CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 ottobre 2016
707.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016. (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PARERE APPROVATO

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso),
   premesso che:
    la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 espone, in termini generali, una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile 2016, stimando in particolare una crescita per il 2017 pari all'1 per cento; a fronte dell'1,2 per cento previsto e, analogamente, la previsione di crescita del PIL reale per il 2016 si colloca allo 0,8 per cento in calo di 0,4 punti rispetto al DEF di aprile;
    sotto il profilo dell'analisi del contesto economico, il quadro internazionale sottostante la Nota di Aggiornamento si presenta quindi meno favorevole rispetto a quello raffigurato nel Documento di Finanza pubblica esaminato ad aprile del 2016;
   rilevato che:
    per quanto concerne gli aspetti di più diretto interesse della IX Commissione Trasporti, non sono più presenti raccomandazioni europee essendo stato dato riscontro all'ultima raccomandazione riportata nell'analogo documento riferito all'anno 2015, concernente l'approvazione del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica;
    la Nota di aggiornamento, nel relazione sul piano di privatizzazione che interessa anche Poste italiane e Ferrovie dello Stato, non riporta il collocamento sul mercato della seconda tranche di Poste Italiane, ed esplicita che la prevista procedura di privatizzazione di Ferrovie dello Stato è rinviata al 2017;
    nel documento sono altresì richiamati il decreto legislativo in materia di servizi pubblici locali e il disegno di legge sulla concorrenza, provvedimenti entrambi in corso di approvazione che recano riforme in settori di estrema rilevanza quali il trasporto pubblico locale, il servizio postale, le comunicazioni telefoniche, la disciplina dell'assicurazione obbligatoria di autoveicoli;
    sono inoltre evocati gli interventi in fase di avanzamento nell'ambito della portualità e della logistica con specifico riferimento alla già realizzata riforma delle autorità portuali e all'attuazione delle altre nove azioni previste dal relativo piano, nonché gli interventi nel settore del trasporto su ferro con la messa a disposizione di oltre 12 miliardi di euro per il trasporto ferroviario e di oltre 1 miliardo di euro per le reti metropolitane;
    in questo contesto assume particolare rilevanza il Piano nazionale italiano per la banda larga ad alta velocità 2016-2020, dotato di un bilancio da circa 4 miliardi, finalizzato alla realizzazione della rete pubblica a banda ultralarga nelle cosiddette «aree bianche», quelle cioè a fallimento di mercato,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

Pag. 107

ALLEGATO 2

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016. (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL GRUPPO SINISTRA ITALIANA-SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ

  La IX Commissione (Trasporti, poste e telecomunicazioni),
   esaminata, per le parti di competenza, la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2016 (Doc. LVII, n. 4-bis, Allegato I e Annesso),
   premesso che:
    il Consiglio dei Ministri del 27 settembre ha approvato la Nota di aggiornamento al DEF 2016, che rappresenta il quadro di finanza pubblica in cui si collocherà la prossima legge di bilancio 2017. Il documento non entra nel dettaglio delle misure che – entro il 20 ottobre – saranno inserite nella legge di bilancio 2017;
    per ciò che concerne gli aspetti di competenza della Commissione nella Nota di aggiornamento al DEF si legge che «per quanto riguarda le privatizzazioni, le entrate previste per quest'anno vengono riviste al ribasso, dallo 0,5 allo 0,1 per cento del PIL». «Il Governo ha attuato la prevista dismissione del 46,6 per cento di Enav e ulteriori entrate proverranno da dismissioni immobiliari». «Resta ferma l'intenzione di proseguire il processo di privatizzazione, compatibilmente con le condizioni di mercato. Si mantengono le previsioni di introiti da privatizzazioni per i prossimi tre anni»;
    inoltre, nella nota di aggiornamento al DEF 2016 si segnala che la notevole complessità degli aspetti regolatori dell'operazione di privatizzazione di Ferrovie dello Stato prevista entro il 2016, afferenti in particolar modo alla definizione della proprietà e della gestione della rete infrastrutturale, ha comportato una dilatazione dei tempi connessi alla sua realizzazione, con plausibile rinvio al 2017. Il Governo, dunque, fa una sostanziale marcia indietro sul percorso di privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato. Il Gruppo parlamentare di Sinistra Italiana durante tutto il 2016 è stato fautore di iniziative parlamentari volte a bloccare il processo di privatizzazione nel convincimento che le Ferrovie rappresentano un bene strategico per il Paese ed una risorsa per tutti gli italiani, ma l'attuale Governo, nel farsi promotore e forte sostenitore della privatizzazione delle Ferrovie dello Stato italiane, sembra dimenticare i temi ancora caldi da sciogliere a partire dal rapporto con Rete ferroviaria italiana (la controllata che gestisce la rete) e Trenitalia con i vari contratti (dalla lunga percorrenza sino a tutta la partita del trasporto locale). Soprattutto, il timore è che il Gruppo Ferrovie dello Stato verrebbe, in sostanza, svuotata di valore e di contenuti e il tutto per raccogliere pochi miliardi di euro (tra i 5 e i 10 miliardi a quanto risulta) che non sono assolutamente nulla rispetto ai 2000 miliardi di debito pubblico accumulati dal nostro Paese;
    analogo discorso per quanto riguarda il processo di privatizzazione del Gruppo Poste Italiane, se nel Def 2016 si faceva riferimento all'operazione di quotazione di una seconda tranche di azioni del Gruppo che avrebbe di fatto eliminato il controllo pubblico dall'azienda, nella Pag. 108Nota di aggiornamento alla voce «privatizzazioni» è stato eliminato ogni riferimento. Nella nota si segnala solo che la conformazione dell'assetto azionario di Poste Italiane, il cui percorso è iniziato con l’Initial Public Offering (IPO) dell'ottobre 2015, è stata recentemente ridefinita dal DM del 25 maggio 2016 che ha autorizzato il Dipartimento del Tesoro a sottoscrivere l'aumento di capitale a pagamento deliberato dalla CDP. Tale aumento di capitale, approvato in giugno per assicurare il rafforzamento patrimoniale della CDP in misura idonea a garantire la realizzazione degli obiettivi del proprio piano industriale, è stato interamente riservato al MEF e sarà liberato mediante il conferimento, entro la fine del 2016, di una partecipazione al capitale di Poste Italiane, nella misura del 35 per cento. A riguardo, il gruppo parlamentare di Sinistra Italiana ha più volte rilevato una serie di criticità nel conferimento dell'azionariato di maggioranza del gruppo Poste Italiane in capo a CDP, come ad esempio il possibile conflitto di interessi tra le fondazioni bancarie, azioniste di Cassa, e l'attività bancaria che Poste Italiane esercita;
    per quanto riguarda il settore trasporti, la Nota di aggiornamento ribadisce l'impegno di 12 miliardi per riattivare la cosiddetta cura del ferro. Tale obiettivo sembra contrastare con il recente piano industriale presentato da Ferrovie dello Stato, di cui il Governo è azionista, che vuole il 70 per cento degli investimenti al di fuori del tradizionale perimetro delle attività in particolare puntando allo sviluppo del trasporto su gomma con l'azienda BusItalia. Al contrario andrebbe adottata ogni iniziativa di competenza, garantendo il pieno coinvolgimento delle regioni, per promuovere finalmente scelte coraggiose e mirate in termini di mobilità urbana ed extraurbana, a partire dallo stanziamento di maggiori risorse per arrivare a 5.000.000 di cittadini trasportati ogni giorno nel 2020, portando il trasporto ferroviario agli stessi standard qualitativi europei;
    infine, la Nota di aggiornamento inserisce il tema della recente riforma portuale, di recente approvata in via definitiva. Si tratta di una riforma che, seppur condivisibile in via generale, non ha affrontato i nodi principali che bloccano lo sviluppo del sistema portuale, come il tema delle concessioni dei terminal marittimi, la crescita occupazione dei marittimi, l'introduzione di strumenti partecipativi e decidenti per le Regioni,
  esprime

PARERE CONTRARIO.