per aumentarne l'efficacia è contenuta all'articolo 20 del Ddl Concorrenza, che introduce più precisi obblighi comunicativi a carico dei soggetti attivi fuori dal territorio dell'Unione Europea. Saranno pertanto rafforzati i poteri di monitoraggio e sanzione attribuiti ai Ministeri dello Sviluppo economico e del Lavoro.
  Sulla specifica problematica del call center di Paternò (CT), vertenza sino ad oggi seguita a livello locale, il MiSE dà la propria disponibilità all'apertura di un tavolo di confronto nel quale possa essere esaminata la situazione esposta al fine di trovare soluzioni consentite e più favorevoli.